Ostello del Lardo

[Taverna]

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  1. Lilit lunanera
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    Dopo aver accompagnato il ragazzo nella camera notai che la signorina amica di Miu se ne era andata.
    Invece Miu era dietro ad un cliente...
    Mentre pulivo il tavolo della cliente di prima mi ricordai che in cucina c'era ancora tanto da pulire...me lo ero proprio scordato accidenti...
    Ma sicuramente la paga sarebbe stata soddisfaciente almeno per uno studente come me...ma adesso più che ai soldi dovevo concentrarmi sui corsi genin...ormai le lezioni erano iniziate...ma stava andando abbastanza bene...
    Appena Miu avesse avuto un po' di tempo libero gli avrei chiesto quale era stato il suo sensei...per vedere se lo conoscevo anche io...e magari se era prorpio il mio poteva darmi suo parere...visto che gli aveva già fatti i corsi.
     
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  2. Fajro
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE (Nanakko @ 13/1/2008, 14:50)
    Miu prese i soldi di Shiroko e la accompagnò all'uscita,le sembrava preoccupata per qualcosa,forse avrebbe dovuto seguirla e chiederle cosa non andava,avrebbe dovuto farlo anche con Raizen....Quell'idiota,se n'era andato così da asociale.....Quanto la faceva arrabbiare quel suo attegiamento....
    Vide il suo amico e collega portare il ragazzo che stava servendo verso le scale per mostrargli una camera,diavolo,non aveva proprio badato alle richieste di quel ragazzo,fissa com'era su Shiroko e Raizen....Decise poi di informarsi delle condizioni dell'altro cliente rimasto.
    -Allora,ha gradito signore?-chiese la ragazza al ragazzo prendendo il suo piatto.-Gradisce qualcos'altro?-

    era per me giusto?


    - No grazie, ma approfitto per pagare- lasciò sul tavolo una somma nettamente superiore al dovuto - e tenga il resto!- disse sorridendo e si diresse verso l'uscita, maledicendosi per aver confuso le banconote... (voleva mettere meno mancia :sob: )
     
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  3. Lilit lunanera
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    Come si era riempito il locale si svuotò...ripulii il tavolo dell'ultimo cliente...
    E detti una spazzata vedendo che non arrivava nessuno...
    Poi chiesi a Miu se voleva venire a bere qualcosa al Konoha's Drink...visto che la giornata lvorativa era finita...io sarei andato la subito...almeno avrei fatto due chicchiere con qualcuno.
     
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  4. Hanzo Hattori
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    * Tatsumaru si era fatto preparare il conto. La mattina seguente si alzò di buon ora, pagò lasciando una discreta mancia e lasciò l'ostello e Konoha: aveva terminato i corsi genin e fece ritorno a Suna *

    [OT] Esce di scena [OT]
     
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  5. Køn
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    Narrato
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    U n a s t r a n a a v v e n t u r a
    Ostello del Lardo


    Ormai era da un pò che ero diventato un membro ufficiale del clan Jyakushin, ma nonostante tutto vi era una pecca all'interno di questa mia nuova vita: troppa poca vitalità all'interno del quartiere privato del clan. Avevo bisogno di un pò di azione, così per poter movimentare un pò le mie giornate mi diressi all'accademia ninja, in cerca di qualche sorta di svago. Ma ciò che trovai erano sempre e solo le solite cose: addestramento per combattere con i pesi, miglioramento del controllo del chakra... Niente di speciale, quella bacheca era piena sempre delle solite notizie, mai una novità, o meglio, era ciò che credevo. Dopo aver compreso che la mia ricerca non aveva portato frutti, stizzito, sbattei la mano contro la bacheca, era impossibile che non ci fosse nulla di interessante. Mentre mi allontanai scoraggiato da quella bacheca notai un foglietto che era caduto proprio in occasione del mio colpo contro la struttura in legno: era un voltantino di un nuovo locale, l'Ostello del Lardo, amministrato dalla famiglia Akimichi, mai clan fu più azzeccato. Un occasione per conoscere nuove persone, per passare il tempo e soprattutto per evitare di cucinare sempre il solito ramen alla cucina del clan. Lessi l'indirizzo dove si trovava il ristorante e mi allontanai dall'accademia.


    °Uff... possibile che non ci sia nulla da fare oltre ai soliti addestramenti? Fortunatamente ho trovato dove andare anzicchè cucinarmi da solo, come al solito... Però, non ho mai sentito parlare di st' Ostello del Lardo, chissà se si mangia bene...°


    Sul volantino era scritto che l'ostello si trovava sulla via principale di Konoha, eppure non mi ero mai accorto della sua presenza. Finalmente arrivai al luogo da me desiderato, vi era una grande insegna molto caratteristica, infatti il nome dell'ostello era scritto su un tipico piatto giapponese, lo riconobbi all'istante, sorrisi, era una gran bella trovata quella, e un pizzico di fantasia che non gustava. Entrai all'interno dell'ostello, non vi era praticamente nessuno, sembrava un luogo completamente abbandonato a se stesso. Mi passai una mano tra i folti capelli biondi con uno sguardo interrogativo, possibile che non ci fosse nessuno?

    Mi diressi ad un tavolo, aguzzando lo sguardo da una parte all'altra della sala in cui mi trovavo, cercando di indivuidare qualche sagoma umana, con la cui parlare. Niente da fare, ero l'unico presente in quella stanza; forse vi era qualcuno nella cucina. Cercai appunto la cucina con gli occhi, magari erano in riunione per parlare degli affari del locale, che non sembravano andare troppo bene.
    Eccola.
    Finalmente la notai; mi armai di anima e coraggio avviandomi verso la porta della cucina, la spinsi leggermente accompagnando il cigolio della porta con un leggero ed appena impercettibile:


    « C'è nessuno? »


    Ancora una volta, nessuna risposta, ora ne ero certo, ero l'unico presente, almeno questo era ciò che avrei creduto per circa qualche una mezz'oretta, il tempo di conoscere il proprietario dell'ostello e combinare davvero un bel guaio. Fissai le padelle del locale, mi stavano praticamente invitando ad utilizzarle per preararmi qualcosa da mettermi sotto i denti, mi mossi verso di esse con lo sguardo tipico di un maniaco, sembrava che un demone avesse preso il controllo di me; in cucina me la cavavo abbastanza bene, ma a differenza di casa mia, stavolta avevo una dispensa piena di qualsiasi tipo di ingrediente, un invito al quale non potevo assolutamente rifiutare. Mi avvicinai appunto ai fornelli con un sorriso soddisfatto, presi le pentole sistemandole, pensando a cosa avrei potuto cucinare.


    °Cosa posso cucinare?... Trovato! Mi faccio due-tre Kamaboko e poi me ne vado subito, altrimenti mi possono scoprire...°


    Dopo una breve ricerca, presi due sogliole, ed in seguito ad una rapida controllata se presentassero delle spine, le passai con il tritacarne, così da formare una lievissima grana. Presi una piccola casseruola, al cui fianco appoggiai tutti gli ingredienti necessari per la creazione del piatto che avevo in mente: maizena, sale, salsa di soia, zucchero, glutammato monosodico e acqua; li inserii tutti all'interno delcontenitoe che avevo preso in precedenza e infine aggiunsi anche le due sogliole. Amalgamai il tutto per poi formare delle piccole polpettine, che poi frissi. Presi un pezzo di carta assorbente, sul quale appoggiai i Kamaboko, attesi che si liberassero di tutto l'olio in eccesso. Appoggiai i Kamaboko in un piatto, in seguito cominciai a cercare un sacchetto dove mettere le piccole polpettine da portarmi a casa. Proprio durante la ricerca, sentii dei passi provenire dalla stanza presente sul retro della cucina.
    Fui completamente preso dalla paura.
    Feci pochi passi alle mie spalle, l'unica cosa che avrei caldamente evitato in tutta la mia vita, inciappai e colpii una pentola con il braccio la quale vorticò in aria facendo cadere al suolo una grande quantità di altre pentole e provocando un rumore assordante. Dalla porta, da dove avevo sentito arrivare dei rumori, vidi arrivare una figura abbastanza imponente. Era molto probabilmente l'inizio della fine...


    « Oh, caz... »

     
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  6. Daiki Akimichi
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    -Ohi! Chi va là!!-
    Era il tipico allarmismo di chi è sicuro di esser solo in un luogo e si ritrova invece a udire rumori sospetti e inaspettati. La rabbia di Daiki in previsione di un furto stava accrescendo non tanto per l'azione in sè che avrebbe di certo fermato, quanto l'insolenza e l'ingenuità di chi credeva di fregare un Akimichi. L'ira di questi non sarebbe stata facilmente dimenticata.
    -Ma cosa diavolo succede!!?!-
    Era un urlo modificato in qualcosa di animalesco e burbero. Daiki rimase perplesso e ignaro alla vista del pentolame a terra. Si avvicinò al ragazzo che non poteva essere altri che il fautore di quel danno e con sguardo truce cercò di afferrarlo per la collottola, volendo esprimere il suo costernato sfogo...
    -Pulisci questo casino lurido mostriciattolo o ti farò rinchiudere nelle prigioni più abbiette, ladro...Siamo chiusi oggi per la cucina!!-

     
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  7. Køn
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    U n g r a n d e u o m o
    Ostello del Lardo


    All'improvviso un tuono si schiantò all'interno della cucina dell'ostello del lardo, ma non per i mal tempo, dato che era una bellissima giornata, ma perchè l'ira di quell'uomo che era entrato nella cucina si stava abbattendo su di me. Compresi che costui che si presentava dinnanzi a me era il proprietario del locale, ovvero Daiki Akimichi, ma ora non era il tempo di presentarsi, dovevo unicamente sfuggire alla sua ira. Mi fissava con uno sguardo che era un misto tra ira e sorpresa, ma ad avere le meglio in quell'uomo era sicuramente la prima. Fissò tutto ciò che avevo intorno, il pavimento era ricoperto dal prezioso pentolame di cui era provvisto l'ostello.


    °Ora sono finito... 'sto qui mi fa fuori.°


    Daiki chiese cosa fosse successo, ma lo fece con un urlo che sembrava un più un verso di un animale, che le parole di un uomo normale. Mi si avvicinò con l'aria di un animale che non vede l'ora di fare a fette la propria vittima, mi prese per la collottola e mi intimidò di ripulire tutto il casino che avevo creato, altrimenti mi avrebbe fatto rinchiudere nelle cucine più abbiette, infine aggiunse che quel giorno la cucina era chiusa. Ecco tutto spiegato, potevano almeno mettere un cartello... Mi scostai dalla presa dell'Akimichi e mi accasciai sulle pentole per cercare di sistemarle...


    « Si calmi, non è successo nulla, è caduta solo qualche pentola... »


    Presi una pentola dal suolo e la portai al suo posto. Mentre compii quel gesto, i miei occhi caddero sui Kamaboko che avevo preparato in precedenza. Appoggiai le mani sul piatto in cui erano riposte le polpettine di pesce, e le fissai con sguardo soddisfatto di chi pensa di poterla fare franca.


    « E-ehm... signor Akimichi, che ne dice di placare la rabbia con questi? Pensando di essere solo li avevo preparati... mi deve scusare, sono desolato... »


    Inscenai la farsa del dispiaciuto abbassando il capo per qualche secondo, ma il mio obiettivo era quello di addolcire il mio interloquitore sfruttando i kamaboko precedentemente preparati. In seguito avrei continuato a raccogliere le pentole cadute al suolo.

     
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  8. Daiki Akimichi
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    -Calmarmi?!! Calmarmii?!!! Tu stai dicendo a me di calm...ma...?-
    Come il più esperto dei lunatici Daiki si fermò di colpo assumendo uno sguardo tra i più docili e incuriositi. Squadrò il giovane e ciò che stava porgendoli per poi continuare ciò che per la sorpresa aveva interrotto.
    -Li hai fatti tu?-
    Sembrava che ogni cosa successa appartenesse ad un lontano passato. L'Akimichi afferrò una delle polpettine dal piatto. Le aveva prese in considerazione solo per la lavorazione che indicava un certo talento per la loro forma. Per quanto adorasse ogni tipo di cibo non sopportava la mal cucina, ma l'aspetto di quei kamaboko era sufficiente a far sperare che fossero di un gusto dignitoso.
    Fu così che li assaggiò. Contemplò il cibo nel palato e poi...

    -Ahahahahaha!!-
    Scoppiò in una strana ed enigmatica risata inaspettata, dando una pacca sulla schiena al ragazzo così forte che probabilmente lo avrebbe spostato di qualche metro.
    -Era da tanto che non assaggiavo una cucina passabile da un giovanotto! Bravo...mi piaci! Ahahaha!-
    E la risata era sempre più forte, sempre più tonante, rimarcando nel suono la stazza di quell'uomo...

     
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  9. Køn
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    S a l v o !
    Ostello del Lardo


    Finalmente, l'Akimichi si tranquillizzò osservando i Kamaboko che gli avevo appena indicato. Sopreso mi chiese se li avevo preparati io, con un pò di timore feci un segno di assenso con il capo, potevo si calmarlo, ma potevo anche beccarmi una bella strigliata per aver anche utilizzato la sua cucina. La fortuna quel giorno fu dalla mia parte.

    Il "grande" shinobi, che avevo davanti a me, assaggiò uno di quei kamaboko e dopo pochi secondi di degustazone mandò giù il piatto da me preparato, in seguito scoppiò in una clamorosa risata, il cui suono rimbombò in tutta la cucina, quasi facendo tremare tutto. L' Akimichi aggiunse che era da parecchio che non assaggiava una cucina passabile da un giovane ragazzo come me, aggiunse che gli piacevo. Sgranai gli occhi dalla paura.


    °Cavolo... questo mi mangia!°


    Aspettai che il mio interloquitore finisse di ridere.


    « Quindi... io posso andare via giusto? »

     
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    Miu stava tranquillamente avviandosi al locale per dare una pulita.Quel giorno la cucina era chiusa,ma lei voleva cercare di rendersi utile e di passare un po' la scopa per terra.Si avvicinò sorridente alla porta.Una fragorosa risata le fece cambiare espressione.Il suo sorriso gioviale sparì e al suo posto uno sguardo preoccupato arrivò sulla sua faccia.Il proprietario era in compagnia.Doveva entrare,oppure faceva meglio a restare fuori e aspettare che l'ospite del signor Akimichi se ne andava?Decise di tentare la sorte e di entrare nel locale.
    Aprì pian piano la porta e si ritrovò davanti l'imponente figura del proprietario.
    -Mi scusi signor Akimichi.Ero venuta soltanto per fare la pulizie.Se vuole vado via e non la disturbo.-disse la ragazza facendo un goffo inchino.
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  11. Køn
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    U n a v e c c h i a c o n o s c e n z a
    Ostello del Lardo


    Avevo una voglia matta di andare via di lì, ma la paura di non riuscire a passarla liscia era incredibile, neanche il tempo di finire di formulare la mia frase che qualcuno aprì la porta della cucina: L'ostello non era chiuso? Molto probabilmente c'era più gente quel giorno che mai prima. Vidi lentamente la porta aprirsi e davanti a me si figurò una figura molto familiare, rimasi sbalordito dal vedere quella sagoma femminile, la quale ormai non vedevo da parecchi mesi: era la prima persona che avevo conosciuto dal mio ritorno a Konoha, Miu Hakushi. Rimasi con una faccia da ebete e in contemporanea pronunciai un'unica parola.


    « Miu? »


    Ci vollero svariati secondi per rendermi conto che avevo una faccia completamente idiota e così mi ricomposi. Mi schiarii la voce con un colpo di tosse e le rivolsi nuovamente la parola.


    « Cosa ci fai tu qui? »

     
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    Miu sentì qualcuno pronunciare il suo nome,ma non si accorse subito chi fosse,perchè aveva ancora ancora il viso che guardava il pavimento e gli occhi bassi nel suo goffo inchino.Si rialzò in piedi e osservò il ragazzo.Capelli biondi,occhi supendi.....Come aveva fatto a non riconoscerlo prima?Era il ragazzo che aveva combattuto contro di lei tempo prima,Kon.Il ragazzo aveva una strana faccia,Miu per questo sorrise,infine il ragazzo si ricompose e le fece una domanda:
    CITAZIONE
    « Cosa ci fai tu qui? »

    Lei fece una risata cristallina e rispose sorridendogli:-Ci lavoro qui^__^Piuttosto cosa ci fai tu qui?....Sei venuto a scroccare il pranzo?Oggi è chiuso....-gli disse sorridendo.
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  13. Daiki Akimichi
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    -Andare via?...-
    Era pronto a ribattere quando all'interno del locale giunse la ragazza contro la quale non avrebbe mai avuto il coraggio di gridare, anzi, imbarazzato, adottò degli strani modi gentili, inusuali per la sua stazza, all'apparenza ovviamente.
    -Ma figurati, la porta per te è sempre aperta, grazie per l'aiuto...Voi due vi conoscete? Sai lui è il nuovo cuoco!-
    Non occorreva mica il suo consenso, secondo Daichi...
     
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  14. Køn
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    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»


    I o c u o c o ?
    Ostello del Lardo


    La ragazza rispose divertita alla mia domanda dicendomi che lei era lì per lavorare e mi domandò se ero lì per scroccare il cibo. Strano, ci aveva preso in pieno, mi portai una mano dietro la testa e un pò imbarazzato gli risposi.


    « Ehm... sì. »


    Il tempo di rispondere a Miu che vidi la trasformazione di un orso ringhioso in un piccolo e indifeso cerbiatto, era il signor Akimichi che vedendo Miu aveva trasformato i suoi modi bruschi in un'inconsueta gentilezza, in più sembrava che la presenza della giovane ragazza gli desse un senso di disagio, molto probabilmente non era abituato a rapportarsi con le donne. Il vecchio disse a Miu che per lei l'ostello era sempre aperto, ma non era questo la cosa importante di ciò che disse a Miu, perchè le riferì che io ero il nuovo cuoco dell'ostello, cosa che, ovviamente, aveva deciso da solo. Stavo ancora fissando la bellezza di Miu, quando, sentendo quelle parole, mi voltai di scatto verso l'Akimichi.
    Ero incredulo a cosa avevo appena sentito.


    « Cosa? O_O »


    °Però pensandoci bene potrei così occupare tutto quel tempo libero che ho da quando mi sono trasferito al quartiere Jyakushin e poi sarei in compagnia dato che le uniche persone che conosco tra gli Jyakushin sono sempre occupati...°


    Fissai l'akimichi per pochi secondi e poi sfoderai un gran sorriso allungando la mano verso l'Akimichi per stringere la sua.


    « Ok! Allora sarò il nuovo cuoco dell'ostello. »

    °Speriamo non mi stritoli la mano...°

     
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  15. Lilit lunanera
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    SPOILER (click to view)
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    NewChef


    Avvolto dal mantello dovevo andare all'Ostello del Lardo a lasciar detto al Signor Akimichi che sarei stato assente per un po' a causa di una missione...
    Speravo di non trovarcelo almeno avrei potuto lasciare un biglietto...

    [...]


    Arrivai davanti all'entrata...
    Sentivo un vociare,c'erano tre persone,una voce era quella del Signor Akimichi,inconfondibile,l'altra era più dolce...forse c'era anche Miu...e poi una voce che non avevo mai sentito prima...
    Pensando subito ad un ninja che teneva sotto scacco i due per avere qualche spicciolo presi lo wakizashi e lo impugnai tirando fuori il braccio dal mantello...
    Spalancai la porta che fece un forte botto con la parete e puntando la lama davanti a me vidi una scena che non aveva nulla a che vedere con ciò che pensavo...
    "Ehm...Scusate...
    Buongiorno a tutti..."

    Riposi velocemente la lama e feci un piccolo inchino...
    L'unica frase che riuscii ad udire prima di entrare fu...
    "TU SEI IL NUOVO CUOCO DELL'OSTELLO!"
    L'akimichi stringeva la mano del ragazzo...
    Dissi di seguito dopo aver fatto mente locale...
    "Congratulazioni!Io sono Kibah e lavoro anche io qui...piacere di conoscerti..."

     
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