Villa Mikawa

" Chi? Suvvia Aloysius non siamo sciocchi...chi realmente avrebbe potuto ucciderlo senza il suo permesso? No...le cose sono andate in maniera diversa. L'Avatar si è sottoposto ad un rituale particolare che ha sbrigliato la sua natura d'ombra dai legacci di questa terra...persino l'anima è stata lasciata qui perchè superflua al suo viaggio. Egli è ora in un'altra dimensione alla ricerca di un qualcosa che non ha voluto comunicarci."

Con un gesto il chunin chiuse la frase e, al contempo, richiamò il corpo dell'Avatar all'interno del rotolo che fumò leggermente.Con maestria, il laccio nero venne richiuso ed, in breve, l'oggetto sparì all'intero dei suoi abiti..

" Io, fra tutti i suoi collaboratori di alto livello, sono stato incaricato di custodirne le spoglie mortali ed immortali in quanto solo io dispongo delle tecniche necessarie a richiamarlo in questo mondo...o almeno spero.."

Si lasciò cadere su una poltrona spostata leggermente di lato rispetto a Diogenes:

" Tuttavia non mi ha detto ne quando nè come. Per quello che sappiamo potrebbe anche non succedere mai... intanto la custodia del suo corpo, come potrai ben immaginare, mi metterà un bel bersaglio dietro la schiena, qualora la voce della sua morte arrivasse a terzi..."

Fece una piccola pausa per poi riprendere con maggiore enfasi:

"Proprio pensando a come risolvere questo problema ho trovato una soluzione anche al mio obiettivo primario! Ascolta con attenzione..."

[...]

Quando tutto il piano fu esposto, Eiastu concluse dicendo:

" Ti farò sapere se dovesse servirmi qualcosa...intanto tieni occhi e orecchie aperte Aloysius e , per favore, ricordati di quello che ti ho detto circa la mai necessità di fondi: conto che riuscirai a trovarmi un lavoro ben remunerato."

Si alzò mentre i suoi abiti turbinavano leggermente in aria:

" Sto per partire verso la prima tappa, ci rivediamo al mio ritorno."

Detto questo si congedò educatamente dal capoclan Mikawa e usci dalla casa. Ripercorrendo il giardino al contrario non trovò più la ragazzina nè vide nuovamente il bel viso di Matsumoto.

Tuttavia non gli importava più di tanto: i suoi pensieri già viaggiavano oltre quelle frivolezze.Sorvolavano i tetti e le mura custodite dai quattro cancelli Otesi, percorrendo le miglia di terre e poi quelle di mare, fino alla lontana Kiri.