Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. Jotaro Jaku
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    << Gin dei venti, l'ho incontrato una sola volta, durante il "problema" di Mataza, quel tizio apparve dal nulla portato da una folata di vento. Non ho avuto il piacere di vederlo in azione quella volta, e non me ne sono pentito; se questo Hoshi è suo allievo, sono sicuro sarà un portentoso guerriero. >>

    Jotaro non commentò riguardo il binomio "patto di sangue" e "chiedere" era sempre stato contrario a quel genere di contatti. Ne aveva avuto uno in passato, con il padre, e in cambio del potere aveva dimenticato chi fosse come individuo. Non avrebbe mai più scambiato la sua identità per la brama, di nessun tipo. Quanto al volo, il ronin guardò il gigante dal basso verso l'alto con gli occhi spaesati di chi ne racconta una di troppo in una gara tra ragazzi che giocano a chi lo ha più lungo. Sapeva che Garth volava alto, ma qui a volare sul serio, erano al limite della barzelletta. Non che non fosse possibile intendiamoci, casomai strampalato.

    << Iwa...non sono mai stato in quel postaccio in vita mia, mi ha sempre messo addosso inquietudine. >>

    Quindi una breve digressione sul Nidaime avrebbe concluso il discorso prima di passare alla zona segreta. Jotaro scosse la testa sulla domanda retorica di Diogenes. Ma annuì bofonchiando riguardo i metodi del Nidaime.

    << Purtroppo dopo il rituale con Eiatsu ho perso tutto ciò che mi legava all'Edo, non ne ho il minimo ricordo, non so se sia un bene o un male, piuttosto, anche se è argomento per un altro giorno, non credi sia il caso di avere un Sandaime qua al Suono? Non so come se la passino alla Sabbia ultimamente, ma siete rimasti praticamente l'ultimo villaggio senza un capo; se quello che mi dici sulla forza di questo Hoshi è vero. >>

    Quindi Gene passò a spiegare a modo suo il perchè della loro presenza lì.
    Il tutto semplicemente tirando su una spiegazione strampalata basata sulle sue conoscenze....

    << terra terra..>> (pensò a voce alta Jotaro alzando un sopracciglio)....dei flussi del chakra.

    Jotaro prese a grattarsi il mento coperto dalla fitta barba scura tenuta corta. Come tutte le nuove tecniche, la teoria era effettivamente semplice, era la pratica il problema; non solo, c'era prima da tradurre in maniera comprensibile gli appunti di Kabuto, adattandoli ai presenti.

    << Per come la vedo io, farti a pezzi è l'ultimo dei nostri problemi. Orochimaru e Kabuto erano i più grandi sperimentatori di arti ninja che abbia mai conosciuto, che forse il mondo intero abbia conosciuto, eppure nemmeno loro hanno completato, per quanto ne sappiamo, una tecnica del genere. Anche fosse per un problema di tempo, se non sono arrivati ad una conclusione, probabilmente era il metodo ad essere sbagliato. >>

    Jotaro ragionava in un modo molto semplice quando si trattava di creare un'arte ninja. Di base, nulla era impossibile da fare. Se cose come la morte potevano essere frenate o controllate, allora non esisteva nessuna idea che non poteva essere convertita in jutsu. Il problema era appunto il metodo.

    << Quando ero piuttosto giovane, poco prima che Ayato passasse alla foglia, ho avuto a che fare con quei due, avevano un approccio molto medico alle arti ninja, a volte anche troppo; non per nulla, le più grandi arti utilizzate da Orochimaru, per le quali è divenuto famoso, non erano farina del suo sacco, vedi l'Edo Tensei. Oltretutto il loro approccio era basato sull'utilizzo di cavie, che poi diventavano cadaveri, pur restando cavie. Dal momento che tu hai tutta l'intenzione di restare vivo, immagino, dobbiamo provare qualcosa di diverso, e lasciarci la parte "medica" come ultima risorsa. >>

    "Dato che proprio non è il mio campo"



    Il Ronin riprese a sfogliare il diario di Kabuto, girando per la sala scelta da Diogene come laboratorio di prova, sfogliando pagina dopo pagina, annuendo, o emettendo grugniti. Quello che diceva Aloysius era corretto, una tecnica di quel genere avrebbe veramente "in teoria" potuto modificare un ninja in un altro in maniera completa, arrivando a copiare anche le capacità innate, una versione estremamente più finalizzata della Manipolazione del Corpo che Oto tanto gelosamente custodiva. Quindi, dopo una buona mezzora di lettura, Jotaro si sedette da qualche parte, su una pila di libri.

    << Ma non si può fare....>>

    Fece una pausa prima di continuare, e se imbeccato dal jonin avrebbe continuato. << Intendo dire che manca un ingrediente, mi spiego meglio. Supponiamo che io sia in grado, a comando, di modificare completamente il tuo corpo, mi segui? Potrei darti un altro aspetto, un altro odore, magari persino una diversa natura elementale di chakra, ma per quanto riguarda le capacità innate, non si può fare, e ti spiego perchè non si può.
    Una cosa del genere è fattibile in due modi: possedendo un campione biologico, da replicare, e inserire nel codice genetico del tuo corpo, cadendo così nel metodo medico, oppure prendendolo da un sapere mistico e fare lo stesso, senza passare dalle arti degli eliminatori. Il che converrai con me, se non svegliandosi come un dio onnisciente, non è possibile. >>


    C'erano in realtà delle inesattezze nella spiegazione di Jotaro, sia perchè Orochimaru lo aveva conosciuto molto, molto prima, quando era infante nel SOMA, ma non ne aveva ricordo, sia perchè un "qualcosa" di antico e ancestrale, dentro lo aveva davvero, sebbene non sapesse ancora come sfruttarlo.

    [...]

    In quel momento, Kato Yotsuki fece il suo ingresso nella zona segreta, forse invitato da Gene, forse smarritosi nella villa. Jotaro attese un momento prima di parlare, cercando uno sguardo di approvazione del padrone di casa, quindi riprese, più tranquillo di come si era fermato.

    << MA, questo non significa che non ci proveremo. Prima di toglierti i vestiti però, ci sono alcuni preparativi da fare. Dal momento che come sai io non posso impastare, ma abbiamo qui un'ottima batteria che è giunta nel momento del bisogno, le cose già si volgono al meglio. Servono oggetti in ogni caso. Per degli esperimenti del genere ne servono sempre, e se vuoi restare vivo, a maggior ragione. Avrei bisogno che tu mandassi uno dei tuoi a recuperare delle cose per me alla vecchia magione, hai presente no, quell'enorme voragine fuori Oto che un tempo ospitava casa mia. Ho ripulito molto tempo fa, ma a circa un km verso nord, nella boscaglia, c'è una sorta di botola nascosta tra due alberi secchi. Là sotto c'è un mio nascondiglio, è grande circa come un paio di stanze come questa messe assieme. Non serve la lista della spesa, è molto facile, dato che ci sono solo due cose dentro: un grosso container che per l'amor del cielo deve restare chiuso, e un grosso rotolo, grande quanto una persona, mi servirebbe quel rotolo. Intanto io e Kato iniziamo a preparare il tutto. Per ora Diogenes, ho bisogno che tu consumi il tuo chakra il più possibile, impastando a vuoto. Sarà molto più facile fare delle prove preliminari senza la tua energia che ci combatte contro. Tienine una minima percentuale giusto per non svenire; se poi dovesse succedere ti tireremo su. >>

    Quindi Jotaro si sarebbe rivolto al ragazzo appena giunto, per sapere un attimo cosa entra in grado di fare, e come poteva essergli d'aiuto. Un apprendista sigillatore era qualcosa che non aveva da molto tempo, e quella era un'arte estremamente più precisa e poco incline al perdono sugli errori, delle altre tre arti principali.

    << Togliti tutta la chincaglieria ragazzo, poggiala all'altro capo della stanza, non vogliamo oggetti strani che si mettano in mezzo a certe cose te lo assicuro. Rimani solo con gli abiti e presta attenzione a cosa ti chiedo. >>

    Quindi, prendendo un foglio da un blocco, Jotaro prese a fare delle domande a Kato, che a rigor di logica, non avevano alcun senso rispetto a quello che stavano facendo, ma solo perchè erano degli ignoranti.

    << Mi serve sapere quale è la tecnica per prima hai utilizzato nella tua vita, quanto tempo impieghi a generare l'elemento primario del tuo chakra e di che elemento si tratta. Quanto pesi e ogni quanto ti tagli le unghie di mani e piedi. >> Dalla serietà del suo volto, era estremamente concentrato.

    [Una volta giunto il grande rotolo]

    Jotaro ne aprì non senza fatica un buon metro e mezzo, rivelando una impressionante serie di simboli e sigilli, intervallati da spazi bianchi abbastanza grandi da porci le mani. Invitò Kato ad appoggiare la mano in uno di questi spazi vuoti, dal quale partivano alcune linee composte da piccoli kanji che andavano a circondare un ulteriore spazio bianco, dove Jotaro poggiò la sua.
    Quando il ronin avesse richiamato il contenuto del rotolo, sarebbe stato il chakra del ragazzo a venire consumato al posto del suo, permettendo la buona riuscita della tecnica.

    << E' stato utile pensare all'eventualità, non c'è che dire. >>

    Il rotolo rivelò altri 3 rotoli, molto più piccoli, ognuno chiuso con un filo piuttosto spesso. Ognuno di colore diverso, con una scritta in kanji posta al centro.

    CITAZIONE

    "Tomi"
    "Colonne"
    "Kanji"


    Ignorando i presenti, Jotaro aprì il rotolo "Tomi" sfilando il legaccio, e lo lanciò ad un angolo della stanza. Dal rotolo, fuoriuscirono un buon centinaio di libri più o meno antichi, alcuni molto consumati, altri recenti; dalle rilegature più diverse tra di loro. Erano molto eterogenei anche nella grandezza, alcuni grandi come un bambino di 3 anni, altri con poche decine di pagine.
    Quando i libri cessarono di uscire dal rotolo, 1/4 della stanza ne era stato invaso. Nuovamente Jotaro si rivolse a Kato.

    << Ottimo, qui dentro ci sono 237 tomi, e hanno tutti lo stesso soggetto, fuuinjutsu. A noi ne servono soltanto 13 del totale, dammi una mano a cercarli, ti faccio una lista. Abbiamo: 1-3) Discorsi sui flussi 4-5) Enciclica delle sovrapposizioni 6-9) Triade Fuuin 10) Triangenel 11) Koto sorikami 12) Ichifuuin 13) Akadokomi e hanno tutti disegni strambi sopra, alcuni sembrano avere degli occhi incastonati nelle copertine e ti consiglio di non metterci le dita, per il tuo bene. Altra cosa, se ne maneggi alcuni che ti danno una sensazione di calore, buttali a terra o prenderai fuoco, quelli chiusi con delle fibbie invece, lasciali chiusi e non avrai problemi. Una volta trovati tutti e 13, ci occuperemo del resto. >>
     
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