Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. DioGeNe
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    TERZA PROVA: Morire nell’ombra?



    SPOILER (click to view)
    Off topic - dopo le 5 ore

    Ferite subite: ferita media alla gamba destra, due lievi all’addome, lieve taglio di impatto al suolo alla testa.
    Chakra consumato: 66.75/98


    Non so dire con precisione per quanto tempo rimasi lì a terra in uno stato inconscio tra realtà e sogno. Il mio corpo completamente abbandonato a se, stremato dalle dure prove subite. Però non provavo dolore...non provavo niente. Il mio risveglio fu spontaneo. Il ticchettio della pioggia sul mio corpo ormai inzuppato dalla stessa. Evidentemente ero rimasto privo di sensi per molto tempo. La testa che vorticava forte e si lamentava per i dolori di torcicollo e di tutto il corpo. Subito, però, la ragione prese il sopravvento sull’istinto. La mia mente ninja, ben allenata, stava facendo il punto della situazione.
    Ero riuscito a superare la prova senza morire e alcune delle ferite del mio corpo si erano risanate, forse merito del sensi o forse il tempo stesso le aveva guarire. Scartai subito la prima ipotesi. Ormai avevo capito di che pasta era quel ninja di Kiri, non si sarebbe scomodato a prestarmi soccorso. Dopotutto all’inizio di tutto l’aveva detto: o la morte o il miglioramento...erano queste le mie sole ed uniche alternative. Potei inoltre notare come il paesaggio era cambiato. Ora grossi nuvoloni grigi caratterizzavano quella notte; la luce della luna li mostrava a noi minacciosi ed imponenti.
    La pioggia era sottile, pungente sulla cute.

    Sentii una goccia di sangue scivolare dalla fronte. Il liquido color vermiglio fu catturato dalla mia mano che rapida andò a catturarlo per poi tamponare il resto della ferita. Mi rialzai ancora frastornato che la figura di Yashimata sensei mi apparì in lontananza. Quasi a scherno della mia condizione, ossia bagnato fradicio mentre lui coperto da un impermeabile, esordì con il suo solito sarcasmo. Ormai non ci facevo più caso, attesi in silenzio il suo seguito.

    CITAZIONE
    « Bene, Mikawa, la terza prova servirà per rafforzare la tua resistenza. Prendi questa benda e copriti completamente gli occhi. Bene, adesso inizierò ad attaccarti fino a quando non riuscirai a parare un mio colpo. Ovviamente, se starai sul punto di morire, non mi fermerò. »

    “ Prima chakra e adesso resistenza...sicuramente non sono i miei punti forti. Che abbia capito le mie debolezze?”


    Presi la benda mentre la mia mente si soffermava sulle ultime parole del sensi. “Se starai sul punto di morire, non mi fermerò”. Non fu il significato delle parole in se, che ormai avevo ben inteso dai modi di fare del kiriano, piuttosto il modo in cui lo disse. Non un cambio di tono, non una vena di sarcasmo in quelle parole. Non si sarebbe fermato davanti a niente...ne ero certo. Magari in un’altra situazione, o meglio poco tempo addietro, avrei risposto con una frase del tipo “Mpf...morire...io?”, ma forse fu l’esperienza più che la ragione a trattenermi.

    Tenere in mano quella benda mi trasportò di pochi mesi prima: l’addestramento per combattere con un occhio solo. Quante esperienze, quanti pericoli...peccato che questa mia conoscenza non mi avrebbe potuto aiutare in una situazione del genere. Qui la mia vista era completamente azzerata. In condizioni normali avrei fatto affidamento sui miei restanti sensi...ma quella non era una situazione canonica. La pioggia mascherava i suoni circostanti e, insieme all’umidità, mascherava gli odori. Inoltre sapendo che il ninja che avevo di fronte non era uno studente, i sui movimenti sarebbero stati sicuramente precisi e silenziosi. Sembrava proprio che il kiriano avesse progettato tutto nei minimi particolari...

    Misi la benda e subito le tenebre scesero. Sentii per un attimo Yamashita allontanarsi per poi rimanere con il solo rumore della pioggia. Feci due lunghi respiri per calmarmi. Il cuore infatti batteva forte e la tensione era molto levata. Il suo primo attacco arrivò subito. Potei percepire solo un fievolissimo spostamento d’aria per niente sufficiente a farmi scampare al colpo. Il pungo arrivò rapidissimo e il dolore subito si fece sentire alla spalla sinistra. Poi ancora un altro allo stomaco in un poderoso gancio. Mi sentii mancare il fiato e caddi a terra in ginocchio. I colpi cessarono per un po. Ripesi a respirare affannosamente forse più per l’agitazione che per la fatica. Poi mi venne in mente una cosa. Io ero un Mikawa, avevo il modo di chiudere la cosa velocemente. Ma questo realmente mi avrebbe portato a migliorare? Veramente avrei appreso qualcosa di nuovo? Rimasi dunque immobile, consapevole che la scelta che avevo intrapreso mi avrebbe portato a patire altre sofferenze. Infatti il colpo non tardò ad arrivare. Un pungo alla schiena arrivò da dietro facendomi sbilanciare in avanti. Rapido posi le braccia a riparo per non cadere di faccia a terra. Così in quella posizione supina gridai con tutte le forze:

    “ Allora...solo questo sai fare?!”


    Il tono era minaccioso ma si poteva capire che quello era solo un gesto di disperazione e incitamento. Non potevo neanche usufruire del chakra per irrigidire i muscoli impattati poiché non sapevo da quale parte sarebbe arrivato il colpo. Il sensei, infatti, si era guardato bene di non attaccare dallo stesso lato. Mi rialzai lentamente, o meglio ci provai. Un altro pugno al pettorale destro mi fu menato e caddi ancora a terra. Non riuscivo a tenermi in equilibrio. Il terreno scivoloso, il fatto di non avere la percezione della realtà circostante mi stava distruggendo. Provai ancora a rialzarmi. Avevo dolori su varie parti del corpo e ora anche la gamba stava rincominciando a pulsare, rimessa troppo presto in moto dal suo meritato riposo. Ero in piedi ma poggiavo gran parte del mio peso sulla gamba sinistra. Il chakra impiegato per arginare i dolori della sinistra ad intervalli regolari (2.5 ptc ogni tre colpi avversari). Questa volta il colpo partì dalla destra. Mi prese il fianco destro piegandomi in una smorfia di dolore. Potei sentire le costole scricchiolare sotto il rapido montante avversario. Si stava letteralmente prendendo gioco di me che ero burattino del suo teatro di divertimento. Vacillai sulla sinistra perdendo stabilità, ma non caddi. Usufruii del chakra (2.5 ptc) per non cadere a terra questa volta facendolo confluire sulla suola dei piedi per aderire meglio al terreno.

    Ancora un altro colpo alla spalla e poi allo stomaco...
    Questa volta non vacillai ne caddi a terra. Una smorfia di sorriso si stampò sulle mie labbra, troppo impercettibile da intravedere per il mio avversario. Un’intuizione si stava insinuando nel mio pensiero, un’intuizione che, se veritiera, mi avrebbe condotto alla salvezza. Era stato forse un caso che il sensei avesse colpito gli stessi due punti con la stessa sequenza?
    Ritornai con la mente a ciò che pochi minuti prima era accaduto dopo il pugno allo stomaco.

    “...attaccherà alle spalle!”


    Ma la mia reazione fu troppo lenta...avevo sprecato troppo tempo a pensare. Il colpo lo subii in pieno e per l’ennesima volta caddi con il volto nel fango. Si il dolore era tanto ma ora sapevo che la mia deduzione era corretta...stava seguendo lo stesso schema adottato per i primi 5 colpi. Fu soprattutto questa mia convinzione a permettermi di rialzarmi repentinamente quasi facendomi scordare delle numerose ferite sparse sul mio corpo. Stava per riattaccare, questa volta dovevo essere rapido; impastai ½ basso (5 ptc)nella parte destra del torace...il colpo si infranse sul mio corpo che per la prima volta non era stato lenito più di tanto.
    Questa fu la definitiva conferma. Avevo avuto ragione però adesso la situazione non era più così florida. Avendo irrigidito il pettorale, il mio avversario avrebbe potuto capire che avevo intuito il suo piano. Però avrebbe anche potuto pensare che avessi agito per fortuna...e io infatti verso questa strada lo dovevo portare.

    Secondo i miei calcoli adesso avrebbe dovuto colpire i costato destro...lo faci agire. Questa mia scelta, secondo la mia strategia, lo avrebbe indotto e rassicurato del fatto che la mia prima reazione era stata completamente fortuita. Chi, d'altronde, si farebbe lenire per avvantaggiarsi solo in seguito?
    Ma non avrei mai potuto immaginare che quel ninja faceva di questa filosofia la sua arma vincente. Questo comunque avrebbe potuto solo avvantaggiare la mia azione...chi se non lui, padrone di questa tecnica, avrebbe potuto scartare questa ipotesi a priori?

    Il colpo arrivò e il mio corpo subì un’altra ferita. Solo allora, però potei rendere davvero conto di quanti danni avessi subito. Ogni singola zona del mio corpo era irrigidita e dolorante, il mio fiato era spezzato e la stanchezza stava prendendo il sopravvento. Dovevo agire in quell’istante, ritardare sarebbe stato troppo pericoloso. Inoltre avevo già lanciato la mia esca con la speranza che il mio avversario avesse abboccato. Impastai un basso di chakra (10 ptc)nel braccio destro, l’orecchio teso al massimo alla ricerca del giusto tempismo per agire...sapevo dove avrebbe colpito ma il tempo no. Questa volta mi dovetti affidare, insieme all’udito, all’istinto. Orami avevo subito parecchi attacchi e, più o meno, conoscevo i tempi di azione di Yamashita. Inoltre ricordavo a grandi linee il tempo trascorso nella scorsa “sessione”.
    Alzai dunque la mia guardia, aiutato dalla massima quantità di chakra a mia disposizione, posizionando il braccio destro alto all’altezza della spalla. Il gomito era attaccato al busto per reggere il contraccolpo che avrei subito qualora il colpo si sarebbe scontrato con le mie difese e la sinistra posizionata dietro l’altra perfettamente parallela al mio corpo, dal quale distava poco più di tre centimetri, per rafforzare la parata. La speranza che tutto il “piano” fosse andato a buon fine e che di li a poco avessi sentito le nocche di Yamashita scontrarsi contro il mio avambraccio, era tanta...


    SPOILER (click to view)
    Off topic

    Ferite subite: ferita media alla gamba destra, due lievi all’addome, lieve taglio di impatto al suolo alla testa, una leggera e mezza alla spalla sinistra, una leggera e mezza allo stomaco, una leggera e mezza alla schiena, una leggera al pettorale destro, una leggera e mezza al costato. (10.75/12)
    Chakra consumato: 89.25/98
     
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