-
-Max.Appena lei si fu sistemata sulle mie spalle ed io abbi afferrato saldamente le sue gambe puntai il primo palazzo. Tuttavia, prim’ancora che potessi partire sentii i suoi senti sul mio collo e sorrisi, mentre un piacevole brivido mi scuoteva la spina dorsale. Sorrisi, fermandomi. Poi lei avvicinò le labbra alle mie orecchie e parlò a bassa voce, rivelandomi un pensiero non proprio innocente.
« Ayame, non ci saremmo dovuti preoccupare solamente di Kira e Mizuki. Forse anche molta gente che ha la casa vista mare. »
Dissi divertito, risistemandola per farla stare più comoda. Lei era una fardello incredibilmente leggero per me. Tornando all’azione di poco prima, puntai il palazzo più vicino e saltai usando tutta la mia forza. In un batter d’occhio fummo in cime e tra e subito, senza nemmeno correre saltai verso il palazzo successivo.« Sai, vorrei tanto avvisare Maku.
E anche Hanako, anche se non so bene come contattarla. »
Dissi tra un salto e l’altro. Stavo mettendoci volontariamente un po’ più di tempo del dovuto, un po’ perché le nuvole non sarebbero arrivate prima che io avessi deciso di arrivare a casa, un po’ perché avevo voglia di farle rivivere quel viaggio sulla mia schiena. Saltai su un camino e mi fermai un attimo ad osservare Kiri dall’alto, poi ridiscesi e proseguii dritto. Qualche anziano signore mi guardava storto, i ragazzini ridevano nel guardarmi volare via, mentre gli uomini erano divisi: chi mi salutava, chi invece mi guardava male. Non ero proprio amato, visto cosa mi portavo dentro, anche se ormai avevo un’opinion migliore di quando ero arrivato.
.