Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. DioGeNe
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    " Questo è...inaspettato. "

    Disse con fare spiazzato il maggiordomo; dopotutto non capitava tutti i giorni di vedere davanti ai propri occhi uno degli artefatti più antichi e potenti che il mondo ninja avesse mai concepito. Si era alzato di scatto facendo cadere una goccia di the sul piattino; poi si ricompose e il fuoco che aveva animato per un istante i suoi occhi lasciò spazio al sua incrollabile raziocinio.

    " Sebbene è noto che fosse Luis il possessore della Spada del Paradiso, l'artefatto andrebbe analizzato e verificata la sua veridicità. Se vuole amministratore, Ukitake, uno degli abitanti della villa, è un esperto di storia e potrebbe accertare quanto dice questo ragazzo. Non è mio compito giudicare ma bisognerebbe anche cercare il Mikawa che prima possedeva questa spada e verificare che la storia e la persona che abbiamo difronte corrisponde al vero."

    Era chiaro che quello non era un semplice funzionario di casa: Anteras per anni aveva gestito la rete di spionaggio della villa e aveva fatto parte a molte delle riunioni tra i vari gregari al servizio del Mikawa. Perchè Febh si fidasse così tanto di quel ragazzo non era dato sapere all'uomo in camicia ma, analizzando la situazione dall'esterno, la verità era che uno sconosciuto voleva vedere Aloysius ed era armato con un potente artefatto.

    Questo stato di allerta era percepibile sul volto del maggiordomo il quale cercava conforto in quello dell'amministratore: Febh era imbranato, e questo era ben noto, ma rimaneva un ninja secondo a ben pochi in quanto a capacità, almeno a sentire Diogenes...mettere gli altri in allerta non avrebbe cambiato la situazione. Dunque Anteras non poteva nemmeno impedire al duo di far visita al Garth e questo lo sapeva fin dal principio, fin da quando aveva scelto di non mentire e di coinvolgere lo Yakushin nella malattia del boss.
    Quindi si alzò e, invitando gli altri a seguirlo al piano superiore, iniziò col dire:

    " Dopo la storia di Doveraux è peggiorato notevolmente. Già allora le sue condizioni non erano granchè, lo ha visto anche lei le bende sul suo corpo, ma di missioni pericolose e di ferite ne ha accumulate tante...non vi era motivo di preoccuparsi più del dovuto. "

    Si arrestò dunque sull'orlo dell'imponente scala, prima di accedere al corridoio che portava alle camere da letto. Lì in fondo c'era Ashiro, il gigante buono, seduto per terra e appoggiato alla porta dell'uomo che lo aveva riportato al mondo civilizzato. Era lì da diverse ore, la moquette a terra aveva catturato la forma dei suoi abnormi piedi...Vedendo arrivare il trio, ed in particolare i due nuovi che aveva percepito sin da quando erano arrivati, non si scostò di un centimetro dando un chiaro segnale di divieto di accesso. Nessuno gli aveva detto di farlo ma il suo istinto animalesco lo aveva spinto a pensare di dover diventare il corpo che per ora il suo padrone aveva perduto.

    " Ashiro, lui è l'amministratore, Febh Yakushin...sono qui per aiutare Aloysius. "

    In realtà non si era parlato di aiuto ma forse quello era l'unico modo per accedere alla stanza senza la necessità di dover oltrepassare gli oltre due metri di carne che li dividevano dalla serratura. Il mezz'uomo si alzò dondolandosi sulle nocche come un gorilla e squadrò i due con aria seria; quindi si avvicinò annusandoli e, dopo un minuto scarso si allontanò dalla porta lanciandosi al piano inferiore e scomparendo oltre il portone di ingresso. Per lui potevano passare.

    Lo spettacolo a cui il duo avrebbe assistito racchiudeva il segreto di ciò che stava passando il Garth.

    png

    Vortici turbolenti di sangue attorniavano il suo corpo, divenuto scuro e molle come gelatina...in pratica stava letteralmente trasudando dai pori della pelle sangue animato come da vita propria. Di vere e proprie ferite esterne non se ne vedevano; respirava ma l'unica reazione a stimoli esterni era data da quei rivoli cremisi che venivano messi in turbolenza compiendo strane forme.

    " E' così da un mesetto ormai e nessuno ad Oto riesce a capire cosa gli stia accadendo. "

    " Visto Aloysius? Abbiamo una visita...e che visita. "

    Disse improvvisamente l'uomo seduto sulla poltrona collocata di spalle nell'angolo sulla sinistra della stanza. Aveva dei capelli argentei e uno sguardo stanco; indossava una lunga tunica di seta e tra le mani teneva un libro intitolato " Fulmini all'orizzonte: il terzo Raikage ".

    " Sono Ukitake e...e...quella è...è...cio che penso, suppongo. Cosa significa tutto questo? "

     
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