Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. DioGeNe
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    Di chi hai paura...di chi hai paura, Aloysius?

    Dax1wFu

    Sarebbe stato meglio chiedere di Cosa egli avesse davvero paura. Perché Aloysius Diogenes Mikawa non sapeva più cosa fosse da tempo ormai...si era nascosto dal mondo per così tanto tempo, crogiolandosi in un'oscurità che aveva imparato a chiamare casa ma che non lo faceva affatto star bene. Odiava essere debole, debole per non essere riuscito a controllare cosa fosse diventato nella sua disperata corsa al potere, debole per non essere riuscito a realizzare i suoi sogni, debole per non aver convinto Oto a seguirlo. Capo di un clan senza eredi per tramandarne i segreti, di un manipolo di uomini cui aveva deluso le aspettative, di un villaggio che ne aveva riconosciuto la leadership con mille dubbi e restrizioni. La più grande di queste prendeva il nome di Febh Yakushi. Era di questo avevo paura il Colosso del Suono? Di un jonin accademico, praticamente impossibile da ammazzare, in possesso di così tante conoscenze da non essere riuscito a vederle tutte in anni di attività? No, non era questo il punto. Era del ragazzo di cui aveva imparato a fidarsi, dell'amministratore che aveva tenuto in piedi la baracca in sua assenza, del salvatore che lo aveva fatto tornare alla luce dalle tenebre di Khorne che Aloysius aveva terrore. Ovvero di come avesse permesso ad una persona di avvicinarsi alla definizione più comune di amico che il Colosso avrebbe mai potuto dare.

    E quindi del fatto che i loro ideali fossero così diversi.

    wIyI4EA

    Rimpiangeva i tempi in cui le sue aspettative erano così alte da generare visioni ambiziose ed utopiche ma che nessuno, nemmeno se stesso, gli avrebbe chiesto di renderle reali poiché semplicemente non ne poteva ancora essere in grado. Poi la forza sopraggiunse e il fallimento divenne una reale possibilità; si scontrò con le difficoltà di un mondo affollato di problemi, di natura anche più grande di lui e d'un tratto id desideri di conquista ritornarono nell'iperuranio, lo stagno delle idee da cui un acerbo Diogene era solito pescare. In pratica si era adeguato a quella nuova visione di sé e dei suoi piani che il mondo gli aveva detto di assumere, passando dal Dio all'uomo, dall'Impero al Villaggio, dall'invincibilità al mero terrore.
    Aveva mostrato una fessura della cinta muraria che avvolgeva la sua figura e il Flagello era stato bravo ad infilarcisi, rivelandone la natura di voragine. In quel frangente vide chiaramente quanto fosse flebile la sua scintilla in confronto a quella del nukenin.

    Jeral aveva il fuoco che aveva perduto ad alimentare le sue azioni, lui era ancora il proprio Dio e i suoi sogni le proprie azioni.

    L'intera villa iniziò ad annerire e sgretolarsi sotto il peso dell'aura maligna del nukenin. Di Vergil non vi era più traccia, nemmeno nel profondo del nuovo essere figlio dell'oscurità. Lo scontro era inevitabile perché così il Flagello aveva deciso, emanando la sua sentenza.

    " Noi siamo abitanti del Suono! Noi non ci facciamo minacciare dal primo estraneo che passa! Se dovete aver paura di qualcuno o qualcosa allora abbiatene della mia collera, perché giuro oggi che il Flagello la pagherà! Vedremo se l'appellativo di Immortale è leggenda o verità! " Quelle parole gli rimbombarono nella testa svegliandolo dal baratro dove stava nuovamente per tornare; il ricordo del giorno più umiliante della sua vita accese improvvisamente quel focolare come se lì a canto a lui ci fosse il giovane Doveraux a richiamarlo all'ordine. Non c'era nulla da pensare a riguardo, nessuna delle cento altre ipotesi vagliate da prendere in considerazione: era giunto il momento di rompere quel ciclo di frustrazione che per troppo tempo gli aveva attanagliato mente e cuore.

    Gli altri avrebbero capito. Febh avrebbe capito. Doveva assecondare ciò che tutte le cellule del suo corpo gli stavano urlando: "vedi? Non hai paura. In queste tenebre mefistofeliche hai già fondato la tua nuova casa". Finì di bere il tè e, infine, portò l'elsa dell'arma sulla sua spalla dicendo:

    "Fai strada."

    WhO0FY2



    CITAZIONE
    OT/ Chiude qui la giocata introduttiva allo scontro, si continuerà nell'apposito topic. Un grazie a Bore per avermi permesso di aggiungere un tassello alla caratterizzazione di Aloysius. /OT

    Chakra usato: 180/1250
    Vitalità rimanente: 27.5/27.5
     
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