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[…] 2
Si, si … aspettavo la visita di Drio e Artic, Auron me ne occuperò io personalmente.
Avrevo interrotto il dialogo dei 3, a cui avevo assistito dalle scale che dalla sala da letto portavano al salone. Non avevo il mio solito abbigliamento formale, indossavo semplicemente dei pantaloni neri che si stringevano sotto le ginocchia e una stretta magliettina nera, una fascia del medesimo colore adornava la mia testa, bloccando i capelli che al di sopra apparivano scompigliati. I piedi nudi, amavo camminare a piedi sul parquet di casa mia, mi dava una sensazione di libertà.
Gradirei una tisana alla liquirizia Auron, posso offrirvi qualcosa?
Avrei aspettato che l’ordinazione fosse completa
Molto bene Drio, non pensavo mi prendessi sulla parola, allora com’è andata in amministrazione? Avrai così conosciuto la nostra amministratrice Fujiko…
Il fatto che sia ancora tutto intero è un buon inizio.
Sorrisi alle mie stesse parole, sottolineando l’ironia con cui le avevo pronunciate.
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Drio.
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CITAZIONESi, si … aspettavo la visita di Drio e Artic, Auron me ne occuperò io personalmente.
La presentazione venne subito interrotta da Etsuko che si presentò con un vestiario di chi probabilmente si era alzato dal letto e messo qualcosa all'ultimo minuto.
§Fuck.... Sta a vedere che stava dormendo, mi odierà per questo...§CITAZIONEGradirei una tisana alla liquirizia Auron, posso offrirvi qualcosa?
-Mmmmh.... Se non disturba prendo quello che hai ordinato te così almeno non creo molti fastidi al Sig.Auron e.... se non vi crea troppo fastidio si potrebbe avere una ciotola d'acqua per Artic? Grazie mille.-
Dopo che Drio diede le sue richieste ad Auron, Etsuko volse la parola a Drio.CITAZIONEMolto bene Drio, non pensavo mi prendessi sulla parola, allora com’è andata in amministrazione? Avrai così conosciuto la nostra amministratrice Fujiko…
Il fatto che sia ancora tutto intero è un buon inizio.
-E be caro Etsuko, in fondo ci eravamo messi d'accordo così alle mura e se non mi presentavo temevo di risultare maleducato ma dimmi un po... Signorino Etsuko la prossima volta per presentarmi e rivolgerle la parola dovrò...-
Mentre proseguiva il discorso con 2 dita per mano si prese i lati della maglia tirandoli leggermente su e facendo un piccolo inchino continuò.
-...fare un doppio o triplo inchino e presentarmi a sua eccellenza? HAHAHAHA.
Scherzi a parte all'amministrazione è andata bene tutto sommato, Fujiko ovviamente a presentato dei sospetti su me infatti mi fece un piccolo interrogatorio poggiandomi la mano sulla testa e, molto probabilmente, leggendomi nella mente per vedere se ero il vero Drio o un falso.
Ma da come puoi vedere qui di Drio ce n'è solo uno, unico e originale. Hehehe-
Cercava di mettere la cosa molto sull'ironico, cercava di non pensare a quelle due o tre domande riguardanti la sua assenza che facevano tornare alla sua mente gli spiacevoli ricordi di quel che ha passato durante la sua memoria perduta, ma molto probabilmente doveva prepararsi psicologicamente a questo perché sicuramente Etsuko o qualche altra carica alta di Kiri gli avrebbe portato domande su questa assenza e a ricordare quel che ha vissuto.. -
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continua
Attesi che Drio e Artic ordinassero qualcosa.
Smettila di fare il buffone Drio, ci pensa già lo stesso Auron solitamente a mettermi in imbarazzo, sai lui è molto legato alle tradizioni e non osa chiamarmi diversamente se non con il titolo signorino…
Che ci vuoi fare?
Risposi con tono ironico, dopo tutto il rientro in patria di un compagno di Clan non poteva che farmi piacere.
Eh si, Fujiko è molto diffidente, come dargli torto, d’altra parte qui a Kiri abbiamo pure subito un attentato qualche tempo fa.
Non è stato per niente piacevole Drio.
Accarezzai così Artic, adoravo i cani.
Tu piuttosto adesso che siamo davanti ad una buona tazza di tisana
Infatti Auron celere come sempre aveva servito le bevande calde, che ora poggiavano sul tavolino al centro del saloto.
Mi sarei accomodato, versando io stesso l’acqua ad Artic e poggiando la ciotola davanti al muso dell’animale.
Perché non mi racconti dei tuoi ultimi avvenimenti, del perché questa assenza e soprattutto delle tue aspettative future? Ti sei fatto una idea della situazione qui, vero…?
Sorseggiavo la tisana alla liquirizia, osservando ora Drio, ora la mia immagine riflessa sullo specchio dietro di lui, sentendomi un pizzico in imbarazzo per come fossi conciato.
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Drio.
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Dopo aver dato una risposta riguardante a quello che è accaduto in amministrazione e all'incontro con Fujiko, Etsuko disse. CITAZIONEEh si, Fujiko è molto diffidente, come dargli torto, d’altra parte qui a Kiri abbiamo pure subito un attentato qualche tempo fa.
Non è stato per niente piacevole Drio.
A quella frase, mentre Etsuko accarezzava Artic e lui ovviamente non disapprovava (in una sera si è fatto coccolare mille volte), Drio sgrano gli occhi quando sentì la parola "Attentato" uscire dalle sue labbra.
-C... C... Come attentato?! A chi e quando è successo?!-
Drio non riusciva a credere a quello che aveva sentito, dopo una relativa risposta di Etsuko il discorso proseguì.CITAZIONETu piuttosto adesso che siamo davanti ad una buona tazza di tisana...
Visto che Auron aveva già servito le tisane sul tavolo e Etsuko, dopo essersi seduto, aveva riempito la ciotola d'acqua per Artic che dopo averla messa davanti al muso quest'ultimo fece una piccola inclinazione di lato con la testa chiudendo gli occhi per dire.
§Molte grazie.§
Etsuko continuòCITAZIONE...Perché non mi racconti dei tuoi ultimi avvenimenti, del perché questa assenza e soprattutto delle tue aspettative future? Ti sei fatto una idea della situazione qui, vero…?
-Bè...-
Inizio Drio prima di sedersi anche lui.
-...Come ho già detto a Fujiko non è stata una piacevole esperienza, purtroppo io e Artic fummo storditi mentre eravamo a fare un giro fuori dalle mura di Kiri e la botta mi creò un enorme vuoto di memoria. Nel periodo in cui non avevo ricordi ero una sorta di sciacallo di cadaveri, un gruppo di ladri e assassini tutte le volte che portavano dei cadaveri o ci portavano loro per intervenire dopo il loro attacco, in cui il compito era recuperare tutte le cose che erano di valore o vendibili e in più se qualcuno aveva delle abilità innate se vi era possibile avevamo anche il compito di.... Espiantarla dal corpo per poi essere rivenduto al mercato nero.
Ti dico già che tra le persone che possiamo trovare coinvolte in questo traffico vi può essere anche qualche cittadino di Kiri, è stato grazie a uno di loro che disse la sua provenienza che ricominciai a ricordare chi ero dato che il coprifronte mi venne tolto per far si che non ricordassi nulla, anche se Artic era con me per cercare di farmi ricordare...-
Mentre diceva quello cominciò ad accarezzare il maestoso manto del lupo.
-....Purtroppo non riuscivo a ricordare nulla, è stato grazie a questa persona di passaggio che mi son ricordato buona parte delle cose ma non completamente tutto... Neanche adesso ricordo certe cose; comunque ti posso assicurare che è un esperienza da non provare mai in vita tua...
Riguardo alle aspettative qua nel villaggio be... Sono ancora convinto di diventare un membro ufficiale della squadra medica e poi dovrò decidermi a fare il corso per diventare Chunin... non posso rimanere un Genin per sempre... E riguardo le ultime situazioni qua nel villaggio, non so praticamente nulla....-
Cercava di far finta di niente mentre teneva lo sguardo su Etsuko e accarezava Artic ma il resto del corpo tremava ai ricordi di quell'esperienza, mai si sarebbe aspettato nella sua vita che avrebbe dovuto trafugare cadaveri e sfigurarli in maniera grezza per aver quel che serviva per non essere punito... Se poi pensava che tra quelle persone in certi casi c'erano anche donne o bambini be.... la situazione non migliorava..... -
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Beh era lecito che Drio non fosse a conoscenza degli ultimi avvenimenti a Kiri, l’attentato che aveva devastato la piazza centrale era qualcosa che pur gli stessi abitanti cercavano di dimenticare,
il giorno della memoria Kiriano, vi erano ancora molti che piangevano i caduti di quella tragica giornata.
Fui completamente rapito da quelle immagini, rivivendo gli attimi di terrore a cui io stesso avevo dovuto assistere.
Si Drio, proprio così…
Sorseggiai ancora il mio the alla liquirizia
In pieno centro, pare sia stato rivendicato, ma l’ufficialità della cosa non c’è mai stata, pare ci sia l’ombra dietro di un ninja traditore.
Sai i rapporti con Oto sono quel che sono, ormai gli otesi son stati completamente banditi dal villaggio della nebbia.
Non mi sarei dilungato oltremodo, perché non vi era altro da dire a riguardo, quella faccenda era ancora completamente aperta.
Brutta storia, decisamente brutta storia
Fu questo il mio commento al racconto degli ultimi mesi della sua vita, avevo riacquistato pure io non da molto la memoria, ma fortunatamente non ero stato sfruttato da nessuno in quel modo.
L’importante è guardare avanti, fratello Akuma, sempre e comunque.
Molto bene, sai che sono il primario dell’ospedale, dunque farò di tutto affinchè tu possa realizzare il sogno di entrare nella squadra medica di Kiri.
Oggi come non mai abbiamo bisogno di rinforzi
Avrei ancora osservato l’Akuma, mentre continuavo ad accarezzare Artic rendendolo partecipe della discussione.
Poi un animale medico ci manca, vero Artic?. -
Drio.
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Quando Etsuko raccontò a Drio del terribile attentato che aveva colpito la Piazza Centrale di Kiri si strinse lo stomaco di Drio, inizialmente fisso con sguardo sgranato il viso di Etsuko per poi scendere verso il basso; sentì in se una grossa frustrazione alla notizia perché per colpa della sua mancanza di attenzione oltre a essere stato portato via dal suo villaggio non era presente quando Kiri aveva bisogno.
Il senso di inutilità colpì nel profondo Drio che strinse la mano verso lo stomaco dalla frustrazione ma oramai era successo e lui non poteva fare nulla tranne che assimilare la notizia della strage e della possibile colpa di un traditore e delle divergenze con Oto.
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Alla fine del discorso su quel che Drio aveva passato quest'ultimo sorseggio una lunga golata della tisana dato che gli si era seccata la gola nel suo lungo discorso, nel mentre Etsuko rispose.CITAZIONEBrutta storia, decisamente brutta storia...
L’importante è guardare avanti, fratello Akuma, sempre e comunque.
Molto bene, sai che sono il primario dell’ospedale, dunque farò di tutto affinchè tu possa realizzare il sogno di entrare nella squadra medica di Kiri.
Oggi come non mai abbiamo bisogno di rinforzi.
Fratello.... Era strano per lui sentirsi chiamare in questo modo, per lui l'unico fratello era quello che stava accarezzando in quel momento accucciato vicino a lui, Artic sin da quando perse i nonni adottivi era rimasto sempre vicino a lui ed erano cresciuti assieme e il legame che gli univa era un legame fraterno, di famiglia.
Non che gli dispiacesse sentirsi chiamare da qualcun'altro fratello per carità anzi.... Era felice della cosa solo che a sentirlo faceva uno strano effetto.
-Be dopo quello che mi hai spiegato prima la mia determinazione è salita oltre le stelle, mai mi sarei immaginato una cosa del genere e sinceramente mi sento un grandissimo idiota nell'essermi fatto portare via così facilmente dal villaggio proprio in un momento come questo....-
Etsuko fissò Artic mentre si continuava a far accarezzare da Drio e disse una cosa inaspettata.CITAZIONEPoi un animale medico ci manca, vero Artic?
Artic aveva il muso poggiato a terra e a quella domanda alzò la testa di scatto come per dire.
§Stai scherzando vero?!§
Mentre Drio rimase un attimo perplesso e in silenzio per qualche secondo alla cosa successivamente domando a Etsuko.
-Questa mi mancava, anche gli animali possono fare da medico? Che scopo potrebbe avere Artic sul lato medico, sarebbe più un compagno da combattimento data la stazza, canini e artigli... Come potrebbe rientrare sul campo medico?-. -
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Ninja Medici
AbilitàChe fosse colpito lo si poteva intuire, ma cosa avrebbe mai potuto fare pur essendo lì? Provare l’amarezza di raccogliere cadaveri?
Nonostante le squadre mediche di Kiri si fossero rivelate all’altezza il numero dei morti era stato elevato a testimoniare l’ingente gravità dell’attentato.
Tranquillo Drio, qui a Kiri vi è sempre da fare.
Sorrisi poi quando mi pose la domanda su Artic, me la sarei dovuta aspettare se era vero che conoscevo ormai un po’ quell’Akuma.
Drio, è risaputo che gli animali possono essere ottimi aiutanti in campo medico, si pensi i cani soccorritori in valanghe o macerie, hanno un olfatto molto più sviluppato di noi umani per questo possono localizzare facilmente persone sotto le macerie.
Ovvio che pure Artic potrebbe dare il suo contributo, non prettamente medico, ma di assistenza a quanto altro.
La conversazione era piacevole e continuava, quello era il personalissimo bentornato ad un compagno di Clan.. -
Drio.
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Etsuko al discorso di Drio fece un piccolo sorriso, probabilmente sarà stata per la domanda che gli pose Drio dato che sembrava essere la classica domanda dalla risposta ovvia. CITAZIONEDrio, è risaputo che gli animali possono essere ottimi aiutanti in campo medico, si pensi i cani soccorritori in valanghe o macerie, hanno un olfatto molto più sviluppato di noi umani per questo possono localizzare facilmente persone sotto le macerie.
Ovvio che pure Artic potrebbe dare il suo contributo, non prettamente medico, ma di assistenza a quanto altro.
Drio guardò un attimo Artic negli occhi e poi disse:
-Be se potrà essere utile in tal modo la cosa più ovvia è che saremo in squadra assieme, solo io riesco a capire quel che vuole e quel che pensa e sinceramente, conoscendo il suo carattere, so benissimo che se capitasse in squadra ad altri difficilmente ubbidirebbe dato il suo comportamento difficile e il fatto che non gli piace ricevere ordini dato il suo orgoglio.-
Poi tornò a fissarlo e disse:
-Allora Artic, cosa ne pensi?-
Il lupo fissò Drio per qualche istante per poi fare una veloce inclinazione del capo come per dire.
§Per me va bene.§
Successivamente Drio si volse verso Etsuko per dire.
-Ok lui è d'accordo, il settore sulla quale dovrà dedicarsi penso che lo decideremo in seguito.-
Drio fece un piccolo respiro profondo per poi dire:
-A proposito di quello che mi hai detto alle mura prima che ci salutassimo.... qual'è il problema che coinvolge il nostro Clan? Alla fine tra una distrazione e l'altra ci stavamo dimenticando il fulcro di questo incontro.... Cosa sta accadendo al nostro Clan, alla nostra.... Famiglia?....-
La tensione nell'attesa di quel che Etsuko poteva dirgli fece aumentare il battito cardiaco di Drio sempre più velocemente, già i Clan e le persone con Abilità Innate non erano ben visti a Kiri figurati poi se c'erano problemi addirittura nel Clan stesso.. -
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Il declino di un clan
L’idea di Etsuko di arruolare Artic nella squadra medica di Kiri fu colta con entusiasmo dai 2, così in quella casa nel quartiere Akuma, il tempo scorreva piacevolmente tra sorrisi e sorseggi di una buona tisana , ma quel clima di armonia non era destinato a durare ancora a lungo, quello che pareva un quadretto familiare allegro fu scosso dalla domanda che nessuno osava pronunciare…
Il Clan Akuma, cosa stava succedendo???
…
Sorseggiavo la mia tisana osservando lo sguardo vispo di Artic quando udì le parole di Drio, l’inconsapevolezza e l’innocenza con cui pronunciava quella domanda erano disarmanti.
Il mio sguardo divenne cupo, impossibile per chi mi osservava non accorgersene.
Vedi Drio, siamo rimasti in pochi…
La nostra abilità rischia di scomparire,
dovremmo assicurarci di tramandare la nostra tecnica speciale e invece…
ho paura, ho seriamente paura per il nostro clan…
a peggiorare la situazione tra le altre cose è stato il ritorno di Seinji, l’altro Akuma di cui avevamo perso le tracce…
è tornato, si… ma da traditore, ha gettato fango sul nostro blasonato nome, rendendoci quasi indesiderati alle alte sfere amministrative…
il mio sguardo si posò su Drio… era fermo, risoluto!
Dobbiamo impegnarci per risollevare il nostro Clan.
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Drio.
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In quel momento, quando Etsuko cambiò il suo sguardo sorridente in uno completamente triste.... cupo.... Drio capì che aveva fatto una domanda che non avrebbe dovuto chiedere ma alla fine il loro incontro si basava appunto su questo argomento: Cosa stava succedendo al Clan Akuma CITAZIONE
Vedi Drio, siamo rimasti in pochi…
La nostra abilità rischia di scomparire,
dovremmo assicurarci di tramandare la nostra tecnica speciale e invece…
ho paura, ho seriamente paura per il nostro clan…
a peggiorare la situazione tra le altre cose è stato il ritorno di Seinji, l’altro Akuma di cui avevamo perso le tracce…
è tornato, si… ma da traditore, ha gettato fango sul nostro blasonato nome, rendendoci quasi indesiderati alle alte sfere amministrative…
Dobbiamo impegnarci per risollevare il nostro Clan.
Lo sguardo di Drio sgranò e lo lasciò con la bocca parzialmente spalancata, in pochi secondi aveva avuto davanti a se notizie che non gli lasciavano idea di cosa rispondere.
In parte si era preparato alla questione del Clan che era a rischio di essere dimenticato e con se la tecnica del Magan ma.... la notizia che in famiglia c'era un Akuma traditore era l'ultima cosa che si aspettava, già erano in pochi e se adesso qualcuno portava sfiducia nel loro Clan per colpa di un traditore... questo non se lo aspettava.
Drio cercò di iniziare una frase balbettando.
-Co...Co... Com'è possibile che abbiamo un traditore in famiglia?!-
In quel momento riuscì anche a capire come mai fu così controllato all'interrogatorio e di tutte le precauzioni per confermare la sua identità.... Probabilmente si aspettavano che anche lui fosse tornato con qualche strana intenzione dato che era scomparso per parecchio tempo.
Abbassando lo sguardo disse:
-Ora riesco a capire i comportamenti di poco fa.... Secondo loro potevo essere un falso Drio o ancor peggio se ero.... anche io.... un traditore....
Non potrei fare questo... ora che ho una famiglia.... assieme ad Artic è tutto ciò che mi rimane....-
Il lupo a quell'ultima frase strofinò la testa sul fianco di Drio che era basito mugolando qualche verso per cercare di consolarlo dato che percepiva il grande disagio che aveva pervaso la stanza in quel momento.
-Io non abbandonerò il Clan.... Non mi vergogno del nome che porto anche se abbiamo un traditore tra noi... Non voglio che questo Clan si estingua... Voglio che ci siano le nostre generazioni che vedano un futuro e che... che siano sereni.... senza paura che vengano giudicati dagli altri per colpa di una persona...-
In quel momento la tensione sembrava aver preso il sopravvento su Drio, l'idea di perdere tutto lo stava impanicando, aveva già perso una famiglia e non voleva perderne un altra o vederne soffrire che sarebbe giunto dopo di loro.. -
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Fu il rumore della pesante porta d’ingresso alla chiusura che lasciò intendere ad Auron il mio rientro, il maggiordomo si spostò con velocità verso il salotto dal quale sarei dovuto necessariamente passare, poiché tappa obbligata per ogni ambiente della casa.
E fu lì che mi incontrò…
Ho bisogno subito di 2 fogli bianchi, due lettere e il timbro Akuma.
Lasciali pure sullo scrittoio in camera mia.
Stavo andando in camera, quando mi bloccai e senza voltarmi continuai.
Ah… per oggi evita domande, non voglio visite e disturbi…
Questa sera non cenerò e domattina andrò via presto,
quindi prenditi un giorno libero Auron.
Senza aspettarmi repliche mi trascinai in camera aspettando che venissero soddisfatte le mie richieste.
[…]
Forse per la prima volta in vita sua, Auron adempì perfettamente ai suoi doveri, non una parola, probabilmente aveva scorto il mio umore pessimo e aveva preferito non metterlo alla prova, aveva imparato che ogni volta era andata a suo discapito.
Così lasciò fogli e buste sul tavolo e tolse il disturbo.
Mi sedetti…
non dovetti pensare troppo alle parole da scrive, duplice copia, le lettere erano identiche tranne per una nota a piè di pagina sulla seconda, la prima l’avrei consegnata di mia mano la mattina successiva in ospedale, l’altra l’avrei fatta recapitare direttamente al Mizukage… Entrambe presentavano sul davanti il fiero timbro della casata Akuma.
La penna scorreva veloce, sino a che si fermò a marcare un punto.
Avevo terminato.
Spensi la lampada da tavolo, era buio, decisi che era giunto il tempo di dormire.
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"Gli occhi ti dicono quello che uno è; la bocca quello che è diventato."
Lenti i passi sul soffice terriccio dell’isola, la brina delle ultime giornate invernali si scioglieva per lasciare spazio al lieve torpore del sole primaverile, esatto lieve, perché la fitta nebbia che avvolgeva il quartiere del clan, lasciava di rado filtrare quei raggi, che ora a tratti colpivano le finestre dell’abitazione che era innanzi al figuro. Aveva abbandonato l’imbarcazione pochi minuti prima, sbarcando sulla costa non presidiata, lontana dagl’occhi indiscreti di marinai e shinobi che affollavano le vie del porto. “odiava” quelli sguardi... così come odiava se stesso o l’immagine di se stesso per gl’altri.
Per questa ragione si era rifugiato in esilio a Genosha... la gelida e impervia, irraggiungibile isola prigione dell’arcipelago. La prigionia era quello che cercava e per anni, il vento gelido che soffiava tra le lande desolate assieme all’urlare tormentato dei dannati che come in un inferno dantesco scontavano le loro pene tra i ghiacci. Era stato unico rapporto con l’umane genti. Non gl’era mancata Kiri... ma allora perché fissava quel remoto stipite, in quel momento? Cosa l’aveva spinto nell’impareggiabile impresa di tornare? Più incomprensibilmente ardua che il rimanere tra i ghiacci perenni e tra le nordiche bestie?
Questo il figuro non sapeva spiegarlo... semplicemente aveva avvertito un incombente bisogno e così come aveva per tempo, assecondato i bisogni primari di sopravvivenza, per istinto aveva assecondato anche quello, credendo fosse dettato da un non si sa qual destino. Quale ignobile destino...
Aveva sfiorato l’uscio e la porta aveva cigolato, ruotata la maniglia, si era aperta mostrando al di fuori l’ordine surreale che conservava... tutto era immutato, come se il tempo lì dentro non fosse mai trascorso, fermo, ovattato in una clessidra che non era mai stata capovolta.
Silenzio...
Silenzio...
Silenzio...
Cos'è...? Aveva acuito l’udito... un felpato e tonfo rumore, cadenzato, si avvicinava... lento ma sempre piu vicino, sempre di più, fino ad apparire nell’ampio ingresso dell’abitazione Akuma...
Silenzio, i passi erano fermi, i due si fissavano, immobili, come se nessuno dei due, avesse intenzione di infrangere quello spazio tempo surreale...
Poi: tremore del labbro dell’uomo, la salivazione azzerata e tra le rughe del volto ingrigito da una barba ben curata ma macchiata di bianco dalle pieghe del tempo, una lacrima scendeva. Due parole piombarono e si fecero spazio riecheggiando nella stanza...
Signorino Etsuko
Poi ritornò il silenzio. Presagio di un altro ritorno più ingombrante, quello del proprietario di casa.
Auron ho voglia di una tazza di thè.“come Back”.
