Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. ~ Marcø
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    Attesa2






    Deveraux mi ascoltò quasi senza battere un ciglio, manteneva un'espressione indecifrabile, impedendomi di capire i suoi pensieri riguardo alle mie parole. Si schiarì la voce, per poi rispondere alle mie domande. Il nome del jonin era venuto fuori durante un'interrogatorio mentale e, anche se non si fidava completamente del Mikawa, la pensavano allo stesso modo. O così credeva: per un jonin, ingannare qualcuno come me o Deveraux, deve essere semplice come respirare. Però aveva ascoltato le idee quasi antiaccademiche del mio compagno senza metterlo alla gogna, considerandolo un pericolo per Oto. Già un passo avanti.
    In riferimento al biglietto, non potevamo essere sicuri che l'avesse scritto proprio il Mikawa, ma eravamo venuti proprio per questo: chiedere del plenilunio. Già, potevamo sembrare stupidi, chiedere ad un jonin della sua levatura quando sarebbe stata la prossima notte di Luna piena, ma era solo un modo per scoprire se fosse stato davvero lui l'autore dell'enigma.
    Afferrando il proprio mantello, mi spiegò che l'aveva ottenuto dopo aver fatto da maestro a due giovani Yotsuki e per via del suo passato movimentato come, d'altronde, il mio. Solo che lui aveva avuto la fortuna di essere cresciuto vicino alle persone giuste. Mio nonno non mi avrebbe mai concesso una scorciatoia per via della nostra parentela, anzi, era pronto a mostrare a tutti che non basta essere suo nipote per avere tutte le porte aperte. Ciò che mi colpi fu il fatto che anche Deveraux aveva perso il padre, deceduto mentre difendeva l'East Gate. La mia memoria viaggiò, tornando velocemente indietro fino al momento in cui rividi mio fratello uccidere a sangue freddo due guardiani di Oto. Che fosse...? No, non è possibile. Non mi sembra di ricordare che ci furono dei funerali all'interno del clan in quei giorni. Ma questo mi fa capire il perché Deveraux, come me, voglia ripulire la spazzatura.

    « Mi dispiace per tuo padre, so cosa vuol dire perdere delle persone care... »


    Cercai di fargli capire che questo evento ci accomunava, mentre lui tentò di sdrammatizzare con una risata e dicendo che faceva pena un po' a tutti. Stavo per dirgli che non era pena quella che provavo, ma chiusi la bocca prima di averle dato fiato, optando invece per un sorriso leggermente forzato. Deveraux invece sembrava così spontaneo nelle sue risate, nelle battute che diceva, il suo comportamento... Mi sembrava che avesse superato bene la perdita del genitore. Magari anche sarei diventato così un giorno, dopo aver incontrato mio fratello e avergli ripulito la coscienza.
    Comunque, come stava dicendo il mio nuovo amico, May ci stava mettendo un'eternità per preparare il the. Stavamo aspettando da troppo tempo, che il Mikawa non fosse in casa? No, ci avrebbe avvertito e mandato via. La villa era piuttosto grande, tuttavia il tempo che stava impiegando a recarsi nelle cucine, far bollire dell'acqua e tornare era eccessivo. O le cucine si trovavano nei sotterranei, oppure qualcuno ci stava facendo aspettare volontariamente. Ero quasi sicuro che fosse la seconda opzione.

    « Mm, probabilmente avrei fatto prima ad andare fino a Kumo per raccogliermelo da solo il the... Senti Deveraux, non pensi che il Mikawa ci stia mettendo alla prova? Mi sta dando proprio quest'impressione. »


    Ecco, è proprio in quei momenti che la persona di cui stai parlando ti appare alle spalle. Mi sarei sentito come un bambino con le mani nel vasetto di marmellata, se fosse successo. Almeno, però, avremmo potuto finalmente incontrarlo.
     
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392 replies since 2/11/2007, 23:19   12226 views
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