Ingresso al Bosco Secolare

[Ambientazione]

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  1. Keita Kitase
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    E così come era esploso, tutto il rancore e i dissapori che avrebbero potuto nascere da quell'incontro, finirono per dissiparsi. Isidor aveva oltrepassato l'orgoglio e, affiancandosi a me, dimostrato quanta amicizia riuscisse ad esternare con un semplice gesto che, più delle parole, comunicava con efficacia.
    Il mio animo distrutto sarebbe stato difficile da sanare, ma almeno ero sicuro che potevo contare sulla spalla su cui avevo cercato di appoggiarmi.

     
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    Voltò l'ultima pagina di playboy chiudendolo, soffermandosi a fissare la copertina sul retro.
    Nella sua mente stava oziando in un mare di sexy pupe che erano tutte lì per lui e questo gli dipingeva sul volto un'espressione paradisiaca e poco sveglia.

    Si alzò dalla panchina e arrotolò la rivista su se stessa fino a darla una forma conoidale per poi infilarla dentro i pantaloni, dietro la schiena.

    ...

    Sbucò all'improvviso tra i due shinobi che stavano parlando poco più in là, tra il verde dello splendido parco del villaggio.
    Le sue braccia gli abracciarono passando attorno ai loro rispettivi colli e quasi restando in piedi sorreggendosi su di loro prese parola:

    « Scusatemi signori se interrompo qualcosa, ma ho un assoluto bisogno di aiuto.
    Siete shinobi no ? Risiedete qui da molto ? »


    Esordì, la sua espressione si era fatta molto seria, mentre il suo tono di voce andava scemando come se volesse comunicare con loro in segreto.

     
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  3. Keita Kitase
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    Beh, ovvio era che non si poteva piangere sul latte versato. Continuare a rattristarsi e dimenticare di vivere sarebbe stato ciò che di meno saggio potessi fare, nonché avrei mancato di mantenere la promessa che feci ad Ami prima che lasciasse la mia mano e quello strano mondo dentro il quale ci eravamo conosciuti e amati.
    Mi asciugai lentamente il residuo limpido che circondava i miei occhi, diedi una pacca in segno di ringraziamento all'amico e una carezza a Shuko che stava vicino, dopodiché, richiamati bruscamente i miei riflessi verso un'ipotesi abbastanza pericolosa...


    -Sei pazzo?-


    Dissi in un sussurro all'orecchio di quello strano individuo. Era il tizio da cui ci eravamo allontanati poco prima e si era permesso un pò troppa confidenza, specie con l'Inuzuka.
    Lo tirai qualche metro più indietro dal posto in cui ci aveva abbracciati e continuai ammonendolo.


    -Se vuoi evitarti un mese in ospedale cerca di non prenderti questa confidenza con il mio amico. Lo hai visto quel lupo? Quello è un pazzo, ti sbrana solo se incroci il suo sguardo...Che vuoi da due shinobi? Parla con me.-


    Era un modo come un altro per scacciare via i pensieri che non mi servivano, un altro modo per esternare quel metodo duro quanto oramai abitudinario del "cinismo controllato". Che senso aveva rassegnarsi davanti alla vita e perderne il controllo? Ami sarebbe rimasta dentro il mio cuore per l'eternità, ero riuscito a vendicarla, sebbene non mi sentissi meglio come l'istinto in quel momento volle farmi credere, e sapevo che lei stessa voleva che vivessi senza remore. Qual era l'unica cosa da fare se non usare quel tipo come per divertirsi e fare nuove amicizie?

     
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    Lanciò un'occhiata fuggitiva al lupo, muovendo rapidamente le pupille mentre era stato preso da parte.

    « Ehi ehi tranquillo. »

    Rassicurò il suo interlocutore mentre il suo volto andava ad assumere un'espressione fiera e solenne.

    « A prima vista forse non si direbbe, ma sono pure io uno shinobi.
    ...E uno tra i migliori. »


    Strizzò l'occhio dando tempo ai pensieri di configurarsi in una richiesta.

    « Senti avrei bisogno di un favore, sicuramente militi qui da molto più di me, conoscerai molti ninja della foglia...

    Allora... Perchè non mi presenti qualche bella kunoichi ? »


    Con l'espressione entusiasta, le labbra schiuse e lo sguardo vispo agitò rapidamente il capo come per annuire in segno d'intesa.

    « èh ?»

     
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  5. Isidor Inuzuka
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    Con una pacca amichevole, Keita palesò il ringraziamento per quel gesto, mentre si asciugava le lacrime residue con un gesto distratto della manica. Entrambi, accompagnati da Shuko, attraversarono la fitta coltre di alberi, per raggiungere di nuovo il sentiero che li avrebbe portati all'entrata del Bosco.
    Sentii all'improvviso un peso sulle spalle, mentre un uomo parlò ad entrambi con una confidenza innata, che Shuko non accettò di buon cuore. Accennò un ringhio, mentre Keita portava l'uomo in disparte assumendo l'atteggiamento che da tempo l'aveva lasciato basito ad ogni suo incontro: il bulletto dall'aria sarcastica che preferisce scherzare sopra ogni cosa, piuttosto che vivere la vita con rigorosa serietà.
    Isidor sorrise, socchiudendo gli occhi e agitando la testa. Tutto era davvero tornato alla normalità. Avanzò verso Keita, prendendolo per la collottola della veste, trascinandolo a forza verso l'uscita.

    ~ Forza, andiamo a mangiare qualcosa, che ho fame.. ~

    Poi si rivolse all'uomo, rimasto allibito per non sò quale precisato motivo.

    ~ Ehmm, scusa ma noi dobbiamo andare! C'è qui il mio cane che ha un pò di fame, sai... ~





    CITAZIONE
    Giocata terminata, continua altrove :zxc:

     
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  6. Keita Kitase
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    -Uno tra i migliori...-


    Apparivo pensieroso mentre ripetevo in un sussurro le parole proferite da quello strano tipo che disse di essere anch'egli uno shinobi e, appunto, per giunta molto forte. Non badai molto alle successive sue parole, forse perchè meditabondo, forse per altro.


    -Ma se è co-o-sììì...-


    Nemmeno il tempo di finire la frase, che sarebbe terminata con la prospettiva di farmelo amico, uno così che si proclama forte, che Isidor mi tirò per la collottola intimandomi a lasciare quel luogo verso chissà dove. Unico indizio, cibo.


    -Ehi ehi! Ci vediamo in giro!-


    Dissi cercando il tempo di poterlo salutare nel mentre io, l'Inuzuka e Shuko ci allontanavamo dai quei boschi.


     
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    Jiraya osservò con occhi schivi i due andarsene, flettendo le ginocchia e sedendosi sui talloni, con gli avambracci appoggiati alle cosce.
    Sul viso vi era dipinta un'espressione tremendamente annoiata.

    « Missione fallita... me la troverò da solo una sexy kunoichi

    Non sarà difficile per una persona del mio calibro! »


    Pensò, ristabilendo il buon umore e la posizione eretta.

     
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  8. Generale Boros
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    Dopo aver terminato una rissa nei pressi delle terme, mi incamminai seguito da Xadhoom verso il bosco secolare, discutendo con lui del più e del meno, ma parlando soprattutto di chi già conoscessimo.
    Giunti all'entrata del "parco", esordii fieramente, come se fosse stato tutto un lavoro mio, dicendo: "Spalanca gli occhi amico mio, quello che vedi è il bosco secolare di Konoha, non so se esistono altri boschi seloari, ma questo è di certo il più bello!"
    Non ponendo poi più attenzione alle sue espressioni, mi voltai verso una bella ragazza che camminava da quelle parti salutandola molto cordialmente dicendo: "Salve bella signiorina... Bella giornata, nevvero?"
     
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  9. darkxadhoom
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    Dopo essersi incamminati dalle terme, Apollo e Xadhoom si diressero verso il bosco secolare. Parlarono di molte cose, tutte estremamente futili, come si conviene a due amici che passeggiano in un giorno di riposo. Xadhoo msentiva di avere senpre più simpatia per quello strano personaggio, così diverso da lui. Giunti davanti all'ingresso del bosco secolare, Apollo esordì: "Spalanca gli occhi amico mio, quello che vedi è il bosco secolare di Konoha, non so se esistono altri boschi seloari, ma questo è di certo il più bello!Ovviamente Xadhoom aveva già visto il bosco, ma non vi era mai entrato. Non ebbe tempo di finire di formulare il pensiero che già Apollo si era dato alla sua attività preferita: attirare guai. Infatti, non aveva notato che la ragazza a cui aveva gridato "Salve bella signiorina... Bella giornata, nevvero?" aveva sulla faccia due tatuaggi rossi, ne che sulla spalla portava un cucciolo, nè che, dietro di lei c'era un ragazzo, molto più grosso di lei, con gli stessi tatuaggi. L'unica differenza tra i due era che il cucciolo di quest'ultimo era grosso più o meno come un vitello. Perciò, trascinandolo per la colottola, gli disse"Vieni via, va, playboy, per oggi abbiamo già avuto abbastanza guai. Allontanatisi dalla coppia, i due andarono verso il cancello della zona pubblica.
     
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  10. Generale Boros
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    Avevo appena terminato di salutare quella ragazza, quando sentti qualcuno prendermi per la cottola dicendomi: "Vieni via, va, playboy, per oggi abbiamo già avuto abbastanza guai" Mi resi conto che era Xadhoom e non mi opposi più di tanto, semplicemente mi liberai con un forte e veloce strattone, riprendendo la mia posizione al suo fianco e continuando la passeggiata fino al cancello e poi all'interno del parco.
    Giunti all'interno, gli chiesi: "Scusa, ma no ho capito una cosa... Pensi forse che io sto cercando o attiro delle grane? No perchè mi è parso che fosse così anche da come mi hai tirato via poco fa.".
    Attesi la risposta e continuai a camminare osservando il magnifico spettacolo che si apriva alla mia vista passo dopo passo.
     
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  11. darkxadhoom
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    Continuando a camminare, Xadhoom rispose ad Apollo: "Non credo che tu lo faccia intenzionalmente, dico solo che dovresti stare un po'più attento: quell'Inuzuka se la sarebbe presa anche con me, e non ne ho proprio voglia, di oggi.. Nonostante il suo tono, non c'è l'aveva con Apollo. Ovviamente, s'era gustato la rissa con i tre scimmioni, e normalmente se ne sarebbe gustata un altra, ma non quando era da mesi che non si prendeva una pausa e, probabilmente non se ne sarebbe prese più per molto tempo. Intanto erano arrivati al parco, così Xadhoo msi sedette su una panchina vicino al laghetto e contemplò il panirama
     
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  12. Generale Boros
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    Dopo esserci seduti su di una panchina ad osservare il panorama con una dolce brezza che soffiava verso nord e con il sole che dolcemente ci illuminava, sentii un ululato provenire da lontano e mi insospettii. Pensavo che potesse essere un lupo di mia conoscenza ed attesi per verificarlo. Poco dopo, balzò sulla mia testa un lupo bianco, il quale mi colpì in pieno e mi gettò giù dalla panchina scaraventandomi alcuni metri più avanti. Appena mi ripresi un poco, vidi che era Voja, il lupo che avevo incontrato alcuni giorni prima nelle foreste di Konoha durante l'addestramento di Kon per il combattimento con i pesi. felice di rivederlo, lo salutai e lo presentai a Xadhoom dicendogli: "Questo simpaticone giocoso e ababstanza poco educato, è Voja, il mio lupo. L'ho incontrato nella foresta di Konoha alcuni giorni fa mentre mi dirigevo alle cave in montagna per un addestramento."
    Non sapevo come avrebbe reagito, ma speravo che non volesse attaccare il mio amico animale.
     
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  13. darkxadhoom
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    Mentre Xadhoom chiacchierava con Apollo sulla panchina, qualcosa saltò addosso ad suo amico. Pochi istanti dopo, si rese conto che quel qualcosa era un lupo. Istintivamente, la sua mano andò alla coscia, dove teneva il porta-kunai, ma che in quel momento non c'era. Per fortuna, perchè apprese che quel lupo si chiamava Voja, ed era il SUO lupo. SI chiedeva in che senso. Oviamente non era un animale ninja, ed altrettanto evidentemente non era un animale da compagnia, per quanto potesse essere satrambo Apollo. Infatti, gl idisse che lo aveva incontrato sulle montagne mntre partecipava a un addestramento. Xadhoom allora si addolcì e prese ad accarezzare l'animale. Ovviamente questo non lo respinse. Era sempre stato così. Se erano calmi, non l oallontanavano mai. Ma accadeva solo con animali selvatici o solitari: forse lo sentivano simile a loro. "bell'animale, anch'io ho un falco, si chiama Ian

    Edited by darkxadhoom - 17/6/2008, 10:20
     
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  14. Generale Boros
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    I primi ricordi si scatenano...

    Notai con piacere che Voja aveva fatto colpo enl mio nuovo amico, il quale tentò di accarezzarlo. Forse dovevo fermarlo, in fondo Voja, non era molto socievole con gli estranei, ma con mia enorme sorpresa, si lasciò toccare. Poco dopo Xadhoom mi disse: "bell'animale, anch'io ho un falco, si chiama Ian" La cosa non mi stupì molto, am gli chiesi: "Interessante... Mi potresti dire dov'è e magari farmelo vedere? In effetti sono molto curioso di conoscerlo, anche pechè il suo nome... mi ricorda qualcosa... ma... non so cosa"
    Dette quelle parole, sentii l'oscurità avvolgermi e iniziai ad avere delle visioni nitide ma allo stesso tempo afocare, vedevo tutti i colori sfalsati, come in un film in bianco e nero, ma con il colore nero sostituito dal blu e il bianco dal rosso, intravidi delel fiamme ed una casa che bruciava, vidi un bambino che correva disperato scappando verso la foresta. cercai di inseguirlo ma lo persi di vista dopo poco. Lo rividi poi su di una montagna, mentre osservava il suo villaggio bruciare. Osservandolo, notai un pendaglio al suo collo... Era il mio! Ear una shock mostruoso, iniziai ad urlare e ripresi poco dopo la piena conoscenza vedendo Xadhoom vicino a me, mentre cercava di calmarmi. I nquel momento, mi stavo infatti dimenando furiosamente come preso da un attacco epilettico ed isterico allo stesso tempo...
     
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  15. darkxadhoom
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    Xadhoom provò a rispondergli che Ian era a casa sua, ma non fece in tempo a pronunciare le parole necessarie che lo sguardo di Apollo si perse. Pochi istanti dopo, iniziarono le convulsioni. Apollo cadde a terra e iniziò ad urlare. Xadhoom tentò di risvegliarlo, ma si riprese d asolo poco dopo. A prima vista sembrava un problema medico, ma non appena aprì gli occhi capì che il suo problema era un altro, lo stesso che tormentava lui: i ricordi. Non appena si svegliò, Xadhoom gli chiese: "tutto bene?"
     
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78 replies since 6/10/2007, 19:21   1218 views
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