Villa Mikawa

Residenza di Aloysius Diogenes

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    Il tappeto effettivamente nascondeva una botola.
    Se i due genin avessero avuto il coraggio di aprirla avrebbero scoperto che nessuna trappola era stata ivi locata; ma la sorpresa più grande era sicuramente il suo contenuto.
    Scendendo quattro ripidi scalini si accedeva ad una piccola stanzetta. Al centro, su di un tavolinetto in legno, vi erano due enormi tazze di ramen ancora tiepide. Da quanto non facevano un bel pasto? Affianco alle scodelle vi erano due pillole e un bigliettino sul quale vi era scritto:


    CITAZIONE
    " Complimenti per essere arrivati fin qui. Le pillole vi aiuteranno a recuperare delle ferite subite. Per arrivare a destinazione dovrete attingere ad ogni conoscenza elusiva e non a vostra disposizione. Non adagiatevi sugli allori.
    Ah il cibo non è avvelenato, ve lo assicuro."

    Sul bancone in metallo difronte a loro un arco e una balestra, con rispettive frecce e dardi, erano in bella vista. Nell'unico angolo in penombra, se ancora non lo avessero notato, vi era un uomo legato ed imbavagliato. Era steso a terra, apparentemente svenuto.
    Se avessero provato ad interagire con lui, l'uomo si sarebbe svegliato e tolto da solo le "costrizioni".

    Gojyo_shakujo

    "Uahhh che sonno! Oh, forse non dovrei dire cosi...emh. Vabè: sono un ostaggio! Sonno stato rinchiuso qui e torturato! Non mangio da cento giorni! Ho una gamba malandata...emh...che sono stato torturato l'ho detto? Comunque ce ne avete messo di tempo è?"

    Si, un attore davvero pessimo. Ma poi avrebbe continuato:

    " Veniamo al sodo. Se volete il mio aiuto dovrete darmi una pillola e una porzione di ramen...potete decidere se fidarmi o meno di me. Se volete potete interrogarmi...ecco, forse questo non avrei dovuto dirlo! Aloysus mi ucciderà..."

    Cosa avrebbero fatto i due?
    Nel resto della baracca non avrebbero trovato altro.



    Edited by DioGeNe - 24/8/2014, 19:51
     
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  2. Roronoa™
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    New Entry - Capitolo III






    Il risultato ripagò lo sforzo compiuto.
    Spostare quel tappeto polveroso fu come spostare una montagna.
    Il veleno ingerito al lago aveva ridotto a brandelli i muscoli degli arti superiori e a ogni loro contrazione seguiva una fitta lancinante che si propagava per tutto il braccio. [Dolore Grande || Vitalità = 12.50]

    Quando vidi la botola davanti ai miei occhi non seppi se festeggiare o disperarmi.
    Con il pollice feci cadere il Fuuma Shuriken dalla mano e mi inginocchiai per analizzarne il bordo, alla ricerca di qualche anomalia.
    Tranne polvere e qualche minuscolo insettaccio sembrava non esserci installata nessuna trappola a scatto.

    Prima di calarmi nelle viscere della terra mi decisi a indossare una delle tante tute da giardiniere lì presenti.
    Ero stato torturato abbastanza dal freddo.
    Riempii le tasche dell'indumento con tutto ciò che il mio cervello catalogò come utile: accendino, specchio, corde, qualche gancio e due forbici.
    Ignorai l'ascia, troppo pesante per le mie povere braccia, e le lanterne. Le avrei prese solo se necessarie per scendere sotto la baracca.

    Prima di alzare la botola fu necessario un istante di raccoglimento, in cui raccolsi tutto il coraggio che avevo in corpo.
    Non era facile quanto sembrava: nel migliore dei casi avremmo trovato una via di uscita, nel peggiore sarei saltato in aria insieme al rifugio, per la felicità del Mikawa.

    Con il cuore in gola e i polmoni pieni d'aria spalancai la botola con tutta la forza che avevo nel braccio.
    La poca luce presente nella baracca assalì istantaneamente l'oscurità del sottosuolo.
    Un timido soffio d'aria calda risalì dallo scantinato, portando con sé un odore che il mio cervello associò subito ad un pasto familiare: ramen.
    La comunicazione raggiunse lo stomaco, che rispose brontolando.
    I quattro scalini che avevo di fronte non portavano ad un tunnel sotterraneo, bensì ad una stanza, scavata nel terreno, ampia abbastanza da contenere un tavolo e qualche cianfrusaglia.
    Ripresi il Fuuma, lo posizionai davanti al busto e scesi.
    Sopra al tavolo i miei occhi notarono un biglietto, due tazze e due armi con annesse munizioni, ma prima di fiondarmi sulla fonte del buon odore scrutai l'intero ambiente.
    Alla mia destra, nella penombra, notai una figura a terra.
    Se non fosse stato per il mio sangue freddo quell'uomo sarebbe finito con la gola squarciata, ma la mia vista fu più rapida del mio istinto, infatti, notai subito i suoi occhi chiusi, il bavaglio e le mani legate con una grossa corda.

    Avevo davanti un uomo dai capelli tra il rosso e il viola, corporatura snella, molto più alto del sottoscritto, apparentemente non armato.
    Sebbene avesse gli occhi chiusi non mi fidai, dargli le spalle per mangiare sarebbe stata un azione da sprovveduti.
    Mi avvicinai tenendo in alto il Fuuma.
    Per svegliarlo decisi di sferrare un innocuo calcio sul suo piede.
    Al minimo scatto avrei abbassato la lama su di lui.
    L'uomo rispose al mio tocco mormorando qualcosa di incomprensibile, poi aprii gli occhi e lentamente iniziò a liberarsi.
    Si muoveva come una lumaca ma sotto al mio sguardo accadde tutto velocemente.

    - Non muoverti! - Esclamai, facendo indietreggiare il braccio per concentrare la sua attenzione sull'arma.
    Stavo stringendo i denti dal dolore, far scendere l'arto sarebbe stato solo un sollievo.
    La mia minaccia arrivò tardi, davanti ai miei occhi l'uomo si era già libero da ogni vincolo.
    Le corde e il bavaglio erano alla sua sinistra.

    CITAZIONE
    "Uahhh che sonno! Oh, forse non dovrei dire cosi...emh. Vabè: sono un ostaggio! Sono stato rinchiuso qui e torturato! Non mangio da cento giorni! Ho una gamba malandata...emh...che sono stato torturato l'ho detto? Comunque ce ne avete messo di tempo è?"

    C'era lo zampino del Mikawa.

    CITAZIONE
    " Veniamo al sodo. Se volete il mio aiuto dovrete darmi una pillola e una porzione di ramen...potete decidere se fidarmi o meno di me. Se volete potete interrogarmi...ecco, forse questo non avrei dovuto dirlo! Aloysus mi ucciderà..."

    - Ti avrei già interrogato se non avessi il Tantien distrutto. - Il jutsu dell'interrogazione mentale era uno dei miei preferiti, secondo solo alla mia tecnica speciale.
    Amavo scrutare nei ricordi delle persone, illuminare gli angoli bui della loro mente, ma sapevo anche che ninja esperti erano in grado di resistere a quella tecnica.
    Forse l'uomo era uno di questi.
    Alla storia del prigioniero non ci credevo minimamente: il suo volto era sano come quello di un neonato, non aveva nessuna frattura o lesione visibile e il suo risveglio era stato fin troppo dolce per chi è abituato ogni giorno a subire torture e percosse.
    La sua proposta mi allettò, ben conscio dell'enorme prezzo da pagare.

    Proseguire senza di lui, e quindi senza un probabile nemico, oppure fidarmi, dimezzare le risorse e magari avere ai miei comandi un uomo capace?
    Dovevo fidarmi di lui?
    Le sue parole e il suo atteggiamento mi spingevano ad accettare la proposta, era fin troppo chiaro che quell'uomo era lì solo per aiutarci, ma anche il brindisi al lago era stato supportato da tutti e i risultati si erano visti.
    I dubbi sapevano torturare meglio di una lama incandescente.

    Senza proferir parola mi avvicinai.
    Avevo deciso...anzi, l'espressione giusta era "aveva deciso", infatti, la decisione non era stata dettata dalla ragione ma dall'istinto.
    Bisognava scegliere se fidarsi o no, se correre il rischio o meno e in tutte queste occasioni, salvo casi particolari, il cervello avrebbe cercato una risposta per due giorni per poi arrendersi. Il motivo era semplice: la ragione cerca delle prove concrete e reali ma niente in quel momento mi assicurava che quell'uomo non era un nemico.

    Solo due cose erano certe: le mie condizioni erano precarie e l'intero possedimento del Mikawa pullulava di nemici a me superiori.

    - Accetterò ma solo a una condizione: - Lo guardai dall'alto.
    - Eseguirai ogni mio ordine! E con ogni intendo qualsiasi! - Avrei guidato il team fino alla villa, lottando anche contro la paura di essere tradito da quell'uomo.
    C'era un dettaglio importante da considerare: se quell'uomo era un nostro nemico lo avremmo visto nel campo di battaglia.
    Stavo correndo un rischio, anzi, un ennesimo rischio.
    Avevo le braccia distrutte, il sistema circolatorio del chakra funzionante dal bacino in giù, il veleno in circolo...e forse qualcos'altro, erano cosi tanti i malanni che non riuscivo nemmeno a elencarli.

    Se il tipo avesse accettato la mia condizione gli avrei fornito quanto richiesto, senza mai abbassare la guardia.

    Il biglietto avrebbe avuto la mia attenzione solo per pochi secondi, dopo di che lo avrei posizionato dentro la tasca destra della tuta, insieme all'accendino e allo specchietto.

    C'era qualcosa di più importante da fare.
    Avremmo dialogato uno davanti all'altro, con le tazze di ramen stranamente tiepide tra le mani.
    Non era una chiacchierata tra amici; con quattro sorsi avrei consumato il pasto e con poche parole avrei invitato l'uomo a fare altrettanto.

    - Ogni minuto trascorso qui è un minuto regalato ai nemici.
    Dobbiamo muoverci velocemente ma prima di metterci in moto devo sapere come ti chiami e cosa sai fare. -
    Se sarei stato fortunato, oltre a trovare un alleato, avrei avuto davanti a me uno shinobi appartenente ad un clan potente.






    Chakra rimanente: 19.75/30
    Vitalità: 12.50 / 16
     
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    " Ok, quello che vuoi...ma dammi da mangiare! "

    Balzato in piedi afferrò una delle scodelle di ramen e a grandi bocconi la finì in pochi secondi. Ancora con la bocca piena di cibo prese a parlare:

    " Può essere che ancora non mi hai riconosciuto? Sono Goyo, il secondo in comando al South Gate. Ehi aspetta ferm..."

    Troppo tardi, Daisuke aveva già ingerito una delle due pillone, stremato dalla fatica e in cerca di nuove energie. In pochi secondi crollò a terra, perso in un lungo sonno.

    " Stupido genin! Aloysius mi pare che nel biglietto dia garanzie solo per il cibo! Ahhhh vabè, rimaniamo io e te a quanto pare."

    Indipendetemente da ciò che avrebbe fatto o detto Deveraux sull'accaduto, il guardiano avrebbe continuato:

    " Sono un chunin specializzato in attacchi a distanza e possiedo alcuni jutsu difensivi ed offensivi caratteristici del villaggio. Il mio equipaggiamento consta di 3 cartebomba [2 liv II e 1 liv III] ,1 tonico per il chakra e 2 per le ferite, diversi kunai e shuriken, qualche makibishi e poi questa, la mia preziosa falce da lancio. Ha un raggio non elevatissimo ma un grande potere offensivo [Pot 40]...in ogni caso sono abile anche con arco o balestra. Sostanzialmente sono un combattente ma, per questa missione, rappresento anche il tuo team di perlustrazione: oviamente conosco la perfetta mappa della zona e, se lo ritieni necessario, ti posso spiegare in che situazione di merda ci hanno messo."

    In caso affermativo avrebbe cacciato dalla tasca un pezzo di carta su cui era abbozzata la struttura dell parco che circondava la villa.

    "Noi siamo qui, nella baracca sulle sponde del lago. La pineta è zeppa di trappole, come penso avete già potuto notare. Sotto il manto erboso delle zone curate vi sono mine ogni 5-6 metri, non visibili anche al mio livello; solo nei pressi del maneggio ve ne sono in minor numero. Le officine qui vicino sono un ottimo punto strategico; una guardia è a difesa del tetto ma da lì si ha una buna vista delle vigne e del viale alberato. Ah, anche il viale, sebbene sia la via più breve, è inaccessibile: sugli alberi che lo costeggiano sono appostati una decina di ninja pronti a bersagliarci con ogni genere di arma a distanza; a meno che non hai idee strambe di li non si può passare...Le vigne sono sorvegliate da due guardie; i loro movimenti sono standard e l'area è forse un po troppo vasta per una ronda di due persone. Da li, la torre del castello più vicina dista pochi metri. In ultimo bisogna fare i conti con le guardie appostate proprio sopra l'ingresso alla villa. Un arrivo frontale non ci darebbe molte chances di successo."

    Ora Doveraux poteva pianificare nel dettaglio un piano di azione. Lui era il lieader del duo e doveva tenere tutto sotto controllo. Il nemico era in netta superiorità numerica e disponeva di un potenziale bellico non indifferente. Inoltre le condizioni del ragazzo erano ancora inadatte ad affrontare una missione del genere. Ma su una cosa aveva raggione, più tempo stavano lì fermi maggiore era il rischio di un agguato.

    " Dimmi quello che devo fare e io lo faccio; basta che non ci fai ammazzare. Ah, ho visto che hai preso del materiale dalla baracca, sfutta ogni cosa che pensi possa tornarci utile. "



    CITAZIONE
    Marco è out fino ad un possibile ma difficile rientro. Ti metto la mappa commentata da Goyo al tuo pg. D'ora in avanti mettila aggiornata con i tuoi movimenti e/o piani a fine post.

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  4. Roronoa™
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    Goyo - Capitolo IV






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    CITAZIONE
    Stupido genin! Aloysius mi pare che nel biglietto dia garanzie solo per il cibo! Ahhhh vabè, rimaniamo io e te a quanto pare."

    Quello che provai in quel momento fu una rabbia inaudita.
    Ce l'avevo con me stesso, con la mia ingenuità.
    Avrei ingerito la mia pillola senza nessun sospetto se non fosse stato per Daisuke, che mi aveva anticipato ed era svenuto davanti ai nostri occhi.
    Goyo aveva notato l'inganno, io no e questo mi rendeva furioso.

    L'idea di portare Daisuke in spalla non mi sfiorò nemmeno per sbaglio.
    Era una pazzia.
    L'avrei semplicemente lasciato lì, in quella stanza scavata sotto la baracca.
    Lo invidiai, mentre egli sonnecchiava il sottoscritto avrebbe rischiato la vita.
    La punizione che il Mikawa avrebbe inferto al mio collega non poteva essere peggiore della situazione in cui ero.


    Il Mikawa non lo ucciderà
    . Ne ero sicuro.

    Spostai l'attenzione sul secondo guardiano del South Gate di Oto.
    L'uomo elencò tutto il suo equipaggiamento, le sue tecniche e ciò a cui si era specializzato.
    Avevo al mio fianco un combattente dalla lunga distanza.
    Avevo ipotizzato che Gojo era un regalo del Mikawa, che mi sarebbe stato utile (se non mi avesse tradito), ma non mi aspettavo che avesse con sè una mappa.
    Annuendo alla domanda se avessi voluto conoscere la situazione in cui ci eravamo cacciati, il Chunin estrasse un foglio di carta malconcio dalla tasca.
    Su di esso era stato abbozzato con una matita l'intero possedimento del Mikawa. C'erano pallini rossi e neri, un viale, delle vigne, il lago, la baracca e altri luoghi.
    Capii dalla sua spiegazione che i puntini rossi rappresentavano le mine e quelli neri i nostri nemici.
    Gli shinobi che ci avevano attaccato dal lago erano rappresentati sulla mappa, e ciò confermava la validità della stessa.
    Ancora una volta mi domandai se fosse stata una buona idea fidarmi completamente delle sue parole.
    Le trappole nella pineta, i due uomini sul pelo libero del lago...tutto combaciava, ma solo perchè lo avevamo affrontato e questo Goyo lo sapeva; per il resto non potevo metterci la mano sul fuoco.


    CITAZIONE
    " Dimmi quello che devo fare e io lo faccio; basta che non ci fai ammazzare. Ah, ho visto che hai preso del materiale dalla baracca, sfutta ogni cosa che pensi possa tornarci utile. "

    Dovevamo sbrigarci ad uscire, ma non prima di aver stilato un piano d'azione.

    - Al piano di sopra ci sono delle tute come questa che indosso, cambiati e scendi. Dovevamo essere vestiti in maniera identica. Il motivo era semplice: non volevo mostrare ai nostri nemici, fin quanto possibile, che avevo il Chunin dalla mia parte.
    Se lo avessero capito tutti avrebbero bersagliato me, lasciando lui incolume.

    - Dammi un minuto per mettere a punto un piano - Presi la sua mappa e l'appoggiai sul tavolo.
    Quando avevo Daisuke dalla mia parte ogni decisione veniva presa insieme, ora però, con Goyo al mio fianco e Daisuke svenuto a terra, ero io al comando del team ed ogni errore sarebbe stato un mio errore.

    La prima idea che ebbi fu quella di passare dalla parte destra del possedimento passando a Sud, in prossimità del cancello. C'erano poche mine e nessun nemico a ostacolare il nostro cammino, infatti i ninja posizionati sul viale erano troppo vicini alla villa per intravederci nell'oscurità.
    L'idea fu scartata quando notai l'assenza di protezioni in prossimità del nostro obiettivo. Ci saremmo trovati davanti alla struttura senza nascondigli e con l'uomo sulla torre pronto a bersagliarci, insieme agli shinobi appostati sul viale.
    Un suicidio.
    Il secondo piano seguii subito il primo.
    Esso consisteva nel costeggiare la pineta ad est, per evitare sia le mine a terra sia le trappole installate nella pineta. L'unico difetto era dato dal fatto che ci saremmo trovati frontalmente all'unico uomo posizionato a difesa dell'officina.
    Dopo dieci secondi dalla bocciatura del secondo piano, Goyo mi raggiunse, con la falce occultata sul fianco sinistro.
    Fu proprio in quel momento che trovai una terza possibilità.

    Dopo alcuni secondi di silenzio, mi voltai verso il chunin.

    - Il piano è questo: percorriamo la pineta nella direzione che ci consente di raggiungere l'altra parte nel minor tempo possibile.
    Arrivati a circa quindici metri dall'officina, e questo dovrai dirmelo tu perchè non conosco perfettamente la pineta, attireremo l'attenzione del ninja -
    Indicai il pallino nero sopra il rettangolo rosso.
    - Lanceremo quattro frecce: due mireranno degli alberi distanti circa quaranta metri dall'uomo, gli altri dovranno colpire dei tronchi ad altezza uomo, posizionati circa dieci metri indietro dalle prime due frecce. Feci una pausa per osservare le sue reazioni.
    - Sui dardi che saranno più distanti dal nemico legheremo una corda all'estremità. Applicheremo su di esse l'alcool contenuto nelle lanterne posizionate di sopra. Attireremo la sua attenzione con il suono e con la vista. L'aumento d'intensità della luce sui dardi, causata dalla combustione dell'alcool, catturerà maggiormente la sua curiosità. Penserà che siamo io e Daisuke. - C'erano delle falle nel piano che avevo appena descritto al Chunin. Le elencai.
    - E' un diversivo che catturerà la sua attenzione per pochissimi secondi, appena il fuoco entrerà in contatto con il liquido infiammabile dovremmo già essere perpendicolari alla parete dell'officina, precisamente qui... lontani da queste mine. - Indicai il punto esatto in cui saremmo dovuti giungere nel momento di massima distrazione del nemico.
    - Mi hanno privato della possibilità di utilizzare tecniche ma riesco ad usare il chakra adesivo.
    Secondo particolare a cui fare attenzione: La fioca fiamma al momento del lancio non dovrà essere visibile dall'uomo, ergo bisogna trovare una posizione, una traiettoria e il momento ottimale per dare inizio al piano. -
    I due ninja che ci avevano attaccato al lago erano riusciti a mirarci con millimetrica precisione. Avevano una vista migliore della mia, dovevo tenerne conto. Se l'uomo avesse notato la fonte di luce al momento del lancio e durante il suo moto il diversivo sarebbe fallito.
    - Ultima cosa: evitiamo cartebombe- - Ne avevo utilizzate decine per scopi diversivi, all'interno della pineta niente ci avrebbe costretto ad utilizzare quell'arma (tranne la presenza di shinobi avversari) e questo i nostri nemici dovevano saperlo. Affrontavamo ninja di esperienza e di spessore, non sarebbero caduti in una trappola così elementare.
    Il briefing era concluso. Piegai la mappa e la posizionai sulla tasca, insieme all'accendino e alle corde.
    - A te l'arco, io prendo la balestra. Mi precederai di quindici metri. - Inutile dire cosa avrebbe dovuto fare. Nonostante mi fidassi della mappa i nostri nemici potevano pur sempre muoversi.
    - Se percepisci la presenza di un nemico alza l'indice della mano destra, una trappola l'anulare della stessa mano. Dissi mentre risalivamo gli scalini.
    Partimmo una volta chiusa la botola alle nostre spalle, prelevata dalla lampada, se possibile, altrimenti l'avrei trasportata direttamente , il serbatoio con l'alcool che avrei dovuto utilizzare per il diversivo e incoccata il dardo sulla balestra.
    Le tre frecce di riserva le strinsi tra i denti.

    L'uscita dalla baracca non fu semplice, ma tutto sommato impiegammo pochi secondi prima di scattare verso la pineta.
    Posizionato dietro a Goyo lanciai un occhiata verso il lago, dove all'andata due ninja, occultati sotto il pelo libero, ci avevano attaccato.
    Dall'acqua non emerse nessuno. Non ne fui felice.
    Se ne erano andati, forse per rinforzare un altro fronte.
    Non dovevo farmi prendere dal panico, ero un leader adesso e chi comanda l'ultima cosa che deve fare è cadere nel terrore.
    Se i nemici si fossero fatti vivi li avremmo notati.
    I miei sensi erano allertati e non erano quelli di un ottantenne.

    Entrammo nella pineta qualche secondo dopo aver lasciato la baracca.
    Ero pronto, agguerrito più che mai.
    Evitammo di percorrere il sentiero principale che avevo percorso con Daisuke, la nostra direzione di marcia coincideva con quella che ci avrebbe assicurato un tempo minimo di permanenza nella pineta, anche se ciò ci costringeva a saltare e a schivare tutti gli ostacoli che ci si sarebbero messi di fronte: alberi, rami, cespugli etc etc

    Meno strada percorrevamo e meglio sarebbe stato per noi.




    Immersi nel silenzio della pineta i miei occhi notarono la luce del lampione installato alla sinistra dell'edificio sorvegliato.
    Ero ancora troppo distante per poter intravedere i dettagli dell'officina.
    Dovevo sapere se la struttura aveva finestre, se sulla sommità il guardiano era visibile o meno; più informazioni avevo e meglio ci saremmo difesi ma dovevo essere cauto, tempo al tempo, il nemico ci stava aspettando.
    Spostai il mio sguardo verso Goyo.
    Farlo correre davanti a me era stata un ottima idea, se avevo anche solo un grammo di sospetto su di lui in quella corsa non avrei temuto un colpo basso, anche se poteva sempre condurmi nella bocca dei nemici.

    Ad un tratto vidi Goyo fare un cenno con la mano sinistra. Il suo indice indicò l'edificio e compose un due e un cinque.
    Venticinque, ergo attenzione alla guardia.
    Dopo tre falcate si fermò all'istante, occultando la sua posizione dietro a tre tronchi molto vicini, quasi in contatto.
    Le radici uscivano dalla terra come tentacoli, le ramificazioni erano così intrecciate l'una con l'altra da far sembrare quei tre alberi come una pianta unica.
    Era un ottimo luogo dove nascondersi, c'era spazio per altre due persone.
    Eravamo a venticinque metri dall'unico edificio sorvegliato dell'officina, troppo distanti da quanto pronosticato nella baracca, ma a detta di Goyo di ripari migliori non li avremmo trovati.
    Dovevo accontentarmi.
    La nostra priorità era distrarre il nemico, focalizzare la sua attenzione in un luogo diverso da quello in cui avremmo agito.
    Il meccanismo delle corde era buono, il problema era riuscire ad arrivare ai piedi dell'edificio prima che l'uomo potesse accorgersi che quelle piccole fiamme all'orizzonte non erano shinobi in avvicinamento, ma un inganno.
    Erano ninja d'esperienza, il tempo disponibile per arrivare a destinazione era esiguo, forse nullo.
    L'ideale sarebbe stato posizionarsi a dieci metri dall'edificio ma in quel caso, senza una buona copertura, il ninja avrebbe notato il dardo “illuminato” muoversi tra la vegetazione. Se fosse accaduto ciò, la nostra copertura sarebbe saltata.
    Mentre pensavo a come bruciare rapidamente quei "quasi" trenta metri, Goyo mi aveva già mostrato la traiettoria che i dardi avrebbero dovuto percorrere.
    Per quanto riguardava traiettorie, gittate, velocità non mi sarei mai permesso di ribattere al chunin. Era un combattente dalla lunga distanza, quei concetti erano chiarissimi nella sua mente, un po' meno per chi come me era capace solo di rompere nasi e zigomi.
    Diedi un occhiata furtiva alla struttura.
    Non c'era nessuno sulla sua sommità.
    Consapevole del divario tra la vista del sottoscritto e quella di Goyo, si prese lui la briga di controllare la presenza di uomini nelle vicinanze e del ninja che dovevamo distrarre.
    Non servii nemmeno il mio ordine, la sua testa si muoveva a destra e sinistra.
    Se non fossi stato troppo concentrato, con trecento pensieri nella mente, avrei sfruttato quei momenti per imparare qualcosa da lui.
    Dovevo trovare un modo per distrarre il nemico in maniera più efficace.
    Mentre le mie mani lavoravano per mettere a punto i preparativi, taglio delle corde con le forbici a una distanza di dieci centimetri dall'estremità, fissaggio sui dardi etc etc ebbi un idea.
    Un aumento d'intensità della luce avrebbe catturato l'attenzione del ninja solo per pochi secondi, per prolungare quel tempo dovevo creare una luce "a intermittenza", come quella emanata da una lanterna in movimento nella boscaglia. Come? Semplice, applicando il fluido sulla corda non in maniera continua, ma a strati, equidistanti tra di loro.
    Senza dire nulla a Goyo aprii la boccetta ricavata dalla lanterna e iniziai ad applicarlo sulla corda con il mignolo, il dito più piccolo, facendo attenzione a seguire con perfezione la superficie laterale della fune.
    In meno di un minuto ebbi tutto l'occorrente per dare inizio all'azione. [Manualità]
    Mi misi con un ginocchio a terra, la balestra puntata verso "il nulla".
    Anche Goyo era pronto, con la corda dell'arco in tensione, aspettava solamente il mio segnale.
    Arrivò.
    Come deciso nella baracca, i due dardi sibilarono fino a colpire due alberi posizionati a circa quaranta metri dalla nostra distanza.
    Non persi tempo a osservare la reazione dell'uomo, mi limitai a dare una sbirciata mentre armavo nuovamente la balestra.
    Dovevamo essere rapidi.
    Prima di scoccare gli ultimi due dardi accesi l'estremità delle corde con l'accendino. Assicurato il mantenimento della fiamma le lanciammo dieci metri indietro a quelle lanciate qualche secondo prima.
    Andarono a segno, le punte in ferro perforarono la corteccia e la fiamma ancora viva aveva iniziato a salire verso l'albero attraverso la fune.

    Scattammo all'unisono, come saette, mantenendo la stessa formazione di avanzamento: Goyo davanti, io dietro. I quindici metri di distacco diventarono cinque per ovvi motivi: dovevamo oltrepassare l'edificio non sorvegliato quasi all'unisono.
    Volevo fermarmi, andare a controllare se la fiamma non si fosse spenta, ma era una pessima idea e lo sapevo.
    Nel migliore dei casi avremmo incontrato un solo nemico, nel peggiore l'intero esercito del Mikawa.
    Correvo con i sensi in allerta, sicuro che qualcuno lo avremmo incrociato; non ero mai stato un ragazzo fortunato, ma anche se in quel preciso momento lo fossi diventato venticinque metri non erano tre metri, il ninja non sarebbe caduto in quello stupido inganno.
    Cosa avevo fatto? Veramente avevo pensato di riuscire ad ingannare un Jonin con un po' di luce?
    Mi stavo lasciando sopraffare dalle emozioni, ancora una volta. Cercai di oppormi allo sconforto, consapevole che essa mi avrebbe solo annebbiato la mente.
    L'unica cosa che poteva calmarmi era giungere ai piedi della struttura o ... combattere.
    Per un attimo sperai che qualcuno ci fermasse, avrei sfogato tutta la rabbia su di lui.
    Ne avevo da vendere.


    Nel caso avessimo raggiunto l'officina senza incontrare nemici, nel momento esatto in cui uscì dalla pineta avrei lanciato uno sguardo verso l'edificio a destra.
    Posizionato in mezzo alle due strutture il lampione illuminava solo la parte centrale dell'officina, non i nostri corpi o le pareti che avremmo percorso.
    Sarei saltato sulla parete verticale senza fermarmi.
    Il chakra adesivo abbondava sotto ai miei piedi, nella giusta quantità.
    Come un fulmine giunsi sulla superficie laterale ad est, lontano dallo sguardo del nemico. Ce l'avevamo fatta!





    CITAZIONE
    Scusa il ritardo Gene.

    1° link

    In questa immagine sono illustrati i tre percorsi corrispondenti ai tre piani.
    Il terzo è quello che ho attuato, sulla seconda immagine ho provato a illustrare il lancio dei dardi ma senza successo. E' possibile osservare i nostri movimenti però :zxc:
    2° link
    Il piano consiste nel creare un diversivo per l'uomo che sorveglia l'edificio a sinistra, l'unico contrassegnato sulla mappa di Goyo. ( di cui Deveraux non si fida al 100%, motivo per cui manda davanti Goyo. Più di quello non fa :zxc: )
    I primi due dardi devono solo fare rumore, le luci create con la fune è il vero inganno.

    Per il ninja le luci dovranno essere delle lanterne, il cambio d'intensità seppur breve deve simulare un movimento per rendere più realistico il tutto.
     
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    Il piano era strambo ma funzionò alla grande; il ragazzo lo avrebbe potuto intuire, oltre al fatto che arrivarono illesi a contatto con il muro esterno dell'officina, dall'espressione divertita di Goyo che aveva eseguito alla perfezione i comandi del ragazzo.

    " Devo dire che non te la cavi male. "

    Disse muovendo a malapena le labbra; stava ustilizzando un'abilità molto utile in praticamente ogni tipo di missione e ti saresti ben presto reso conto che anche tu potevi sfruttare quel legame chakrico per comunicare in maniera discreta informazioni.

    " E' necessario il contatto visivo, inoltre tra le guardie non ci dovrebbe essere nessuno in grado di intercettare il flusso di chakra.
    Qui a lato c'è una porta che ci permette di salire sul tetto dell'edificio, da li puoi studiare e cronometrare la ronda nelle vigne. Passati i grappoli d'uva rimarrà solo da capire come arrivare illesi alla porta principale..."


    Qualora il ninja avesse provato ad usufruire dell'apertura, l'avrebbe trovata chiusa...se voleva passare di li avrebbe dovuto sfondarla in qualche modo.
    Tuttavia nel caso in cui fosse riuscito a salire in cima alla struttura avrebbe trovato una guardia, non segnalata dal campagno, in allerta. Sostava con una lancia tra le mani sul lato sud, in direzione dei focolari da voi generati. Dopo un minuto avrebbe abbandonato quella postazione preferenziale, e avrebbe preso a girare ciclicamente per tutto il perimetro del tetto. Sforzandoti di notare tutti i particolari avresti annotato due cose fondamentali, ovvero che sull'altro edificio non era presente nessun ninja (almeno da quello che potevi vedere) e che le scale prima segnalate da Goyo conducevano ad una porta aperta a pochi metri dall'attuale posizione dello shinobi di guardia.
    Nel caso in cui Doveraux avesse generato un rumore sospetto per l'udito di un chunin, la guardia avrebbe cambiato la sua posizione e controllato dall'alto la zona da cui proveniva la fonte.

    " L'altro sembra aver abbandonato le officine, starà controllando la pineta. Abbiamo poco tempo...lo vedi il corno che penzola sulla spalla del ninja? Ogni guardiano se allarmato due volte, suona il corno e in trenta secondi le tre guardie più vicine accorno in suo aiuto. "

    Ovviamente se il ragazzo avesse chiesto al rosso il perchè delle due errate informazioni, quello avrebbe risposto facendo spallucce, cavandosela con un:

    " Se sai proprio tutto che divertimento c'è? Gli imprevisti ci sono in ogni missione, per quanto ben pianificata essa sia."

    Doveraux avrebbe dovuto sbrigare quella faccenda in poco tempo altrimenti avrebbe dovuto abbandonare l'idea di raccogliere informazioni sulla vigna e proseguire facendo affidamento solo sui suoi sensi.



    ______________________________________

    Disegnino della situazione locale:

    png

    E' passato un po di tempo dagli ultimi post quindi ti consiglio di rileggerti il tutto per avere un quadro generale più ampio ;)
    Sei quasi arrivato, in pratica hai due alternative: risolvere questo inghippo alle officine o trovartelo più avanti alle vigne. In ogni caso dovrai poi capire come arrivare all'end point.
     
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  6. Roronoa™
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    Si riparte! :riot: Dai post precedenti ho già ottenuto stemmi. L'utente Diogene no :zxc:


    Verso la vigna

    Villaggio del Suono - Villa Mikawa



    Tirai un sospiro di sollievo.
    Avevamo sfiorato la perfezione, e il merito andava diviso con Goyo, che per qualche strano motivo sembrava divertirsi.

    CITAZIONE
    " Devo dire che non te la cavi male. "

    Sentii rimbombare nella mente, quando invece il Chunin aveva appena sussurrato quelle parole.
    Feci per portare l'indice sinistro davanti alle labbra, per rimproverarlo della sua imprudenza.
    Capii in quel momento quale abilità Goyo aveva utilizzato.

    CITAZIONE
    " E' necessario il contatto visivo, inoltre tra le guardie non ci dovrebbe essere nessuno in grado di intercettare il flusso di chakra.
    Qui a lato c'è una porta che ci permette di salire sul tetto dell'edificio, da li puoi studiare e cronometrare la ronda nelle vigne. Passati i grappoli d'uva rimarrà solo da capire come arrivare illesi alla porta principale..."

    Ricevuto.

    sussurrai.

    Sulla carta, la vigna era la zona meno sorvegliata dell'intera villa, e distava pochi metri dall'obiettivo finale.
    Potevamo proseguire senza perdere altro tempo, ma la prudenza non era mai troppa, e considerando che nella sommità dell'officina non dovevano esserci shinobi, perchè rischiare? Dalla cima dell'edificio, in penombra, avremmo potuto studiare i movimenti dei nemici.

    Peccato che la porta fosse chiusa.
    Abbassai più volte la fredda maniglia, per esserne sicuro.

    Maledizione



    Sfondarla? Si okay, come? Non colpendola, questo era ovvio. Nella pineta i suoni erano parzialmente ""coperti"" dal cantare dei numerosi grilli, ma lì, lontano dalla vegetazione, c'era un silenzio di tomba.
    I loro nemici avevano un udito superiore al mio.
    Mi toccai le tasche, alla ricerca di qualche strumento.
    Provai con il gancio, preso nella baracca, ma lo spessore era troppo grande e la punta non entrava per niente tra la porta in legno e il cemento di cui era costituito l'edificio.
    Non avevo nessun jutsu utile in quell'occasione.
    Mi voltai verso il Chunin.

    Hai qualche tecnica capace di aprire o sfondare la porta silenziosamente?



    E ovviamente, ricevette un secco no. Come poteva un ninja specializzato nella lunga distanza avere una tecnica per aprire ingressi chiusi a chiave?

    Non voleva privarsi di quel vantaggio.

    Devo trovare qualcosa che entri all'interno della serratura.


    Dopo un minuto circa di raccoglimento, ebbi un idea.
    Utilizzare l'elettricità. La mia tecnica speciale mi permetteva di accumulare energia elettrostatica, inutile in quell'occasione, ma ad Oto c'erano moltissimi Raiton e forse Goyo aveva qualcosa di utile.
    Domandai, speranzoso:

    Hai qualche Raiton vero? Mi serve qualcosa che possa perforare la porta, silenziosamente.



    Goyo mi rese felice.
    Dalle sue mani nacque uno spiedo elettrico, sottilissimo.
    Con una frustata del braccio destro, lo lanciò verso la serratura.
    Al contatto con la maniglia, avvenne una piccolissima esplosione.
    Non c'era nessuno nei dintorni, ma dovevo stare comunque attento.
    Quando vidi la porta aprirsi, con un minuscolo foro all'altezza dell'ingresso della chiave, mi gettai all'interno dell'officina, seguito dal Chunin. [Spiedi dei Mille Falchi]Spiedi dei Mille Falchi - Chidori Senbon
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare e lanciare degli spiedi composti solo da elettricità, con particolari capacità di penetrazione. Ogni spiedo avrà potenza pari a 20 e ignora qualsiasi difesa con valore di durezza inferiore a 3.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 3 / Consumo: Mediobasso ogni spiedo )
    [Spiedi Massimi: 2 ogni grado ninja]
    [Da chunin in su]


    Chiusi la porta.
    Non c'era nulla di particolare in quel piano terra. Qualche meccanismo strano, degli attrezzi, nulla che poteva aiutarci nella vigna.
    Poteva esserci qualche trappola in quel luogo. Dovevamo stare attenti.
    Lentamente mi avvicinai alle scale, di legno, che davano sul primo piano.
    Nel secondo edificio doveva esserci una guardia, salire di corsa poteva essere pericoloso.
    Appoggiai il piede sinistro sul primo scalino, poi l'altro sul secondo, con gli occhi rivolti verso l'alto.
    Il cielo era pieno di stelle.
    Salii lentamente, fino a trovarmi a tre metri d'altezza da terra, con il viso parzialmente all'esterno dell'edificio. Da lì, la pineta era ben visibile. Dei nostri focolari non vi erano traccia.
    Mi voltai verso sinistra. Non sembrava esserci nessuno sulla sommità dell'altro edificio.
    Quando mi girai verso destra, rischiai un infarto.
    A pochi metri dalla mia posizione, e quella di Goyo, che mi aveva seguito, vi era un uomo, di spalle. Aveva una lancia tra le mani e osservava il punto in cui Goyo aveva utilizzato la tecnica.
    Ci aveva sentito.

    CITAZIONE
    " L'altro sembra aver abbandonato le officine, starà controllando la pineta. Abbiamo poco tempo...lo vedi il corno che penzola sulla spalla del ninja? Ogni guardiano se allarmato due volte, suona il corno e in trenta secondi le tre guardie più vicine accorno in suo aiuto. "

    Non ero nella condizione di formulare nessun pensiero se non quello di scappare, ritornare di sotto, dove avrei potuto preparare una strategia.
    Scesi lentamente, camminando all'indietro, mentre con le palpebre spalancate pregavo che quel ninja se ne fosse stato buono lì.
    Quando i miei piedi toccarono il pavimento del pian terreno, tirai un sospiro di sollievo.
    Il cuore rallentò. Avevo veramente rischiato un collasso.

    Mi voltai verso Goyo, con un espressione alquanto adirata.

    CITAZIONE
    " Se sai proprio tutto che divertimento c'è? Gli imprevisti ci sono in ogni missione, per quanto ben pianificata essa sia."

    Aveva perfettamente ragione, ma avrei voluto strozzarlo ugualmente.
    Ritrovai la calma.
    Dovevamo muoverci, immediatamente.
    Ebbi un idea.

    Passami una Cartabomba lv. III

    Ordinai. Goyo me la passò subito.
    Dovevamo prepararci; se l'uomo avesse deciso di scendere le scale per controllare, ci sarebbe stata una sorpresa per lui.
    Mi avvicinai alle scale in legno, applicandola al penultimo gradino, sulla superficie inferiore.

    Mi nascosi di fianco ad un armadio.
    La mia mente era a lavoro. L'obiettivo era uno solo: liberarsi del ninja di cui Goyo non mi aveva parlato, ma sopratutto, muoversi prima che l'altro ninja, capito l'inganno, fosse ritornato al suo posto.
    In quell'occasione, ebbi subito l'idea vincente.

    Avevo trascorso pomeriggi interi a trovare un metodo migliore per utilizzare il mio jutsu, Interrogazione Mentale.
    In un libro, che avevo preso dalla biblioteca pubblica di Oto, l'autore aveva ipotizzato un consumo minore della tecnica se il soggetto fosse stato incosciente.
    Sotto quell'ipotesi, vi erano i nomi di alcune tecniche che riuscivano, previo consumo di chakra, a far addormentare i nemici.

    Erano jutsu generici, non segreti, che si sposavano bene con la tecnica con cui, ironia della sorte, avevo ottenuto il nome del Colosso.
    Forse Goyo poteva averne uno nel suo repertorio.

    Hai qualche tecnica capace di farlo addormentare o svenire.

    Sibilai.
    Vidi il Chunin alzare gli occhi in alto, portando la mano sotto al mento.
    Iniziai a sperarci.
    Quando lo vidi trattenere una risata, lo guardai con espressione perplessa.

    Con questa tecnica ho fatto degli scherzi incredibili ai nuovi arrivati al Gate ahahahah è un genjutsu. Posso comandare qualcosa ad un ninja, ma preparati, potrebbe accorgersi che è sotto illusione!

    Non era ciò che avevo chiesto, ma dovevo accontentarmi. La Cartabomba era già piazzata, metterne un altra all'ingresso poteva essere uno spreco.

    Bene, allora devi mandarlo a controllare l'altro edificio. Non sappiamo dove si spinga in realtà la sua vista, ordinargli di inoltrarsi nella pineta per verificare l'incolumità dell'altro può essere rischioso.
    In caso, sarai tu ad attivare la cartabomba. Aspetta che gli sia sopra, o almeno a una distanza tale che l'esplosione lo ferisca pesantemente.

    Per arrivare alla fine del "percorso" non dovevo risparmiarmi.

    Se cerca di suonare il corno attacchiamolo!



    Al momento dell'attivazione della tecnica,[Ipnosi]Ipnosi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (7)
    L'illusione si attiva se la vittima è presente entro 9 metri l'utilizzatore e non lo percepisce o non lo considera una minaccia. L'utilizzatore può impartire un ordine alla vittima; l'ordine non può danneggiare sé stesso o terzi. L'efficacia è pari a 40.
    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]
    mi sarei nascosto al fianco di un altro armadio, più grande, controllando bene se l'uomo, scendendo la scale, fosse stato in grado di notarmi.

    Se la tecnica fosse andata a segno, avrei atteso il via libera di Goyo. Salito alla sommità dell'edificio, mi sarei allungato a terra, con lo sguardo puntato sulla vigna. Goyo, anche lui sdraiato con il petto a terra, avrebbe controllato la pineta, dove un uomo si era recato alla ricerca dei due Genin, e l'altro edificio, dove la vedetta armata di lancia si era diretta.

    90 secondi e ci dirigiamo nella vigna.





     
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    Il tuo era un buon piano; il genjutsu di Goyo avrebbe sortito l'effetto desiderato e la guardia avrebbe preso a scendere freneticamente le scale. Con perfetto tempismo il tuo compagno avrebbe attivato la cartabomba, coinvolgendo in pieno la gamba sinistra del malcapitato.

    " Cazz! "

    Avrebbe esclamato in un urlo di dolore. Accasciato a terra avrebbe cercato di prendere il corno ma fa proprio in quel momento che una freccia partì rapida dall'arco del Rosso per andare a conficcarsi nell'oggetto facendolo rovinare a terra. Poi, avvicnandosi rapidamente al corpo dolorante gli avrebbe tirato un colpo sulla tempia per farlo svenire.

    " Questo è apposto. Vai!"

    Eri stato furbo in quanto avevi fatto avvenire l'esplosione all'intenro della struttura, attutendone in buona parte il ruomore all'esterno. Una volta posto il tuo sguardo sulla vigna, infatti, avresti notato come nessuna delle tre (tre!) guardie si stava dirigendo verso di voi. Ancora una volta le informazioni del tuo compagno si erano rivelate incorrette: vi erano tre lanterne che girovagavano tra le piantagioni di uva, non due! In ogni caso, attendendo 50 secondi avresti potuto scoprire buona parte del movimento di ronda prefissato: un occhio attento avrebbe potuto individuare i giusti punti di riferimento per capire le diverse velocità (assunte costanti) dei tre ninja in maniera tale da trovare un path ottimo e sicuro tra le viti. I due ai lati andavano nella stessa direzione, almeno in quel frangente temporale, e sapevi fin dove avrebbero arrestato la loro ronda; riguardo al centrale, invece, non sapevi se avesse percorso anche il tratto di viti in basso, separato dal più grande. Aspettare ed avere questa informazione era un'alternativa ma, in questo caso, Goyo ti avrebbe avvertito dell'imminente arrivo dell'altra guardia. Se volevi avere il quadro preciso della situazione avresti dovuto sistemare anche lei, altrimenti nel tuo piano d'azione avresti dovuto considerare entrambe le equiprobabili ipotesi.

    Qualunque fosse stata la strategia dell'otese, i ninja avrebbero sentito il suo passo normale fino a 6 metri di distanza, fino a tre se dimezzato. Qualora uno solo dei tre vi avesse percepito sareste stati in brevissimo tempo circondati.


    __________


    Ti metto l'immagine ingrandita con l'unità di misura adottata. Sì preciso, vediti velocità e fatti il conto sui metri percorribili per slot azione (Goyo e le altre guardie sono energuia blu); considera anche il tempo che impieghi per arrivare li. Se hai quale abilità furtiva aggiungila al conteggio; per "passo normale" intendo la tua statistica velocità; se quella di Goyo è differente e vuoi sapere il suo range di "furtività" usa le proporzioni. Ti faccio tornare sui banchi di fisica per questo post XD Poi pensa anche a cosa fare una volta oltrepassata la vigna. Penultimo post ;)
     
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  8. Roronoa™
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    Ad un passo dal Colosso

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    Il genjutsu andò a segno.
    Quando vidi la vedetta scendere le scale velocemente, senza sospettare di nulla, mi preparai all'esplosione.
    Goyo azionò la cartabomba con tempismo perfetto.
    Senza nulla togliere a Daisuke, era il guardiano di Oto il compagno perfetto.
    La detonazione fu violentissima, tre gradini vennero letteralmente disintegrati.
    Capii il motivo per cui quelle cartebombe fossero riservate solo ai Chunin o ai Jonin.

    Un'altra cosa che mi stupii in quel frangente fu la notevole resistenza al dolore della guardia.
    Con una gamba sanguinante, e parzialmente bruciata, aveva solo emesso un piccolo grido di dolore, afferrando subito il corno appeso alla sua spalla.
    Goyo fu rapido a impedirgli di chiamare rinforzi, la freccia scagliata da quest'ultimo mandò in frantumi lo strumento.

    Vidi la sua chioma rossa muoversi. Con un colpo alla tempia, ben calibrato, il Chunin fece svenire la vedetta.

    CITAZIONE
    " Questo è apposto. Vai!"

    Dopo aver raggiunto il tetto e essermi sdraiato con il petto a terra, puntai i miei occhi verso la vigna.
    Tre deboli luci gialle erano visibili all'interno della vegetazione, e nessuna di essa si stava dirigendo di corsa verso di noi.

    Nella mappa stropicciata che Goyo mi aveva mostrato nella baracca ricordavo la presenza di due puntini, ovvero due uomini, lì ce n'erano tre, in movimento.
    Non dissi nulla.

    Dovevo capire nel minor tempo possibile come i tre shinobi si muovevano per perlustrare la zona, e le loro velocità, che ad una prima occhiata sembravano diverse. Rotolai alla mia destra, posizionandomi frontalmente all'uomo, o donna, che pattugliava la zona a sinistra.

    I tre uomini, con in mano delle probabili lampade, si muovevano velocemente.
    Questo dettaglio riduceva il tempo che avrei dovuto trascorrere sulla sommità dell'edificio.

    Trascorsi circa 50 secondi, diedi ordine a Goyo di seguirmi. Lo vidi un po' agitato, come se fosse in procinto di avvertirmi dell'arrivo di qualcuno.

    Avevo in mente un chiaro e breve percorso che ci avrebbe permesso di sfuggire alla ronda.
    Dovevamo muoverci in maniera furtiva, e allo stesso tempo rapida per evitare di ritrovarci in posizioni scomode e "pericolose".

    Partimmo quando l'uomo più a sinistra iniziò a incamminarsi verso Nord.
    Senza alzarmi, per non essere visto, scesi dall'edificio lasciandomi trasportare dalla gravità.
    Atterrai senza generare alcun rumore.

    Ordinai al Chunin di seguirmi.
    Entrai nella vigna più vasta, quella centrale, dopo una rapida corsa, fermandoci dopo aver percorso qualche metro al suo interno. [LINK] [Velocità 400][Distanza percorsa (32mm/3mm)x 2m = 22 metri]

    L'uomo che si muoveva centralmente allo schieramento si stava avvicinando. L'altro, alla nostra sinistra, proseguiva verso Nord insieme a noi.
    Dovevamo proseguire lentamente, molto lentamente, [LINK 2][Velocità 200][ Distanza percorsa (12mm/3mm)x2= 12metri -> Tot: 34]ma sopratutto dovevamo muoverci nell'ombra, senza generare nessun suono.
    Il bagliore della luna illuminava ampie zone della vigna.
    Le evitammo tutte, senza particolari difficoltà.
    Se anche solo una minuscola parte del mio corpo fosse stata colpita dalla luce riflessa della luna, gli shinobi ci avrebbero individuato.

    I miei occhi erano puntati a terra, alla ricerca di rami, detriti, qualsiasi cosa da non calpestare.
    Sentivo il cuore battermi in gola, così forte da reputarlo un pericolo per quella fase della "missione" .

    Goyo si muoveva dietro di me, certamente più rilassato. Non era lui ad essere "in prova".

    Quando la luce della lanterna della vedetta centrale e dell'altra a sinistra furono abbastanza lontane, e alle nostre spalle, accelerammo, tagliando la vigna centrale diagonalmente, come schegge, così da portarci nel minor tempo possibile nell'estremo Ovest.
    Saremmo riusciti sicuramente a evitare la risalita dell'uomo in posizione centrale, ma dall'altra parte, il terzo shinobi, quello più vicino alla villa, si stava avvicinando con lo sguardo rivolto verso di noi.
    Purtroppo non ero rapido quanto Goyo, così dovetti prendere una dolorosa decisione:

    Mi vedrà maledizione! Continua tu Goyo, 9 metri circa a Nord dalla vedetta

    Non era necessario specificare di quale sentinella stessi parlando.
    Non sarei mai riuscito a coprire quella maledetta distanza in pochissimi secondi. Ero troppo lento. [LINK 3][ Velocità: 400][Distanza percorsa (25mm/3mm)x2mm -> 17 metri , Distanza Totale: 51 (45 metri + 6 Slot Gratuito Istantaneo)]
    Mi maledì, ritrovandomi tra due sentinelle, abbastanza distanti per fortuna.
    Avrei dovuto attendere qualche secondo in più, il prossimo "giro" della ronda per intenderci, ma non c'era nessun problema, l'importante era non farsi beccare. Sapevo già come comportarmi per tentare l'assalto alla villa, avevo varie soluzioni e non vedevo l'ora di affrontare quella prova finale.
    Vidi Goyo raggiungere la posizione da me indicata senza incontrare particolari problemi.

    Un fortissimo odore di uva fece brontolare il mio stomaco. Avevo di nuovo fame.





     
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    Si, te la cavavi abbastanza bene con la matematica. Avevi studiato attentamente i movimenti delle tre guardie, trovando il giusto tempismo per agire, anche se ti saresti potuto accorgere prima del fatto che con un'unica traversata non saresti riuscito ad uscire dalla vigna. Fu proprio quando immobile aspettavi il momento giusto per ripartire che la guardia di centro si sarebbe fermata a pochi metri da te; si guardò attorno come se avesse percepito qualcosa nell'aria. Eri stato attento a non fare rumori di alcuna sorta ma gli odori invece? Per fortuna, necessità (o forse intuito) avevi indossato la tuta sporca trovata nella baracca e il suo odore di terra coprì sufficientemente il tuo per non facendoti individuare. La kunoichi fece dunque spallucce e riprese con la ronda; la sua pausa però aveva sfasato i tuoi calcoli e in quella situazione di allarme avresti dovuto mantenere sangue freddo per calcolare il tempo di arresto (stimato di 26 secondi) e ricalcolare il path ottimo da seguire. In caso contrario avresti perso i punti di riferimento e ti saresti trovato ad affrontare l'ultimo tratto tra le vigne ad intuito.

    Goyo invece era riuscito passare e ti stava aspettando sul limite della zona coperta. Qualora lo avessi raggiunto inosservato ti avrebbe detto con l'aria un po preoccupata:

    " Bravo il cervellone. E ora come arriviamo alla porta? Se usciamo allo scoperto l'uomo in cima alla torre ci metterà una manciata di secondi ad individuarci. Se me lo avessi ordinato avrei riposto il massiccio bancone nella baracca in un rotolo e ora avrei potuto evocarlo caricando verso l'entrata con 8 centimetri di spesso metallo sulle nostre teste!"

    Forse il Rosso si era dimenticato ma nella mappa che ti aveva fornito prima d uscire allo scoperto non vi era nessuna guardia sulla cima della torre più vicina alla vigna! Ma, anche se glie lo avessi fatto notare, ti avrebbe risposto al solito modo:

    " Possibile che credi sempre a tutto! Sveglia, questo è un cazzo di test! "

    Che la tua reazione fosse stata equilibrata o meno (e forse anche questo il tuo "sottoposto" era tenuto a giudicare) ti saresti dovuto ingegnare per raggiungere l'end point sulle tue gambe. Si, raggiungere, era quello lo scopo e avresti potuto farlo anche in maniera non prettamente furtiva, se avessi creduto sufficientemente nelle tue capacità. Che il guardiano stesso ti stesse suggerendo di abbandonare la modalità furtiva, di prendere una decisione estrema? Era saggio farlo? E se si, in base a quali valutazioni?

    Non avevi molto tempo per pensare.

     
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    Fuori dall'Inferno.

    Villaggio del Suono - Villa Mikawa




    La sentinella che si stava avvicinando era una donna.
    Matsumoto.
    Maledetta.
    Le sue parole erano l'ultimo ricordo che avevo della festa nel lago.

    La vidi fermarsi, come previsto, ma stranamente esitò nel ripartire.
    jpg
    Aveva captato qualcosa.
    Iniziò a guardarsi attorno.
    Non mi aveva intravisto nell'oscurità, ero certo. Cosa aveva percepito? Ero rimasto immobile per tutto il tempo.
    Il mio odore. Pensai, dopo aver abbassato lo sguardo senza spostare il capo.
    Indossavo la tuta da giardiniere, prelevata dalla baracca, e il suo odore, sicuramente diverso da quello a cui il naso di Matsumoto si era abituato, era stato captato da quest'ultima.

    In quella posizione accovacciata in cui mi trovavo, assomigliavo ad un gatto.
    Orecchia alte, occhi puntati sulla donna e muscoli delle gambe in tensione, pronte a scattare come molle al primo movimento anomalo della sentinella.
    Non provavo nessun dolore sugli arti inferiori, a differenza delle braccia che non riuscivo quasi a muovere.
    La vidi voltarsi e riprendere la ronda, dopo aver fatto spallucce, perplessa.

    Dovevo buttare via la tuta? Oppure era stata proprio essa a salvarmi?
    Non lo avrei mai saputo.

    Sapevo dove era Goyo. Ricordavo il punto dove aveva arrestato la sua corsa.
    Ripresi a muovermi, con lo sguardo puntato verso l'ultima posizione in cui la sentinella, più vicina alla villa, era posizionata.
    ...
    Quanto tempo ero rimasto fermo? Venti secondi forse...oppure quindici, non lo sapevo con certezza.
    Nulla cambiava; se non si era allarmato, il suo percorso sarebbe rimasto lo stesso e lo avevo analizzato con attenzione dalla sommità dell'officina.
    La fonte di luce che l'uomo utilizzava per spezzare le tenebre mi avrebbe consentito di individuarlo con facilità tra la vegetazione.

    Lentamente, senza rischiare, percorsi la stessa strada che aveva percorso Goyo per arrivare nel luogo da me indicato.


    Raggiunto Goyo, notai il suo sguardo preoccupato.

    CITAZIONE
    " Bravo il cervellone. E ora come arriviamo alla porta? Se usciamo allo scoperto l'uomo in cima alla torre ci metterà una manciata di secondi ad individuarci. Se me lo avessi ordinato avrei riposto il massiccio bancone nella baracca in un rotolo e ora avrei potuto evocarlo caricando verso l'entrata con 8 centimetri di spesso metallo sulle nostre teste!"

    Torniamo indietro a prenderlo! Sussurrai a malapena, sorridendo.
    Una battuta poco felice per abbassare la tensione.

    Dalle parole di Goyo, c'erano degli uomini a protezione dell'entrata.
    Le sue indicazioni non mi sorpresero minimamente, anzi, ero sicuro che in prossimità dell'end point, il Colosso aveva posizionato i suoi uomini migliori.

    Sbirciai tra la vegetazione, analizzando la torre che s'innalzava sull'angolo sinistro della Villa.
    13 metri, un metro in più o un metro in meno cambiava poco; qualsiasi cosa ci avrebbe, o avrebbero, scagliato avrebbe impiegato pochissimo tempo a raggiungerci.
    Chiusi gli occhi.
    La mia mente tornò indietro di qualche ora, nel momento esatto in cui io e Daisuke avevamo varcato il cancello, ignari del guaio in cui ci saremmo cacciati.
    Prima di parlare con la ragazza di cui non ricordavo il nome, eravamo di fronte alla struttura, e il mio sguardo sicuramente era scivolato sulla facciata frontale della stessa.
    Dovevo far riemergere dalla memoria ogni dettaglio, ricordare se erano presenti delle aperture, qualsiasi cosa utile.

    Causa lo stress, o il veleno che avevo ingerito, dai ricordi non ottenni nessuna informazione. Buio totale.

    E pensare che non è trascorso nemmeno tanto tempo.

    Mi voltai nuovamente verso Goyo.

    I miei muscoli non rispondono al chakra, ma il mio Tantien è attivo. Feci una pausa.
    Proveremo il tutto per tutto, una corsa disperata verso la salvezza...non ci sono nascondigli da qui all'entrata e non sono riesco ad essere furtivo quanto voi maledetti. Sono troppo stanco, troppo, ergo darò tutto me stesso, adesso, ma adottando alcuni accorgimenti. Ho un idea stramba, ma non so se funzionerà. Annuii, da solo, come un perfetto idiota. Avevo in mente un ottimo piano d'azione, basata su una tecnica che avevo utilizzato sempre e che conoscevo alla perfezione.
    Primo: Sono meno rapido di te e questo è un problema, possiamo superarlo con la Henge no Jutsu. La utilizzerai tu, io metterò solo parte del chakra, spero funzioni. Ci trasformeremo in un Goyo diverso...magari meno alto, giusto di qualche centimetro, niente di evidente, oppure più bello che sarà sicuramente più semplice per te ahahah...okay scusa. Con quella seconda battuta in poco tempo meritavo un bel pugno sul naso.
    Apparte gli scherzi, così facendo riusciremo a muoverci alla tua velocità. Secondo: per coprire i nostri movimenti dovrai utilizzare la Moltiplicazione Sonica, o qualsiasi altro jutsu che ti permette di creare copie, per esempio la Moltiplicazione Superiore. Scegli te, non conosco quest'ultima tecnica.
    Sapevo che la Moltiplicazione Superiore aveva dei punti deboli, ergo era giusto dare a Goyo la possibilità di scegliere quale tecnica utilizzare.

    La formazione di marcia era chiara nella mia mente.

    Ci muoveremo due uno due uno tre uno, distanziati almeno tre metri, voglio arrivare davanti all'entrata con almeno cinque copie.
    Bisogna evitare che l'uomo, gli uomini sulla torre sia in grado con un dardo di distruggere due copie.
    Disegnai la formazione a terra, utilizzando l'indice della mano destra. Il braccio urlava dal dolore, ma strinsi i denti.
    Ci posizioneremo alla fine, davanti alle quattro copie che chiuderanno la formazione. Sarai tu ad avere il controllo, ergo non farmi ammazzare. Sorrisi.

    Prima di metterci all'opera attendemmo l'allontanamento della sentinella più vicina. Ci unimmo prima con la Tecnica della TrasformazionePosizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    , poi la Moltiplicazione SonicaMoltiplicazione Sonica - Oto Bunshin
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Suono (1)
    L'utilizzatore può creare rapidamente delle copie tramite il suono entro 1,5 da sé o da un'altra copia. Posseggono qualsiasi oggetto posseduto dall'utilizzatore, possono produrre rumore ed effettueranno solamente azioni compiute dallo stesso utilizzatore sebbene senza potenzialità offensive o difensive. Se a contatto con fonti di chakra, esplodono con un piccolo boato che può causare Confusione (DnT Leggero).
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: ½ Basso per copia )
    [Cloni Massimi: 3 per Grado]
    [Da studente in su]
    , dando vita a nove Goyo perfettamente identici a come ci eravamo trasformati, ma leggermente differenti rispetto al vero Chunin.
    I nove cloni avevano delle sopracciglia più folte e capelli un po' più lunghi, per il resto, stessi indumenti, armi, colore degli occhi e dei capelli.
    Indietreggiò di qualche metro, dovevano partire prima le copie.

    Ci lasciammo la vigna alle spalle, muovendoci alla stessa velocità dei Bushin.

    Mi muovevo con una rapidità che fino a qualche giorno fa avevo solo potuto immaginare.
    Le prime due frecce si conficcarono sul suolo a qualche metro da noi. Erano trascorsi pochi secondi e già eravamo sotto attacco. Un uomo aveva mirato a una delle due copie davanti, l'altro al bushin dietro alle prime due. Perchè?

    Proprio in quel momento, una voce sconosciuta risuonò nella mia mente.
    Il mio inconscio? La voce di mio padre dall'oltretomba che vegliava su di me? Poco importava, la parola udita era "cartabomba" e quell'insieme di lettere mi fecero sobbalzare, per quanto possibile considerata la Henge.
    Come potevo avvertire Goyo in quello stato?

    Qualcosa mi spinse, o meglio, ci spinse in avanti.
    Ero solo uno spettatore, un osservatore solidale ad un Chunin di Oto.
    Goyo aveva accelerato la sua corsa, impastando sicuramente del chakra. Quanta forza aveva nelle gambe?
    Le mie orecchie percepirono un fruscio che ben conoscevo, un rumore che annunciava qualcosa di cui non avevo tenuto conto nella vigna.

    Le copie sonore non attivano le cartebombe.
    Mi maledì.
    L'esplosione non fu particolarmente intensa, ma questo fu merito del Chunin, che aveva avvertito l'accensione dell'esplosivo ben prima di me e aveva aumentato la sua velocità.
    I suoi sensi erano molto più sviluppati dei miei.
    Avevano scoperto, per un mio errore, chi eravamo nel gruppo dei dieci shinobi in corsa.

    Rimasi tranquillo, ero ancora in vantaggio: Goyo correva come una lepre e gli uomini sulle torri erano lenti a ricaricare.
    La porta era aperta, spalancata e noi eravamo vicini ad essa.

    Bene, occhio Goyo, qui troveremo di tutto. Pensai.


    Eravamo ad un passo dalla vittoria. Il Colosso aveva sicuramente posizionato qualcosa di terrificante nei pressi dell'ultimo checkpoint, puntando sicuramente sul nostro entusiasmo e quindi su un eventuale abbassamento della nostra concentrazione.
    Non ero più il bambino ingenuo del giorno prima, in poche ore ero cambiato, avevo capito cosa intendesse il Mikawa con la parola inferno quando ci propose quel corso rapido.
    L'adrenalina che scorreva nel mio corpo cancellò il dolore sui miei arti superiori.


    Eccoli lì, gli ultimi avversari che avrebbero tentato di fermarci. Li vidi sulle torri più basse, vicino all'entrata.

    Quattro metri alla fine.
    Due oggetti metallici e lucenti si muovevano verso la nostra direzione.
    Erano rapidissimi, ma non per Goyo, schivarli sarebbe stato per lui un gioco da ragazzi, infatti, la sua decisione fu proprio quella di evitarli, eseguendo un rapido balzo in avanti e verso destra.
    Riutilizzò il chakra.
    Provai un emozione indescrivibile, subire quei cambi di velocità così intensi mi faceva sembrare un Jonin.

    Potevo solo tifare per Goyo, e imparare qualcosa da lui.
    I due dardi erano semplici kunai, ma con qualcosa incollato sulla loro superficie superiore.
    Due regali da parte del Mikawa.

    La porta aperta era a due metri da me.
    Ce l'avevo fatta!
    Avrei varcato la soglia nei panni di Goyo?
    No, la detonazione fu molto più intensa rispetto a quella precedente.
    Caddi rovinosamente a terra sul braccio destro, a un metro dalla porta.
    Dai denti stretti uscì un piccolo urlo, non tanto per l'urto in se, ma per l'aumento del dolore che già provavo su quella parte del corpo.
    Sentivo la schiena bruciare da morire.
    Avevo già subito un ustione da cartabomba, ma stranamente in quel momento sentivo il calore propagarsi su quasi tutta la schiena, protetta dalla tuta da giardiniere. [Potenza: 25 + 10 (Liquido Infiammabile)][Media + Status Ustione]


    Non mi voltai verso il Chunin.
    Mi rialzai subito, d'istinto, come se il suolo fosse bollente.
    Il chakra fluì sulle gambe senza il mio comando.
    Avevo solo uno obiettivo: entrare in quella dannata porta.

    Balzai all'interno della Villa, in piedi, con le braccia in alto a difesa del busto e del viso.

    jpg
    Ce l'avevo fatta!




    Alcune premesse:
    Parto dalla più ...problematica: l'unirmi a Goyo tramite Tecnica della Trasformazione :zxc: Ho interpretato le righe sottolineato nel seguente modo: Goyo attiva la tecnica e io mi unisco a lui pagando solo la relativa quota.
    Per le statistiche ho chiesto a Max. Goyo ha il controllo e ci si muove come una Blu.

    Spero vada bene :zxc:

    Grazie mille Gene per la giocata! :riot: Dispiace solo per marco è.è Ho perso 5 anni di vita in questa giocata ç_ç
     
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    Goyo era stato abbattuto, una freccia intrinseca di chakra gli trapassò la spalla proprio sul ciglio della scalinata che conduceva alla porta. Tu eri andato avanti, decidendo di lasciarlo lì; una scelta che molto spesso può capitare ad un capogruppo: i compagni sono importanti ma l'obiettivo primario è sempre e solo uno, completare la missione. Ma avevi capito davvero questa verità o era stata un'azione dettata dal momento?

    Fu proprio a nemmeno due metri dal varcare la soglia del portone che una voce, oscura e profonda, ti precedette dalle ombre retrostanti:

    " Se vuoi salva la vita del tuo compagno, fermo li. "

    Era Diogenes e aveva stretto in una morsa infernale, tra bicipite e avambraccio il collo di un Daisuke privato delle sue vesti e malconcio.

    " Mettiti in ginocchio...IN GINOCCHIO HO DETTO! "

    Un macigno cadde sulla schiena, un ostacolo più imponente di una cartabomba; forse lo avevi già provato in passato, ma quel sentimento questa voltà ti colse impreparato e già vulnerabile. Era la tua stessa paura! [Osore no Ki]. Era sempre così, in missione anche quando tutte sembra andare per il verso giusto e si è ad un passo per decretarne la fine c'è sempre l'imprevisto. Il boss finale dei videogiochi, la "non sorpresa" che dentro di te sapevi che avresti dovuto prima o poi incontrare.

    " Davvero pensavi che avrei scomodato tutti i miei uomini per addestrare due anonimi genin per bontà di cuore? Patetico. Già ho preso molte informazioni da questo qui...ora è il tuo turno! Voglio tutte le informazioni sul clan Yotsuki, il numero di componenti, gli oggetti e le tecniche segrete del clan. Tutto. Se non me le darai di tua spontanea volontà estorcerò queste informazioni direttamente dalla tua mente, dopo averti torturato e estrapolato i tuoi geni muahmuahmuah. "

    Nel frattempo tutte le guardie si erano radunate a semicerchio attorno a te; non avevi vie di fuga, eri circondato e più il tempo passava più si avvicinavano a te chiudendoti in un recinto sempre più stretto. Eri da solo ad affrontare un nemico al di la delle tue capacità, per giunta debilitato, impaurito, senza chakra ed in netto svantaggio psicologico. Daisuke, intanto, sembrava scioccato: il suo sguardo era spento e le sue ultime forze gli permettevano di frappore l'avambraccio destro contro la morsa di Aloysius. Poi, con un filo di voce, leggermente diversa dal solito ad un orecchio attento, ti disse:

    " Digli tutto Deveraux, si prenderà comunque queste informazioni...magari tu puoi salvarti. "

    E poi svenne.



    CITAZIONE
    Un po di tortura psicologica e abbiamo finito. Terminata la parte tattica, ora dimostra a Diogene di avere la maturità psicologica per essere un capogruppo. Utilizza abilità, informazioni passate, le schede delle persone in gioco, la logica stessa per trovare il grimaldello per uscire da questa situazione; il tutto immedesimandoti nella situazione che sei chiamato a interpretare. In bocca al lupo.

    Generale Cremisi

    “ La sua abilità in combattimento è seconda solo alla leggenda del suo nome. ”

    Aura di Paura - Osore no Ki
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
    L'illusione si attiva entrando nell'area di effetto se si ha almeno un'energia in meno dell'utilizzatore. La vittima sarà terrorizzata dal potere dell'utilizzatore: causerà uno status a scelta dell'utilizzatore tra Scoordinato, Semiparalizzato o Stordito per 2 round. L'area di effetto è pari a (quanto è l'area di effetto massima dei genjutsu da Genin).
    L'efficacia è pari a 30.

    Tipo: Genjutsu - Tameshi
    (Livello: Variabile / Consumo: Medioalto)
    [Da genin in su]

    Non mi fai paura!
    Talento: L'utilizzatore può estendere l'aura di paura anche ai parienergia. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round.
    [Da genin in su]


    Aura devastante
    Talento: L'utilizzatore può aumentare il raggio dell'aura di 6 metri. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round.
    [Da chunin in su]


    Aggravare il fardello
    Talento: L'utilizzatore può aggiungere un secondo status all'aura. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione. Utilizzabile 1 volta ogni 2 round.
    [Da chunin in su]


    Di più...di più!
    Talento: L'utilizzatore può aggiungere un terzo status all'aura. Non è possibile utilizzare altre abilità "talento" in combinazione. Utilizzabile 1 volta ogni 3 round.
    [Da jonin in su]


    Edited by DioGeNe - 9/5/2015, 10:35
     
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    L'Inferno è in Terra.

    Villaggio del Suono - Villa Mikawa





    CITAZIONE
    " Se vuoi salva la vita del tuo compagno, fermo li. "

    jpg


    Una voce tenebrosa echeggiò nella sala in cui ero riuscito finalmente ad accedere.
    C'era qualcuno alle mie spalle.
    Ero entrato nell'edificio con le braccia a difesa del corpo proprio per evitare brutte sorprese.
    L'uomo era dietro di me ed era stato più furbo del sottoscritto.

    Sentii la gola chiudersi, le spalle tremare e un brivido percorrere la mia schiena sudata.
    Il cuore iniziò a battere all'impazzata.
    Iniziai a respirare a fatica, non solo, stanche e ferite le mie mani avevano iniziato inspiegabilmente a tremare.

    Perchè?

    Il suo urlo privò le gambe della loro forza.
    Le ginocchia impattarono violentemente contro il pavimento.

    Conoscevo quella voce.
    Mi voltai terrorizzato.

    Nell'oscurità fuoriuscì il Colosso, insieme a Daisuke, stretto tra il possente braccio e il roccioso petto del Mikawa.
    Era nudo, senza forze, con gli occhi semichiusi.
    Come era riuscito a recuperare il suo corpo?
    Ero sconvolto, paralizzato dalla paura.

    I miei occhi intravidero dieci, quindici ninja radunati nella sala.
    Erano disposti a semicerchio.

    Ero accerchiato.


    CITAZIONE
    " Davvero pensavi che avrei scomodato tutti i miei uomini per addestrare due anonimi genin per bontà di cuore? Patetico. Già ho preso molte informazioni da questo qui...ora è il tuo turno! Voglio tutte le informazioni sul clan Yotsuki, il numero di componenti, gli oggetti e le tecniche segrete del clan. Tutto. Se non me le darai di tua spontanea volontà estorcerò queste informazioni direttamente dalla tua mente, dopo averti torturato e estrapolato i tuoi geni muahmuahmuah. "

    Fu peggio di una pugnalata al cuore.
    I ninja iniziarono ad avvicinarsi minacciosamente.

    Le mie labbra erano incollate l'una con l'altra.
    Stava veramente chiedendo ad un semplice Genin le tecniche segrete del suo clan?
    C'era qualcosa di strano, ma non solo nelle parole del Mikawa.

    Daisuke prese parola.

    CITAZIONE
    " Digli tutto Deveraux, si prenderà comunque queste informazioni...magari tu puoi salvarti. "

    Scrollai il capo, puntando il mio sguardo sulle figure in avvicinamento.
    La sua voce mi apparve diversa, ma non così tanto da insospettirmi.

    Sarei stato torturato?

    La luce nei miei occhi si spense.

    .... Il mio compito è quello di proteggere i cittadini di Oto...
    ....sotto false spoglie e con nomi inventati io e Daisuke raggiungeremo Kumo...
    ....se volete proseguire per questa strada sappiate che i miei metodi non sono convenzionali....vedremo se sopravviverete ...
    ....il vostro cervello a ragionare razionalmente anche in situazioni critiche.....



    Ripresi vigore.

    .....benvenuti all'inferno. le vostre vite ora mi appartengono....
    ... Benvenuti, io sono Anteras....
    ...Oh, peccato...dovreste rispondere alle mie domande...
    ....Il gioco di numeri e lettere, poi, ha semplicemente dimostrato che avete sempre fatto i vostri compitini in accademia......



    Fu abbastanza.
    Tremavo come prima, ma la mia espressione era cambiata, conscio dell'ennesimo probabile spettacolino creato ad arte per testare le mie capacità, ma non potendo limitarmi alla sola consapevolezza di ciò, iniziai a cercare qualcosa come prova della mia tesi.
    Mi guardai intorno.
    Gli uomini erano ormai vicini.
    Sentii lo stomaco contorcersi.

    jpg
    I miei occhi stanchi si posarono su quelli del Jonin, poi su quelli chiusi di Daisuke.
    Seguii tutti i lineamenti del suo corpo muscoloso, dal collo al petto, fino alle gambe, e fu lì che ebbi l'illuminazione.

    Nella pineta il mio compagno era stato ferito sulla coscia sinistra da uno shuriken, ma colui che veniva stretto dal Colosso non aveva nessun taglio nè cicatrice.
    A parlarmi non era stato lo Yotsuki.
    Il mio sguardo si spostò sul Colosso.

    Daisuke aveva una ferita sulla gamba sinistra. Dissi, con voce tremolante.
    Per qualche strano motivo non riuscivo ad esternare la mia soddisfazione.
    Avevo trovato le risposte che cercavo, ma quella strana paura non se ne andava, opprimeva il mio animo con la stessa intensità di qualche secondo prima.
    Non avevo nulla da temere ora, o meglio, niente di così diverso da ciò che avevo affrontato all'interno della pineta.

    C'era una sola risposta a tutto ciò.

    E probabilmente sono sotto effetto di un genjutsu.
    Mormorai, rimanendo in ginocchio.



     
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    Attimi di silenzio trascorsi ai piedi del colosso. Quanto era alto da quella prospettiva? Poi accadde ciò che in fondo al tuo cuore avevi in realtà sempre sperato: ovvero che quella era tutta una falsa e che la persona alla quale avevi deciso di affidare parte della sua formazione ninja non fosse credele e sleale.

    La fine dell'illusione avvenne all'unisono con la nuvola di fumo che per un istante coprì l'intera figura del Mikawa. Tuttavia dalla coltre non uscì fuori la stessa immagine che prima ti aveva pietrificato senza via di scampo ma un sorriso a 32 denti, o forse un po meno, sovrastato da un caschetto rosa.

    png

    " YEEEEEEEEE ce l'hai fatta Doeverux! Doveriuz! Dov...hihi ! "

    " Dovevi aspettare un altro po Yachiru! "

    " Non ce l'ho più fatta, non sapevo se ridere o piangere hihihi! "

    Intanto anche gli altri incappucciati si erano levate le loro maschere rivelando gli stessi volti amichevoli che aveva potuto conoscere durante la grigliata. A parlare fu Matsumoto che ti si avvicinò tendendoti la mano.

    " Sei stato bravo Deveraux. Prendi questo tonico, ti aiuterà....tranquillo l'allenamento è finito, non è una trappola. Ah, Daisuke ovviamente sta bene, dorme beatamente nella sua stanza. "

    " SUPER! Ti giuro, alla fine pensavo non ce l'avresti fatta! Scusa per la mappa sbagliata ma dovevamo vedere se te la saresti comunque cavata. E sei stato GRANDEEEE, non è vero boss? "

    Irruppe Goyo da dietro le quinte zoppicando. Ovviamente il Mikawa non fece trapelare nulla dal suo volto.

    " Vai in bagno TU a farti curare la ferita...anzit tutti e due! Eiatsu si sta già prendendo cura di Hakkai. Ci siete andati pensati eh? Tranquillo, mi hanno riferito che la prima cosa che ha detto appena rinvenuto è stata di non sentirti in colpa, faceva parte dell'addestramento dopotutto. "

    Quindi ti saresti sentito preso alle gambe e in un battibaleno eri a due metri di altezza a cavalcioni sulle possenti spalle di Ashiro.

    " Ashiro contento. Piccolo ninja è stato bravo! "

    " Fai piano hihi"

    Abbandonando la stanza avresti potuto incrociare lo sguardo di Aloysius; forse ti stavi sbagliando ma ti era sembrato fosse un sorriso quello che si stampo per un secondo sulle sue labbra.
    L'addestramento era finito, ora dovevi solo recuperare le forze. Se avessi voluto, l'indomani avresti potuto parlare con Lui.

     
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    ::: Molto tempo dopo :::

    I due ninja si sarebbero risvegliati ancora una volta in un luogo sconosciuto. Non era freddo e inaccogliente come dove erano stati per tutti quegli anni: i lettini sui quali giacevano erano professionali, migliori di quelli che si trovavano all'ospedale, l'ambiente era riscaldato e luminoso. Erano in uno spogliatoio. Ricordavano chi li aveva condotti li? Improbabile visto lo stato nel quale li avevano trovati. Ora stavano molto meglio, le fiale che avevano attaccate al loro corpo li avevano riportati in perfetta forma fisica. Da quanto tempo erano li ? L'unica cosa che stonava era l'odore, quello tipico di quando si entra in una palestra o in un magazzino pieno di armi. La porta della stanzetta nella quale risiedevano era aperta e si intravedevano scaffali e scatoloni pieni di roba.

    In realtà la vera domanda era come avrebbero reagito i due nel vedersi. Si ricordavano l'uno dell'altro? O meglio, si erano mai conosciuti? Si sarebbero fidati delle parole che si sarebbero detti dopo tutto quello che avevano passato?

    Una rapida ispezione del luogo nel quale si trovavano gli avrebbe permesso di capire in poco tempo che si trovavano nella palestra più grande e completa che, con tutta probabilità, avessero mai visto. Vi era una stanza per ogni tipo di esigenza, attrezzi per l'allenamento del corpo all'avanguardia e un'armeria fornita di ogni arma conosciuta. Apparte una porta chiusa a chiave (quella della stanza del sangue), l'unico elemento criptico era un uomo, situato in quella della meditazione. Qualora si fossero avvicinati un po troppo, l'uomo avrebbe interrotto la sua seduta per poi rivolgersi a loro con tono pacato:

    " Noto con piacere che vi siete svegliati. Bhè, penso tocchi a me darvi il benvenuto; il mio nome è Ukitake e sono un residente della villa.
    Siete ospiti di Aloysius ma non libero accesso a tutti i piani della residenza; quindi vi devo chiedere di restare qui fin quando lui non torna."


    Un tipo strano, mistico, che avrebbe risposto a qualche eventuale domanda dei due per poi riprendere la sua meditazione. A quel punto scocciarlo ulteriormente non sarebbe stata una buona idea...

    png

    Tutto quello era molto strano, sicuro che non stavano ancora sognando? Reale o meno non erano così in forma e pieni di energia da molto tempo. L'enorme tatami [lato corto: 20 m, lato lungo 35 m] situato al centro dell'intera zona era lì che li chiamava...



    Edited by DioGeNe - 28/8/2015, 11:46
     
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    - Parlato Sakon -
    - Parlato Ukon -
    ° Pensiero °


    Due occhi si aprirono di scatto. Sbarrati. Accompagnati da un respiro profondo e quasi liberatorio.
    Quella apertura rivelò due piccole pupille nere pece, che sembravano perdersi in un bianco sconfinato e che subito cominciarono a muoversi in direzioni non precise per guardare l'ambiente intorno a loro.
    Sakon, il Ninja a due teste, si era finalmente risvegliato..
    Non riuscì a sopportare per molto la luce che gli penetrava gli occhi quindi li richiuse per qualche istante.

    ° Mi fanno.. Male.. Ma dove..? Che ci faccio qui? ° Pensò il Ninja. Strofinandosi gli occhi con la mano sinistra, mentre con la destra, si fece forza per alzare la schiena.

    Dopo la strofinata, riaprì molto lentamente gli occhi, proteggendoli con la mano e il secondo pensiero fù rivolto al fratello Ukon.

    ° Ukon.. ° Portò rapidamente la mano destra dietro il collo, scoprendo piacevolmente che dove finiva il suo, ne iniziava un secondo, che a salire, portava ad una testa identica alla sua, se non fosse per la posizione del ciuffo dei capelli. Sembrava dormiente. ° Ok, Ukon è qui °

    Si voltò per osservare quella specie di lettino su cui si svegliò. Potè notare una certa cura nei dettagli. Il letto era bucato all'altezza del collo, in modo da permettere ad Ukon un riposo confortevole e senza rischi. Le lenzuola erano di un candido bianco. Voltandosi, spostò lo sguardo verso destra e notò una di quelle aste d'ospedale per portare le flebo, con una di queste appese, completamente vuota, con il tubo di trasporto che finiva in un ago di plastica flessibile dentro la sua mano destra. Tolse la mano sinistra dagli occhi, che lentamente si erano abituati alla luce, e la porto su quella destra togliendo l'ago.

    Non perse tempo in pensieri, voleva capire dove era finito quindi si alzò completamente dal letto e si guardò intorno. Notò subito che si trattava di uno spogliatoio ma, cosa che ancora di più balzava all'occhio, era un secondo letto, identico al suo, con una persona dormiente su di esso. Un ragazzo.
    Guardò il ragazzo che gli sembrava quasi familiare. Forse l'aveva già incontrato in passato nelle sue scorribande con Dapaisu ma, non gli venne in mente nè dove e nè tantomento quando. Non ci diede poi così tanto peso quindi, spostò lo sguardo in avanti e vide delle docce. Si, era di sicuro uno spogliatoio. Si voltò e vide quello che sembrava un magazzino. Scatole e contenitori a non finire. Doveva pur decidere dove andare, quindi, si avviò verso il magazzino che, una volta dentro, sulla sinistra rivelava una stanza infinitamente più grande. Sembrava.. Una palestra. Era la palestra più avanzata che avesse mai visto.

    ° Ma che posto è ? Perchè mi sono svegliato qui? °

    Affrettò il passo, non curante degli attrezzi, delle armi o del grandissimo Tatami che non si poteva non notare ed una volta in fondo alla grande stanza notò un uomo in una sala..

    - HEY! - Urlò Sakon. - Hey tu! Dove siamo !? Che posto è questo !? - Chiese con tono minaccioso all'uomo nella stanza, avvicinandosi con passo nervoso ed irritato. Mentre il Ninja si avvicinava, ormai sulla soglia della stanza, l'uomo parlò...

    CITAZIONE
    " Noto con piacere che vi siete svegliati. Bhè, penso tocchi a me darvi il benvenuto; il mio nome è Ukitake e sono un residente della villa.
    Siete ospiti di Aloysius ma non libero accesso a tutti i piani della residenza; quindi vi devo chiedere di restare qui fin quando lui non torna."

    - Ospiti di Aloysius!? E chi è!? Non conosco nessuno con questo nome! E cosa mi è successo!? Perchè ero su un letto in quello spogliatoio di là!? Lo sai almeno chi sono io!? Consiglio a te ed al tuo amico di non fare scherzi con me! -

    Rispose seccato il Ninja a due teste. Che non poteva immaginare che cosa in realtà, potesse essergli capitato.. E soprattutto, quanto tempo avesse "dormito"....

     
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