Ostello del Lardo

[Taverna]

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  1. Aydan
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    Beh, nella strana e buffa manovra che Kon fece inutilmente per scansare l'impeto del cucciolo c'era parecchio da riderci.
    Per questo, dopo l'allarmato urlo iniziale, Kiyon nel vedere la scena iniziò a ridacchiare scuotendo la testa. Aveva visto solo di sfuggita la pietanza che prendeva il volo esattamente sopra lo shinobi che poco prima aveva salutato Kon, e sicuramente non vi aveva dato il peso che avrebbe meritato.
    Erroneamente.
    Mentre scuoteva ancora la testa, d'un tratto sentì tutte le sue membra farsi rigide e non riuscì più a muovere un muscolo che non fossero gli occhi.
    ~ Ma che...? ~
    Sensazione terrificante, non avere più il controllo del proprio corpo.
    Ci si sente come un esserino inerme, vulnerabile al più insignificante attacco.
    Come da lontanissimo, sentì giungere alle sue orecchie la voce dello shinobi "attaccato" dal cibo: sembrava che stesse sbeffeggiando Kon, alludendo al fatto che nemmeno lui potesse muoversi.
    Come si dice, mal comune mezzo gaudio, no?
    Perlomeno, non era il solo.
    Le sue gambe iniziarono a muoversi da solo, facendolo alzare in piedi e camminare dietro il ragazzo misterioso.
    Da quella posizione, compiendo quasi una contorsione dei bulbi oculari, Kiyon riuscì a distinguere l'unica scura macchia soffusa che univa la sua ombra e quella di Kon a quella del ninja.
    Un mistero era svelato. Controllo dell'Ombra, senza dubbio. Il ragazzo era un Nara.

    Una volta fuori del locale, Kiyon sentì che il controllo del suo corpo tornava lentamente al suo proprietario originale, e comprese che il Nara doveva aver sciolto la tecnica.
    Fu un sollievo, dopo la terribile sensazione provata poco prima.
    Dalla sua destra, sentì giungere in un sussurro la voce di Kon.
    "Al mio tre scappiamo".
    Kiyon annuì, ben sapendo di non avere la minima intenzione di scappare. Non sapeva perché il Nara si era arrabbiato così, e non riteneva giusto fuggire quando non ne vedeva il bisogno.
    Forse era semplicemente un incosciente, forse aveva un carattere strano.
    Fatto sta che quando il conto giunse a 3 avvertì l'amico che si voltava di corsa. Lui invece si limitò ad incrociare lentamente le braccia.
    Inutile scappare, sei più forte di noi e l'hai già ampiamente dimostrato. Però, non ho capito perché diavolo ti sei arrabbiato in quel modo. Va bene, io ho sbagliato a non tenere a freno il lupo, Kon ha sbagliato a non stare attento al piatto. Ma secondo me è una stupida esagerazione, quella di trascinarci qui fuori. Fai quello che ti pare, ma sappi che sei nel torto.
    Chissà, magari il ragazzo aveva una coscienza che si sarebbe fatta sentire.
    Ma magari no.

     
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  2. P h à
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    Erano fuori dal locale,i due shinobi lo fissavano e il biondo tra i due prese una stupida iniziativa quella di fuggire.Il Nara non dovette far altro che prendere una pietra di medie dimensioni e con un leggero impasto di chakra la lanciò non verso il corpo di Kon ma verso il tronco di un albero,il sasso sarebbe rimbalzato sulla testa di Kon facendolo abbastanza male,un colpo facile per un maestro nei rimbalzi.L'altro shinobi che aveva partecipato alla distruzione della pace del Nara invece era li fermo davanti a Phantom senza muoversi.Dopo poco pronunciò alcune parole che al Nara diedero alquanto fastidio il quale non aspettò troppo per controbbattere.



    "Facile che io sia nel torto,ma per te che sei un Inuzuka,perchè sei un Inuzuka,segni sulle guance,animale vicino,eh si lo sei.Sai che potrebbe costarti la vita interrompere il riposo di un Nara?Credo che tu abbia capito che io sia un Nara no?Credo che all'accademia ti hanno accennato qualcosa sul jutsu del mio clan,correggimi se sbaglio.Ti porto un esempio che di sicuro capirai,mettiamo il caso che io mi prenda gioco del tuo compagno,quel piccolo lupo,come ti comporteresti?Nello mio stesso modo altrimenti sarebbe meglio che quei segni sulle guance te li coprissi.Per noi Nara il riposo equivale al tuo rapporto con il tuo animale,punto.Ora se vuoi fare una cosa di utile aiuta Kon."

    Le parole dell'Inuzuka lo avevano urtato,avrebbe in seguito deciso di calmarsi e tornare alla sua tranquillità di sempre.In fondo era stato un incidente.

     
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  3. Køn
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    R i c h i e s t a



    Kiyon non mi seguì, rimase immobile e cercò di ragionare con il Nara infuriato, sentii qualche parola, ma non badai a nulla, ora volevo tornare a lavorare, se Daiki mi scopriva a creare casini fuori il locale mi avrebbe ucciso e licenziato, volevo quindi cercare di attirare Phantom da tutt'altra parte, senza riuscirci. All'improvviso vidi una pietra sfrecciare al mio fianco e subito dopo, quella stessa pietra mi arrivò dritto in faccia.
    Una botte incredibile che mi andò ad aprire il capo, vidi del sangue scorrermi lungo la fronte.


    « Ahio!!!! Ma sei pazzo? »


    Mi voltai verso i due che stavano venendo verso di me. Strappai un pezzo della maglia e lo portai al viso per coprire la ferita. Ma mentre il Nara veniva verso di me, ciò che pensavo era che dall'ultima volta che ci eravamo visti, Phantom aveva fatto progressi incredibili, era diventato davvero un ottimo shinobi, dalle grandi capacità, che unite alla sua Clanjutsu formavano un mix incredibile, era il caso di farsi addestrare per migliorare anche io proprio come aveva fatto lui.


    « Phantom, ho una richiesta da farti... Puoi addestrarmi? Ho capito che nei tuoi confronti sono ancora troppo debole, devo ancora migliorare come shinobi... Solo tu puoi aiutarmi... »

     
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  4. Aydan
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    Le parole parvero giungere al segno: la risposta del Nara - che era proprio un Nara, come lui stesso aveva confermato - fu secca e infastidita, segno che Kiyon era stato abbastanza tagliente.
    Come era fin troppo spesso, ultimamente.
    Mah, secondo me il paragone non è proprio corretto - il riposo non è un essere vivente -, ma lasciamo perdere.
    Il ragazzo si girò verso un Kon che si teneva la testa con le mani. Prima di parlare, aveva visto il Nara prendere una pietra e lanciarla verso di lui. Non ci voleva certo una laurea per capire che l'aveva colpito.
    Kon, tutto bene?
    Kiyon corse verso l'amico, che aveva improvvisato una fasciatura con la maglietta che indossava. Il tessuto si stava velocemente tingendo di rosso sangue, ma il ragazzo noncurante si rivolse all'aggressore che sembrava conoscere bene.
    Certo che quelle parole, pronunciate in una situazione del genere, suonavano come un tentativo di lecchinaggio.
    Ma Kiyon si guardò bene dal farlo notare, attese invece la risposta del ragazzo.

     
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  5. Køn
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    A n c h e t u



    I due mi raggiunsero in pochi secondi e l'Inuzuka mi chiese come stavo, lo fissai con un tentativo di sguardo truce, in fondo non c'era alcun motivo per prendermela con lui, e fingendo di essere infuriato mi rivolsi a lui urlando. Ero un pessimo attore, ma non me ne rendevo conto...


    « Secondo te come posso stare, eh? »


    In segutio ad un eventuale risposta di Kiyon lo avrei fissato da capo a piedi, Phantom non lo aveva neanche sfiorato, ma sapevo che il giovane Inuzuka se fosse stato attaccato non se la sarebbe passata liscia, proprio come me. Cercai quindi di ritirare in ballo il discorso dell'addestramento che Kiyon aveva fermato per chiedermi in condinzioni mi trovavo.


    « Kiyon penso che anche tu hai bisogno di farti addestrare da Phantom... Non mi sembri proprio tutto questo granchè. Quindi Phantom ci addestrerà! »


    Ormai avevo deciso, Phantom doveva addestrarci per raggiungere il suo livello, mi sarei tolto quel pensiero dalla testa solo quando avremmo iniziato l'addestramento, e se solo il Nara avesse provato a rifiutare sarebbe venuto a conoscenza del mio lato "rompicoglioni".

     
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  6. Generale Boros
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    Di ritorno dal chiosco del ramen, Apollo, stava attraversando le vie principali di Konoha, quando ad un tratto, gli parve di intravedere un volto a lui noto. Preso dallo stupore e dalla curiosità, si diresse verso l'ostello del lardo e cercò di vederci chiaro.
    Giunto a pochi passi dal chiosco, scrutò il volto e si rese conto di chi egli fosse.

    «Kon Sensei!!!»

    Esclamò Apollo vedendo il suo maestro. Felice di rivederlo dopo tanto tempo, gli pose alcune domande di rito...

    «Allora maestro? Come sta? Ma soprattutto come mai è da queste parti? Non è impegnato con degli addestramenti?»

    Felice e spensierato, Apollo attese le risposte, pronto a porre una domanda che poteva cambiargli la vita.

     
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  7. Køn
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    A p o l l o c h e c i f a i q u i ?



    Phantom andò via senza dare alcun tipo di spiegazione, rimanemmo abbastanza delusi da quell'improvviso abbandono, non ci diede nessuna risposta e ci ignorò completamente. Fissai Kiyon perplesso, ma la mia attenzione fu attirata da qualcos'altro, o meglio, qualcun altro, infatti sentii il mio nome accompagnato dall'appellativo "sensei" provenire dalle mie spalle. Non poteva che essere qualcuno degli studenti che avevo addestrato nell'apprendere l'abilità di combattere con i pesi.

    Voltandomi si palesò dinnanzi a me la figura di un mio vecchio allievo, Apollo, il quale sorridendo mi chiese come stessi e cosa ci facevo lì. Quella domanda avrei dovuto farla io dato che in quel locale ci lavoravo, ma lasciai scorrere per poi rivelarglielo dopo.


    « Io sto bene, tu? Sai in un addestramento che ho fatto recentemente ho incontrato un tuo amico, però non so se ti ha portato i miei saluti, il suo nome era Xadhom... »


    Una volta ricevuto risposta dallo studente avrei risposto anche alla sua seconda domanda.


    « Sono qui, perchè qui ci lavoro. Oltre a fare il ninja faccio anche il cuoco, devo pur far passare il tempo livero. »

     
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  8. Generale Boros
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    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)


    Il maestro lo aveva riconosciuto. Apollo era felice di averlo reincontrato ed era anche interessato a fare due chiacchiere gustando qualcosa. In fondo qulla ciotola di ramen non se l'era potuta gustare fino in fondo. la risposta del sensei fù:

    "Io sto bene, tu? Sai in un addestramento che ho fatto recentemente ho incontrato un tuo amico, però non so se ti ha portato i miei saluti, il suo nome era Xadhom... "

    Il maestro non poteva saperlo, tuttavia aveva ferito il giovane shinobi che aveva da poco perso il suo amico. Triste, abbassò il capo, celando gli occhi sofefrenti nell'ombra proiettata dala sua chioma

    «Ecco... Maestro... Xadhoom... è... Ecco... non mi ha portato i suoi saluti, perchè...»

    Apollo non riusciva a terminare quella frase, finchè con uno scatto risollevò la testa e disse:

    «Perchè è morto poco tempo fa e non ho potuto salvarlo!»

    Dopo pochi istanti il sensei riprese

    "Sono qui, perchè qui ci lavoro. Oltre a fare il ninja faccio anche il cuoco, devo pur far passare il tempo libero."

    Apollo non era a conoscenza di tutto ciò, e quindi, una volta ristabilitosi rispose all'unico sensei che avesse avuto.

    «Non lo sapevo, maestro! Comunque devo dire che non è un gran brutto lavoro. Sa, son di ritorno dal chiosco del ramen, tuttavia vorrei nuovamente assaggiare uno dei suoi piatti, sa, non ne avevo mai mangiati di così buoni come quela volta all'addestramento!»

    Apollo sorrise cercando di mascherare la tristezza che nuovamente si era alzata sul suo animo.

     
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  9. Køn
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    O f f r o i o



    Apollo mi rivelò che Xadhoom aveva perso la vita. Non lo sapevo, non potevo saperlo, in fondo, aveva addirittura abbandonato l'addestramento per apprendere l'abilità di combattere con i pesi. Sembrò inizialmente scosso ma poi tornò a sorridere dicendo che avrebbe voluto assaggiare nuovamente un mio piatto, non aveva assaggiato nulla di più buono di ciò che gli avevo preparato all'addestramento.


    « Dai, entra... Offro io. »

     
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  10. Generale Boros
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    Un discorso futile in un pasto gratis



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    "Parlato" (altri)


    <p align = "justify">Il maestro lo aveva Capito, in fondo era chiaro lo status psicologico di Apollo dato l'accaduto. Una volta ripresosi, il maestro gli propose di entrare.

    [color=green]"Dai, entra... Offro io."


    Apollo era felice di questo ed apprezzando anche molto la cordialità del sensei, entrò e sedendosi iniziò a pregustarsi con la mente tutti i piatti di cui sentiva l'odore. In fondo, non voleva abusare dell'ospitalità del maestro, anche se tutti i piatti lo attiravano in modo enorme.

    «Ecco... Maestro... La ringrazio veramente tanto, però... Visto che non so cosa segliere e... dato che non mi pare il caso di farle un salasso al portafogli, beh... faccia lei, voglio affidarmi al suo gusto. Scelga lei cosa vuole cucinarmi!»

    Apollo era felice, nonostante i ricordi, poteva ancora dimostrare il lato spensierato del suo animo.
    Nell'attesa, Apollo avrebbe introdotto un'altro discorso:

    «Maestro, posso confidarle una cosa? Tra poco dovrebbe arrivare una ragazza. è la cugina di un mio vicino di casa e dovremmo parlare di un suo possibile trasferimento a casa mia, lei che ne dice?»

    Solo dopo Apollo si rese conto dell'inutilità del discorso ma cercò di non darci peso più di tanto, in fondo i discorsi futili sono spesso i più apprezzati.
     
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  11. google_dj
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    Girava senza meta da un pò, anche se non sapeva dove andare una cosa era sicura...aveva una fame da lupi...
    Ad un certo punto notò un insegna dall'altro lato della strada, recava la scritta "ostello del lardo", il nome era invitante e soprattutto offriva ambe due le possibilità di cui aveva bisogno...
    Accompagnata dai due cani varcò la soglia del locale.
    La sala principale era molto rustica ed accogliente, dei grandi tavoli di legno, di cui alcuni occupati, erano l'arredamento principale del posto...
    La ragazza si chiuse la porta alle spalle ed attese con calma che qualcuno venisse ad accoglierla...

    Edited by google_dj - 19/9/2008, 17:26
     
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    Miu vide la nuova arrivata entrare.
    Era accompagnata da due cani.Ed entrò nel locale un po' spaesata,forse era la prima volta che metteva piede nell'ostello del lardo.
    Alla sua entrata le si avvicinò:-Benvenuta!-esclamò allegra.
    La condusse ad un tavolo.
    -Gradisci un tavolo particolare,oppure va bene questo qui vicino alla finestra?-domandò gentile.
    Le sorrise.
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    Narrato
    parlato
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  13. google_dj
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    Parlato
    pensato

    Una ragazza molto carina e cortese le si avvicinò.
    CITAZIONE
    Benvenuta!

    le sorrisi, e la seguii mentre mi accopagnava a sedermi chiedendomi:
    CITAZIONE
    Gradisci un tavolo particolare,oppure va bene questo qui vicino alla finestra?

    Questo andrà benissimo, ti ringrazio!!
    Le sorrisi nuovamente e mi accomodai, kumomaru prese subito posto sopra alle mie ginocchia, e black, come da sua abitudine, accanto ai miei piedi sdraiato osservava interessato la situazione...
    Dalla finestra entrava un caldo raggio di sole, ed un turbinio di odori proveniva da quella che pensai essere la cucina...
    Non vedevo proprio l'ora di di assaggiare il loro cibo!!!
     
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    La ragazza si sedette al tavolo che miu le aveva indicato e i suoi due cuccioli si accomodarono accanto a lei,uno le salto in grembo,mentre l'altro le si accocolò ai piedi.Miu le sorrise,poi fece un salto in cucina e portò l'occorrente per apparecchiare la tavola.
    In pochi attimi il tavolo fu ben sistemato.Solo allora Miu portò alla ragazza il menù dell'ostello.
    -Prego-le disse porgendoglielo sempre sorridente:-Io aspetto qui,dimmi tutto quello che vuoi ordinare e i nostri cuochi ti accontenteranno abbondantemente e efficaciamente.-prese il blocchetto delle ordinazioni e una penna color blu.Poi attese l'ordine.
     
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  15. google_dj
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    La ragazza tornò ed apparecchiò accuratamente la tavola...poi mi passò un menu ed attese il mio ordine...Il menù era incredibile, tantissime cosa tra cui scegliere, la mia fame aumentava...
    Oddio, mangerei tutto!!
    Alla fine invece feci la mia scelta:
    Gradirei una bella bistecca, accompagnata da verdure, ed un po di riso. E da bere dell'acqua grazie
    Per ora poteva bastare, restituii il menù alla ragazza e mi apprestai ad aspettare
     
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