Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. ~ Marcø
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    Confronto






    Anteras pretese che rispondessimo alle sue domande in modo esplicito. Non fu un problema, ricordavo bene i dettagli da lui richiesti. May, dopo essere scomparsa passando per le scale, era riapparsa dalla seconda apertura sul lato destro dell'ingresso. Avevo passato quasi due ore ad osservare quella stanza.
    Per arrivare in biblioteca la avevamo seguita attraverso la stanza dove avevo notato quella specie di armatura del ninja di Oto, oltre al resto del suo equipaggiamento. Avrei dato il tempo a Deveraux di pensare ai dettagli e rispondere. Non volevo anticiparlo, levandogli la possibilità di ragionare sulla richiesta dello strano maggiordomo.
    Il mio compagno rispose ad entrambe le domande correttamente, quindi non feci altro che annuire con la testa, compiacendomi del fatto che entrambi avessimo una buona memoria.

    [...]


    Quando feci compiere il quarto giro al pomello della porta, questa si aprì. Sorrisi, pensando a come, collaborando, eravamo riusciti a risolvere quella piccola prova. Era già un passo avanti. Invece di entrare subito, tesi l'orecchio, mi era sembrato di sentire un rumore di passi provenire dalle scale. E infatti, vidi Anteras raggiungerci, come se niente fosse.
    Rimasi leggermente stupito quando il maggiordomo sembrò congratularsi con noi, per le intuizioni che ci avevano portato alla soluzione dell'enigma, e ci concesse una decina di minuti per sistemarci nelle stanze e indossare un costume. Nessun problema, avrei eseguito gli ordini alla lettera. Entrai nella stanza, chiudendo la porta dietro di me e pensando alle parole dell'uomo dagli occhi demoniaci. Sapeva esattamente ciò che io e Deveraux avevamo detto o fatto. Mi concessi un minuto di riposo sul letto, dopo aver poggiato il libro sulla storia del nostra clan sulla scrivania. Feci il punto della situazione: l'allenamento con il Mikawa si sarebbe svolto il giorno successivo, oggi avremmo fanno nuove conoscenze e avremmo visitato la casa, dopo aver indossato il costume che si trovava accanto a me. Alzandomi, comincia a spogliarmi, per compiere gli ordini del maggiordomo. Indossai il semplice slip, mi vestii e raggiunsi il maggiordomo nel corridoio con un paio di minuti di anticipo sul limite che ci era stato imposto, pronto a seguirlo. Con lo sguardo cercai Deveraux, quindi feci un cenno con la testa per sapere se tutto andava bene.
    Stavamo per iniziare a scendere le scale, quando una porta si aprì, lasciandoci vedere uno degli occupanti di villa Mikawa. Si trattava di un uomo dai capelli bianchi come i miei, ma ben più lunghi, e un tomo ingiallito fra le mani. Appena aprì bocca capii che tutti, probabilmente, erano stati informati della nostra presenza. L'uomo si presentò come Ukitake, un nome che avevamo sentito quanto Anteras ci aveva informati della disposizione dei bagni, e ci chiese se ci eravamo ambientati. Per quello che avevamo visto, sì, ma non ero sicuro che a fine giornata sarei stato della stessa opinione.

    « Io sono Daisuke Yotsuki, piacere di conoscerLa. Sì, per ora mi sono ambientato bene, grazie »


    Ebbi una buona impressione di quell'uomo, sembrava gentile, e le sue parole, a differenza di quelle di Anteras, non sembravano nascondere doppi fini. Dallo scambio di battute fra i due sottoposti del jonin capii che la nostra destinazione sarebbe stata il lago dove, al nostro arrivo, avevamo visto delle persone divertirsi e festeggiare. Probabilmente era lì che avremmo conosciuto gran parte dei ninja che abitavano in quell'enorme edificio.
    Scendemmo le scale e uscimmo dal portone, mentre il nostro sorvegliante ci affidava un nuovo compito: dai comportamenti e dalle parole delle persone che avremmo conosciuto dovevamo dedurre il campo di specializzazione di ogni ninja, ci era concessa una sola domanda a persona. Ovviamente, anche le domande che potevamo fare avevano dei limiti, l'avrei capito anche se Anteras non l'avesse detto. Ukitake ci avrebbe fatto da cavia. Lo osservai, cercando immediatamente di leggere il titolo del libro che stringeva fra le mani e che prontamente coprì. Non sarebbe stato facile.
    Squadrai l'uomo dai capelli bianchi: non mi sembrava molto muscoloso e non sembrava avere l'atteggiamento di un guerriero, anche se a volte le apparenze ingannano. Aveva detto che sarebbe venuto con noi, per leggere all'aria aperta e "memorizzare dei termini". Mi sarebbe sembrato strano per un esperto del corpo a corpo l'uso di quelle parole. Pensai che magari desiderava solo acculturarsi, ma esclusi le specializzazioni che riguardavano il combattimento. Che fosse un dottore? Oppure poteva essere uno di quei ninja che si occupano dei cadaveri. Erano questi i due campi di applicazione della medicina che conoscevo.
    Deveraux si avvicinò a me, per parlarmi nell'orecchio, un gesto che non mi piacque tanto, ma che non criticai ad alta voce. Ero quasi sicuro che ad Anteras avrebbe fatto piacere ascoltare i nostri ragionamenti, però, per non mancare di rispetto al mio compagno, avrei parlato anche io a bassa voce. Eravamo d'accordo sul fatto che non fosse uno specialista del combattimento, non su quale fosse la sua vera specialità. Il giovane Yotsuki pensava che fosse un esploratore, o qualcosa di simile, mentre io insistevo sulla via della medicina. Non mi sembrava proprio il tipo che eliminava degli obiettivi dopo essersi infiltrato, anche se nel mondo dei ninja l'apparenza spesso inganna.
    Aspettai che finisse di parlare, trovandomi in accordo con la maggior parte delle sue affermazioni, prima di aprire bocca.

    « Sono d'accordo sul fatto che non sembri un lottatore, ma pensavo più ad un ninja specializzato nella medicina, come un dottore od un occultatore di cadaveri. Un ninja che si infiltri difficilmente si definirebbe un "sempliciotto" quando qualcuno deve scoprire le sue attitudini. Quindi non sono sicuro di voler fare la domanda che proponi, in quanto se la risposta fosse "svago" non avremmo un'alternativa sulla quale ripiegare. Potremmo chiedergli a chi sono direzionate le sue attenzioni fra nemici, allora opterei per un infiltratore, compagni di team, una risposta da medico, o altri ninja, cadendo così nella categoria degli eliminatori di cadaveri. Ho però paura che sia una domanda specifica, la terrei di riserva se non hai nient altro in mente. Che dici? »


    Probabilmente facendogli quella domanda non avremmo fatto una buona impressione su Anteras, quindi non l'avrei posta se non come ultima possibilità. Mentre attendevo la risposta di Deveraux, pensai ad altre domande che avremmo potuto fare.

    [...]


    Quando arrivammo al lago rimasi colpito da ciò che vidi. Vi erano circa una quindicina di persone, in costume da bagno, i cui fisici sembravano essere scolpiti nel marmo. Non erano tutti energumeni palestrati, ma di sicuro tutti erano ben allenati. Le bottiglie di alcolici sparse per terra mi diedero l'impressione che non tutti sarebbero stati perfettamente sobri, vista la loro quantità, seconda solo a quella del cibo. Stavano infatti cuocendo della carne sulla griglia, nonostante su dei tavolini ci fossero già dei cibi pronti.
    Ad accoglierci giunse una ragazza leggermente alticcia, dal seno prosperoso messo ben in vista dal costume. Da ciò che colsi con la coda dell'occhio, Deveraux ebbe una reazione un pochino più istintiva dalla mia, facendo cadere lo sguardo sulle forme della giovane, il cui nome era Matsumoto. Ci chiese di spogliarci, adulandoci in merito al nostro fisico allenato, come se gli altri presenti non fossero altrettanto muscolosi o tonici. Eseguendo la richiesta mi sfilai tutti i vestiti, escluso il costume, mostrando così il mio fisico quasi statuario di cui andavo fiero: dimostrava quanto mi impegnavo per servire il mio paese anche quando non ero in missione. Il fisico di Deveraux non era sviluppato quanto il mio, ma ricordavo la stretta di mano che mi aveva dato presentandosi. Pochi muscoli, ma buoni.
    Anteras e Ukitake affermarono che sarebbero rimasti a badare alla carne, mentre la ragazza formosa li accusava di essere vecchi nell'animo, o semplicemente sobri, pensai. Il nostro destino sarebbe stato, invece, quello di giocare a bandierina, nel lago. Quando vidi che tutti gli altri giocatori utilizzavano il chakra repulsivo per camminare sull'acqua mi vergognai di non aver mai approfondito l'argomento nei miei allenamenti. In ogni caso, Matsumoto ci disse di sbrigarci e mi affidò alla squadra avversaria alla sua, con il numero quattro.
    Appena mi misi in fila con i miei compagni, con la mia testa all'altezza dei loro piedi, l'uomo che reggeva il fazzoletto ci ricordò le regole, accennando ad vantaggio per una seconda prova come premio ai vincitori. Quindi, non sarebbe finita lì.
    Quindi, chiamò prima i numeri due, una coppia di ragazzine, e poi i numeri tre, due uomini. Entrambe le sfide furono vinte dalla squadra avversaria ed entrambe mi stupirono. Nella prima, una bambina di non più di dieci anni, nonostante si muovesse ad una velocità ben superiore alla mia, fu sconfitta da un'avversaria altrettanto veloce. Nella seconda, il mio compagno di squadra, Muroga, cercò di ingannare l'avversario, un energumeno, con un semplice genjutsu, fallendo. Matsumoto sembrava entusiasta dei due punti appena conquistati.
    Mentre osservavo le sfide, cercai di memorizzare qualche dettaglio sulle persone che mi trovavo davanti. Sulla coppia di ragazze, oltre alla velocità sorprendente, non raccolsi dati sufficienti a farmi venire in mente la loro specializzazione. Nel secondo incontro, invece, mi vennero in mente degli ottimi spunti. L'energumeno sembrava basarsi su un misto di istinto animale e sensi sviluppati, caratteristiche necessarie ad ogni esploratore, mentre Muroga poteva essere un esperto di genjutsu, anche se affermava di non essere molto dotato nelle tecniche illusorie. Pensai che fosse normale che un illusionista mascherasse le sue abilità.
    Il punteggio era a favore degli avversari, bastava perdere un'altra sfida per donargli la vittoria. Quasi sicuramente sarei stato chiamato, me lo sentivo. Mi preparai, tendendo tutti i miei muscoli e rivestendo la parte superiore del mio corpo con un leggero strato di elettricità: avevo bisogno di riflessi fulminei. [Attivazione Manipolazione Elttrica]
    Dopo un attimo di suspense, il signore che reggeva i fazzoletti ci chiamò e immediatamente scattai verso di lui. Tenendo la testa fuori dall'acqua, notai come Deveraux, che la teneva dentro, si avvicinasse più rapidamente di me all'obiettivo. Le sue braccia sembravano ricoperte di squame, forse per qualche strano jutsu. Lo vidi tirare fuori la testa, per guardarmi, e cercai di mostrarmi affaticato. Era molto più vicino di me e lo sapeva. Nonostante ciò, oltre a tirar fuori la testa, accelerò improvvisamente, portandosi fino al fazzoletto.
    Sfortunatamente per Deveraux, ero un abile nuotatore, e non mi limitavo al semplice stile libero che adottai mentre mi avvicinavo alla bandierina. Appena il mio avversario giunse ad essa, ci separavano circa tre metri, allungò il braccio per afferrare il fazzoletto sospeso fra noi due. Proprio il gesto che aspettavo. Approfittando del fatto che non aveva accennato neanche per un momento a rallentare, anzi aveva appena accelerato, scattai verso di lui, concentrando parte del mio chakra nelle gambe, mentre eseguivo una gambata a rana. [Basso, Forza: 450 + 75 = 525]
    Contemporaneamente, estrassi il braccio destro dall'acqua, mentre impastavo una quantità di chakra maggiore di quella che avevo appena usato, per adattare ai miei scopi una tecnica conosciuta da quasi ogni studentello di Oto: la Doppia Rottura. Avevo bruciato in un attimo la distanza fra me e il mio avversario e grazie al mio lungo braccio avrei cercato di toccarlo. Con la mano destra avrei cercato di afferrare la parte più vicina a me, che fosse il suo braccio, o le gambe, se in qualche modo fosse riuscito a girarsi senza praticamente rallentare. [Velocità: 425 + 50 = 475]. I riflessi, aumentati dallo strato di elettricità che mi avvolgeva, mi avrebbero permesso di correggere la mia traiettoria nell'ambito del possibile.
    Se Deveraux fosse riuscito a sfuggire al mio colpo non mi sarei certamente fermato, anzi lo avrei inseguito pronto ad afferrare la sua caviglia per fermarlo. Avrei usato la spinta del braccio destro che aveva mancato il bersaglio per riniziare a nuotare, e tentare di afferrare la parte finale della gamba sinistra del mio avversario con la mano mancina. Anche in questo caso mi sarei fatto aiutare da quell'enorme energia che era il chakra, potenziando i muscoli delle gambe. [ Basso, Forza: 450 + 75 = 525]
    Era stato questo il suo grande errore, non fermarsi minimamente, e nel nostro primo confronto fisico non gli avrei concesso nessun errore.


    Status




    Vitalità


    Chakra


    Forza: 450
    Velocità: 425
    Riflessi: 400
    Resistenza: 400

    Agilità: 400
    Precisione: 400
    Senjutsu: 400
    Concentrazione: 400

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuito

    1° Slot Difesa:
    2° Slot Difesa:


    1° Slot Azione: Nuotata
    2° Slot Azione: Tentativo con la mano sinistra


    Slot Tecnica Base: Attivazione Manipolazione Elettrica
    Slot Tecnica Avanzata: Doppia rottura


    Appunti




    Conoscenze Utilizzate




    Doppia Rottura - Nibai Kyuukei Rendan
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
    L'utilizzatore può effettuare un numero elevato di colpi con gli arti superiori. Gli attacchi avranno velocità incrementata di 2 tacche.
    Il primo colpo è gratuito; ogni slot azione impiegato successivamente permetterà di effettuare 2 attacchi.
    Richiede l'utilizzo di slot azione.

    Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Slot Massimi: 1 slot ogni 2 gradi ninja]

    [Da studente in su]




     
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392 replies since 2/11/2007, 23:19   12256 views
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