Villa MikawaResidenza di Aloysius Diogenes

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline
    " Hoshikuzu dei Chikuma, ha ereditato la forza del Vento dagli insegnamenti stessi del Kazekage Gin. E'...un ragazzino che prende sempre tutto alla leggera; l'amico di tutti e il nemico di nessuno. Ora un Patto di Sangue pende sulla tua testa; gli ho chiesto di donarmi il segreto del volo e proprio in questi giorni è in viaggio verso Iwa alla ricerca del potere che ha reso famoso il terzo Tsuchikage, prima della Grande Guerra. "

    E Aloysius bramava più di ogni cosa quella capacità per poter rendere invincibile il suo esercito. Quanto invece ai modi poco otesi ai quali le giovane leve del Suono erano state abituate, il Colosso scoppiò in una fragorosa risata mentre con la mente riandò subito al torneo per i sigilli o a come aveva massacrato Sayaka insieme all'allora compagno di avventure Yashimata.

    " Ahahahahah Hai proprio ragione, il Nidaime per tutti questi anni non ha fatto altro che rendere debole il Suono. Ma ora le cose stanno cambiando, dovresti avere i ricordi del te cadavere dell'Edo Tensei, sai che il male è stato estirpato alla radice...a breve ci sarà una nuova riunione di Oto e da lì si getteranno le basi per un futuro radioso. "


    Era ormai noto che il Garth desiderasse vedere il vessillo di Oto sventolare su tutto il continente ma più il tempo passava più i guai dall'esterno dell'Alleanza si accumulavano, ritardando il suo piano: prima i Cremisi e Hayate, poi la Zanna, Kumo e ora Cantha...Raizen almeno una volta l'aveva detta giusta, prima di occuparsi delle situazioni interne era necessario fare fronte comune contro nemici dal potenziale tutt'altro che trascurabile. Ora, apparte i Cercoteri, c'erano altre armi in grado di smuovere gli assetti bellici e il loro nome di Ancestrali sembrava ormai appurato forse pienamente calzante.

    " Sei sempre stato un avanguardista del sapere ninja. Non mi stupirebbe se riuscissi a fare qualche nuova scoperta senza l'ausilio del chakra! "

    Jotaro era così, sempre un passo avanti agli altri quando si parava da cacciare qualche novità dal cappello; ed era proprio per questo che ora era lì con il Mikawa ad approcciarsi alla stesura di una nuova tecnica proibita e che forse, un giorno, sarebbe diventata comune così come lo era ora la moltiplicazione superiore del corpo.

    " Si, è il lascito che Orochimaru, nei panni di quel folle ragazzo, ha lasciato ad Oto. Certo che tornerà, è sopravvissuto troppe volte da poter credere di averlo fatto fuori definitamente, ma almeno per un po non sentiremo parlare di lui. Ci sono molte cose interessanti lì dentro, spiega anche come ha fatto a creare quella diavoleria in grado di creare doppioni perfetti delle persone con cui entrava in contatto...non appena le acque si calmeranno, riuscire a scoprire il funzionamento di una macchina tanto portentosa potrebbe tornarci molto comodo! "

    Il Nidaime era stato un pessimo Kage, questo era indubbio, ma queste copertura aveva concesso altro tempo al Sennin più famoso della storia ninja di perfezionare le sue ultime scoperte e fare altri test...il prototipo a cui era arrivato, ora sommerso sotto le macerie del Palazzo della Vipera, aveva un che di portentoso. Ma quel giorno i due ninja si sarebbero cimentati con tutt'altra impresa: Aloysius e lo stesso Jaku avevano inventato già molte tecniche, ad esempio Aloysius aveva praticamente riscritto il bagaglio del sapere Mikawa sfornando più di dieci nuovi modi di fondere insieme chakra, sigilli e Chikotsumiaku, ma il quale caso si stava parlando di fare un upgrade di una tecnica alla base del sapere ninja sin da studenti!

    " Come puoi notare l'approccio che il libro suggerisce di adottare è drastico. Sembra che bisogna agire manualmente sul midollo spinale in modo da andare ad alterare il modo in cui il chakra va a miscelarsi con l'energia spirituale nel tentien. In altre parole, va riscritto il modo in cui i ninja sono concepiti: sia le porte del chakra che i punti di fuga sembrano essere un limite per la tecnica della Trasformazione, che in realtà è intrinsecamente più potente di come possiamo apprezzare. Senza i limiti imposti dal nostro stesso corpo, le potenzialità di questa tecnica base sono del tutto ignote...Nidaime ipotizza che si possano perfino copiare le Kekkei Genkai! "

    Si stava parlando di modificare il corpo umano per fare in modo che la tecnica sprigionasse il suo vero potenziale...qualcosa di malato che solo un otese e per giunta folle come Orochimaru avrebbe mai potuto solo pensare! Ma anche Diogenes non sembrava affatto scherzare e, rima ancora che Jotaro potesse aggiungere altro, iniziò con il levarsi il kimono rimanendo a petto nudo.

    whftlnk

    " Ora, padroneggiare le otto porte sembra essere un dono di pochi mentre per padroneggiare alla perfezione gli tsubo serve essere padroni assoluti dell'arte medica. Eiatsu mi ha già detto di non poter fare nulla a riguardo, quindi la procedura indicata da Orochimaru è l'unica via percorribile. "

    L'espressione sul suo volto era inequivocabile, quel sorriso era glaciale; si sarebbe andati avanti in quel modo, per quanto macabro e doloroso potesse essere. A quel punto però c'era un problema: per quanto fornita di armi e attrezzi di tortura la "palestra" potesse essere serviva il chakra per eseguire le varie fasi del processo e riuscire ad andare in profondità nel corpo adamantino del Jonin...e Jotaro al momento ne era sprovvisto. Ebbene, la soluzione a quel problema, era appena entrata nell'area tortura del piano interrato.

    ::: Intanto, al piano terra :::

    " Quei bastardi figli di una cagna! Ci hanno fregati! "

    Kato e Eiatsu sarebbero stati bloccati sul ciglio della porta da un gruppo di tre persone, provati da un bel viaggio. Il genin non poteva saperlo ma si trattava di gregari di Diogene di ritorno dalla loro missione di infiltrazione nel Fuoco. Erano stati via tre settimane per preparare tutto, ambientarsi agli usi e costumi del posto e ottenere delle buone identità di copertura ma alla fine tutto sembrava essere andato a rotoli...

    oyGmOZv

    " Konoha è in blocco, nessun civile non noto può entrare al villaggio. Raizen deve aver ben pensato di proteggersi, visto quello che gli è accaduto dopo l'attacco, e le direttive di allora permangono tutt'oggi! "

    La terza donna si sarebbe seduta sul divano, trovando riposo per le gambe che avevano bruciato molti chilometri in poco tempo, e toccandosi il volto avrebbe detto in direzione dell'eliminatore:

    " Appena puoi devi levarci questi volti dalle facce, non ce la faccio più a vedermi così! "

    " Ok, state calmi. Il fallimento dell'operazione non è dipeso da voi...riavrete il vostro aspetto a breve e riferirò io stesso tutto ad Aloysius. Per il momento limitatevi a riposarvi e fatevi preparare qualcosa di buono da mangiare da Dago, vi tirerà su il morale. Ukitake, quando ti sarai ripreso voglio un rapporto dettagliato con le spese sostenute durante il soggiorno a Tsuchigumo. Ah, non scordarti di descrivermi chi era a guarda delle mura di Konoha. "

    Il Jonin aveva gestito tutto con molta più umanità del solito; dopotutto era recentemente tornato da una missione andata male e sapeva quanto potesse essere frustrante. Dopo aver cercato di placare gli animi furenti dei nuovi arrivati, in realtà residenti della villa, lo "squartacarogne" (così lo chiamava Febh) si rivolse a Kato, quale aveva potuto assistere a tutta la scena, sebbene in disparte:

    " La nostra gita a Konoha salta, dovremmo fare a meno delle volpi (o qualunque cosa siano) del tuo contatto. Se le loro difese sono alte sarebbe troppo rischioso per noi cercare di entrare in contatto con un foglioso e sperare che nessuno se ne accorga. L'unica cosa utile che ci rimane da fare è dare assistenza ad Aloysius...magari i tuoi fulmini possono tornarci utili."

    Lo Yotsuki difficilmente avrebbe potuto capire a cosa si riferisse il suo compatriota ma tutto gli sarebbe stato più chiaro quando, arrivato nel livello segreto dell'abitazione, avrebbe visto Aloysius svestito e Jotaro alle prese con il complicato rituale.

    CITAZIONE
    OT/ Kato sarà il braccio e Jottino la mente, tutto sotto gli occhi vigili di Eiatsu! Procedete pure, libero sfogo alla fantasia e ai danni da procurare...cerchiamo di fare le cose in grande ;) Gene cercherà di starsene buono buono XD /OT

     
    .
  2.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    [3]



    << Gin dei venti, l'ho incontrato una sola volta, durante il "problema" di Mataza, quel tizio apparve dal nulla portato da una folata di vento. Non ho avuto il piacere di vederlo in azione quella volta, e non me ne sono pentito; se questo Hoshi è suo allievo, sono sicuro sarà un portentoso guerriero. >>

    Jotaro non commentò riguardo il binomio "patto di sangue" e "chiedere" era sempre stato contrario a quel genere di contatti. Ne aveva avuto uno in passato, con il padre, e in cambio del potere aveva dimenticato chi fosse come individuo. Non avrebbe mai più scambiato la sua identità per la brama, di nessun tipo. Quanto al volo, il ronin guardò il gigante dal basso verso l'alto con gli occhi spaesati di chi ne racconta una di troppo in una gara tra ragazzi che giocano a chi lo ha più lungo. Sapeva che Garth volava alto, ma qui a volare sul serio, erano al limite della barzelletta. Non che non fosse possibile intendiamoci, casomai strampalato.

    << Iwa...non sono mai stato in quel postaccio in vita mia, mi ha sempre messo addosso inquietudine. >>

    Quindi una breve digressione sul Nidaime avrebbe concluso il discorso prima di passare alla zona segreta. Jotaro scosse la testa sulla domanda retorica di Diogenes. Ma annuì bofonchiando riguardo i metodi del Nidaime.

    << Purtroppo dopo il rituale con Eiatsu ho perso tutto ciò che mi legava all'Edo, non ne ho il minimo ricordo, non so se sia un bene o un male, piuttosto, anche se è argomento per un altro giorno, non credi sia il caso di avere un Sandaime qua al Suono? Non so come se la passino alla Sabbia ultimamente, ma siete rimasti praticamente l'ultimo villaggio senza un capo; se quello che mi dici sulla forza di questo Hoshi è vero. >>

    Quindi Gene passò a spiegare a modo suo il perchè della loro presenza lì.
    Il tutto semplicemente tirando su una spiegazione strampalata basata sulle sue conoscenze....

    << terra terra..>> (pensò a voce alta Jotaro alzando un sopracciglio)....dei flussi del chakra.

    Jotaro prese a grattarsi il mento coperto dalla fitta barba scura tenuta corta. Come tutte le nuove tecniche, la teoria era effettivamente semplice, era la pratica il problema; non solo, c'era prima da tradurre in maniera comprensibile gli appunti di Kabuto, adattandoli ai presenti.

    << Per come la vedo io, farti a pezzi è l'ultimo dei nostri problemi. Orochimaru e Kabuto erano i più grandi sperimentatori di arti ninja che abbia mai conosciuto, che forse il mondo intero abbia conosciuto, eppure nemmeno loro hanno completato, per quanto ne sappiamo, una tecnica del genere. Anche fosse per un problema di tempo, se non sono arrivati ad una conclusione, probabilmente era il metodo ad essere sbagliato. >>

    Jotaro ragionava in un modo molto semplice quando si trattava di creare un'arte ninja. Di base, nulla era impossibile da fare. Se cose come la morte potevano essere frenate o controllate, allora non esisteva nessuna idea che non poteva essere convertita in jutsu. Il problema era appunto il metodo.

    << Quando ero piuttosto giovane, poco prima che Ayato passasse alla foglia, ho avuto a che fare con quei due, avevano un approccio molto medico alle arti ninja, a volte anche troppo; non per nulla, le più grandi arti utilizzate da Orochimaru, per le quali è divenuto famoso, non erano farina del suo sacco, vedi l'Edo Tensei. Oltretutto il loro approccio era basato sull'utilizzo di cavie, che poi diventavano cadaveri, pur restando cavie. Dal momento che tu hai tutta l'intenzione di restare vivo, immagino, dobbiamo provare qualcosa di diverso, e lasciarci la parte "medica" come ultima risorsa. >>

    "Dato che proprio non è il mio campo"



    Il Ronin riprese a sfogliare il diario di Kabuto, girando per la sala scelta da Diogene come laboratorio di prova, sfogliando pagina dopo pagina, annuendo, o emettendo grugniti. Quello che diceva Aloysius era corretto, una tecnica di quel genere avrebbe veramente "in teoria" potuto modificare un ninja in un altro in maniera completa, arrivando a copiare anche le capacità innate, una versione estremamente più finalizzata della Manipolazione del Corpo che Oto tanto gelosamente custodiva. Quindi, dopo una buona mezzora di lettura, Jotaro si sedette da qualche parte, su una pila di libri.

    << Ma non si può fare....>>

    Fece una pausa prima di continuare, e se imbeccato dal jonin avrebbe continuato. << Intendo dire che manca un ingrediente, mi spiego meglio. Supponiamo che io sia in grado, a comando, di modificare completamente il tuo corpo, mi segui? Potrei darti un altro aspetto, un altro odore, magari persino una diversa natura elementale di chakra, ma per quanto riguarda le capacità innate, non si può fare, e ti spiego perchè non si può.
    Una cosa del genere è fattibile in due modi: possedendo un campione biologico, da replicare, e inserire nel codice genetico del tuo corpo, cadendo così nel metodo medico, oppure prendendolo da un sapere mistico e fare lo stesso, senza passare dalle arti degli eliminatori. Il che converrai con me, se non svegliandosi come un dio onnisciente, non è possibile. >>


    C'erano in realtà delle inesattezze nella spiegazione di Jotaro, sia perchè Orochimaru lo aveva conosciuto molto, molto prima, quando era infante nel SOMA, ma non ne aveva ricordo, sia perchè un "qualcosa" di antico e ancestrale, dentro lo aveva davvero, sebbene non sapesse ancora come sfruttarlo.

    [...]

    In quel momento, Kato Yotsuki fece il suo ingresso nella zona segreta, forse invitato da Gene, forse smarritosi nella villa. Jotaro attese un momento prima di parlare, cercando uno sguardo di approvazione del padrone di casa, quindi riprese, più tranquillo di come si era fermato.

    << MA, questo non significa che non ci proveremo. Prima di toglierti i vestiti però, ci sono alcuni preparativi da fare. Dal momento che come sai io non posso impastare, ma abbiamo qui un'ottima batteria che è giunta nel momento del bisogno, le cose già si volgono al meglio. Servono oggetti in ogni caso. Per degli esperimenti del genere ne servono sempre, e se vuoi restare vivo, a maggior ragione. Avrei bisogno che tu mandassi uno dei tuoi a recuperare delle cose per me alla vecchia magione, hai presente no, quell'enorme voragine fuori Oto che un tempo ospitava casa mia. Ho ripulito molto tempo fa, ma a circa un km verso nord, nella boscaglia, c'è una sorta di botola nascosta tra due alberi secchi. Là sotto c'è un mio nascondiglio, è grande circa come un paio di stanze come questa messe assieme. Non serve la lista della spesa, è molto facile, dato che ci sono solo due cose dentro: un grosso container che per l'amor del cielo deve restare chiuso, e un grosso rotolo, grande quanto una persona, mi servirebbe quel rotolo. Intanto io e Kato iniziamo a preparare il tutto. Per ora Diogenes, ho bisogno che tu consumi il tuo chakra il più possibile, impastando a vuoto. Sarà molto più facile fare delle prove preliminari senza la tua energia che ci combatte contro. Tienine una minima percentuale giusto per non svenire; se poi dovesse succedere ti tireremo su. >>

    Quindi Jotaro si sarebbe rivolto al ragazzo appena giunto, per sapere un attimo cosa entra in grado di fare, e come poteva essergli d'aiuto. Un apprendista sigillatore era qualcosa che non aveva da molto tempo, e quella era un'arte estremamente più precisa e poco incline al perdono sugli errori, delle altre tre arti principali.

    << Togliti tutta la chincaglieria ragazzo, poggiala all'altro capo della stanza, non vogliamo oggetti strani che si mettano in mezzo a certe cose te lo assicuro. Rimani solo con gli abiti e presta attenzione a cosa ti chiedo. >>

    Quindi, prendendo un foglio da un blocco, Jotaro prese a fare delle domande a Kato, che a rigor di logica, non avevano alcun senso rispetto a quello che stavano facendo, ma solo perchè erano degli ignoranti.

    << Mi serve sapere quale è la tecnica per prima hai utilizzato nella tua vita, quanto tempo impieghi a generare l'elemento primario del tuo chakra e di che elemento si tratta. Quanto pesi e ogni quanto ti tagli le unghie di mani e piedi. >> Dalla serietà del suo volto, era estremamente concentrato.

    [Una volta giunto il grande rotolo]

    Jotaro ne aprì non senza fatica un buon metro e mezzo, rivelando una impressionante serie di simboli e sigilli, intervallati da spazi bianchi abbastanza grandi da porci le mani. Invitò Kato ad appoggiare la mano in uno di questi spazi vuoti, dal quale partivano alcune linee composte da piccoli kanji che andavano a circondare un ulteriore spazio bianco, dove Jotaro poggiò la sua.
    Quando il ronin avesse richiamato il contenuto del rotolo, sarebbe stato il chakra del ragazzo a venire consumato al posto del suo, permettendo la buona riuscita della tecnica.

    << E' stato utile pensare all'eventualità, non c'è che dire. >>

    Il rotolo rivelò altri 3 rotoli, molto più piccoli, ognuno chiuso con un filo piuttosto spesso. Ognuno di colore diverso, con una scritta in kanji posta al centro.

    CITAZIONE

    "Tomi"
    "Colonne"
    "Kanji"


    Ignorando i presenti, Jotaro aprì il rotolo "Tomi" sfilando il legaccio, e lo lanciò ad un angolo della stanza. Dal rotolo, fuoriuscirono un buon centinaio di libri più o meno antichi, alcuni molto consumati, altri recenti; dalle rilegature più diverse tra di loro. Erano molto eterogenei anche nella grandezza, alcuni grandi come un bambino di 3 anni, altri con poche decine di pagine.
    Quando i libri cessarono di uscire dal rotolo, 1/4 della stanza ne era stato invaso. Nuovamente Jotaro si rivolse a Kato.

    << Ottimo, qui dentro ci sono 237 tomi, e hanno tutti lo stesso soggetto, fuuinjutsu. A noi ne servono soltanto 13 del totale, dammi una mano a cercarli, ti faccio una lista. Abbiamo: 1-3) Discorsi sui flussi 4-5) Enciclica delle sovrapposizioni 6-9) Triade Fuuin 10) Triangenel 11) Koto sorikami 12) Ichifuuin 13) Akadokomi e hanno tutti disegni strambi sopra, alcuni sembrano avere degli occhi incastonati nelle copertine e ti consiglio di non metterci le dita, per il tuo bene. Altra cosa, se ne maneggi alcuni che ti danno una sensazione di calore, buttali a terra o prenderai fuoco, quelli chiusi con delle fibbie invece, lasciali chiusi e non avrai problemi. Una volta trovati tutti e 13, ci occuperemo del resto. >>
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,186
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous

    ~Post V
    Conoscenze



    La mia attenzione fu richiamata da un vociare grosso, e particolarmente infastidito. Voltai lo sguardo e in meno di un secondo realizzai che non mi trovavo più da solo, insieme al Jonin Eiatsu. Infatti un gruppo di tre persone comparve sul ciglio della porta e senza mezzi termini prese a parlare. Da quello che mi sembrava di capire stavano aggiornando il Jonin stesso informandolo dei progressi, o meglio regressi, che avevano ottenuto.

    A quanto sembrava quel gruppo aveva tentato di infiltrarsi a Konoha, inutilmente. Già, perché il Villaggio aveva praticamente bloccato l'ingresso a quasi tutta la popolazione, entrando in uno stato di semi-isolazionismo. Un comportamento che non capivo, sicuramente non potevo definirmi un esperto in materia ma la mia esperienza mi portava ad un semplice conclusione: rinchiudersi all'interno delle proprie mura serviva solo ad avvantaggiare il nemico... dimostrandosi deboli e privi di influenza. Ma i miei erano discorsi molto generali, infondo.

    Il Jonin rincuorò a mia sorpresa i vari ninja, lasciandomi sorpreso allo stesso tempo. Infatti le facce delle persone che mi trovavo davanti effettivamente non erano i loro veri volti. Arte ninja decisamente avanzata. Comunque le parole successive di Eiatsu andarono a confermare quanto potevo immaginarmi... Shin per il momento era fuori dai giochi. E così le sue Kitsune... bisognava trovare un modo alternativo per agire.

    Fu il Jonin stesso ad indicarmi il compito successivo, ovvero quello di dirigermi verso una parte precisa della Villa e da parte mia non mi posi troppi problemi. Non mi sentivo sicuramente a mio agio in quell'ambiente viste le facce sconosciute e le comparse improvvise ma allo stesso tempo mi sentivo al sicuro... anche se non sapevo dire se si trattava di una mia impressione o della realtà.

    Quando raggiunsi il luogo per un attimo tentennai. Davanti a me si trovavano niente altro che Diogene stesso e quella comparsa, che si era definita come vecchia conoscenza del Mikawa. Rimasi in silenzio, non sapevo effettivamente cosa potevo aggiungere di mio a quella scena e fortunatamente il tizio, alquanto strano, prese a parlare rivolgendomi ad un certo punto la parola. Diede diversi ordini, pure a Diogene, e anche verso di me. Si stava parlando di una sorta di esperimento... ma che cosa esattamente? Sentivo che da lì a poco l'avrei scoperto.

    Così seguii le indicazioni di Jotaro accatastando ordinatamente tutte le armi e oggetti, ad eccezione dei miei vestiti. Poi mi avvicinai di nuovo e, dopo aver superato la stranezza delle domande poste dal tizio, pensai qualche secondo prima di rispondere ai suoi quesiti: - La prima volta che utilizzai una tecnica fu ormai molto tempo fa. Utilizzai Nota del Dolore, contro un Ninja molto singolare: si definiva uno “sciamano”, un certo Sanjuro e il suo amico, immaginario, Gassan. Quasi mi uccise, solo quella tecnica mi permise di colpirlo e salvarmi. No... non era un tizio apposto. Per quanto riguarda il Chakra il mio elemento è ovviamente il Fulmine... - le mie mani contemporaneamente si rivestirono di Chakra elettrico -... e mi ci vuole un tempo veramente infinitesimale per crearlo. - e poi mandando giù la saliva - ... per quanto riguarda l'ultima domanda.... generalmente mi taglio le unghie ogni due settimane, per mantenerle alla giusta lunghezza... -

    Trascorse diverso tempo e il tizio sfruttando il mio Chakra come catalizzatore riuscì ad evocare una quantità mostruosa di libri. Forse erano un centinaio, forse di più e tutti nel complesso andarono ad occupare buona parte della stanza. Guardai con occhi perplessi Jotaro finché non mi spiegò quello che dovevamo ricercare: in pratica un ago in un pagliaio.

    Non aggiunsi altro e di buona lena mi misi a ricercare quanto richiesto dal conoscente del Mikawa. Probabilmente si sarebbe presto accorto che in quel genere di lavori non ero per niente lento, anzi sapevo come muovermi e di conseguenza avrei sperato di portare ad un contributo concreto [Manualità]Manualità [1]
    Abile: L'utilizzatore può fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti richiederà slot gratuito Veloce anziché Lento.
    [Da genin in su]
    . Organizzandomi avrei cercato di suddividere in pile i vari libri. Innanzitutto avrei riposto da parte tutti i tomi che avevo già occhiato, escludendoli così dalla ricerca. Allo stesso tempo avrei ricercato tra i tomi più piccoli, più semplici da maneggiare, lasciando per ultimi i più voluminosi. E così avrei continuato, ovviamente riponendo per terra con velocità e massima attenzione quelli indicati da Jotaro come “pericolosi”... di certo non ci avrei lasciato una mano per un semplice libro.
     
    .
  4.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    " Vorrei tentare di rubare il demone da sotto il naso di Febh prima della riunione; in questo modo la mia candidatura acquisterebbe molto più credito sebbene già così come stanno le cose credo che il nostro caro amministratore non abbia alcuna voglia di mettersi il cappello...il problema è capire fino a che punto possa sottostare ad una mia decisione. Sa a grandi linee cosa voglio fare e già si è professato per lo stesso staticismo che ha caratterizzato il Nidaime per tutti questi anni, limitandosi a reagire solo a minacce plateali come Kumo. Se non riusciremo ad usare la sua imbranataggine a nostro vantaggio l'unica alternativa sarà scacciarlo in qualche modo dal villaggio...

    Il "problema Febh" era un punto cruciale per i piani di conquista del Colosso il quale sapeva che uno scontro diretto con quel compagno di tante avventure, diventato ora un peso, sarebbe stata l'ultima carta da giocare: posseduto da Khorne aveva visto l'Oni senza freni in grado di sconfiggere un dio.
    L'intera operazione, però, sarebbe stata un primo tassello per riuscire a scalzare lo Yakushi dal ruolo di potere che ora aveva all'interno del Suono; qualunque posto sarebbe stato meglio dell'Amministrazione dove parcheggiare il Jonin combinaguai!

    Passando al da farsi, invece, le cose si fecero inevitabilmente più serie...non che il motivo stesso di quell'arzigogolato piano non lo fosse, ma quando in ballo c'era la vita stessa il livello di attenzione inevitabilmente iniziava a salire. In fondo alla pagina la cifra 0 accanto a "Numero di successi" non faceva presagire nulla di buono, soprattutto considerando che la percentuale di decessi si aggirava attorno al 60%...un'operazione così invasiva necessitava di una cavia tremendamente tenace: la vera domanda, quindi, era se Aloysius sarebbe stato in grado di resistere e, ancor più rilevante, se Jotaro avrebbe saputo dare quel qualcosa in più per generare il primo tentativo andato a buon fine!

    " Quello che dici ha senso ma io non mi sono inventato nulla, sono le parole di Orochimaru che affermano della bontà intrinseca della tecnica...Ora non so bene come vadano interpretate ma un velo di verità ci dovrà pur essere dietro la follia di quell'uomo! Magari in una sua forma più elaborata, quel pazzo aveva pensato il tutto come una vera e propria Kinjutsu da creare e impiantare su qualche shinobi creato artificialmente dei suoi. "

    A quel punto avrebbe mandato Eiatsu a prendere quanto indicato dallo Jaku; l'eliminatore non avrebbe impiegato molto ad andare e tornare e quel tempo sarebbe stato utile per iniziare anche Kato al vero lato che aveva da sempre contraddistinto Oto, ovvero quello del rischio (con un pizzico di macabro aggiungerei).

    " Sarai di aiuto al qui presente Jotaro; so che non lo conosci ma se ti fidi di me allora sappia che è l'unico ninja a cui affiderei questo compito. Hai capito cosa si deve fare no? La Trasformazione è poco robusta in combattimento e con Febh a fianco non ci si può mai dire "al sicuro". Quindi, come prima cosa, dobbiamo fare in modo che il mio corpo aumenti la soglia di insensibilità al dolore; so che voi Yotsuki potete usare l'elettricità del vostro corpo per indurvi questa capacità, quindi in un certo senso, ora tu hai quello che serve a me come! ahahah "

    Stava cercando di metterlo a suo agio, dopotutto era la prima volta per Kato nella Villa e in quelle stanze di cose fuori dal comune ne erano accadute a bizzeffe; tra cadaveri ambulanti, tecniche proibite, complotti, simulazioni di guerriglia, esami e torture si aveva solo l'imbarazzo della scelta!
    In realtà il ruolo del ragazzo sarebbe stato tutt'altro che secondario e anche difficile da portare a termine: Aloysius aveva letto quelli scritti e sapeva cosa stava per accadere....il giovane otese sarebbe stato l'unico dotato di chakra per compiere i passaggi fondamentali del rituale!

    SjxwIfu

    " Vogliate scusarmi, devo buttare via un po di energie..."



    Si incamminò dunque verso la "Stanza del Sangue": per consumare la sua notevole riserva di chakra, Diogenes optò ovviamente per la sua manipolazione e in particolar modo quella del suo stesso corpo che richiedeva grandi spese di chakra. Gli altri due ninja probabilmente non sapevano che il corpo del Mikawa fosse fatto interamente di liquido cremisi [Anatomia Sanguigna], dopotutto quel mutamento del suo corpo era accaduto solo a seguito della malattia "contratta" nella Rosa d'Acciaio e da allora aveva mostrato ancora molto poco le nuove abilità acquisite [Attivazione Khorne no Keshin].
    Prese dunque a levitare, utilizzando il controllo sanguigno, e una volta arrivato nella stanzetta designata distese i suoi arti a dismisura, deformandoli secondo il suo piacere fino a diventare un vero mostro (e dovevano vedere quando attivava insieme il Sovrano Mikawa e il Secondo livello del Sigillo!). Fluttuando proprio al di sopra di Mumei, lasciata appositamente a terra, iniziò a generare sangue a profusione attingendo alle sue scorte di chakra avidamente e senza freno [2 Tsunami di Sangue con Manipolazione della Forma -> 2*80*1.5 = 240 unità]: in pochi istanti litri e litri di sangue sarebbero stati manipolati man mano per andare a riversarsi direttamente sulla lama dell'arma leggendaria, la quale non si rifiutò di accettare il dono offerto dal Garth! Non uno schizzo sarebbe finito fuori sebbene riuscire ad impedire all'ambiente di macchiarsi un acre e inteso tanfo ferroso sarebbe stato impossibile...sembrava di stare vicino ad una vera cascata di sangue! La lama Kenkichi, trafugata dai Mikawa anni orsono, aveva quel mirabile potere di caricarsi del sangue delle sue vittime [Lama Assetata]; anzi quello era proprio il modo migliore per tenere il tagliente affilato e il metallo compatto e niente la dissetava più della linfa vitale del suo stesso possessore! Dopotutto, la Senza Nome non era una semplice katana per Aloysius: attraverso essa passava il suo più grande segreto e una delle tecniche del Chikotsumiaku più potenti...l'Elisir di Lunga vita.

    B9MQHz6

    Quello era il significato ultimo dell'artefatto e Aloysius lo usava spesso come modo per riuscire ad aumentare la quantità di sangue creato e manipolato, ovvero una prova per testare i suoi limiti; oltre che la soluzione più sbrigativa per ridurlo ad uno straccio.
    Il processo, vista l'enorme quantità di chakra necessario a generare il flusso e poi controllarlo (il tutto mantenendo la levitazione), avrebbe prosciugato in un tempo relativamente breve le scorte del Jonin; uno spettacolino non da poco per chi come il genin non aveva mai visto davvero il guardiano all'opera.

    Quando Eiatsu tornò con il rotolo, scortato anche da Fyodor (che per nulla al mondo si sarebbe perso uno spettacolo del genere), le energie del boss erano al minimo [-123 Bassi]. Rinfoderò Mumei, la quale brillava ora di un rosso talmente accesso da essere fluorescente, e la posò sul tavolo delle torture insieme al resto del suo vestiario: era pronto.

    " Ugh...era da un po che non lo facevo! Mi raccomando, non fermatevi fin quando il lavoro non sarà compiuto...sei arrivato anche tu Carogna, e pensare che volevo restasse una cosa tra intimi. "

    " Conosco più cose io sui modi di Orochimaru ti tutti voi messi assieme, mi secca quasi pensare che tu non mi abbia considerato fin da subito. Jotaro, che piacere vederti in forze, come è tornare nel mondo dei vivi? "

    gNjcgF5

    O Kato non aveva sentito bene o erano davvero quelle le parole che l'altro figuro, dalla pelle grigiastra e il fare viscido, aveva rivolto all'esperto di fuuinjutsu. Quindi quello riprese a parlare, ignorando completamente lo Yotsuki, sedendosi al contempo su di una sedia lì vicino per giocherellare con uno di quelli arnesi che servivano per strappare le unghie alle persone:

    " Sembra che la via medica l'abbiate scartata per principio...dopotutto la Serpe non era così brava con il bisturi come si pensa. Kabuto invece sapeva il fato suo. Comunque procedete pure, almeno mi assicurerò che tu non ci rimetta la pelle in questo tuo giochetto per fregare quell'allocco di Febh. "

    Mancava solo Omoi all'appello e tutto l'entourage più stretto del Mikawa era ora presente; un chiaro sinonimo di quanto folle fosse tutta quell'operazione...perché nessuno voleva ammetterlo ma se il Garth fosse morto in quell'esperimento allora tutto quello che si era costruito in questi anni sarebbe andato completamente perso!

    Nel tempo necessario ai due otesi per ritrovare i giusti sigilli Aloysius avrebbe cercato di indursi in uno stato di concentrazione assoluta; Eiatsu si sarebbe allontanato momentaneamente dalla scena per andare a parlare con Ukitake di quanto accaduto a Konoha e Fyodor avrebbe iniziato a leccare letteralmente la lama gremita di sangue...dopotutto ci sarebbe voluto del tempo e non si era portato nulla da mangiare per assistere allo show.

     
    .
  5.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    La via del sigillo [4]



    Jotaro ascoltò con molta attenzione le risposte di Kato, appuntandosi segni incomprensibili a matita su di un foglietto. Informazioni vitali per la riuscita del rituale furono riportate, quanto al misterioso sciamano descritto da Kato, un giorno sarebbe stato interessante fare la sua conoscenza.

    << Impronta di fulmine...può essere un bene per la sincronia..potevamo essere più fortunati, ma poteva andare molto peggio, so cosa farti fare. >>

    Quanto a Gene, il colosso del Suono si sarebbe allontanato per buona parte del tempo trascorso dagli altri due ninja nella stanza, per poi riunirsi con loro, e Fyodor; il quale rivolse a Jotaro una domanda strana per chiunque non fosse a conoscenza delle ultime notizie che giravano per il Suono.

    << Non mi lamento nobile Otese, e ti rinnovo i miei ringraziamenti per l'ultima volta. Quanto all'approccio, non credo serva ripetere quanto la via medica non sia il mio forte; se la soluzione dell'enigma si nasconde nel bisturi, non sarò io a trovarlo. >>

    Quando tutto fu DAVVERO pronto, la scena vedeva Kato ricoperto di libri, Jotaro seduto a terra coperto di post-it attaccati sul pavimento tutti attorno a lui, Gene praticamente automacellato, e Fyodor con in mano una strana spada molto rossa, di cui Jotaro ignorava le proprietà. Il Jaku quindi invitò Diogenes a sedersi a terra davanti a lui, ad un paio di metri, a gambe incrociate, e a rilassarsi chiudendo gli occhi. Quindi si sarebbe avvicinato a lui con in mano una boccia di vetro contenente semplice inchiostro e un pennello. Nei minuti successivi avrebbe passeggiato attorno a lui, riportando simboli di ogni tipo sulla sua pelle, mentre conversavano.

    << Non voglio mentirti, non abbiamo la certezza che questo tentativo funzioni, nè esiste la certezza che sarai ancora vivo una volta finito. La tua volontà è leggenda, quindi non ti chiederò nuovamente se sei sicuro, per non mancarti di rispetto, ma sappi che in caso di ripensamenti, questo è il momento amico mio. >> Una volta terminata la preparazione, avrebbe iniziato a dipingere cerchi e simboli sul pavimento, attorno al ninja; prima di tornare seduto a terra nella zona originale. Jotaro aveva creato un grosso circolo di kanji attorno a Gene, che si collegavano a due cerchi più piccoli posti davanti a lui. In uno avrebbe seduto Jotaro, nell'altro, vicino a lui, Kato.

    << Stiamo per cominciare. Il sigillo trasporterà il chakra di Kato a me, e io lo utilizzerò per manipolare il tuo corpo Diogenes. Il concetto fondante sarà creare una piccola tasca dimensionale dove dividere ogni tuo singolo apparato per tentare manipolazioni. In questo modo "qui" il tuo corpo resterà integro. Dal momento che la riserva di Kato non è estesa come farebbe comodo, ho aggiunto un sottosigillo che trasporterà la mia energia vitale a lui, convertendola nel suo chakra, così avremo molta più benzina a disposizione. In questo modo aumentiamo le possibilità di riuscita, o almeno il tempo a disposizione, rischiando la pellaccia in due, ma senza che Kato ci resti secco. Ho aggiunto altre fasi al fuuinjutsu, una per rendere la sua impronta di chakra favorevole alla mia, e altre cose inferiori per evitare di far esplodere mezza Oto, o evocare una scimmia gigante. Gene, tu dovrai fare il possibile per non abbandonare il sigillo prima che sia chiuso, altrimenti rischierai di lasciare parti del tuo corpo dentro il sigillo, e uscire da qui senza qualcosa. Kato, tu dovrai restare il più possibile in concentrazione, senza preoccuparti di quello che senti o vedi. Sei la batteria, se tu abbandoni, rischiamo di tagliare via a Gene parti del suo corpo. Quanto a te Fyodor, resta a distanza, e stai pronto a piantarmi quella spada nel cuore, in caso le cose diventassero problematiche. >>

    L'ultima parte sarebbe stata strana persino per Fyodor. Forse solo Gene poteva intuire a cosa il sigillatore si riferisse. Infatti fissando il colosso, Jotaro aggiunse:

    << Se le cose non dovessero andare, cercherò di chiudere tutto. Nel caso non ne fossi in grado per qualunque motivo, dovrò ricorrere alla batteria di emergenza....>> L'espressione del ronin era chiara per chiunque fosse stato con lui durante la cena tra Jotaro, Gene, e il loro amico nukenin misterioso.


    [...]



    Quando Jotaro attivò il sistema di fuuinjutsu complementari, la stanza si sarebbe trasformata in una vera e propria tempesta energetica. Per chi non era avvezzo ad un sistema di sigilli di quel genere, la cosa sarebbe apparsa apocalittica. Kato avrebbe distintamente sentito il suo chakra venire strappato via molto più rapidamente di quanto lui riuscisse a generarlo, rendendo di fatto la concentrazione molto più complessa del previsto. L'energia di color azzurro, sfrigolate di piccole scosse elettriche sarebbe giunta fino a Jotaro tramite i kanji sul terreno, facendo risplendere di un azzurro chiaro gli occhi del ronin, che contemporaneamente stava convertendo l'elemento del chakra di Kato nel suo, cercando di non diventare una bruschetta troppo bruciata.
    L'operazione era disumana, parte della concentrazione doveva andare a mantenere attivo il rituale, che non aveva una persona preposta, tenendo anche questo sulle spalle di Jotaro, il quale, durante la procedura, cambiava spesso posizioni magiche, saltando da semplici sigilli, a gesti teoricamente a caso, nella direzione di Gene, o Kato, per far confluire più energie verso il Jonin, o per aumentare la richiesta di chakra dal ragazzo. La prima parte del rituale, che nel migliore dei casi avrebbe richiesto circa 20-25 minuti, sarebbe servita a creare una tasca dimensionale di un volume pari a una decina di volte quello del corpo di Diogenes, per eseguire tutta l'operazione sperimentale. Solo questa operazione avrebbe richiesto metà della riserva di Kato. Riguardo al ragazzo, Jotaro non lo conosceva, e sebbene fosse fidato per Gene, non lo era per lui, quindi aveva ridotto al minimo le problematiche dovute alla codardia generata dai nuovi metodi di addestramento di Oto.

    Infatti, tra i sigilli minori, Jotaro ne aveva inserito uno di paralisi totale, infatti, se Kato avesse cercato, per la paura, o il dolore, o il semplice cambio di cuore di abbandonare la sua posizione anzitempo, uno dei kanji circolari si sarebbe illuminato, bloccando sul posto il ragazzo, totalmente.

    § Non avere timore ragazzo, non sei tu quello in pericolo, resta fermo e lasciami lavorare...§

    Tutto questo ovviamente non sarebbe avvenuto se Kato fosse rimasto al suo posto. Nei vari sigilli erano poste anche delle difese dalle minacce esterne. Se il gruppo fosse stato attaccato, o interrotto, qualunque manifestazione esterna che fosse entrata in contatto con i Kanji, si sarebbe trovata rallentata nei movimenti e nelle emissioni, per dare il tempo a Jotaro di chiudere tutto quanto in tempo utile. Era presente un Kanji di assorbimento e imprigionamento, nel caso il rituale avesse generato manifestazioni elementali, confinando la produzione energetica in uno dei rotoli presenti a terra sopra i vari sigilli sul terreno. Alcuni Kanji servivano ad allacciarsi a eventuali teletrasporti che fossero giunti in mezzo al rituale, rispendendoli indietro in locazioni casuali, mentre un altro fuuinjutsu, serviva a rendere tutta l'operazione, occultata dall'esterno, sfruttando la sua stessa energia come schermatura. Tutto il procedimento era stato lungamente programmato, e stava richiedendo molta fatica.


    Quindi Jotaro passò a manipolare il corpo di Gene. I suoi occhi divennero estremamente più luminosi, e il chakra di Kato venne assorbito più lentamente, ma in maniera più complessa, filtrandolo in modo che fosse più puro, e più leggero sulla componente mentale; risultando in uno stress fisico maggiore per il ragazzo, ma lasciando quasi a zero lo sforzo mentale. Jotaro avrebbe pensato a quello, essendo la sua mente più robusta di quella dello Yotsuki. Ogni goccia di energia doveva essere controllata e utilizzata con attenzione, per rendere il rituale più sicuro e duraturo possibile. Una distrazione avrebbe privato Diogenes della sua vita, e i presenti della salute.
    Fu in quel momento, che le cose iniziarono a complicarsi. Sebbene il ronin eseguisse alla perfezione i passaggi che aveva in mente, e sebbene i simboli fossero corretti, per qualche motivo, non riusciva a carpire i vari apparati del jonin per trasferirli nella tasca. Inizialmente Jotaro pensò si trattasse di una parte errata nel rituale, o che forse il chakra dell'otese stesse facendo resistenza, ma qualcosa nel suo istinto gli diceva che doveva essere per un altro motivo. Proseguì, cercando altre soluzioni al problema.
    Dapprima aggiunse un ulteriore passaggio, cercando di convertire il chakra in uscita da sè in altri elementi, per essere più simile a quello di Gene, ma nemmeno questo sembrava funzionare. Provò allora ad aumentare l'energia emessa, o a raccogliere parti di materia inferiore dal corpo di Gene, ma nemmeno questo sembrò funzionare. Stava diventando frustrato.

    Era sicuro, certo, che avrebbe trovato intoppi, ma non certo in questo passaggio iniziale. Sebbene tutto il rituale fosse una teoria, il processo si basava su altri rituali realmente esistenti, ed era impossibile che stesse fallendo nel passaggio più elementare di tutta l'operazione, come se il corpo di Gene non fosse presente nel luogo dal quale cercava di afferrarlo....

    << Idiota di un Mikawa! >> Jotaro gli urlò contro, senza interrompere il processo. Il ronin aveva capito il problema. Era stata la strana spada in mano a Fyodor a farglielo capire. Ogni volta che Jotaro cercava di afferrare il corpo di Gene, la spada brillava di un rosso più acceso, come se rispondesse lei stessa al tentativo del ronin. La soluzione era semplice, ma tutt'altro che banale. Diogenes non aveva più alcun apparato da afferrare, tutto il suo corpo era composto da sangue! Il ninja aveva lasciato volutamente o meno un'informazione così importante fuori dal discorso, senza pensare che fosse una cosa di vitale importanza, rendendo le cose molto più grigie del previsto, per tutti, soprattutto per se stesso!

    Con non poco sudore che gli calava dai lati del viso, Jotaro proseguì, cambiando tutto il rituale sul momento, ma continuando a sfruttare la struttura del disegno prevista. Questo, decisamente, avrebbe reso le cose molto più lunghe, e dolorose, anche per lui. Avrebbe cercato di tenere Kato fuori dal problema, in ogni modo possibile, ma probabilmente il ragazzo avrebbe passato parecchi giorni a letto una volta finito, o sarebbe addirittura finito in coma, se Diogenes avesse tenuto altri segreti per sè, più avanti.
    Jotaro sospirò, rilassandosi e giungendo ad un livello di concentrazione ancora più profondo. Lo scherzetto di Gene aveva fatto bruciare a Kato chakra per niente, portando il ragazzo a solo 1/4 della riserva rimanente; una % decisamente inferiore a quella necessaria per completare il rituale.
    Secondo i suoi calcoli, Jotaro aveva previsto un consumo pari a tre volte la riserva completa di Kato, e dal momento che i tonici generano un tipo di chakra "sporco" per i rituali così complessi, ricaricare una sola volta la riserva del ragazzo avrebbe consumato oltre la metà dell'energia vitale del ronin. A questo punto, mancava la benzina, e una quantità piuttosto elevata per giunta.
    Il Jaku iniziò il trasferimento.

    Estraendo uno strano oggetto simile ad un paletto, da sotto il mantello, Jotaro lo avrebbe letteralmente conficcato nel suo stesso corpo, nel bicipite sinistro, senza scomporsi di un millimetro. In quel momento, il braccio interessato, avrebbe iniziato impercettibilmente a restringersi, come se il ninja stesse dimagrendo improvvisamente; nello stesso momento, Kato avrebbe sentito come una ventata di energia fluire nel suo tantien da una fonte esterna.
    Contemporaneamente, Jotaro stava trasferendo fluido cremisi nella tasca operativa, dal corpo di Gene, cercando di manipolarne la struttura, come si fa con uno di quei giocattoli a forma di cubo, con le facce colorate da inter-cambiare. Sebbene la manipolazione non fosse così complessa come l'uomo aveva previsto, più materia aggiungeva all'impasto, più era difficile agire su di essa; non solo, una volta manipolata, non doveva essere riconcretizzata, ma lasciata duttile, e trasferita a Gene in modo che fosse lui stesso a poterla nuovamente manipolare a piacimento. La cosa stava diventando ben oltre le possibilità del ronin, e in cuor suo, Jotaro iniziava a diventarne consapevole.

    Jotaro aveva in esame il 30% circa della massa cremisi di Gene, quando il suo cervello iniziò ad essere ghermito da sensazioni particolari, ma non impreviste. Fyodor avrebbe potuto percepire come il ronin, improvvisamente avesse accellerato il processo, conficcando altri paletti oscuri nel proprio corpo: uno per quadricipite e un terzo nel bicipite destro, tornando quindi nel sigillo della capra. Kato avrebbe ricevuto un'esplosione di chakra, ben superiore a quella che fosse stato in grado di mantenere, e avrebbe dovuto impegnarsi per non esplodere, letteralmente, in una nuvola di chakra. fortunatamente per lui, Jotaro aveva previsto il problema e aveva impostato dei sigilli in grado di fungere da "trasformatori" per evitare che il tantien del ragazzo esplodesse come una cassa di tritolo.
    Il corpo di Jotaro era sempre più esile, e ormai molto vicino al collasso, dato lo sforzo richiesto per trasferire tutta quella vitalità in chakra per Kato; ma questo non avrebbe fermato comunque l'uomo, intenzionato a non portarsi dietro Gene; conficcò un ultimo paletto nel proprio addome, con quello che fu probabilmente più un grido di rabbia, che di concentrazione.




    I suoi occhi cessarono di brillare di azzurro, e divennero vitrei, con delle strane circonferenze concentriche al loro interno, prima di oscurarsi completamente di un nero innaturale. Il corpo aveva raggiunto il limite di energia donabile a Kato prima di spegnersi senza vita, ma chiaramente, la vitalità trasferita non era stata nemmeno lontanamente sufficiente a ricaricare nuovamente la riserva del ragazzo. Jotaro aveva estratto nella tasca, e manipolato, circa l'80% della materia fisica di Diogenes, ma non era ancora tutta, non solo, se anche lo fosse stata, mancava ancora 1/3 del rituale, ovvero la riconversione della nuova "tecnica" appena nata, in una capacità di Diogenes; ovvero la parte che avrebbe richiesto più energia da parte di Jotaro e Kato. Era quindi il momento del dilemma. Usare l'ultima goccia di energia per chiudere tutto, ben oltre la sicurezza, dato che Jotaro già si era spinto oltre quello che poteva definire "sicuro" interrompendo il rituale in malo modo e mandando Kato in coma, uccidendo probabilmente Diogenes, e probabilmente morendo a sua volta......o....

    [Nell'Abisso]

    Quando i suoi occhi si erano oscurati, Jotaro era tornato nuovamente nel mare oscuro, contro la sua volontà, ma non senza aspettarsi che accadesse. Come quando era risorto dall'Edo, si trovava su una piccola roccia, in mezzo ad un mare completamente piatto, senza onde, senza schiuma, senza riflessi, completamente nero come la pece. Solo un profilo molto simile ad un enorme polipo si stagliava nell'acqua già nera sotto di lui. Il ninja, completamente smagrito e privo di forse fisiche, ma non mentali, fissava senza espressione la superficie dell'acqua.

    << Abbiamo un lavoro da fare. >> Disse a bassa voce, prima di lasciarsi cadere in avanti, precipitando verso la superficie del liquido, ma non ci fu impatto, tutto divenne nero.


    [Nella stanza]



    Il corpo di Jotaro si irrigidì, e divenne ancora più pallido. Ammesso che fosse sempre suo. La solita, pece nera che componeva il grande Abisso, iniziò a fluire dai suoi occhi come gelatina, gocciolando sul suo corpo e a terra. Nessuno dei presenti, se ne fossero stati in grado, avrebbero più percepito attività mentale da parte del ronin, il quale sembrava come in trance. Improvvisamente, la mano sinistra, si rivolse verso Kato, compose alcuni sigilli, e il ragazzo venne circondato da alcuni fasci neri a spirale, che lo avrebbero stretto, ma non senza strangolarlo, e lo avrebbero trascinato fuori dal rituale, fino all'angolo opposto della stanza. Kato avrebbe potuto percepire chiaramente che la cosa non lo stava attaccando, ma proteggendo.
    Sempre fissando Diogenes, Jotaro avrebbe rivolto quindi la mano destra a Fyodor, con due dita rivolte verso di lui, e Mumei avrebbe iniziato a vibrare, per cercare di abbandonare la mano della Carcassa. Se fosse stata lasciata andare, sarebbe letteralmente volata verso il ronin, conficcandosi nel suo fegato da parte a parte, ma non sarebbe uscito sangue, solo la stessa pece nera che gocciolava dai suoi occhi.
    A quel punto, Gene avrebbe sentito letteralmente rientrare nel suo corpo tutta la materia che era stata trasportata altrove, e la tasca dimensionale si sarebbe chiusa. Non era chiaro come, ma Jotaro aveva improvvisamente compreso come manipolarla tutta assieme....direttamente dentro Gene...e senza chakra!
    Il jonin avrebbe sentito tutto il suo essere, fisico e mentale, contorcersi e sconvolgersi, come se avesse un enorme senso di vomito e di dolore contemporaneamente.

    Ogni centimetro del suo corpo avrebbe causato dolore, e Gene sarebbe esploso in una vera e propria nuvola di sangue, fluttuante a mezz'aria!
    La quale, avrebbe assunto quindi fattura liquida, cambiando di forma, da oggetti ad animali, per poi assumere le sembianze proprie di Diogenes, seduto a terra come pochi istanti prima. A quel punto Jotaro avrebbe posizionato le mani nel sigillo del cane, e Diogenes avrebbe fatto lo stesso, come se non fosse più padrone dei suoi movimenti. Entrambi avrebbero composto gli stessi sigilli, nello stesso momento, all'unisono, a decine, tentativi, combinazioni teoricamente a caso, quindi Gene avrebbe nuovamente cambiato forma divenendo una versione molto più magra di Shinken. Quindi sarebbe divenuto Ayato, quindi Shinodari, Yashimata, lo stesso Jotaro, poi sarebbe tornato se stesso. A quel punto, tutta l'energia sarebbe cessata, gli occhi di Jotaro sarebbero tornati del loro colore, con la pece che ancora sporcava il viso, e con tutti i paletti ancora conficcati, sarebbe scivolato all'indietro, finendo disteso, fissando il vuoto senza emettere un fiato.
     
    .
  6.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,186
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous

    ~Post VI
    Nel vortice... della Follia.









    Rimasi in silenzio. Per buona parte del tempo. L’unica azione che compivo era quella di spostare gli occhi, in cerca di risposte che purtroppo… non potevo di certo ottenere. Solo una cosa era certa: ero finito nel gioco dei grandi. In una situazione nella quale la mia comprensione dei fatti faticava a mantenere il contatto con la realtà. Solo le parole che il Jonin Diogene mi riservò dopo poco mi consentirono di riprendere il filo degli eventi. Io, Kato Yotsuki, avrei assunto la funzione di tramite tra Jotaro, quella strana figura, e il Mikawa stesso. Il mio Chakra per affinare la tecnica della Trasformazione… e renderla qualcosa di ben più efficace.

    Annuii, con un gesto secco della testa. Accettai il compito e mi preparai al “rito”, seguendo le indicazioni del Jonin e di Jotaro, il quale questo ultimo dopo avermi somministrato diverse domande, riprese a parlare concludendo la parte introduttiva del rituale. Nella teoria il mio corpo, la mia riserva di Chakra e il mio Tantien avrebbero assunto il ruolo di catalizzatore… un tramite, una via, un percorso attraverso il quale Jotaro avrebbe riacquisito la sua capacità di manipolazione del Chakra e di conseguenza la possibilità di agire su Diogene stesso. Tutto ciò però doveva essere messo in pratica e la cosa mi destò decisamente qualche preoccupazione, per dire un eufemismo. Il mio compito era quello di mantenere la massima concentrazione possibile, pena danni irreversibili sul corpo del Mikawa.

    Le assicurazioni dell’amico del Jonin furono sicuramente rifrancanti, ma di certo non sufficienti. Ciononostante non ribattei all’uomo e accettai quanto proposto. Accovacciandomi nel luogo indicato dall’uomo incrociai le gambe e appoggiai il dorso delle mani vicino alle ginocchia, rispettivamente per lato, formando così la classica posa meditativa. Sospirai, per un’ultima volta… e poi chiusi gli occhi, aspettando il momento in cui tutto sarebbe iniziato.


    Ci volle qualche momento, qualche secondo, di apparente tranquillità prima che una sensazione, quasi come un vortice, una cascata, una sorta di voragine mi colpisse. Direttamente, con forza. Dentro di me. Mantenni gli occhi chiusi, distrarsi sarebbe stato inutile. Sapere quello che mi stava succedendo attorno ancora meno.

    Passavano i minuti e i miei pensieri, in quei frangenti, si facevano sempre più difficili. La mia lucidità stava venendo messa alla prova costantemente. La sensanzione che più si avvicinava e descriveva meglio quello che stavo provando era una sola… era come se stavo mantenendo costante il mio chakra elettrico. Il problema era che non lo avevo mai fatto per così tanto tempo, per il semplice motivo che non potevo resistere così a lungo.

    Dopo diverso tempo aprii gli occhi, spinto dalla necessità di capire quanto mancava al termine. Già, perché gocce di sudore, freddo, colavano dalla mia fronte… e quello che vidi fu decisamente grottesco. Kanji illuminati caratterizzavano l’intera stanza, una luce blu, quasi azzurra, illuminava malamente il locale. Che fosse il mio Chakra? Poco mi importava in quel momento. Dovevo restare immobile, mantenere la concentrazione, preservare il contatto tra me, Jotaro e il Jonin.

    Finché ad un certo punto l’esperto di Funjustu esclamò contro il Jonin. Ma cosa stava succedendo precisamente? Era molto difficile dirlo se non che il mio corpo iniziò a sentire ancora di più la sposatezza. Sapevo che stavo per concludere le mie energie: - Sto esaurendo la mia riserva di Chakra, non so quanto ancora potrò resistere… - fu l’unico mio avviso al duo. Forse inutile, forse inascoltato ma necessario.

    Il tempo passava e ormai quando stavo per mollare la presa, spinto da un senso di conservazione istintivo, i miei occhi si spostarono sul Ronin e sul suo gesto estremo. Piantodosi una sorta di pugnale nel proprio corpo contestualmente percepii un’ondata di energia positiva, di chakra, di forza… di respiro. Stava buttando via la sua vita per il mio Chakra? Fino a che punto si sarebbe spinto? Questa ondata però si faceva via via sempre più intensa, quasi come un fiume che andava in piena e i cui argini difficilmente potevano sostenere un tale forza. Già, esattamente così. Non ero stato addestrato in questi termini. Non sapevo gestire una situazione del genere. Mi alzai leggermente dalla mia posizione con la schiena. Serrai i pugni e spinsi me stesso a resistere. L’uomo nel frattempo proseguì la sua opera di “dissanguamento”, in un macabro gioco-forza contro e per la conclusione del rituale… situazione che proseguì fino a… quel momento.

    Quell’istante, quel grido che risuonò nella stanza, nei miei timpani e nella mia testa. Un grido di dolore. Un grido di morte. L’uomo che stava gestendo il complesso funjustu… si era forse ucciso? Seguirono momenti di silenzio. I miei occhi fissi sull’uomo. Era da tempo che non succedeva… ma avevo paura. Un brivido percorse la mia schiena… stava per finire tutto? Stavamo per morire?


    I miei dubbi si fecero via via più forti, più penetranti finché dagli occhi di Jotaro un liquido, viscoso e nero come la pece, non iniziò a colare verso il basso. Prima ancora di realizzare l’evento fui spinto indietro, da una forza terribile, intrappolato in una rete nera. Spessa, incomprensibile. Da lì in poi non feci altro che diventare un mero spettatore. Seguirono immagini che mai avrei dimenticato. Un esplosione di sangue, che innondò tutta la stanza, imbrattando ogni persona e oggetto mi lasciò esterefatto. Diogene era deceduto?

    Dubbi che vennerro presto fugati. Il sangue si ricompose, per una volta, per due volte, per tante volte. Forme, oggetti, persone… continuarono a ripresentarsi caoticamente davanti ai miei occhi… come una sorta di ordalia. In un vortice di emozioni e paure che mai avevo sperimentato precedentemente… prima che finisse tutto. Prima che Jotaro finesse disteso a terra. Sarei mai sopravvissuto a tutto quello?


     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Il sigillo si attivò automaticamente quando le scorte del suo possessore si ridussero al minimo [Attivazione difensiva] e Diogene sperò tanto che la maledizione non inficiasse sull'esito del complicato jutsu di Jotaro...ci teneva ancora a vivere, doveva fare ancora molte cose.

    Ma i primi problemi arrivarono ben presto: si era dimenticato di dire al compagno otese un dettaglio che sembrava essere di fondamentale importanza, ovvero il fatto che ora non avesse più un vero corpo! Un rantolo di sangue gli uscì dalla bocca quando il Jaku dovette riprendere il controllo della tecnica spingendo col chakra, strappato con forza dal corpo di Kato.

    GSl3OPe

    Era come andare sulle giostre, era nauseato per la prima volta nella sua vita dal suo stesso sangue! E senza nemmeno che se ne accorse aveva iniziato ad ondeggiare in aria, modificato nella forma dal collegamento instaurato con il ninja come fosse uno dei suoi costrutti: Jotaro stava fungendo come da filtro, prelevava sangue e poi glie lo ritrasferiva, come rinnovato. Ma il sangue del Garth non era come l'acqua per i reni: riuscire nell'impresa di manipolare quel liquido cremisi era qualcosa di tremendamente difficile anche per un Mikawa, figuriamoci tramite una tecnica esterna al Chikotsumiaku! Il guardiano aveva costretto l'amico ad uno sforzo non preventivato che, in breve, poteva costargli la vita...anzi, poteva ammazzare tranquillamente tutti e tre loro, essendo connessi indissolubilmente.

    " Jotaro...cosa ho fatto..."

    Vide lo shinobi contorcersi in una posa di dolore disumana, al limite della sopportazione: la sua stessa tecnica lo stava consumando e nessuno in quella stanza poteva fare nulla. Eiatsu e Fyodor erano come pietrificati mentre Kato anche non se la stava passando di certo bene, prosciugato fino al midollo delle energie. Quanto al Mikawa, bhè il suo corpo reagì automaticamente al fine di salvarsi: il terzo stadio del sigillo venne attivato, conferendo si un'aspetto a dir poco orripilante al corpo di Aloysius già deforme a causa della manipolazione, ma fornendogli anche una seconda scorta di chakra con la quale cercare di tenersi aggrappato al sigillo! Jotaro era stato chiaro, non avrebbe dovuto lasciarlo andare prima che fosse chiuso e così il Colosso avrebbe fatto...con le unghie e con i denti! Usò le unghie affilate cresciute nel suo corpo di sangue proprio dove il sigillo era stato piazzato e iniziò a pompare chakra per cercare di tenerlo agganciato al suo corpo ancora non del tutto formato; mancava poco ma, dall'altra parte, il Jaku sembrava essere arrivato al limite.

    Del liquido nero era iniziato a fluire dai suoi occhi, la stessa che aveva visto quella sera in compagnia di Raizen: non significava nulla di buono.

    " Fyodor, tieniti pronto! Potrebbe esplodere da un momento all'altro! "

    " IO LO AMMAZZO ORA, E' TROPPO PERICOLOSO! "

    Ma a fermalo ci avrebbe pensato Eiatsu, il quale sapeva bene quanti e quali assi l'ex adoratore di Jashin aveva nelle maniche:

    " Fermo. Un altro minuto... "

    Il medico non capiva, ormai era chiaro che tutto fosse andato a rotoli...ma era anche vero che Aloysius era ancora incompleto e interrompere il rituale così avrebbe significato come minimo privarlo di una qualche parte del corpo. Ripose la lama e iniziò a fissarne il colore, ormai accesso come fosse fluorescente: il Garth era in grande pericolo, lei lo sapeva. Poi prese addirittura a vibrare e sono in un secondo momento al ninja sarebbe apparso chiaro che era proprio Jotaro a richiederne l'utilizzo; a quel punto lasciò la presa e la leggendaria katana andò a conficcarsi dritta nel fegato dell'otese facendo entrare il rituale nella sua fase conclusiva.

    Ciò che seguì è difficile spiegarlo a parole. Prendete una bomba, ingoiatela e poi pensate di poter percepire gli effetti devastanti che l'esplosione avrebbe sul vostro corpo...poi, terminato quel dolore (sebbene questo termine non faccia ben comprendere di cosa si stesse parlando) pensate di essere finiti sotto una pressa enorme e ridotti fino a diventare una poltiglia rossa. Ecco, quando Aloysius si fosse ripreso da tutto ciò si sarebbe trovato a volteggiare in aria, privo di forma alcuna, deframmentato in miliardi di gocce di sangue...in quello stato il dolore quasi diventava esponenziale rispetto al numero di particelle.

    Non aveva nemmeno la forza di urlare; ormai anche il sigillo demoniaco che lo aveva sostenuto durante il processo non poteva aiutarlo.

    Infine si trovò preda dell'uomo che era in qualche modo risorto ancora una volta dal vuoto dentro di lui, rigettato dalla morte stessa, e cambiò identità un numero incalcolabili di volte, come se il sangue non sapesse in che forma ricomporsi e a quale soggetto appartenesse: si rivide in Yashimata, in Shinodari...e persino in Ayato. Un limbo dal quale non poteva scappare e che, sebbene fosse durato pochi istanti nella realtà, per lui perdurò in eterno come il più potente degli Tsukuyomi fino a piombare ancora una volta nella realtà dei fatti.

    Era tornato Diogenes ma era così...così...fragile.

    hwxJDT6

     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    Un passo verso il fondo [5]



    [Alcune ore dopo il rituale]

    A seguito del rituale, la fragilità del colosso gli avrebbe fatto perdere i sensi. Al suo risveglio, i suoi assistenti si sarebbero trovati tutti attorno a lui, era in una sala della villa con le apparecchiature mediche e si trovava in un normale letto, a riposo. Sebbene il suo corpo fosse attraversato da fitte di dolore, si sarebbe sentito perfettamente in forma, come se si fosse appena svegliato dopo una lunga e ristorante dormita. Ad una prima occhiata, si sarebbe accorto che tutti si trovavano lì (anche Kato, se avesse voluto) ad eccezione di Eiatsu. Il collega non si trovava vicino al letto, nè nella stanza. Sarebbe stato Fyodor il primo a rivolgersi a Diogene.

    - Come ti senti. Dovresti stare bene stando a cosa ha detto Eiatsu. -

    L'espressione del cadavere non sembrava affatto preoccupata, ma era chiaro che le sue parole nascondevano altro; se da una parte il colosso non aveva riportato danni permanenti, dall'altra, qualcosa era andato storto.
    Se fosse stato il gigante del suono a chiedere, la carcassa avrebbe risposto, altrimenti sarebbe stato lui stesso a farsi avanti.

    - A quanto dice l'eliminatore, il tuo chakra è riapparso dal nulla, e le tue ferite..beh non hai alcuna ferita, anche se non abbiamo idea di come sia possibile. Il dolore che senti dovrebbe essere unicamente a causa dello stress, sul genere del dolore fantasma quando si perde un arto...il problema, è che dopo che sei svenuto, abbiamo dovuto prendere il ragazzo.. - Disse indicando Kato, se fosse stato presente - ...E portarvi via di corsa dal bunker del rituale. -

    A questo punto, Diogene avrebbe avuto chiaro che erano due le figure assenti nella sala. A quel punto, Fyodor si sarebbe grattato il mento con fare preoccupato, e ricordiamo che quell'uomo era stato per tre secoli in una pergamena infernale a subire torture. Quindi avrebbe tagliato corto:

    - Eiatsu è di sotto, non siamo troppo esperti di sigilli di contenimento, ma abbiamo fatto il possibile, lo abbiamo sigillato, ed Eiatsu ha eretto una barriera attorno a lui per tenerlo confinato, ma ho come la sensazione che si sia solo prendendo gioco di noi. Il problema è che Mumei è conficcata dentro di lui, e non siamo riusciti a tirarla fuori, quindi lo abbiamo rinchiuso. -
    Eppure non sarebbe dovuto essere un problema, Jotaro era si esperto, ma la sua condizione fisica era piuttosto mediocre al momento, e non aveva alcun chakra, come era possibile che due ninja come lo erano loro non fossero stati in grado di dominarlo? A questo avrebbe risposto lo stesso Fyodor.

    - Mi spiace capo, abbiamo provato, ma ci ha quasi massacrati, e non gli abbiamo strappato nemmeno un capello nel mentre. Eiatsu pensava che essendo geneticamente un Mikawa impuro, la comunione con la Spada avesse causato qualche problema, quindi ha provato ha richiamarla, ma è come se fosse scomparsa nel nulla. - In quel momento, le parole di Fyodor assunsero un significato più strano. Stando a quando diceva, la spada non era più conficcata nel corpo del nukenin, ma era stata come risucchiata dentro di lui.

    - Non solo, ma quel tizio ha più chakra di te boss, e non abbiamo idea del perchè. Sembrava in coma, con la faccia piena di pece, quando all'improvviso dopo che sei svenuto, la sua riserva ha iniziato a riempirsi. Eiatsu lo ha contenuto come poteva, ma quello si è liberato delle costrizioni come fossero di carta, e ci è letteralmente saltato addosso. -


    [Molti piani sotto]

    Eiatsu si trovava seduto a terra, a gambe incrociate, in posizione di meditazione, mentre, davanti a lui, una barriera energetica separava un angolo della stanza dal resto del volume. Al suo interno, una figura dai lunghi capelli era seduta a terra col capo reclinato. Le braccia erano confinate da un sigillo, e i paletti oscuri erano ancora conficcati nel corpo, dal momento del rituale.
    Quello che doveva essere Jotaro non parlava, non si muoveva, ma ogni tanto emetteva suoni sconnessi, alternava emissioni gutturali a risate sottovoce, a sospiri. Qualunque cosa gli fosse successa, non era proprio in sè.

    - Sai...che non potrai tenermi qui per sempre....Sai, che posso uscire quando voglio... -

     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    " MALEDIZIONE! FOLLI DI UN JAKU E DI UN MIKAWA!!! COSA DIAVOLO VI DICE IL CERVELLO?! "

    Fyodor era su tutte le furie ma si fiondò sui corpi dei due ninja per prestare loro soccorso...una rapida occhiata fu sufficiente a constatare che nessuno dei tre sarebbe morto quella sera, nonostante avessero fatto modo e maniera di raggiungerla! Utilizzare un vecchio rituale di Orochimaru con percentuale di successo nulla per riuscire ad inventare una nuova tecnica...pura follia, agli occhi di chi aveva saputo amare disprezzare allo stesso modo il leggendario sennin quando ancora era nel pieno delle sue forze. Pochi sapevano che il medico, infatti, non avesse propriamente gli anni che dimostrava...ma questa era un'altra storia, per il momento meglio concentrarsi su quello che avvenne poco dopo.

    " Posso stabilizzarli tutti...sono stati fortunati ma questa volta ci sono andati davvero vicini a asciare questo mondo. Il ragazzo Yotsuki sembra essere solo a secco di chakra, quel parassita di Jotaro ha grattato con forza il fondo del barile, ma con del riposo si riprenderà senza problemi. Gene invece si sta pian piano ricostruendo: sento il flusso di sangue nel suo corpo ancora in agitazione ma la forma esterna è ormai ritornata stabile. Probabilmente farà fatica ad usare il sangue per un po..."

    Poi passò allo Jaku e iniziò a visitarlo per provare a dare ad Eiatsu informazioni più precise anche riguarod il suo conto; fece solo in tempo a piazzargli una mano sulla fronte ricoperta di chakra quando una scossa lo pervase paralizzandolo quasi:

    " Cosa succede Fyodor?! "

    " Portiamo tutti fuori...non è ancora finita. PRESTO! Chiama gli altri, che sorveglino Jotaro!"

    :::

    KfPw33m

    Nella camera da letto, Aloysius si era ripreso e fu felice di trovare il suo amico dalla pelle grigia a riaccoglierlo nel mondo percepibile...le ore di recupero sebbene esternamente lo avessero visto costretto a letto, internamente lo avevano dilaniato come non mai: incubi e della natura più viscerale e macabra. Aveva sognato di non avere un corpo e vagare alla ricerca di un contenitore che lo potesse ospitare; era finito in un ratto schifoso ed errando senza meta si era rivisto in una donna malata di lebbra e poi nel crogiolo di una vecchia aruspice delle sue stessa viscere. Poi, senza apparente collegamento logico, si era trovato davanti il suo corpo freddo e immobile; era morto e lasciato sanguinante su di un tavolo in pietra, dimenticato da tutti. Vide Midorinaka che ne usurpava la proprietà e rubava i segreti del sangue, li stessi che aveva lottato una vita intera per riportare alla luce...che fine miserabile per il Colosso di Oto, no?

    Ma ora era sveglio e sembrava essere tornato alla realtà.

    Ovviamente le buone nuove finirono ben presto, era capitato qualcosa a Jotaro e né Eiatsu né Fyodor sapevano porvi rimedio; era stato isolato insieme alla leggendaria lama che, in qualche modo, sembrava averlo trasformato in altro...

    " Bella pensata quella dei Mikawa, Mumei è un artefatto i cui poteri non sono ancora del tutto codificati. Potrebbe perfino avergli concesso dei doni pur di cibarsi di lui...se così fosse dobbiamo agire subito, Jotaro non durerebbe molto con quella parassita a succhiargli linfa vitale! "


    " Questa volta avete esagerato! Ora vai a salvarlo! Dopotutto lui rimane l'unico legame che ho con il mio passato ancora in vita qui nel villaggio..."

    Diogenes rispose con un cenno della testa, non serviva aggiungere altro, e si alzò in piedi, constatando di aver recuperato un buon 70% del controllo sul suo corpo...in un certo senso era come tornare ai tempi del risveglio dalla malattia, quando convivere con un corpo fatto di sangue sembrava così complicato e scomodo. Ad ogni modo, afferrò Vermiglio Roccia e Sangue (l'unico equipaggiamento in suo possesso che sapeva poter competere con la Senza Nome)
    e si fiondò di sotto per vedere cosa Eiatsu avesse escogitato per tenere calmo Jotaro, o qualunque cosa fosse l'essere che ne ospitava il corpo. Kato,
    qualora rinvenuto, avrebbe potuto seguirlo sebbene questa volta Aloysius avrebbe cercato di non esporlo a rischi:

    " Senza il tuo aiuto non sarei qui ora. Ti devo un favore, Kato, ma ora lascia che mi occupi da solo di questa faccenda...vedremo quando anche Jotaro sarà tornato in se se siamo riusciti o meno nel nostro intento iniziale. "

    :::

    " Restate immobili! E non crediate alle sue parole...vuole solo intimidirvi!"

    tIFMvlP

    Eiatsu ed altri quattro degli uomini di Aloysius si erano piazzati ai vertici di un quadrato ideale attorno al compagno otese per formare la Barriera Euclidea; una difesa che, tuttavia, non faceva sentire affatto tranquillo l'eliminatore: quello non era Jotaro e il problema era che forse sapeva anche cosa in realtà il rituale avesse risvegliato.

    " Indra..."

    Aloysius diede subito vode ai dubbi del jonin suo seguace: aveva già visto ciò che di mostruoso si annidava nel corpo del mezzo mikawa e sapeva che prima o poi avrebbe dovuto averci a che fare...la vera domanda a questo punto era quanto del Jaku fosse rimasto! Il guardiano arrestò la sua camminata proprio difronte allo spesso strato di chakra eretto da Eiatsu e lì si rivolse alla creature sdraiata a terra con la sua lama conficcata nel busto.

    " Non te lo dirò più di una volta: riporta Jotaro indietro, ora. "

    Non ottemperare a quella richiesta avrebbe provocato un'unica reazione: Mumei sarebbe stata mossa sotto il controllo assoluto del suo Garth andando a ruotare su se stessa aggravando non poco la ferita ancora aperta nel corpo. Quindi Aloysius avrebbe alzato una mano e indotto la lama ad alzare di peso l'essere fino a farlo urtare con forza sulla parte superiore della barriera e quindi facendone strusciare il volto con veemenza fino a rendere la faccia una poltiglia e portarla esattamente difronte a quella del manipolatore, più serio che mai. Avrebbe tirato fuori il suo amico anche con le brutte, anche a costo di riendere il contenitore inutilizzabile.



    Edited by DioGeNe - 13/12/2017, 00:35
     
    .
  10.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,186
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous

    ~Post VI
    Una promessa di collaborazione.





    Mi risvegliai di colpo, ansimando. Nonostante i miei occhi aperti al massimo non focalizzai la vista. Dovette passare qualche buon secondo prima di realizzare dove mi trovavo. Sospirai, come prima cosa. Ero vivo, ed era già un risultato. Secondo mi trovavo su una sorta di poltrona, che per quanto trasandata, inspirava un lusso dimenticato e una certa comodità.

    Cosa mi era successo? Era la domanda che mi premeva più di tutto. Davanti a me realizzai la figura del Mikawa. Era a letto, sicuramente provato. Attorno a lui numerose figure. Discussero a lungo e da parte mia rimasi in silenzio, ma in ascolto. Era evidente, durante la preparazione del rito il Capoclan si era dimenticato di confermare alcuni dettagli a Jotaro, particolari tuttavia talmente essenziali che avevano messo a rischio le nostre vite.

    Non solo, Eiatsu uno dei principali sottoposti del Jonin al momento si trovava in una situazione al limite. Come una sorta di bomba pronta ad esplodere in ogni momento, o almeno quello mi era sembrato di capire. Sospirai, rendendomi conto che il mio aiuto in quel frangete si stava facendo via via sempre più superfluo. Già precedentemente mi ero reso conto di aver assunto il banale ruolo di spettatore. E sicuramente in una situazione del genere l’unica cosa sensata che potevo fare era una sola: mettermi da parte.

    Il Mikawa, terminato il colloquio, si avvicinò verso di me. A fatica, recuperando le poche forze che non mi erano state prosciugate dal rituale, mi alzai verso l’uomo; se ancora si poteva definire tale. Mi ringraziò per il mio supporto e mi invitò, in maniera diplomatica, a lasciare la Dimora. Tutto quello che sarebbe successo da lì a poco probabilmente sarebbe dovuto rimanere a conoscenza di pochi.

    Mi limitai a poche parole, un breve cenno: - No, non si preoccupi Mikawa-sama. Anzi… condividiamo un obiettivo comune e se ci fosse bisogno di un supporto… davvero, non si faccia remore a chiamarmi. Sarò sempre a disposizione. La cosa più importante del resto è ottenere quanto ci siamo prefissati. – parole sincere. Parole che puntavano verso un scopo, che forse… finalmente avevo intravisto.
     
    .
  11.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    La prova dell'Antico


    Villa [6]



    Quando Gene scese nella sala portò con sè anche tutta la sua sicurezza, una figura tronfia e determinata. La barriera era tenuta sempre in piedi da Eiatsu e dai suoi colleghi, nulla sembrava minacciare la sicurezza dei presenti, sebbene la strana figura non sembrasse affatto minacciarla. Il gigante si fermò davanti al muro di energia, a pochi centimetri, e fissò l'intruso.

    CITAZIONE

    " Indra "


    La creatura alzò il volto, mostrando degli occhi incavati e incredibilmente dilatati, ma soprattutto, un sorriso esagerato e forzato, da un orecchio all'altro; ma non rispose, nè mosse alcuna parte del corpo.

    CITAZIONE

    " Non te lo dirò più di una volta: riporta Jotaro indietro, ora. "


    La creatura piegò il capo su un lato, senza rinunciare a quel sorriso forzato, sempre fissando Gene, quindi iniziò a roteare gli occhi e ad avere tic sconnessi della testa, sembrava tremasse. Quindi tornò completamente serio, uno specchio neutro senza espressioni.

    vA bEnE.

    La pelle e le strutture anatomiche del volto di Jotaro iniziarono a contorcersi, a plasmarsi, a venire stravolte, assumendo movimenti circolari come l'acqua che in forma di cono viene risucchiata da uno scarico, quindi tutto tornò alla normalità, ma davanti al Colosso, c'era un ragazzino, sempre chiuso dentro al solito completo scuro di pochi istanti prima, sempre con le braccia sigillate. Solo il volto e i capelli erano cambiati; avevano assunto l'esatta forma di Jotaro quando aveva più o meno 15 anni. I capelli erano molto corti, dritti e nerissimi. Il volto privo di cicatrici o segni del tempo, e gli occhi non erano più rossi, ma neri anch'essi, sembrava la copia carbone di Ayato, ma molto più giovane e immaturo. Quindi sorrise di nuovo, esageratamente. Prima di distorcere nuovamente la sua forma e tornare quello di prima, un Jotaro consumato, dalla lunga chioma grigia.

    A quel punto la reazione di Gene non fu più diplomatica, dopo essere stato deriso, controllò la spada, che rispondendo al comando del suo padrone, riapparve dal corpo, uscendo con fatica, come se stesse venendo risucchiata, per restare conficcata. Venne quindi mossa e manipolata per scavare una discreta ferita nel corpo dell'intruso, dal quale schizzi di sangue si fecero strada ovunque a terra e contro la barriera, venendo in breve vaporizzati, lasciando un odore di sangue cotto tutto attorno a Jotaro.
    Ma non ci fu dolore, non ci fu reazione, la creatura riprese a emettere suoni sconnessi, sospiri, come a schiarirsi la gola, quindi riprese a fissare Gene, e strappò via i sigilli di contenimento dalle braccia, come fossero fili d'erba.

    mDeQTi7





    Avvertendo la minaccia, Gene manipolò nuovamente la spada, la quale avrebbe sollevato di peso l'intruso, facendo spruzzare altro sangue a terra, per poi sbatterlo contro la parete energetica, in modo da schiacciare il suo volto contro di essa. La cosa assurda però, fu che lui non solo non smise mai di sorridere, ma una volta contro la parete, vi puntò i piedi, e vi conficcò le dita, come la parete fosse di carne, nonostante queste avessero iniziato a friggere contro il chakra di Eiatsu. Non per restare lontano, non per divincolarsi, ma per avere presa migliore....e iniziare a colpire la barriera a testate.

    La risata iniziò a manifestarsi, e in breve tempo echeggiò in tutta la villa, intervallata unicamente dai tonfi sordi scanditi dalla sua testa che sbatteva contro la parete. Gene lo avrebbe subito percepito, qualcosa di grosso stava montando dentro quella figura, qualcosa di inconsueto, e non meno pericoloso di un demonio. La minaccia non sarebbe arrivata ad un eventuale crollo della barriera però, infatti, in una maschera di sangue, con parte dell'arcata dello zigomo destro che mostrava la formazione ossea, un ulteriore colpo avrebbe creato una piccola crepa nella barriera, e il colosso a quel punto avrebbe finalmente percepito il reale suono che da dentro la scatola di chakra sembravano sospiri e catarri in gola, la vera voce di Indra.

    Lui non smise mai di colpire la barriera, nonostante le dita arrivate ormai all'osso, fossero immerse nella barriera, ma dal momento in cui l'integrità della difesa era venuta meno, un milione di voci, come un trapano che ti entra nel cervello, si sarebbe fatto strada nelle menti di tutti i presenti. Eiatsu e gli altri avrebbero preso ad urlare come forsennati, con le lacrime agli occhi tendosi la testa così forte da conficcarsi le unghie nella cute, mentre la bestia afferrava a morsi ciò che restava della barriera, per poi strapparla via come un trancio di carne.
    Era immobile, in piedi, con metà del volto carbonizzato, che emetteva vapore per la parte liquida dei tessuti che avevano abbandonato il loro status. Le dita erano bruciate, solo qualche tendine usciva da quello che restava delle parti ancora sane delle mani, per tenere assieme ossa e quel poco di cartilagine.

    Con i gregari di Gene che sbattevano la testa contro i muri, ed Eiatsu che aveva preso a sanguinare dai dotti lacrimali, solo Gene avrebbe avuto la forza per resistere all'intrusione mentale, anche se non sarebbe stata un'impresa facile. Davanti a lui non aveva più l'amico, ma qualcos'altro, qualcosa che lo stava minacciando non su un piano fisico, dove il colosso aveva ben pochi avversari in grado di metterlo in difficoltà, ma nei recessi della sua mente. Muscoli, chakra e sangue non lo avrebbero aiutato contro quel nemico, non quel giorno.

    Quindi la bestia afferrò l'elsa della spada estendendo un braccio, per lanciarla contro Gene, lentamente, con la lama orizzontale, chiaramente non per colpirlo con essa, ma per restituirla, come se non ne avesse alcun interesse.

    SEi prOntO per QueLlo che arRiVeRà oRFanO deLLe SAbbIe....nON soPraVvivErAi a quEsTa tEmPEsta...sE noN sARai neMmEno In gRaDo di FErmAre...nOi..

    E dal niente, le parti del corpo di Jotaro devastate dalla barriera, si distorsero, come il suo volto pochi minuti prima, e quando tornarono "dritte" della loro forma, erano completamente ripristinate, come se nulla avesse toccato la sua pelle. Sembrava...normale...dall'esterno. Rise, di nuovo.

     
    .
  12.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    " UAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRGGGGGG!!!!!!! "

    jDwmWxP

    Quella cosa non era umana, Aloysius lo sospettava da tempo, e quello che accadde di lì a breve glie ne diede piena conferma. I suoi seguaci, tutti, Eiatsu compreso, iniziarono a perdere il senno, in preda ad una tremenda isteria incontrollabile: May in particolare era completamente fuori di se e con le unghie si procurava profonde ferite sulla faccia! L'urlo di quell'essere era in grado di piegare le menti e, se non stava facendo effetto su quella del Mikawa, era o perché era più allenata delle altre o più semplicemente perché Indra non lo voleva!


    " Hai finito di sbraitare o ne hai ancora per molto? "


    Diogene era fatto così, si eccitava più la situazione diventava pericolosa e ora che la barriera si era dissolta non c'era nulla a dividerlo dalla possessione che chissà da quanto tempo risiedeva nel corpo di Jotaro. Esteriormente un giovane Ayato gli si piazzò difronte, sporco del sangue caudato dagli attacchi del Garth ma tutt'altro che provato...anzi, era come se cercasse il dolore e più ne subiva più il sorriso di godimento gli si allargava sul volto! Ma cosa diavolo era?!

    Riconsegnata e infoderata a lama cremisi, Indra finalmente parlò e questa volta si che le sue parole fecero gelare il sangue nelle vene del Colosso: più di ogni mutazione orripilante o delle urla strazianti dei compagni fu proprio il semplice rievocare le sue origini a fallo sussultare! Venne catapultato ai tempi sunesi, quelli in cui dello spietato guardiano non si poteva scorgere traccia in un volto acerbo e un animo puro: ma a sapere della sua vita prima della scoperta dei geni Mikawa erano ben pochi i ninja...come diavolo ne era a conoscenza?

    " E cosa ne sai tu di Siomaru? "

    Era quello il suo nome e l'ultimo a pronunciarlo era stata Shaina, almeno tre anni prima, quando aveva riconosciuto nel jonin di Oto il piccolo ragazzino che aveva allenato e a cui aveva affidato il coprifronte di Suna, tutt'oggi custodito e rigato. Ma quella breve digressione venne ben presto sostituita ad un qualcosa di molto più attuale e per il quale l'essere sembrava ammonire il gigante del Suono a prestare attenzione al futuro:

    " A quale tempesta ti riferisci?! Ehi parla, squilibrato...o sarebbe meglio dire scherzo del fato. "

    Il motivo era semplice, l'essere si era appena ricomposto curandosi almeno all'apparenza da tutte le ferite subite. Istintivamente la voglia di mettere alla prova le strabilianti capacità rigenerative del simbionte, si perché questo sembrava agli occhi del guardiano, e conosceva solo un modo per placare quel formicolio [1 TB Attivazione Khorne no Keshin +2 TB Circolazione Bestiale, Tecnica Rapida, +2 Forza e Riflessi]. Lo aveva già detto, avrebbe recuperato Jotaro, ovunque fosse finito, e la via violenta alla quale Indra lo stava istigando era esattamente quella che preferiva.

    " Non mi lasci altra scelta...sono costretto ad ammazzarti per cancellare quel ghigno dalla tua faccia. "

    Un doppio cazzottone sarebbe arrivato come un fulmine a ciel sereno contro la faccia del nemico. L'armatura si era fusa con il chakra del suo possessore, andando a formare uno spesso rivestimento dall'incredibile potere distruttivo [1 TA Mani di Khorne, Impronta Oscurità, Ninjutsu Perfette, Ninjutsu Inarrestabile, Oltre i Limiti + 3 TB Controllo Assoluto del Garth, Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile] che, qualora avesse trovato qualcosa da annientare avrebbe dato grosse soddisfazioni all'ego smisurato del Boss [1 SA Attacco doppio+Controllo Sanguigno, Pot 10+50+30+20+10 Offensiva Perfetta = 120x2, Distruzione ad Area Superiore, Indebolimento; For->Vel 800 + Potenziamento Perfetto 50 + Circolazione Mikawa 50 + Bestia da Soma 25 + Sigillo Demoniaco 50= 975, For 700]. Le braccia del Mikawa, apparte ricoprirsi del sigillo al primo stadio, si sarebbero allungate del 50% pur di raggiungere prima l'avversario, mostrando al tempo stesso la natura anomala del corpo concesso dall'antico rituale Kenkichi...e ovviamente non sarebbe finita qui. Rialzando da terra il corpo del suo vecchio amico, ora del tutto assente anche dietro il volto inquietante dell'essere, ovviamente qualora ci fosse finito a seguito del primo attacco, Aloysius avrebbe continuato a bombardarlo con altri tre colpi in rapida successione e a stretto contatto, rispettivamente a fegato, polmone e basso ventre con il chiaro intento di ridurre gli organi interni in frantumi [2-3-4 SA Circolazione Bestialex3, Attacco Feroce sull'ultimo, For 950, Vel 600]. Erano colpi "lenti", almeno in confronto al fulmine partito in precedenza, ma talmente pesanti da poter essere tranquillamente paragonati a quelli di un Cercotero in forma libera.

    69Izinz

    Quello era lo stile del Garth,
    quella la forza dell'uomo che Siomaru era diventato,
    quella la rovina di Indra.



    CITAZIONE
    OT/ Non metto il chakra consumato...se la cosa va per le lunghe inizio a segnarlo per essere certo di non sforare XD Non quoto nemmeno tutte le abilità utilizzate, in caso di dubbi sai dove trovarmi per delucidazioni ;) / OT
     
    .
  13.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Nei meandri di villa Mikawa


    Post 1 ~ Entità ancestrali

    La kunoichi di Oto aveva terminato di preparare i bagagli per la trasferta ad Ame, e stava attendendo l'arrivo del jonin a cui il capoclan dei Mikawa l'aveva assegnata oscillando pigramente le gambe, seduta su una sedia troppo alta nell'ampia cucina della Villa. Alzando lo sguardo sulla pendola a ridosso della parete, la ragazza si rese conto che le lancette si erano rincorse sul quadrante dell'orologio più a lungo del dovuto. Alzatasi di scatto, stufa di aspettare, inarcò la schiena all'indietro per sgranchirsi, tendendo le braccia al cielo. Fu proprio in quel momento che notò la tazza rovesciata usata a modo di fermacarte al centro della lunga tavolata. Infilato sotto il bordo un bigliettino, che la genin inesperta, mossa dalla curiosità, sfilò dopo aver verificato voltando rapidamente il capo che nella stanza non ci fosse nessun altro. Vergato di fretta, in una grafia a stento leggibile, Shinken le comunicava che sarebbero partiti l'indomani perché aveva dei non meglio specificati preparativi da ultimare. Sentendosi una stupida, Harumi ritornò in camera sua, sbattendo i piedi contro i gradini con più foga del necessario.
    Quando l'intera struttura aveva tremato, scossa dalle fondamenta, Harumi si era diretta agitata nel grande androne della villa, domandandosi se si trattasse di un terremoto o di un attacco. I servitori del Mikawa correvano in varie direzioni con una viva preoccupazione negli occhi, ma la ragazzina intuì che la maggior parte di loro si stava dirigendo verso i sotterranei. Non appena mosse anche lei un passo in quella direzione, tuttavia, venne trattenuta e gentilmente accompagnata verso il giardino prospiciente la tenuta, per la sua sicurezza dicevano. Rimase così in attesa, camminando in cerchio sul selciato di ghiaia in preda all'ansia. Con il sole quasi tramontato oltre l'orizzonte, la giovane rabbrividiva ad ogni refolo d'aria gelata che l'investiva, visto che era corsa fuori di casa prima di poter afferrare un cappotto. Stringendo le braccia intorno al busto nel tentativo di trattenere un po' di calore, alzò gli occhi sulle finestre illuminate dei piani superiori. Diverse ombre scure le attraversavano con una fretta poco tranquillizzante, venendo proiettate contro i raffinati tendaggi. Quando infine qualcuno venne a recuperarla era ormai gelata e la notte era scesa sul Villaggio del Suono.
    Con estrema circospezione e molta pazienza, era riuscita a scucire qualche parola su ciò che era successo nei sotterranei ad una delle dipendenti del Colosso. Quella, pur sorridendole con fare benevolo, non si era particolarmente sbottonata, limitandosi a spiegarle con lo stesso tono accondiscendente solitamente riservato ai bambini che qualcosa era andato storto, ma ora stavano cercando di porvi rimedio. Probabilmente era convinta che Harumi non stesse capendo la gravità della situazione, ma la kunoichi, per quanto giovane, per quanto inesperta, era inaspettatamente matura e sveglia per la sua età. E non sarebbe potuto essere diversamente, visto il destino malevolo che i kami le avevano riservato fin dalla nascita. Il padrone di casa, colui che l'aveva accolta dopo il suo arrivo ad Oto, sebbene non senza un secondo fine, giaceva convalescente e privo di sensi, attorniato dai suoi più fidi collaboratori che si stavano prendendo cura di lui, ma sembrava in procinto di rimettersi. Non appena le giunse voce che probabilmente da lì a poco si sarebbe svegliato, la giovane si domandò come potesse fare la sua parte. Come una grande famiglia, o un gruppo molto affiatato, tutti lì dentro avevano un ruolo e stavano svolgendo una mansione più o meno importante. Solo lei, l'ultima arrivata, stava in un angolino con le mani in mano, cercando per lo meno di non essere d'intralcio. Alla fine le venne un'idea, stupida forse, ma non era spaventata di essere rimproverata per quello, tanto era abituata. Qualsiasi cosa gli fosse accaduta, doveva essere debole e privo di forze, e di certo era a digiuno da un bel pezzo. Dunque, con tanta buona volontà, Harumi si mise d'impegno tra i fornelli.
    La ragazzina, nel salire le scale, osservò il piatto adagiato sul vassoio, e non riuscì ad impedire alle labbra di incresparsi insoddisfatte. Ce l'aveva messa tutta, ma la cucina per lei era un territorio inesplorato quasi quanto la vita da ninja. Alla fine era riuscita ad ottenere una poltiglia dall'aspetto poco accattivante, ma dal sapore passabile. Continuava a ripetersi che l'importante era l'impegno, ma le sembrava una scusa, e di quelle per nulla convincenti per altro. Tra l'altro, da quando aveva preso quella decisione, provava un fastidioso seppur leggero senso di nausea allo stomaco, del quale non riusciva a comprendere l'origine. Non le passava neanche per la testa che il demone dentro di lei potesse trovare disgustoso quel suo comportamento, a maggior ragione considerando che il destinatario di quella premura era rivolta verso la persona vivente che più odiava al mondo, colui che gli aveva sottratto la libertà. Il due code aveva covato il suo rancore per anni nel corpo del suo precedente contenitore, ed anche dentro la nuova giovane forza portante quel tarlo non cessava di tenerlo sveglio: uccidere Diogene Mikawa era lo scopo della sua esistenza. Con tale malessere diffuso, le cui cause in realtà non erano del tutto imputabili alla creatura che albergava dentro di lei, la giovine continuò la sua ascesa verso la stanza dove si trovava allettato il Mikawa.
    Appoggiato il piede sull'ultimo gradino, Harumi intravide appena una figura massiccia di spalle, che le ricordava Diogene, allontanarsi lungo il corridoio in direzione opposta alla sua. Ah! Diogene-sama, come st... Niente, senza dare segno di udirla l'uomo era scomparso, scendendo a grandi falcate le scalinata dall'altro capo del piano. Sospirando, la ragazza avanzò comunque per inerzia fino a raggiungere la camera dal quale doveva essere uscito come una furia, a giudicare dalla porta spalancata. Gettando uno sguardo al suo interno, vi intravide una delle poche persone a lei note lì ad Oto che non facesse parte, non direttamente almeno, del personale di Villa Mikawa. Con un ritrovato sorriso, la kunoichi si introdusse ed appoggiò il vassoio ad un comodino, facendo oscillare lievemente l'acqua contenuta nella brocca. Buongiorno Kato-san... Come sta? Nella sua ambiguità, avrebbe lasciato che fosse lo Yotsuki a decidere chi fosse l'oggetto di quella domanda, se lui o il jonin. Se avessi saputo che ti trovavi ancora qui ne avrei preparato una porzione in più, ma visto che Diogene-sama sembra essersene andato puoi mangiarlo te. La fanciulla si sistemò una ciocca di capelli dietro la curva delicata dell'orecchio, sedendosi quindi sul bordo del letto disfatto. Non farti problemi, serviti pure! Spero solo sia buono... Harumi sarebbe quindi rimasta ad osservare per un poco lo shinobi in silenzio, sia che quegli avesse accolto il suo invito sia che fosse rimasto sulle sue. Avrebbe desiderato domandargli molte cose, ma per quel poco che conosceva il duro Kato dubitava che si sarebbe confidato con lei. Anzi, aveva il sospetto che il ninja del Suono non nutrisse una grande stima nei suoi confronti, e a volte pensava che avesse ragione a dubitare delle sue capacità. Con un'espressione un po' più malinconica, la ragazzina si sarebbe alzata visto il languire della conversazione, iniziando a rassettare il giaciglio. Sai, ieri ci siamo presi proprio un bello spavento, sembrava quasi un terremo... Improvvisamente la stanza sembrò girare intorno agli occhi di Harumi, che si appoggiò al materasso completamente stravolta, come se avesse perso l'equilibrio da ferma e stesse per rimettere. La sensazione a poco a poco andò a stabilizzarsi, diminuendo d'intensità, ma le tempie continuarono a pulsarle come se vi fossero due chiodi impiantati e doveva lottare contro il riflesso del vomito. Diversi piani più in basso, nelle viscere di Villa Mikawa, la barriera aveva ceduto.
    In una pausa tra un attacco e l'altro, la kunoichi si era tirata su in piedi ed era uscita dalla stanza ignorando ciò che succedeva intorno a lei. Vagando in uno stato di trance, solo parzialmente cosciente di sé, la ragazza si diresse con passo malfermo verso le profondità dell'edificio, richiamata da una voce che non ha voce, da un suono che non ha suono. Se avesse potuto descrivere quello che provava in quel momento, l'unica immagine che le sarebbe sovvenuta alla mente sarebbe stata un'enorme mano nera stretta intorno al suo stomaco che la trascinava lacerandole le carni. Non sapeva se erano passati anni o solo pochi minuti, ma quell'eterna discesa ebbe infine termine, e la forza portante del Suono avanzò come un sonnambulo attraverso il collegamento che conduceva alla stanza dove l'essere che aveva portato il nome di Jotaro Jaku aveva aperto una soglia, attraversando un confine che sarebbe stato meglio non violare. Sulla soglia, Harumi ritrovò con un immane sforzo la sua lucidità. Vide il Garth confrontarsi con quell'entità vestita di spoglie umane nell'unico modo in cui era capace: con la violenza. E vide riversi in uno stato pietoso i suoi sottoposti, tra i quali una delle pochissime persone che sembrava provare una forma di affetto nei suoi confronti. Eiatsu...sama... Con gli occhi che le lacrimavano ed il dolore sublimato al punto da non essere più percepito dal suo cervello che cercava di proteggerla, la kunoichi rivolse una mano verso di lui. Lentamente, pur resistendo appena una manciata di istanti, scivolò con le ginocchia sul freddo lastricato. La pietra le sembrava coperta di un fluido scuro simile alla pece, mosso da una sorta di risacca animata dal chakra che spirava impetuoso da quella creatura. Senza che se ne rendesse conto, si ritrovò con il volto appoggiato al pavimento, mentre la marea nera la sommergeva, entrandole dalla bocca, dalle narici, dalle orecchie, dai bulbi oculari, impendendole di respirare, di udire e di vedere cosa alcuna. Immersa nell'oscurità, nella mente morente le balenò un ricordo. Aveva già provato sensazioni simili, aveva già affrontato quella prova. Era stato il giorno in cui la sua anima si era fusa con quella del demone a due code, quando entrambi erano stati trascinati nelle profondità più sperdute di un odio ancestrale. Ma non c'era verso questa volta che riuscisse a riemergere, la forza di quell'entità ancestrale era inconcepibile e irraggiungibile per qualsiasi essere umano che non fosse sul punto di elevarsi a divinità. Ed Harumi precipitò nell'oscurità.
    I capelli della ragazza riversa al suolo iniziarono a mutare colore partendo dalle radici fino a giungere alle punte, diventando di un bianco abbagliante, simile a quello della neve. Sbattendo un paio di volte le palpebre, mise a fuoco ciò che la circondava, inarcando poi la schiena e stiracchiandosi con pigrizia. Le iridi gialle e dalla fessura ferina si rivolsero verso i due contendenti, più simili a mostri di quanto appariva lei, che demone era. Le labbra si allargarono in un sorriso lasciando scoperti gli incisivi affilati. A contornare la sua figura stavano due orecchie da gatto, che si contraevano ad ogni esplosione ed impatto causata dal Mikawa e dal Jaku, o di chi ne stava usando le sembianti. Nyahahaha La risata felina rimbombò tra le pareti sotterranee per diversi secondi, permeando l'ambiente. Appoggiata alla parete, la ragazza demone incrociò le braccia, tenendosi in disparte. Sembra proprio che tu abbia trovato un avversario alla tua altezza, spocchioso di un Mikawa, nya. Il sorriso sul suo volto sembrò accentuarsi, assumendo un'ombra sadica. Penso proprio che me ne starò qui in un angolino a vederti mentre ti fa a pezzi, nya. L'essere si guardò le unghie della mano con un fare piuttosto femminile, ma che probabilmente sottintendeva altro. Con gli occhi però, più del capoclan, scrutava il suo avversario. L'aria di superiorità con cui trattava il jonin e il modo in cui fronteggiava la sua nemesi gli erano grati, ma non riusciva a farsi piacere il suo chakra. Come un gatto che annusa con sospetto un cibo avariato, la forma ibrida del due code arricciò il naso. Eppure quell'odore, o per meglio dire colore, non gli era nuovo, doveva averlo già incontrato. In qualche tempo, in qualche spazio, lontano.


     
    .
  14.     +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Jotty2Hotty

    Group
    Fan
    Posts
    1,341
    Reputation
    +703

    Status
    Anonymous

    Il Sonno della Ragione


    Villa [7]



    Il risultato dell'affondo mentale di Indra su Diogene fu in parte inaspettato da parte dell'essere Antico; il dolmen di sangue che gli si parava davanti aveva una distinta forza di volontà; la sua mente aveva rigettato il colpo, facendogli udire un grido, fastidioso, ma comunque un semplice grido. Anche gli altri presenti avrebbero voluto aver a che fare con un solo grido. La verità era che la voce di Indra non era che uno dei medium con cui la creatura si insinuava nella mente delle sue vittime, per sconvolgerle, violentandone gli angoli più intimi e remoti. Ogni mente era un libro per lui, privo di copertina e dalle pagine trasparenti; e ogni mente sarebbe potuta cadere, compresa quella del colosso di Oto.
    Alla prima frase del gigante, Indra sorrise nuovamente, a 32 denti, come aveva fatto fino a quel momento, come un fanciullo irritante che ti osserva dalla finestra tutto il giorno, a cui non puoi fare nulla, se non nasconderti dietro ad una tenda, temendo che la sua presenza sia ancora nello stesso posto, fissandoti.
    La prima crepa nel grande dolmen arrivò con il primo nome, Siomaru. Il gigante pensava di essere forte, di essere l'incarnazione della battaglia, ma anche la più infuriante delle battaglie può essere placata, e la prima crepa in quella furia cieca rosso sangue, era appena comparsa. Il sorriso di Indra scomparve, per poi riapparire. Le reazioni di quella "cosa" non avevano il minimo senso.
    Alle successive parole di Diogene, egli non rispose, nè vi reagì in alcun modo; una mente veniva tentata, e cercava di divincolarsi a suo modo; prima o poi, si sarebbe sciolta sotto lo sguardo dell'Antico.
    Il quale, sebbene fuori dal comune, era ancora limitato alle capacità fisiche di Jotaro, fortunatamente per Diogene, quindi non gli fu possibile nemmeno percepire il tuono che si concretizzò sulla faccia del ronin, sotto forma di due possenti pugni rosso sangue, che avrebbero trasformato in poltiglia un palazzo.
    Il risultato dello scontro fisico, si concluse con il volto di Jotaro che assorbì la furia del Mikawa nella sua interezza. Il volto si sarebbe disteso sopra le mani del gigante, rilasciando un rivolo di pece nera, prima di ricevere il contraccolpo e schiantarsi contro la parete opposta, in una esplosione di pece e ossa; schizzando un po' tutta la stanza. Nell'attimo in cui Diogene fosse tornato in posizione per il secondo assalto, la creatura si sarebbe ricomposta, come se si fosse adattata alla velocità del gigante, tornando a fissarlo, sorridendo come pochi istanti prima; sebbene sul suo volto, le due zone di impatto dei pugni, avrebbero continuato ad risultare più tumefatte del resto del corpo. Qualcosa, nel processo di rigenerazione dell'Antico, non sembrava essere al meglio, probabilmente per la sua forma fisica legata a quella del ninja che lo ospitava [Ripristino Cenobita].

    Questo adattamento però, non lo convinse a evitare i colpi successivi. Per qualche motivo, anche le tre cannonate del gigante di sangue andarono in porto, causando un suono simile ad un gavettone esploso, ad ogni colpo contro gli organi interni, se ci fossero stati; facendo emettere altro petrolio dalla bocca del ronin. Sull'ultimo, però, un istante prima dell'impatto, Diogene avrebbe potuto notare con la coda dell'occhio, che il volto di Indra si sarebbe privato dei connotati, divenendo una testa completamente color carne, glabra, senza occhi, bocca, narici o capelli.

    e8uMoS0



    Mentre il terzo pugno affondava nelle "carni" del suo nemico, una miriade di occhi rossi si sarebbe aperta sul cranio neutro della cosa, fissando Diogene profondamente, oltre la carne e i tessuti, oltre le ossa e le cicatrici. Il pugno arrivò. Così come un suono, dal nulla.

    CITAZIONE

    "Mamma 17.5! 17.5! Sono un Genin di Suna! "


    In quell'istante, anche qualcos'altro sarebbe arrivato, ma contro Diogene [Subisci e mena][Tecnica Immobile][Presa di Indra - Genjutsu pot 80] L'impressione di un pugno, non pesante come quelli del colosso, molto più debole, ma freddo, lento e freddo, contro il suo muscolo cardiaco.
    Il corpo del ronin venne nuovamente spedito contro l'ennesima parete, ma stavolta non esplose in una pozza di melma, vi restò conficcato.
    Qualunque cosa avesse attaccato Diogene, sarebbe sembrata una mano di ghiaccio, che gli aveva afferrato il cuore, e gli aveva per un istante mostrato il letto della madre, con il profilo del corpo di lei sotto il lenzuolo scuro. Immobile. Quando la creatura fuoriuscì dal muro del bunker, portandosi dietro calcinacci e polvere, era diversa. La testa era tornata normale, la stessa di Jotaro, quella che aveva sempre avuto, sebbene con gli occhi incavati per la possessione di Indra, il problema erano gli avambracci. Su entrambi gli arti superiori, tra ulna e radio, si erano aperti due grosse cavità oculari, con le stesse sfere rosse di pochi istanti prima; e la muscolatura di era ingrossata.

    paLhQ0Z



    Non solo, la stessa bocca di Jotaro era cambiata, ora era più simile ad un foro nero, grande dal mento alla zona nasale, priva di denti, come fosse un buco nero senza fine; che il simbionte spalancò utilizzando le dita della mano sinistra. In quel momento, il terzo incomodo sarebbe giunto, così folle da desiderare di unirsi a quell'incubo.

    L'occhio dell'avambraccio sinistro, avrebbe fissato Diogene.
    L'occhio dell'avambraccio destro, avrebbe fissato Harumi.

    Sciocca bambolina, che pensa di poter osservare i grandi, come in un gioco dove i grandi la lasceranno osservare. La neve avrebbe iniziato ad addobbare la stanza, ma solo per Harumi. La temperatura sarebbe scesa...e nel giro di pochi istanti, tre, quattro, sei centimetri di neve, apparsi dal nulla, forse dal soffitto, forse dal pavimento, avrebbero adornato la stanza, posandosi su Jotaro, e su Diogene. In breve, i corpi dei presenti, a terra, nel terrore, sarebbero stati in parte sommersi dalla neve, cambiando colore.
    Ma solo per Harumi. La quale, improvvisamente, avrebbe potuto notare un ulteriore corpo nella neve che riempiva la stanza. Esso era avvolto in un mantello logoro, quasi nel tutto irriconoscibile, tranne che per metà del volto, i cui lineamenti erano estremamente simili a quelli della ragazza. In quel momento, il corpo della donna semi congelata avrebbe iniziato a macchiare di rosso la neve, nella zona interessata dal ventre della donna, che con un rantolio di dolore, avrebbe iniziato a crepare la mente della ragazza. Il colore, l'odore, le sensazioni che pensava di aver già sentito, erano ricordi impressi nella sua corteccia cerebrale. Troppo piccola per ricordarli attivamente, ma già viva per sperimentarli. La sola presenza in quella stanza, e aveva firmato la sua condanna a una fine senza fine. L'occhio destro del braccio di Indra avrebbe fissato la ragazza, nel profondo della sua anima, e come quella donna, anche lei avrebbe iniziato a sanguinare dai pantaloni, con una fitta straziante al ventre, così forte da farle vomitare il potere che aveva in grembo, ma che non era ancora stupidamente in grado di controllare. [Presa di Indra - Genjutsu Pot 80]

    Un terzo Occhio, orizzontale, si sarebbe aperto sulla fronte del ronin. Rosso, come tutti gli altri che lo caratterizzavano. La possessione era entrata nella soglia....

    ...mAdRE



    [Altrove]

    Nella stanza dove Diogene era stato trasportato, in quelle stesse lenzuola....il gigante dormiva profondamente! Aveva un panno bagnato sulla fronte, e il suo corpo era stato quasi interamente spogliato. Respirava con affanno, ed era coperto di sudore. Accanto a lui, la giovane Harumi era nelle stesse condizioni, sebbene ad occhio, sembrasse che la ragazza stesse accusando di più dal...qualunque cosa stesse succedendo, tanto da aver iniziato da poco a sanguinare dal naso.
    Eiatsu e Fyodor erano accanto a loro, e cambiavano gli stracci caldi con altri freddi a intervalli regolari, mentre gli altri gregari del boss, così come i suoi ninja più stretti, si arrovellavano cercando di scorrere più in fretta possibile tutti i libri di Jotaro che erano rimasti nel bunker, ora trasportati ai piani superiori. Cosa stava accadendo nella villa? I due ninja di Oto non si trovavano affatto nella sala inferiore a combattere con Jotaro, infatti il ronin era esattamente nella loro stessa camera, anche lui addormentato, ma steso a terra; il suo sonno era tranquillo, del tutto l'opposto rispetto ai suoi compagni Otesi.
    Tutto quello vissuto da Diogene fino a quel momento, un incubo? E Harumi? Come era finita in quella situazione, se l'unica cosa che aveva fatto, era stata recarsi nel sottosuolo?
    Le mani di Jotaro, il vero, Jotaro, che dormiva assieme agli altri, si serrarono nel sonno, mentre tutto il resto del suo corpo si rilassava e la respirazione si distendeva.

    [Nell'incubo]

    Il profanatore di menti stava mutando, la sua muscolatura si faceva molto più tirata. Persino le tumefazioni inflitte da Diogene stavano lentamente scomparendo. La creatura si conficcò spontaneamente la mano sinistra nella bocca, quella che doveva sembrare una cavità orale ma pareva più lo scarico di un lavandino, e assieme a una modesta quantità di pece, tirò fuori un'elsa. Quindi una lama, una lunga lama nera, gocciolante melma. Tenendola con entrambe le mani, in posa marziale, con la lama orizzontale, rivolta verso il suo lato sinistro, Indra piegò lateralmente il collo, e l'occhio Sinistro vibrò, fissando Diogene. Lo stesso suono, senza parole, trasmesso in altro modo, risuonò nella mente del colosso.

    CITAZIONE

    " Se non vado errando è dai tempi della fondazione che ne esce uno ogni venti, trent’ anni..."


    La lama non era che una mera copia della vera Sasayaki, la lama nera della rovina, per grazia dei presenti. Era solo un brutto sogno. Non per questo meno reale. Non per questo, meno letale.


    * Le conoscenze citate appartengono a Indra, e fanno parte della Ts che userà



    Edited by Jotaro Jaku - 19/12/2017, 13:58
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,482
    Reputation
    +721
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    In qualunque cosa fosse finito il Colosso c'era solo una cosa certa: Indra stava risvegliando in lui sensazioni che non provava da tempo...e così il possente Mikawa si trovò quasi ad aver paura, esattamente la stessa che poteva avere un giovane studente appena divenuto genin nel vedere un essere tanto orripilante.

    uvG8lgY

    " Cosa diavolo sei TU?! Allontanami da ME!!! "

    L'occhio che si era ricomposto sull'avambraccio del nemico aveva agitato Aloysius non poco, al punto di farlo indietreggiare e stampare una smorfia di orrore sul suo volto! Si sentiva indifeso, debole una volta ancora...ed era proprio di questo che in realtà aveva paura: aveva lottato tutta la vita per elevarsi al di sopra della plebe che tanto detestava nella sua incapacità di decidere il proprio destino e ora si ritrovava proprio difronte a quella situazione di impotenza!
    A peggiorare la situazione, il capoclan si sentì sul collo il fiato di una seconda creatura che lo voleva morto: capì subito di cosa si trattasse perché nei suoi incubi più volte aveva rivissuto l'indescrivibile sensazione di essere attaccato da un Cercotero. Il Nibi aveva uno stile tutto suo e lo sguardo che il Jonin potè scorgere dietro quello della piccola Harumi era indelebile nei suoi ricordi; dopotutto, il Gatto Infernale era il più truculento e indomabile felide che il mondo avesse mai visto.

    " Harumi...proprio adesso cazzo. Devo fare qualcosa, devo..."

    Ma i pensieri confusi e a voce alta di Diogenes vennero ben presto interrotti dal jutsu nemico; nei sotterranei piombò il gelo, e il freddo da esso derivante, e tutto attorno a loro venne inglobato nella neve, isolando il Garth con n quel nemico inaffrontabile da tutti gli altri presenti che ancora si contorcevano in preda a spasmi e dolori indicibili. Forse quella era davvero la volta buona per rimetterci la pelle, o quantomeno la sanità mentale, perché quella vicenda era divenuta davvero il più macabro degli horror e la Villa intera si era trasformata in un tugurio di pura follia. E tutto stava accadendo a causa della sua debolezza...

    b5JbTLf

    Ma, per assurdo, fu proprio constatare la falsità di quella affermazione a Aloysius indietro dal tunnel senza via di uscita in cui si era instradato; anzi, proprio rivedere la piccola genin posseduta da quella che sembrava la volontà del Nibi lo aveva riportato alla realtà. Il suo braccio smise di tremare così come la voce che tornò fiera come era sempre stata: lo stava dicendo Indra stesso, lui era il leader dei Mikawa e ne avrebbe avuto una severa dimostrazione!

    " Si esatto, un Garth ogni trent'anni ma tu non ne vedrai un altro immonda creatura. "

    La ratio lo avrebbe tirato fuori da quella situazione e gli ingranaggi perfetti della sua mente risposero prontamente alla richiesta del loro padrone [Intuito 775]. Se quell'essere conosceva cose del suo passato che nessuno poteva sapere allora vi erano solo due possibilità: o Indra poteva leggere nella sua mente, estrapolando ricordi senza che Diogene potesse far nulla, oppure qualcosa di non veritiero stava accadendo nella Villa, in quel momento. Tuttavia non aveva ancora elementi a sufficienza per discriminare tra le due possibilità...l'unica cosa che poteva fare era testare ancora la credibilità del ninja che aveva difronte!
    Sfilò anche lui l'arma che aveva in un certo senso dato vita a tutto ciò e accelerò di scatto verso l'orripilante sinolo di occhi, anch'esso ora con una lama tra le mani e finalmente intenzionato ad offendere verso l'Otese, invece che limitarsi a rigenerarsi. La manovra fu fulminea perchè ancora una volta fu la manipolazione del sangue di cui era composto a prendere possesso del corpo al posto dei muscoli: [1 TA Esplosione di Potere, Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile + 1 TB Controllo Assoluto del Garth, Tecnica Economica, Oltre i Limiti, Ninjutsu Talentuose, Ninjutsu Inarrestabile + 2 TB Manipolazione della Natura;Vel = For 850+ Circolazione Mikawa 50 + Bestia da Soma 25 + Sigillo Demoniaco 50 = 975, For 700, Pot 90+10+10+10+10+20= 150+Sanguinamento Grave, Dimensioni Grandex3, Gittata 60 metri]. In altre parole, un fascio cremisi di proporzioni colossali avrebbe segato verticalmente Indra e insieme a lui l'intera villa Mikawa!

    " E DUELLO DI SPADE SIA! "

    wBF4vDx

    Ma questa volta non avrebbe dato modo, nel caso in cui il colpo fosse andato a segno, al mostro di rigenerarsi. Aveva lasciato la presa sull'arma ancor prima di sferrare il colpo, essendo quella manipolata con il Sangue, e ora erano libere di allargarsi come per andare ad abbracciare i frammenti di Jotaro ancora sparsi nell'aria e condurli verso la polverizzazione. Attinse a tutta la sua concentrazione e semplicemente inondò l'intera zona, esplodendo come un'enorme bolla nera che avrebbe ricoperto ogni cosa in quella maledetta stanza [1-2 Slot Azione, 30 unità di sangue + Sangue Nero]. Dopo nemmeno qualche secondo l'acido innestato nella formula cremisi avrebbe fatto effetto e tutto, neve, mobili, mura, persone, sarebbero state vittima della follia del Garth [3 TB, Sangue Acido, Tecnica Rapida, Ninjutsu Talentuose, Pot 60, Dolore Medio, Indebolimento, -10 potenza x distruzione, Vel = For 850+ Circolazione Mikawa 50 + Sigillo Demoniaco 50 + Stile Perfetto 75 = 1025 (Sete di Khorne), For 700].

    ::: Intanto nel mondo reale :::

    " Cosa diamine hanno?! Perchè non si svegliano?! Sei un medico, no? Curali! "

    " Come se fosse qualcosa che abbia a che fare con la medicina tutto questo! Le Hikariton di base sono completamente inutili ora e usare qualcosa più complesso senza sapere come potrebbero reagire aggraverebbe solo la situazione! Avevo detto sin dal principio che stavate facendo una follia!!! Affidarsi ad un vecchio tomo di Orochimaru e lasciare che un Jaku non morto, spara reliquie, con i geni del primo Hokage e con all'interno un qualcosa di ignoto ne gestisse il rituale! Ne ho viste di scelte sbagliate nella mia vita ma questa davvero le batte tutte! E DOVE DIAVOLO E' FINITO IL TIPO CHE E' ANDATO A PRENDERE I MIEI ARNESI NEL POZZO?!!! Ne ho bisogno, ORA!"

    I due Jonin non si erano mai piaciuti molto, dopotutto uno era un amante dei cadaveri fino al punto di dormirci insieme mentre l'altro li mangiava o scrutava il futuro nei loro organi, ma ora dovevano trovare un modo di collaborare per mettere una pezza a quanto stava accadendo. L'eliminatore lo sapeva e avrebbe cercato di far ritrovare la calma anche al suo compagno, invitandolo a ragionare con lui:

    " Deve essere qualcosa che è accaduto alla fine del rituale, ne sono certo. Ho già visto uscire quella sostanza nera dal corpo di Jotaro e l'ultima volta tramite di essa, in qualche modo, è riuscito sia a svincolarsi da Jashin che a privarmi dei miei poteri! Parliamo di qualcosa che va ben oltre lo scibile ma deve pur esserci qualcosa di sensato, una traccia da seguire..."

    " Forse la sua forza risiede nella mente; dopotutto se davvero ha contrattato con un Dio per ritornare in vita e sbarazzarsi del culto non può averlo fatto con la forza, no? Guardali tutti e tre, sembrano collegati in qualche modo...sembra come se...se...lui li stia torturando. "

    " Avrebbe senso...forse ciò che Aloysius aveva visto sul volto del ninja era qualcosa che vi è agganciato come un essere simbiontico. Come un cervello che ha bisogno di un corpo cui agganciarsi per sopravvivere! "

    " Può darsi...Gene ha la pellaccia dura ma se qualcuno lì dentro non compie un miracolo a breve perderemo la ragazzina: è quasi arrivata al limite e non so per quanto il sigillo manterrà. Spero che Omoi ti abbia insegnato bene a confinare Cercoteri altrimenti a breve ci ritroveremo il Nibi allo stato brado sulle teste! "

    " Io entro...magari riusciamo a fare anche noi qualcosa da fuori! "

    E così fece; si chinò sul corpo quieto di quello che fino a qualche mese prima era stato un suo cadavere e vi impose le mani attorno al cervello per attuare la sua tecnica di indagine mentale [Interrogazione Mentale]. Se c'era qualcuno che poteva indagare la mente di quella Cosa, quello era proprio Eiatsu: agganciare il suo chakra a quello di un corpo dormiente non sarebbe stato difficile e probabilmente fino al porre le uniche domanda che forse aveva senso fare in quel momento, ovvero "Cosa sta accadendo?" e " Chi sei tu?", tutto sarebbe andato liscio.

    Ma il giovane Jonin avrebbe saputo tenere testa ad Indra?

    ::: Di sotto Nel sogno :::

    " Anf Anf... "

    pwTFAmo

    Lo sforzò lo costrinse ad inginocchiarsi su una gamba; ansimava vistosamente e il chakra iniziava già a scarseggiare: ne stava attingendo con talmente tanta voracità che in pochi secondi lo aveva ridotto quasi agli sgoccioli! Considerando poi che di era appena ripreso dal rituale proibito che sostanzialmente lo aveva quasi ucciso, modificando la sua struttura nel profondo, di certo il Colosso aveva visto momenti migliori. La struttura, intanto, si reggeva ancora impedi per miracolo sebbene Aloysius non sembrava affatto preoccuparsene...un crollo, ora, era davvero l'ultimo dei suoi problemi.

    Aveva un piano di riserva sebbene fosse a dir poco rischioso: se aveva fallito, dove il suo potere non arrivava una sola creatura in quella stanza avrebbe potuto superarlo e al momento era uscita anche allo scoperto a rischio dell'incolumità del malcapitato contenitore che la ospitava. Forse sarebbe bastato una piccola "spintarella" per lasciare che fosse proprio il Demone a balzare su quel rivale invincibile...la giusta esca era a portata di mano.

     
    .
390 replies since 2/11/2007, 23:19   12057 views
  Share  
.