Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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  1. DioGeNe
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    ::: Poco dopo il ritorno del Kage :::

    Il Suono aveva di nuovo il suo leader, ritornato dalla terra dei teschi e del sangue per poter ancora dire la sua nel mondo reale, dove le tenebre non erano così maligne come quelle sepolte nel suo essere. Lui era ancora lì, questo era indubbio, ma una nuova luce si intravedeva in lontananza per il Garth, voglioso più che mai di vestire al meglio di panni di capovillaggio. Tutto bello, certo, ma in quanti lo avevano visto girovagare per il villaggio, l'amministrazione o qualunque altro luogo? Rinchiuso in quelle mura di pietra, il Colosso continuava a tessere tele per avvolgere il continente o cosa? A scoprirlo sarebbe stato, forse, un giovane nukenin approdato ad Oto da poco e che non sapeva davvero nulla di Villa Mikawa e sul suo peculiare padrone.

    " Uuu carne cresca! Però mi sei trai piedi, ragazzo. "

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    Poco prima di bussare al grosso portone in legno, una voce lo avrebbe costretto a voltarsi mostrando uno scenario a dir poco raccapricciante: un "uomo" ancor più magro di Tasaki, con la pelle grigiastra e i capelli bianchi aveva sulla spalla una pila di sette cadaveri almeno. Non sembravano in ottime condizioni, ad alcuni mancavano arti, altri erano sbudellati, altri privati di occhi, denti e scalpo. Dunque affiancò il giovane andando a bussare lui stesso con delle nocche sporche di sangue e altre sostanze di cui non sarebbe stato saggio indagare la natura. Passarono diversi secondi, troppi per il perfezionismo di Anteras in quelle cose:

    " Dove diavolo sarà finito quel dannato damerino?! Vabè, facciamo così...questi te li prendi tu. Cerca Aloysius o chi per lui, sono i cadaveri che ha chiesto Eiatsu....forse manca loro qualche pezzo uhuhuh ma se li farà andar bene! A buon rendere."

    Con un colpo di spalle e l'ausilio di uno di quegli ossuti arti superiori gettò letteralmente l'intero groviglio di corpi tra le braccia dello sconosciuto, giusto in tempo per sparire in un vecchio pozzo per l'acqua situato poco distante, un istante prima che l'ingresso della casa si spalancasse. Lo sguardo del maggiordomo che aveva aperto l'anta tramutò in una trazione di secondo da accogliente ad esterrefatto; si vedeva fosse leggermente in affanno per un qualche contrattempo che gli aveva impedito una celere accoglienza ma non mancò di notare come quell'ammasso di carcasse stesse insozzando l'uscio in pietra bianca ed ora anche parte dell'interno della dimora. Volle scoppiare ma, dall'alto dell'esperienza accumulata in anni di servizio (prima per il Nidaime al Palazzo della Vipera ed ora per il Mikawa alla Villa), riuscì a mantenere la calma, esortando l'ospite presentatosi come Tasaki ad entrare:

    " Si accomodi...forse un rotolo di richiamo sarebbe più appropriato per il "dono" che ha ben pensato di portare al Kage. Ecco...ne prenda uno, essendo un chunin saprà come usarlo. "

    Frugò in quello che a prima vista sembrava un portaombrelli a lato della porta per poi estrarre uno degli oggetti che faceva al loro caso. Risolta quell'incombenza, dunque, Anteras avrebbe fatto entrare il ragazzo nell'abitazione invitandolo a seguirlo lungo quegli ampi spazi. Era stato troppo facile, no? Entrare in quel modo nella dimora del Kage, senza un controllo o chiedere maggiori dettagli, era sinonimo o di una colossale mancanza di organizzazione oppure di una ingiustificata sfrontatezza.

    " Non si crucci troppo...Le sentinelle l'hanno tenuta sotto tiro per tutto il viale e mi hanno comunicato la validità della sua identità prima che mi palesassi. Certo, a meno che lei non sia un nukenin S sotto Henge eheh E' questo il caso? Ad ogni modo, vorrà scusare Diogene per lo stato in cui vessa la dimora ma alcuni recenti eventi ne hanno richiesto pesanti lavori...riesce ad immaginare un chakra talmente malvagio da essere doloroso anche per la materia? Questo è, in parte, anche il motivo del mio ritardo di poco fa. "

    Difficile dire quando stesse scherzando e quando fosse invece serio. Una cosa certa però, consisteva nel fatto che in effetti il duo avrebbe visto diversi gruppi di operai alle prese con impalcature, attrezzi, tavole di legno e quant'altro; di rimando quelli avrebbero fatto di tutto per non dare loro attenzione, come se avessero ricevuto precise direttive di non infischiarsi nelle faccende della Villa. In quel clima di rinnovamento e di caos, l'ex ninja di Kumo avrebbe raggiunto una grande sala adornata di dipinti di guerra, armature, armi e tutto ciò che si potesse trovare in una piccola mostra a tema bellico. Attraverso una porta sul fondo del lato corto, si poteva intravedere parte di una scrivania con due persone alle prese con una delicata discussione...l'apertura però era troppo sottile e troppo distante per scoprine di più mentre Anteras avrebbe fermato il suo cammino al centro della stanza-museo del Mikawa.

    " Dobbiamo aspettare qui finché il Kage non avrà ultimato il suo incontro. Se intanto vuole farmi qualche domanda sono qui per servirla. "

    Il chunin aveva solo la scelta su quale topic aprire: si trovava in una dimora impregnata di storia, nella quale si erano svolti gli accadimenti che avevano portato Oto a quel punto. Ognuno di quegli oggetti era stato importante per il clan, il Suono, la Rosa d'Acciaio o altri ninja meritevoli di altri Paesi...erano i cimeli che Diogene aveva rimesso insieme per ricordare il passato ed imparare da esso. Tra questi oggetti, apparte una katana di atipiche dimensioni e dalla lama irregolare di colore rosso acceso e grossi quadri raffiguranti figure "vampiresche" della famiglia Jaku e non, quello che sicuramente avrebbe colto più di tutti l'attenzione del giovane sarebbe stato un antico diario collocato sopra un leggio di antracite.

     
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