Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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  1. Jotaro Jaku
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    Quando furono tutti svegli, l'unico a non muoversi era proprio Jotaro. Nella realtà, alla fine dei conti, quello che era più esausto era proprio lui. Nell'incubo, Aloysius lo aveva ucciso più volte di quanto immaginasse, e tutti quei danni non erano scomparsi nel nulla, si erano depositati da qualche parte dentro la sua mente. Quando furono tutti svegli, ci fu un grande parapiglia di persone che si abbracciavano, parole sommesse, oggetti spostati, e poco prima di restare soli, il Gatto venne allontanato. Harumi avrebbe sentito lo sguardo di Jotaro su di lei, sebbene il ronin fosse ancora disteso a terra, e sul suo volto si sarebbe dipinto un mezzo sorriso; poi la porta sarebbe sbattuta, e due dei ninja più vecchi del continente, non solo per età, quanto per esperienze passate, sarebbero stati nella stessa stanza, senza nessuno strano "essere" a dividerli. Diogenes, così grande fuori, così sicuro dentro, aveva visto dopo molto tempo il volto dell'insicurezza, e forse non più abituato a quella sensazione, si era sfogato come un ragazzino la prima volta che, vedendo il proprio cucciolo a terra, si trova faccia a faccia con il concetto della morte. Prima di rispondere, Jotaro rilassò i polmoni ed espirò.

    Jin aveva più controllo. La prima volta, lo incontrai al Neko. Ero ancora un servo di Jashin,
    lui entrò e iniziò a vantarsi, gli risposi, e mi apparve vicino, piantandomi una lama nel petto. Era a modo suo, e questo non gli ha dato una lunga vita, ma aveva più controllo.


    Jotarò reclinò la testa, sempre stando disteso a terra, voltandosi verso il colosso, con viso annoiato, e terminò il discorso, dispiaciuto, non deluso.
    Lei morirà, se non sarà pronta, prima di tutti noi. Questo lo sai.

    Con non poca difficoltà, il ronin si sedette a gambe incrociate, sollevando il busto da terra, facendosi perno sui gomiti ossuti. Ultimamente era molto più simile a Fyodor di quanto volesse ammettere. Non solo nel corpo, si sentiva sottile anche nell'animo. Sapeva di essere in debito, stavolta avrebbe dovuto dare al compagno tutte le risposte di cui aveva bisogno.

    CITAZIONE
    " Non so più cosa sei vecchio amico, ti ho visto eruttare pece nera, tramutarti in pianta, espellere mistici artefatti, risorgere dal regno dei morti e spezzare le catena di un Dio...non ho mai fatto domande, non più di quelle indispensabili, ma ora devi dirmi cosa alberga dentro di te e se sei in grado di controllarlo.

    Diogenes sul terminare della sua frase, avrebbe scorto qualcosa di nuovo negli occhi di Jotaro, tristezza; per qualcosa che aveva detto pochi istanti prima.

    Niente, non c'è niente dentro di me. Intendo in senso ampio. Penso però che ad un certo punto tu lo abbia capito. Sono sicuro che Eiatsu non abbia mai fatto troppa fatica a sopprimere la mia anima quando mi evocava con l'Edo Tensei.
    Chiaramente Jotaro non si stava riferendo ad Indra. Le parole di Diogenes avevano toccato inavvertitamente un tasto dei pochi, che ancora era in grado di far vibrare le corde del figlio del suono. Stavolta però, avrebbe dovuto essere sincero, per il pericolo che tutti avevano corso a causa sua.

    Fyodor quando si è presentato a te, ha portato qualcosa con sè, una carcassa. Un aborto del raziocinio, qualcosa oltre ogni possibilità di salvezza, QUELLO, sono io. Quello vero almeno. Sono sempre stato molto misterioso per non lasciare troppe tracce, ma a questo punto non ha molto senso nascondere ulteriormente la verità, ci sono cose più importanti. Io sono un contenitore. Niente di più.
    L'ho scoperto poco prima di morire in realtà, per questo ho cercato di porre fine alla mia vita, ero troppo orgoglioso per accettare il fatto di essere un involucro di carne.


    Jotaro fissò Diogenes chiudendo gli occhi e forzando un sorriso, impostazione decisamente oltre le sue capacità, tanto da essere evidente lo sforzo nel tentativo. Il ronin si grattò il capo per poi riprendere la confessione, che forse avrebbe dato qualche dettaglio in più al colosso di Oto.

    Non sono nemmeno figlio di Ayato, non in senso letterale almeno. La cosa che è stata distrutta nella tua villa da Fyodor, quello è il vero erede, figlio del vecchio e di una donna del tuo clan di cui non ho mai saputo nulla. Fu lui a crearmi e a creare altri come me, sfruttando il suo materiale genetico, e stabilizzandolo con le cellule rigeneranti dei Senju, aiutato da Orochimaru, ovviamente. Quando sono venuto a conoscenza di questo, mi sono chiesto perchè, poi ho collegato i puntini. Quelle "cose" che sono uscite dal mio corpo quando Eiatsu mi ha richiamato, sono il contenuto per il quale venne creato il contenitore. Prima erano conservate altrove penso, poi il "vero" Jotaro le ha raccolte e inserite dentro di me, il motivo lo ignoro.

    Il preambolo era stato particolarmente lungo, e decisamente complesso da portare a compimento. Era la prima volta che lui ne parlava in maniera estesa, ed era evidente il suo disagio nel dire come se niente fosse " sono un sacco di carne senz'anima, creato come scatola, e non ne avevo idea fino a ieri".
    Tutto il racconto era però necessario.

    Mi hai chiesto di questo Indra...questo Antico, stessa cosa, nomi diversi. Dovevo prenderla larga per spiegare. Non è come una forza portante. Non si trova dentro di mè,
    nè in collegamento con mè; il che è un bene perchè non è in grado di controllarmi o obbligarmi a fare nulla, e se venissi torturato o indagato,
    non ci sarebbe un bel nulla, è come se ci fosse una porta dentro di me, che si collega alla sua dimensione. Non ne so ancora molto, so che è stato lui a venire da me, c'è sempre stato, probabilmente attratto da quello che avevo dentro di me, non so in che modo vi sia collegato. Lui non parla con me, raramente siamo in contatto, figurarsi in sintonia. Quindi no, io non lo controllo, e lui non controlla me, a volte ci scambiamo pareri, per adesso nulla di più....Che è come dire che non ne so molto più di te.


    Il concetto era che questo "essere" che veniva da chissà dove, era innocuo, ma era la verità? Quello accaduto là sotto, nel sogno, sembrava diverso dal normale significato di innocuo.

    CITAZIONE
    Cosa è Indra? C'è sempre stato oppure ci sei entrato in contatto successivamente? Quali sono i suoi poteri e perché ha deciso di rivelarsi a me ora? C'entra qualcosa il rituale di Orochimaru? Ho avvertito chiaramente che qualcosa è cambiato in te mentre manipolavi il mio sangue!

    Cosa sia è una bella domanda. La verità è che non ne ho la minima idea. Io non chiedo,
    lui non parla. Penso che un tempo fosse un uomo, molto, molto tempo fa.
    Riguardo quello successo là sotto, anche se sembra difficile a credersi, non era una prova, nè una minaccia; è stata una dimostrazione. Lui non fa altro che cercare di avvertire me e tutti quelli che ho attorno. Non so di cosa, e non capisco se nemmeno lui lo sappia o se semplicemente il nostro modo di comunicare sia ancora primitivo. Ho avuto un contatto diretto con lui solo recentemente, durante l'incidente di Eiatsu, quando mi ha richiamato alla vita.
    Vuole metterci in guarda da qualcosa; riguardo il rituale, non ne ho idea,
    non ho ancora esplorato con attenzione quello che il mio creatore e Orochimaru hanno fatto al mio corpo, ma la presenza di quegli oggetti dentro di me, ha causato dei cambiamenti. Forse era questo che hai sentito riferendoti al sangue. E' come se io fosse un miscuglio di circuiti elettrici che vanno in corto tra loro. A volte ne esce qualcosa di sensato, a volta no.


    Quindi la discussione passò alla visione che c'era stata nel sogno, e Jotaro spiegò a Diogenes la vera natura di quello che aveva visto, e dell'errore di compresione che lo aveva confuso. La voce di Indra gli narrava gli eventi, ma non era uno dei tre uomini presenti.

    CITAZIONE
    Hai parlato di una prova; perché era così necessaria? Questo nemico di cui parli chi è e come ne fai o fa a conoscere la forza?

    La senti anche tu questa voce? Sei tu a generarla o parla solo attraverso te? L'Antico....parli di Indra? La voce era la sua, quella del primo uomo comparso. Voglio sapere chi sono gli altri due e perché quei ricordi, se così possiamo chiamarli, sono così importanti...Yura, chi è? Il Nemico? "

    Indra vuole mostrarci qualcuno, ho avuto anche io la tua stessa visione, identica, più di una volta, ho formulato teorie, Indra ne ha confermate alcune. Sono ricordi,
    non so esattamente di chi, forse di Indra stesso, forse era presente, o forse c'è dell'altro, ma so per certo che i 3 uomini non sono lui. Andiamo per gradi.
    La voce che senti, è Indra, a volte sceglie di manifestarla direttamente, a volte lo fa attraverso me, ma in questo caso, riesco a farlo sono con individui alleati,
    o a cui non voglio nuocere, per adesso. E' tutto molto confuso. Riguardo la visione, hai notato il primo individuo, alto, potente, molto più di te, o di Raizen,
    o di Ayato, o di chiunque io abbia mai incontrato. Non l'ho mai visto, ma mi terrorizza. Anche Indra ne è infastidito, lo percepisco. L'uomo che hai visto venire ucciso invece, è colui che ha creato gli oggetti che si trovavano nel mio corpo, questo lo ha confermato Indra stesso. La spada che hai visto, è uno di questi oggetti, l'ultimo uomo invece, Yura. Non ho idea di chi sia. Non ho mai trovato informazioni a riguardo, nè incisioni, nè pergamene, nulla. Nemmeno riguardo questo drago di cui parla Indra nella visione. Non so nemmeno se si tratti di verità, o se la frase sul drago sia una metafora. Sinceramente, sono stanco, non ho idea di che piega abbia preso la mia esistenza.


    E lo sembrava davvero, era molto diverso dal nukenin violento e impulsivo di un tempo, era perso, senza una meta. Per la prima volta non era ossessionato dal potere, o dalla ricerca di segreti, ma cercava solo di liberarsi da una ragnatela nella quale non aveva mai chiesto di finire. Poi gli passò un'idea in mente, e Diogenes lo avrebbe notato.

    Quasi dimenticavo. La tua nuova tecnica dovrebbe essere andata a buon fine.
    Quando sono rimasto senza forze, ho lasciato il posto a Indra. Lui ha usato il suo sapere e la sua energia per terminare il rituale. Dovresti essere in grado di utilizzarla. Quando al sogno...penso si tratti del suo modo di aiutarci. Partendo da me può generare un sogno nel quale far cadere uno o più individui. All'interno del quale è possibile generare chakra reale, sfruttando l'energia psichica rilasciata durante il sonno. In questo modo possiamo addestrarci.
    Preparare quello che non possiamo preparare all'aria aperta. Fin tanto che ci troviamo nel sogno, al massimo puoi perdere un po' di sangue dal naso,
    o avere la febbre, ma solo io rischio danni. Non è da ignorare come possibilità.


    A quel punto, Jotaro si alzò, reggendosi al letto. Sul volto apparve una smorfia che Diogenes aveva già visto, quando gli aveva impedito di uccidere Shiltar Kaguya, anni prima, durante il loro scontro.

    Sono diventato davvero debole; ma pensa te. Quando sono risorto mi hai offerto cibo e ristoro, che al tempo ho rifiutato. Accetterei adesso. Devo rimettermi in forze,
    se Oto non ha bisogno di me al momento, devo partire alla ricerca degli oggetti che albergavano dentro di me. Ormai penso sia l'unica strada per la verità.



     
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