Ostello del Lardo

[Taverna]

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  1. Daiki Akimichi
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    -Bravo ragazzo!-
    Esclamò l'omone udendo l'approvazione del ragazzo chiamato Kon. Poi come se la gentilezza e il rossore provato verso Miu fosse solo visione, ritornò il burbero spaventosamente mostruoso di sempre una volta che davanti alla sua vista vide quel Kibah che doveva sempre sopportare le sue rognose ramanzine fatte solo di urla spaventose.
    -Kibah!! Dannato sguattero sei in ritardo!!!-
     
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  2. Lilit lunanera
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    Sguattero in mssione...


    "Mi scusi..."
    Anche se non capivo perchè ero in ritardo se era ancora chiuso...
    Ma era inutile discutere col Signor Akimichi...
    "Comunque Signore le devo dare una brutta notizia,sarò assente per un po' a causa di una missione,dovrò andare a Suna...non potrò lavorare all'ostello per qualche tempo..."
    Rimasi un po' in attesa della risposta guardando l'oste e poi gli consegnai la pergamena che confermava ciò che avevo detto...
     
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    il signor Akimichi aveva cambiato atteggiamento quando era entrata la ragazza,lei per non sembrare troppo sgarbata gli fece un altro inchino per la risposta gentile che gli aveva dato,era felice che fosse ben accetta all'interno del locale.Poi il signor Akimichi disse che Kon era il nuovo cuoco del locale.
    Miu era sorpresa,non credeva che Kon potesse diventare il nuovo cuoco,quando lo aveva conosciuto aveva pensato a tutto tranne a quello che era successo,sorrise al ragazzo e gli andò vicino,stringendogli la mano:-Complimenti Kon,che bello aver qui anche te!-disse sorridente al ragazzo.Poi vide che all'interno del locale era entrato un ragazzo con un arma in mano,poi notò che era semplicemente Kibah e sorrise nel vederlo li.Anche il ragazzo si congratulò con Kon.Miu lo salutò.
    Il signor Akimichi fece lo stesso,con modi un po' più bruschi.Miu sorrise e fece una breve risata.
    Poi seppe che il ragazzo avrebbe dovuto assentarsi per qualche giorno a causa di una missione a Suna.
    -Peccato Kibah,proprio adesso che hai finito la scuola genin...-disse Miu un po' rattristata.

    SPOILER (click to view)
    narrato
    Pensato
    Discorso
     
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  4. Daiki Akimichi
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    -Bene Kibah, in questo caso sei esonerato dai tuoi doveri! Vai in missione e rendici fiero di te! E mi raccomando fa attenzione!!-
    Fu strano, forse, ma in quelle parole c'era un tono paterno.
    Detto ciò, Daiki lasciò il locale, di solito era l'ora in cui acquistava le provviste mancanti in cucina.
     
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  5. Lilit lunanera
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    Che cosa?
    Non è possibile...pensavo che mi avrebbe quasi stritolato...
    E poi ha parlato con così tanta dolcezza rispetto al solito tono...
    Rimasi paralizzato mentre Daiki uscì dal locale passandomi accanto...
    Riuscii appena a dire un "Lo farò..." a mezza voce.
    Poi tonai alla conversazione con Miu...
    "Non vedevo l'ora di rendermi utile,almeno potrò fare qualcosa di divertente...la missione è considerata di grado C+ ma non posso dire altro andrebbe contro le leggi del villaggio...
    Tornerò presto...
    Ma prima di partire dovrò pensare a dare una bella ripulita alla cucina..."

    Presi una scopa e mi rivolsi a Kon...
    "E tu come hai fatto a conquistare Daiki così facilmente?"
     
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  6. Køn
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    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»


    N u o v a a v v e n t u r a
    Ostello del Lardo


    Il signor Akimichi mi strinse la mano e quasi me la stritolò utilizzando il minimo della sua forza, ma all'improvviso capii che quella era solo gentilezza momentanea, infatti, il vecchio appena vide arrivare lo sguattero cominciò ad urlargli contro, e Kibah si limitò ad un pentito "Mi scusi", per poi aggiungere che sarebbe stato assente causa una missione al villaggio di Suna. Kibah poi si congratulò con me per essere diventato il nuovo cuoco.


    « Grazie, e buona fortuna per la missione. »


    In seguito anche Miu si complimentò con me, ma lo fece con una fretta stretta di mano e un sorriso. Rimasi sorpreso, ci conoscevamo da quasi un anno e non c'era bisogno di tutta quella formalità, rimasi un pò stupito, ma preferii non dire nulla. In seguito Kibah mi chiese come avevo fatto a conquistare il signor Akimichi in così poco tempo. Ci pensai qualche secondo, in effetti non sapevo neanche io come avevo fatto.


    « Ehm... sinceramente non so neanche io come ho fatto. Mi sono intrufolato qui per cucinarmi qualcosa e ora sono diventato cuoco. È strano^^ »

     
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  7. Aydan
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    "Ostello del lardo".
    Beh, il nome non ispirava neanche un po'.
    Gli correvano alla mente immagini di sudici piatti grondanti un nauseabondo grasso poggiato su qualcosa che sembrava carne grigiastra.
    ~ Ma chi se ne importa. ~
    Kiyon entrò nel locale, con Aydan che gli trotterellava dietro.
    L'odore non sembrava cattivo, anzi.
    E il luogo era davvero accogliente.
    Si era sbagliato di sicuro.
    ~ A questo punto, è tardi, Alyce non è a casa... Mangio qui e faccio prima. ~
    Il lupacchiotto andò ad accoccolarsi sotto uno dei tavoli, e a Kiyon non rimase altra scelta che sedersi in quel posto; alzò una mano per attirare l'attenzione di un cameriere, e quando questo si avvicinò, fece la sua ordinazione.
    Mentre aspettava che ciò che aveva richiesto arrivasse, il ragazzo si guardò intorno.
    Non conosceva nessuno degli astanti.


    SPOILER (click to view)
    |OT|<-|QUesto è il primo post di una giocata atta ad introdurre l'addestramento per l'energia rossa con allievi il sottoscritto e Køn. :zxc:|->|OT|
     
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  8. Køn
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    V e c c h i a m i c i



    Cuoco.
    Non avrei mai pensato che questo fosse diventato il lavoro secondario che avrei svolto durante la mia vita da shinobi, ma nonostante l'inzio, era stat una deviazione felice della mia vita che lentamente, da quando ero a Konoha, stava migliorando giorno dopo giorno. Cominciavo ad avere intorno a me una cerchia di amici e conoscenti sempre maggiore, e quel giorno ne avrei rivisto uno che non incontravo dalla mia ultima missione, colui che mi aveva accompagnato durante il corso genin: Kiyon Yuriko. Mi ero affacciato dalla cucina per vedere come era la situazione nel locale, non era particolarmente pieno, ma non era neanche vuoto: scrutai il locale nella ricerca di volti conosciuti per scambiare due chiacchiere e fu così che notai ai piedi di un tavolo un giovane lupacchiotto dall'aria conosciuta.

    Alzai lo sguardo e notai appunto il compagno di avventure di quel cucciolotto, che era appunto Kiyon. Il giovane aspirante Inuzuka aveva appena ordinato e infatti la cameriera mi portò l'ordinazione che aveva appena fatto, presi il golietto, ma senza dargli neanche un'occhiata mi voltai verso la dispensa, la mia mente stava già lavorando su cosa preparargli. Presi uno dei panini più grandi che avevo a disposizione e lo rimempii di senape, sale, zucchero e poi avrei preso delle patatine che avrei sparso per tutto il panino e per finire l'opera ricoprii il tutto con la panna. La cameriera, sorpresa per ciò che stavo facendo, cominciò a lamentarsi, le dissi di non preoccuparsi, avrei pensato io a qualsiasi lamentela.


    « Non ti preoccupare, per ogni lamentela fallo rivolgere a me. »


    Appena la cameriera uscì dalla porta della cucina per portare il panino a Kiyon mi sarei appoggiato alla porta, osservando la reazione del mio compagno di avventura, attraverso un piccolo spiraglio che avevo lasciato aperto, il tutto accompagnato da un sorrisetto da completo idiota.

     
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  9. Aydan
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    Beh, l'aspetto non era molto lontano da quello che si era immaginato prima di entrare.
    Al posto del grasso c'era la panna, tutto qui.
    Nemmeno era possibile prenderlo in mano - era un panino d'altronde, che volevano, che si usassero le posate?! -, tant'era ricoperto di quell'affare per nulla invitante.
    Però, tanto valeva tentare.
    Kiyon lo prese in mano, ignaro della bomba che stava per assaggiare, e chiudendo gli occhi ne morse un pezzettino.
    Sapore di patatina.
    Terribilmente salato.
    Terribilmente dolce.
    Terribilmente... Terribile.
    Con delicatezza, come se stesse maneggiando qualcosa di altamente pericoloso, lo posò nuovamente nel piatto con un'espressione totalmente disgustata.
    Voltandosi, alzò la mano per attrarre un'altra volta l'attenzione della cameriera.
    Signorina, non per essere scortese, ma questa roba è immangiabile... Se vuole provare ad assaggiare per sincerarsene faccia pure, ma non glielo consiglio...
    Non è che si potrebbe parlare con qualcuno per avere un pasto decente?!

    Aveva pronunciato il tutto mantenendo un'espressione di calma a stento trattenuta.
    Era solo entrato per mangiare, nulla di più.
    Non aveva la minima intenzione di avviare una querela per "cibo scadente", ma perlomeno voleva far ingoiare al cuoco la sua creazione.
    Non si aspettava minimamente che il suddetto cuoco lo conoscesse, ed anche molto bene.
     
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  10. Køn
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    V u o i q u e r e l a r m i ?



    Kiyon, all'oscuro di ciò che si trovava all'interno di quel panino, lo addentò per cercare di capire cosa il cuoco gli aveva preparato. Il giovane posò il panino e con il palato cominciò a degustare ciò che aveva appena addentato, aveva lo sguardo perso nel vuoto, molto probabilmente aveva appena sentito i diversi gusti che vi erano in quel panino che faceva particolarmente schifo, divertito rientrai in cucina attendendo che la cameriera venisse a chiamarmi per parlare con il cliente che era appena rimasto deluso da ciò che gli avevano portato al tavolo. Avrei così cucinato quelo che lui aveva ordinato così da portarglielo.

    Finalmente la porta si aprì e vidi entrare la giovane cameriera che mi disse di uscire fuori e dirigermi da Kiyon perchè voleva che qualcuno gli portasse qualcosa digeribile a differenza di quello che aveva appena assaggiato, il che era davero immangiabile, secondo il giovane Genin. Presi il piatto su cui si trovava ciò che aveva precedentemente ordinato Kiyon e mi diressi appunto al suo tavolo. Gli sarei arrivato alle spalle e mi sarei rivolto a lui come se fosse uno sconosciuto.


    « Ehm... Scusi signore, sono il cuoco. Mi è stato detto dalla cameriera che aveva qualcosa da dirmi, di che si tratta? »


    Chissà cosa avrebbe detto una volta visto che il cuoco, al quale voleva dire che la sua cucina faceva schifo, si fosse rivelato essere un suo conoscente, anzi un suo amico di lunga data? Sarebbero bastati sicuramente pochi secondi per saperlo, il tempo che l'aspirante Inuzuka si fosse voltato alle sue spalle per vedere il volto del suo interlocutore.

     
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  11. P h à
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    Una mattina come le altre?Per niente.
    Phantom si era svegliato tardi,meno stava alzato e meno pensava alla zia che ormai era fuori chissà dove.Appena alzato aveva un certo languorino,era tardi,ora di pranzo.Non aveva voglia di cucinare anche perchè non era un mago,prese i soldi e andò verso il quartiere Akamichi,li si mangiava bene specialmente nell'ostello del lardo.L'ostello e il direttore,Daiki,erano famosi in tutti i villaggi ma Phantom non era mai andato a mangiare neanche uno spuntino in quel locale.Per tutto il tragitto fortunatamente non pensò mai alla zia.Camminò per poco tempo in fondo i due quartieri erano vicini.Arrivò al locale,entrò e si mise in una zona appartata,vicino al suo tavolo dopo poco arrivò un ragazzino biondo lo vide di sfuggita ma gli sembrò di conoscerlo,sembrava il giovane shinobi che aveva partecipato con lui alla missione.Lo provò a chiamare nonostant fosse di spalle.



    *Come si chiamava,dannazione.*


    "Ehy Kon!Hai lasciato la carriera ninja per fare da cameriere nè?"

    Sapeva che non poteva essere ma lo disse per fare una battuta e riprendere quella confidenza ormai perduta.

     
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  12. Aydan
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    Aydan alzò il muso di scatto, fissando un punto alle spalle di Kiyon.
    In contemporanea, una voce conosciuta giunse da dietro.

    CITAZIONE
    « Ehm... Scusi signore, sono il cuoco. Mi è stato detto dalla cameriera che aveva qualcosa da dirmi, di che si tratta? »

    Riconobbe immediatamente il timbro, e quindi anche a chi essa apparteneva.
    Non si girò.
    Beh, semplice. Non mi era giunta voce che nei ristoranti adesso assumessero anche gli inetti.
    O forse lei è un caso a parte...

    Si voltò lentamente.
    ...signor Kon?
    Un sorriso si dipinse sul suo volto, non appena i suoi occhi incontrarono quelli del vecchio amico.
    Non sapevo che avessi cambiato mestiere, alla fine ti sei reso conto che era inutile per te continuare qualcosa in cui non saresti mai riuscito?
    Gli fece una linguaccia.
    Comunque, porta via 'sta schifezza e mandami qualcosa di commestibile.
    Attese che Kon prendesse il piatto che aspettava sul tavolo.
    Allora, ne hai fatti altri di addestramenti da quell'ultima volta con Yoshi... AYDAN, NO!
    Il lupacchiotto si era slanciato verso il giovane cuoco, in un impeto di affetto un po' troppo... ehm... irrompente.
    La scena seguente fu tutta da ridere.
     
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  13. Køn
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    C h e g u a i o



    Casino, un gran casino.
    Era questa la parola che poteva riassumere tutto ciò che sarebbe accaduto da lì a pochi minuti, peccato, se avessi utilizzato i miei, immaginari purtroppo, poteri di prevedere il futuro, avrei sicuramente evitato tutto ciò che mi avrebbe aspettato. Mentre mi dirigevo da Kiyon una voce familiare mi giunse all'orecchio, purtroppo non era un saluto, o meglio, lo era, ma per me si rivelò più che altro una grande offesa. Sgranai gli occhi e diventai rosso dalla rabbia, mi voltai irato verso il luogo da dove veniva quella voce.


    « Cameriere a chi!?!?! »


    Pensavo di avere dinnanzi a me un chissà quale sconosciuto, invece mi ritrovai la solita faccia annoiata di quel Nara che guidò la missione che svolsi quand'ero studente, subito collegai quel volto al nome con cui lo avevo sempre collegato, Phantom. Il rossore dal volto sparì e calmo avrei poi salutato il mio vecchio compagno di missione.


    « Ah... Phantom, sei tu. Credevo fosse qualche idiota che aveva voglia di essere pestato a sangue. Comunque, devo dire che ti trovo bene. Hai già ordinato? Se non lo hai fatto, non osare di rivolgerti a me... »


    Piccola pausa per creare il pathos giusto e poi sfoderai un sorriso da spaccone...


    « ...Qui io sono il cuoco! »


    [...]

    Dopo aver salutato Phantom, mi sarei voltato per parlare con Kiyon, il quale mi riconobbe dal tono della voce, e senza girarsi mi disse che non sapeva che nei ristoranti assumessero degli inetti. Ancora una volta mi ritrovai a diventare rosso dalla rabbia, sembrava ormai essere diventato quello il mio passatempo per quella mattina, fortunatamente il giovane shinobi si salvò sfoderando un sorriso che mi fece tranquillizzare. Poi mi scoccò un'altra frecciatina dicendomi che ero passato dall'arte ninja a quella culinaria, perchè nella prima non ero adatto. Feci un piccolo sorriso, stavo per dargli il piatto che lui aveva ordinato per prendermi quell'orrore che gli avevo fatto portare, quando all'improvviso il suo lupacchiotto, Aydan balzò verso di me preso da un improvviso attacco di affetto nei miei confronti. Volevo rispondere alla domanda che mi stava per porre, ma non ne fui in grado.

    Non mi aspettavo il balzo del lupo e feci così un passo improvviso all'indietro, cercai di spostare il piatto per impedire che il lupo lo facesse cadere, ma il risultato rimase invariato. La pietanza che avevo appena cucinato cadde dalla mia mano e andò a finire alle mie spalle. Peccato che a farne le spese fuil volto del povero Nara che voleva semplicemente mettere qualcosa sotto i denti. Da terra mi voltai lentamente verso Phantom, ero abbastanza impaurito da ciò che mi avrebbe atteso.


    « Oh, cavolo... »

     
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  14. P h à
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    Il Nara aveva capito non solo dalle parole del vecchio amico di missione che non era il cameriere ma anche dai fatti.
    Immediatamente dopo il tentativo di pavoneggiarsi del cuoco,il lupo o cane di un giovane shinobi di conoscenza di Kon lo aveva sbilanciato.Il neo cuoco della locanda fece una manovra strana per evitare che il piatto finisse per terra.Fu un attimo,il Nara non si accorse di ciò che stava accadendo fin quando la pietanza non lo colpì in pieno volto.Era zuppo fradicio di quella sostanza che non riuscì a definire.La sua pacatezza lo abbandonò per far posto all'ira,da che era andato in quel luogo per rilassarsi si ritrovò con una pietanza addosso.Per vaso dall'ira riuscì a amntenere la calma e non perse la sua espressione perennemente calma.Impastò il chakra necessario nella sua ombra facendola partire verso i due shinobi.In un primo momento bloccò il biondino per poi allungare nuovamente l'ombra dinanzi a se per arrivare fino all'Inuzuka.


    "Bene bene e ora?Che fate non vi muovete?Scusi cameriera può cortesemente pulire a terra dato che il cuoco non riesce a piegarsi?Bene io esco fuori ma non so il perchè questi due vanno dove vado io...mbah."

    Cercava di fare il sarcastico ma non ci riusciva era nervoso e una volta fuori anche la sua espressione pacata venne meno.Ora fissava i due shinobi con uno sguardo di minaccia senza proferire alcuna parola,solo una buon agiustifica avrebbe evitato al Nara di far del male ai due,volle essere leggermente buono di fatti sciolse la tecnica per vedere ora le vere intenzioni dei due.
     
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  15. Køn
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    F u g a



    Un ombra scura si collegò alla mia e a quella di Kiyon, lo vidi chiaramente quel movimento di quell'ombra muoversi da solo, come se fosse viva, e subito compresi che era opera di Phantom, sicuramente aveva fatto progressi da quando lo avevo incontrato l'ultima volta e quella fu la conferma, aveva appreso l'arte del controllo dell'ombra e la stava applicando ora su di me: era una sensazione orribile, non avevo più il controllo del mio stesso corpo, non potevo più muovere un solo arto secondo il mio volere, sembravo un cucciolo inerme di fronte ad un animale selvatico che poteva farmi fuori in qualsiasi momento. Il nara con un filo di sarcasmo disse che sarebbe andato via dal locale e senza motivo noi avremmo fatto la stessa cosa, che orribile sensazione...

    Insieme al Nara mi mossi verso l'uscita del locale e lì fuori il Nara sciolse la tecnica ora sembrava particolarmente arrabbiato, sicuramente una mossa falsa e ce l'avrebbe fatta pagare cara, ma rilasciando il controllo dell'ombra ci aveva dato il via libera per poter fuggire e poter quindi evitare una brutta fine per mano sua. Con un filo di voce avrei cercato di farmi sentire da Kiyon per trovare un modo per fuggire, e l'unica via di fuga era le nostre spalle.


    « Al mio tre scappiamo... »


    1, 2, 3. Con un rapido movimento del piededestro mi sarei voltato dando le spalle al Nara e iniziando a correre al massimo delle mie possibilità, l'unico pensiero che avevo per la testa era quello di sparire il prima possibile dalla vista del Nara e poter poi tornare al lavoro.

     
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182 replies since 6/10/2007, 19:18   2104 views
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