Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

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  1. Waket
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    The Sacred Timeline


    VII



    Il grido della ragazzetta prometteva bene, ma allo stesso tempo il Joker non aveva perso tempo con il contrattacco: fortunatamente la reazione tempestiva dei gregari appena liberati sembrava averli fermati, almeno per il momento.

    Arrivò ansimante alla biblioteca, riprendendo fiato ma ancora in allerta, non avrebbe sottovalutato individui con in mano il potere di manipolare il tempo stesso. Dopo una rapida conta dei gregari presenti ed essersi assicurata che Aoda aveva ormai intrapreso la sua strada per andare a prendere Diogene, non dovevano fare altro che fargli perdere tempo. Etsuko e Kensei erano presenti, insieme a quello che solo dal tono di voce avrebbe riconosciuto come Eiatsu. Woah, a te non è andata bene. Diogene... Non è ancora qui. Mormorò l'ultima parte sottovoce, irrequieta, non aveva intenzione di farsi sentire dalla persona sbagliata. Ma dal gesto calmo e di pazienza delle mani si capiva che aveva un asso nella manica, solo non avrebbe avuto il tempo di rivelare loro di Aoda. Dopotutto delle macerie non avrebbero fermato i mostri che li avevano appena raggiunti.

    Ebbe un sussulto tale da bloccarle il fiato quando si ritrovò nuovamente davanti gli stessi individui, la ragazzina dall'aria particolarmente furiosa. Comprensibile, dopotutto aveva appena ucciso il suo-

    TU!?!

    Le ansie e preoccupazioni erano mutate rapidamente in nera rabbia alla vista del tizio col cappello. Era ancora ferito, ma non sembrava aver subito poi tanti danni dalla sua bomba. Eppure era certa fosse andato a segno!! Trovarselo ancora tra i piedi le aveva dato nuova energia, tutto per via del suo orgoglio spezzato. Non poteva accettare di vederlo ancora in piedi, sia per il bene del suo Ego, sia perchè Amari aveva un compito troppo importante, ben più del Joker e la sua sottoposta.

    Etsuko le aveva fatto una chiara richiesta, alla quale avrebbe annuito con decisione. Farò ben più di questo. Non avrebbe solamente temporeggiato. Avrebbe fatto sì che nessuno di loro fosse più in grado di manipolare il tempo. Il suo sguardo si spostò prima sulla ragazzina, in alto a loro, e poi sul Joker. Sembrava non aver attenzioni per nessun altro.


    Se pensi di poterti mettere contro questa famiglia ti sbagli di grosso. Conosco bene i Mikawa. Potresti anche essere un dio sceso in terra, mostrar loro che non hanno speranze... Non spezzerai la loro volontà. Saranno sempre pronti ad affrontarti, uno dopo l'altro, FACCIA A FACCIA! MIKAWA! MOSTRATEGLI CHI SIETE VERAMENTE!!



    Dopo aver dato per bene la carica al gruppo, e aver attirato a pieno l'attenzione del Joker, si sarebbero mossi: ad un cenno deciso della mano della donna, il gruppo si spostò in sua direzione coeso, con la Vipera che con impressionante agilità si sarebbe mossa tra di loro, flessibile ed impossibile da vedere in modo chiaro mimetizzata tra i vari gregari. Avrebbe fatto un rapido cenno ai suoi compagni nel momento prima di scattare: qualsiasi distrazione le avrebbe fatto comodo. Non poteva abbassare la guardia contro uno come lui. [Movimento gratuito+ Nota]

    La prima cosa fu lanciare una bomba sonora in alto, il più vicino possibile alla ragazzina: importava poco che la bomba riuscisse ad assordarla, o che avesse perso tempo ad intercettarla, avrebbe fatto il suo dovere in ogni caso: tenerla occupata. [Azione I] Lanciando la bomba più in alto della giovane, l'avrebbe quantomeno costretta ad osservare in alto, a subirne gli effetti se distrutta, e cosa più importante far sì che distogliesse lo sguardo dal gruppo per quel poco che bastava.

    A quel punto, la donna si trovava di fronte al Joker e precedette il suo gruppo, ancora in corsa. Lo sguardo era deciso e puntato verso quella che sembrava la sua vittima, decisa in tutto e per tutto ad attaccarlo faccia a faccia, come aveva appena dichiarato: ma lui era il Joker, poteva davvero temere l'assalto di una chunin tanto minuta? Hebiko era certa di no, eppure dalla sua espressione sembrava aver preso la sua decisione. Il suo tentativo sarebbe stato unicamente un suicidio agli occhi di tutti, soprattutto all'ego del potente padrone di Ame. Ma lei lì lo voleva. Tronfio, sicuro di sè, altezzoso di fronte a quella che per lui non era che un temporaneo fastidio. I gregari la superarono, coprendola del tutto e andando di massa addosso al Joker, attaccandolo praticamente a distanza zero con tutto quello che potevano. Alla Vipera bastava quella temporanea cecità sulla sua figura, anche fosse durata solo mezzo secondo. [Finta + Azione Gregari II]. La sua vera intenzione sarebbe stata chiara solo a breve, dopo che i due jonin di Ame vennero entrambi distratti a modo: la Vipera era sgusciata raggirando il Joker di lato, sfruttando un'agile coda da serpe e fiondandosi come una freccia verso il suo vero obiettivo: Amari. Sarebbe schizzata alla massima velocità verso l'uomo ancora ferito, curvando con incredibile agilità per non farselo scappare in alcun modo. Fu proprio sfruttando quella velocità e quel prezioso momento creato ad hoc che avrebbe aperto la bocca, aggrappandosi coi denti al collo della sua vittima, in una feroce e furiosa presa; non bastasse, dalla bocca avrebbe fatto uscire la Kusanagi, trapassandogli il collo da parte a parte. [Azione III+IV + TA e TB] [Kusanagi]


    Se fosse riuscita nel suo intento, la spada sarebbe tornata nel suo corpo con un rapido scatto, mentre con un sospiro allentava la tensione accumulata, pur restando in allerta. Io, d'altro canto, non faccio parte dei Mikawa... Combattere un onesto uno contro uno non era nel suo stile, nè tantomeno combattere per l'orgoglio di un tiranno. Ingannare e raggirare, tutto per avere anche solo un minimo vantaggio.

    Uccidere Amari significava avergli dato tutto il tempo che volevano. Per quello che ne sapeva, era lui il principale artigiano in grado di controllare un meccanismo tanto complesso. Forse nè il Joker nè Tensai erano completamente all'oscuro del suo funzionamento, ma eliminare l'esperto nel settore avrebbe sicuramente dato loro sufficiente tempo per far sì che Diogene potesse entrare in scena in tempo. Avevano terminato le timeline: ora quella era la realtà di tutti. Dovevano solo sperare fosse quella in loro favore.
     
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