Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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    Rilascio.




    Raizen annuì grave, dando a Tekuro l’ultimo consenso di cui necessitava.
    Qualche rapido sigillo da parte del drago e dopo l’imposizione delle mani sulla fronte di Raizen questo cadde in un sonno profondo, immobile, ben più vicino alla morte di quanto un sonno normale concedesse.
    Addormentato il colosso di Konoha Tekuro si girò verso l’otese.


    Sei curioso, piccolo otese, ma per quanto il tuo sguardo possa essere affilato non potrà comprendere ciò che agli occhi è invisibile, l’essenziale: l’esperienza.
    A te, come alla donna, non basterebbero 4 vite per tentare di imitare ciò che farò a breve, ma non prendetela a male, si tratta solo di tempo e purtroppo agli esseri umani non ne è stato concesso tanto.


    Il grande drago chiuse gli occhi, pareva essere turbato.

    A questo mondo non sono tante le cose che possono impensierire un antico sciamano come me, tuttavia, forse per quella che voi chiamereste “veneranda età” ho compreso che ogni vita, anche la più breve, ha un valore inestimabile. Per noi, Raizen, ha un valore ancora più elevato, sotto il suo viso strafottente alberga un cuore nobile, tuttavia, in onore di quel valore ho bisogno di rivelarvi che altrettanto nobile non è la sua materia grigia.

    Sospirò nuovamente, pareva non essere del tutto sicuro di ciò che faceva.

    Questo shinobi… è folle.
    Non lo è sempre stato, e neanche lo è diventato per qualche sua azione sconsiderata, semplicemente il destino gli è stato avverso. Un piccolo difetto fisico ha compromesso parte del suo cervello … ma non dilunghiamoci troppo sugli aspetti medici. Io e la mia specie gli siamo debitori di 3 vite e il sigillo che porta sul ventre è il nostro modo di aiutarlo, tuttavia non è stato sufficiente, l’esubero di chakra ha bruciato qualche sua cellula celebrale, tuttavia il chakra ha una duplice natura, e le cellule perse sono recuperabili, ciò che dovete temere è la sua ignoranza.
    Gran parte della vita di quest’uomo si è sorretta su delle immagini, su delle storie, su delle sensazioni inesistenti, comprenderlo in una sola volta potrebbe essere un colpo troppo duro, per questo dovrete assecondarlo per qualche tempo. Se mai vi ha parlato delle sue abilità, o del suo passato, sappiate solamente che le prime erano frutto di un corpo e di una mente che cercava di non cedere sotto la sua stessa potenza mentre il secondo è il parto di una mente disadattata. Fortunatamente è ben temprato, la ripresa potrebbe essere ben più rapida del normale.
    Non so quanto cara vi sia la sua vita, ma se l’avete voluta preservare non vi costerà troppo continuare a farlo per un altro po’ di tempo.


    Posizionò le mani a formare il sigillo del cavallo e dopo un lieve sbuffo di fumo vi comparvero 4 rotoli di dimensioni considerevoli.

    Queste sono le quattro chiavi, i quattro draghi. Abbiate cura di disporre i rotoli in modo che ognuno di essi sia in linea con un punto cardinale, dopodichè passatemi i lembi di tutti e quattro.

    Dopo aver impartito i pochi ordini con la lentezza e la calma di chi ha trascorso una vita troppo lunga per preoccuparsi del tempo che trascorre il drago compose un nuovo sigillo, questa volta i rotoli che comparvero erano di normali dimensioni, ed erano tre. Come i precedenti una volta srotolati si sarebbe potuta leggere una fitta quanto incomprensibile scrittura che li ricopriva interamente.
    Uno dei tre rotoli più piccoli venne srotolato per il lungo nel corpo disteso del colosso, mentre gli altri due, una volta srotolati, si sarebbero incrociati nella fronte formando una X.
    Tutti e tre i rotoli, sapientemente disposti dal rettile, si sarebbero incrociati nel mezzo di un cerchio che riportava al suo interno l’unico ideogramma che avevano in comune.


    Prima di poter sciogliere il sigillo nel ventre occorre arginare per sempre le porte, non vanno del tutto represse, la cosa danneggerebbe il sistema circolatorio e tutto l’organismo visto che ne bloccherebbe un intero troncone, praticamente strozzeremo le vie d’uscita.

    Tekuro allora cominciò una lunga cantilena, un sussurro più che una melodia, e lentamente gli ideogrammi presero vita, formando una lenta processione che li portava al centro del cerchio in cui si sovrapponevano i rotoli, appena il primo vi giunse sia il ritmo del sussurro, che la velocità di spostamento degli ideogrammi aumentò vertiginosamente mentre un foro pareva aprirsi nei rotoli per contenere quelle informazioni.
    Quando la corsa terminò il drago unì le mani nella posizione della tigre: il rito si era concluso.


    Abbiamo terminato la prima parte.

    Non aveva il fiatone, tuttavia era evidente che quel processo l’avesse stremato.

    Come vi avevo detto questo serviva a imprimere le strozzature al sistema, ora però è rimasto in circolo troppo chakra, per cui va sciolto il sigillo presente sul ventre.
    Una volta disposti i rotoli non toccateli per nessuna ragione, saranno i contenitori del chakra in eccesso, e di disturbato è più che sufficiente uno, non baderò alla vita di eventuali disertori di quest’ultimo ordine.


    Si fece passare i lembi dei quattro rotoli disponendoli in maniera che formassero un quadrato attorno allo shinobi di konoha.

    Non è il primo sigillo che viene scritto questo, la chiave non può essere trasferita dai rotoli ad un altro tramite, anche se Raizen ne ha per un momento incrinato la resistenza non ci sarebbe comunque modo di scioglierlo del tutto.
    Ricordate di non toccare i rotoli.


    I presenti osservando i rotoli li dispiegati avrebbero notato che non erano scritti così fitti come quelli dei rotoli utilizzati in precedenza, bensì era come se tra le varie righe ci fossero dei pezzi mancanti.

    Ora, per favore, fate silenzio.

    Preso qualche minuto per scendere in un profondo stato di trance il drago prese a comporre un numero abbastanza esteso di sigilli, completati i quali emise un flebile sussurro, un richiamo quasi.
    Al termine del piccolo rito apparve dal tantien del drago un’affusolata mano di chakra che colpì con una violenza incredibile il centro del sigillo che Raizen portava su di se, tuttavia il corpo non ne risentì, non si mosse minimamente. Una volta riemersa la mano sembrava essere ricoperta degli stessi ideogrammi incisi nei rotoli.


    Rilascio.

    Appena pronunciata la parola accaddero più cose contemporaneamente: la mano si schiuse per poi scomparire, lasciando ricadere gli ideogrammi che, come dei pulcini infreddoliti, strisciarono verso i rotoli, nel contempo quelli ivi presenti si erano orientati verso la mano appena scomparsa per lasciare il posto a quelli che tornavano.
    Il sigillo era stato sciolto.
    Il drago emise un lungo respiro, osservandolo Diogene avrebbe potuto notare come fosse lievemente dimagrito, probabilmente quei riti se eseguiti da un essere umano l’avrebbero portato alla morte ben prima della loro conclusione.


    Qui ho terminato, quando si riprenderà dite al ragazzo che ho fatto ciò che ritenevo più opportuno e nient’altro!
    Capirà tutto col tempo.


    Uno sbuffo di fumo annunciò la dipartita del prezioso alleato di Raizen e di tutto il suo materiale utilizzato per i sigilli.

    […]

    Raizen avrebbe riaperto gli occhi dopo altri 2 giorni di riposo, lievemente stordito, ma in piena forma.
    Non trovando più il sigillo dei quattro draghi impresso nel suo busto avrebbe chiesto al primo essere senziente cosa fosse accaduto in quel lasso di tempo.

     
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