Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. Shinken Takatsui
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    La Riunione segreta

    Resa dei conti - parte 1





    L'esodo verso la Villa durò di più di quanto ci si sarebbe aspettati. Persino considerando che il trio era composto da shinobi di una certa caratura, il corpo e la mente del Fedaikin di Oto erano stati scossi dagli ultimi avvenimenti, tanto nel profondo da sconvolgerlo. Aveva affrontato un avversario capace, che gli aveva dato sufficiente filo da torcere riducendo il suo corpo al pari di uno straccio. Aveva fronteggiato la sua stessa arroganza, faccia a faccia con il lato più oscuro della sua personalità, ed aveva rifiutato le cure del Colosso, ancora in preda alle condizioni dell'illusione del Peccato. Ora stava arrancando, affaticato, per tenere il passo dei due compagni.

    Non fu tanto la velocità del Colosso a sorprenderlo, piuttosto fu il notare come stava facendo fatica a stare dietro persino a Kato Yotsuki. Una sorta di rabbia mista a rimprovero stava montando sempre più nel suo animo: ogni passo che compieva si sentiva debole, incapace, distratto da quei pensieri. Si stava lentamente rendendo conto che non aveva affatto sconfitto il suo peccato, ma anzi lo aveva semplicemente assecondato, lasciandolo vivo ed integro dentro se stesso. La schiena del giovane Kato era proprio davanti a lui e gli sarebbe rimasta impressa chissà quanto tempo a venire, tanto da costringerlo, in un futuro non troppo lontano, a tornare a torturarsi, eseguendo addestramenti estenuanti fino a portarsi allo svenimento, se non addirittura alla morte. Ma lui era fatto così, tanto arrogante da risultare quasi stupido. Sperò in cuor suo che gli altri non notassero (o quantomeno scusassero) quella sua poca prestanza fisica, ma non era soddisfatto di se stesso. Non quel giorno.

    [...]


    Arrivarono alla Villa e furono subito intercettati da Anteras, il maggiordomo che Shinken aveva già avuto modo di conoscere anni addietro. Fu forse per le condizioni in cui versava, o forse per semplice ospitalità, che vennero indirizzati verso alcune delle tante stanze della Villa, per rifocillarsi e ripulirsi dai segni del precedente scontro. Il Fedaikin accolse la proposta di buon grado, ringraziando con un gesto del capo il maggiordomo. Aveva bisogno di un bagno, di fasciarsi le ferite e riprendere fiato. Silenzioso come il suo solito si avviò verso la stanza, portandosi dietro una scia di fango, sangue e fragilità.

    L'armatura dei Fedaikin...

    Vedere quell'artefatto fu un altro colpo, incassato a fatica dal suo spirito. Si mostrava sempre sicuro di sè davanti ai sottoposti, ma la verità è che spesso le sue certezze vacillavano, fortunatamente solo quando si ritrovava solo, faccia a faccia con se stesso. Quella tuta risvegliò ancora di più quella sua malinconica propensione a rimproverarsi, a non sentirsi all'altezza, tanto che rimase a fissarla per un pò prima di togliersi i vestiti ed infilarsi nel bagno caldo. La avrebbe presa, questo era certo, ma non era sicuro di sentirsi ancora all'altezza per indossarla di nuovo. A differenza di quanto era stato un giovane ninja, ora passava molto più tempo a riflettere su se stesso, una pratica a tratti malsana ma che di certo lo avrebbe portato lontano. Si immerse tanto nell'acqua, quanto nei pensieri e sprofondò in entrambi...



    La Riunione Segreta

    Arrivò nella stanza per ultimo, con indosso un leggero kimono ed il suo rinnovato sguardo poco rassicurante[Recitazione]. Aveva entrambe le braccia completamente fasciate, ma aveva quantomeno ripreso l'atteggiamento sicuro. Notò immediatamente il Colosso, subito alle prese con il cibo offerto dal banchetto, Kato Yotsuki, il Jonin Eiatsu ed una fanciulla. Com'era ovvio che fosse, il suo sguardo venne completamente catturato dalla ragazza che fluttuava sul tavolo, al centro della stanza. Ancor prima che Aloysius svelò l'identità della quinta presente, Shinken si era già fatto un idea di che cosa si potesse parlare, ma due?! in così poco tempo? Rimase in silenzio, incrociando lo sguardo solo con il compagno eliminatore a mo’ di salutarlo, e si appoggiò spalle al muro vicino al Mikawa. Non toccò cibo, non si concesse il lusso di sedersi, la punizione non era finita.

    Lì ascoltò tutti, uno per uno. A partire da Diogenes, per poi passare al Jonin, alla ragazza, al Genin Yotsuki ed al rumore delle olive mangiate dal Garth. Shinken fu l'ultimo a parlare, fermo sulla sua parete. Forse perchè troppo incerto per alimentare la discussione su Hebiko, lasciò al silenzio qualche istante. Non aveva ancora capito come collegare le informazioni della jinkuurichi, quale che fosse l'argomento di cui il Garth voleva parlare, una chiave apre sempre qualcosa, ma cosa c'era dentro?

    Fu Kato a raccontare quanto successo durante il recupero dei Sigilli Maledetti e rinnovò la sua posizione sulle possibili azioni della donna serpente. Quella storia sembrava fosse un pallino fisso del Genin, assai più del Jonin, tanto che persino in quell'occasione il ragazzo espresse il suo giudizio. Evidentemente credeva anche lui che qualcosa non andasse in Hebiko, ma da cosa era preoccupato? Il Fedaikin le aveva promesso morte, per motivi diversi dalla sola insubordinazione, ma non aveva intenzione di spaccare Oto per ucciderla, sin dalla storia in Amministazione. Ma ora l'argomento era tornato a galla, che dovesse cominciare a prenderlo più seriamente?

    Capisco il tuo punto di vista Kato... Si concesse alla fine Shinken. Era ancora più certo di avere un un rampollo davanti. E ti prego di chiamarmi per nome, tu come tutti voi altri. Il mio nome è Shinken Takatsui... Avrebbe voluto aggiungere Capo dei Fedaikin, ma non lo fece. Invece guardò la ragazza, con uno sguardo compiacente, palpebre poco aperte, a nascodere la forma dei suoi occhi a croce [Recitazione]
    Qual'è il tuo nome, ragazzina?


    Avrebbe mostrato un momento di rara compassione, per poi tornare rigido a riprendere la discussione. Non volevo aprire ora questo discorso, per non tirare troppa carne al fuoco. Siamo qui per parlare di una chiave, di Hebiko e - di cosa altro? Apprezzo la posizione di Kato, perchè effettivamente condivido con lui un problema. Un problema capriccioso, e se tu mi dici così - oggi - è perchè potrebbe diventare più grande. Possiede una parte dei progetti iniziali di Oto, na gestisce l'amministrazione, e ci tiene nascosto qualcosa, così come Febh. Di lei ho già deciso che me ne occuperò io, da oggi in avanti con più dedizione.

    Poi lo sguardo si spostò di nuovo sull'energumeno e le olive. La palla tornava a colui che li aveva convocati; non per parlare delle mura, ma per affrontare qualcosa di sicuramente più di larghe vedute. Che cos'è di tanto importante che Febh ti tiene nascosto e che tu vuoi andare a recuperare?



    Edited by Shinken Takatsui - 17/6/2017, 21:34
     
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