Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. DioGeNe
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    " Questo non può essere..."

    Tra fuoco e fiamme una figura ne emerse, la stessa di sempre con quell'inquietante sorriso sul volto e fluida nei movimenti sebbene ormai priva di pelle, in quanto completamente carbonizzata. Nessun rivale fino ad ora mai affrontato dal Colosso aveva saputo reggere così bene i suoi colpi più potenti e questo sconvolgeva non poco l'orgoglioso Otese: apprezzava quando aveva difronte gente forte ma questo andava oltre ogni sua fervida immaginazione...E se la ratio e i sensi andavano a cercare la motivazione che teneva in piedi quell'assurda realtà, la stretta su Mumei si fece meno sicura ancora una volta; forse le sue convinzioni non si basavano su fondamenta così solide come tutti credevano e Indra sembrava abilissimo a svelarne i punti deboli!

    Poi tutto cambiò e solo allora l'indomito Mikawa sembrò trovare pace per i suoi pensieri: così come era accaduto con Khorne si trovava preda di una illusione intimamente legata alla sua persona fino al punto di non saperne discernere i confini!

    " Te la faccio vedere io la disciplina! Brutto figlio di putt..."



    Si guardò attorno, spaesato nel buio più profondo, alla ricerca di qualcosa da mettere a fuoco e ben presto trovò appagamento nella successione di tre individui che gli si parò davanti. Non si accorse nemmeno che, incrociando lo sguardo con quelle figure, aveva perso completamente il controllo sul suo corpo, e il motivo era perché aveva ancor ai suoi sensi a guidarlo e gli bastavano quelli per scoprire qualcosa in più su quello che stava accadendo nella sua testa.

    Indra voleva fargli vedere qualcosa e, sebbene fosse certo che non si trattasse di nulla di buono, Diogenes non poté trattenere la curiosità che l'essere era stato così' bravo a far crescere esponenzialmente in lui. Dopotutto poco fa era stato esortato ad una dieta della mente più selettiva e ferrea e magari era stato un briciolo di Jotaro a parlare.

    Il primo era la personificazione della Sicurezza, era quella l'espressione giusta per descriverlo. Aloysius ne aveva visti di ninja e di tutti ne aveva analizzato il passo...ebbene nulla si avvicinava alla perfezione di tale andamento. Non poteva raggiungerlo, ne era troppo distante e probabilmente non solo in unità di misura: per un momento si sentì inadeguato ma prima che questo sentimento attecchisse nelle sue membra l'attenzione passò su un secondo figuro, in panni ben più sgargianti.
    Stanco si inginocchiò al cospetto dell'essere in nero e gli porse una lama, che subito Aloysius ricollegò a quella vista in precedenza nelle mani di Indra...che l'arma evocata fosse un dono? Poi il ricevente parlò svelando finalmente la sua identità, almeno a giudicare dallo stesso tono di voce tetro e "sbagliato" che il Jonin aveva udito sin dal suo risveglio a seguito del rituale; Indra.
    La Lama della Rovina, così l'aveva etichettata, si mosse rapida e in un attimo la vita era stata sottratta all'ignaro ninja...solo allora il terzo uomo comparve nella mente del Garth. Aveva una falce che per nulla sfigurava a confronto con quelle leggendarie di Shiltar e la stazza era quella di un combattente; ma la sua presenza svaniva difronte a quella dell'unico ancora in piedi...finalmente uscì un nome, "Yura" e il riferimento ad un drago ma il tutto perse improvvisamente di importanza quando il secondo uomo, quello trucidato un attimo prima, si rialzò tremante! Nessuna gioia nel suo sguardo, solo una tremenda disperazione che faceva riflettere sul fatto che, forse, quel povero malcapitato aveva perso qualcosa molto più importante della sua stessa vita...

    :::

    " Gene! Gene! Svegliati cazzo! "

    L'ultimo ceffone sembrò generare l'effetto sperato: Fyodor aveva capito che Aloysius sembrava essere uscito da quel sonno innaturale e che gli serviva solo una spintarella per riaprire gli occhi. Sbraitava perché aveva perso anche Eiatsu, il quale era ancora sotto shock dopo il tentativo di indagine mentale su Jotaro; non reagiva a stimoli esterni e le Hikariton di base non sembravano avere alcun effetto!

    " Fyodor...Harumi e Jotaro sono svegli? Per un momento mi è parso di vederla...nel sogno."

    " Un sogno dici? Ecco cos'era allora! Comunque si, stanno bene...il Jaku è ancora provato da ciò che è accaduto durante la vostra connessione ma è lo Squartacarogne a preoccuparmi ora come ora! Ha provato a darvi una mano dall'esterno ma qualcosa lo ha fermato nella mente di Jotaro! Era...è...è..."

    Per fortuna fu il chunin stesso ad intervenire, dal lettino dove era stato adagiato, nella stanza accanto. Aloysius non perse tempo a sincerarsi della condizione del suo sottoposto e, avvicinandosi al suo corpo poté constatare con mano la sua completa assenza di reazione a stimoli esterni...Sapeva che si era spinto troppo oltre questa volta ma il vero problema era che a pagarne le conseguenze erano stati i suoi uomini questa volta! Prima di recarsi da Jotaro incrociò lo sguardo con l'unico Jinkurichi nella stanza e disse con tono perentorio:

    " Non ti muovere da qui, appena ho finito devo condurti in un luogo...dillo al tuo amichetto, non gli piacerà!"

    Non poteva dimenticare ciò che aveva visto nell'incubo in cui Indra gli aveva costretti a coesistere; quello sguardo squarciava il velo tra menzogna e realtà e arrivava nei suoi ricordi nitido...era giunto il momento che il Gatto diventasse più forte.

    Quindi sbatté la porta con forza per rimanere solo con il compagno di tante avventure e vomitò domande di cui esigeva risposte:

    " Non so più cosa sei vecchio amico, ti ho visto eruttare pece nera, tramutarti in pianta, espellere mistici artefatti, risorgere dal regno dei morti e spezzare le catena di un Dio...non ho mai fatto domande, non più di quelle indispensabili, ma ora devi dirmi cosa alberga dentro di te e se sei in grado di controllarlo.

    Cosa è Indra? C'è sempre stato oppure ci sei entrato in contatto successivamente? Quali sono i suoi poteri e perché ha deciso di rivelarsi a me ora? C'entra qualcosa il rituale di Orochimaru? Ho avvertito chiaramente che qualcosa è cambiato in te mentre manipolavi il mio sangue!

    Hai parlato di una prova; perché era così necessaria? Questo nemico di cui parli chi è e come ne fai o fa a conoscere la forza?

    La senti anche tu questa voce? Sei tu a generarla o parla solo attraverso te? L'Antico....parli di Indra? La voce era la sua, quella del primo uomo comparso. Voglio sapere chi sono gli altri due e perché quei ricordi, se così possiamo chiamarli, sono così importanti...Yura, chi è? Il Nemico? "


    Era il momento delle risposte e ora come al Colosso non gli importava nulla chi dei due glie le avrebbe date.

     
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