Palazzo Yakushi

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    È colpa tua. Ratty

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    L'ospite è come il pesce, specie se Kiriano

    Oh ANDIAMO! Reagì come un adolescente a cui viene vietato di andare a un concerto. Che vuoi che sia? In fondo è solo un nome e gli sta pure molto meglio di quello che porta adesso! Spalancò le braccia come se stesse pontificando. Almeno come nome in codice allora, avanti! Penso io alle carte e scartoffie per tutto! Era evidentemente una questione di estrema importanza per lui, ma anche se fosse fallita miseramente, avrebbe fatto in odo che Keiji, perlomeno per gli archivi otesi, avesse quel secondo nome come nome in codice...e non avendo ancora una segretaria che potesse fermarlo, a quel tempo, verosimilmente la cosa avrebbe creato problemi non indifferenti a Oto in futuro. E tu non rigirare la frittata, ti sei messo a fare domande, hanno risposto "chi diavolo sei tu?" e hai continuato a fare l'evasivo, signor Noioso. Rimbeccò Keiji con un tono da scuola materna che aveva un chè di minaccioso. E POI CHI DIAVOLO E' QUESTO MENTECATTO CHE CI STA SALTANDO INTORNO? Aggiunse con una mezza sfuriata...in altre condizioni avrebbe considerato Sanjuro un normale Kiriano, e come tale, decerebrato, ma gli era stato negato un giocattolo e ora era fin troppo facile irritarlo.

    Poi ci fu il momento della seconda parte dell'accordo, e il volto dell'amministratore Yakushi assunse un'espressione che incarnava alla perfezione lo shock di chi viene oltraggiato da diffamazioni e ingiurie, quasi come se quelle parole lo avessero ferito oltremodo e non si aspettasse nemmeno alla lontana di ricevere simili giudizi, così tremendi e assoluti per lui che si considerava un campione di correttezza e morale.
    Era il volto della casalinga che viene scoperta a comprare le torte e spacciarle per proprie.

    Cosa? Cosa vuoi dire? E pure tu, che nessuno ti ha interpellato? Aggiunse una ditata aggressiva verso l'Hokage, prima di mettere una mano sul cuore e guardare Itai come se fosse un crudele inquisitore e lui una povera vedova tacciata di stregoneria. Come puoi anche solo pensare che un qualunque ninja in mia presenza possa subire cose del genere? E' una semplice raccolta di informazioni, mica vado a radere al suolo quel conciabolo di contrabbandieri da quattro soldi, che cosa potrebbe mai andare storto? Le ultime parole famose, da non pronunciarsi mai salvo gravi complicazioni. E poi è un ninja e sa bene che il pericolo esiste sempre, ma con me attorno cosa vuoi che si faccia di grave e permanente se andiamo solo a fare qualche domanda? Certo, c'era da discutere per alcuni giorni del concetto di "grave e permanente" che aveva Febh Yakushi e quello di una persona normale, ma perchè stare a sottolinearlo proprio là? E pure lui ha detto che ci sta, quindi accetta di farmi da schiavo e massaggiarmi i piedi per tutto il viaggio, cosa che grosso modo è il massimo a cui potrebbe aspirare con le sue capacità. Si fermò a squadrare l'Hokage, palesemente intento a metabolizzare le sue parole, ma non era in vena di fare troppo sul serio e quindi le lasciò vagare e trasformarsi in una danza di corvi e pipistrelli su campo viola mentre una pecora con la faccia di Raizen declamava quelle parole in versi al ritmo di musica latinoamericana. In sostanza non gli diede retta nè si sforzò di capire le non troppo velate allusioni. Non ci ho capito nulla. E poi parli come se una missione con me potesse essere intrinsecamente pericolosa...e dire che ti ho portato da un sacco di parti e non è mai successo niente di chè...proprio tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro! Questo era forse indicativo della diversa percezione del pericolo, della vita, dell'universo e di tutto quanto. Se poi si becca qualche botta da poco è tutta esperienza.

    Concluse facendo spallucce, mentre lo sciamano faceva qualcosa al poveraccio bendato. Aspetta...quindi la tua spada la ha presa questo tizio? O ne ha una di riserva? Alzò un sopracciglio, indicando Sanjuro con ben poca convinzione, salvo poi scuotere il capo. No, anzi, non voglio saperlo, lascia stare. Cominciava ad avere le scatole piene di tutta quella faccenda, cosa che raggiunse l'apice quando il tizio sconosciuto coi capelli azzurri si mise in mezzo proponendosi come ulteriore accompagnatore. Ehi, mica devo farla pagare a te per essere un tizio mostruosamente noioso. E poi col cavolo che mi porto due Kiriani dietro, uno puzza già abbastanza e te non ti conosco neppure, mi stai antipatico. Aggiunse, non proprio delicato o diplomatico, senza contare che l'ultima volta che un otese era stato dietro a un kiriano era finito ammazzato...non che Febh corresse questo rischio. Sarà una missione di raccolta di informazioni, troppa gente complica la situazione, la parola chiave sarà, come sempre quando sono coinvolto io, discrezione!

    In ogni caso era qualcosa che sarebbe accaduto dopo parecchi mesi, quindi al momento si poteva lasciare in sospeso la cosa, perlomeno per Keiji c'era l'ordine di Itai e Febh era bravissimo a ricordare le cose quando questo comportava guai agli altri o gli conveniva.
    Pochi minuti e, salvo gli effetti della polvere, tutti se ne sarebbero andati lasciandolo in pace.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Discrezione.
    Provate a non ridere a quella parola pronunciata dalla Calamità in persona. Temevo sinceramente per la vita di Keiji ma l'uomo aveva accettato senza batter ciglio, quasi ansioso di buttarsi in una missione con Febh Yakushi.
    Potevo affermar che se Febh non l'avesse usato come scudo umano almeno aveva buone probabilità di tornare vivo visto che in genere i nemici dello Yakushi facevano una fine orribile, molto rapidamente.
    Bastava solo stare attenti ai massi.

    Solo che poi Akira si propose e sebbene Febh l'avesse con molta maturità e diplomazia (il suo discorso avrebbe raggiunto l'apoteosi con uno "gné" finale) lanciai uno sguardo eloquente all'Hozuki.
    Nemmeno per sogno Akira. Un kiriano ad Ame basta ed avanza ciò che dovevo dire veramente era "con Febh" ma il consigliere otese sapeva essere decisamente permaloso. Mi fido di Febh. Ed anche se non mi fidassi di lui e volesse nuocere a qualcuno di voi due beh, non potreste fermarlo. Andiamo via gente. Febh, gentilissimo come sempre.

    E così si concluse quella breve avventura otese, ricca di svariati avvenimenti, fraintendimenti, minacce, ricatti ed avvelenamenti.
    Ah, Oto, sarebbe un bel posto se non fosse per gli otesi.
     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    La Promessa di Ame
    Epilogo



    Atto XV
    Partenze †


    L'Hokage parlò di Genin troppo spavaldi che, colti dall'euforia, si lanciavano contro alla morte. Sorrisi leggermente. « Bhè, a Konoha siete ... particolari, effettivamente. » Dissi, con tono distaccato., per poi puntualizzare con sfacciataggine: « Non a caso fui l'unico ad uscire vivo dal S.O.M.A. » La differenza tra me e quell'uomo che mi superava di una decina di centimetri nonostante la mia altezza fuori dal comune era, oltre alla sua mancanza delle più basilari regole comportamentali, il rispetto incondizionato verso le persone che io avevo e la sua sfacciataggine. Gli unici a non meritare rispetto sono i deboli ed i nemici ma lì eravamo tutti accademici. Immediatamente dopo prese parola Sanjuro che, con voce colta da una irrefrenabile gioia, pronunciò queste parole: « Keiji-san, non dovete fare complimenti, penserò io alla vostra spada! Sarà ancora più potente per quando partirete in missione! » E quando Sanjuro si fa prendere dall'emozione, niente di buono di solito ne esce. Niente. Se oltre alla sua euforia si uniscono le mistiche ritualità sciamaniche, allora la catastrofe è imminente. Spalancai gli occhi ed iniziai a scuotere la testa verso destra e sinistra velocemente e con brevi movimenti osservando lo sciamano come a voler dire "oh mio dio, ti prego non fare le tue amenità qui davanti a tutti"; ma lui portò comunque la mano sotto la sua gonnellina ed io non potei fare a meno di scattare verso di lui e tirargli una debole spintaNon ricordo se in questa giocata fossi già viola, ma comunque è abbastanza forte, tipo 700-800. nel petto con la mano aperta, di modo da allontanarlo il più possibile dal gruppo. L'Amministratore si rivolse a me, ripensando a quanto successo con Sanjuro. « Aspetta...quindi la tua spada la ha presa questo tizio? O ne ha una di riserva? No, anzi, non voglio saperlo, lascia stare. » « Sarà un divertente racconto per smorzare le attese del viaggio verso Ame. » Vidi una polverina giallognola vibrare nell'aria e ricoprire la distanza che separava me e Sanjuro. Se qualcuno si fosse frapposto tra noi avrebbe saggiato i mistici poteri dello sciamano: ed infatti mi si avvicinò Akira che, con la sua solita sbadataggine, dopo aver espresso la sua felicità per il fatto che fossi vivo, cercò un bonario contatto fisico colpendomi, come si fa tra idioti con una pacca sulla spalla. Ovviamente sulla spalla pugnalata dall'Otese. « Avevo temuto proprio il peggio! » Esclamò. « Hai una capacità innata di trovarmi ricoperto di sangue o ferito, inizio a credere che porti sfiga, Hozuki. » dissi a denti stretti per via del dolore e con gli occhi socchiusi. Poi il capo delle Squadre Speciali si propose di accompagnarmi ad Oto. « Non credo ce ne sia bisog ... » feci in tempo a pronunciare mentre lo Yakushi vomitava parole disgustate sul mio compaesano. Scambiai una occhiata con Akira, facendogli capire che non ci sarebbe stato verso di fargli cambiare idea perché Febh ... era Febh. E mi ci era voluto davvero poco per capirlo. Anche Itai, però, parve totalmente in disaccordo con l'ex-guardiano. « Ci saranno altre occasioni, Akira. » Per quanto detestassi i modi infantili di quel ragazzo, la sua nomea di spadaccino ed il fatto che fosse il portatore di Sameha, mi incuriosivano a dismisura - come tutti i tipi di potere, d'altronde.
    Era dunque deciso. Quando le bizze di Febh avessero deciso di partire per Ame, io sarei dovuto essere pronto. Ma per recuperare Saruhyondo io ero sempre pronto. « Andiamo via gente. Febh, gentilissimo come sempre. » « La ringrazio per la sua ospitalità, Yakushi. A presto. »
    Mi sarei riunito al gruppo, dando, finalmente e senza rischiare una nuova ferita, le spalle ad Oto.




    Legenda


    Narrato
    « Citato! »
    « Parlato! »
    « Pensato! »
    Anima di Saruhyondo.
    Anima di Keiji.

     
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    [L'imbucata - Fine]



    Kamine rimase in silenzio ad ascoltare tutta quella discussione, a tratti (MOLTI tratti secondo lei) assurda, quantomeno per capire qualcosa di più della politica tra i villaggi in quel momento.

    Non che ne trasse poi molto, prima che la comitiva si dirigesse di nuovo all'esterno verso un capanno dove si trovava l'ostaggio o presunto tale. Keiji non sembrava essere stato troppo maltrattato e Febh si dimostrò disposto a lasciarlo andare senza poi gravi conseguenze, se non il dover sottostare ad un paio di condizioni molto singolari. Sorvolando sul cambio anagrafico, la richiesta che facesse parte di una missione ad Ame era, per la ragazza, un unicum in una trattativa di questo tipo. La negoziazione, se così vogliamo chiamarla, durò davvero poco tra i due kage e l'amministratore, si conoscevano evidentemente da molto tempo visto il tono e il contenuto del discorso. Kamine appuntò mentalmente tutto quello che riusciva a captare, essendosi tenuta comunque ad una rispettosa distanza dal vivo della faccenda. Non era abituata a fare da tappezzeria, ma in quel caso fu necessario, si disse.

    Itai tagliò corto quella disquisizione, che si stava dilungando davvero inutilmente, e il gruppo si mosse per uscire. Kamine rimase un paio di passi indietro e si inchinò appena per salutare l'amministratore di Oto, prima di seguire tutti fuori dal palazzo.


    Legenda
    Narrato
    Parlato
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    I Segreti del Serpente


    - IV -


    continua da qui





    L’Hokage accennò un sorriso.

    Ti piacerebbe.
    Ma mi dispiace, nessun mal comune, nessun mezzo gaudio.


    Glissò invece sulla seconda frase, alzando gli occhi al cielo, aveva già detto che Hebiko non era con lui e proprio mentre i due otesi erano da soli, in una missione tutto sommato abbordabile, era successo il fattaccio, ma sapeva che quando il finto quattrocchi si impegnava le sue orecchie erano più foderate del manto di un demone, per cui non aveva senso replicare.
    Quando gli venne detto di seguirlo lo foce, senza troppe domande o titubanze, Febh aveva dato parola a modo suo, e tanto gli bastava per presentare il conto se qualcosa fosse andato storto.
    Certo, la cosa cozzava fin troppo col suo senso di protezione verso Hebiko, ma a volte il desiderio di abbandonarsi alla vendetta si dimostrava fin troppo trascinante.
    O semplicemente si fidava, seppur non ciecamente, era pur sempre Febh, qualcosa poteva sempre andare storto.

    No, affatto.
    Ne conosco a malapena qualche nozione derivata da manoscritti più vecchi di Oto stessa, roba di quando Orochimaru ancora sperimentava a Konoha, quindi capirai che le mie conoscenze sono fin troppo superficiali.
    Mi fermo al “somigliano a dei serpenti”.


    Risposta seguita dalle solite frecciate di Febh.

    Ufh.
    Perchè non bevi un po' d’acqua?
    Sono sicuro che a furia di arieggiarlo quel buco spara cazzate che hai sotto il naso si sia seccato.
    Sei fin troppo convinto che tutto qui vada per il meglio, evidentemente è così, smettila di ribadirlo.


    Alzò le spalle e finalmente Yayoi giunse ad interrompere quel duello a freccette, Raizen era riuscito a percepirla grazie all’olfatto, e non si sbilanciò troppo nel sentire il particolare modo in cui si presentò.

    Sempre originali ad Oto.

    Il tono in cui pronunciò l’aggettivo era abbastanza tagliente, ma ormai il suo modo di porsi, nonostante il suo titolo, era così poco formale che non c’era da stupirsi poi troppo se le persone non si ponessero alla stessa maniera con lui.

    Immagino che tu sia l’aiuto che Febh ha convocato.
    Sono Raizen, l’Hokage dei Draghi, si.
    Molto probabilmente avrò deluso le tue aspettative, metti pure i consigli e gli insulti in un foglietto, li leggerò con calma a casa.


    Disse con tono ironico mentre poggiava Hebiko dove indicatogli.

    Ma mi dirai dopo chi ti ha tanto parlato di me, ora abbiamo cose più importanti di cui occuparci direi.

    Si sarebbe allontanato di qualche metro per permettere alla donna di prestare le prime cure ad Hebiko, aspettando li davanti a braccia conserte.

    Quindi di base può curarsi da sola, di certo ad Oto non vi sta dietro nessuno quando si tratta di prestazioni fisiche, ci sarebbe da prendere esempio.
    A prescindere da quanto facciate ribrezzo è innegabilmente utile riuscire a mantenersi intatti.


    Come aveva preso Raizen tutto quello sviluppo?
    Senza alcuna preoccupazione.
    Se il suo amministratore era tranquillo, se Yayoi era tranquilla non aveva certo ragione di agitarsi, se per loro la situazione era gestibile non aveva motivo di preoccuparsi eccessivamente, certo, questo non gli impediva di mostrare qualche segno di impazienza e nervosismo, c’era pur sempre una possibilità d’errore e con Febh nei dintorni aumentavano veretiginosamente.
     
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    Se Febh fosse stato un acuto osservatore dell'animo umano e qualcuno dotato di una forma di empatia che andasse oltre il "se piangi evidentemente hai una quale forma di turbamento emotivo, in negativo o positivo", allora avrebbe potuto rispondere sarcasticamente al commento del Kage sul ribrezzo, sottolineando come il modo in cui stringeva Hebiko non rientrasse affatto in quella categoria. Ma era Febh, e quindi fece spallucce limitandosi a rimbeccare il bestione della foglia: Sopravvivenza innanzitutto. L'unico modo per ottenere quello che si vuole è restare vivi abbastanza da riuscirci. Intanto Yayoi si era avvicinata a Hebiko, analizzandone le ferite. Non sono un medico, ma penso che si possa fare...anche se l'unico modo per spiegarle come fare è un pò...da ribrezzo, come dice appunto il nostro ospite. La donna tirò fuori una sigaretta, sedendosi accanto a Hebiko e cominciando a fumare. Non serve farle riprendere i sensi, parleremo un pò tra noi, alla maniera del Serpente Bianco.

    Ah, io mi fido. Disse Febh alzando le braccia in segno di resa. Pur non disdegnando alcune Hebiton, riteneva che la Progenie del Serpente Bianco fosse un pò eccessiva e preferiva non indagare troppo sulle effettive capacità messe in gioco dalla Kunoichi otese, che toccò Hebiko con la mano sopra una delle ferite, apparentemente immergendosi in una profonda concentrazione. In realtà stava inserendo un singolo serpente tra quelli che la componevano nel corpo della ragazza ferita: un serpente che normalmente le avrebbe concesso di controllare il corpo come una marionetta ma che in questo caso avrebbe utilizzato solo per avvicinare le loro coscienze. Il contatto con la mano era inutile, ma serviva a mascherare la cosa, e poco dopo la donna cominciò a parlare. Il processo durerà un pò, nel mentre perchè non chiacchieriamo un pò da buoni amici?

    Lui non è mio amico, è il pivello a cui ho provato a insegnare a fare il ninja, e invece mi è uscito un bue. Evidentemente era materiale di scarto. Amichevole come sempre, l'amministratore non amava affatto aspettare ma capiva di non avere alternative. Sempre di parte, Febh-sama. Eppure il Kage ha una discreta fama. Ha sedato una guerra civile fomentata da Hayate e dalla Zanna a Kumo. Ha sconfitto un re dei draghi corrotto dal male e anche il suo erede. Ha liberato il Mizukage dalla prigionia in una delle basi della Zanna. Se per caso te lo stessi chiedendo, Yayoi è nel gruppo dei pettegoli di Oto. Beh, a Orochimaru piaceva che io stessi attenta alle chiacchiere. Disse abbozzando un sorriso. Era palese che fosse nel ramo della raccolta di informazioni del villaggio.


    Nella Mente di Hebiko

    Alzati piccina. La voce che Hebiko sentiva scuoterla dal suo torpore era calda e materna, qualcosa che aveva percepito solo quando Manda era stato rigenerato e forse quando, raramente, aveva ricevuto un abbraccio. Avanti, non serve che ti svegli del tutto, ma solo un pò. Prometto che non sentirai dolore, sei ancora priva di sensi, ma qui dentro possiamo parlare. Era solo una percezione, non una vera immagine, ma sembrava quasi che una donna dai lunghi capelli bianchi e con le gambe unite in una coda serpentina fosse là, in mezzo al buio della sua coscienza mancante, a parlare con quel puntolino luminoso che era Hebiko. Mi chiamo Yayoi, e sono come te.

    La differenza è che Orochimaru mi ha addestrata, e che il frammento di lui che avevo in me è stato rimosso. Se devo essere onesta non mi manca.
    Allungò una mano come per carezzarla, anche se non c'era nessuna mano, nessuna guancia e nessun "dove" in quel lento turbinìo di coscienza ottenebrata. Concentrati e svegliati almeno un pò. Potremo parlare.

    Quando Hebiko fosse riuscita a riaversi almeno un poco (forse con appena un minimo movimento del suo corpo, all'esterno, a darne segno) e a manifestarsi in quella specie di dimensione mentale, avrebbe visto meglio la Kunoichi che cercava di destarla. E l'immagine materna di una donna-serpente che la riscaldava ottene rapidamente dei connotati un pò meno sacri e accoglienti, dato che avrebbe percepito Yayoi stravaccata su un divano con una birra in mano e svariati pacchetti di patatine aperti, mentre una televisione poco lontana mostrava ridicoli reality-show. Ah, ecco! Perfetto, ora che sei più sveglia posso manifestarmi anche io con un pò più della mia reale personalità. Sono Yayoi Shimaki, piacere! Ex allieva di Orochimaru. E tu sei in fin di vita, quindi Febh-sama mi ha chiesto di aiutarti. E avrebbe mandato giù una manciata di patatine croccanti.

    Prima che tu lo chieda: io non sono un medico. E non sono realmente qui, ho inviato uno dei miei serpenti nel tuo corpo...è una tecnica un pò avanzata, normalmente serve a prendere il controllo di qualcuno incosciente e usarlo come una marionetta, ma io sono qua solo per svegliarti e insegnarti. Non posso curarti, ma tu puoi farlo senza grossi problemi. Patatina? Un pacchetto apparve come per magia in mano a Hebiko. Tutto questo è solo una proiezione mentale, non ti disturbare troppo a cercare logiche, è poco più che un sogno...se ti immagini male potresti trovarti con un seno prorompente o improvvisamente maschio. Capita quando non si ha una chiara visione di sè.

    Ora...ricordi niente? Hai una vaga idea di come sei ridotta e perchè? Non serve che me lo racconti, eh, ma mi piace ascoltare. Non sei sveglia e non hai occhi, ma il tuo corpo è letteralmente un insieme di creature viventi...prova a usare loro per capire come stai. Ah, essendo un sogno il tempo non ha significato...vuoi farmi qualche domanda? Vuoi una signora asiatica con un buffo cappello che ti faccia la manicure?
    Una presenza alle spalle di Hebiko avrebbe chiaramente acceso il sospetto di una simile immagine. Sembrava che Yayoi si stesse divertendo alle sue spalle...ma perchè era così rilassata se davvero la rossa era in fin di vita? Le importava così poco della sua sopravvivenza?
     
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    I Sussurri del Serpente


    - V -





    All’ammissione di Yayoi Raizen fece una smorfia di ringraziamento, scuotendo la mano per farle cenno di non disturbarsi.

    Non penso ti serva il mio consenso a questo punto, procedi pure.

    Lui intanto si sarebbe concesso il piacere di sedersi, finalmente, libero da tensioni.

    Ma certo, Febh dice così, ma tirerebbe una linea dritta da Oto a Konoha , spianando foreste e colline in sella ad una lucertola solo se starnutissi una volta di troppo.

    Rimbeccò scherzosamente.

    Buone le informazioni che hai però, non so onestamente come tu ci sia arrivata, anche se sono onesto non ci ho messo troppo impegno a nasconderle devo ammettere che resta un eccellente traguardo, nessuno sapeva che ero li.
    Certo non posso vantare una fisionomia molto comune.
    Quella della zanna però credo che fosse pura fortuna, o un caso, hanno shinobi troppo buoni per aver permesso una cosa simile, anche se l’azione fu molto veloce ho tutt’ora dubbi su come sia stato possibile.


    Fu in quel momento che la fame si fece sentire, costringendo Raizen ad una parentesi.

    Ma discorsi sull’amicizia a parte, sono stato in un posto orribile dove il chakra ti viene drenato via anche solo per respirare, avrei fame, e siccome sai che sono genuino e sincero ti dico che ne ho molta.

    Aveva gli occhi di un cucciolo bastonato e affamato.

    Comunque, tornando a noi Yayoi, ho notato ora una leggera coincidenza, non chiedermi perché l’ho fatto mentre pensavo a mangiare ma… le imprese da te citate coinvolgevano in maniera abbastanza stretta i draghi, non sono alleati che uso spesso, eppure dal cesto delle tante cose che ho fatto hai pescato proprio quelle in cui collaboro maggiormente con loro o per loro.
    Hai per caso qualcosa da aggiungere sui nostri amici squamosi?


    L’uso del plurale non era casuale, difficile non notarlo, se qualcuno le aveva riportato quelle informazioni tuttavia esisteva anche qualcuno di interno al o ai clan dei draghi che magari poteva avere preziose informazioni su di loro.

    E tu comunque gli lasci parlare del despota così liberamente?
    Non lo consideravate tipo peggio di un traditore?


    Non era serio, soltanto leggermente stupito.

    Ah si, immagino c’entri una delle vostre scuse macchiavelliche sul raggiungere il potere ad ogni costo.

    Avrebbe aggiunto evitando risposte abbastanza scontate.


    Edited by F e n i x - 31/5/2019, 13:25
     
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    Teeny Tiny Snake


    I



    L'ultima cosa che Hebiko ricordava di aver visto erano delle strambe creature simili a squali di terra ed un accecante raggio bluastro, prima che l'oscurità di quella notte diventasse del tutto buia. La prima cosa che percepì subito dopo fu un calore accogliente, accompagnato da una figura che la invitava a se. Probabilmente una sensazione che si spera di ricevere quando si passa a miglior vita. La Vipera si sforzò nel cercare di vedere bene la figura, sfocata come in un sogno, non del tutto chiaro a chi appartenesse, eppure sembrava così amorevole con lei, così simile. Avrebbe voluto allungare le braccia verso di lei, e qualche filamento di luce sembrò mimare quel gesto, un forte bisogno di conforto e di capire a chi appartenesse quella forma quasi familiare.

    Mam...?

    Si sentiva bene. Era certa di aver sentito una doce carezza sforarla, cercando persino di poggiarsi alla ricerca di un calore che le mancava da tempo. Per un momento sembrava aver accettato la sua morte, sentendosi rilassata come mai lo era stata da una vita. Poi, la realizzazione di ciò che temeva. Stava davvero per morire? No, non poteva essere. Non per mano di insulsi esserini. Non poteva finire così, sarebbe stato un insulto alla sua persona, che si sarebbe portata nell'aldilà. Non poteva crederci. Si portò immediatamente sulla difensiva. Doveva respingere quel calore, quella piacevole sensazione, era tutto un trucco, qualcosa che la spingeva ad accettare la sua fine. La luce da cui era composta scoppiettò rumorosamente, prima di prendere la forma originaria della ragazza, tesa e pronta alla battaglia. Nella realtà, il corpo di Hebiko attivò all'improvviso le scaglie, ricoprendosi con esse.

    T-Tu, maledetta gigantessa!! Cosa vuoi da me!?

    Yayoi poteva essere più alta di Hebiko, ma non l'avrebbe certo chiamata così in normali circostanze. No, la verità era che in quella stanza onirica, era lei ad essere piccina, non più alta di una mano. La percezione che aveva di se stessa, dopo una simile sconfitta, era piuttosto scarna, soprattutto davanti ad una sconosciuta. Nonostante tutto, sembrava comunque piuttosto combattiva, anche se dalla prospettiva della donna sarebbe apparsa come un gattino dal pelo rizzato.
    La presentazione non la aiutò a calmarsi del tutto, anche se il nominare Febh la fece calmare un poco, rilassando le spalle e guardandosi attorno, ancora leggermente confusa da quel gigantesco mondo.

    Ah. Okai, se ti manda Febh, suppongo sia- In che senso IN FIN DI VITA??

    Il panico sostituì in fretta la precedente furia, mentre si cercava inesistenti ferite lungo il corpo. Ascoltò vagamente distratta il discorso di Yayoi, allungando le braccia per arrampicarsi sul divano cercando un'altezza più dignitosa per parlarle. Alla spiegazione della proiezione, annuì, ancora frustrata e confusa, borbottando ironica:

    Huh, quindi tu hai scelto questa forma enorme perchè è grande come il tuo ego, capisco.

    Sibilò aggressiva alle sue provocazioni, rallentando la sua reazione di qualche secondo a causa del piccolissimo pacchetto di patatine apparso tra le sue mani, che buttò per terra stizzita, probabilmente facendo divertire la donna ancora più del dovuto:

    SO BENISSIMO COME SONO FATTA!

    Più o meno aveva ragione, a parte aver perso diversi centimetri d'altezza, sembrava tale e quale all'originale. Arrivò il momento dove dovette sforzarsi di ricordare cosa le fosse successo, fortunatamente aveva una chiara idea di ciò che l'aveva conciata in quello stato.

    Uh... Ero... No, eravamo in un bosco... Sì, mi ricordo. Dovevamo cacciare dei mostriciattoli. Erano piccini, sembrava un lavoro facile facile, nessuno mi aveva detto che il capo di quelle bestie era una specie di... piranha gigantesco. Capace di sparare raggi laser.

    Quella storia sembrava ridicola di per sè, aggiungendo il fatto che, piccola com'era, la sua voce era estremamente più acuta del normale non aiutava a percepire la vera gravità della situazione.
    Hebiko sussultò percependo la presenza della donna descritta da Yayoi, pur avendo ormai capito che, trattandosi di un sogno, tutto poteva accadere se lo si immaginava. Solo che per Hebiko era ancora un'esperienza nuova, mentre la donna sembrava piuttosto a suo agio nel crearsi il suo piccolo mondo.

    Piantala!! Possiamo concentrarci su di me?? Non devi tipo, che ne so, dirmi come faccio a salvarmi, dato che quel maledetto dello Yakushi non è nemmeno in grado di curarmi?? Sempre tutto da sola mi tocca fare, anche nella morte!!

    In mezzo a quella follia però le aveva dato un vero e proprio consiglio, anche se per le condizioni in cui si trovava, non era ancora chiaro come potesse sfruttarlo. Iniziò istintivamente a toccarsi il busto, vagamente confusa da quel discorso e dai precedenti. Si, era vero, a differenza dei comuni mortali il suo corpo non era davvero umano, era un misto di altre creature che le davano una forma umana, un po' come le cellule per una qualsiasi persona. Ma le sue, secondo Yayoi, erano senzienti? Se ciò era vero allora poteva comunicare in qualche modo, c'era prima un problema iniziale da risolvere:

    Un momento, se siamo in un mondo onirico non ho davvero il mio corpo. Come comunico con esso se non mi sveglio prima?? Quanto sono messa male?

    Per quanto la sua immagine fittizia non avesse alcun serpente, si trovava pur sempre nella sua mente, doveva per forza essere in grado di comunicare con il suo stesso corpo. Partendo da uno stato di incoscienza sarebbe stato complesso, si sentiva in mezzo al nulla, incerta della direzione da prendere, sempre se ce ne fosse stata una. Forse doveva prima immaginarsi come se fosse composta da una massa di serpi, e poi avrebbe inviato ognuna di loro a mandare un segnale alle reali che possedeva.

    Beh, tocca fare da sola, no? Questo funziona?

    Come prima cosa, si sforzò di riavere le sue dimensioni reali, almeno in proporzione della donna e l'ambiente che aveva attorno. Quello era facile. Subito dopo era il turno di qualcosa che sapeva di essere, ma ancora non accettava del tutto e perdipiù non le era completamente chiaro come funzionasse. Cercò di immaginare il suo corpo composto da tanti, piccoli corpi uniti tra loro. E cercò di immaginare questi corpi come serpi, vive e perfettamente in sintonia tra loro. Più o meno. Ancora faticava ad accettare la realtà del suo corpo, il quanto fosse diversa da una persona normale. Amare i serpenti era una cosa, esserene composta...
    Dopo essersi concentrata, il corpo si strappò in cinque diverse serpi, alcune più grandi delle altre, che strisciavano attorno quella stanza immaginaria piuttosto confuse. Sembrava però che la mente fosse ancora collegata, dato che si misero a parlare all'unisono, pur muovendosi in direzioni e con ritmi diversi.

    Mmmh... Non era esattamente quello che mi ero immaginata...



    Edited by Waket - 11/9/2019, 17:15
     
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    Febh non era mai stato particolarmente teso in quella situazione, per i diversi presupposti cui era abituato riguardo alle ferite e affini, mentre Yayoi era l'apice del relax...e forse quella strana situazione riuscì a messere a suo agio anche il Kage, che finalmente si accomodò sulla panca in legno del gazebo, che ebbe qualche istante di incertezza nel sostenere il suo peso. Tks, lo farei solo per venirti a insultare! Replicò di rimando, mentre Yayoi abbozzava un inchino con un velo di sarcasmo sul volto nel sentire i complimenti per le sue capacità di raccolta di informazioni.

    In effetti mangerei io pure qualcosa. Gettò uno sguardo verso il corpo insaguinato e in parte smembrato di Hebiko. Del carpaccio magari...ma forse in cucina è rimasto qualcosa. Si guardò intorno senza riuscire a intercettare il cugino Yasu (unico che poteva comandare a bacchetta là dentro) e quindi, pur controvoglia, si alzò per andare lui stesso a recuperare il cibo. Bah, datemi qualche minuto. Certo, avrebbe potuto evocare delle lucertole, ma già una volta Ssalar era stato rincorso con una scopa dalla vecchia Ogen quindi non sarebbe stato affatto favorevole e non era il momento di stare a rimbrottare. Ssalschnell invece aveva pessimo gusto nella scelta del cibo...e Ssalmertz avrebbe avvelenato qualunque cosa anche solo toccandola, quindi meglio evitare.

    Rimasto da solo con l'esperta di Hebiton, il ninja della foglia pur di far conversazione andò a tirare alcuni fili del seppur breve discorso avuto nei minuti precedenti, notando un fumoso, ma effettivamente presente comune denominatore. Amici squamosi...simpatica definizione. Caramella? Gli porse nuovamente, come alcuni minuti prima, il sacchetto di piccoli confetti da cui stava mangiando. Ma si, in effetti ho qualche conoscenza nel campo...e posso dirvi che una volta che qualcosa si è rotta non ha senso mettersi a raccogliere i pezzi. Non è possibile ripristinare l'Equilibio, sarebbe solo un qualcosa di rafazzonato, meglio lasciar perdere. E mise in bocca un confetto.

    Prima che vi facciate prendere dall'emozione: non state ad agitarmi troppo o non riuscirò ad aiutare la mia Kohai, qui. Che nel mentre, per inciso, si era ricoperta di scaglie. Tutto regolare. Quindi lo guardò attentamente. Io ho firmato il contratto dei Verdi. Un regalo di Orochimaru, dopo aver preso accordi con un tizio di Iwa, non so chi sia di preciso. E so che i Verdi detestano Ryujin, detestano l'Equilibrio e vogliono che i clan rimangano separati, non vogliono alcuna interazione con gli altri tre...o con chi ha un contratto con loro. In pratica: i Verdi non vogliono alcun contatto con te, nemmeno per parlare, al massimo per combattere se evocati da un nemico, e senza i Verdi l'Equilibrio non può tornare. Questo accadeva mesi prima degli eventi della piccola Kushami, ma era senza dubbio un qualcosa di importante. E prima che me lo chieda: non so per quale motivo hanno deciso così...e francamente non mi interessa, sono solo le creature del mio Richiamo.

    Quanto a Orochimaru...è stato il mio maestro. Il mio carceriere. Il mio amante. Il mio nemico. Il mio capo e il mio bersaglio. E' stato molte cose, ma ora non è più niente per me. Febh mi ha aiutato in questo aspetto...il Vecchio Serpente non ha più grande influenza a Oto, non si fa vedere da parecchio. Ora abbiamo il Kokage. Sebbene Febh e il Mikawa lo avessero ucciso, ma solo in pochissimi ne erano a conoscenza.

    Nella Mente di Hebiko
    Uuuh, autostima che gronda, vedo. Commentò Yayoi nel vedere la piccolissima Hebiko, assolutamente tranquilla nel suo divano mentale, se non un pò divertita, anche se forse lo era dal reality show alla televisione. E comunque si...non stai per nulla bene là fuori. Ma se ricordi cosa è successo e riesci ad avere una chiara immagine di te allora sei già a metà dell'opera. Commentò tra una patatina sgranocchiata e l'altra.

    Quando poi Hebiko sbottò per la frustrazione ebbe in risposta solo una scrollata di spalle. Non guardare me, sono solo un serpentello nella tua testa. Devi cavartela da sola perchè puoi farlo. Conosci Febh, lui crede nel risolvere da soli i propri problemi. Però posso darti qualche indizio, ma solo dopo che arrivi a comprendere la situazione...delle semplici istruzioni sarebbero inutili, non riusciresti a metterle in pratica. Devi sentire, comprendere, per poter fare.

    E a quel punto la ragazza, dopo essere tornata di normali dimensioni, esplose in una mezza dozzina di serpenti. Uhm...decisamente no...forse hai una chiara immagine di te come persona, ma non una chiara immagine di te come utilizzatrice del Serpente Bianco...se posso, come hai risvegliato le tue capacità? L'anatomia serpentina dovrebbe esserti divenuta abbastanza chiara in quel momento, anche se non hai ancora piena consapevolezza di tutte le capacità connesse. Per un attimo interessata, Yayoi immediatamente cambiò idea mentre in televisione una ragazza dava il benservito al suo fidanzato perchè aveva comprato dei cetrioli invece che zucchine. AHAHAHHAH! Fai bene! Meglio perderlo che trovarlo! AHAHAHAHA!

    Tornò a Hebiko solo successivamente. Ancora qui? Ah, no, sono io dentro di te, che sciocca. Era da definire a chi stesse dando della sciocca in realtà, passando dalle patatine ai pop-corn caramellati...era un vero pozzo senza fondo di cibo spazzatura! Mmmh, vediamo...ti sei divisa perchè non riesci a immaginarti come un'unica realtà coi serpenti...come posso dirti....ah! Credo di aver capito: ti sei convinta di essere composta di serpenti...oppure di albergarli al tuo interno....beh, ti sbagli di grosso. Devi andare a ritroso, Kohai. Non sei fatta di animali e nemmeno li accogli. Tu SEI i serpenti. Che sia uno o siano mille, sei comunque tu. Hai notato la voce in simultanea da tutte le bocche? I Serpenti non sono altro che te. E viceversa. Se non lo accetti, se non lo fai tuo, allora sarai sempre spezzata...e non potrò insegnarti il metodo per salvarti la vita.
     
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    - VI -






    Fece un cenno a Febh mentre si allontanava.

    Grazie!

    Mentre Febh si allontanava Hebiko dava segni inequivocabili di vita, senza dubbio singolari, ma sicuramente un passo avanti rispetto allo stato in cui stava fino a qualche istante prima.
    Distogliendo lo sguardo ritrovò una Yayoi decisamente meno frizzante ed anzi, se non andava errando, quasi restia a parlare dell’argomento.

    Sono sorpreso, devo essere onesto, ma fino ad un certo punto.
    Sorpreso perché non sapevo di questo sentimento, o risentimento da parte dei draghi verdi.
    Fino a un certo punto perché a quanto pare chiunque li evochi è di base un gran bastardo.


    Indicò le caramelle.

    E quelle non mi fanno certo cambiare idea, ed anzi, ho imparato a rifiutare le cose che mi vengono offerte più di una volta.
    Deformazione professionale.


    Inspirò rendendosi conto che come al solito non stava impostando la più proficua delle trattative.
    Espirò sbuffando.

    Perdonami, ho ancora una buona dose di adrenalina in circolo.
    E non sai quanto le persone ti facciano girare il cazzo dietro quella cascata...
    Comunque no, non è mia intenzione agitarti, a prescindere da ciò che stai facendo sei un otese, anche se a quasi nessuno piace pensarlo siamo alleati.
    Per quanto poco questo importi… a tanti, ma non a me.
    Quindi, sarò gentile.
    Ti sento un po' troppo negativa, le cose possono aggiustarsi, forse l’equilibrio non verrà ripristinato, ma l’armonia, perché no?
    Non so quanto conosci di tutta questa storia, ma per ciò che so io ciò che tu chiami volontà potrebbe essere una manipolazione ben più vecchia di me, di te, di Orochimaru e molto probabilmente di Konoha stessa.
    C’è stato qualcosa che ha rotto l’equilibrio, io conosco il diretto responsabile, e so cosa era in grado di fare quando si parla di manipolazione ma so anche che non era qualcuno interessato a fare una cosa simile inutilmente.
    Fu uno dei custodi, ma non agì da solo.
    Comprendere ciò che ha fatto, come l’ha fatto e la ragione per cui l’ha fatto potrebbe esserci d’aiuto in più di una battaglia futura.
    Puoi non fare niente se vuoi, ma dimmi almeno dove trovare i draghi verdi, so che stanno ad Iwa, ma è una regione troppo vasta.
    Non so quanto ti pesi dirmelo, ma non ho problemi a rimettere in paro la bilancia, temo che tu debba sapere molte più cose di quel tizio di Iwa.


    Avrebbe quindi cambiato posto a sedere, accomodandosi su quello più vicino a Yayoi.

    Puoi anche dirmelo sottovoce se ti va.

    Avrebbe chiuso con un sorrisetto simpatico.


    Edited by F e n i x - 13/9/2019, 00:53
     
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    II



    La ancora mini Hebiko borbottò sottovoce alla sua provocazione, concentrandosi nel ricordare le sue condizioni, ma niente di più sembrava voler apparire.

    Non lo so, ricordo solo di essere stata attaccata, il resto è buio ancora. ...E'-E' tanto grave la situazione?

    Roteò gli occhi alla ramanzina, borbottando tra se. Certo che le piaceva cavarsela da sola, ma uno dei motivi era che riteneva incompetente chiunque avesse attorno. E questo strano desiderio di Febh nell'insistere che poteva cavarsela da sola sotto sotto le puzzava della solita poca voglia di fare dello Yakushi.

    Appena mi sveglio mi prendo le ferie. Così anche LUI impara a cavarsela da solo per un po'.


    Il primo esperimento non fu del tutto un successo. Le serpi gironzolavano confuse arrampicandosi dove riuscivano, la mente ancora coordinata non sembrava comunque guidarli alla perfezione. Sembravano però condividere tutti gli stessi sentimenti, si muovevano nervosi e confusi, rispondendo nuovamente all'unisono:

    E' successo un sacco di tempo fa, maledizione. Man mano che imparavo a controllare ed usare sempre più chakra devo averli risvegliati. Non sapevo nemmeno di averli, non è certo stato volontario! ...AH, forse tu intendi....

    Le serpi si irrigidirono. Certo, la prima volta che era successo qualcosa di strano era stato dopo diversi allenamenti che l'hanno spinta a risvegliare le potenzialità del suo corpo, ma il power up più grosso era accaduto artificialmente. Tramite Raizen. In un occasione che nessuno avrebbe mai dovuto scoprire.
    I rettili slinguettarono un paio di volte, decisamente più quieti rispetto a prima. Le bestiole andarono a ricomporsi, ricostruendo Hebiko come in precedenza, piuttosto corrucciata riguardo il dafarsi. Fortunatamente altri consigli non tardarono ad arrivare, e persino i commenti che la ragazza aveva riguardo la situazione potevano giustificare in parte il suo atteggiamento.

    Ah, ottimo, devo solo accettare il fatto di essere un mostro per evitare di lasciarmi morire ovunque io sia. Fantastico.

    Prese un profondo sospiro. Un conto era sentirsi turbata per la costante presenza di Orochimaru dentro di lei, un altro era accettare di non essere del tutto umana. Il fatto che fosse una figlia in provetta non faceva che peggiorare la cosa. Borbottò verso Yayoi, cercando di allentare la tensione:

    Vedi di pulire tutto quando te ne vai, non è che puoi spaziare così tanto nelle menti altrui. Non delle tue colleghe!

    Si trovava in uno stato di stallo. Doveva innazitutto ricordare qualcosa che si era attivato artificialmente, e come se non bastasse accettare il suo corpo e se stessa per quello che era, il tutto in relativamente poco tempo dato che non sapeva nemmeno la gravità delle sue condizioni, tantomeno quanto tempo e come questo scorresse in quella dimensione. Dire che fosse sotto pressione era riduttivo. Eppure era così che era iniziato tutto, la primissima volta che era riuscita in qualche modo goffo ad usare la sua abilità era quando aveva cercato di scappare dalla presa dell'Hokage, il suo braccio si era allungato spinto dalla disperazione e dal forte desiderio di liberarsi da quella situazione. Era stato proprio lo stress a creare quell'impulso che aveva dato il via a tutto, il siero aveva solamente velocizzato il processo. Doveva concentrarsi su quel singolo elemento se voleva sperare di ottenere qualcosa. Un misto di istinto e volontà di sopravvivere, decisamente quello di cui aveva bisogno ora.
    La prima cosa da fare era riconnettere la mente al corpo. Tramite la mente aveva ancora il controllo del chakra, perciò lo fece fluire tutto attorno a se, trovano pian piano ogni "pezzo" del suo corpo, dal collo, alle spalle, scendendo verso il busto fin sulla punta dei piedi. Sembrava avesse qualche problema a farlo fluire in maniera corretta sul suo braccio destro. Dopo aver spaziato per bene il suo chakra, assicurandosi di aver toccato la maggior parte del corpo, doveva in qualche modo risvegliarlo, non esattamente se stessa ma le serpi da cui era composta, quel miscuglio di creature da cui era realmente formata. Doveva comunicare con loro, con se stessa. Ancora non conosceva la sua vera identità, ed ora doveva esplorarla a fondo, o morire per le ferite provocate. Certo, c'era una piccolissima possibilità che lo Yakushi l'avrebbe salvata se le cose si fossero messe troppo male, ma non ci fece troppo affidamento, meglio non fidarsi.
    Come prima cosa, doveva percepire queste serpi. Sfruttando il chakra, mandò diversi segnali in diverse parti del corpo. Nella realtà di tanto in tanto si muoveva appena, a volte stringendo la mano, a volte piccoli scatti più bruschi, ma il suo reale obiettivo era quello di percepire non il suo corpo, ma ogni singola serpe muoversi all'unisono sotto il suo comando. Non sembrava in grado di contarle, ovunque mandasse lo stimolo le creature da cui era composta si muovevano in maniera naturale, rispondendo ad esso come un comune mortale reagiva a stimoli come una forte luce o un forte calore improvviso. Yayoi era stata abbastanza chiara nella sua descrizione: lei era quelle serpi. Non erano due entità separate, erano tante piccole entità semplici che insieme formavano un'entità più completa, come per una persona erano le sue cellule. Ma lei aveva ancora più potenziale di così, le sue "cellule" erano senzienti, avevano la possibilità di reagire agli stimoli in automatico, senza aspettare segnali dal cervello ma agendo per conto proprio, distintamente ma allo stesso tempo all'unisono. Non doveva dar comandi al proprio corpo, non doveva "controllare" le serpi. Doveva solo decidere il risultato che voleva ottenere. Grazie alla stimolazione del chakra lungo tutto il suo corpo, si diede un semplice ma preciso ordine: devo controllare lo stato del mio corpo e la gravità delle mie ferite.
    Si sforzò di percepire ogni singola informazione a riguardo: non era importante il numero di creature da cui era composta, non era importante cercare di controllarle una per una, il tutto era e doveva essere un processo naturale. Si sforzò solamente di percepire dove queste serpi erano ben allineate e coordinate, e dove invece sembrava esserci più confusione, più danno, dove le cose non sembravano coese come ci si aspettava. Così facendo avrebbe dovuto capire lo stato di ogni singola ferita che possedeva.

     
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    Questioni di Draghi
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    Febh in cucina stava recuperando abilmente vivande di vario genere, come poteva testimoniare il rumore di piatti e bicchieri infranti quando aveva urtato accidentalmente l'armadio, e l'urlo di dolore quando aveva sbattuto il mignolo contro la gamba del tavolo (nessuna capacità ninja potrà mai lenire quel dolore), ma intanto la questione cominciava a scaldarsi nel gazebo.
    Lei mangiò una caramella senza scomporsi. Beh, Febh-san apprezzebbe di essere definito un gran bastardo...io non penso di essere al suo livello ma vi ringrazio. Poi fece scrollare il sacchetto di confetti. Ottime abitudini, approvo! Più roba per me. Lo ascoltò con interesse, un pò meno rigida nelle spalle, ora che lui cominciava a sciogliersi un poco. Oh, no, non mi fraintenda, Hokage-sama. A me dell'Equilibrio interessa poco e nulla, io ho il mio lavoro e i draghi che evoco sono miei alleati per il lavoro, ma non sono certo come qualche squinternato che ci gioca a carte o ci passa la giornata. Dalla cucina si udì uno stanuto. Quello di poco fa era un messaggio da parte loro, a me personalmente non importa del resto. E' solo una questione professionale.

    Quando lui finì di parlare e si avvicinò lei avvicinò a sua volta il viso, civettuola. Adoro sussurrare, ma vedete, per mestiere ho avuto la mia dose di uomini, e francamente sono più nelle corde di questo bocconcino seduto qua. Niente di personale. E fece guizzare dalla bocca una lingua biforcuta, serpentina, per una frazione di secondo. Inoltre non so quanto potreste starmi dietro. Quindi si tirò indietro, facendo spallucce. Per i draghi, ho solo fatto un favore a Ekirei, il drago con cui lavoro più spesso, e non mi importa che sia manipolato, o convinto, o un maniaco omicida, fintanto che il nostro rapporto è utile a entrambi. Vorrei ricordarti che Orochimaru evocava il re dei serpenti Manda...che chiedeva un pagamento in vite umane per ogni intervento...non puoi applicare la morale umana alle creature dei contratti.

    E dato che non vogliono parlarti, non ti rivelerò la posizione del loro Faro...anche perchè di fatto non ci sono mai stata. Il Tizio di Iwa invece era un ometto magro e viscido coi capelli verdi lisci e dall'aria untuosa. lo incontrai una volta sola, per pochi minuti, a inizio addestramento. Orochimaru entrò nella stanza con lui e mi disse che dovevo legarmi ai draghi e non ai serpenti, per motivi che tuttora ignoro. Firmato il contratto non lo ho più visto, ma so per certo che aveva un coprifronte di Iwa alla cintura. Se vuoi cercare una pista, dovrai andare al loro villaggio segreto. O pagare qualcuno per farlo.
    E ammiccò...forse era disponibile, a patto che non interferisse con Oto, ma ingaggiarla sarebbe costato parecchi Ryo.

    Nella Mente di Hebiko

    Tesoro, sei una donna capace di camminare sulle pareti e che può sradicare gli alberi con una spinta. Anche senza serpenti non puoi considerarti umana da un bel pezzo. Tutti i ninja sono mostri, agli occhi dei civili. Replicò la gigantessa sul divano, cinica e sprezzante nel tono, non senza una punta di presa in giro. Ma se vuoi vivere la vita pensando di essere un mostro fai pure, l'autostima è la tua. Io personalmente penso di essere una donna indipendente, forte e molto, molto flessibile. E ammiccò, mentre l'esortazione a pulire si manifestava come un Febh interiore che vestito da cameriera passava l'aspirapolvere come una vecchia zitella. Yayoi non commentò.

    Lasciò alla ragazza il tempo di concentrarsi e capire cosa le stesse capitando, e dalla sua posizione privilegiata comprese che Hebiko ci era arrivata: lasciando che i serpenti si muovessero naturalmente, lasciando che la mente decidesse cosa fare e il corpo reagisse, senza distinzioni tra ciò che era rettile e umano, era riuscita a percepire lo scorrere del suo stesso chakra e rilevare i danni. Si, hai capito bene. Oh, non badare a come lo so, da questa posizione potrei muoverti come un burattino...condividere le percezioni è un gioco da ragazzi. Comunque si: ti manca un braccio, sei piena di ferite e stai anche sanguinando un pò. Diciamocela tutta...sei da buttare!

    Non proprio gentile. Anzi, per nulla. Quindi cosa ne pensi di...beh, buttare quel corpo danneggiato? Avrebbe probabilmente colto un attimo di smarrimento. Sai cosa fanno i serpenti quando crescono? Si lasciano dietro il corpo che non serve più ed emergono nuovi, integri e perfetti. Sai come si chiama questo processo? Attese la risposta. Beh...allora cosa aspetti? Tu SEI i serpenti, no? Con le mani compose il sigillo del serpente. In realtà non servono posizioni magiche una volta compreso come fare, ma per i principianti può aiutare...non che tu abbia tutte e due le mani là fuori. Un secondo suggerimento: non stare a creare nuovi aperture quando ne hai una naturale e particolarmente elastica. Sogghignò, maliziosa, ma in realtà non si riferiva affatto a qualcosa di erotico.


     
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    Solo una Goccia


    - VII -






    Il fracasso prodotto da Febh nelle cucine lo insospettiva riguardo la commestibilità del cibo che avrebbe reperito, ma non poteva pensarci troppo visto che in un modo o nell’altro era riuscito a far dire a Yayoi qualche parola in più.

    Capisco

    Disse mentre lei spiegava la ragione delle sue parole, per poi sorridere alle successive.

    Starti dietro?
    Cosa?
    Oh no no no!
    Solo uno scemo tenterebbe di stare dietro ad una donna!
    Siete peggio di un arciere con un cesto di tonici da guerra in corpo!
    Gli uomini quando gli va bene hanno un paio di frecce!
    Soddisfarvi si può sempre fare, stancarvi anche, ma se vi intestardite non c’è storia, no no!
    Per quanto possano essere buoni tiri sono limitati, voi fino a che avete liquidi in corpo potete andare avanti ad oltranza, e da ciò che ho visto fare ad hebiko voi squamose avete pure una marcia in più!
    No mia cara, siete in un’altra categoria!
    Però, vantarsi senza sapere chi si ha davanti è sinonimo di incertezza mia cara!
    Tra l'altro io non intendevo quel tipo di sussurri, ma se proprio vuoi capire male...


    Fece un occhiolino, più complice che vittorioso, non stava infatti competendo in alcun modo, era sua intenzione risultare un burlone più che uno sbruffone o un maestrino.

    Per i contratti invece temo di dover dissentire.
    Mi stai davvero citando come Orochimaru gestiva i suoi affari?
    Nel senso, tu stessa dovresti sapere che stai partendo decisamente dal lato sbagliato! Ahahah!
    Per carità senza dubbio un individuo geniale, dopotutto era un Konohaniano, ma per favore non prendiamolo come esempio di giustezza.
    Nel senso, sappiamo entrambi che c’è modo e modo di rapportarsi con le creature e di sicuro un ninja della sua levatura poteva essere maggiormente incisivo sui desideri di Manda.
    Stiamo parlando di un rettile, mangiarsi 5 esseri umani o una mucca è la stessa cosa.
    Ammenochè tu non sia Orochimaru con un disavanzo di esperimenti da smaltire.


    Sguardo eloquente.

    Quindi non potrò applicarla ma di sicuro punterei a qualcosa di… paritario?
    Ragione per la quale aiuto i draghi con le loro questioni.
    Credo che non siano mercenari, ma compagni, e punto sui legami più che sul pagamento.
    Cosa succederebbe se la situazione per il loro metro di giudizio si facesse troppo onerosa per te da pagare?
    Ma questa è solo la mia idea eh, Febh sa bene come la penso sulle influenze che Orochimaru ha sul metodo otese, dovreste smetterla di considerarlo in qualsiasi tipo di ragionamento logico.


    Annuì poi a discorso terminato, come se stesse immagazzinando le informazioni per riflettere su di esse.

    E non ti sei mai fatta una domanda riguardo quel tizio?
    Non dico sul momento, ma io dopo qualche dubbio me lo sarei fatto venire.
    Te la do io qualche dritta sullo stronzetto verde.
    È un Hayate, e già dovrebbe bastarti, se non per odiarlo quantomeno per volerne sapere di più.
    Il suo nome è Tenso Korin, quello originale, casomai non lo sapessi, ed era affine ad Orochimaru, lo sospettavo dai suoi metodi e la tua non è che una conferma.
    Per questo è importante capire cosa abbia a che fare con i draghi quell’anguilla.
    So solo che uno dei suoi soprannomi è “il profeta” ed uno con un soprannome simile non fa mai niente per niente.


    Si interruppe, dubbioso riguardo al fatto che il vero significato delle sue parole fosse passato.

    Sto cercando di farti capire quanto sia pericoloso un individuo simile, ha troppe centinaia di anni sulle spalle e credo che abbia raggiunto una pseudo immortalità.

    Era giunta l’ora di giocarsi la carta dei sentimenti, certo, lo faceva con un otese, ma tentare non nuoceva.

    Posso capire che tu non sia interessata al bene dei draghi, dopotutto possiedi questo contratto perché qualcuno te l’ha ordinato, ma io vorrei cercare di mettere le cose apposto.

    Se c'era qualche attrito con Orochimaru fare leva su di esso avrebbe dovuto provocare una reazione, forse di ribellione, che avrebbe potuto portarla a scucirsi, proprio come un adolescente disobbediente.

    Ti sarò riconoscente se potrai dirmi quanto sai riguardo il loro boss ed eventualmente se tra di loro ci sono elementi che come me si pongono delle domande, o se tutto è davvero così… chiuso?
    Come dici.
    Se vuoi puoi iniziare dal villaggio, o da dove preferisci.
    Per me è importante sapere.


    Alla fine del suo discorso però si aggiunse un ulteriore pensiero, lei sicuramente era sufficientemente potente da conoscere il boss, e se avevano un legame accettabile era probabile che ne conoscesse il veleno che aveva fatto tutti quei danni.
    La pausa sarebbe durata poco.

    Il veleno.

    La interruppe.

    Il veleno.
    Il veleno del boss.
    È quello che da millenni fa soffrire uno dei clan, tu hai sicuramente l'antidoto!
    Vero?


    Se fino a poco prima poteva esserci un pizzico d’ambizione negli occhi di Raizen dovuta alla possibilità di disfarsi di un avversario come Tenso Korin ora era svanita in favore di un barlume di speranza.


    Edited by F e n i x - 13/9/2019, 23:36
     
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    III




    La critica fu accolta da un'espressione poco convinta, che non tardò a replicare con un tono a dir poco saccente:

    Oh certo, quel tizio blu e rosso in calzamaglia che spara pure laser dagli occhi in quello stupido film però è visto come un eroe! La superforza e qualche abilità acrobatica sono ben diverse da... una massa di bestioline striscianti!

    Il flirt venne accolto da un'espressione imbarazzata, irrigidendo la Vipera sul posto, con Febh cameriera che sembrava stesse ascoltando il discorso con stupore, pronto a raccontare il nuovo gossip a non si sa chi. Bastò un'eloquente sguardo della rossa per farlo tornare subito in riga ed eliminare ogni briciolina da sotto il divano.


    Il suo esperimento andò a buon fine, permettendole di prendere un po' più di confidenza con il suo corpo, ma i risultati non erano esattamente un qualcosa da festeggiare. Sembrò sbiancare (più del solito) quando si rese conto del problema più grosso.

    Perchè non sento il braccio!?!

    Il panico provato le fece sparire il braccio anche in quella realtà fittizia, ora che sapeva bene le sue condizioni le veniva automatico immaginarsi così com'era, fortunatamente senza la maggior parte del resto delle ferite (anche se a Febh toccò tirar fuori diversi stracci ed iniziare a pulire il pavimento sotto di lei, visto il braccio grondante di sangue). Si prese la testa con la mano rimastale, visibilmente scossa:

    No no no no!! Non posso perdere un braccio, che ne sarà della mia carriera!? Non posso sostituirlo con un affaraccio meccanico, perderò tutta la mia flessibilità! Non posso combattere con un braccio solo!!! Il mio equilibrio sarà orribilmente compromesso!!

    Il brutale commento di Yayoi fu un colpo al cuore per la Vipera, che singhiozzò pateticamente gettandosi ad abbracciare le gambe della ragazza con il braccio rimasto e il moncherino, imbrattando tutto il divano di sangue e scatenando diversi borbottii da parte della cameriera improvvisata, costretta a dover presto pulire tutto quel macello.

    NNNNOOOO, non voglio essere da buttareeeh! Di a Febh di fare qualcosa, per favoreeee!!

    Singhiozzò un paio di volte, stordita dalla sua nuova scoperta e dal treno di pensieri che ormai la vedeva reclusa in ufficio a stampare inutili fotocopie e portare caffè per il resto della sua vita. Yayoi proseguì con il suo discorso, preparandosi ad insegnarle il passo successivo, attirando nuovamente l'attenzione di Hebiko permettendole di lasciare da parte quelle orribili immagini di prepensionamento della carriera ninja.

    Mh? Ma certo che so cos'è la muta, sono un'erpetologa io, cosa credi.

    Il suo viso si illuminò, ancora incredula dal suo suggerimento.

    Ah!! Posso fare anche io la muta??

    Si rimise prontamente in piedi, speranzosa. Ricordava di aver letto da qualche parte che i suoi poteri le permettevano incredibili abilità rigenerative, ma non sapeva fino a che punto. Tantomeno sospettava potesse curarsi in modo così drastico. Le allusioni sessuali non vennero per nulla percepite dalla rossa, che, rispondendo al sorrisetto malizioso interpretandolo come una sfida, sorrise a sua volta, in modo più furbetto e col petto gonfio:

    So benissimo come sfruttarla a dovere. Sei di fianco a me là fuori no? Prestami una mano.

    Inconsapevole di come l'altra avrebbe preso la sua risposta, Hebiko si rilassò come in precedenza, per ricollegarsi al suo corpo. Quel tipo di azione l'avrebbe probabilmente portata in uno stato di dormiveglia, la reale sembrò iniziare a sentire il dolore dal mugolio che i presenti riuscivano a sentire, ma ancora non sembrava esser sveglia. La sua unica mano si mosse alla ricerca di un'altra estranea, quasi cercasse conforto in quella orribile situazione. Si aspettava di incrociare la mano di Yayoi, ancora non era a conoscenza della presenza di Raizen. Qualsiasi mano sarebbe stata utile allo scopo, solamente la sua reazione sarebbe cambiata, in un primo momento confusa nel percepire la mano mascolina e poi, dopo un rapido 2+2, capendo chi l'avesse portata fino a lì. Si sarebbe messa in posa per il sigillo del serpente, aspettando che l'altro comprendesse il messaggio e attivasse il sigillo.
    Il resto toccava a lei. Era perfettamente a conoscenza del processo della muta, un po' meno per quanto riguardava eseguirlo a tutti gli effetti, soprattutto a comando e con proprietà curative invece del semplice distacco di un corpo troppo stretto. Doveva in qualche modo forzare il cambio. La prima idea fu quella di sovraccaricare ogni singola serpe, sfruttando il chakra per farli "crescere", o almeno farglielo credere, e spingerli a mutare. Ma l'azione non era coesa, l'unica cosa che ottenne fu il sovraccaricarle e nulla di più. La sua non era una vera e propria muta, era un processo di guarigione mascherato come tale. Doveva convincerli a moltiplicarsi per riparare le parti mancanti, e contemporaneamente buttare le vecchie parti danneggiate, lasciando spazio ad un nuovo corpo riparato. Iniziò occupandosi delle ferite minori, riparare i tagli più piccoli forzando il suo corpo a richiuderle. Lei era le serpi dopotutto, doveva dare un comando a se stessa, costringersi ad aumentare il numero di quelle peculiari cellule in una determinata zona. Ed il tutto doveva impiegare una manciata di secondi, e non giorni come delle normali cellule. Le sue erano piuttosto reattive, obbedivano rapidamente agli ordini a patto che fossero chiari.
    Allungò quel poco che le restava del braccio mancante, cercando di capire quale processo subissero quelle cellule. Anch'esse sembravano allungarsi un poco, ma la cosa che la sorprese di più fu il notare che, per allungarsi a sufficienza, le cellule si moltiplicavano temporaneamente, per poi riassorbirsi a loro stesse a processo terminato. Doveva capire come forzarle a moltiplicarsi del tutto per ricreare le parti mancanti. La sua idea fu quella di sfruttare l'allungamento, estendendo il braccio oltre le potenzialità consentite da quel moncherino. Dato che di norma il braccio buono poteva farlo, spinse le serpi oltre al loro limite, costringendole a moltiplicarsi definitivamente per ricreare simmetricamente lo stesso allungamento prodotto dall'altro. Si sforzò di inviare chakra alla mano fantasma, creando una sorta di scia per le serpi da seguire e convincerle a ricostruirla man mano, in maniera definitiva. Per le ferite minori il processo fu simile, inviò il chakra a fare da "tappabuchi" per invitare le cellule a moltiplicarsi e ripararlo, nutrite da esso. Il procedimento sembrava abbastanza brutale per loro, diverse cellule morirono per la fatica, andando così a creare uno strato da dover buttare, con il nuovo sotto di esso pronto a sostituirlo con cellule più giovani. Un ottima cosa per chi voleva restare giovane e bella, potenzialmente immortale dal punto di vista dell'invecchiamento.
    Ora doveva dare un chiaro segnale a tutto il suo corpo, un segnale potente visto il suo carattere impossibile da contenere e il suo bisogno di uscire da ogni spazio stretto in cui si trovava: liberarsi. Era arrivato il momento di buttare il vecchio corpo, e fare la muta con uno nuovo e rinvigorito.


    Nella sua mente, come spiegato da Yayoi, il tempo era ben diverso dalla vita reale. Il lungo processo che Hebiko subì al suo interno, all'esterno si manifestò in una manciata di secondi: il suo corpo venne invaso dalle convulsioni, scuotendosi in maniera più bizzarra del solito e rendendo a malapena visibili le serpi da cui era composta. Se tutto fosse andato come previsto, avrebbe spalancato gli occhi all'improvviso, rovesciandosi dalla parte opposta del lettino rispetto a dove si trovavano Raizen e Yayoi, emettendo un orribile verso grutturale che lasciava intendere avesse rimesso una cospiqua quantità di vomito. Il tonfo che ne seguì però fu più sospetto, e al posto di una disgustosa chiazza avrebbero visto Hebiko, completa del suo braccio mancante e ricoperta della propria saliva, priva delle ferite che mostrava in precedenza e dei vestiti. Tremante, scossa dal freddo improvviso e dalla sua disavventura, rimase china su se stessa per un po', guardandosi attorno spaesata.

    D-devo farmi una doccia.

     
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    - VII -






    ...ver…?

    Stava per incitare nuovamente quando il colpo di Hebiko iniziò a contorcersi ed animarsi di una serie di bozzi che, in assenza di Oto avrebbe definito disgustosi, ma siccome quel mondo era stato dotato di un villaggio in grado di riunire tutte le schifezze esistenti al mondo, era in maniera otese che la ragazza si stava contorcendo.
    Leggermente allarmato, o schifato, si sporse oltre Yayoi per guardare meglio, pentendosene subito dopo.
    Represse a fatica non uno, non due, ma ben tre conati di vomito, e fu certo che all’ultimo dovette rimandare giù qualcosa di estremamente acido.

    Cof cof cof COF COF COF.
    Kami benedetti e santi, menomale che Febh ha tardato.


    Tossì rumorosamente, un riflesso incontrollato con cui controllava la nausea, ma ne uscì vittorioso, ma visibilmente provato.
    Si levò la giacca porgendola ad Hebiko.

    Non che una ragazza unta dalla testa ai piedi sia una cosa spiacevole, ma quando per farlo la vedi vomitarsi da sola in un revival decisamente troppo esplicito di un parto… uhhhhhh

    Avrebbe agitato le mani cercando di allontanare l’esperienza appena vissuta.
    Nonostante il ribrezzo però si rese conto che Hebiko era tornata tutta d’un pezzo, ne fu sollevato, quasi orgoglioso.

    Utile però.
    Schifoso, ma utile.


    Si piegò sulle ginocchia, abbassandosi quanto bastava da non lasciare Hebiko con la testa appesa mentre le parlava.

    Come ti senti?

    Riusciva a stargli vicino, più vicino di quanto ci si aspettasse da qualcuno a cui avevi rivoltato lo stomaco in quel modo, e la domanda non sembrava solamente di cortesia.
     
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