Posts written by Shunsui Abara

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    Bunraku


    V


    Doveva dirlo, la discussione sugli aspetti legati al tempo che Etsuko e Hebiko avevano intavolato lo stavano interessando parecchio. Se Shunsui non fosse stato così preso a capire quale trucco i loro nemici stavano usando per ricreare automaticamente il sigillo, avrebbe partecipato volentieri. Per ora aveva due ipotesi: la prima era che la riscrittura automatica del sigillo era stata tracciata all'interno del sigillo stesso. In quel caso, forse, per impedire al sigillo di ricrearsi avrebbe dovuto prima modifcarne le scritture, e poi cancellarlo. Tuttavia, ogni tentativo in questa direzione, anche coadiuvato dall'esperienza del Mizukage, non aveav dato alcun frutto. La seconda ipotesi era che fosse una tecnica esterna al sigillo che gli permetteva di ricrearsi. In quel caso, dubitava si trattasse di un altro sigillo e, visto che l'ipotesi più accreditata fosse quella di un manipolatore del tempo, allora si poteva trattare di un ninjutsu che metteva in time loop la creazione del fuuinjutsu. Avrebbe condiviso le sue ipotesi con il Mizukage, ma davvero aveva poche idee su comeprocedere a quel punto.

    I loro tentativi erano andati avanti, con un modesto successo. Il messagio che Shunsui aveva inserito nel pendolo trovò risposta con una serie di kanji che identificavano l’antico teatro delle marionette giapponesi. Shunsui rimase genuinamente stupito del messaggio che, chiaramente, era rivolto a lui. Che cosa volveva dire? Kensei chiese se c’era un teatro nella magione, ma questo non era il caso. ...un tempio o luogo di culto potrebbe andare bene lo stesso....nell’antico teatro delle marionette, il teatro era intimamente legato alla preghiera agli dei.... Si sentì dire, ma davvero stava pensando ad altro.

    Mentre i rumori dall’esterno venivano identificati come alleati, Hebiko si decise ad entrare nel pendolo per tentare il passaggio. La ragazza aveva fegato, e Shunsui la vide sparire così come era accaduto agli oggetti. Aspettarono. Aspettarono, ma non successe nulla. Difficile dire cosa poteva essere successo, ma Shunsui non aveva un buon presentimento. Aspettare non aveva senso...se davvero erano molti anni nel futuro rispetto al tempo in cui avevano spedito Hebiko...bhè allora la ragazza aveva avuto tutto il tempo per fare qualcosa e vederne gli effetti. Con ogni probabilità, la kunoichi aveva fallito.

    Hakira e Harumi entrarono nella magione. La ragazza chiese cosa facessero in casa sua e cosa avessero scoperto. Sebbene sembri una strana coincidenza, siamo tutti venuti indipendentemente alla magione per cercare il Kokage, ma abbiamo trovato la VIlla in questo stato... in effetti tu sei l’unica abitante della Villa che, per qualche motivo, si trova ancora qui e non è stata intrappolata nel jutsu spazio temporale. Mi chiedo come mai... Poteva essere per via di un’abilità della ragazza? O forse non era presenta in Villa quando la tecnica era stata lanciata. O forse era un’impostore? Spiegò brevemente quello che avevano scoperto, quindi si rivolse ad Hakira: Sembri essere molto sicuro di chi abbiamo davanti. Se così è, sarebbe utile sapere contro chi abbiamo a che fare e di cosa è capace...ehi ma cosa vuoi fare..no fermo! L’ Hozuki infatti, una volta capito che il centro del jutsu temporale risiedeva nello specchio, impugnò due lame per frantumare il frammento di vetro. Shunsui, sbiancato, si sarebbe portato alle spalle del jonin, cercando di fermarlo, ma invano. Hakira sarebbe infatti riuscito ad eseguire il suo attacco, senza che il marionettista riuscisse ad impedirlo - era completamente disarmato ! Il frammento era un concentrato di chakra. Distruggerlo in maniera violenta poteva significare generare un’esplosione che forse poteva distruggere la magione...ma anche se così non fosse stato, poteva lasciarli bloccati nel futuro, o comunque, eliminare ogni modo di contattare Diogene. Quella era una mossa avventata.

    Se fossero sopravvissuti alle conseguenze delle azioni del jonin, sicuramente avrebbero dovuto convivere con esse.Akira...non hai pensato che, se avessimo voluto distruggere il cristallo, lo avremmo già fatto a questo punto?Il tono del marionettista era completamente neutro, ma era un po’ seccato: in parte perchè potenzialmente il kiriano lo stava mettendo in pericolo, in parte perchè stava distruggendo un oggetto incredibilmente unico..o così il jonin pensava.

    Ad ogni modo, Kensei propose di continuare ad investigare seguendo le tracce nella polvere che, poco prima, li avevano portati allo studio. Fu mentre camminavano verso l’arazzo che qualcosa scattò nella mente del marionettista.

    ...ovviamente! Aspettate...dobbiamo trovare una mappa, o forse un libro con delle mappe...ho capito cosa voleva dire il Kokage con quel messaggio.

    Gli altri lo avrebbero probabilmente guardato straniti, ma questo era perchè loro non avevano le informazioni che lui aveva. Il messaggio che Diogene gli aveva lasciato alle mura di Suna conteneva delle coordinate cifrate. Shunsui aveva provato a lungo a decifrarlo, ma senza successo. Gli mancava la giusta chiave di lettura....e il messaggio del Kokage gliel’aveva appena data! Il teatro antico delle marionette di chiama comunemente bunraku, ma veniva anche chiamato joruri! Le coordinate erano state sostituite soltanto col lettere di quella parola. Bastava sostituirle in numeri ed il gioco era fatto.

    Se avessero trovato una grande mappa del continente, Shunsui avrebbe infine puntato il dito sul confine tra il paese della Terra e della Zanna, usando il suo chakra o/e il suo sangue per rivelare se il Kokagea avesse lasciato un messaggio.
    ll cristallo più puro non nasce tra le sabbie del deserto ma nella roccia più dura.... Disse citando a memoria il contenuto del messaggio che aveva da tempo distrutto.

    Coordinate: 526.14113416616136 N 262.44133213436463 E



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    Sulle tracce degli dei


    IX



    Che vuol dire in prova? Il Coraggio non sembra essere esattamente il tipo di persona che fa proseliti...come mai ti sei affiliato tramite lui? Ed in quale circostanza? Rispose il ninja, interessato. Quindi Kato si era unito ad Hayate durante la stessa missione nella quale anche lui si era unito alla setta. Il fatto che l’Otese fosse in prova significava che la sua lealtà ad Hayate era tutta ancora da dimostrare, il che gli faceva pensare di aver fatto bene a non scoprire tutte le sue carte. Dubitava che Kato lo avrebbe tradito, anche se fosse venuto a conoscenza della sua nuova affiliazione. Tuttavia, nemmeno si sarebbe aspettato che l’amico di vecchia data bramassa l’immortalità così tanto...o forse non bramava l’immortalità di per sè, ma qualcos’altro. Del resto, anche Shunsui mirava all’immortalità solo per avere il tempo necessario ad acquisire quanta più conoscenza possibile. Che cosa cerchi, Kenzo? chiese usando il suo nome posticcio E’ l’immortalità che vuoi o qualcos’altro? Non è un test...voglio solo capire che cosa ti spinge...

    [...]

    Quel vecchio lo stava sottovalutando. Dirgli che non avrebbe potuto replicare un tale sigillo era un insulto alla sua intelligenza. Perchè la verità era che Shunsui aveva già tutti i requisiti per poter aver successo nell’impresa: aveva vivisezionato centinaia di cadaveri, ne aveva estratto e cancellato le competenze centinaia di volte; era anche un esperto di fuuinjutsu...Ai suoi occhi esperti non erano sfuggite le sottili differenze che esistevano tra il sigillo che l’uomo aveva impresso a Kato e quello che aveva sul braccio. Aveva già identificato le parti che rimanevano costanti, e che quindi formavano l’ossatura del Sigillo. Certo, doveva ancora capire molte cose ma, senza nemmeno accorgersene, il jonin aveva preso la risoluzione di imparare quella tecnica ad ogni costo. Bhè forse ti serve solo una nuova prospettiva...sono molto abile con i fuuinjutsu e sarei più che felice di spendere il mio tempo ad aiutarti su questo sigillo. Ho già notato che la struttura del sigillo utilizza una triplice scrittura ricorsiva, che normalmente viene utilizzata per imprimere dei cambiamenti a livello fisico e di sistema del chakra. Inoltre.. Fermati qui ragazzo..lo vedo che sei sveglio, ma ora abbiamo altro da fare. Facciamo questo lavoro, poi vedremo quanto davvero hai capito del mio lavoro. ...ma certamente... La mente del jonin era come un fiume in piena. I suoi pensieri si perdevano nelle linee vergate sulla sua pelle. E tuttavia doveva fermarsi lì. Con sforzo sovrumano si costrinse a sentire il suono delle ruote della carrozza che si avvicinava. Era il momento di entrare in azione. Non catturarlo, Kenzo...ucciderlo... Chiarì a quel punto Hagomoro, visto che l’Otese sembrava volerci andare leggero.

    [...]

    La combinazione delle tecniche di Kato e del marionettista portarono all’effetto sperato. La carrozza si impantanò nella pozza senza troppe cerimonie. Il cavallo che la spingeva si di menava, impazzito, cercando di uscirne e, così facendo, peggiorando solo la sua posizione. Kato intimò all’uomo di nome Ryu Sasami di uscire...e lui lo fece davvero. Attento a non mettere piede a terra, un uomo sulla cinquantina, dai capelli brizzolati tenuti annodati dietro la testa, vestito in un’ armatura nera che gli proteggeva il busto , le braccia e le gambe, salì sulla carrozza. Bene, bene...vediamo cos’abbiamo qui...due ragazzini...allora che volete da me? Chiese l’uomo. Sembrava rilassato, e se aveva già provato a svignarsela, fallendo per via della tecnica di Kato, non lo dava a vedere. Kato tuttavia non cercò il dialogo, bensì lo scontro con l’uomo. Le bolas ed i proiettili che vennnero scagliati contro il mercenario, vennero con nonchalance deviati con due rapidi colpi della Katana che aveva tirato fuori. Ma quanta diplomazia....forse a questi giovinastri vanno insegnate le buone maniere. Itoshi..davvero non vuoi metterti in mezzo, mi lasci tutto il divertimento?Non mettermi in mezzo alle tue cose, Ryu...Ah sei proprio uno spilorcio...ho capito...e se ti assumessi? L’uomo sorrise, sapendo quali tasti toccare. ..molto bene...mi spiace ragazzi, oggi non è il vostro giorno fortunato.

    Senza dare alcun preavviso, Ryu scagliò un kunai nella direzione di Kato. Il proiettile era veloce, ma non pericoloso perchè era di una ventina di centimetri fuori bersaglio. Il proiettile sarebbe sfilato oltre Kato e, raggiunto 1.5 metri alle sue spalle, Ryu si sarebbe dislocato. Silenziosissimo, sarebbe comparso alle spalle del chunin del suono, per scaricare contro la sua schiena la potenza di un rapidissimo RasenganVel. Nera+6- Azione rapida.. Se avesse connesso, il colpo lo avrebbe scaraventato nella stessa pozza di fango, l’Otese lo aveva cercato di intrappolare. A quel punto sarebbe sparito nuovamente, afferrando il kunai che, a quel punto, aveva percorso una decina di metri ancora nella sua corsa.

    Shunsui invece doveva occuparsi del suo collega, ma aveva un problema. Usare le sue marionette e le sue combo avrebbe rivelato a Kato la sua identità. D’altra parte, non usare le marionette significava azzerare la sua potenza combattiva, o quasi. Doveva quindi contenersi. Avrebbe evocato solo Gekido, attivando il suo meccanismo di camuffamento per dissimulare le sue forme agli occhi di Kato. Sarebbe quindi comparso una figura alta e slanciata, completamente circondata da un mantello con cappuccio nero. Usare una sola marionetta gli permetteva di massimizzare il suo controllo. [NoteVelocità, riflessi e forza pari ad intuito = Viola+6] Gekido si sarebbe scagliato contro l’uomo che ancora era sulla carrozza, svolazzando sopra la palude artificiale. La marionetta avrebbe caricato l’uomo con la Naginata In avanti come una lancia, cercando di perforargli la testa. Indipendentemente se avesse schivato o parato, sarebbe scattato il vero attacco di Gekido. I fori sulla sua testa si sarebbero aperti ed una selva di Cavi Elettro-rotazione
    Speciale: Gekido può elettrificare e mettere in rapida rotazione una delle armi a sua disposizione, agendo sulle sue articolazioni snodabili. In aggiunta al danno dell'arma, infligge gli status Semi-paralisi e Sanguinamento (DnT Medio). Attivabile 1 volta a round, gli effetti durano fino a 2 round.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]

    Testa d'Idra
    Speciale: Gekido può emettere da fori presenti dulla testa, e normalmente chiusi, un gran numero di cavi d'acciaio spessi 5 cm di diametro e dotati di punte di metallo all'estremità. I cavi cercheranno di colpire tutti gli avversari nel raggio di 9 metri dalla marionetta, uno per avversario. Ha potenza 30. E' possibile combinare 'Testa d'Idra' con 'Elettro-rotazione', spendendo uno slot azione/ Tecnica in più e pagando il consumo di chakra.(Consumo: Basso+1/2 Basso)
    [Da jonin in su]
    metallici sarebbe spuntato dal nulla, cercando di perforare il corpo dell’uomo in più punti.





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    Time loop


    IV



    Successo...ma solo per pochi secondi! Se da una parte il gruppo di ninja aveva sovrastimato il sistema di sicurezza del sigillo, dall'altra non ne avevano valutato bene gli effetti...nè forse la natura del genjutsu che li aveva colpiti. Shunsui catturò quanto più possibile le forme delle persone che si susseguirono a velocità eccezionale davanti ai suoi occhi, capendo poco. Come tutti gli altri, riuscì solo a carpire la figura del Garth per pochi secondi, prima di essere spediti indietro, nella versione fatiscente della villa.

    Affascinante... commentò piano una volta rientrati. Sentiva un leggero senso di nausea, come se avesse fatto uno spostamento a velocità molto rapida. Eppure era sicuro di non essersi mosso...per lo meno non nello spazio. I suoi occhi andarono prima al sigillo - ...che tecnica coriacea... avrebbe commentato una volta scoperto che il sigillo si era formato nuovamente - poi controllò che tutti nel team fossero ancora tutti di un pezzo.

    Fu il Mizukage a lanciarsi per primo nelle speculazioni su cosa era loro appena accaduto: un viaggio temporale...niente di meno! Shunsui era meravigliato. Una tecnica del genere era probabilmente unica del suo genere. La manipolazione del tempo era estremamente rara e davvero pochi ninja ne avevano il controllo...e questi non erano certamente di Oto! Quindi, assistere ad una cosa del genere, se davvero di quello si trattava, era un evento eccezionale! Era davvero fortunato. Se solo avesse avuto maggior controllo sulla tecnica delle Sei Vie che aveva appena appreso, era sicuro che avrebbe potuto fare molto di più a riguardo.

    Una teoria interessante... avrebbe commentato circa il concetto di tempo, lineare o ramificato, del Kage. Personalmente, Shunsui credeva più nella versione ramificata che in quella lineare...ma quelle erano davvero discussioni molto teoriche. In quella circostanza, forse un approccio pratico avrebbe dato più risultati. Per questo, accettando di buon grado l'aiuto del Kage nell'analisi del sigillo, avrebbe ancor di più apprezzato l'idea di fare delle prove, sulla base dell'evidente scomparsa dell'arma dell'amministratrice. Mi sembra un'ottima idea...Hebiko, Etsuko...che ne pensate?

    Aggiungerei solo una piccola cosa al piano... così dicendo avrebbe tirato fuori da una tasca interna del suo abito una carta bianca. Se davvero questi oggetti vengono mandati in un altro tempo, ed abbiamo una visione del tempo lineare, allora gli oggetti devono tornare a noi, se non vengono rimossi o spostati...vi trovate? Una quantità infinitesimale di chakra avrebbe inondato la carta, così che il seguente messaggio comparisse solo per pochi secondi.

    CITAZIONE
    Kokage, pensiamo che qualcuno stia usando un jutsu temporale o dimensionale per relegarvi lontano da Oto. Non sappiamo chi siano e perchè lo facciano. Siamo comparsi davanti a voi annullando un fuuinjutsu collegato ad una fonte di chakra e posto in questo orologio. Purtroppo il sigillo si è riformato autonomamente e siamo stati rispediti indietro- ovunque esso sia. Se le nostre teorie sono corrette, dovreste ricevere questo messaggio. Fin quando non troveremo un modo permanente per venire da voi, possiamo usare questo come mezzo di comunicazione. Nasconda il pezzo di carta tra il quarto e quinto libro della terza fila nella libreria n. I del suo studio. State in guardia. I vostri nemici potrebbero già essere nella Magione.
    Shunsui - Kensei - Hebiko - Etsuko

    Il jonin della Sabbia infatti avevano notato pesanti linee di polvere su quei tomi, un sinonimo che non venivano praticamente mai consultati. Il gruppo avrebbe potuto modificare il messaggio come meglio credeva, prima di posizionare lo stesso nell'orologio così che venisse, in teoria, spedito a Diogene. Shunsui aveva subito in passato una tecnica del Mikawa, un sigillo, quindi avrebbe codificato la carta così che il contenuto fosse visibile al chakra del Colosso. Che ne dite?

    Dopo di che avrebbe aiutato il Mizukage con il sigillo, spezzando per effettuare le varie prove e test. Dopo ogni prova, avrebbe controllato se la carta ninja era posizionata dove aveva indicato. E che messaggio conteneva.





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    La caccia


    VIII



    Potrebbe funzionare? Chiese Hagomoro, una volta sentita la proposta di Kato di cercare un dislocatore ad Ame. Mmm...potrebbe andare..che ne dici Kasumi? La ragazza era soprappensieri, ma alla fine fece un segno di assenso con la testa.Non conosco molto bene le capacità di questi ninja, ma immagino che se riescono ad aprire varchi dimensionali potrebbe funzionare. Conosco molto bene questo tipo di capacità. Chiaramente gli Uchiha e i dislocatori usano tecniche diverse per raggiungere lo stesso obiettivo. I dislocatori usano appositi sigilli...forse posso ideare un sigillo che permetta loro di aprire il varco che ci serve...modificando leggermente il sigillo di dislocazione che normalmente utilizzano. Il vecchio disse quelle parole come se si trattasse di un’attività da poco, ma Shunsui, da esperto di fuuinjutsu, sapeva che quell’azione era tutt’altro che una passaggetta. Richiedeva una conoscenza così profonda dei vari sigilli e dei loro effetti, che probabilmente solo un utilizzatore degli stessi poteva arrivare a comprendere. Eppure il Maestro sembrava non temere la sfida. Chairamente mi servirà del tempo, ma al momento vedo un’altra sfida...Lo sguardo dell’uomo andò verso Umoi. L’ormone si era un po’ chiuso in sè stesso da quando Kato aveva pronunciato Ame, e guardava il vuoto, distaccato. Arata anche si era fatta silenziosa e guardava l’uomo con un misto di preoccupazione e dispiacere. Te la sentiresti, Umoi? Non dobbiamo seguire il piano di questi coglioni se non te la senti...per te potrebbe essere davvero pericoloso tornare lì, lo sappiamo bene.....mmm...No...andare ad Ame è un buon piano, se cerchiamo una capacità particolare...davvero è il posto migliore...inoltre far fuori un nukenin comporta senza dubbio meno problemi, rispetto ad un accademico. Te la senti davvero Umoi? Disse infine l’uomo e, quando questi fece un segno di assenso, il Utake si rivolse ai due Hayate. Umoi per molti anni ha lavorato per le Picche di Ame. Poi c’è stato un problema ed è dovuto sparire, per la sua incolumità. Comunque ha davvero molti contatti che potrebbero indicarci la risorsa giusta. Servirà forse un po’ di tempo......e soldi...molti soldi. Un sorriso si aprì sul volto di Hagomoro. Capiva quello che voleva dire il ninja originario di Kumo. Ad Ame il modo più efficace per trovare qualcosa è ricolgersi al dio denaro. Per fortuna, questo non sarà un problema.

    [...]

    Erano passate circa due settimane da quando il gruppo si era messo al lavoro. Il piano era piuttosto semplice: assoldare un ninja con le giuste capacità, e che fosse abbastanza forte per aprire il varco di cui avevano bisogno. Utake aveva lavorato per qualche giorno ininterrottamente al sigillo, ed aveva valutato che il dispendio di chakra era quasi proibitivo. In pratica nessuno avrebbe di sua spontanea volontà accettato un lavoro del genere, neanche per tutti i Ryo del mondo. Hagomoro su questo fronte era stato fondamentale, funzionando come riserva di cash del gruppo. Shunsui infatti non aveva problemi di liquidità: tra i suo affari leciti ed illeciti aveva accumulato una piccola fortuna...della quale quelle attività stavano assorbendo una bella fetta e rapidamente! Il vero problema non erano comunque i soldi, quanto trovare il ninja giusto. In fatti, nessuno sembrava avere le caratteristiche giuste.

    C’è l’abbiamo! Disse Umoi, un giorno, entrando dalla porta dell’appartamento che stavano usando come base operativa. Arata, che lo seguiva, chiuse la porta dietro di lui entrando a sua volta. Hagomoro e Utake erano chini su un tavolo a lavorare al sigillo, definendolo i dettagli, valutando i rischi Etc. ...? I presenti lo guardarono con volto confuso.Ryu Sasami, 40 anni ... in giro si dice che sia il ninja con le capacità di dislocazione più elevate sulla piazza...e lo abbiamo individuato.Ah molto bene, immagino avrete organizzato un incontro...forse Kasumi potresti dare un’occhiata alla sua riserva di chakra e vedere se effettivamente è forte come si dice. Quanto ci verrà a costare? Domandò con tono leggermente preoccupato.Scordatelo Hagomoro, il tipo costa troppo ed accetta lavori solo da una cerchia ristretta di clienti. Ci vorrebbero mesi a costruirsi una reputazione tale da farci considerare da lui.Immagino che quindi non ci siate nemmeno riusciti a parlare, vero? Quindi come facciamo a raggiungerlo?Abbiamo scoperto chi l’ha assoldato. Fra una settimana dovrà scontare un riccone di Ame. Le sue capacità di teletrasporto sono una garanzia di sicurezza nel settore. Sei in pericolo? Uno schiocco di dita e ti porta via. Facile facile. Se però riuscissimo ad intercettarlo e neutralizzarlo prima che usi i suoi poteri...forse avremo una chance. Hagomoro sembrava dubbioso, e volle approfondire: Attaccare noi il riccone e la scorta eh? Sarebbe questo il piano? Potrebbe essere una buona possibilità...ma non so se ho il giusto skillset per poterlo fermare prima che si teletrasporti...tu Kenzo? Se è un problema di capacità, ragazzo mio, non devi preoccuparti...In che senso?Eheh tutto a suo tempo, Hagomoro. Concluse il vecchio, tornando a lavorare sul sigillo.

    [...]

    Il piano di per sè non era complesso. Erano stati assoldati soltanto due ninja per quella missione di scorta. Uno era Sasami. Viaggiavano con una piccola ma agile carrozza, seguendo la strada che, da Ame, andava vero il Pese delle Risaie. La squadra aveva analizzato il possibile tragitto del mezzo a lungo, per poi concludere che sul quel percorso non c’era davvero un posto adatto per tendere un’imboscata in maniera efficace. Cazzo, un po’ di fantasia... basta che sbarriamo il percorso qui e qui, e potremmo averli alla nostra mercè a quest’altezza! Disse Arata indicando il punto preci so sulla mappa. La ragazza era una testa calda, ma decisamente sveglia.

    Per mettere in pratica il loro piano, Kasumi, Arate e Umoi avrebbero dovuto essere sul percorso ed occuparsi di far andare la carrozza dove volevano. Quindi sarebbe toccato a Hagomoro e Kenzo di portare l’assalto alla carovana. Utake sarebbe venuto con loro. L’uomo ancora non aveva spiegato come intendeva bloccare i poteri del dislocatore, limitandosi a sorridere quando Hagomoro lo incalzava su quel punto. Il gruppo aveva passato abbastanza tempo insieme perchè i problemi di fiducia fossero abbastanza risolti...ma non si sapeva mai.

    Il giorno dell’assalto, i due Hayate ed il Maestro si presentarono con largo anticipo al punto dove l’imboscata avrebbe avuto luogo. Si trattava di un pezzo di strada in terra battuta, largo massimo 4 metri, circondato da alberi su entrambi i lati.Allora, ci dici qual è la tua strategia ora? Disse Hagomoro ad Utake: davvero non potevano più aspettare.Ahah ma certo! Come vi ho detto, il mio corpo non mi permette di manipolare molto chakra, ma ho imparato molto sulle tecniche e, sopratutto, ho imparato a trasmetterle agli altri. Ora se vi volete avvicinare... I due ninja percepirono il chakra venir canalizzato all’interno del tentien malandato dell’uomo, prima di apparire come due fiammelle azzurre che circondavano entrambe le mani dell’uomo.Chi si fa sotto per primo? Kenzo? Se Kato si fosse avvicinato, Utake avrebbe appoggiato la mano sinistra sul braccio del Chunin. L’Otese avrebbe percepito una scarica di energia attraversargli il corpo, mentre una serie di memorie gli attraversavano la mente. Avrebbe visto se stesso, centinaia di volte, ripetere sigilli di tecniche e combinazioni che, in realtà non aveva mai usato. Avrebbe sentito il chakra dell’uomo penetrargli nel tentien, alterando qualcosa nel suo profondo, mentre nuove capacità si sommavano alle sue proprie. Che cosa stava succedendo? Poi, come tutto era iniziato, finì altrettanto rapidamente. Un sigillo fumante era ora disegnato dove prima non c’era nulla. [Sigillo delle Sei Vie Imperfetto]Kato apprende:
    - Palude Infernale
    - Impronta Terra
    - Tecnica Economica
    Hagomoro, che andò per secondo, non capì quello che l’altro Hayate aveva provato fin quando il sigillo non fu apposto sul suo stesso braccio. I suoi occhi si spalancarono per lo sgomento, quando finalmente comprese la potenzialità del sigillo che aveva sotto gli occhi. [Sigillo delle Sei Vie Imperfetto]Shunsui acquisisce:
    - la tecnica di Leo che blocca gli spostamenti e teletraporti ma a sigillo
    - Tecnica economica
    -
    Ma...ma questo è impossibile..ed è permanente?Ma no sciocco! Durerà poco, il tempo dell’assalto, poi dimentichere queste capacità...come se fosse stato un sogno...Come eliminatorie dovresti anche tu sapere che per innestare una conoscenza in maniera permanente serve ben altro lavoro. Questoè un sigillo più o meno di mia invenzione, ma è ancora imperfetto. Hagomoro stava ancora osservando, sconcertate, le linee di potere vergate dall’uomo.I segni si impressero nella sua mente...che cosa avrebbe potuto fare lui se avesse capito a fondo il potere di quel sigillo?Eheh lo vedo che sei ammirato, ragazzo. Ma non farti troppi sogni...per usare questo jutsu dovresti aver visto ed analizzato centinaia di cadaveri o Aver visto eseguire tecniche che non conosci molte volte per capirne il funzionamento. Poi dovresti capire come codificarle all’interno del sigillo...il che non è per nulla facile. Ho dedicato la mia vita a perfezionare questa tecnica, ma non ci sono ancora riuscito! Ad ogni modo, diamoci da fare.

    Il piano era semplice. Kato avrebbe creato una palude in cui far incagliare la carrozza. Al disotto della palude, Shunsui avrebbe creato il sigillo di interferenza. Poi, grazie alle sue conoscenze sulle trappole, avrebbe camuffato il tutto. La carrozza si sarebbe impantanata nella palude artificiale ed il sigillo avrebbe impedito teletrasporti. Dovevano solo mettere KO Sasami e l’altro ninja e tutto sarebbe andato per il meglio. I due Hayate sapevano che non potevano contare per il combattimento su Utake. Era davvero tutto nelle loro mani.

  5. .

    I Signori del Caos




    Che la situazione fosse precitata, Shunsui lo aveva capito quando il tetto dell'abitazione era mezzo esploso. Chiaramente lui, dall'esterno della barriera che circondava la casa, non aveva potuto vedere nè sentire nulla, ma i vari rumori non erano sicuramente sfuggiti ai sensi affilati della marionetta che aveva infiltrato insieme ai due accademici.

    Con discrezione, il marionettista aveva fatto sgattaiolare la sua creazione meccanica all'esterno dell'abitazione e, aggirando le guardie, l'aveva fatta svolazzare redente il muro della casa fino a portarsi sul bordo del tetto: un'osservatrice discreta dello scontro che stava avendo luogo. Shunsui era pronto ad agire. Aveva capito che il nukenin dal nome Arata era più forte del duo accademico: pochi secondi di combattimento lo avevano reso chiaro. La domanda era se i suoi compagni volevano continuare la battaglia oppure no. In entrambi i casi Shunsui avrebbe potuto supportarli, sebbene avesse lì solo Cho come marionetta di supporto.

    Tramite gli occhi della marionetta, Shunsui si rese ben presto conto che la strategia dei sui membri di squadra favoriva la fuga. Il complesso sistema di diversivi distrasse Arata, accecandolo, esattamente come avevano pianificato. Proprio mentre ciò avveniva, Chò sarebbe comparsa, prontissima, alle spalle di Tasaki e Hebiko. Il ventre della marionetta si aprì come una bocca, mostrando la sua nera e confortevole cavità, che ingurgitò i due ninja - rimpiccioliti tramite la henge - in un sol boccone.

    Arata era un ninja esperto. Una combinazione di diversivi poteva metterlo in difficoltà fino ad un certo punto. I cadaveri che controllava erano meno vulnerabili a tali giochetti. Tuttavia, il fatto che li controllasse a stretto giro, rendeva quegli aiutanti fortemente dipendenti dalla sua capacità di reazione. I ninja accademici avevano quindi agito correttamente: debilitare lui significava debilitare tutta la squadra. Inoltre, il nukenin non si aspettava che i due avessero rinforzi in così breve termine.

    Quando, nonostante i genjutsu e la bomba accecante, Arata si accorse del terzo invitato fece partire una serie di palle di fuoco contro la marionetta, per poi attirarla a sè tramite il chakra gravitazionale di cui pure disponeva. Tuttavia, nelle mani del cadavere di Kiri rientrò solo un ventaglio sbruciacchiato.

    Dei ninja non c'era più traccia.

    Una figura vestita di nero apparve dietro il nukenin. Una ciocca di capelli rossi faceva capolino sotto lo spesso cappuccio.Img
    Te li sei lasciati...tcz...sfuggire.... La ragazza camminava piano, ma decisa verso il suo sottoposto. Ogni tanto qualcosa succedeva alla sua figura: per un attimo le sue forme tremavano, si scomponeva, e alcuni frammenti si ricomponevano in maniera errata, come in un programma televisivo quando due fotogrammi si sovrappongono.
    ...Atrocità, mia signora...sì, ho fallito...avevano dei rinforzi..ed io... Arata cercò le parole per giustificarsi, ma sapeva che niente di quello che avrebbe potuto dire gli avrebbe risparmiato la punizione che lo attendeva. Io...sono pronto a ricevere qualsiasi punizione riteniate appropriata. Si chinò davanti alla donna, in atto di sottomissione. ..ben detto, mio..tzc...preferito! Concluse in un sussurro, mentre due occhi rossi fuoco si illuminavano nell'oscurità sul suo volto.

    [...]

    Shunsui li aveva portati lontano e rapidamente, sfruttando le sue conoscenze da eliminatore per non lasciare tracce. Raggiunta una ragionevole distanza di sicurezza, li avrebbe fatti uscire dalla piccola suit in cui li aveva relegati.

    Mmm...sembra che siate tutti interi, dopotutto...forse un po' ammaccati...allora, cosa avete scoperto?Venuto a conoscenza delle mire dei Kurotenpi, Shunsui avrebbe detto:Bhe, direi che avete fatto un buon lavoro...certo ormai i Kuro saranno allertati e non faremo in tempo a mandare una squadra per cercare di catturare Atrocità...soprattutto se c'è anche Carestia di mezzo. Le informazioni che avete recuperato sono davvero molto importanti e dovremmo comunicarle subito ai piani alti. Dobbiamo assolutamente scoprire dovesi trova l'arma.

    In realtà c'erano così tante domande che avrebbero meritato una risposta. Al di là dell'Arma di Iwa, Carestia aveva usato dei termini davvero curiosi mentre parlava di Eclissi. Cosa intendeva per "regalo" e "spirito materno"? Inoltre chi era questo scienziato, Boku, e quale dispositivo stava creando per i Kurotenpi? Tutti interrogativi che non lasciavano sperare nulla di buono.

    FINE





  6. .

    L'inizio di una collaborazione


    VII



    Hagomoro, continuando a camminare per la foresta, guardò rapidamente Kato, mentre lui gli rispondeva. Il chunin del suono non sapeva molto. Questo voleva dire che i leader di Hayate non avevano reputato necessario che lui sapesse, ma perchè? Forse lo avevano contattato all'ultimo minuto...Voleva anche dire che avevano reputato che al marionettista servisse una mano. Forse era da troppo poco tempo entrato nell'organizzazione perchèle Virtù si fidassero di lasciargli il mano un lavoro per intero. Una pista che lui si era procacciato! Ma forse era meglio così. Avere un alleatoin più non poteva far male, e Kato era davvero un combattente formidabile. Molto bene, proseguiamo. Gli avrebbe infine risposto con un cenno di assenso.

    [...]

    Phua! Non ti credo nemmeno se lo vedo, Kezo dei miei stivali!Non essere così dura Arata...dopotutto ci hanno tirato fuori da quella barao sbaglio..? Se davvero temi che possano essere accademici interessati ad estorcerci come abbiamo fatto a superare molte delle loro difese...bhè...ci sono altri modi...avrebbero per esempio potuto rivolgersi ad un maestro dell'arte impura ed evocarci come cadaveri senza coscienza...a quel punto avremmo cantato senza avere alcuna possibilità di ribattere...secondo me sono sinceri... Arata guardò in cagnesco la sorella, poi si voltò risentita soffiando forse con le narici. Per adesso, sembrava aver perso la sua carica. Umoi rimase in silenzio, con un'espressione leggermente preoccupata, ma non come prima. Utake riprese la parola: ...interessati all'immortalità eh? Bhè chi non lo è...in effetti, ho sentito di un gruppo che era votato a questa causa...non è vero Umoi?Sì...gli Hayate... il vecchio schioccò le dita..giusto, giusto...non è che fate parte di questa fantomatica setta? La domanda era rivolta a Hagomoro, ma l'uomo non ripose. Si limitò a guardare il vecchio, con un mezzo sorriso sulle labbra. Bhè non che questo abbia particolare imporanza. Ci avete salvato e dato una seconda possibilità perottenere i nostri obiettivi. Per ora vi tratteremo come persone fidate..ma se tenterete di fregarci, non saremo clementi con voi. Vero Arata?...poi dirlo forte!

    Trovato quello che sembrava un certo equilibrio tra i due gruppi, Hagomoro riprese la conversazione dove Utake l'aveva lasciata:Mi fa piacere che abbiamo trovato un accordo. Non avete da temere da noi. Non credo che una conoscenza sia possesso esclusivo di un individuo. Se otterremo Karma, potrete faredi questa conoscenza quello che meglio credete...e noi faremo altrettanto. Vogliamo torare alla vostra storia? Ben detto ragazzo...vedo che io e te la pensiamo proprio nello stesso modo. Ora, se volgiamo impadronirci della tecnica, ci sono delle cose che dobbiamo fare.

    Come stavo dicendo, Karma ed il suo portatore sono stati più che ben difesi. In effetti, sono stato impreciso dicendo che l'Accademia non ha spazzato gli Ootsutsuki da questa terra...in effetti lo hanno fatto.
    Il vecchio sorrise, probabilmente ricambiato da un'espressione di confusione da parte degli Hayate. E' in un'altra dimensioneChiarì il ninja originario di Kumo.Il luogo di custodia è raggiungibile soltanto aprendo un varco dimensionale. Non può essere aperto ovunque, ma ad una coordinata precisa...un'isoletta largo...Massì, raccontaglì anche tutto, sciocco! Ti fai davvero convincere come un bambino di cinque anni! Cazzo! Utake riprese la parola:Immagino nessuno dei due ha dimestichezza con tecniche spazio-temporali, o sbaglio?...un peccato. L'ultima volta Kasumi era riuscita a trovare i resti di un'Uchiha che abbiamo riportato in vita per aprire il varco dimensioanle. Quello che non potevamo immaginare era che, nell'aprirlo, gliocchi dell'Uchiha son completamente bruciati ed in breve tutto il cadavere ha preso fuoco...non ne è rimasto nulla, nemmeno le componenti biologiche necessarie a ed evocarlo. Se volgiamo riapreire il varco dobbiamo recuperare qualcuno, vivo o morto, che abbia innanzi tutto il potere di aprire un varco dimensionale.

    Una bella impresa? Chi altro a parte un'Uchiha poteva fare una cosa del genere? Avrebbero dovuto uccidere un ninja accademico per ottenere quel potere, o forse potevano solo ricercare i resti di un ninja morto? Gli eliminatori normalmente distruggono i corpi di portatori di Kekkei Genkai per non farli appunto cadere nelle mani sbagliate. Era quindi improbabile che l'obitorio da cui erano appena usciti potesse essere utile.

    Bhè...decisamente non sarà facile ottenere l'occhio di un'Uchiha..cosa mi dici del resto? Cosa avete trovato una volta passato il varco?Hahaha ragazzo, davvero sei curioso. Pensiamo ad ottenere quello che si serve per accedere, e poi ne potremo parlare!


  7. .

    Sulle tracce di Aloysius


    III



    Da due erano, in pochi secondi, diventati 4. Prima era comparsa l’Amministratrice del Suono, Hebiko, poi un ninja che si presentò con il nome di Etsuko. C’era molta diffidenza nell’aria, ma questa scivolò addosso al jonin senza fargli nè caldo nè freddo. Decise comunque di intervenire per calmare gli animi e focalizzare le attenzioni del gruppo sul problema alla loro portata.

    Sembra che stiamo tutti cercando il Kokage, anche se per motivi devesi Hebiko. I due avevano recentemente concluso una missione insieme, nella quale il marionettista aveva tirato fuori la ragazza ed un altro ninja del suono da una situazione piuttosto brutta.Mizukage, questa è Hebiko Dokujita, consigliera del villaggio del Suono. Vedo che anche tu sei piuttosto sconvolta da quello che sta succedendo tra queste pareti...sono sicuro che insieme ne verremo a capo! Si volse quindi ad EtsukoSono Shunsui Abara, Jonin della Sabbia...il piacere è mio.

    Rimpolpato il gruppo con altri due membri, le indagini poterono andare avanti in maniera spedita. Etsuko era un sensitivo e rapidamente percepì la presenza di un’enorme quantità di chakra irradiarsi da un orologio al secondo piano. Anche l’analisi delle tracce dell’immortalià, eseguita da Shunsui, portava allo stesso luogo. L’orologio in questione era un pezzo di antiquariato molto elegante. Al suo interno, giaceva un pezzo di vetro. Sembrava banale...ma non all’occhio attento del jonin.

    Anche se Etsuko non avesse detto che il frammento raccoglieva tanta energia quanta quella posseduta da un Biju, a Shunsui non sarebbe sfuggito che il vetro era stato creato con una tecnica che esulava dalle convenzionali pratiche di manipolazione di tali materiali. Affascinante... Disse, perso tra i suoi pensieri, notando i dettagli di quell’oggetto e scorgendo il sigillo tracciato all’interno dello stesso. Il jonin era un esperto di Fuinjutsu ed iniziò ad analizzarlo, ma senta interagire con esso.

    Fu quando Etsuko confermò loro che erano tutti intrappolati in una potente illusione, che il volto del jonin si aprì in un sorriso divertito: lui adorava le illusioni! Poco importava che ne fosse vittima...semplicemente non poteva trattenersi dall’ammirare come il chakra era stato intrecciato in quella particolare applicazione per creare un risultato così affascinante e complesso. Se non ci fossero stati i suoi compagni, avrebbe perso ore a studiare il meccanismo alla base di quella tecnica, il fuuinjutsu e come era stato creato lo specchio. Quella volta doveva essere più sbrigativo.

    Dopo aver speso un po’ di tempo ad osservare come tutti gli elementi erano intrecciati tra loro, Shunsui portò al gruppo una sua interpretazione: Con ogni probabilità il genjutsu è stato iscritto nel fuuinjutsu...il quale attinge al chakra contenuto nello specchio per mantenersi attivo. Chiaramente il genjutsu ha come medium il ticchettio dell’orologio...se così stanno le cose, è probabile che rilasciare l’illusione avrebbe poco senso...semplicemente si rinnoverebbe appena percepito nuovamente il suono ....posso smontare l’orologio, così da impedire il medium di attivazione e permettere poi un rilascio...oppure posso cancellare il fuuinjutsu che contiene le istruzione per il genjutsu, e poi eseguire il rilascio...

    Fu in quel momento che la consigliera del Suono suggerì l’idea che l’illusione avrebbe potuto alterare anche la forma del fuuinjutsu stesso, casomai nascondendo la presenza di una trappola. Shunsui la guardò per un attimo, mentre un’espressione ammirata gli si aprì sul volto.

    Che intuizione brillante! Commentò con genuino apprezzamento.Ah, come ho fatto a non pensarci io stesso! Questa è esattamente quello che avrei fatto io se fossi stato al posto di chi ha installato questo marchingegno. Certo ora abbiamo un problema: se l’illusione nasconde anche una trappola, non ce ne accorgeremmo fin quando non disattiveremo o l’orologio o il fuuinjutsu, ma a quel punto sarebbe troppo tardi. Se sciogliamo l’illusione, avremmo solo pochissimo tempo prima che questa si riattivi...forse avremmo un secondo per scovare la presenza di trappole!

    La situazione era molto complessa, ma il sorriso continuava a perdurare sul volto del jonin. Adorava quella complessità!

    Questa è la mia proposta: dobbiamo essere molto coordinati. Ho studiato il sigillo abbastanza per poterlo rimuovere. Se riuscite a cancellare l’illusione su di mè io avrò circa un secondo per valutare eventuali cambiamenti nascosti e modificare la mia strategia di cancellazione. Nel peggiore dei casi, qualcosa potrebbe esploderci sotto le mani...Mizukage abbiamo una contromisura in quel caso? Sarebbe ottimo aver un piano di mitigazione...davvero non vorrei perderci un braccio in questo orologio!

    Se gli altri avessero acconsentito, Shunsui avrebbe iniziato a concentrare chakra nella mano sinistra. Le dita del chunin si sarebbero illuminate con piccole fiammelle di chakra all’interno del quale era visibile un minuscolo fuuinjutsu. Non appena il rilascio fosse stato eseguito, il jonin avrebbe fatto esattamente quello che aveva pianificato: avrebbe analizzato possibili variazioni nascoste dalle illusione, avrebbe modificato il controsigillo appositamente, ed avrebbe cancellato il fuuinjutsu nell’orologio...tutto quello in un secondo! Sembrava impossibile, ma il jonin aveva una memoria eidetica e non si sarebbe lasciato sfuggire alcun cambiamento, per quanto piccolo. Inoltre, i fuuinjutsu erano davvero la sua specialità. [Abilità, TB] Inoltre, siccome Shunsui era un vero leader, gli altri membri del gruppo si sarebbero immediatamente sentiti più attenti e vigili. [Abilità]+2 Riflessi
    Prendete tutti gli slot che non uso.


    Certo era anche possibile che la trappola consistesse in un sigillo piazzato da qualche altra parte sull’orologio - molti sigilli trappola non hanno bisogno di una fonte di chakra per rimanere attivi! Anche per questo serviva una misura di difesa a carico del Mizukage e degli altri. Lui non avrebbe avuto infatti il tempo di cancellar anche il secondo sigillo, ameno che fosse stato direttamente sotto i suoi occhi!

    Al vostro via!

  8. .
    1

    Sulle tracce di Aloysius


    II



    ...parlare al contrario...? Pensò il jonin tra sè e sè leggendo per la prima volta di quella peculiare caratteristica del più famoso tra i Kokage. Poteva essergli utile? Difficile a dirsi a quel punto dell’investigazione. Il marionettista accantonò i suoi ragionamenti, sentendo dei passi che si avvicinavano.

    Un uomo in armatura gli si parò davanti. Portava le effigie di Kiri, e la sua mano stava già correndo alla spada mentre con tono allarmato gli chiedeva di identificarsi. Shunsui abbozzà un sorriso, mentre alzava le mani in aria in segno di resa. Shunsui Abara, jonin di Suna...Mizukage-sama Disse con leggerezza, indicando il coprifronte del proprio villaggio, mentre manteneva le mani alzate. Probabilemente non si ricorda di me...ma le nostre strade si sono già incrociate. Mi riferisco alla riunione tra La Zanna, gli Accademici, La tregua e gli Hayate che si è tenuto all’Abete...io sedevo con i miei compagi Sunesi... In realtà era difficile che l’uomo non si ricordasse di lui. Durante la missione aveva fatto di tutto per far sì che tutti sapessero quanto fondamentale fosse stato il suo ruolo nell’abbattare l’Arma. ...e ricordo perfettamente uno dei suoi interventi durante la missione quando, con tono carico di odio, avete detto: Io rendo conto delle mie azioni soltanto al Mizukage di Kiri, Akira Hozuki. E lo sai bene. Disse imitando perfettamente la voce del Mizukage, citando le parole che l’uomo aveva detto in quell’occasione, impresse per sempre nella sua memoria eidetica. [Recitazione] ...bhè, mi rallegro molto che si sia potuto liberare dal giogo del comando, salendo alla nomina di Mizukage. Disse infine abbassando le mani.

    Era curioso che un altro ninja non di Oto si ritrovasse proprio in quel momento in quell’abitazione. Certo il Mizukage doveva avere ottimi motivi per venire a trovare il Kokage...quindi non perse tempo a chiederglielo. Avrebbe invece commentato perchè lui si trovava lì: Immagino che cerchiate il Kokage...anch'io lo cerco...direi che, in quache modo, sono stato chiamato...tuttavia l'intera abitazione sembra disabitata da anni...non le sembra strano? Penso che qualcosa di innaturale stia accadendo in questo luogo...ma ancora non ho capito cosa.. , Shunsui era certo che qualche tecnica fosse all'opera in quelle stanze. La sua conoscenza delle tecniche legate all'immortalità gli diceva che qualcosa di analogo era in corso. Doveva solo capire cosa. Ad ogni modo, ho seguito le orme nella polvere fino a questo studio ed a questi libri...vedete? Mostrò il libro dalla pagina rimossa.Il contenuto è stato rimosso. Questo capitolo sembra parlare di Orochimaru e della sua abitudine di parlare al contrario...lei ne sa qualcosa? Io non ne ero al corrente, nè sono sicuro di come e se questo dettaglio sia collegato a quanto succede qui...

    Il jonin avrebbe lasciato che Kensei consultasse a sua volta i libri, mentre continuava ad ispezionare la stanza. Le tracce a terra continuavano oltre la sua visuale e, apparte l'orologio, sembravano essere l'unica traccia che avevano. Forse possiamo continuare la ricerca insieme, venerabile Mizukage. Non ho visto dove portano queste orme, forse scopriremo qualcosa in più seguendole? Inoltre non riesco ad identificare la direzione da cui arriva questo ticchettio...lei ci riesce? E se fossimo finiti in un genjutsu? Shunsui non era un sensitivo e quindi non poteva capire se il suo sistema circolatorio del chakra era stato compromesso, ma forse Kensei poteva. Tentare il rilascio poteva essere una soluzione infruttuosa...o forse era il caso di tentare? Kensei forse lo avrebbe fatto.

    Shunsui preferiva tentare un'altra strada. Aveva capito che un'arte di estensione artificiale della vita era in atto...e forse c'era anche qualcuno che stava esercitando quella pratica. Proviamo ad indagare un po'.... avrebbe sussurrato, così da avvertire il suo suscettibile commilitone di quello che stava per fare. [Tecnica]Percezione Immortale
    Villaggio: Hayate
    Posizioni Magiche: Tigre, Ariete, Cavallo, Cinghiale, Ariete, Drago (6)
    L'utilizzatore può percepire la posizione esatta di creature che non possiedono una vita naturale entro 30 metri. Richiede un round di concentrazione. Se posseduto Sesto Senso, il raggio sarà invece quello garantito dalla specializzazione Sensitivo.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    Sottotipo:
    (Consumo: MedioBasso)
    [Da genin in su]
    Attivando la tecnica, fu come se un radar iniziò a ronzargli nella testa, indicandogli la presenza e la posizione di esseri dalla vita innaturale. Certamente cercava il fautore dell'artificio nel quale erano finiti, ma quello che trovò fu piuttosto interessante: la presenza del Mizukage faceva suonare un campanello di allarme nella sua testa. In realtà, l'inidicazione che la tecnica gli diede non era chiara e decisa come avrebbe dovuto essere. Chiaramente il Mizukae doveva avere un'abilità che gli donava una vita particolarmente refrattaria ad essere estirpata, ma non doveva essere attiva. Molto interessante ad ogni modo.

    Se la tecnica avesse mostrato altre presenza innaturali, allora Shunsui avrebbe comunicato la nuova pista al Mizukage. Mmm percepisco qualcuno. Vogliamo andare?

    Altrimenti avrebbe proposto di continuare a seguire le orme fino ad arrivare al grande dipinto. Visto che le orme arrivavano fin lì, senza proseguire oltre, era probabile che ci fosse una porta segreta...e forse qualche trappola. Shunsui era une sperto in materia, ed avrebbe cercato di trovarne le tracce. Se non avesse trovato nulla, si sarebbe rivolto al Mizukage. Forse dovrebbe andare avanti, Mizukage-sama. Come vede non ho armi con me, e la vostra armatura sembra abbastanza resistente da sopportare qualsiasi cosa troveremo dall'altra parte...senza dubbio più resistente della mia nuda pelle, non trova?




  9. .

    La storia di un fallimento


    VI



    Shunsui non avrebbe impiegato molto tempo a trovare Densen. Il ragazzo si era superato, avendo già portato in vita i 4 obiettivi della loro missione. Certo, aveva fatto un po’ di confusione, ma il fatto di non essere stati ancora scoperti era chiaramente un successo. Questa è davvero un’ottima idea.. Disse il jonin con voce gioviale alla proposta del vecchio di parlare in un luogo più appartato. ...andate avanti, io mi occuperò di sistemare questa...confusione... [Azioni]

    [...]

    L’uscita dalla struttura avvenne rapidamente ed in silenzio. Per fortuna, senza ostacoli. Il gruppo di quattro persone appena resuscitato erano chiaramente stremato, ed alcuni di loro ancora sotto shock. La tecnica di Densen era a dir poco miracolosa, ma aveva pensanti effetti sul corpo e sulla mente delle persone che influenzava. Per fortuna, i quattro erano morti da meno di 24 ore. Tornare in vita per loro sarebbe stato molto simile al risvegliarsi da un incubo...sarebbe stato molto diverso se fossero morti da mesi o anni.

    Venite...allontaniamoci da questo posto. Una volta entrati nel bosco, saremo più al sicuro.

    Con decisione, Shunsui condusse il gruppo lontano dalla parete di roccia che nascondeva l’ingresso al laboratorio segreto, oltrepassarono il fiume, e si diressero con decisione verso la boscaglia. Fu proprio sul limitare degli alberi che, tuttavia, qualcuno li aspettava. Shunsui impiegò meno di un secondo per riconoscere nel ragazzo che li attendeva la figura di Kato, compagno accademico di lunga data. Il ragazzo era lì ad attenderli, annoiato. Non portava nessuna insegna accademica.... Che cosa ci faceva lì? Nessuno sapeva di questa sua missione...nessuno che non fosse degli Hayate. Possibile che Kato, nell’oscurità della sua anima, covasse anche lui il desiderio dell’Immortalità? E se così era, da quando?

    E questo chi è? ...amico tuo? Esclamò minaccioso il ninja originario di Kumo. Senza rispondere, Shunsui compì un gesto distratto della mano, molto discretamente. [Abilità] Riconoscimento
    Speciale: L'utilizzatore può riconoscere altri membri dell'Organizzazione, studiando la loro reazione ad un saluto in codice. Eseguire il saluto per farsi riconoscere ha un bonus in furtività di +9.[Da chunin in su]
    Se Kato era stato mandato da Hayate, sicuramente avrebbe riconosciuto il gesto e si sarebbe comportato nella maniera corretta. Questo avrebbe anche definitivamente confermato al jonin che, in fatti, Kato era un membro della setta...sì...sembra proprio che sia così..

    [....]

    Era da diversi chilometri che camminavano nella foresta. Il buio li circondava, interrotto a tratti dal chiarore della luna che filtrava attraverso gli alberi e le loro folte chiome. Shunsui camminava in testa al gruppo e si era lasciato affiancare da Kato. I quattro redivivi si muovevano compatti al centro, mentre Densen chiudeva la fila.

    Non mi aspettavo di ricevere rinforzi...chi ti ha mandato? Sei al corrente del nostro scopo? Si rivolse con tono formale a Kato. Shunsui era completamente camuffato, nel volto e nella voce, per proteggere la sua identità...e avrebbe continuato a farlo anche nei confronti di Kato. Il gioco che stavano giocando era molto pericoloso. Se avessero lasciato tracce, qualcuno avrebbe potuto risalire a loro, e questo avrebbe messo in pericolo il loro ruolo all’interno dell’Accademia. Un ruolo che Shunsui non era ancora pronto ad abbandonare. Kato non era mai stato un ninja che badava alle questioni di fino, ma questa sua leggerezza poteva costargli molto. Ad ogni modo, Shunsui non poteva dirgli nessuna di queste cose senza lasciar trasparire troppo di quello che sapeva.

    Non appena avessero raggiunto una buona distanza di sicurezza dal laboratorio, il gruppo si sarebbe fermato. Il marionettista era stato attento a cancellare le loro tracce fino a quel momento, quindi era molto difficile che qualcuno potesse averli seguiti. Lasciò che i presenti si sistemassero, mentre da un sacchetto che aveva con sè estrasse del cibo e dell’acqua per rimetterli in sesto.

    Immaginavo che poteste essere stanchi. Per favore, mangiate e riposate mentre parliamo L’anziano maestro e Kasumi accettarono di buon grado il cibo, mentre gli altri due si guardarono con sguardi sospettosi, ma alla fine accettarono a loro volta. Il mio nome è Hagomoro. Io ed i miei compagni ci siamo presi la libertà di recuperarvi dalla vostra precedente...condizione...perchè siamo molto interessati alla vostra storia. L’introduzione di Shunsui fu accolta dal silenzio generale. Ci sono molte storie, ragazzo...ma credo che tu sia interessato ad una in particolare, vero? Ehehe..Hagomoro...non penso sia un nome preso a caso. Tu vuoi sapere degli Ootsutsuki, non è vero?Maestro cosa le salta in mente!E’ vero Maestro...è pericoloso parlare di queste cose. Non ci possiamo fidare Il vecchio mosse la mano, scacciando quelle obiezioni come irrilevanti.Suvvia, ragazzi miei. E’ chiaro che i nostri nuovi amici sanno già molto di più di quello che abbiamo già rivelato. Non è vero? Non si sarebbero presi un rischio tale per riportarci tra i vivi, se non sapessero perchè siamo morti. Ad ogni modo, quello era il Tocco Infernale di Kiri, vero ragazzino? Disse quindi rivolto a Densen. Magnifico...e molto ben eseguito, mi rallegro di averlo rivisto dopo tanti anni... Intervenne quindi Kasumi: E’ quindi vero? Ci avete riportati in vita per questa faccenda? Perchè?

    Shunsui, nel suo volto tanto perfetto quanto posticcio, rispose con il sorriso sulle labbra proprio del personaggio che stava interpretando: Direi che abbiamo un interesse comune: Karma. Sono sulle tracce di questa tecnica da diverso tempo, senza successo. Poi mi son imbattuto in dei documenti che parlavano di voi, e la mia speranza è rinata. L’unico problema era chiramente che eravate già morti...un problema ovviamente non impossibile da risolvere..e quindi eccoci qui. Sarei quindi davvero grato se mi poteste raccontare la vostra storia. Il vecchio guardò intensamente Shunsui, grattandosi la barba.

    ...Maestro, non mi piace per nulla questa faccenda. Dovremmo semplicemente farli fuori ed andarcene, per tutti i Kami! Ma il maestro la ignorò.Molto bene, ci hai riportato indietro dall’oblio. Mi sembra corretto che tu conosca la nostra storia...e forse, potremo anche vedere come continuarla insiemeUff........

    Forse conviene partire dall’inizio. Mi chiamo Utake Kimu. Sono nato in quello che oggi viene chiamata Oto, sebbene a quel tempo fosse un piccolo villaggio che seguiva un capo folle e visionario...non ho avuto un’infanzia facile. In un villaggio che venera la forza, anch’io volevo essere un ninja e combattere sui campi di battaglia...ma il destino aveva altro in serbo per me. Sono nato con una rara malformazione dell’apparato circolatorio del chakra: in pratica, ho una riserva di chakra molto limitata ed riesco a gestire il chakra solo per brevissimi periodi tempo...mph... Un sorriso amaro si aprì sul suo volto, rispecchiato dagli sguardi bui dei suoi tre seguaci. Questo non mi ha fermato. Ho passato anni cercando di competere in un campo che chiaramente non mi apparteneva, quello delle arti ninja. Ero testardo e caparbio, ed ho speso molto tempo a capire che dovevo affrontare il problema in modo diverso. Ho scoperto che, anche se non potevo usare quelle arti, poteva comunque studiarle e conoscerle. Sono diventato eliminatore molto presto nella mia carriera: da lì ho iniziato il mio studio del chakra e delle varie arti che scaturiscono da esso.

    Quando il villaggio del Suono è stato fondato, mi hanno gentilmente mostrato la porta. Qualcuno della vecchia guardia doveva andarsene per far contenti gli Accademici. C’era troppa immoralità al tempo, dicevano, una immoralità che io aveva aiutato a costruire..bhè non mi sembra che l’odierna Oto sia troppo diversa. Ad ogni modo, ho continuato i miei studi in posti come quello da cui siamo appena scappati...eheh..che ironia! Son stato fortunato però, perchè ho trovato persone che mi son state vicine...
    Disse indicando le ragazze che lo circondavano e che lo chiamavano maestro.

    Come ho detto, non posso usare le arti magiche, ma ho scoperto di poterle insegnare molto bene ed ho sviluppato dei modi per poterlo fare in maniera efficace. Ho preso con me queste giovani quando erano solo bambine, ed ho insegnato loro tutto quello che sapevo e che fosse loro congeniale. Maestro, non ci hai solo insegnato a combattere...ci hai cresciuto come figli tuoi! Disse Kasumi, scambiando un’occhiata con Arata. Il commento suscitò un sorriso bonario nel vecchio...Tornando alla nostra storia, il mio interesse per gli Ootsutsuki si è sviluppato più o meno in quel periodo. Era nata come una curiosità: esseri immortali provenienti da un altro pianeta che hanno plasmato il mondo per come lo consociamo. Con il tempo, è diventata più un’ossessione. Ho collezionato qualsiasi tomo, manoscritto o pergamena sull’argomento. Abbiamo girato il continente cercando le loro tracce. Erano flebili, ma non assenti. Come avete scoperto anche voi oggi, le persone considerano la morte finale, e sigillano con essa i segreti che vogliono nascondere. Ma, per alcune persone, la morte è solo un rito transitorio...Volse il suo sguardo verso Kasumi.Anch’io sono in grado di riportare in vita i morti...posso usare la resurrezione impura...non è piacevole certo, ma...Ma si è rivelato molto utili negli anniCompletò Umoi, Il ninja di Kumo, mentre Kasumi fece un cenno di assenso con la testa.

    Quale segreto stavate cercando, esattamente? Intervenne a quel punto il marionettista.Lo hai detto tu stesso, abbiamo un interesse comune: Karma. Una tecnica che permette di ricreare la coscienza, le memorie e le conoscenze di una persona in un altro corpo. E’ il sogno dell’immortalità, nonchè la possibilità di avere un corpo che funzioni a dovere...Un sognio che aveva già il sapore di realtà, quando abbiamo scoperto che, dopotutto, gli Ootsutsuki e Karma non hanno lasciato questo mondo...

    L’Accademia è stata ingorda. Chiaramente non poteva semplicemente distruggere tutto, quando hanno sconfitto gli ultimi Ootsutsuki...Ad onor del vero, devo dire che hanno nascosto questo segreto davvero molto bene, e lo stanno difendendo altrettanto egregiamente...del resto, se così non fosse, non saremmo qui a parlarne!

    Fu in quel momento che Arata si alzò di scatto, ne aveva abbastanza:Direi che abbiamo parlato abbastanza! Maestro, davvero non possiamo fidarci di queste persone! Questi due... Indicando Hagomoro e Kato Sembra che a malapena si conoscano! Potrebbero essere accademici che cercano di capire da noi dove sono state le falle nella loro rete di sicurezza. Potrebbero ucciderci non appena gli riveleremo tutto! Chi ci dice che non lo farete in ogni caso? Io non voglio tornare sotto terra, ed in particolare modo non vorrei farlo dopo essermi fatta fregare. Arata...Tu! Disse la giovane indicando Kato: Chi diavolo sei? Chi ti ha mandato? Per chi lavorate? La ragazza era chiaramente infervorata ed aveva iniziato a parlare a voce alta. Arata ha ragione. Vi possiamo essere riconoscenti per averci fatto tornare dal regno dei morti, ma la verità è che voi volete qualcosa da noi...e noi non vogliamo tornare sotto terra. Come facciamo a fidarci di voi? Il maestro osservava con un leggero sorriso la scena, mentre Kasumi rimaneva in silenzio, leggermente messa a disagio da quello scontro verbale In corso. Entrambi comunque non intervennero per contraddire i loro compagni. Tutti volevano sentire cosa gli Hayate avessero da dire. A partire da Kato.












  10. .

    Sulle tracce di Aloysius


    I


    Erano mesi che Shunsui non si dava un attimo di riposo. Raramente aveva visto la luce del sole in quelle lunghissime giornate di lavoro in decine di laboratori ed obitori. Aveva tagliato e dissezionato centinaia di cadaveri per l’Accademia, cancellando le tracce di segreti e potenti tecniche di traditori e nukenin intercettati dalle squadre speciali o inseguitrici dei vari villaggi. Aveva tagliato e dissezionato decine di cadaveri sul mercato nero, per venderne i segreti ed impadronirsi di conoscenze - da un po’, infatti, i soldi non erano un problema. Infine, aveva tagliato e dissezionato decine di cadaveri per Hayate, comprendendo i segreti dell’immortalità e delle tecniche che possono allungare la vita. Sotto la direzione della Mansuetudine e della Magnanimità aveva fatto progressi enormi. Del resto, la voglia di imparare era un appetito che mai cessava di tormentarlo e la mente del marionettista era una lama affilata che non poteva dimenticare nulla di quello che leggeva o sperimentava. Rapidamente era diventato un conoscitore esperto dell’arte del non morire, sebbene non avesse ancora trovato un modo che lo soddisfacesse per allungare la propria, di vita. Come effetto collaterale, tutto quello studio aveva compromesso il suo intento di crescere rapidamente di rango all’interno dell’organizzazione, prevenendogli di entrare in possesso dei leggendari vestiti dell’Abete.

    Quindi molto era stato fatto ed imparato, ma molto ancora c’era da fare.

    Ad ogni modo, fu durante la lettura di un pesante tomo riguardante le tecniche legate all’infusione della propria anima in armi ancestrali - un modo relativamente antico di far perdurare la propria essenza nei secoli - che il pensiero di Shunsui tornò su Diogenes Mikawa ... e alla sua spada cremisi! Al tempo in cui il colosso gliel’aveva lasciata in custodia, Shunsui ne aveva solo potuto ammirare la fattura e l’intrinseco potere che emanava. Ora, dopo aver letto decine di volumi sull’argomento, gli era venuto in mente che, forse, quella spada poteva avere capacità che andavano oltre l’apparenza.

    Congetture, certamente, ma avrebbe dovuto investigare? In effetti, era tra i compiti della sua organizzazione ficcare il naso in queste cose. Se avesse scoperto qualcosa, sicuramente avrebbe fatto bene alla sua reputazione all’interno del gruppo. Inoltre, il Colosso diverso tempo addietro gli aveva lasciato un messaggio in codice. Si trattava chiaramente di coordinate, ed era chiaramente l’invito per una collaborazione. Sfortunatamente, Shunsui non era riuscito a decifrarlo e, subito dopo, era stato preso da altre questioni che gli avevano fatto dimenicare la faccenda.

    Forse potrei fare una visita al Kokage e prendere due piccioni con una fava... Disse piano a sè stesso, accarezzando con l’indice le rugose pagine di carta del manoscritto ancora aperto davanti a lui. Poco dopo, si stava già preparando per il viaggio.

    [...]

    Shunsui si era fermato ad una manciata di metri dalla magione dell’uomo più importante di Oto. Molto aveva sentito sulla famosa Villa Mikawa, ma l’imponente costruzione trasudava potenza e ricchezza in un modo che i racconti non potevano spiegare. Tuttavia qualcosa era fuori posto...anche dall’esterno si poteva vedere come l’edificio fosse trascurato!

    Curioso...

    Passando dal Nord Gate, Kato non lo aveva affatto avvertito della cosa e si era per di più preso tutte le sue armi! Shunsui aveva provato a negoziare: ..Kato..ho sentito che a volte succedono cose brutte in quella villa...vuoi proprio mandarmici senza armi? Purtroppo non era riuscito a convincerlo e l’amico gli aveva concesso solo di portare con sè 4 rotoli ninja vuoti oltre che l’equipaggimente non offensivo. Non era un problema, si era detto. Con armi o senza armi, era probabile che Diogenes lo avrebbe fatto fuori facilmente se avesse voluto. Eppure, vedendo lo stato della casa, il jonin concluse che forse non era stata la più saggia delle decisioni.

    Bussò alla porta, dichiarò la sua presenza ad alta voce e poi rimase ad aspettare. Nessuno venne ad aprire. Una spinta alla porta, rivelò infine che era aperta. Shunsui si guardò guardingo intorno, prima di decidersi ad entrare.

    Lo stato di abbandono che aveva constatato all’interno si estendeva anche all’interno della magione. Il mobilio di ottima fattura, le stanze...tutto sembrava essere stato lasciato lì a marcire... da anni. C’è nessuno? Chiese il jonin a voce alta, facendosi strada all’interno della struttura. Solo il ticchettio di un orologio rispose alla sua domanda ed il marionettista si lasciò condurre da esso. I suoi sensi erano intanto testi come una corda di violino, pronti a percepire qualsiasi traccia di vita. [Abilità] Conoscenza Immortale (Avanzata)
    Abile: L'utilizzatore ha accesso ad alcuni dei segreti più antichi per estendere la vita oltre il suo limite naturale. Può riconoscere i segni di una di queste tecniche analizzando a fondo un ambiente entro 3 metri da sè impiegando uno slot Azione e può rapidamente elaborare delle contromisure, se attuabili.[Da chunin in su]

    Percezione 9
    Nonostante il pavimento fosse pieno di polvere, avanzando il jonin non lasciava traccia alcuna. [Abilità]

    Infine, una serie di orme lasciate sul pavimento attirarono la sua attenzione e si convinse a seguirle. Passati alcune stanze, le tracce lo condussero a quello che doveva essere lo studio del Kokage. In verità, si trattava di una libreria dalle notevoli dimensioni, come raramente Shunsui ne aveva potute vedere in case di privati. L’occhio del jonin notò tuttavia che non tutti i volumi erano stati lasciati a sedere sulle proprie mensole allo stesso modo. Alcuni erano stati consultati di recente, come mostrava un minore strato di polvere.

    Il marionettista sporse la mano sinistra leggermente in avanti, con il palmo rivolto verso l’alto. Una serie di fili di chakra, pressoché invisibili, serpenteggiarono fuori dalle punte delle sue dita, andando a prendere tutti quei tomi che erano stati recentemente toccati. [Tecnica]3 Fili I libri fluttuarono davanti al giovane marionettista, che iniziò a consultarli rapidamente. Che cosa stava leggendo Il grande stratega di Oto? In uno di quei volumi, una pagina era stata strappata...forse se ne poteva desumere il contenuto da quello che era scritto prima e quello che veniva dopo?

    Chakra: 77/80
    Vitalità: 18/18
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 500
    Velocità:  500
    Resistenza: 600
    Riflessi: 625
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 600
    Agilità: 600
    Intuito: 750
    Precisione: 675
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Sonagli [x5] × 1
    • Zona Extra × 8
    • Rotolo da Richiamo × 6
    • Maschera × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Grande Bara di Ghiaccio × 1
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Kunai × 1
    • Mina Bastarda × 3
    • Veleno Debilitante A1 (5 dosi) × 1
    • Tonico di Ripristino Superiore × 2
    • Tonico di Recupero Superiore × 2

    Note
    ///









  11. .

    I Signori del Caos




    Arata era un ninja formidabile e non aveva dato modo ai due accademici di capitalizzare sulla loro superiorità numerica. Del resto, essere il secondo - nonchè favorito - di Atrocità non era un semplice appellativo. Con l'ultima offensiva, inoltre, il nukenin aveva seriamente messo in difficoltà i due ninja.

    La katana, sebbene di piatto, avrebbe colpito Hebiko esattamente come aveva pianificato. L'arma si abbatté con violenza sulla tempia della ragazza, facendole perdere per un attimo i sensi e scaraventandola a terra. [Danni] Tasaki fu invece pronto nella difesa, ma cadde nell'illusione dello Sharingan. Riuscì a liberarsene, ma non senza dispendio di chakra e sangue. Spinto dall'energia concessagli dalla sua TS e dalla furia per le ferite inferte alla sua evocazione, Tasaki si mosse con agilità tra le tre figure che contornavano Arata. Insinuandosi tra i cadaveri del nano e del possessore di sharingan, si ritrovò di fronte al nukenin dalla chioma leonina e gli occhi dardeggianti. Le katane che l'otese brandiva guizzarono rapidamente verso il suo bersaglio, mirando a recidergli un polso.

    Che insolente!

    L'ultimo dei cadaveri al suo fiando, quello che ancora non si era mosso, agì senza alcuna esitazione. Si frappose tra l’Otese e Arata, usando un lungo Bastone per parare il colpo delle katana che, altrimenti, avrebbero minacciato il suo protetto. [SDI] Il cadavere di colore troneggiava su Tasaki come un colosso, precludendogli con la sua mole l’accesso al suo controllore. Tuttavia, il secondo colpo riuscì a prenderlo di sorpresa: la finta riuscì ad ingannare la difesa del ninja originario di Kumo, Lasciando invece scoperta la gamba destra. Il doppio colpo di Katana incontrò l’arto del cadavere ( Arata era al momento irraggiungibile), tranciandolo di netto. Senza dire una sola parole di dolore, il colosso cadde a terra, avendo perso la gamba destra come appoggio.

    Arata comparve nuovamente all’interno dello specchio visivo di Tasaki, che era pronto a continuare ad infierire. Le lame del chunin del suono scattarono nuovamente verso il nukenin con con colpo ascendente, veloce come il fulmine! Il suono di spade che cozzavano lo avrebbe però preso di contro piede, quando si rese conto che una terza Katana, proveniente dalle sue spalle, si era frapposta al colpo. Con una torsione, l’Uchiha aveva frapposto una delle due lame con la precisione unica di un portatore dello Sharingan. Mentre le tomoe nei suoi occhi vorticavano, Tasaki avrebbe notato con non c’era emozione nel suo volto.

    Forse per la frustrazione Tasaki allora compì un errore. La prima volta erano cascati nella sua finta, ma non sarebbe successo una seconda volta. [AdO]. Il defunto a terra, sebbene avesse perso una gamba, riuscì a portare una spazzata con la gamba buona contro gli arti inferiori del chunin proprio mentre questi cercava di imbastire il doppio affondo, interrompendolo. [SAI]For. Viola, Vel. Viola-1+4 (MedioBasso)= Viola+3. Se colpisce diminuisce la durata della tua TS di 2 round (Limiti del decreto).

    Se il colpo avesse connesso, Tasaki sarebbe caduto a terra solo per vedere le due katana dell’Uchiha cercare di perforargli la testa, praticamente nello stesso momento in cui l’Otese avesse toccato il suolo. [SAII] Vel. Viola+2+4(Preveggenza)=Nera+2. For Viola. Potenza 40+40 Altrimenti, se avesse parato o schivato, avrebbe trovato le medesime Katane a minacciarlo con un affondo alle spalle ai reni. In tutto questo l’attrazione gravitazione dell’ultimo membro del trio, avrebbe continuato a rallentare i suoi riflessi come prima.

    Il nano avrebbe infine riconquistato la sua posizione al fianco di Arata e, sporta la mano verso Tasaki, avrebbe tentato di farlo volare all’indietro, lontano dal nukenin e la sua compagna di Oto, con l’intento di farlo precipitare al di là del margine del tetto sul quale stavano combattendo. [SAIII]

    Deludente...è davvero sorprendente che ninja del vostro livello siano riusciti a rintracciarci. Ad ogni modo devo esservi solo grato: non mi sarei mai aspettato di riunirmi alla mia famiglia in questa circostanza..mph Il suo guardo si spostò su Hebiko, che ancora era a terra. I sensi della ragazza stavano tornando, ma ancora era in stato confusionale. Dove il piatto della katana aveva incontrato la sua tempia, ora c’era un ematoma sanguinolento che fece storcere il volto di Arata dal fastidio. Ah sorella...sarebbe stato tutto così facile se semplicemente fossi venuta con me. Che cosa pensavi sarebbe successo? Penetrare nel nostro covo solo in due? Eheh..siete stati dei folli. Come puoi vedere, tutti i vostri sforzi sono vani... E mentre così diceva, il cadavere di colore si sarebbe alzato. Un leggero fumo nero si sprigionava dalla ferita inferta alla sua gamba, dove il lembo reciso era stato nuovamente appoggiato. Pochi secondi bastarono, mentre sotto gli occhi di Tasaki la ferita si sarebbe rimarginata completamente, come se non fosse mai stata inferta.

  12. .
    Benvenuto Mirco!
  13. .

    Soggetto di Studio II


    V



    [Shunsui]

    Densen si era comportato bene non lasciando che i due tirapiedi dell’obitorio avessero dei sospetti su di lui. Inoltre, era riuscito a far scivolare il pezzo di legno che gli era stato dato senza farsi scoprire. Il piccolo oggetto non aveva nulla di speciale, se non che il marionettista vi aveva attaccato uno dei suoi fili di chakra per poterlo controllare. [Tecnica] Non appena Densen se ne era liberato, Shunsui aveva potuto richiamarlo a sè e, così facendo, lo avrebbe incastrato nella porta attraverso la quale il trio era appena passato.

    Il marionettista li aveva seguiti per tutto il tempo, facendo attenzione a mantenere le dovute distanze, ma mantenendosi sufficientemente vicino per vedere dove andavano e quando agire per mantenere la porta aperta. Ad ogni modo, entrando con successo nella struttura, dopo aver fatto passare il giusto tempo, avrebbe perso di vista i suoi bersagli. Riprese il suo strumento di legno e chiuse la porta prima di avanzare.

    Per sua fortuna, la strada da fare era una sola, e Shunsui l’avrebbe percorsa con calma ma in maniera furtiva, lasciando che i suoi sensi si espandessero, pronti a percepire un qualsiasi pericolo in arrivo. Il jonin si sarebbe quindi reso conto della telecamera ben prima di entrare nel suo raggio di azione. Guardò l’elementare sistema di difesa per un attimo prima di decidere il da farsi. Quindi, lasciò che uno filo di chakra raggiungesse la telecamera nel suo punto morto e, a quel punto, ne deflesse leggermente l’angolo di inclinazione, così da non puntare dove, per forza di cose, sarebbe dovuto passare.

    Avrebbe quindi passato quel punto critico rapidamente, raggiungendo l’ascensore e chiamandolo. Ascoltò il movimento dello stesso: stava venendo dal basso o dall’alto? Era probabile che gli unici ad aver usato l’ascensore prima di lui fossero proprio Densen ed i due tirapiedi. Quindi ascoltare il rumore dell’ascensore che si muoveva poteva dargli buoni indizi su dove si fossero diretti. [Percezione].

    Una volta arrivato l’ascensore, sarebbe entrato lasciando che le pareti si chiudessero, non prima di aver raddrizzato la telecamera così che avesse la visuale corretta. Scrutando il semplice display di controllo, Shunsui avrebbe premuto il tasto in accordo con la direzione da cui aveva percepito l’ascensore muoversi.

    A quel punto, avrebbe evocato Le marionette Gekido e Cho, attivando al contempo il Meccanismo che permetteva loro di cambiare aspetto. [Attivazione TS] Le due creazioni si sarebbero quindi trasformate negli scagnozzi che avevano portato Densen all’interno della struttura. Shunsui si sarebbe quindi fatto scortare da un lato e dall’altro dalle due marionette, facendosi reggere sotto le ascelle, fingendo di essere loro prigioniero e svenuto. Avrebbe usato le vesti di Cho per incappucciarsi, similmente a come avevano fatto con Densen. [Abilità] Vesti di donna
    Speciale: Chō può intrappolare un avversario, avvolgendo testa di un bersaglio con le sue vesti. Causa Assordato e Accecato. Attivabile 1 volta a round, gli effetti durano fino a 2 round.(Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    Non stringendo troppo per non annullare completamente i propri sensi. Chiaramente lo avrebbe fatto solo se avessero incontrato qualcuno lungo il loro tragitto. Tramite le sue marionette, i sensi del marionettista erano potenziati e non avrebbe avuto problemi ad identificare persone nelle vicinanze. Allo stesso tempo, il marionettista avrebbe tentato di percepire le tracce di Densen.

    Certo, se avesse incontrato proprio i due tipi nei quali le marionette erano state trasformate sarebbe stato un problema, ma ci avrebbe pensato a tempo debito. La sua priorità era chiaramente avanzare nella struttura non visto e furtivo, e le marionette sarebbero servite solo in caso di emergenza, potendole far affondare nel terreno se fossero state di troppo.

    Chakra consumato : 1.75 Bassi


    [Densen]

    La tattica di Densen fu tanto geniale quanto efficace. Al costo di una modesta ferita alla spalla, il nukenin aveva sfruttato il contatto con il cadavere per rilasciare nel corpo della donna il suo potere divino: quello di concedere la vita. La quantità di energia fu minima, ma gli occhi della donna, improvvisamente, tornarono vivi mentre il suo cervello riprendeva a funzionare. Un’espressione scioccata le comparve sul volto mentre, tremando, si accasciò a terra. La tecnica dell’eliminatore di cadaveri era stata spezzata!

    Il successivo calcio di Densen fu rapidissimo e, complice lo spazio ridotto in cui si trovava, trovò senza troppi problemi il corpo del cadavere, sfondando la inefficace difesa che questo poteva offrire. Il cotraccolpo colpì anche il suo controllore, il quale battè con violenza la schiena contro la parete, gettando un gemito. Ad ogni modo, non si sarebbe fatto trovare impreparato contro l’ultimo attacco del nekenin...se non che il cadavere dell’uomo che lo stava difendendo non rispose più ai suoi comandi! Infatti, la scintilla vitale che Densen gli aveva somministrato era stata sufficiente a spezzare la tecnica dell’eliminatore anche in questo caso, lasciando senza una difesa. Il pugno che lo raggiunse fu sufficiente a fargli perdere i sensi.

    Densen era sopravvissuto.

    Guardandosi intorno, certo aveva fatto un bel casino. C’era sangue un po’ dovunque, in particolare intorno al corpo svenuto del dottore che lo aveva quasi fatto a pezzetti. Un altro corpo giaceva poco distante. Ora che la battaglia era finita, Densen si sarebbe accorto che qualsiasi effetto positivo la sua tecnica poteva avere avuto sull’uomo, era già terminata. Evidentemente le sue ferite erano troppo grandi, o l’eliminatore gli aveva asportato qualche organo vitale...per cui l’uomo era già morto, di nuovo.

    La donna invece sembrava ancora essere in vita, ma era sconvolta. Chiaramente l’esperienza di resurrezione l’aveva lasciata disorientata. Io...sono viva...no, sono morta...è un sogno...sono...viva o sono morta? Ripeteva in una sorta di cantilena a bassa voce, con lo sguardo perso nel vuoto. Solo quando Densen si fosse imposto nel campo visivo della donna, lo sguardo di lei si sarebbe focalizzato. ..chi sei tu? Uno Shinigami...? La visione del dio della morte che aleggiava dietro Densen certamente non avrebbe aiutato, e quella vista sembrò turbare la donna ancora maggiormente. Però poi vide quello che il ragazzo aveva scritto e qualcosa in lei, forse il suo addestramento ninja, iniziò farla ragionare. ...rimanere in vita?...ma io già morta...sono morta? No...tu...che cosa mi hai fatto? Finalmente iniziava a capire quello che era successo. La sua voce era preoccupata, quasi persa, ma in fondo sollevata. Sopra ogni cosa, suonava infinitamente stanca. Del resto, Densen le aveva dato solo una minima scintilla di energia, che era bastata per farla tornare in vita, ma non abbastanza per renderla pienamente “funzionante”.

    Se Densen le avesse dato ulteriore energia, o le le avesse dato qualche droga o tonico per sopperire, il suo occhio clinico avrebbe immediatamente riconosciuto i cambiamenti che questi avrebbero apportato. In breve, la pelle della donna da grigiastro avrebbe mutato verso una colorazione più normale, i suoi muscoli e tessuti si sarebbero rassodati, i capelli non sarebbero più apparsi così appiattiti sulla sua testa ed il suo sguardo si sarebbe fatto più consapevole. [Kasumi] La donna si sarebbe quindi messa a sedere, coprendosi con le mani e le gambe le sue nuditàNon c’è bisogno che mi minacci...non ho alcuna intenzione di tornare in quella cassa...io...ti sono riconoscente. Mi chiamo Kasumi...vuoi che ti dia una mano? Lo farò...ma c’è una cosa importante che devo chiederti. Se puoi riportare in vita le portane, fallo anche con il mio maestro ed i miei compagni! Credo che molti siano morti con me quella dannata sera...forse sono qui da qualche parte? Gli occhi della donna erano determinati ma anche pieni di paura. Chiaramente aveva avuto una morte violenta (nonostante le poche ferite esterne che aveva), e forse i suoi pensieri andavano ai suoi compagni che erano morti con lei. Cosa avrebbe fatto Densen? Non sapeva nulla di quella donna....

  14. .

    Soggetto di studio


    IV



    Ma cos..!? Il volto del dio della morte inglobò il tavolo sul quale Densen era stato poggiato, dando l'impressione che il corpo del nukenin fosse sospeso sull'effige della divinità. Le parole morirono nella bocca dell'uomo che lo stava per vivisezionare, mentre i suoi occhi si spalancarono per lo stupore. Il primo colpo di Densen fu rapido, preciso e lo prese completamente alla sprovvista. Il giovane nukenin sentì le cartilagini del naso dell'uomo spaccarsi sotto la maschera che indossava. Il medico venne spinto all'indietro, mentre la maschera si tingeva rapidamente del rosso del suo sangue e gli occhiali gli volavano via. Urlò di dolore, nonostante ovattato dal sangue gli fluiva nella gola e la maschera, in un verso che assomigliava ad un gemito ma più rumoroso. Forse troppo rumoroso. Le guardie lo avrebbero sentito?

    Densen gli fu subito addosso, schiacciandolo a terra, tentando di sottometterlo e strangolarlo. Con i piedi, il nukenin era riuscito a bloccargli le mani a terra e ad afferrargli il volto. L'uomo sotto di lui si agitava con forza, ma in maniera scoordinata. Nel tentativo di salvarsi la vita aveva perso per un momento la lucidità. Però, proprio nel momento in cui Densen avesse pensato di avercela fatta, la forza dell'uomo esplose, potenziata dal chakra. Le mani dell'uomo si liberarono e si congiunsero a formare una rapida serie di sigilli. [Tecnica]

    Densen avrebbe sentito alle sue spalle degli scomparti metallici aprirsi. Nel poco tempo che aveva avuto a sua disposizione, il ragazzo non aveva notato che una parete della stanza aveva un rivestimento in metallo, dotato di diversi pannelli movibili che nascondevano tavoli a scomparsa. Tavoli sui cui c'erano dei cadaveri. Grazie alle arti ninja, due di questi si erano animati scivolando fuori dalle loro bare di metallo. I due corpi erano nudi e grigiastri. Un uomo ed una donna, chiaramente in ottima forma fisica - probabilmente erano stati dei ninja - ma con il corpo vessato da diverse ferite, alcune mortali. I loro occhi erano vuoti e vitrei, i loro volti inespressivi mentre si gettarono contro Densen. L'uomo si lasciò letteralmente con il suo corpo contro quello del ragazzo, con il chiaro intento di sbalzarlo lontano dal suo controllore. [SA]

    Indipendentemente dal risultato di questa azione, Densen si sarebbe ritrovato la donna cadavere alle spalle, la quale avrebbe tentato di afferrarlo per la testa, per poi effettuare una proiezione, che avrebbe portato il nukenin a sbattere con il capo contro il bordo metallico del tavolo dove prima era steso, prima di finire per terra. [SA]

    Se l'eliminatore di cadaveri si fosse liberato dalla presa del nukenin, avrebbe iniziato a respirare avido di aria, mentre si toglieva la maschera dalla faccia, lasciando scorrere all'esterno il sangue che gli colava copioso dal naso e vomitando quello ingerito. Non era chiaramente in grado ancora di combattere, ma Densen avrebbe notato che stava rapidamente riprendendo il controllo di sè stesso. Doveva fare qualcosa subito, e doveva farlo evitando di finire nelle grinfie di quei fastidiosi cadaveri, i quali si erano ora disposti a proteggere il loro controllore.

    Combattere in quella situazione non era facile, perché la stanza non era grande, poco più di 3x6 metri, ed il tavolo al centro occupava una buona fetta di spazio. Cosa si sarebbe inventato?




  15. .

    Affari illeciti


    III



    Gli occhi di Hagomoro brillarono per un attimo di oscura felicità, vedendo che la sua proposta aveva attecchito nel giovane nukenin, per il quale scambiare le sue conoscenze era solo una questione di prezzo. Vedendo la cifra che chiedeva, il ninja dal volto perfetto disse: Ma certo! Sono sicuro che troveremo un‘intesa...casomai per questo prezzo mi prenderò qualcosa in più, mai definiremo i dettagli più tardi...non vorrei che ti sentissi superfluo se estraessi adesso le tue capacità...ahaha Del resto, il tocco infernale era la capacità che rendeva Densen indispensabile. Se avesse estratto quella conoscenza e l‘avesse inserita in qualcun. altro, a cosa gli sarebbe servito il nukenin? Era anche vero che, in ogni caso, si sarebbe dovuto affidare ad una persona al di fuori di sè stesso, ed in questo caso meglio Densen, che condivideva il suo sogno di immortalità.

    La preparazione del ragazzo non durò molto. Hagomoro prese la sacca con i suoi averi. Molto bene, ti senti pronto? Ottimo. Estrasse quindi una siringa dalla tasca. Questa è una versione molto depotenziata del veleno che normalmente ti avrei iniettato. A dosi normali ti avrebbe paralizzato, ma questo rallenterà solo un po‘ il tuo cuore...il ninja che incontrerai è un esperto...se non ti do nulla si accorgerà che non sei stato drogato....Ad ogni modo, ti farà sentire solo un po‘ debole... Nella sua mano sinistra comaparve una pillola. Questo è l‘antidoto...te lo posso inserire sotto pelle...quando ti serve colpiscilo e rilascerà nel tuo corpo le controtossine, intesi? Te lo metterei normalmente in bocca, ma mi sembra che non ci sia più posto lì ehehe.

    Essendo Densen un medico, avrebbe potuto eseguire il taglio ed inseirire il contro veleno in qualsiasi parte del suo corpo. Non sarebbe servita un‘incisione più grande di due centimetri. Una volta fatto, Hagomoro gli avrebbe iniettato il contenuto semi trasparente della siringa. Dopo cinque minuti, il ragazzo avrebbe sentito la testa alleggerisce un poco, e sue forze abbandonarlo un pochino. [Note]

    Ecco fatto. E‘ ora di andare Avrebbe stabilito il jonin, tirandogli su un cappuccio sulla testa.

    [...]

    Nel buio artificiale del cappuccio, per Densen sarebbe stato difficile capire esattamente dove si trovava e quanto tempo era passato da quando Hagomoro lo aveva lasciato. Siccome il veleno gli rendeva molto stancante il camminare, il jonin lo aveva accompagnato con un sedia a rotella fino ad un carretto e quindi lo aveva portato fuori città. Dai profumi e dal rumore del vento nelle foglie, Densen avrebbe indovinato che si dovevano trovare in un boschetto non molto lontano dal centro abitato. Hagomoro gli aveva spiegato che presto sarebbe arrivato qualcuno a prenderlo, ma non poteva essere sicuro del quando.

    Tra gli effetti del veleno e l‘incapacità di vedere, a Densen sarebbe probabilmente apparso di passare un‘eternità su quella sedia a rotelle. Del resto, non si poteva muovere se voleva apparire credibile, visto che le persone che stava aspettando sarebbero potute arrivare da un momento all‘altro.

    Infine, avvertì un rumore di passi alla sua sinistra. Individuò una... no due persone che lo approcciavano caute. Eccolo...Cazzo è un fottuto ragazzino...odio quando è così...Poche storie...sono solo affari...ora spingi quella carrozzella...

    Densen si sarebbe fatto sballottare sul terreno irregolare del boschetto per buoni quindici minuti prima di percepire che il suono delle foglie scosse dal vento non si trovava più sopra di sè, ma alle sue spalle. Sentì delle porte aprirsi, ma il suono proveniva leggermente dall‘alto. Al tre...uno, due...tre...umph Il nukenin si sentì sollevare e posizionare in uno spazio che non doveva essere troppo più grande di quello che occupava. Gli uomini fissarono la sua carrozzella con delle cinghie e quindi lo chiusero dentro. Un suono di frusta ovattato schioccò oltre i muri della sua prigione e tutto intorno a lui iniziò a vibrare. Si stavano muovendo.

    [...]

    Circa un‘ora più tardi, il carro aveva smesso di muoversi. Densen aveva perso completamente il senso dell‘orientamento. Ora che era all‘aria aperta, sentiva una certa umidità dell‘aria, non c‘era il rumore di foglie, ma si sentivano comunque piccoli grilli cantare il loro richiamo. Un corso d’acqua non doveva essere troppo lontano.

    Lo spinsero per qualche altro centinaio di metri su un terreno che scricchiolava piano sotto le ruote del suo mezzo di traporto. Gli uomini conoscevano perfettamente le strada e si muovevano con sicurezza in una serie di curve. Si fermarono all‘improvviso.

    Densen sentì uno dei due colpire leggermente una parete che poteva essere di pietra o muratura, molto solida in ogni caso, innescando così una serie di meccanismi e l‘apertura di una porta. Entrarono in silenzio, mentre la porta si chiudeva alle loro spalle.

    La prima cosa che notò, era che il pavimento era diventato artificiosamente molto regolare. I suoni dei passi dei due rimbombavano nel corridoio stretto. C‘erano un forte odore di formaldeide ed altri prodotti chimici nell‘aria.

    Il trio passò un’altra porta, voltò un paio di corridoi. Eccetto loro, non si sentivano rumori provenire dalla struttura. Voltarono un’altra volta e quindi entrarono in una stanza. Doc. Abbiamo portato quello nuovo.Bene, mettetelo sul tavolo. Disse una voce dal timbro alto e squillante, come il suono di un piccolo topo.

    Densen venne preso e sollevato di peso, quindi steso su un tavolo di acciaio, molto freddo al tatto. Da dietro il cappuccio, il nukenin poteva vedere la luce di potenti lampade al neon che illuminavano la stanza. Fin quando aveva avuto il cappuccio sulla testa, il nukenin aveva potuto tenere gli occhi aperti, anche se aveva potuto percepire poco o niente. Tuttavia, il cappuccio gli venne improvvisamente tolto e sarebbe stato costretto a chiuderli.

    Potete andare, grazie.

    Sentì i passi dei due e la porta che si chiuse alle loro spalle.

    Il dottore si avvicinò. Un borbottio basso usciva dalle sue labbra chiuse. Quando fu abbastanza vicino, Densen riconobbe che stava canticchiando.

    Il dottore iniziò mettendogli due dita al collo, misurando il suo battito cardiaco. Quindi poggiò le mani sul suo volto e aprì la palpebra sinistra del ragazzo. Il lampo di luce del neon lo avrebbe quasi fatto piangere per il dolore. Per un attimo, vide anche l’uomo che gli stava affianco. La metà inferiore del volto era coperta da una maschera medica, mentre quella superiore era incorniciata da occhiali dalle lenti spesse. Per il resto, capelli corvini gli sedevano spiaccicati sulla testa.

    Pupille reattive eh? Sei uno di quelli con una resistenza innata al veleno..? Chiese rivolto a Densen, ma senza aspettarsi una riposta. Un cassetto venne aperto e, con lo strumento tirato fuori, l’uomo avrebbe tagliato la parte superiore dei vestiti del ragazzo, così da scoprirgli il petto.

    Bene, incominciamo.

    Se Densen avesse a quel punto aperto gli occhi per un solo istante, avrebbe quindi visto l’uomo creare una lama di chakra verde nella sua mano destra. [Tecnica] Se, fino a quel momento Densen non si fosse fatto scoprire, allora il dottore avrebbe lentamente portato la lama a penetrargli l’addome, un po’ sopra l’ombelico, così da iniziare a recidere il tentien dal sistema circolatorio del chakra. Del resto, credeva che il suo paziente fosse incosciente.

    Tuttavia, se Densen avesse attivato troppo presto gli effetti dell’antidoto, il dottore se ne sarebbe accorto e, con un affondo, avrebbe usato la medesima lama per spappolargli il cuore. Ma che diavolo succede!

    Tutto stava in quanto bene Densen avesse saputo recitare la sua parte. Di Hagomoro, per il momento, non si vede e l’ombra.











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