Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    Tesori perduti e Tesori ritrovati


    Te non ti conosco, ma istintivamente mi stai un tantino più simpatico di quell'Omoi. Alla porta si era presentato un tizio tutto appuntato che pareva uscito da un qualche romanzo vittoriano. A ben pensarci Febh non aveva idea del perchè si chiamassero "vittoriani" quei piccoli romanzetti che la vecchia Ogen si faceva portare dalle terre oltre-Iwa, ma sospettava centrassero qualcosa con il fatto che ci si aspettava che i protagonisti vincessero. Devono averci visto dalla finestra...in realtà sono andato solo una volta a casa di Gene in passato, di solito ci si becca alle mura o in ufficio. Beh, entriamo! Senza saperlo aveva dato voce ai pensieri di Amano mentre attraversavano il tetro giardino, palesemente abbandonato, così come l'esterno del palazzo che aveva sicuramente visto giorni migliori. Ho una vaga sensazione di deja-vu, sapete? Commentò nel vedere rovi e sterpaglie che aggredivano le mura, grattando via i segni di una passata grandezza.

    Gene vi sta facendo battere la fiacca, eh? Anche a palazzo Yakushi, prima dell'arrivo di Febh, tutto era abbandonato nel grigiore indolente di chi, immortale, non ha alcun interesse per le questioni materiali. Vi ci vorrebbe un'iniezione di sangue fresco. E diede di gomito al giovane Amano, nella sua distorta concezione di una battuta. Con gli Yakushi ha funzionato. L'interno era un pelo più organizzato, segno che perlomeno gli abitanti della Villa non avevano piacere a vivere in mezzo a polveri e rifiuti, ma un vago senso di disagio (di stasi?) riempiva ogni respiro.

    Accomodatisi in un salottino, i due vennero accolti da un vassoio di dolcetti e dal profumo del the caldo. Oooh, ora si ragiona. Disse dopo aver arraffato e sbafato in un sol boccone due pasticcini, ovviamente del tutto impervio a quelle basilari norme che il galateo imporrebbe in casa d'altri. Non aveva nessun bisogno di essere formale, a dispetto dell'atteggiamento di quel maggiordomo. Quando Amano saltò sulla sedia Febh, del tutto dimentico di non essersi presentato con il suo titolo, lo fissò come se fosse uno scappato dall'ospedale psichiatrico (e ricevere uno sguardo simile dall'Amministratore di Oto generava un paradosso poco dissimile dal viaggiare nel tempo per uccidere un proprio antenato). Si, Amministratore. Tranquillo però, non è contagioso. Cercò di spiegare con tono conciliante, salvo poi alzare gli occhi al cielo in una sincera nota di rammarico. Purtroppo.

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    Il ragazzo finì poi di spiegare la propria situazione, trovandosi di fronte allo Yakushi che finalmente comprendeva l'equivoco, illuminandosi in volto! Adottivo! Ma certo! Scioccò le dita, quasi avesse svelato l'enigma del secolo. Cioè, era ovvio, lo sapevo benissimo, beninteso. E poi concentrandosi su quel pacco. Beh, se anche Gene è un destinatario aspettiamolo pure per un pò. Concluse facendo spallucce, anche se improvvisamente quel messaggio proveniente da Luis attraverso un figlio sconosciuto diventava terribilmente interessante.

    Peccato che il padrone di casa fosse tutt'altro che disponibile, come si premurò di sottolineare Anteras con una strana espressione in viso, abbastanza intensa da far alzare un sopracciglio allo Yakushi, il cui leggendario intuito superava le normali barriere della logica. Uhm...mi stai dicendo che sta tanto male da non venire da me ma non abbastanza da finire in ospedale? Oppure che ha una di quelle malattie che lo riempiono di pustole orrende e non vuole farsi vedere? Corrucciò la fronte, alzandosi. In ogni caso sono lusingato, ma preferisco le donne. Si era parlato delle barriere della logica, ma non del fatto che venissero superate verso risultati positivi...anzi, Febh era il fraintendimento incarnato. Quindi puoi pure smettere di guardarmi così. Allora...diciamo che ormai siamo qui per quel bestione del tuo padrone di casa e che quindi andrò a vederlo, che la cosa gli piaccia o meno. Verso Amano. E' una specie di armadio tutto d'un pezzo con un parrucchiere dai gusti discutibili...la sola idea di beccarlo mezzo comatoso e disegnargli roba oscena sulla faccia mentre non può difendersi è un'occasione irripetibile! Se non altro il prode Febh Yakushi, amministratore di Oto, era onesto quando voleva dare fastidio per il puro piacere di farlo.

    Ma Amano aveva altre idee, e volendosi liberare al più presto del gravoso impegno impostogli da Luis si fece avanti, presentando l'involto e cominciando lentamente, con aria quasi cerimoniale, a levare gli strati di tessuto che lo proteggevano da urti, polvere e sguardi indiscreti. Febh stava quasi per interromperlo ma al sentirsi chiamare "uomo di fiducia" si era un attimo perso nell'ipertrofia del suo ego, quindi non potè che assistere a ciò che stava accadendo, mosso da una discreta e crescente aspettativa: cosa poteva mai voler consegnare Luis all'Amministratore? L'unica cosa che gli veniva in mente era un qualche resoconto dei suoi viaggi...anche se c'era un ricordo, lontano e quasi sepolto in cui uno Yakushi ancora Genin assisteva all'ascesa del Kokage e alla sua scelta di un successore di un oggetto oltremodo speciale.

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    Oggetto che gli venne dato da mani fin troppo giovani per portare un peso tanto gravoso, e presentato da una voce che quasi tremava, e a ragione, per l'emozione. La Kusanagi... Febh ripetè, con la bocca aperta e gli occh sgranati...la voce roca per la sorpresa, mentre riceveva quell'oggetto leggendario. La spada del Kage. Deglutì, e fu parecchio difficile farlo con la gola completamente arida, così come era difficile evitare di concentrarsi a fronte di un evento di tale portata...quando parlò nuovamente il suo tono, così come il suo sguardo, erano molto più taglienti di quanto non fossero stati negli ultimi tempi, anche se meno aggressivi di quando aveva incontrato Amano alle mura. Ehi, maggiordomo, quale che sia il tuo nome ora mi porti da Gene. Se non vuole vedermi allora sfondo la porta, gli spezzo le gambe e poi gliele curo. Maneggiò l'arma con estrema cautela, quasi tentato dal provarne il potere quanto lo era stato da Genin...ma non era lui il proprietario: era solo il custode...sapeva bene che l'arma apparteneva ad altri, in quel momento. La puntò verso Amano. TU hai camminato fino a Oto con questa spada senza scorta? Hai IDEA di quanto vale? Non pensare di esserti liberato da questa situazione: la vedrai fino in fondo. E ora andiamo da mister capelli a punta!

    Serrò la mano sull'elsa, quasi per imporsi di non legare il suo chakra a quell'oggetto. Non è che hai anche il fodero da qualche parte? Chiese con un lampo della stranezza abituale. Sai...se entro con una spada sguainata magari Diogenes potrebbe prendersela a male...
     
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392 replies since 2/11/2007, 23:19   12217 views
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