Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. leopolis
        Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,065
    Reputation
    +217
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Ascoltando la risposta del maggiordomo pensai che, in effetti, non potevo avere dei pregiudizi verso il Kokage senza averlo mai conosciuto in vita mia. L'unica cosa certa era che, forse, nemmeno io avrei venduto quella villa per distribuire i soldi ai poveri di Oto. Non finché Oto era in quelle condizioni, ove sembrava regnare il Caos più completo e totale. La corruzione, probabilmente, si sarebbe mangiata tutti i soldi e alla fine dei conti nulla sarebbe cambiato nel villaggio. Perciò non risposi nulla a quella prima affermazione del maggiordomo che si chiamava Antares, ma che alla fine dei conti non si era mica presentato. Per questo non potevo proprio sapere come si chiamava e gli risposi con un cenno del capo. - «Certo, le apparenze ingannano.» – Tagliai secco per dire quella che era soltanto un'altra delle tante verità della vita. Per fortuna la risposta alla mia seconda domanda arrivò in una maniera decisamente più diretta e precisa, togliendo subito una delle mie prime impressioni che ero riuscito a farmi di quel posto. - «Sì, mi riferivo proprio a quello.» – Dissi anche se non mi riferivo tanto ai bambini quanto proprio a tutti i problemi della guerra. Fu in quel momento che capii che non avevo sentito per la prima volta il nome di Diogene.
    Diogene.
    Anzi.
    Fu in quel momento che nella mia testa balenò un lampo o qualcosa di simile. Il nome di Diogene Mikawa lo avevo sentito, - anzi, visto, - su una pergamena mostratami da una falcidonnola molto tempo prima, nel Paese del Tè, quando insieme a un ninja di nome Fudoh, un barbone di Kiri andai a raccogliere delle foglie del tè e salvai le falcidonnole dalla disfatta per colpa di una scimmia chiamata Hanuman. Fu in quel momento che sulla stessa pergamena che la falcidonnola mi fece firmare notai un nome cancellato da una pennellata. E indovinate di chi era quel nome?
    Già.
    Perché non ci avevo pensato prima ricordandomi di quel nome? O forse era solo una coincidenza? Quante altre persone con quel nome potevano aver sottoscritto un contratto di evocazione con le falcidonnole?
    «Hmm,» – dissi fra me e me pensando a Suibi Kama, la donnola che si era offerta di aiutarmi. Al contempo ascoltavo quello che aveva da dire Antares sulla spada. Devo essere sincero: dopo le sue parole la mia curiosità in merito salì in modo considerevole. Tuttavia c'era un problema: - «Nemmeno nell'armadio con i miei vestiti c'è il cartello con sù scritto "non toccare". Ciononostante, m'incazzerei di brutto se qualcuno toccasse, per esempio, il mio pigiama. Non oso poi pensare a cosa farei a chi oserebbe prendere un antico cimelio del mio clan ricco di storia e leggende. Glie lo chiederò comunque. Se mi darà il permesso di farlo, dato che la spada è la sua, allora avrò l'onore di provarla.» – Ed ero sincero: avevo un fantastico pigiama con le stelline che indossavo quando andavo a dormire ed era un vero e proprio spasso. Ma era una cosa personale. Non proprio un cimelio del clan ovviamente, ma comunque un affetto personale a cui, insieme alla rete per i capelli, al cappello da notte, alla mascherina per gli occhi e alle tappaorecchie ci tenevo molto. Così come ci tenevo anche al mio scaldasonno e alle calzatte per dormire. Da quella piccola discussione ebbi modo di capire anche un'altra cosa: se il Kokage usava la spada in combattimento, forse percorreva anch'egli la strada del Kenjutsu? - «Beh, non sono qui per farmi piacere da Aloysus, non per ora almeno» – dissi comunque rifiutando l'idea di prendere la spada di mia sola iniziativa considerando il gesto scortese e l'immenso valore storico della stessa. - «E sono dell'idea che bisogna chiedere il permesso prima di prendere qualcosa. » – Alla fine dei conti, forse alla fine di quella storia, avrei chiesto il permesso di afferrare la spada al suo legittimo proprietario. Nel mentre mi limitai semplicemente a guardare Antares: - «Molte grazie per il tè che mi porterà gentile signor maggiordomo.» – Gli dissi con un tono gentile tacendo sul fatto che comunque secondo le norme del galateo e tutto il resto bisognava quanto meno presentarsi.

    Ovviamente, non toccando la spada la trappola non si attivò e la tizia che uscì dall'ufficio del Kokage non ebbe motivo di darmi alcun tonico, visto che ero rimasto salvo almeno per quel momento. Ascoltando la frase della donna non dissi comunque nulla entrando nell'ufficio del Kokage con le mani incrociate dietro la schiena. Ovviamente lanciai diversi sguardi intorno all'ufficio scoprendomi numerosi scaffali con altrettanti libri. Aveva diversi piani e si notava che, oltre alla guerra, al Kokage sembrava piacere anche la Conoscenza in tutte le sue forme. Un Kokage guerriero, ma anche un Kokage filosofo.
    Cosa mi ricordava?
    Dello Tsuchikage prima della rivolta dei Cremisi.
    L'immensa statura del Kokage, un colosso vero e proprio che sembrava essere stato messo in un ufficio (e forse anche in un mondo) troppo piccolo per lui. Tuttavia, non avevo paura degli avversari grandi, ma seguiva una filosofia differenti: muoviti come una farfalla, pungi come un'ape e più è grande l'avversario maggiore sarà il tonfo del suo corpo quando egli cadrà. Prestai anche un'attenzione al kimonò bianco e nero che il Kokage indossava per quell'occasione. Non aveva alcuna armatura il che era un'altro punto a suo favore: odiavo le armature.
    Pur notando la presenza delle poltrone vicino al tavola, non mi ci sedetti. Così come non allungai le mani verso le scartoffie o verso i libri, anche se, dovevo ammetterlo, ne avevo una voglia pressoché pazza e malata. L'unica cosa che feci, - ma solo perché non ero riuscito a trattenermi, pur ben sapendo che era scortese, - fu notare il progetto di un qualche edificio pensato, forse, per Oto. Notai anche la scritta: "Children's Sound... MMH?" - Domandai fra me e me mentre il Kokage si girò chiedendomi chi diavolo fossi.
    Già
    Chi diavolo ero io?

    Presi un respiro e quindi parlai con una voce calma e tranquilla, ma con un tono "soldatesco", senza distogliere il mio sguardo calcolatore dall'immensa figura del Kokage, ma, anzi [analizzandolo] Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]
    con il mio sguardo privo di emozioni. Come sempre sulla mia faccia non c'era nient'altro che semplicemente una maschera.
    In realtà, feci un'altra cosa prima d'iniziare a parlare e fu [analizzare] Percezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri. (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    il mio chakra per assicurarmi che tutto ciò che vedevo non fosse solo il frutto di un'immensa illusione.

    DpZi



    «Signor signore,» – iniziai con le mani ancora incrociate dietro alla schiena. - «Sono Tasaki Moyo, ninja originario di Taki, ex-chunin di Kumo e ora al servizio di Oto. Nemico acerrimo dei Cremisi e della loro rivoluzione; sostenitore del vecchio regime di Kumo e del Tsuchikage morto. Idealista e sognatore di un mondo senza guerre, caos e violenza; sostenitore dell'idea che sia possibile realizzare un mondo migliore per le generazioni future di tutti i Paesi. Esperto di veleni. Alleato delle Falcidonnole. Amante dell'Ordine e della Pulizia. Cacciatore di taglie. Sensitivo, esploratore ed esperto di ninjutsu. Aspirante Inseguitore ed Esperto di Taijutsu. Altruista, credo che sia fondamentale sacrificarsi per il bene degli altri, oltre che per un Bene superiore. » – Mi fermai un attimo poggiando lo sguardo sul Kokage. - «Giungo nel vostro ufficio a quest'ora della sera per dichiarare la mia Lealtà verso Oto e verso il suo Kokage, mettendo le mie conoscenze e abilità a disposizione del Popolo di Oto, per servirlo al massimo delle mie capacità fino all'ultimo respiro, cercando di superare i miei limiti per rendere questo Villaggio un posto migliore, in grado di affrontare la possibile guerra contro i miei ex-compatrioti e uscirne vittorioso per il bene stesso di Kumo e della sua storia. Vorrei, altresì, chiederle l'Onore di poter stringere l'elsa della Sua spada, la Mumei, la Senza Nome e di parlarle di alcuni problemi sia miei che di Oto, in modo da risolverli il prima possibile. La ringrazio per l'attenzione Signor Signore e per il suo tempo concessomi.» – Difficile dire dove fosse posato lo sguardo di Tasaki durante quella prima presentazione, se così si poteva chiamarla. Di certo era frontale, forse guardava la finestra; in realtà era posato su Diogene. Non sui suoi occhi, ma sulla sua figura in generale. Quel tono soldatesco poi...



    Vitalità: 14 leggere
    Chakra: 60 bassi - 3 Bassi (percezione del vero)
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – ///
    II – ///
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II - ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
    .
392 replies since 2/11/2007, 23:19   12210 views
  Share  
.