Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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    Le due litiganti, richiamate dal Mikawa, arrossirono all'unisono per la vergogna, puntellandosi il dito addosso in contemporanea, borbottando a bassa voce:

    Questa è tutta colpa tua.
    Questa è tutta colpa tua.

    La reazione speculare le fece arrossire ancora di più, ed entrambe sbuffarono, incrociando le braccia. Avere un proprio "clone" con solo qualche mese di differenza di fronte avrebbe scatenato molte reazioni simili.

    Eiatsu stava cercando di ragionare sui dettagli che aveva ottenuto. L'Hebiko del passato, coinvolta dal mangiacadaveri, lo osservò con aria confusa, indicando poi l'altra se stessa. VOI mi avete portata qui! Siete venuti a prendermi a casa!! Chiedi a lei se vuoi sapere qualcosa su chi ha creato questo casino. L'altra sbuffò, cercando di ripensare agli eventi. Non lo so, tecnicamente ci sono arrivata per caso. Erano di nuovo mesi che il Kokage era assente, ed ero stufa di starmene con le mani in mano. Ma quando sono arrivata la Villa era in pessime condizioni, ed erano già presenti altre persone confuse quanto me. C'era il Mizukage, un kiriano, Shunsui, un sunese un po' creepy con gli occhiali, e... beh, degli intrusi che non ho avuto modo di vedere in tempo, perchè mi trovavo già nell'orologio quando sono arrivati. Sembrò illuminarsi ripensando al sunese. Ah! Shunsui aveva trovato un libro con una pagina strappata. Parlava del fatto che al Nidaime piaceva parlare al contrario o qualcosa di simile... Forse quella pagina contiene qualcosa che interessa a chi ha creato tutto questo casino. Ricordava quale fosse il numero della pagina e la copertina del libro, stava a loro ritrovarlo nelle loro immense librerie.

    Eiatsu insisteva sulla precisione, cosa che anche la Vipera solitamente amava, ma in quel momento sembrava quasi superficiale. Oh per gli dei, sarò precisa!! Dovette rifletterci un attimo, ma sarebbe riuscita a dare la data ed un orario approssimativoEvito di scriverla per non fare casini con la timeline, così nel prossimo post decidi tu una data adatta, ma considera come se Hebiko l'avesse detta. Non so tutto!! La villa era invecchiata! Sembrava fosse stata abbandonata da decenni almeno! E non aveva senso, naturalmente, ma non sembrava frutto di un genjutsu. E' stata attaccata solo poco prima che il viaggio temporale iniziasse. E per i limiti, beh... Chiaramente era quell'aggeggio a controllare tutto, quindi non penso che possano controllare il tempo senza. Dopotutto siamo riusciti a controllare il tempo noi stessi, per cui non dev'essere un'abilità unica di qualche loro shinobi, ma è quell'oggetto che permette a chi sa usarlo di controllarlo. L'unica cosa differente da un normale orologio a pendolo era un frammento di specchio al suo interno. Hm... Forse il fatto che fosse un frammento lo rendeva persino meno potente di quanto potesse essere davvero. Venne invece spiazzata dal discorso di Eiatsu, riflettendo a riguardo con aria incerta. Fu l'altra Hebiko a contrastare i suoi ragionamenti. Non ha senso. Lei non ha mai vissuto questa esperienza, altrimenti non sarebbe stata sorpresa nel vedermi. Qualsiasi cosa abbiano fatto al tempo, non è stata lineare. L'Hebiko futura annuì con decisione, confermando la cosa. E' vero, dovrei ricordare di essere stata al tuo posto... Ma non è mai successo. Quindi... E' come se tu non fossi realmente me, e viceversa. ...Un'altra dimensione? Entrambe sembravano piuttosto scosse dall'idea, quella del futuro ancora di più. Qualsiasi cosa stesse succedendo, sentivano che era molto più grande di loro. Confermò le successive teorie, parlando del libro. Ah... Sì, Shunsui lo ha trovato... Erano i kanji di "teatro". Quindi è possibile lasciare messaggi nel passato?? Iniziava ad essere sempre più confusa.

    La successiva domanda di Eiatsu le avrebbe fatto tornare la rabbia, ma con essa la concentrazione. Magari siete scarsi! Cosa vuoi che ne sappia, io ti posso dire in che condizioni erano la villa! Saranno riusciti ad ipnotizzarvi tutti, o avranno sfruttato qualche altro giochetto temporale, ma non c'erano segni di battaglia. Il cervellone fece un esperimento che però sembrò fallire. L'Hebiko del futuro aumentò leggermente il ritmo del respiro. Non le era piaciuto quel fallimento. Non... Non lo so. Qualcuno stava arrivando, quindi è possibile... Non sapeva cos'era successo e nemmeno chi li aveva attaccati. Potevano realmente essere stati i loro nemici, ed aver avuto la meglio sul gruppetto. Sarebbe stato Diogene a prendere in mano la situazione da quel punto. Distruggendo l'unico punto di contatto che avevano col futuro. Entrambe le Hebiko si lasciarono sfuggire un gridolino, e quella del futuro osservò con shock l'unica possibilità di ritornare al suo tempo che aveva, in pezzi. L'Hebiko del passato sembrava volesse dire qualcosa, ma si paralizzò vedendo lo sguardo arreso dell'altra sè stessa, decidendo che fosse meglio restare in silenzio.

    Hebiko osservò il colosso con sguardo arreso. Nonostante l'odio provato, non sembrava ce ne fossero tracce nel suo volto. C'era solo paura ed incertezza. Ed il terrore di essersi sacrificata per nulla. Ma Diogene sembrava d'accordo col suo piano. Non fu in grado di risvegliare alcuna scintilla nel suo sguardo, ma entrambe lo avrebbero seguito, esitando, consapevoli che non ci fosse alternativa. Ormai erano immersi in quella situazione, e dovevano uscirne.

    La camminata nel lungo corridoio fu accompagnata da un inquietante silenzio. Solo i loro passi rimbombavano, ascoltando bene si sarebbe potuto persino sentire il respiro dei presenti. Aveva ancora speranze di ritornare a casa? Certo, quella era sempre Oto, ma non era la sua Oto. Non era la sua vita. Per quanto le differenze fossero minime, era un'intrusa in quel luogo. E tutto perchè stava cercando di salvare la persona che forse odiava di più in assoluto. Un sacrificio così grande, per qualcuno che forse non se lo meritava. E ora non poteva che proseguire per quella strada.

    Quando arrivarono all'obitorio, scoprendo quale fosse la sua idea. Che poi era il piano di Hebiko, solo aveva preso una piega inaspettata. L'Hebiko del passato osservò inorridita la scena. No, non dirai sul serio. L'altra, infastidita, si fece avanti, ormai arresa. Non c'era molta scelta, dopotutto. Che sia una cosa veloce. E indolore. O ti spezzo le ossa. Sibilò verso Eiatsu, con rabbia. Poi verso Diogene. Ti ringrazio per avermi riportata in vita. Ma, con questo giochetto, riconsiderati alla pari. Sto ripagando il mio debito. Non si sarebbe certo lanciata in un simile esperimento gratuitamente, dopotutto. Aveva un grosso debito alle spalle, ma quel sacrificio era altrettanto grande da poterlo ripagare. Ora, prima di iniziare, mettiamo in chiaro un paio di cose. Si rivolse ad entrambi, anche se più ad Eiatsu, essendo il cervello dell'operazione. Non modificherai il mio corpo chirurgicamente. E' fuori discussione. C scambieremo le anime. Altrimenti... Beh, in qualche modo dovremmo poterci scambiare i corpi. Dopotutto io sono composta da serpenti, e tu da sangue. Ci sarà il modo di ridare ad entrambi un diverso corpo in cui possiamo adattarci, senza modificarci pesantemente, in modo da poter usare le nostre abiità comodamente. E dico "ci", perchè tu sei incluso. Non avrebbe accettato un no come risposta. Chiaramente io non facevo parte dei piani, per cui tu nel mio corpo sarai al sicuro. La me del passato proseguirà il suo lavoro come di norma, e quando sarà a casa, sarà il tuo momento di uscire e controllare la villa da lontano. Ti farò recapitare un corvo ogni giorno per aggiornarti della situazione e qualsiasi cosa sospetta. Rimuginava ta se e se, incerta su alcuni dettagli. Vorrei poter mettere almeno Yachiru al sicuro, ma la sua assenza potrebbe destare sospetti... L'altra mia idea era quella di uno scambio a tre. Io entrerò nel tuo corpo, tu in quello di Yachiru, e Yachiru nel mio. Ed in quel caso, la me passata dovrebbe solo occuparsi di tenerla a casa mia al sicuro. Qualsiasi zona segreta della villa era fuori discussione. Erano spariti tutti. Non c'è luogo segreto sicuro, per quello che ne sappiamo lo conoscono anche loro. Il problema più grande è che nel secondo caso saresti comunque vittima dell'attacco alla Villa. E potrebbe essere un problema. Sarei più tranquilla se tu fossi esterno, a casa mia... Ma in quel caso Yachiru dovrebbe restare qui. Posso provare a proteggerla, ma non posso garantire niente. Non so contro chi stiamo andando. Vorrei solo evitare che ci finisca in mezzo qualcuno di così innocente. Osservò Diogene, tesa. Quindi, Kokage? Cosa ritiene sia più saggio, essere comunque un membro della Villa e partecipare attivamente ma rischiare la cattura, o restare all'esterno anche se quello potrebbe dire intervenire tardi? Qualsiasi fosse stata la scelta, c'era sempre un fattore esterno che li avrebbe aiutati. La me del passato è comunque il nostro jolly. In un modo o nell'altro, abbiamo un esterno in grado di fare qualcosa. Non nego che vorrei che anche tu fossi esterno. Sento che avremo più possibilità di successo in quel modo.


    Qualsiasi fosse stata la scelta finale, ad Hebiko sarebbe indubbiamente toccato il corpo di Diogene. Descriverne il disagio che provava era inutile, era ben visibile sul suo volto. E probabilmente avrebbero dovuto lavorarci su un paio di giorni, mentre veniva istruita sulla sua routine ed i comportamenti abituali, per non destare sospetti. Avrebbe tenuto le interazioni al minimo, e si sarebbe allenata in segreto ad usare le proprie abilità in quel corpo. Sarebbe stato utile? Non appena avesse usato qualcosa di diverso dal sangue, i loro rapitori si sarebbero accorti dell'inganno. Ma in quel momento sarebbe già stato tardi per qualsiasi cosa.

    Le giornate sarebbero passate più difficilmente del previsto. Persino guardarsi allo specchio era difficile ed estraniante, ne aveva già distrutti un paio, ed Eiatsu era stato costretto a nascondere tutto. Essendo l'unico a conoscere quel segreto, sarebbe stato anche l'unico a poter ascoltare le sue lamentele. E le avrebbe ascoltate. Oh, se le avrebbe ascoltate.

    Avrebbe mantenuto il minimo dei rapporti possibili con gli abitanti della villa. Non sembrava poi così difficile, Diogene non era poi quel padrone di casa estroverso che appariva ovunque. Però sarebbe stato più freddo del solito. Spesso ai saluti rispondeva con un misero grugnito, avendo dimenticato il nome di chi aveva davanti. Ironicamente, non vedeva l'ora che arrivassero gli invasori, si sarebbe sentita meno tesa. E, come da accordi, avrebbe inviato un corvo ogni giorno, aggiornando il Mikawa, nascosto a casa sua, nel suo corpo. E vedi di trattarlo bene, o quando sarà tutto finito mi vendicherò.

    Grazie ad Eiatsu ed alle altre due Hebiko, avrebbe potuto preparare delle trappole, o quantomeno dei modi per anticipare il loro arrivo. Avrebbe ordinato ai suoi gregariAllora, qui potrebbe essere una cosa valida o meno. Dato che sta impersonando Gene, la considero in grado di usale le competenze gregario di Diogne, essendo competenze legate alla persona e non al suo chakra/corpo. Se non è possibile, semplicemente skippa questa parte, o considera come se fosse Eiatsu ad usare questo "potere" di fare dei turni di controllo in tutta l'area della villa, interna ed esterna. La scusa sarebbe stata molto semplice: Non troppo tempo fa Jeral è riuscito ad entrare al vilaggio indisturbato. Non voglio che la cosa si ripeta. Non in casa mia. Sperava che chi dovesse attaccarli si sarebbe lasciato dietro almeno qualche indizio, in modo da anticiparne il reale arrivo. Avrebbe inoltre fatto mimetizzare tutte le armi d'assedio disponibili, usando la stessa scusa, posizionandone la metà ai perimetri della zona, e l'altra metà in prossimità della Villa stessa. [Competenze usate] E, da lì in poi, non restava che aspettare.

    Non riusciva a credere fin dove stava arrivando pur di salvare il Kokage. Che disprezzava, come persona e come leader. Eppure eccola lì. Morta una volta, ed inconsapevolmente pronta a morire di nuovo, in un piano incredibilmente intricato che la vedeva come esca. Dopotutto non lo rispettava, ma nemmeno voleva la sua morte. Credeva solo che come leader non fosse abbastanza. Troppo megalomane, troppo avaro. Troppo poco cauto. Ma era uno shinobi di tutto rispetto, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il proprio paese. Rinchiusa in casa sua per giorni, avrebbe avuto modo di conoscerlo meglio, tramite i suoi libri, la sua storia, la gente che viveva intorno a lui. Avrebbe sicuramente potuto vedere il Colosso da una diversa prospettiva. Il tutto mentre attendeva che il Caos arrivasse.
     
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