Palazzo Yakushi

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    [Il Piano Segreto di Ogen]

    Ehi, io sono un'ottimo lavapiatti! Replicò, punto sul vivo dall'affermazione della donna mentre questa continuava il suo duello verbale con Ogen che sembrava stranamente conciliante. Persino troppo, tanto che nella testa del giovane Yakushi cominciava a farsi sempre più strada il pensiero che la vecchia avesse qualcosa in mente...un piano. Lei aveva sempre un piano ma nessuno poteva mai capirlo...forse se Febh fosse stato nel suo stato di piena concentrazione, come capitava nel corso di una missione, allora avrebbe anche potuto cominciare ad intravedere l'orizzonte degli intenti all'interno della mente della capoclan...ma in quel preciso momento le sue rotelle ruotavano in maniera troppo caotica per ottenere qualcosa di decente.

    E in queste situazioni di caos mentale, come già era accaduto in passato, potevano sorgere piccoli ed innocenti errori di ragionamento che con un processo a cascata arrivavano a generare una ricostruzione di fatti avvenuti e di intenti che ben poco avevano a che fare con la realtà, ma a cui il ninja si attaccava con tutte le sue forze, forse nella speranza di una stabilità che ancora non riusciva ad afferrare. La sua testa produsse una lettura degli eventi che non prometteva niente di buono, tanto che smise di seguire le parole che le due donne si scambiavano con tanta concitazione, fissando lo sguardo nel vuoto e socchiudendo gli occhi man mano che la trama di quel film mentale prendeva forma.

    Un piano...mormorò...si, ora è abbastanza chiaro... Non era certo che le due lo avessero sentito ma non gli importava più di tanto: aveva appena trovato una soluzione inutilmente contorta e arzigogolata che però dava un senso a quei piccoli dettagli che non gli tornavano. Molto più facile questo che accettare una realtà che non poteva controllare appieno. Anzi, è quasi tutto sensato ora... Il semplice concetto che Ren fosse uno spirito libero che rifiutava ogni gabbia e che per qualche motivo aveva smosso l'interesse della capoclan non poteva essere accettabile. Se Ogen non aveva preso quella ragazza e non le aveva strappato le braccia dopo quelle parole allora doveva avere un piano molto, molto complesso e crudele. E quasi certamente Febh non ci era finito in mezzo per caso...anzi, era lui il punto focale di tutto!

    Ogen non poteva aver semplicemente deciso di voler dare una chance a quella ragazza, ritenendola utile per il futuro. Ogen probabilmente aveva inviato LEI STESSA quella ragazza in modo che Febh la incontrasse. Doveva essere un suo qualche crudele gioco psicologico per metterlo alla prova! Il Jonin puntò il suo sguardo verso il viso della capoclan, cercando di catturarne gli occhi. Era stata brava, ma lui era più sveglio di così e la avrebbe assecondata, per ora. "Sfida accettata", voleva trasmettere con la sua espressione, ma probabilmente sarebbe solo sembrato un perfetto cretino nel guardare la donna con ferma decisione mentre Ren sparava qualche boiata sulle sue condizioni per far parte del clan.

    Allungò la mano, frapponendola tra le due donne proprio a metà del discorso della ragazza. E' sufficiente. Non credo ci sia altro da dire. Si era imposto un'espressione calma e sicura di sè sul volto, decisamente stonata rispetto alle occhiate preoccupate e ai minuti di immobilità con lo sguardo da pesce lesso. Io sono stato adottato nel clan e ho scelto di farne parte senza poterlo lasciare...ed è stata la scelta migliore della mia vita. Questo era vero...era anche quello che probabilmente Ogen voleva sentirsi dire secondo il suo piano segreto e dunque dirlo in quel momento e a quel modo significava giocare secondo le regole di lei...senza che lei lo sapesse. Insomma...un classico "io so che tu non sai che io so" spinto un pò al'estremo ed in effetti abbastanza privo di qualsivoglia significato al di fuori della testa contorta del Jonin.

    Come hai detto...evidentemente non è questo che cerchi, quindi puoi andare. Ci rivedremo più tardi per la questione delle Mura. Lei si alzò, andandosene senza particolari remore, mentre Febh rimase seduto con aria compiaciuta, convinto di aver superato brillantemente quella parte della prova, almeno fino a che Ogen non tirò fuori la sua richiesta. Ehm...seguirla? Disse sorpreso. Era convinto che conclusa quella fase Ren non sarebbe più stata rilevante per la capoclan...forse il piano era ancora più contorto di quanto pensasse in origine. Non vorrei mi prendessero per uno stalker... Poi quei discorsi sul legami e domatori. Parole pericolose se gettate in pasto a una mente che viaggiava su un ragionamento assolutamente non lineare. Domatore....capisco. Si, aveva capito aglio per cipolla, spaziando oltre l'inverosimile il concetto: Ren doveva essere una qualche creatura in forma umana che cercava un padrone!

    Ho capito, Ogen-dono. Si inchinò brevemente. Non mi sfuggirà nulla, glielo garantisco.
     
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