Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. - Hohenheim -
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    Quello era il preambolo. Come quando si sta per saltare da un dirupo e si guarda il baratro cercando la forza di buttarsi.Così si sentiva Eiatsu davanti la casa del Colosso dei Mikawa.Stava per intraprendere la missione più pericolosa della sua vita, stava per mettersi contro ogni villaggio ninja e contro una infinità di ninja più potenti di lui.Ma, non con la forza ma con l’abilità, come era solito dirgli suo padre, sarebbe riuscito lui vittorioso da quel conflitto necessario.
    Mentre tergiversava ai limiti della proprietà del capoclan vide una bambina che stava giocando sull’erba: quella visione lo distolse dai suoi pensieri cupi. Yakiru, quella era il nome della bambina che aveva impressionato il più forte ninja di Oto al punto da adottarla al pari di una figlia.Le informazioni che aveva su di lei erano scarse , ma erano sufficienti a stabilire che la sua forza , in termini di potenza bruta, eguagliava quella dell’eliminatore di cadaveri...
    Quella piccola creatura, nella quale era inviluppata la potenzialità di divenire ogni cosa, rese Eiatsu più sicuro delle sue chanche: decise di andare. Mentre passò accanto alla bambina, le fece un segno di saluto con la mano, ma non si fermò a discorrere con lei.Le uniche parole che la sua bocca aveva voglia di pronunciare sarebbero state riservate alle orecchie di Diogenes...

    Quando entrò in casa avvertì l’odore di te nell’aria.Il suono poi di tazze contro il legno e la voce concitata di una donna lo aiutarono ad individuare il padrone di casa.Prima di entrare nella stanza dove erano presenti le due persone, bussò educatamente, quindi disse:

    “Mi spiace interrompervi...”

    Fece quindi un gesto verso la porta.

    “Vostra figlia deve aver lasciato la porta aperta ora che è andata giocare fuori.”

    Infine aggiunse: “ Aloysius ho importanti informazioni per te”

    [...]

    Aspettando che il Colosso lo conducesse in un luogo più appartato dove discorrere in tranquillità, Eiatsu notò l’influenza positiva di una donna in casa.Qua e là erano comparsi oggetti e cianfrusaglie che Eiatsu dubitava fortemente fossero opera del gusto del Mikawa. In generale il nuovo ordine che si era imposto in casa aveva portato con se una ventata di freschezza che aveva reso quel posto decisamente meno lugubre, sebbene i lavori di ristrutturazione della villa non fossero stati ancora ultimati...

    “Aloysius più volte ti ho accennato all’importanza che riveste la mia ricerca.Tutta la mia vita è incentrata sul completamento della stessa, quindi puoi capire bene la mia angoscia quando mi sono accorto che, con i mezzi a mia disposizione, non era più in grado di progredire”

    Fece una pausa per sottolineare l’ultima parola. Intanto si era accomodato su una delle poltrone presenti nella stanza.Sebbene fosse elettrizzato e il suo corpo volesse muoversi per sfuggire all’immobilità, trovò il contatto con il velluto della sedia molto rilassante.

    “Non dico a livello concettuale:so esattamente quale è la strada da percorrere.Parlo proprio a livello materiale.I cadaveri hanno un costo, e così le apparecchiature, l’energia per mantenere in vita le macchine e così via.Mi sono fatto un calcolo e per poter andare avanti e raggiungere un qualche risultato apprezzabile mi serve un investimento minimo considerevole”

    Fece una seconda pausa. Che Diogenes gli avesse chiesto oppure no della cifra che gli era indispensabile, Eiatsu avrebbe infine detto:

    “ Approssimativamente mi serve non meno di 100000 Ryo...e questo solo per incominciare!!”

    Ora: Diogenes dei Mikawa era una persona il cui status sociale oscillava tra il benestante e il ricco. Del resto, essere capoclan di una gloriosa famiglia della Rosa, doveva pur voler dire qualcosa. Eiatsu invece era figlio di un uomo qualunque e i fondi in suo possesso non superavano che la decima parte della somma necessaria. Si sentì in dovere di aggiungere:

    “Ovviamente non sono qui a mendicarli...Certo, se venissi a conoscenza di qualche lavoro ben pagato mi farebbe piacere essere tenuto in considerazione...ma il motivo principale per cui sono qui è per dirti che ho trovato il modo di impossessarmi di un cifra simile e, al contempo, perseguire alcuni dei tuoi obiettivi”

    Si sarebbe quindi alzato e avrebbe camminato lentamente fino al tavolo presente nella stanza.

    “Questo ci porta ad un’altra informazione che credo dovresti sapere...”


    Prese quindi un rotolo da richiamo, ne sciolse il laccio nero che lo teneva chiuso, lo aprì mostrando i sigilli vergati di nero.Quindi , imprimendovi una data quantità di chakra, ne liberò il contenuto che andò a disporsi sul tavolo ora posto tra l’eliminatore ed il padrone di casa.

    “Yamashita ha lasciato questo mondo, e c’è la possibilità che questa sia una condizione permanente!”

    Quando la nuvoletta dovuta all’evocazione fu scomparsa, sul tavolo si rivelò il corpo di un uomo.Sebbene il rituale al quale L’Avatar si era sottoposto lo avesse mutato, non c’erano dubbi che quello fosse il vecchio compagno di giochi di Aloysius.


     
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