Costiera di Kiri

[Ambientazione]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Appena lei si fu sistemata sulle mie spalle ed io abbi afferrato saldamente le sue gambe puntai il primo palazzo. Tuttavia, prim’ancora che potessi partire sentii i suoi senti sul mio collo e sorrisi, mentre un piacevole brivido mi scuoteva la spina dorsale. Sorrisi, fermandomi. Poi lei avvicinò le labbra alle mie orecchie e parlò a bassa voce, rivelandomi un pensiero non proprio innocente.

    « Ayame, non ci saremmo dovuti preoccupare solamente di Kira e Mizuki. Forse anche molta gente che ha la casa vista mare. »



    Dissi divertito, risistemandola per farla stare più comoda. Lei era una fardello incredibilmente leggero per me. Tornando all’azione di poco prima, puntai il palazzo più vicino e saltai usando tutta la mia forza. In un batter d’occhio fummo in cime e tra e subito, senza nemmeno correre saltai verso il palazzo successivo.

    « Sai, vorrei tanto avvisare Maku.
    E anche Hanako, anche se non so bene come contattarla.
    »



    Dissi tra un salto e l’altro. Stavo mettendoci volontariamente un po’ più di tempo del dovuto, un po’ perché le nuvole non sarebbero arrivate prima che io avessi deciso di arrivare a casa, un po’ perché avevo voglia di farle rivivere quel viaggio sulla mia schiena. Saltai su un camino e mi fermai un attimo ad osservare Kiri dall’alto, poi ridiscesi e proseguii dritto. Qualche anziano signore mi guardava storto, i ragazzini ridevano nel guardarmi volare via, mentre gli uomini erano divisi: chi mi salutava, chi invece mi guardava male. Non ero proprio amato, visto cosa mi portavo dentro, anche se ormai avevo un’opinion migliore di quando ero arrivato.

     
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  2. Ayame•
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    Era da tanto che non saliva sulla schiena del suo ragazzo, probabilmente perchè, acquisita la pur scarsa esperienza che aveva, ormai non le serviva più, riusciva a muoversi con abbastanza scioltezza e ad andare a una velocità almeno decente.
    Ma, mentre le prime volte quel gesto era anche per comodità, adesso era semplicemente..una gita per Kiri sulle spalle di Itai.
    Come se ancora lui fosse l'istruttore e lei l'allieva si, vogliosa di imparare, ma anche diffidente e decisamente acida, per non dire burbera.

    Itai salì senza troppi problemi sul primo palazzo, e lei, diversamente dalla prima volta, non ebbe paura e non ebbe problemi a tenersi ben aggrappata al suo corpo, stuzzicandogli ogni tanto il collo (ben scoperto in quella posizione), giusto per rendere il tutto più interessante.
    Anche se rischiavano di schiantarsi così.
    A un certo punto lui tirò fuori di nuovo l'argomento Maku, e nominò anche Hanako. Gli sarebbe piaciuto avvisarli..il problema era mettersi in contatto con loro, probabilmente.
    La giovane non rispose a questa affermazione di Itai, limitandosi a stringersi maggiormente al suo corpo.

    Lui sembrava andare più lentamente del solito, e forse riusciva anche a capirne il motivo: era bello, il tutto, stava assumendo quasi una sorta di romanticismo che evocava con una forza incredibile il loro primo appuntamento, quando, per le stesse strade, se la portava in giro allo stesso modo: persino gli sguardi dei passanti sembravano gli stessi, anche se ormai erano più le persone che li salutavano che quelli che li ignoravano.
    Da lontano si sentì un tuono, e la ragazza sorrise, avvicinandosi all'orecchio del ragazzo e sussurrando alcune parole, sicura che lui le sentisse benissimo.

    "Riportami dov'eravamo la prima volta, vicino a casa dei miei nonni"



    Se la ricordava la scena: loro due seduti sotto quel porticato, la pioggia intorno a loro, bagnati ma incuranti di tutto, occupati solo a ricordarsi quanto si piacessero.
    Se la ricordava la scena, e non le sarebbe dispiaciuto riviverla almeno per un po'.
     
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    Udii la sua richiesta e altro non potetti fare che accontentarla. Anuii quindi mugolando in segno d’assenso. Il tempo era trascorso e le nuove si stavano addensando su di loro. Il cielo era grigio e pesante; di tanto in tanto tuonava minaccioso, annunciando che su Kiri sarebbe caduta tanta acqua come non se ne vedeva da tanto tempo. Come al solito, dopotutto: il bel tempo era un rarità vera e propria nel cupo villaggio della Nebbia.

    « Come desideri, ma vedi di non bagnarti troppo. »



    Dissi quindi, accelerando il passo, cercando di arrivare dall’altro capo del villaggio in poco tempo. Inutile dire che la pioggia, viste le mie numerose deviazioni precedenti, ci colse ancora allo scoperto. Ayame iniziò a bagnarsi e mi fermai su un tetto, atterrando leggermente. La feci scendere e mi tolsi la mia giacca, posandogliela delicatamente sul capo.

    « No, non ti lascio prendere freddo e no, non lamentarti. »



    Chiusi un attimo gli occhi e lasciai che una piccola quantità di chakra ricoprisse invisibile il mio corpo. la pioggia mi cadde addosso ma non mi bagnò, scivolando respinta. Mi rimisi Ayame sulle spalle e ripartii verso il posto dove mi aveva richiesto di andare. Non l’avevo scordato quel piccolo riparo per due ragazzi che non si dovevano far vedere da due nonni troppo oppressivi. Eppure, davanti a quella piccola tettoia, Ayame avrebbe potuto intravedere ancora i resti bruciati della sua vecchia casa. Feci un giro più lungo quindi, evitando di passarvi davanti e atterrai a pochi passi dal luogo scelto.

    Mi accorsi sin da subito che in realtà non era vuoto come credevo: all’epoca era notte e tutti quanti dormivano, ora era ancora il tramonto. Lì sotto una signora sulla cinquantina stava sistemando alcune piante. Aveva un grosso mal di schiena, si vedeva subito, visto come si teneva la schiena dolorante.

    « Vieni, forse non ci caccia. »



    Mormorai ad Ayame, facendola scendere. Le presi una mano e mi avvicinai alla tettoia, tenendole il capo sotto una mia mano per proteggerla quanto meglio poteva.

    « Scusi signora, siamo stati colti all’improvviso da questa sorpresa del tempo.
    Potremmo ripararci sotto la vostra tettoia? Vi darò una mano con quei vasi.
    »
    « Oh mio caro, ferireste l’orgoglio di qualsiasi donna se avesse un po’ di dolore in meno di me. Si nota così tanto che ormai sto invecchiando? Comunque, venite, venite pure. »
    « Non si preoccupi, sono i vasi che sono troppo pesanti. La ringrazio molto, signora. »



    Quindi andammo al riparo sotto la tettoia. Disattivai il chakra repulsivo e mi avvicinai a uno dei vasi che lei prima tentava di sollevare. Erano colmi di terra e pieni di piantine colorate.

    « Dove li devo spostare? »
    « Dall’altra parte della tettoia, credo che abbiano più luce lì. »
    « Perfetto, mi ci vorrà un secondo. »



    Con una mano per vaso li sollevai entrambi, spostandoli senza il minimo sforzo dove richiesto dalla signora. Lei sorrise e chinò il capo, io feci altrettanto.

    « Grazie mille, mi hai risparmiato una piccola fatica abbastanza fastidiosa. Restate pure finché finisce di piovere. »



    Dopo che la ebbi ringraziata la signora rientrò in casa. Io e Ayame ci sedemmo contro il muro, seduti sotto la finestra, proprio come quel giorno. Proprio come quel giorno l’attirai a me, tenendola vicino, guardando la strada dinanzi a noi grondare di pioggia. C’era una magica perfezione in quel momento, in quel giorno.

    « Tu l’avresti mai detto quando siamo stati qui l’ultima volta che quando ci saremmo tornati tu avresti portato in grembo mio figlio? »



    Dissi sovrappensiero, accarezzando il viso di Ayame. Non si era bagnata molto, fortunatamente. Ogni cosa che era successo da quel giorno, le fughe, le notti passate assieme, la morte dei suoi nonni dopo il ritorno di duo padre e la morte del padre, il vivere insieme, la proposta di matrimonio, le avventure insieme, tutti i bisticci, i miei segreti su Kaku prima e sulla mia famiglia poi e infine la gravidanza di Ayame. Ogni avvenimento della nostra storia ci aveva portati inevitabilmente a quello. A tornare dal punto in cui eravamo partiti, per voltarci indietro e vedere quando avevamo costruito e guardarci avanti e vedere quando ancora ci mancava da fare: per me mancava ancora troppo per considerare il lavoro completo.

     
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  4. Ayame•
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    Lui accettò la richiesta della giovane, rispondendole con un mugolio basso e dicendole di non bagnarsi troppo..come se un po' di pioggia potesse farle male.
    Ma fa niente, avrebbe accettato più che volentieri le attenzioni del ragazzo, che era un po' apprensivo ma decisamente dolce.
    Probabilmente Itai si stava chiedendo perchè lei non l'avesse detto subito che voleva andare lì, così da evitargli il giro di mezza città per niente..
    Ma la giovane dubitava comunque che fosse stanco..al massimo poteva scendere dalla sua schiena, anche se probabilmente lui gliel'avrebbe impedito in ogni caso.
    Presto l'acqua cominciò a scendere su i loro visi, presentando le prime gocce di pioggia che bagnarono appena i vestiti della ragazza.
    Così lui si fermò, mettendole la propria giacca sul capo, ricevendo come unica risposta un mugolio contrariato di lei.
    Apprensivo.
    Si rimisero quindi in cammino, tornando in quella zona di Kiri che entrambi da un bel pezzo accuratamente evitavano.
    Era vicino alla casa di Ayame, e si, era tranquillamente evitabile in quanto quartiere di sole abitazioni.
    In effetti non tornava in quella zona dal funerale dei suoi nonni, ma in ogni caso non aveva intenzione di farsi rovinare l'umore da questo.
    Tuttavia lui decise di evitare di passare davanti a quella casa bruciata, andando a pochi metri di distanza, sotto un'altra tettoia.
    Lì c'era un'anziana signora, che accettò volentieri di lasciarli stare lì in cambio di aiuto da parte di Itai.
    E, mentre guardava il proprio futuro marito che dava una mano a quell'anziana signora, Ayame si sentì improvvisamente..felice.
    Incredibilmente felice.
    Lo amava, lo amava, lo amava, e voleva passare il resto della sua vita con lui, a crescere il loro bambino.
    Non le importava dove o come, le bastava che fossero tutti insieme, tutti felici.
    Lo amava, più di quanto avesse amato ogni altra cosa nel corso della propria (ancora breve) vita.
    Lo amava.
    Così Ayame se ne stava lì, con un sorriso smarrito, smagliante, improvvisamente disegnato sulle labbra e sul resto del viso, e quando lui tornò da lei, accettò volentieri di accoccolarsi tra le sue braccia, proprio come quella sera di quasi un anno fa.


    - Tu l’avresti mai detto quando siamo stati qui l’ultima volta che quando ci saremmo tornati tu avresti portato in grembo mio figlio? -

    "Faccio fatica a crederci ancora adesso.."



    Mugolò lei, sorridendo.
    Ne avevano passate..tantissime, ma questo non li aveva separati, anzi: se niente di tutto quello che era accaduto nell'ultimo anno era riuscito ad allontanarli, niente di quello che sarebbe accaduto negli anni futuri ce l'avrebbe fatta, ne era, in qualche modo, certa.

    "Ti amo, Itai, ti amo tanto.."



    Mugolò dopo qualche secondo di silenzio, sprofondando con il viso nell'incavo del suo collo, godendosi il calore delle sue braccia.
    Una volta anziani, forse, sarebbero tornati lì, lui pelato e lei rugosa, a fare di nuovo il punto della situazione.
    Ma, per il momento, restava loro ancora tantissimo da vivere.
     
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    Reagii d’istinto, lasciandomi andare alla cosa più naturale, giusta e bella in quell momento. Le mie mani, dolcemente, accarezzarono un corpo che ormai conoscevano a memoria e le braccia dietro di loro lo strinsero. Avvicinammo i nostri corpi dolcemente e la strinsi a me, desiderandola in quel momento più di ogni altra cosa, desiderando in un moto d’impazienza che quegli anni da vivere assieme trascorressero veloci per assaporare tutta la gioia, la sofferenza che avrebbe causato, per sentirmi vivo.

    Scosso da quel guscio di apatia dove mi ero rinchiuso dopo la morte di Yui, ero tornato dall’oltretomba, dal baratro in cui ero rinchiuso grazie a lei. La storia si stava ripetendo? Coloro che mi avevano rovinato la vita non esistevano più, avevano pagato per quanto mi avevano fatto. La storia non si sarebbe ripetuta, soprattutto perché da allora io non ero più la stessa persona. A pensarci bene, quando ancora mi capita di ripensare al passato visto un futuro così importante, io e Yui eravamo una coppia perfetta per consolare uno il dolore dell’altra.

    Io avevo perso tutto ed ero a Kiri da poco, senza niente o nessuno che mi facesse sentire a casa. Lei aveva subito anni di violenze continue e ripetute. Ora però era diverso. Avevo amato sinceramente Yui, ma Ayame era diversa: era la mia felicità, la cosa che in quel momento non mi spingeva a sopravvivere, ma a migliorarmi perché già stavo vivendo a pieno la mia vita, grazie a lei.

    La baciai, forse come non l’avevo mai baciata da quando ci amavamo, e da allora di baci ce ne eravamo scambiati tanti. Non risposi, non ce ne era bisogno. Mi limitai a passare una mano tra i suoi capelli, a tenerla vicino a me mentre l’altra scendeva lungo il suo corpo fino al suo fianco, spostandosi poi sotto la sua maglietta finendo inevitabilmente sul suo ventre, poco sotto il suo ombelico, dove lentamente, ancora piccolo e quasi invisibile, nostro figlio stava crescendo. La nostra vita, stava crescendo.

    Inevitabilmente, quando mi distaccai dalle sue labbra, tenendo una mano sul suo ventre e con l’altra cercando la sua, finii per sorridere, quasi con una malinconia inevitabile, ripensando a tutto ciò che avevamo passato. Chinai il capo su di lei, visto che ero più alto e dolcemente, come se fosse la prima volta e ben conscio che non sarebbe stata l’ultima, le confessai quanto valeva per me, così, semplicemente, senza nessun giro di parole o elogi, senza dolcezze. Non servivano quelle.

    image
    « Ti amo… »


    Mormorai a bassa voce, così ché solo lei potesse sentirmi, mente ancora una volta, mi chinavo su di lei, per ripetere quel bacio che ci eravamo appena scambiati. Se poteva esistere un giorno più bello della vita di un uomo, per me, fino a quel momento, era quello.





    Fine






     
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  6. Shaka~
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    << Ci sono qui io adesso ... >>
    A Malajco piaceva essere accarezzato dalla leggera e antica brezza che quella Costiera sapeva regalargli ...
    << Mi dispiace di averti fatto attendere così a lungo ... >>
    Amnatio con una leggera movenza , quasi divina , toglie quel leggero manto dal suo corpo , rimanendo così a torso nudo.

    Non aveva paura di essere considerato pazzo , lui , che non aveva amici , non aveva famiglia , nessuno su cui contare , eccetto gli spiriti celesti .

    Rimaneva ad occhi chiusi , ascoltando il mare in tempesta << Non pensavo ci saremmo rivisti ... >> .
    Ogni volta che le onde si infrangevano , il corpo del giovane veniva bagnato e , a in quel preciso momento , il suo viso accennava un sorriso .

    C'era però ... qualcosa ... il giovane sentiva una voce nella sua mente ... qualcuno che gridava...
    "Malajco , scappa ... "
    " NON SCAPPERO' , NON VI LASCERO' SOLI ..."
    " Ormai per noi è troppo tardi ... "
    " Ti abbiamo voluto bene , ti sei comportato bene , amore mio "
    " MAMMA NON DIRE COSI' , VEDRAI CHE STARAI ME... "

    Attraverso un fugace battito di ciglia , il giovane si fece scappare una lacrima ... che scivolò sulla sua guancia sinistra , per poi tornare dove il dolore si riunisce e si accumula ...

    "Tornate da me , non lasciatemi solo ... "
    " Noi saremo sempre con te ... "

    Il silenzio era stato spezzato .
    " ... sento un suono di troppo ... "
    Ad un tratto il giovane scorse il capo e i suoi occhi si aprirono << Quanto hai intenzione di nasconderti ancora ? >>
     
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  7. Tupazzo
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    Era uno di quei giorni in cui non avevo voglia di far nulla! Erano circa 3 ore che camminavo e giunsi finalmente sulla costa. Tutte le volte che mi trovavo in quel luogo mi veniva da pensare a tutte quelle persone che prima di me lo avevano visitato e a quanti avevano fatto scelte importanti per la loro vita.
    In quel periodo aveva appena scoperto del esilio della mia famiglia da Konoha, e nonostante il mio impegno nella ricerca di informazioni a riguardo non avevo ottenuto nulla, iniziai a pensare che l' unica soluzione opinabile sarebbe stata quella di recarsi a Konoha per chiedere informazioni a qualche burocrate o a qualche persona abbastanza importante da avere qualche stramaledetta informazione.
    Davanti a me si estendeva l' immensa massa d' acqua che labisce le coste di Kiri, era meravigliosa ma terribile allo stesso tempo, cosi calma eppure cosi oscura.
    Adoravo quel luogo, specialmente nell' ora di cena, infatti i venti provenienti dal mare nebulizzavano l' acqua salmastra rendendo l' ambiente fresco e a parer mio estremamente adatto per il riposo post cena.
    Mi Sedetti su di una delle panchine in pietra presenti sulla zona e mi misi ad accendere un fuoco che avrei utilizzato per prepararmi una bella cenetta con le poche ma gustose pietanze che mi ero portato da casa.
    Erano passate circa 2 ore dall' abbuffata e ormai la tenera luce solare si era attenuata lasciando il posto alla lattigginosa luce lunare! Il cielo era limpido e illuminava il mare mentre il cielo stellato avvolgeva le isole a largo come una calda coperta di lana. Iniziai a sentire la stanchezza post cena e ben presto mi addormentai.
    Non appena mi svegliai vidi che la poca legna che avevo trovato per il falò era finita e ben presto rimasi senza luce, immerso nel buio più totale.

    “ Dannazione! Non avrei dovuto appisolarmi..”

    In men che non si dica in mezzo all' erba alta sentii dei rumori, qualcosa si stava muovendo e molto probabilmente non aveva intenzioni amichevoli. Non feci in tempo ad alzarmi in piedi ( leggermente stordito dal sonno e dallo stomaco pieno ) che un lupo mi si parò davanti, ma non era solo, infatti c'erano con lui altri 5 lupi e probabilmente qualcuno in più nelle retrovie(4 lupi energia gialla e 1 lupo Alpha energia verde) .

    <<giocata free Gdr tra Isaka e Ade Geist,>>

    Edited by Tupazzo - 29/9/2015, 22:36
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Capitolo Primo
    Una strana libido




    Atto I
    Innati richiami notturni †

    Non era la prima sera che mi capitava, anzi, alcune volte gli esiti di questa scomoda sensazione sono stati assai complessi. Non saprei come definire ciò che provavo, ma per notti intere non riuscivo a chiudere occhio; potrei forse dire che mi prudevano i denti; era una smania che percorreva tutta la mia spina dorsale, si spandeva come un brivido in ogni arto e saliva su gelida lungo la nuca penetrandomi dal cervello fino al palato. Ho parlato di sensazioni complesse prima: ci sono state un paio di notti dove mi sono svegliato, in preda al sonnambulismo più totale, nel centro della piazza del mio Clan, vicino al pozzo, con le braccia flesse verso l'alto, a novanta gradi, e Saruhyondo stretta saldamente nelle mie mani, con l'elsa, che minacciosa, avevo inconsciamente puntato verso la mia cavità orale. Non so se fosse mia incontrollata intenzione cavarmi i denti, ma so che quella sera poco ci mancò.
    L'unica soluzione che avevo trovato, in quelle interminabili notti di fastidio e bailamme nervoso, era dedicarmi alla scrittura o ai riti cerimoniali del Clan - che io solo potevo portare avanti. Quella notte però fu diversa: quella notte decisi di andare ad eseguire qualche Kata con la spada in riva al mare.

    [...]

    Era tutto così calmo, placido, stagnante. Il vento, che in quel periodo dell'anno avrebbe dovuto soffiare feroce alla stregua del più grande dei boati di un alto drago, era lieve e fresco come solo in tempi di bonaccia si poteva sperimentare a Kiri; era definibile più come una leggera brezza. L'ambiente in cui ero immerso risuonava di un silenzio così profondo - quasi lo stesso silenzio che riuscivo a sperimentare nel vuoto salone del Clan nei giorni di commemorazione - che ad un certo punto pensavo pure di essermi ingannato e che non fossi realmente cosciente, ma che mi trovassi in quello stato di sonno morboso, integrale, che spesso avevo sperimentato in quelle notti di sconforto. Ma ecco i flutti ed il fragore del mare, gli schizzi d'oceano e i frammenti d'acqua che si sperdevano nell'atmosfera dopo essersi infranti contro gli scogli eterni della costiera di Kiri, ecco la frivolezza della sabbia fine e la sua duttilità, ecco gli strapiombi sul nulla da cuore in gola, levigati da venti e climi immemori ... ecco la natura in lotta tempestosa eppur così calma e tacita. Mi stavo per togliere le scarpe così da saggiare con la pelle nuda la freschezza di questo stato brado della costiera kiriana quando notai qualcosa di insolito.
    Un lieve bagliore, proveniente dalla parte alta delle scogliere, quella più vicina alla boscaglia, attirò la mia attenzione. Quel che sembrava un fuoco quasi esaurito illuminava lievemente qualcosa. Potei distinguere certamente la sagoma di una persona, non ero tuttavia certo che fosse sola. Il fatto che avesse bisogno di un fuoco voleva necessariamente dire che avesse scelto di sua iniziativa di accamparsi in quel punto, di aver ricorso al fuoco magari per cucinare o semplicemente per scaldarsi; ma chi diavolo si accamperebbe in scogliera? Un viaggiatore? Un eremita? Mentre mi interrogavo, un altro flebile bagliore attirò la mia attenzione: questa volta era più un luccichio, piccolo ma intensissimo, ed era dirimpetto al fuoco, probabilmente proveniente dalla vegetazione lì vicino. Scomparve un istante. Il mio fianco destro iniziò a tremare; Saruhyondo stava scalpitando, pur rimanendo in silenzio. Che mi volesse dire qualcosa?
    Riecco comparire quel breve barlume, poi subito riscomparve, poi ricomparve, tutto nel giro di alcuni istanti. Ci misi un attimo a realizzare che quella flebile luce non fosse prodotta, o meglio, riflessa, da un solo ente: iniziai ad avvicinarmi con passo veloce ed immediatamente i punti di luce diventarono due, poi tre, poi quattro. Arrivai alla luce di quei tizzoni che avevo visto in lontananza, ormai spenti quasi nella loro totalità, e trovai un ragazzo che si stava rimettendo in piedi, un po' assonnato, ai limiti del goffo. « Hai scelto proprio un bel posticino per appisolarti. » dissi, posando la mano destra sulla mia lama. Improvvisamente, appena toccai la mia arma di Clan, essa iniziò a tremare con ancora più insistenza e forza ed il prurito ai denti si fece più intenso. Avevo quasi la vista annebbiata. Ed a questo punto ella tuonò come non mai.

    Sei nel posto giusto, Keiji.

    Non capivo cosa volesse dire Saruhyondo, ma non ci feci caso perché non ne avevo la possibilità: immediatamente da un cespuglio un Lupo si lanciò all'attacco, cercandomi di saltare alla gola con le fauci spalancate.
    Avevo sviluppato una buona velocità ed un ottimo tempo di reazione, anche se credo che il problema fosse il lupo stesso, troppo lento per potermi seriamente impensierire: mi bastò flettermi leggermente all'indietro, spostando [Slot Difesa I]Schiavata salto lupo con spostamento del busto e della gamba destra la gamba destra di novanta gradi così da trovarmi perpendicolarmente alla posizione che avevo prima e di modo da vedere il lupo di fianco, in aria, dinnanzi a me. La mano destra era salda sull'elsa di Saruhyondo dal primo momento in cui avevo raggiunto quell'accampamento di fortuna e quello era il momento adatto per utilizzare la mia spada: avrei provato un fendente ascendente, così da tagliare in due il lupo che avevo davanti, subito sotto alle sue coste. [Slot Azione I]Fendente: Lama insanguinata - Potenza 30 ~ Durezza 3 | Forza: 500 | Velocità: 400 « Non credo che questo tizio sia una cima, e credo che sia anche un egregio signor nessuno. Potrebbe essere interessante, però, sapere perché è qui. Intanto devo pensare a salvarmi la pelle, ma la situazione sembra abbastanza tranquilla. Guardiamo cosa riuscirà a cavare da questa situazione. » pensai, mentre quasi mi indispettivo della gentilezza con cui la mia indole formulava pensieri. Nel frattempo, due lupi spuntarono dal cespuglio alla mia destra, il primo, e dal cespuglio alla mia sinistra il secondo. Non ebbi il tempo di gestire quello proveniente dalla mia parte perché era impegnato con l'altro esemplare del suo branco, ed infatti fu lui il primo a saltare verso quello sconosciuto a cui avevo rivolto un semplice pensiero precedentemente. [Attacco I] L'altro lupo, quello uscito dal cespuglio di sinistra, non attaccò subito, sembrava quasi voler aspettare l'esito dell'attacco dell'altro membro del suo branco; anch'esso balzò in direzione dell'altro Kiriano con le zampe anteriori protese in avanti ed i denti in vista, lubrificati dalla sua venefica bava. [Attacco II]

    Saruhyondo invece, sapeva esattamente quello che voleva, tanto che avevo difficoltà nel trattenerne la forza. Eppure non era una grande amante del sangue animale, preferiva sempre quello umano. Ma si sa, in periodi di carestia, bisogna sapersi accontentare ...








    Narrato.
    « Parlato. »
    « Pensato. »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.





    OT/ Il combattimento con i lupi sarà gestito a turni tra noi: io controllo la fase offensiva dei lupi nei confronti di Tupazzo e viceversa, la difesa sarà gestita autonomamente in ogni post. /OT

    Edited by Ade Geist - 30/9/2015, 22:31
     
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  9. Tupazzo
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    Era la pirma volta che mi trovavo in una situazione del genere, specialmente in quelle condizioni! Mi ero appena svegliato e non ero in perfetta forma per combattere e anche se i miei avversari erano delle creature ferine avrei potuto aver qualche difficoltà nell' affrontarle senza il mio equipaggiamento.
    [Visione Notturna:¼ Basso]La prima creatura che mi si parò davanti era grossa circa 1,20m forse poco più,non ne sono sicuro e aveva un bellissimo manto grigio con una zona intorno al collo color bianco avorio.
    I suoi occhi brillavano come dei tizzoni ardenti e più gli guardavo più mi rendevo conto che non erano qui per curiosare o roba simile, erano qui per cacciare e volevano la mia carne.

    “ Dannazione !Se non elaboro qualcosa qui ci rimango”

    Non avevo paura del lupo singolo, bensì del branco dietro di lui ! Avrei potuto respingere l' attacco di due, tre lupi alla volta ma non di più.
    Il lupo Iniziò ad avanzare verso di me ringhiando con fare minaccioso, lasciando intravedere i canini, a anche i lupi presenti nell' erba alta stavano iniziando a muoversi smuovendo l' erba sotto di loro.

    «Hai scelto proprio un bel posticino per appisolarti.»

    Improvvisamente un suono nell' oscurità irruppe come un fulmine a ciel sereno, ma non era un animale o altro, era una voce umana e apparentemente dal tono di voce sembrava amichevole.
    L' attenzione di una parte del branco si rivolse verso il misterioso individuo e in men che non si dica
    alcune delle sagome presenti si diressero verso di lui e lo attaccarono.
    Il misterioso individuo non sembrava preoccupato, anzi con un poderoso fendente tranciò in due la malcapitata bestia, lasciando di lei due sanguinolente metà che riversavano in terra intestini e sangue.
    Non feci in tempo a dire nulla che una delle bestie balzò dall' erba e cercò di attaccarmi. Sfortunatamente le poche armi che mi ero portato dietro erano adagiate vicino al falò, quindi avrei dovuto combattere senza armi!
    Se c'era riuscito lui, ci sarei riuscito pure io!
    Mi misi in posizione combattiva, portando il piede destro in avanti in modo da avere un maggiore superficie di appoggio nel momento in cui il lupo mi sarebbe balzato addosso.
    L' adrenalina inizio a circolare nel mio organismo, sentivo la smania di attaccare e uccidere quella bestia! Era come se tutta la scena dell' attacco fosse stata vissuta a rallentatore, come se tra l' inizio del balzo e il momento in cui questo si avvicinò a pochi centimetri da me siano passato minuti e non frazioni di secondo.
    Il lupo mi balzò addosso, cercando di buttarmi per terra,[Slot Difesa I] ma ponendo le mani davanti a me in posizione difensiva riuscii ad evitare un possibile attacco al collo o atterramento!
    Il lupo si attacco al mio parabraccia [Morso Potenza: 8 | Durezza: 3 ] , scalfendo a malapena il duro metallo di cui questo era fatto. Il lupo rimase attaccato al mio braccio e non aveva nessuna intenzione di lasciarmi! [Slot azione 1] Cercai di afferrare il collo del lupo con la mano libera in modo da indurlo a ridurre la presa sul parabraccia[Slot Gratuito], successivamente avanzai di 3 m verso il precipizio e utilizzando tutta la forza che avevo in corpo [Slot azione II] provai a lanciarlo oltre il burrone che ci separava dal mare glaciale.
    Il secondo lupo seguendo le orme del primo si lanciò all' attacco![Slot difesa II] Senza troppa fatica ruotai il busto di 90° rispetto alla posizione precedente in modo da vedere il lupo sul fianco [Slot Tecnica I] e utilizzai la tecnica del Palmo distruttivo cercando di colpirlo a metà corpo.

    << Sei arrivato giusto in tempo per la festa ! Hai portato per caso qualche dolce?>>

    Il lupo alpha attaccò il misterioso ragazzo cercando di atterrarlo con la propria mole.

    Palmo Distruttivo - Houshou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare un colpo con il palmo: la Forza è incrementata di 4 tacche e non risentirà di nessun malus da eventuali danni subiti durante l'esecuzione. Il colpo inoltre può spingere indietro l'avversario di 9 metri. È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]
     
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    Capitolo Primo
    Una strana libido




    Atto II
    Branco contro Esercito

    Un fiotto di sangue bagnò Saruhyondo e parte delle mie bende all'altezza del petto. Percepii quasi un moto di disgusto, una sorta di rivolta indignata da parte della mia lama.

    Cosa c'è Saruhyondo, qualcosa non va?
    Sai benissimo che mi fa schifo il sangue animale! Perché mi bagno di quella lordura? Portami rispetto!

    Eppure non capivo: mi aveva appena detto di essere nel posto giusto, pensavo volesse cibarsi ed invece si stava indispettendo. Decisi quindi di darle un piccolo contentino, qualcosa che eri sicuro potesse apprezzare: il mio chakra. [Attivazione Hijutsu]

    Ora iniziamo a ragionare.

    Saruhyondo si lasciò nutrire e allo stesso modo io iniziai a nutrirmi di lei; le gocce di sangue iniziarono a cadere lentamente dalla lama, come a scandire un tempo lento, paragonabile a quello di una marcia funebre. Sentivo dei colpi potentissimi ed inizialmente mi parvero addirittura esplosioni; sentii poi altri colpi più familiari, regolari, profondi: era il mio cuore. Fu in quel momento che mi resi conto che quel rumore che mi squarciava le orecchie era lo stesso che avevo notato un attimo prima, quello delle stille che cadevano dalla lama sul terreno. La mia vista si appannò, il dolore ai denti sparì.

    Fu in quel momento che capii.
    Fu quando sentii le mie palpebre aprirsi all'inverosimile.
    Fu quando i muscoli del mio volto si contrassero per loro spontanea volontà in un assurdo, triste, macabro sorriso.
    Fu quando tutto ciò che avevo intorno smise di risuonare così silenzioso e spento ma iniziò, alle mie orecchie, a tuonare di vita, fervore ed energia.
    Capii.

    Non sei tu, Saruhyondo, quella che ha bisogno del Sangue per continuare a vivere. Ma ...
    ... sei tu, Keiji!

    Da quel momento in poi non so molto bene cosa sia successo, lo realizzai soltanto qualche tempo dopo quando presi completa padronanza di questo mio stato frenetico.
    Nel frattempo, l'idiota che avevo trovato a dormire accanto ai tizzoni era riuscito a salvarsi da un primo lupo frapponendo il suo braccio, coperto da una qualche protezione che non ero riuscito a distinguere, alla morsa venefica della fiera di quel bosco. Successivamente poi la aveva addirittura scagliato dalla scogliera su cui ci trovavamo. Anche il secondo lupo fu messo fuori gioco in modo abbastanza pirotecnico. « L'essenzialità! In guerra non si ha certo la possibilità di pensare a trovate sceniche. In guerra si pensa alla vita. Ma la guerra è la mia vita: e la mia vita, adesso, verte sul suo sangue! » Con un colpo del palmo della mano fece volare via anche questo lupo giù dalla scogliera. A questo punto il ragazzo si rivolse a me con fare ironico, come se quello che stesse accadendo fosse divertente: no, non lo era, affatto. « Non è divertete, ma lo sarà prosciugare ogni singola goccia del sangue che scorre nelle tue vene! » dissi, quasi senza volerlo, come se non avessi realmente pronunciato quelle parole. Ma alla fine ... chissenefregava. Quel tizio era lì, di notte, al buio. Nessuno ci avrebbe notato. Nessuno avrebbe fatto domande se avesse trovato un cadavere circondato da un branco di lupi. Ero intenzionato a scagliarmi contro questo signor nessuno quando dal cespuglio uscì un lupo più grosso. Mi assomigliava: aveva un manto nero come la pece fino alla mandibola e dalla riga degli occhi in su un pelo argenteo. L'unica nota di colore era il sangue che gli scorreva dagli sporgenti canini. Mi saltò contro e pareva avere tutte le intenzioni di attaccare le sue lugubri fauci al mio collo. La situazione poteva solo volgere a mio vantaggio, tuttavia, tanto da poter eliminare due minacce al prezzo di una: lasciai che il lupo toccasse a malapena con le zampe anteriori il mio petto - cosa che, inevitabilmente, mi procurò un leggero taglio laddove già era presente il sangue del membro del suo branco che precedentemente aveva provato ad attaccarmi - ed in quel preciso istante, mentre il lupo doveva ancora completare il suo balzo, aiutato da un piccolissimo incentivo di chakra nelle mie braccia, cercai di afferrargli le zampe anteriori.

    Se fossi riuscito ad afferrare le zampe del Lupo, avrei contemporaneamente buttato il peso del corpo all'indietro, lasciandomi letteralmente cadere. Arrivato più o meno a metà strada avrei cercato con lo sguardo l'altro ragazzo presente insieme a me sulla scogliera e, con un calcio [Slot Azione I] all'altezza dello stomaco del lupo, avrei cercato di tirargli la povera bestia addosso col medesimo movimento della gamba.

    Se non fossi riuscito ad afferrare le zampe del lupo avrei semplicemente utilizzato nuovamente Saruhyondo, che risultava ancora salda nella mia mano destra. Data la posizione delle mie mani, avrei cercato di porre la lama nella bocca del lupo e spinto come a tagliarlo in due parti.[Slot Azione I]


    Avrei dato tutto me stesso per veder scorrere del sangue. Del Sangue umano. Del Sangue che non fosse il mio.






    Narrato.
    « Parlato. »
    « Pensato. »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.



     
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  11. Tupazzo
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    <<non è divertete, ma lo sarà prosciugare ogni singola goccia del sangue che scorre nelle tue vene! >>
    Il sangue mi si gelò nelle vene e capii che quel ninja non era qui per aiutarmi. Per prima cosa avrei dovuto procurarmi l' equipaggiamento vicino al falò e successivamente avrei potuto affrontare l' uomo. Sapevo che aveva delle doti particolari e specialmente notai il cambio di tono nelle sue parole, inizialmente amichevoli si erano trasformate in parole d' odio.

    “ Dannazione! Devo equipaggiarmi al più presto con la roba accanto al falò”

    Nonostante l' assenza dell' equipaggiamento riuscii egregiamente a liberarmi dei due lupi! Il lupo alpha si getto contro l' altro Kiriano, ma questo afferrò la creatura con estrema facilità e me lo lanciò contro con un possente calcio, a quel punto saltai [Slot Difesa] per schivare la bestia, la quale atterò dietro di me.

    “Questa te la faccio pagare”

    A quel punto considerai l' azione come una conferma delle sue intenzioni. Cercai di colpire il lupo con un pestone sulla testa[1/2 basso Velocità][Slot azione] sfruttando la sua posizione sfavorita.
    Senza perdere tempo mi lanciai verso il falò [Slot Gratuiti 3m] e mi equipaggiai l' armamentario [Azione Rapida ].
    Ero pronto per combattere seriamente, adesso si passa alle maniere pesanti.

    Edited by Tupazzo - 2/10/2015, 00:05
     
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    Capitolo Secondo
    Il sapore del Sangue




    Atto III
    Differenze Abissali

    Non avevo intenzione di cedere ed il mio avversario pareva non volermela dare. "Questa te la faccio pagare” mi disse, senza un briciolo di sentimento. Come se fossero parole dovute, parole che si rivolgono al vento in un momento di rabbia effimera, irrisoria. La stessa rabbia che si può provare nel vedere qualcosa che non funziona: ci si cruccia per qualche istante ma arrivato il momento in cui questo non serve più, allora ce ne dimentichiamo. Come se niente fosse successo, come se tutto fosse stato uno scherzo.

    E' notte, Keiji. Qui nessuno può vederci,
    qui nessuno può sentirci.

    Sapevo a cosa stesse alludendo Saruhyondo. La mia bocca grondava bava alla stregua di quei canidi rabbiosi e la mia spada non faceva altro che gettare benzina sul fuoco. Per quanto lei mentisse, per quanto sostenesse che il mio chakra fosse un nutrimento più che sufficiente, la nostra natura era la stessa: nutrirci di sangue. Il nostro fine era sempre quello e nessun altro, ed era sempre stato così. Era un caso che, nell'esercito Maeda, fui inserito tra le fila dei Guerrieri del Sangue? E' un caso che mi avessero addestrato proprio nell'Arte della Spada? E' un caso che ebbi la fortuna di sfilare con i più alti membri dell'Esercito, nonostante il mio infimo ruolo? Forse il mio stesso Sangue nascondeva qualcosa. Ma la frenesia in cui mi trovavo non mi permetteva di elaborare pensieri complessi; l'unica cosa che mi era concessa, era combattere.

    Era arrivato il momento di fare sul serio: Saruhyondo aveva fame del mio chakra ed io dei suoi immensi poteri. Mi concentrai sull'elsa, brandendola con due mani; inizia a far fluire un po' di chakra nella spada. La sentivo che si nutriva, la sentivo che diventava più forte e con lei, io.
    Il ragazzo schivò il lupo con facilità grazie ad un piccolo balzo. L'animale, atterrando a terra, già ferito dal mio precedente colpo, ansimò toccando terra. Mentre questo si riassestava, l'altro Ninja cercò di colpirlo con un calcio non troppo veloce che il lupo riuscì a schivare, spostandosi rapidamente all'indietro, grazie ai suoi incredibili riflessi. « Solo uno stupido può credere di impensierire un lupo di quelle dimensioni con un banalissimo calcio alla cieca! » tuonai con voce atona. Saruhyondo, divertita, mi consigliò di non muovermi. Infatti il lupo, indispettito dal movimento della gamba avversaria davanti al suo muso, sembrava aver preso di mira la mia preda. « Sarei quasi tentato di disfarmi di questo lupo perché ha messo gli occhi su qualcosa che voglio io. Sulla mia preda, sul mio sanguinolento pasto. » mi soffermai un secondo per poi riprendere, « Ma sono così belli questi animali, non vorrei certo disturbarli, specialmente mentre cacciano, non ti pare? » conclusi, mentre il sorriso sul mio volto si faceva sempre più tetro, inarcandosi all'inverosimile verso l'alto. Con la lingua mi bagnai le labbra ormai secche da troppo tempo e cercai di incrociare lo sguardo con l'altro Kiriano per vederne le reazioni.

    Avevo tuttavia degli interessi. Non potevo certo permettere a quel lupo di sbranare in malo modo il ragazzo, lo avrebbe dissanguato troppo velocemente. Mi mossi di qualche metro intorno al ragazzo, lentamente, fino al punto in cui il lupo non risultasse l'unica cosa che ci divideva. [Slot movimento Gratuito] Non appena il lupo corse contro il mio avversario per ferirlo, tirai fuori dalla tasca interna della mia giacca uno Spiedo Potenziato
    Spiedi Potenziati [Distanza]
    Simili a dei normali spiedi, posseggono un'anima in acciaio che permette loro di essere estremamente più dannosi, senza sminuire le capacità di penetrazione, velocità e l'aerodinamica. Possono essere utilizzati come AdCC. La gittata è pari a 30 metri.
    Tipo: Da Lancio-Perforazione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 8
    (Potenza: 10 | Durezza: 3 | Crediti: 15)
    e lo scagliai contro la zampa posteriore sinistra al fine di ferirlo il più possibile. Qualora fossi riuscito a colpire il lupo, esso si sarebbe sicuramente mosso con più difficoltà per via del dolore.

    La fiera stava correndo verso l'altro Ninja con intenzioni pochi amichevoli. Non appena fu abbastanza vicina provò a mordergli la caviglia sinistra con le sue fauci degne della migliore bestia degli inferi. Se non fosse riuscito ad andare a segno con questo attacco, avrebbe raggiunto in corsa la sua preda, qualsiasi fosse stata la sua posizione, ed avrebbe tentato di mordergli ciò che di più caro avesse in mezzo alle gambe. Ma non era un normale morso.

    Forse era giunta l'ora del lupo. O, più probabilmente, l'unico animale con le ore contate era quello a due zampe e non ricoperto di bende.







    Narrato.
    « Parlato. »
    « Pensato. »
    Anima di Saruhyondo.
    [font=Felix Titling] Anima di Keiji.





    OT/ Dal prossimo post, saranno necessarie le tabelle di riepilogo a fine post, il chakra speso inizia ad essere tanto. Se il forum non mi sm**chiasse il codice userei la mia. Rimando a domani il tutto! /OT

    Edited by Ade Geist - 3/10/2015, 10:19
     
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  13. Tupazzo
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    A noi due



    Il lupo Scansò l' attacco con estrema facilità, rialzandosi immediatamente.

    Dannazione! Ho sottovalutato il mio avversario, devo fare di meglio.

    [Attivazione Vista Notturna ¼ Basso]Il lupo si lanciò contro di me e il kiriano cercò di colpirlo con uno spiedo sulla zampa! Lo spiedo si conficco in profondità nella muscolatura della bestia, la quale guaì sonoramente ma senza interrompere la sua furibonda corsa verso di me e in men che non si dica mi fu addosso[Stato: Azzoppato]. Quello stronzo stava giocando con me ! Non so cosa voleva e non so cosa ci faceva in un posto del genere a quest' ora! L' unica cosa che so è che stava testando le mie capacità e involontariamente la mia pazienza. Il lupo Cercò di afferrarmi la caviglia tra le mascelle e sfruttai quest' occasione per liberarmi una volta per tutte della bestia. Esegui un leggero movimento del busto in modo da intrapporre tra e l lupo il mantello e aspettai la morsa della bestia [Potenza 15].
    Sentii il lupo stringere la caviglia tra le sue fauci, riuscivo a sentire il su alito pesante attraverso il mantello, il calore fluiva sulla caviglia come sangue che scorre dopo una brutta ferita, ma fortunatamente la cosa sarebbe andata a mio vantaggio.
    Sfruttai la situazione [S&M] per cercare di trafiggere il lupo con la mia fedele arma [Slot Azione+Slot Difesa]Provando a sferrare un fendente diretto verso la spina dorsale della bestia, in teoria quel colpo sarebbe dovuto bastare per mandarla a terra. Nel frattempo il dolore alla caviglia era lieve e bene o male riuscivo comunque a muovermi senza eccessivi dolori, ma nonostante ciò, non riuscivo a smettere di pensare all' estraneo! Continuava a guardarmi mossa dopo mossa, giudicava impassibile i miei movimenti e le mie strategie, la cosa mi dava sui nervi! Ben presto avrei dovuto confrontarmi con il soggetto e li avrei dovuto inventarmi qualcosa di meglio di un semplice “pestone” in testa.

    “ Non sono delle condizioni di poter affrontare quest' individuo, inoltre non mi sembra tanto sano di mente, devo inventarmi qualcosa e al più presto, Per prima cosa devo liberarmi di questa bestia puzzolente ! Dio come puzza. Successivamente potrò inventarmi qualcosa per liberarmi dell' altro!”

    Dovevo cercare di eliminare il lupo al più presto! Per finire il lupo avrei cercato di colpirlo con un attacco [Slot Azione 1] diretto alle costole. [Potenza 40][Velocità 300+1/2 basso=350]
    Per la prima volta da quando il misterioso individuo era comparso lo guardai con attenzione e la sola vista mi fece accapponare la pelle, il suo sguardo e quel corpo agile e ricoperto di bende mi fece letteralmente rabbrividire, ma nonostante questo cercai di mantenere la calma! In vita mia avevo affrontato situazioni ben peggiori e sicuramente sarei riuscito a cavarmela anche questa volta. Dovevo farlo.

    Ferite Subite: 1\2 leggera
    Tecniche usate: Palmo distruttivo (turno 2)
    Riserva di Chakra: 27Bassi+1Bassissimo
    Chakra speso: 3Bassi + 1/4 basso
    Slot Azione I: Subisci e mena con attacco ascendete (lama retrattile) sulla schiena del lupo
    Slot Azione II: Attacco potenziato al lato delle costole.
    Slot Difesa I: Azione del subisci e mena


    Edited by Tupazzo - 3/10/2015, 14:01
     
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    Capitolo Secondo
    Il sapore del Sangue




    Atto IV
    Ultime Presentazioni †

    Ciò per cui mi ero tanto affaticato stava dunque per giungere: ero un fascio di nervi tesi, completamente concentrato su ciò che sarebbe successo immediatamente dopo. Non avevo però intenzione di non godermi il momento, di non assaporare la cosa fino all'ultimo istante. L'avrei lentamente torturato, sia a livello psicologico che fisico, avrei stillato il suo sangue come si fa con un chicco d'uva e ne avrei gioito come si gioisce a vendemmia conclusa. Mi sarei inebriato del suo nettare cremisi, avrei sperimentato il piacere del rovistare nelle sue interiora alla ricerca del sangue più denso, più buono.
    Mentre ero perso nelle mie più lugubri fantasticherie, lo spiedo che avevo tirato al lupo per facilitare la vita della mia preda era giunto a destinazione, andandosi a conficcare in profondità nella gamba dell'animale. Il suo grido di dolore riecheggiò nelle mie orecchie e si trasmise lungo tutto il corpo; una scarica di endorfine ed adrenalina era proprio ciò che ci voleva!

    Direi che è giunto il momento di porre fine alle sofferenze di quell'animale.
    Prima togliamo di mezzo quel povero lupo.

    Nonostante le evidenti difficoltà, il lupo dimostrò una volontà incrollabile nel voler continuare la sua corsa contro la sua - nostra - preda. « Che idiota » pensai, « non si rende conto che potrebbe approfittare in ogni modo di questa situazione? » Quel lupo era davvero malconcio ma nonostante questo gli lasciò la possibilità di avvicinarsi. Lo vidi distintamente spalancare le fauci, pronto a mordere la caviglia sinistra dell'avversario; il ninja di Kiri si chinò rapidamente e frappose il suo mantello tra la gamba e il lupo, facendo sì che quel pezzo di stoffa attutisse il potere perforante di quei denti acuminati. « Di male in peggio ... » dissi tra me e me, mentre il kiriano sferrava "rapidamente" un colpo a mano aperta all'altezza delle costole del lupo, sul fianco destro. Improvvisamente però, il ragazzo deve aver attivato un qualche meccanismo perché dalla sua mano o, più verosimilmente, dal bracciale che indossava su quell'arto, scattò fuori una lama discretamente grande, circa un metro, ad occhio, che andrò a strappare via l'anima dal corpo martoriato della fiera. La luce negli occhi dell'animale si spense, i suoi occhi diventarono vitrei, vuoti, ed il suo corpo perse la robustezza della sua tonica muscolatura. Nonostante questo, in un gesto di eccessivo zelo, il kiriano portò un secondo fendente diretto alla spina dorsale della bestia con la sua lama celata, trafiggendo un corpo che oramai non rispondeva più agli stimoli esterni. Il lupo non era più un problema per lui. Ma c'ero ancora io.
    « Bene, bene », dissi, mentre mi incamminavo verso di lui battendo le mani in segno di scherno. « Sei riuscito, goffissimamente, ad uccidere un lupo selvatico. I miei più sentiti complimenti! Vorrei vedere la difficoltà con cui sei solito liberarti di un terribilissimo piccione! » Mi fermai un secondo, cercando nuovamente il suo sguardo. Poi, Recitazione:

    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    impostando il tono della mia voce
    , proseguii con ciò che solitamente si fa al principio di una nuova conoscenza, quando, appunto, le cose sono in punto di principiare, non di finire, ma lo feci con voce cavernosa, profonda, tremendamente baritonale. « Sono Keiji Kagome. Mi pareva giusto che tu conoscessi almeno il nome dell'ultima cosa che vedrai in vita tua. Hai avuto il piacere di essere scelto come mio primo, storico banchetto di sangue. Gioisci! Oggi, col tuo sacrificio, si ripristina una discendenza bloccata da anni! Oggi, con il tuo sacrificio, risorgono i Guerrieri del Sangue! »
    Lo stato di frenesia in cui mi trovavo aveva preso il più completo controllo della mia mente. Non sapevo cosa stessi dicendo, non sapevo perché lo stessi facendo. Avevo solo una infinita libido per tutto il sangue che quel corpo giovane poteva darmi. Lentamente, sentivo le bende che non reggevano più sul mio volto e, ad una ad una, cadevano verso il mio collo.
    Non me ne resi conto, ma la mia pelle iniziò a spaccarsi e a buttare piccoli rivoli di sangue. Qualcosa in me stava accadendo.I miei occhi diventarono immantinentemente e in modo completo, bianchi ed i capillari all'interno della sclera si gonfiarono terribilmente, assumendo un colore cremisi. Il sorriso sul mio volto si ripresentò nella stessa inquietante forma. Ripresi il mio cammino verso la mia preda, senza distogliere lo sguardo. Quando ci separava poco più di una ventina di centimetri mi fermai. « Vogliamo cominciare? »

    Avevo finito di insozzare la mia spada col sangue di povere bestie.









    Narrato.
    « Parlato. »
    « Pensato. »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.





    OT/ Aggiungo la tabella nel pomeriggio, voglio trovarne una che stia bene con l'impaginazione nuova che adotterò tra poco. XD /OT
     
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  15. Tupazzo
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    Quando il gioco si fa duro.....



    [Visione Notturna: 1 bassissimo]La lama retrattile attraversò il corpo della bestia la quale cadde senza vita sul freddo suolo roccioso della costiera. Il sangue caldo scorreva lungo la spada e uscendo dal corpo esanime del lupo formava una pozza color cremisi che si espandeva fino a lambirmi dolcemente le calzature. Sentivo il calore intermittente emanato dal corpo dell' animale il quale veniva spazzato via dalle brevi folate di vento provenienti dal mare.
    La parte più semplice era finita, adesso non rimaneva che capire le intenzioni del Kiriano e nonostante tutto sapevo che ero in pericolo, sapevo che quella sarebbe potuta essere la mia ultima sera! Non avrei più rivisto la luce del sole, i miei parenti e soprattutto non sarei riuscito a portar a termine tutti i piani che mi ero predisposto durante la carriera ninja, una vita distrutta da un pazzo.
    Nonostante la situazione, cercai di riprendere il controllo delle emozioni, da una parte sapevo che dovevo scappare e cercare di arrivare all' avamposto più vicino in modo da cercare aiuto, dall' altra sentivo una vocina nella mia testa che mi invitava a confrontarmi fino all' ultimo sangue contro l' individuo, dopotutto ero un ninja. Esatto !Ero.
    Strinsi il pugno guardando dritto negli occhi l' uomo che si avvicinava verso di me e iniziò a farfugliare parole atte a minare la mia autostima, ma sapevo che dovevo mantenere la calma, le condizioni mentali del ninja sono essenziali nel combattimenti, un minimo di paura avrebbe potuto farmi perdere la concentrazione nel momento clou dello scontro.
    Improvvisamente un suono profondo usci dalla bocca del mio avversario e tutto ciò venne accompagnato da una specie di “decomposizione” del suo corpo, infatti le carni iniziarono a lacerarsi e i vari orifizi a buttare sangue.

    Porca puttana! Ma da dove viene questo affare, inizio a credere che la vera bestia sia lui e non i lupi

    Sfidai il mio avversario con fare sbeffeggiante guardandolo diritto negli occhi, li capii in che stato di euforia si trovava, ma nonostante questo accennai un sorriso e dissi.

    No seriamente ! Vieni qui cercando di spaventarmi con qualche trucchetto per modificare la voce e
    con un po di sangue ! Per caso sei anche capace di fartelo uscire dal culo quel sangue?


    Attesi pochi attimi e continuai:

    Bene! Se è la mia vita che vuoi allora dovrai prendertela

    Per prima cosa devo cercare di rallentarlo, infatti il mio avversario da come aveva combattuto contro i lupi sembrava essere molto più agile e veloce di me! In caso di un eventuale corpo a corpo avrei avuto seri problemi a fronteggiarlo, quindi decisi provare questa nuova strategia.
    [Slot Azione I] Mi allontanai di 10 metri lateralmente(fiancheggiando la scogliera) dal nostro amico, in modo da essere ad una di stanza di circa 6 metri dal margine e utilizzai la tecnica dell' Acqua Caramellosa[Slot Tecnica avanzata-Medio].La tecnica avrebbe potuto generare altro tempo prima di trovarmelo addosso, quindi provai ad attaccare il mio avversario a distanza:

    [Slot Tecnica Base-1Basso+1\2Basso] Utilizzai la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo creando 6 copie facendole comparire rispettivamente una accanto a me e le altre 5 davanti con formazione a ventaglio.
    I 4 cloni situati al centro si sarebbero lanciati all' attacco del' kiriano[Slot Azione II] e una volta arrivati ad una distanza di circa 30 cm avrei lanciato 3 kunai diretti al linguine dell' Kiriano, utilizzando una piccola riserva di chakra per rendere l' attacco leggermente più efficace [MedioBasso Velocità-400] [Slot azione III]. Sapevo che i cloni non avrebbero prodotto suoni, quindi i miei kunai in una situazione normale sarebbero stati scoperti con un minimo di attenzione, ma li non ci trovavamo in condizioni normali, infatti il vento che soffiava dalla costa avrebbe (teoricamente) camuffato l' avvicinamento delle armi.Da li mi posizionai in modalità difensiva, aspettando la mossa del Kiriano.

    Ferite Subite: 0
    Vitalità: 12Leggere+1\2leggera
    Tecniche usate: Tecnica della molt. del corpo-Acqua Caramellosa
    Riserva di Chakra: 21 Bassi
    Chakra speso: 6Bassi+3/4Basso
    Slot Azione I: Spostamento 10 metri
    Slot Azione II: Spostamento cloni
    Slot Azione III: Attacco con kunai diretto al linguine


    Edited by Tupazzo - 3/10/2015, 20:22
     
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211 replies since 29/9/2006, 10:07   4130 views
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