Ingresso al Bosco Secolare

[Ambientazione]

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  1. Ashram
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    All'ombra della quercia
    Post 4°




    I
    l tempo scorreva in fretta in quella situazione, Moses aveva ascoltato con attenzione quelle che probabilmente erano le ultime parole del ragazzo. Parole che suonavano come un testamento lasciato al proprio villaggio per concludere la sua esistenza al servizio di quest'ultimo. Moses rifletteva, preoccupato, sulle parole del ragazzo Drake.. Drake... forse si riferisce al guardiano.. a proposito... si guardò attorno, ma dove diavolo sono i guardiani?... perché ancora non arriva nessuno?, e si capacitò che non sarebbe giunto nessuno in loro aiuto, ma Moses non si arrese, in qualche modo avrebbe almeno dovuto tentare di portare il ragazzo in ospedale e per quanto invano poteva sembrare il tentativo, così fece. Raccolse il ragazzo da terra dopo aver bloccato le ferite con brandelli del suo impermeabile e si diresse in ospedale. CONTINUA QUI...







     
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  2. Steel Hawk
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    She's not a Wolf.. tattoo-wolf_zpsbda269ed..She's not Human.


    The poet of the Trees.




    Alcuni tipi di parole sono più suggestivi ed azzeccati degli altri. Yuuki era una di quelle persone che amano l'armonia nelle cose che la circondano, una di quelle quasi ossessive che doveva avere le bacchette in un certo modo, il tovagliolo nell'altro, e trovava piacevole anche avere quel piccolo tocco di ribellione che, talvolta, prendeva anche il nome di Novità.

    Quel giorno si era arrampicata con discreta fatica sulla cima di un castano imbrunito e quasi spoglio, sedendosi sui rami più alti a scrivere delle piccole strofe e rime, in base a come le venivano dal cuore, alla ricerca di un po' di silenzio e di serenità. In basso, ben visibili anche oltre le piante sempreverdi, alcuni addestratori del Clan allenavano grandi canidi nella corsa ad ostacoli e nell'atterrare nemici usando la forza delle zampe posteriori: Uno spettacolo estremamente interessante di cui però, a lei, non fregava assolutamente niente. Lo considerava quasi un buffo e tranquillo sussurrare tanto era in alto e distante, che si mescolava al flebile vento invernale creando l'atmosfera giusta per uno dei suoi Hayku. Vestiva un maglione di lana grigio e abbastanza largo, le maniche sfilacciate da quelli che erano palesemente dei denti molto pronunciati, una sciarpa pesante di un tessuto simile al cotone dal colore rosso accesso che le ricadeva lentamente sul fianco e poi giù, a penzoloni nel vuoto. Per finire un paio di buffi pantaloni da lavoro marrone chiaro ed un paio di stivaletti rattoppati qua e la con chiodini, viti, colla a caldo sbordata sulle suole.. Una persona che, da fuori, qualcuno avrebbe definito Eccentrica o Solitaria. La verità però, oltre le apparenze, era che Yuuki possedeva un cuore nobile e sincero e vestiva esattamente come il suo carattere, accondiscendente e semplice.

    « Do-Re. Una frase che fa rima con dore.. Hm. » Si portò una matita mordicchiata sull'estremità finale alle labbra, aggiungendo altri segni di canino sul tenero legno. Poi le si illuminò il volto e scrisse quello che le "mancava" sin a poco prima. « Si.. ora dovrebbe essere perfetta. » Si schiarì la voce sistemandosi la sciarpa meglio sul collo.

    « Sole del tardo meriggio
    triste è il rumore
    compiango il dolore


    Ne era soddisfatta, adesso doveva solo aggiungerci uno schizzo di quel meraviglioso paesaggio e avrebbe potuto scendere e prendersi il meritato complimento dalla mamma. Del resto era quello il motivo per cui faceva la maggior parte delle cose, mostrarle in giro e sperare in una reazione positiva.

     
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  3. § Shu §
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    Passeggiata nel bosco

    { Post Primo
    Bosco Secolare
    Durante il primo soggiorno di Shu a Konoha }



    Ero a Konoha solo da qualche giorno, ma già avevo imparato ad amare l'atmosfera del bosco secolare, quella natura selvaggia così vicina ad un luogo così imponente qual'era un villaggio ninja, e mi ero ritrovato sempre più spesso a passeggiarci all'interno qualche volta sconfinando in qualche zona di clan senza rendermene conto.

    Quel giorno mi ero ritrovato, per puro caso, nella zona del clan Inuzuka. Potevo vedere come i membri più esperti stessero addestrando i loro animali al combattimento. Avevo sempre avuto sentimenti contrastanti nei loro confronti: mentre capivo il desiderio di combattere assieme ai loro amici, non capivo perché volessero mettere in pericolo i loro animali combattendo. I marionettisti non potevano godere di quel piacere tuttavia, combattendo con le marionette, al massimo mettevano in pericolo il loro orgoglio di artista.

    Orgoglio che a me mancava, grazie alle preziose lezioni di Hohenheim. L'artista dell'argilla mi aveva insegnato a non dimostrare attaccamento alle mie creazioni, ma a sfruttarle per ottenere l'effetto della vera arte: ispirare una grande emozione in chi la osservava.

    Rimasi un attimo ad osservare i loro allenamenti, per poi portarmi in una zona diversa. Non volevo che pensassero che li stessi spiando (certi ninja potevano essere molto paranoici) ed allontanandomi iniziai a canticchiare un motivetto allegro.



    Mi sentivo quasi felice in mezzo alla natura, lontano da tutto e da tutti. Lontano da Suna, e dai miei problemi.


    - I see trees of green, red roses too
    I see them bloom for me and you
    And I think to myself, what a wonderful world -



    Continuai ad osservare quel luogo dall'atmosfera bucolica, così diverso dall'aspetto oppressivo che aveva il bosco dell'accademia. I giardinieri di Konoha si che sapevano come farti apprezzare questi luoghi.

    - I see skies of blue and clouds of white
    The bright blessed day, the dark sacred night
    And I think to myself, what a wonderful world -



    La mia figura tuttavia contrastava con quel luogo. Ero vestito con un lungo ed ampio maglione scuro, dei pantaloni di tessuto e dei comodi sandali. Si vedeva chiaramente che erano abiti datati, seppur ben tenuti. Da quando dovevo mantenermi solo coi miei guadagni avevo dovuto adottare uno stile di vita molto sobrio.

    Continuai a cantare camminando quando, ad un certo punto, adocchiai un bellissimo scorcio e decisi di disegnarlo, per conservarne un ricordo. Il sole brillava attraverso gli alberi e le foglie, creando un bellissimo effetto che, mischiato alla rugiada, conferiva a certi alberi un'incredibile luminosità.

    Mi sedetti ai piedi di un albero e tirai fuori il mio blocco ed una matita. Come sempre quando disegnavo ero completamente assorto e non mi ero neppure accorto della giovane donna che, qualche metro sopra di me, aveva da poco finito di comporre il suo Hayku.

     
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  4. Steel Hawk
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    The poet of the Trees.




    Saltuariamente qualcuno si avventurava all'interno di quel particolare pezzo di bosco, al limitare della zona militarizzata della famiglia di Yuuki, E non piaceva molto agli animali avere odori diversi da quelli soliti, li rendeva aggressiva e sempre guardinghi rendendo più difficile il loro consueto allenamento. Ma nessuno avrebbe mai biasimato qualcuno per essersi goduto qualche scena particolarmente bella di unione tra uomo e animale. Quello che la giovane Inuzuka vide, invece, era la presenza dell'Intruso sotto all'albero proprio mentre girava il capo a destra e manca per trovare il giusto alberello da abbozzare nella poesiola. La prima cosa che le venne istintivo notare furono i sandali ai piedi del ragazzo che si era appena messo a disegnare serenamente, sulle prime pensò che forse era un tipo temerario, di quelli che affrontano il gelo ed il freddo con una certa aggressività, ma il fatto che si fosse messo a disegnare ne denotava una certa grazia mentale. Si lasciò scivolare di lato, rimanendo appesa a testa in giù al ramo, trattenendosi con le gambe, proprio sopra al Rosso.

    Il coprifronte di Suna era segno del suo essere nuovo nel villaggio, era una simpatica occasione per capire cosa pensava un Sunese della "sua" foglia. Inoltre aveva anche una bella voce e le sembrava d'obbligo porre almeno un paio di complimenti a quella tranquilla esecuzione canora, tanto più se fatta da un Ninja, cosa assai più rara di ogni altra. « Salve, Straniero! » Lo salutò agitando la mano con la matita verso il basso. « Eri tu che cantavi poco prima? Hai una bellissima voce, ma devi stare attento, tra pochi metri c'è il terreno di battaglia della mia famiglia, è proibito l'ingresso a chiunque, persino a me! » Gli sorrise come solamente una personcina tutta strana riesce davvero a fare, con i capelli corvini che le penzolavano come tante liane nere e lucide dalla testa. Non era nella posizione più comoda per parlare, avrebbe detto un qualsiasi individuo sano di mente, ma Yuuki era tutta sulle sue, una ragazza che amava starsene a contatto con la natura e parlare sempre schiettamente di ogni cosa. Parlava sempre senza malizia, il tono pacato e tranquillo, forse con una vena di calore troppo spessa anche con gli sconosciuti, ma nulla di irreparabile per qualcuno a cui devono ancora insegnare come funziona la vita nel mondo Ninja.

    « Se non lo sapessi questo è il Bosco Secolare degli Inuzuka, è la parte più arcaica e selvaggia di tutta la città.. e nessuno sa cosa ci sia all'interno a parte i più bravi tra i nostri addestratori. » Annuì dondolandosi avanti ed indietro. « Quindi Benvenuto, Sunese! Io sono Yuuki, e tu sei seduto sulle radici del mio albero dell'ispirazione. » Era felice che quell'albero avesse ispirato l'arte a qualche altra persona: Iniziava a credere di essere un po' picchiatella con questa sua fissa ossessiva per la natura vivente che le parlava e le diceva cosa fare, come farlo e quant'altro. Ma quel tipo, quello era decisamente reale e presente, ed era una gioia poterci parlare.
     
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78 replies since 6/10/2007, 19:21   1218 views
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