Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. Luis
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    Oto, sounds Good

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    Amano, Villa Mikawa, post II

    Sghignazzai nel vedere la sorpresa dei due, non che mi aspettassi nulla di diverso sarebbe stato strano il contrario in fondo, ed ancora una volta cercai di valutare la grandezza di mio padre, l'uomo che aveva avuto in dono un oggetto capace di mettere in allerta anche uno dei migliori ninja del Suono: fu invece la reazione dell'Amministratore a sorprendere me, ora così serio e risoluto da indurre un certo senso di doverosa ubbidienza proprio come fu con Luis fin dal primo momento in cui ci incontrammoPapà si era ben premurato di organizzare il viaggio, sono stato scortato fino alle porte del villaggio, non mi sarei mai sognato di passeggiare da solo fin qui portandomi dietro un simile tesoro... replicai a quel rimprovero a mezza voce, limitandomi poi a deglutire con fatica quando questi mi "invitò" a rimanere per vivere con loro gli sviluppi di quella pazzesca giornata, puntandomi in faccia la spada. Con gli occhi fissi sull'aguzza estremità dell'arma non sentii i dubbi a cui diede voce il maggiordomo, il corpo irrigidito dalla tensione ebbe anche una certa difficoltà a rispondere al comando di muoversi per seguire il duo quando questi lasciò la stanza. L'unica conoscenza del mondo ninja che avevo derivava dall'esperienza maturata con Luis nel corso dei tre anni precedenti e sostanzialmente avevo vissuto come un ragazzotto di periferia per tutta la mia vita, non ero affatto avvezzo a situazioni simili e ingenuamente avevo creduto che il tutto si sarebbe probabilmente concluso con una pacca sulla spalla, forse qualche elogio al mio coraggio per aver accettato un incarico di così alta levatura.

    Anteras spiegò allo Yakushi che l'aggravarsi delle condizioni del suo capo non era stata prevista ed al sentir parlare di bende la fronte mi si aggrottò Padre.... Ricordavo perfettamente il giorno in cui il ninja del sangue giunse nel nostro villaggio, aveva un aspetto malaticcio, gli arti ricoperti da bendaggi malmessi e sporchi eppure si poteva chiaramente percepire l'innaturale forza che muoveva il corpo flessuoso, una contraddizione che si risolveva nell'energia che bruciava nel suo sguardo, occhi pieni di vita con iridi che parevano pozze di metallo liquido incorniciati da scure occhiaie. Era chiaro che qualsiasi fosse il motivo di quell'aspetto dismesso non condizionava in alcun modo la letalità dell'arma fatta uomo.
    Venni riportato al presente quando fui in grado di osservare in tutta la sua maestosa figura l'uomo (?) più grande che avessi mai visto, l'aspetto e le movenze ricordavano una fiera ma si poteva dire con assoluta certezza che quella era una persona, almeno finché lo si incontrava in un corridoio come quello in cui ci trovavamo e non nel fitto sottobosco che circondava Oto, probabilmente in quell'ambiente mi sarebbe parso più simile ad un primate che non ad un essere umano che rispondeva al nome di Ashiro. Rimasi immobile mentre l'energumeno mi studiava alla stregua di un cane da guardia, ma non potei fare a meno di seguire ogni suo movimento con lo sguardo, curioso e leggermente intimorito dal suo fare animalesco, ma le sorprese erano ben lungi dal finire ed una volta ottenuto il "permesso" di entrare nelle stanze private del padrone di casa rimasi a bocca aperta, non tanto per le sinuose spirali di sangue che danzavano nell'etere -spettacolo a cui ero già avvezzo- , fu la quantità e l'aspetto del fluido a lasciarmi di stucco: se da una parte ero meravigliato, sapevo infatti che la massa controllabile attraverso le innate capacità dei Mikawa cresceva di pari passo con l'abilità, la consistenza aveva qualcosa di sbagliato che mi strinse il cuore, mi feci cupo in volto, ero triste ed amareggiato per un perfetto sconosciuto in un modo quasi intimo, come se appartenessi davvero a quella linea di sangue.
    Spostai gli occhi dallo strano scenario giusto un attimo, il tempo di guardare in viso l'ennesimo servitore del Garth, Ukitake, ma non dissi nulla, ero consapevole che in quel momento ero solo uno spettatore di minor importanza ed era meglio lasciare che fosse Febh a condurre i giochi, almeno finché non avesse fatto ricomparire il distratto shinobi che mi aveva portato a vivere la prima ordinaria giornata otese.


    Edited by Luis - 28/6/2016, 08:11
     
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