Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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    Parte ii ~ obiettivi



    Kato rivolse poco più di un cenno di saluto alla kunoichi, mentre il jonin fu più cordiale, presentandosi come Shinken Takatsui. Lei ricambiò la gentilezza chinando appena il capo, in segno di rispetto. Harumi, mi chiamo Harumi La tonalità della voce era delicata, appropriata a chi riusciva appena a coprire la propria timidezza. Quegli uomini così imponenti che trasudavano potere la intimorivano, quindi si fece più vicina a Eiatsu, che era intervenuto nel sostenerla quando aveva vacillato poco prima. Stringendo una manica del suo vestito, come un bambino che si aggrappa al kimono del genitore, ascoltò il resoconto del padrone di casa. Yonbi. Quel nome le diceva qualcosa. Chiuse gli occhi, facendo mente locale. D'improvviso apparve nella sua mente l'immagine del demone a cui il signore dei Mikawa si riferiva. Solo che tale ricordo non apparteneva a lei. Era una delle immagini che il nekomata aveva proiettato nella sua testa mentre lottavano, o meglio patteggiavano, per il futuro di entrambi. Il mostruoso gorilla dal manto rosso doveva avere una forza spropositata, tale da piegare la realtà stessa, stando al racconto di Diogene. La giovane si domandò se anche il due code che ospitava dentro di lei fosse capace di tanto. Le parole che aveva udito sembravano smentire tale ipotesi: il colosso aveva già affrontato e soggiogato il bakemono in passato. Fu quando realizzò il reale significato di quella frase che la ragazza, tuttavia, capì.

    Non erano i postumi del rituale a lasciarle la mente così annebbiata, non solo almeno. Il nibi dentro di lei fremeva fin da quando aveva aperto gli occhi, poteva percepirlo chiaramente. Il fastidio, simile alla nausea, che aveva trattenuto mentre esponeva quanto le era stato richiesto, non aveva smesso di crescere, prendendole il capo e la bocca dello stomaco. Non si era lamentata a voce alta, anzi non si era lamentata per nulla. Era abituata a tenersi per sé quando stava male, per non creare disturbo. In fin dei conti, pensava, era solo un problema suo se era debole. I presenti però, se si fossero soffermati almeno qualche istante ad osservarla, avrebbero notato le occhiaie appena accennate intorno agli occhi, il pallore della sua pelle e le piccole gocce di sudore che le imperlavano la fronte, come se fosse stata colta dalla febbre. Il suo corpo stava reagendo, producendo uno squilibrio di ormoni, ad un sentimento che non era suo. Rabbia, furia cieca, rossa come il sangue, nera come la notte, sorda, graffiante, che sembrava strapparle la pelle dal di dentro. Aveva già provato una sensazione simile negli inferi di Oto, ma non così intensa, così crudele. Nonostante il dolore le annebbiasse il cervello, la ragazza comprese: il loro obiettivo era proprio di fronte a lei. E rispondeva al nome di Aloysius Diogene Mikawa. Prendendo rapidi respiri, cercò di trattenere i conati, mentre con una mano si afferrava lo stomaco. Ancora una volta, Eiatsu avrebbe dovuto sostenerla, ma avrebbe immediatamente notato che c'era qualcosa che non andava nel suo chakra.



    Harumi si sarebbe ritrovata in difficoltà. Non aveva certo dimenticato la sua promessa, fatta solo pochi giorni prima, né intendeva rimangiarsela, tuttavia di una cosa era certa: affrontare il Mikawa in quel frangente era un suicidio. Punto. La parte difficile era farlo capire al demone dentro di lei. Ti prego, pazienta... Non è ancora il momento... La morsa nelle visceri si fece più forte, come se il mostro in lei le stesse torcendo realmente le budella. Strinse più forte le vesti dell'eliminatore che le era a fianco in uno spasmo involontario. Doveva trovare un modo per placarlo, altrimenti sarebbe riuscito a prendere il sopravvento, ed allora solo il cielo avrebbe saputo cosa sarebbe accaduto loro. Una lacrima le scese solitaria lungo la guancia, fuggendo alle palpebre chiuse. Nessuna voce rispondeva al suo appello, ma Harumi aveva intenzione di rimanere lucida: non si sarebbe inoltrata nuovamente in quel luogo oscuro nel suo animo, non in quelle condizioni. Era certa al contempo che i suoi pensieri raggiungessero il due code, e che la creatura potesse discernere verità e menzogne. Conscia di ciò, non fece altro che esporsi completamente, palesandogli i suoi sentimenti. Io...non voglio che tu soffra ancora...ti prego aspetta, aspetta finché non sarò, finché non saremo diventati più forti. Ti prego Matatabi... Anche se appena appena, la giovane sentì la presa sul suo stomaco farsi più lieve. La rabbia non scemava, ma il corpo della kunoichi fu attraversata da brividi, come se quel sentimento stesse mutando dal caldo al freddo. Non una furia incontrollata, ma una lucida pianificazione. Esattamente come Diogene e gli altri congiurati stavano progettando come raggiungere i loro obiettivi, così il nekomata e la ragazza trattenevano il colpo, per sferrarlo nel momento più opportuno. Ecco, così, da bravo... ci troveremo una posizione da cui osservare il nostro bersarglio, ce lo faremo amico e nel frattempo diventeremo più forti... Senza rendersene conto, la piccola genin stava accarezzando con la voce uno dei demoni codati come se si trattasse di un gattino trovato per strada. Era quella però l'essenza del loro rapporto, il motivo per cui non era stata ancora divorata da quell'essere dalla forza straordinaria. La sua preoccupazione per il bakemono era reale, palpabile. Era il primo ad aver dimostrato un minimo di interesse sincero per lei, e Harumi si era aggrappata a quel sentimento con tutte le sue forze, votando la sua stessa vita ad adempiere alla loro promessa.

    La carnagione della giovane si era fatta più rosea e si deterse la fronte con un fazzoletto ripiegato portole da Eiatsu. Lei lo ringraziò con un sorriso imbarazzato. Mi dispiace darvi pensieri, Eiatsu-san, ora sto meglio. Prego, può proseguire Mikawa-sama. Incredibilmente, dopo essersi ripresa, le era venuta fame. Forse era l'adrenalina che scemando le lasciava quella sensazione di debolezza, ma doveva comunque aver realmente consumato un sacco di energie. Solo in quel momento realizzò che in effetti era diversi giorni che non mangiava. Mentre la voce possente del padrone di casa riempiva nuovamente le loro orecchie, la giovane fece scorrere lo sguardo sulla tavola imbandita. Tirando con discrezione la manica dell'uomo che ancora stringeva, cercò di attirare la sua attenzione. Quando l'ebbe ottenuta si alzò in punta di piedi avvicinandosi al suo orecchio, portando una mano a coprire la conversazione tenuta sotto voce. Eiatsu-san, pensa che sarebbe un problema se prendessi qualcosa dal tavolo? Un brontolio sordo provenne dal suo stomaco, quasi a perorare la sua richiesta. Se avesse avuto il permesso si sarebbe avvicinata al banchetto, allungando la mano timorosa verso tutto quel ben di dio. Con un movimento contenuto, come si addice ad una ragazza ben educata, portò alla bocca un bocconcino dall'aria invitante, afferrandolo dallo spiedo che vi era infisso. Il morso le si sciolse in bocca, facendole spalancare gli occhi per il piacere. E' squisito! Complimenti al cuoco! Resasi conto di averlo esclamato a voce alta, chinò lo sguardo mortificata. Per-perdonatemi, sono...sono giorni che digiuno e... Mi dispiace! Chinò il capo profondamente, sperando che gli shinobi presenti non fossero troppo duri con lei. Pensò rapidamente a qualcosa da dire, per dimostrare che stava seguendo, ma non le veniva in mente nulla di utile da aggiungere al piano, ancora per la maggior parte dentro la testa del Mikawa. In fin dei conti lei era poco più di una novellina, neppure originaria del Villaggio del Suono, e non ne conosceva nulla al di fuori di ciò che aveva tastato con mano. Proprio per questo, però, non avrebbe avuto problemi a partecipare a quel complotto. Era stato l'amministratore in persona a chiarirle quel punto: ad Oto non importavano i mezzi, importava l'obiettivo. Ed il suo era proprio di fronte a lei. Non avrebbe permesso che Diogene fosse fermato da qualcuno che non fosse il nibi. Glielo doveva.

    UkTUeeX





    Scusate se ho ammazzato il pathos con l'immagine finale, ma punto primo faccio post troppo seri se no con Harumi, punto secondo ho sempre sognato di usare questa immagine xD
     
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392 replies since 2/11/2007, 23:19   12257 views
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