Shinkan

Livello C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. M e r i u `
        Like  
     
    .

    User deleted


    Presente - Un posto Sperduto a Kiri


    Un piccolo battello, ormai eroso e rovinato dagli agenti atmosferici, con a bordo poche persone, sta per dirigersi verso il Paese della Pioggia, per una nuova spedizione. La vernice è ormai sbiadita e si possono intravedere i materiali dalla quale è formata, che ormai escono allo scoperto, dopo che la vernice protettiva è scomparsa. Ruggine, ogni singolo corrimano del piccolo battello, stranamente battezzato "Cruisert", porta i segni di un'attività cospicua, che ormai continua ad andare avanti da diversi anni. Un vecchio marinaio, una barba grigia. In tutta la sua rudezza, smonta le corde della barca, pronta ormai a salpare alla volte del Villaggio della Pioggia.

    Dojo delle Lance Tsumuji- Ore 21:10


    Un giovane mandante, un messaggero, con indosso una tunica, che copre gran parte del volto si reca al Dojo delle Lance Tsumuji, per lasciare un messaggio.

    « L'ora è giunta, stai per partire alla volta del Villaggio della Pioggia. Prepara le tue cose e parti, il battello parte alle 23 circa dalla Costiera di Kiri, ti consiglio di non fare tardi, il comandante non ama i ritardatari. Buon viaggio Shinobi. »


    Si sarebbe poi dileguato, lasciando a terra una busta con delle informazioni utili per il viaggio. Una busta avrebbe soprattutto colpito il ninja al quale era stata consegnata. Proveniva sicuramente dalla Pioggia. Era di un certo Mirotobi Usanagi, il quale ringraziava lo Shinobi per aver accettato la missione, dando alcune indicazioni utili per poterlo incontrare una volta nel Villaggio. Carta, danaro. Era presente una cospicua somma all'interno della busta con un appunto : "Servitevene pure, qualora fosse necessario".


    Kiri - Ore 22


    Lo stesso uomo, di ritorno da Oto, avrebbe consegnato la stessa identica busta a Ryu Hayabusa Kakita ed a Yashimata. Subito dopo sarebbe sparito e i ninja all'interno della busta avrebbero potuto trovare il denaro, le indicazioni e il piccolo biglietto scritto da Usanagi, il quale li ringraziava e li porgeva quella somma, qualora ne avessero avuto bisogno. Restava soltanto a loro recarsi nel luogo predestinato un'ora più tardi. L'anticipo sarebbe stato fondamentale.

    Molo - Ore 23:10


    « Voi chi siete ? Non mi sembrava di dover portare alla Pioggia dei ragazzini. »


    Una volta che questi si sarebbero presentati, l'uomo avrebbe cambiato comportamento, per poi invitarli a salire. Il suo sguardo era vigile su qualsiasi azione potessero compire i quattro giovani. Avrebbe poi loro indicato la cabina, dove avrebbero potuto passare il tempo che sarebbe servito per il viaggio. Un tenue venticello s’alzava talvolta sugli argini degli scogli che si ergevano imponenti e tralasciando cio’ che si poteva prosperare in quel loco, ove l’unica risonanza che lo risvegliava era il tintinnio delle onde sugli scogli. Stavano partendo per il Villaggio della Pioggia.
     
    .
  2. » Firsterd «
        Like  
     
    .

    User deleted


    Chapter 1
    .Primo Post Attivo.
    Travel to Amegakure

    Da alcuni giorni aspettavo con parsimonia la risposta di una mia candidatura ad una missione. Qualora la mia richiesta fosse stata accettata sarei dovuto partire - insieme ad altri due compagni - alla volta del Villaggio della Pioggia. Gli obbiettivi da raggiungere per completare la missione non m'interessavano un granchè; anzi, mi veniva da ridere al solo pensiero, però, avevo dato la mia candidatura, poichè era da tempo che non partecipavo ad una missione. L'ultima risaliva ai tempi dell'accademia, poco prima che venissi promosso con lode all'esame Genin. Fu una missione semplice e fu conclusa senze troppe difficoltà. D'altronde cosa ci si poteva aspettare da una missione di rango D? Nula di più. Questa, invece, era di rango C, però considerando i notevoli miglioramenti che avevo fatti rispetto alla scorsa missione, conlcuderla - in teoria - sarebbe stato un gioco da ragazzi. Tuttavia, anche se ero sicuro delle mie capacità e della riuscita della missione, la stessa m' incuriosiva. Forse perchè volevo mettermi alla prova ora, oppure perchè - negli ultimi anni - la mia vita era stata alquanto monotona. Non sapevo dare una risposta univoca a quella domanda, forse l'avrei trovata svolgendo la suddetta missione; infatti, mentre pensavo a queste cose, sentii qualcuno bussare alle porte di casa mia. Con passo lento e cadenzato arrivai nei pressi della porta e, quando l'aprii, riconobbi in colui che v'era dinanzi ai miei occhi un addetto dell'accademia. Ero forse stato accettato? No, di più. Ero stato scelto come capogruppo della spedizione e in qualità di tale dovevo pensare, oltre alla mia salvaguardia, anche alla salvaguardia degli altri. Cazzo, questo non ci voleva proprio. Non era un tipo affidabile, al quale poteva essere dato così facilmente l'incarico di capogruppo. Anche se, probabilmente, le mie capacità erano superiori a chiunque altro membro del gruppo, caratterialmente era il meno indicato per essere eletto 'capo'. Purtroppo, oramai, il latte era versato; quindi, accettai e - di conseguenza - mi fu donata una piccola lettera. Aprii la lettere e con gran sorpresa trovai in essa una cospicua quantità di denaro e, insieme ad esso, una lettera di ringraziamento da parte del mandante Usanagi. Non sapevo che farmi dei suoi ringraziamenti, in particolar modo ora che ancora non avevamo risolto quella dannata missione. Fra un ora precisa, la nave diretta per la Pioggia salpava dal porto di Kiri; quindi dovevo essere abbastanza celere nel prepararmi.

    ° Ho un ora di tempo, bene. °

    Pensai, mentre indossavo l'impermeabile nero con cappuccio e raccoglievo tutte le armi che potevano rivelarsi utili durante il viaggio e durante lo svolgimento della missione. Subito mi diressi nei pressi del porto, anche per vedere in 'anteprima' chi fossero i miei compagni durante questa missione.

    [...]

    image

    Raggiunsi con lieve anticipo il porto, ove da lì a poco sarebbe salpata la nave. Riconobbi subito il battello, poichè esso era l'unico in procinto di salpare. La vernice era sbiadita, i bordi dello stesso erano arrugginiti e - poco sotto l'albero maestro - presentava una grande scritta: Cruseirt. Probabilmente era il nome della nave. Che cosa stupida dare un nome ad un oggtto inanimato, probabilmente il capitano doveva essere un rozzo umano che a malapena riusciva a leggere a scrivere. I miei timori furono confermati, quando, una volta avvicinatomi alla nave, vidi da vicino il capitano. Un uomo dai forti lineamenti, con una barba bianca e capelli brizzolati. Insieme a me si avvicinarono alla battello altri due ragazzini, uno portava il corpifronte del villaggio del Suono e l'altro doveva essere un mio concittadino, visto che anch'egli portava il corpifronte della nebbia. Una domanda sgradevole ci fu posta dal capitano e, dopo che sia il ninja di Oto che il ninja di Kiri risposero alla sua domanda, dal nero cappuccio pronunciai fredde paroli, atte a farmi riconoscere sia dagli altri due ninja che dal capitano del battello:

    « Il mio nome è Yashimata, capo di questa spedizione. Gradirei che lei mi porti rispetto, altrimenti sarò costretto ad agire di conseguenza. Se adesso vuole condurci alle cabine... »

    Lo esortai, sfrontatamente, a condurci alle cabine. Si, le mie erano vere e proprie minacce, che oltre ad aver lo scopo di incuterli paura, facevano capire ai membri del gruppo quale fosse il mio carattere. Freddo e schivo, se si vuole riassumere in due banali aggettivi. Il capitano, dunque, ci condusse alle cabine senza pronunciare parola alcuna. Come lo era il battello, anche le cabine erano in una pessima condizione; mi domandavo perchè il ricco mandante aveva scelto quella nave per condurci alla pioggia. A quanto pareva, egli doveva essere uno dei più nobili signori del villaggio della pioggia, quindi poteva permettersi - certamente - una barca più lussuosa di quella ove eravamo ora. Purtroppo, ora non potevo dissipare i miei dubbi, ma dovevo attendere che il battello approdasse ad Ame. Dopo essere entrato nelle cabine, mi rivolsi direttamente agli altri due ninja, poichè, in qualità di capogruppo, avevo bisogno di alcune informazioni sul loro conto.

    « Salve a tutti, come ben sapete il mio nome è Yashimata e durante questa missione sarò il capogruppo. In qualità di ciò, mi serve sapere in che ambiti siete specializzati; dal mio canto posso dirvi che prediligo i combattimenti sulla lunga distanza. »

    Non proferii parole alcune sulla mia abilità di fondermi nelle ombre, poichè in quel contesto lo trovavo poco influente. In questo momento, mi serviva sapere con precisione gli ambiti ove erano specializzati i miei compagni, onde evitare di perdere tempo durante lo svolgimento della missione stessa. Era un buon momento per discutere tra di noi, per conoscerci meglio e per capire quale fosse la formazione più giusta da utilizzare. Non sapevo nulla di loro, come loro non sapevano nulla di me. Però, prima che potessero rispondere alla mia domanda, aggiunsi sarcastico:

    « Ah, dimenticavo; preferisco i combattimenti sulla lunga distanza, perchè sono un assassino e, come tale, preferisco non essere esposto a pericoli che possono essere elusi facilmente. »

    Non era vero e proprio sarcasmo, in fondo era la più pura verità. Gli scontri ravvicinati per me erano un serio problema e, per far fronte a ciò, dovevo trovare qualcuno che mi coprisse le spalle durante lo svolgimento defli stessi. In compenso, però, il campo in cui ero più specializzato era la raccolta d'informazione, quindi, ero - di conseguenza - un perfetto investigatore. Aspettavo pazientemente le loro risposte, tanto fino all'arrivo al villaggio della pioggia v'era tempo e, se fosse stato necessario, avremmo passato pure tutta il viaggio a discutere sulla formazione da utilizzare.

     
    .
  3. Hayabusa15
        Like  
     
    .

    User deleted


    image



    22.00



    Un'ombra silente stava percorrendo una piccola via coperta da un vello di nebbia grigia; il passo era lento, quasi sforzato, ed ad ogni contatto con la superficie la pianta del piede produceva un rumore assente, un fruscio. Era Ryu Hayabusa Kakita, un giovane del Paese della Nebbia, il quale stava tornando alla sua abitazione, una casetta piccola e vecchia nelle vicinanze del Dojo Kakita. Il giovane, appartenente al Clan degli spadaccini più in gamba di Kiri, brandiva sul fianco destro una letale arma, per la precisione una Katana, con stampato sul fodero il simbolo della sua casata; un lungo manto opaco copriva i suoi indumenti da combattimento e, precisamente, due kunai e una bomba fumogena, che portava appresso anche quando girovagava la tarda sera per le strade del suo Villaggio Natale.

    22.10



    Ryu stava per arrivare a destinazione, poichè notava nelle vicinanze le luci che fuoriuscivano dal Dojo del Clan; il giovane però notava da non poco tempo che qualcuno stava percorrendo la sua stessa via, forse perchè aveva la stessa metà, forse perchè lo stava seguendo, forse perchè cercava guai. Nonostante Ryu avesse pensato a molte ipotesi, mise comunque la mano destra sull'elsa della spada, per fronteggiare eventuali malintenzionati: inoltre puntò le orecchie in alto, quasi fosse un segugio, per captare suoni e movimenti che però non giunsero a destinazione.

    ° Qualcosa non quadra.... °

    Ryu voltò la testa per vedere dove fosse andato l'inseguitore: alle sue spalle non vi era anima viva, nessun movimento sospetto. Ritornò a guardare nella giusta direzione, voltando rapidamente il capo: dinanzi a lui vi era un uomo, il quale indossava una lunga tunica che gli copriva anche gran parte del volto. prima che Ryu potesse estrarre la katana, il giovane prese parola, bloccando muovendo la mano verso l'alto il Kakita.

    CITAZIONE
    « L'ora è giunta, stai per partire alla volta del Villaggio della Pioggia. Prepara le tue cose e parti, il battello parte alle 23 circa dalla Costiera di Kiri, ti consiglio di non fare tardi, il comandante non ama i ritardatari. Buon viaggio Shinobi. »

    Ryu dapprima lo osservò con sguardo magnetico, poi fece un cenno con il capo e congedò il messaggero, per avviarsi con tutta calma all'abitacolo non molto distante. Prima di andarsene, il ragazzo lasciò Ryu una busta, dove dentro erano presenti denari e una lettera con delle indicazioni e i ringraziamenti da parte del mittente, un certo Mirotobi Usanagi, nonchè colui che aveva chiesto l'aiuto di almeno tre govani.

    ° Sembra che abbiamo già scelto chi parteciperà a questa missione. Vedremo chi saranno i miei compagni.... °

    Ryu sperava dentro se che i suoi compagni fossero stati dei grandi ninja: già immaginava un grande trio, composto da lui e da altri due ninja dal volto ignoto, che affrontavano i nemici più ardui facendosene un baffo delle difficoltà

    ° Wow, già pregusto di combattere assieme a grandi combattenti.... °

    Poi nella sua mente balenarono anche immagini come lui che raccoglieva carote nei campi assieme a due bambini, mentre enormi lumaconi di ben 5 centimetri infestavano il terreno.

    ° Speriamo solo che non debba fare da balia a due mocciosi.... °

    Giunto a casa, Ryu vi entrò e lentamente salì le scale fino alla sua camera da letto, dove teneva dentro un armadio tutto il suo materiale. Mentalmente ripassò ciò di cui avrebbe bisogno: armi, bombe, tonici; insomma, tutto ciò che gli serviva in battaglia. Prese il tutto, tenendo conto di non dimenticare la missiva che gli era stata recapitata dal giovane messaggero. Scese dai gradini cominciando a sentire il cuore palpitare, quasi stette per scoppiare. Appena uscito dalla piccola dimora, ripensò a ciò a cui stava andando incontro, ai pericoli che quella missione, di livello C, avrebbe potuto riservargli: quella, se non si fosse comportato egregiamente durante la trasferta al Paese della Pioggia, poteva essere l'ultima volta che vedeva casa.

    " Prometto che tornerò più forte e più potente di adesso... "

    Quelle furono le parole che sussurrò al vento freddo di Kiri, prima di avviarsi con calma al luogo predestinato per l'imbarco, il Molo situato sulla costiera di Kiri.

    22.50



    Ryu arrivò con minimo anticipo alla costiera, dove da lì a pochi minuti sarebbe salpata la loro imbarcazione, rotta: Paese della Pioggia. L'unica navetta presente nel molo era una vecchia imbarcazione senza nemmeno vernice, anche se in alcuni punti e basta: la ruggine sembrava essere il rpincipale passeggero di quella nava da molti anni, poichè non vi era alcun tratto di metallo grigio, ma solo rosso o nero. Sul fianco visibile della barca era impresso ad enormi caratteri il nome dell'imbarcazione, Cruisert; sul molo, un uomo, probabilmente il capitano o comunque un marinaio, stava snodando il lazo che teneva la piccola nave legata alla terra ferma. Ryu si avvicinò tranquillamente al lupo di mare, per chiedere informazioni, quando ad un tratto sentì che un'altra presenza era lì, a due passi dalla barca: un ragazzo, celato nell'ombra, stava ritto in piedi con sguardo quasi assente, indossando un impermeabile nero con cappuccio. Ryu fece un lieve cenno con la testa, poichè aveva già intuito che quel ragazzo non poteva essere altro che un suo compagno di missione, pronto assieme a lui a salpare in direzione della Pioggia.

    23.00



    Anche l'altro giovane giunse al luogo di partenza, così il primo arrivato prese parola, mostrando chiaramente che sarebbe stato lui il caposquadra della missione.

    CITAZIONE
    « Salve a tutti, come ben sapete il mio nome è Yashimata e durante questa missione sarò il capogruppo. In qualità di ciò, mi serve sapere in che ambiti siete specializzati; dal mio canto posso dirvi che prediligo i combattimenti sulla lunga distanza. »

    ° Ecco qui chi sarà il nostro condottiero... sembra un tipo in gamba... ma le apparenze a volte celano inganno.... °

    Ryu alzò prontamente lo sguardo verso i due compagni, segno che ora avrebbe parlato lui delle sue potenzialità, esponendole chiaramente al capogruppo Yashimata per rendergli il compito più facile da gestire.

    " Il mio nome è Ryu Hayabusa Kakita; la mia abilità principale consiste in attacchi corpo a corpo, mentre un'altra mia caratteristica è l'alta potenzialità dei miei Genjutsu oltre che ad una forte difesa a quest'ultimi. "

    Yashimata riprese parola per spiegare con poche parole il motivo della sua simpatia agli attacchi sulla lunga distanza.

    CITAZIONE
    « Ah, dimenticavo; preferisco i combattimenti sulla lunga distanza, perchè sono un assassino e, come tale, preferisco non essere esposto a pericoli che possono essere elusi facilmente. »

    ° Sembra sia proprio il contrario di me.... °

    Ryu sarebbe rimasto silente, attendendo con molta pazienza gli ordini che da lì a poco sarebbero giunti.


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ° Pensato °
    " Parlato "

    Parlato Messaggero
    Parlato Yashimata
     
    .
  4. Sou Tamahome Kishuku
        Like  
     
    .

    User deleted


    ` T o t h e R a i n |
    F i r s t P o s t «
    C h a p t e r 1 / ? «



    ~16.30
    Camminando fra le stradine di Oto cercava di passare il tempo guardando vari negozi, se fossero venuti a cercarlo per la missione avrebbero certamente lasciato una missiva del mandante, quindi non si preoccupava di essere presente a casa, e d'altronde, il frigo era vuoto, e un po' di spesa avrebbe ravvivavo quello scatolone elettrico, quindi entrando in piccolo negozio comprò cose a basso costo come spaghetti di soia o scatolette di pesce, dato che ultimamente peccava in pecunia. Speriamo di guadagnare un bel gruzzoletto, mi sono stufato a mangiare riso bollito con sott'aceti. Uscendo dal negozietto incrociò il suo compagno Yami, e dopo averlo salutato continuò per la sua strada. Dopo quealche ora si ridiresse verso il Dojo, ma prima di rincasare passò da un armaiolo lì nei paraggi per acquistare dell'olio lucidificante per le lame delle lance decorative della palestra. Questo dovrebbe bastare per tanto tempo, sono di ottima fattura le lance, e difficilmente si opacizzano. Dopo una mezz'oretta raggiunse il Dojo, vi entrò e posò la spesa, con le varie spese ed una lunga passeggiata si rese conto che si erano fatte le 20.00 solo guardando l'orologio nella cucina di casa. Uh, vediamo se c'è posta. Uscendo di casa si diresse verso la buca delle lettere ma deluso trovò solo pubblicità di un ramen oltretutto scadente al contrario della pubblicità. Che fregatura. Rientrato in casa afferrò le buste della spesa e cominciò a riempire il frigo lasciando fuori una scatoletta di pesce e gli spaghetti di soia con della curry per la cena. Messi a posto i vari acquisti, verso le 20.15, cominciò a cucinare per la cena, roba di pochi minuti per far bollire l'acqua e un tempo relativamente breve per il condimento degli spaghetti. Chissà se mi contatteranno per la missione, forse si sono persi...bhà, mangiamo adesso. Dopo aver consumato la cena e lavato i piatti si diresse nella palestra ed usando un panno di lino impregnato con l'olio lucidificante passò con cura la sostanza sulle lame delle lance, che subito riacquistarono una lucentezza invidiabile.



    [...]



    ~21.30

    Toc toc. Bussavano alla porta. Subito lo sguardo del Mikawa si diresse verso la porta, poi si alzò, riposizionò la lancia al suo posto originario e si diresse verso la porta. Uhm...non averto sangue, quindi nessuno scocciatore ferito o omicida mi attende, speriamo che sia la missiva per la missione. Come avevo supposto, aprendo la porta, si trovò davanti una figura incappucciata celata dalla lunga tunica che gli consegnò una lettera riguardante la missione. Alle 23 alla Costiera di Kiri eh ? Di pure al tuo comandante che me ne infischio se non ama i ritardatari, di certo non penso che lascerebbe qualcuno dietro dato che sottostà allo stipendio di Usanagi. Farò del mio meglio per arrivare sul posto il prima possibile, sai, non godo di buona reputazione a Kiri. Disse con tono pacato, per poi vedere quella specie di postino che se ne andava via. Sono le 21.40...ho parecchio tempo, alle 22.15 lascio casa. Mentre si dirigeva verso la sua stanza per prendere i vestiti e l'equip, apriva la lettera poco prima consegnatagli. Ringraziamenti dal mandante...non me ce ne faccio un tubo, però, con questo denaro ci faccio eccome, almeno non mi toglieranno l'acqua. Arrivato nella stanza indossò gli abiti da combattimento e l'quipaggiamento con annessi i coprifronte, quello attuale di Oto legato al braccio e quello di rigato di Konoha al collo, poi, afferrò un mantello nero, e lo appese sulla maniglia della porta d'ingresso. Preparativi ultimati, ora torno a lucidare le lance.



    [...]



    ~22.15
    Ormai fattasi l'ora prefissata per uscire, chiuse tutte le luci e afferrando il mantello nero, alzando il cappuccio, uscì di casa prendendo la bolletta dell'acqua e i soldi del mandante, durante il tragitto si sarebbe fermato per pagare tale bolletta in modo da avere l'acqua per un altro mese, tanto l'accademia era di strada. L'ultimo pagamento mensile...meno male. Pagata la bolletta, salì su un palazzo per mezzo del chakra e continuò la strata saltellando da un tetto all'altro come suo solito, poi, per arrivare a Kiri, costeggiò il mare fuori da Oto. Man mano che si avvicinava e più la nebbia diveniva fitta, la strada l'aveva già intrapresa una volta, ma solo nel senso opposto lasciando tale villaggio. Speriamo non mi attacchino, meglio proseguire con cautela, ho comunque la lettera del mandante. Dopo un bel po', fra la fitta nebbia, scorse l'entrata di Kiri, passando in tutta tranquillità dopo aver mostrato alle guardi lo scopo di tale visita, poi, fattosi dire la direzione del molo da un civile si diresse a gran velocità nel posto prefissato per la partenza.



    ~23.20


    Appena arrivato al molo scorse da lontano 2 persone, probabilmente i propri compagni, lentamente si avvicinò alle 2 figure facendo un semplice cenno con la mano. Scusatemi del ritardo, ma a causa di disguidi passati mi hanno chiesto il motivo della mia presenza nel vostro villaggio, comunque sia, tutto a posto. Dirigendo lo sguardo al capitano disse. Lei è quello che non ama i ritardatari vero ? Veda di piantarla se vuole continuare a percepire il suo misero stipendio. Subito dopo squadrò i compagni, per poi seguirli all'interno dell'imbarcazione raggiungendo le cabine. Che schifo di battello, speriamo non affondi. Dopo qualche minuto quello incappucciato, Yamashita, si presentò come il capogruppo , esortandoci a presentarci e dire le proprie specialità, seguito da Hayabusa per poi toccare a lui. A quanto pare siamo capitati dentro una catapecchia, e a dire dalla somma di denaro che penso abbia elargito anche a voi, Usanagi non è un poveraccio, sempra più una copertura, comunque, il mio nome è Sou Tamahome Kishuku Mikawa Tsumuji, anche Sou va benissimo, l'unico di Oto sono io quà, le mie specialità sono il Corpo a Corpo, l'Assassinio e i Ninjutsu. Inoltre, sono portato per stare in testa al gruppo, anche se non sembra, dispongo di una notevole forza fisica. Presentatosi avrebbe atteso ulteriori ordini o discorsi dal capogruppo, o nell'evenienza dallo stesso mandante o da un suo servitore per ricevere maggiori dettagli sulla missione.

     
    .
  5. M e r i u `
        Like  
     
    .

    User deleted


    Molo - Ore 23:30


    « Mocciosi, siete in ritardo, soprattutto tu, che hai detto di chiamarti Sou. Non fate bene a minacciarmi, non avreste un passaggio con scalo alla Pioggia, per cui state bravi. Rintanatevi nelle cabine e state lì fino a che non arriviamo a destinazione. Siamo intesi ? »


    Con aria incavolata, il comandante, portò i passeggeri nelle loro cabine. L'intonato all'interno di esse era degradato come il resto : le tubature perdevano e ragni si arrampicavano sulle pareti nere, rendendo impossibile essere visti. I topi gironzolavano nelle cabine, squittendo animatamente.

    Il viaggio degli Shinobi era cominciato senza intoppi e di volta in volta un assistente del capitano andava nelle cabine per accertarsi che fosse tutto in ordine ?

    « State tutti bene ? »


    All'improvviso, un enorme scossone mosse l'intera imbarcazione, mettendo il comandante e il resto dell'equipaggio in stato di allerta. Nelle cabine non si sarebbe sentita più di tanto questa perturbazione, data la loro posizione favorevole al silenzio e alla quiete. La tempesta era fortunatamente finita e dopo diverse ore di viaggio, gli Shinobi erano finalmente giunti al Villaggio della Pioggia.

    Villaggio della Pioggia - Ore 4:26



    Il vento e l'acqua imperversavano sull'intera costa, che vedeva piccoli pescatori ben vestiti, che provavano a pescare pesci sugli scogli, senza però ricevere risultati soddisfacenti. I ninja vennero invitati a scendere dalle loro cabine e a dirigersi verso l'uscita. Ad attenderli, vi erano quattri uomini, perfettamente asciutti e brillanti. Presumibilmente erano stati mandati da Usanagi, che non voleva far mancare nulla ai suoi ospiti, nonchè "killer". Questi porsero ad ogni Shinobi un impermeabile, invitandoli a infilarlo correttamente e a non bagnarsi minimamente. Una volta che Yamashita e i suoi compagni avessero infilato l'impermeabile, il grosso uomo vestito di giallo, li avrebbe condotti all'interno di una Locanda, con un'insegna piuttosto logora e solamente un neon sui cinque totali in funzione. La scritta al neon recitava "Relin". Ci avrebbero dato poca importanza, dopo che gli omaccioni li avrebbero condotti in un vicolo buio, riparato dalla pioggia, con al fondo una porta piccolina, accessibile solo chinandosi a terra. All'interno della porta, numerose donne e diversi capi, presumibilmente uomini dall'affari della città, stavano divertendosi, con le ragazze che ballavano nude sui tavoli e addosso agli uomini. Un circolo di prostitute quello. Nulla importava. Usanagi scacciò una ragazza con una manata e andò ad accogliere gli ospiti, con ancora un sigaro in bocca, fumante.

    « Benvenuti, miei ospiti, posso offrirvi qualcosa da bere ? »


    La domanda era superflua, presto il signore sarebbe giunto al vero pretesto.

    « Vi darò una cartella a testa. Dentro, troverete le indicazioni che vi servono. Dovete distruggere quel laboratorio sotterraneo, uccidere tutte le possibili creature che hanno creato al suo interno. Uccidete tutti coloro che hanno preso parte al progetto, se si può chiamare così. Non voglio crimini nella mia città. Ci siamo intesi ? Dategli le cartelle. Poi, accompagnateli alla porta. »


    Una cartella a testa. Una cartella misteriosa. Dentro, vi sarebbero stati alcuni "verbali" riguardo strani avvenimenti susseguitisi nell'arco di mesi. Anche delle immagini, raffiguranti mostri e creature. Tra questi c'era un bimbo, considerato la perla dell'operazione, con diverse lancie e spuntoni all'interno del corpo. Erano immagini raccapriccianti, che facevano venire i brividi. Subito dopo, i tre ninja vennero invitati a uscire dal locale. Avevano un giorno di tempo per decidere cosa fare, dovevano lavorare d'astuzia. Avrebbero potuto stare fuori o entrare in un Hotel, con i soldi datogli da Usanagi. Avevano i dati, dovevano solo lavorare di testa .
     
    .
  6. » Firsterd «
        Like  
     
    .

    User deleted


    Chapter 2
    .Secondo Post Attivo.
    Amegakure


    « Mocciosi, siete in ritardo, soprattutto tu, che hai detto di chiamarti Sou. Non fate bene a minacciarmi, non avreste un passaggio con scalo alla Pioggia, per cui state bravi. Rintanatevi nelle cabine e state lì fino a che non arriviamo a destinazione. Siamo intesi ? »

    Furono le parole del capitano dopo essere stato minacciato sia da me medesimo sia dallo shinobi del Suono. Notevole il coraggio di cui disponeva, ma era sicuro che il mero coraggio sarebbe bastato contro di me? Mi avvicinai a lui, incurante della sua reazione, con un repentino gesto della mano estrassi un kunai e tentai di puntarglielo alla gola.

    « Mi pare di averle già detto che a me si deve rivolgere con rispetto. Sapete, di solito non ripeto le stesse cose due volte. »

    Riposai celermente il kunai nell'apposita sacca, dopodichè egli ci accompagnò alle cabine tacitamente. Come la nave, anche le cabine erano sporche ed a rendere tutto ancora meno igienico vi erano sia i topi che i ragni. Un battello davvero disgustoso, si poteva definire semplicemente. Intanto, dopo che esortai i miei compagni a rivelarmi in quale ambito erano specializzati, fuori infuriò una pericolosa tempesta. Nulla di cui avere paura. Dovevo presentare ai miei compagni la formazione che - in teoria - dovevamo intraprendere nel corso di questa missione, ma reputai che ora non era il momento più adatto. Il fracasso che si poteva udire da fuori e gli scossoni che il battelo riceveva delle maestose onde, m'impedivano un discorso quieto; inoltre dovevo rielaborare le idee, onde evitare che sbagliassi la scelta del team. Per cui mi rivolsi ai miei compagni, ed aggiunsi le ultime parole prime che la nave potesse giungere a destinazione:

    « Bene, vi comunicherò il piano d'azione subito dopo che avremo interargito con Usanagi. »

    Proferii, per poi rimanere in silenzio fino che la nave non salpasse al Villaggio della Pioggia. Intanto ora - ognuno di noi - era libero di fare ciò che più l'aggradava. Non avevo particolari ordini da impartire, ne avevo bisogno di ulteriori informazioni sul loro conto. Rimasi in silenzio, senza allungarmi sulla branda, visto lo stato pietoso della stessa.

    [...]


    Giungemmo al Villaggio della Pioggia, prima dell'alba. Il nostro arrivo si poteva collocare attorno le 4 di mattina, però non ebbi la certezza assoluta che tale affermazione potesse essere veritiera, poichè mi basavo solamente sol mio istinto. Pioveva molto e continuamente sulla costa, a quell'ora di mattina vi erano già alcuni pescatori, non curanti del brutto tempo, che tentavano - in vano - di pescare alcuni pesci per sfamare le prorpie famiglie. Oltre a loro, vi erano 4 signori, che indossavano un impermeabile e - da ciò che sembrava - stavano aspettando noi. Probabilmente erano degli scagnozzi, inviati da Usanagi in persona. Non proferirono alcuna parola, ne di benvenuto ne di saluto, ci porsero - solo - ad ognuno di noi un impermeabile. Dal mio canto, indossavo già un impermeabile nero, quindi declinai con un gesto della mano l'invito ad indossare l'impermeabile donatoci da Usanagi. Un grosso uomo, vestito di giallo, ci fece cenno di seguirlo e, dopo alcuni minuti, giungemmo in prossimità di un pub. L'insegna recava tale scritta: Relin. Credevo dovessimo entrare in quel pub, ma la mia intuizione fu sbagliata. Superammo il pub e ci recammo in un vicolo cieco, ove in fondo ad esso vi era una opiccola porta, quasi invisibile ad occhio nudo Ci fecero cenno di entrare ed, una volta entrati, rimasi stupefatto della visione che potei constatare. Eravamo in un bordello, vero e proprio. Molte donne nude si strofinavano su uomini dalle nobili origini - il chè si poteva dedurre dal loro abbigliamento - altre ballavano sul cubo non curanti che altri uomini potessero vederle nude. Alcuni dei nobili, le davano dei soldi per farle continuare a ballare, uno di essi si alzò dal tavolo e scacciò la donna che, poc'anzi, era appolaiata su di lui con un gesto goffo della mano. Si avvicinò a noi. Era Usanagi, in persona.

    « Benvenuti, miei ospiti, posso offrirvi qualcosa da bere ? »

    Una domanda del tutto superflua. Non ci aveva condotto sino al villaggio della pioggia per offrirci da bere. Rimasi meravigliato, però, che costui era un criminale, se così volevamo definirlo. Cioè, mi aspettavo un nobile uomo orgoglioso, non un maniaco che ha bisogno delle prostitute per saziare i suoi istitnti sessuali; inoltre, non cercava neppure di mascherare ciò, anzi, faceva il tutto con naturalezza:

    « Vi darò una cartella a testa. Dentro, troverete le indicazioni che vi servono. Dovete distruggere quel laboratorio sotterraneo, uccidere tutte le possibili creature che hanno creato al suo interno. Uccidete tutti coloro che hanno preso parte al progetto, se si può chiamare così. Non voglio crimini nella mia città. Ci siamo intesi ? Dategli le cartelle. Poi, accompagnateli alla porta. »

    Nessun saluto nemmeno da parte sua. Non si presentò nemmeno, chi ci diceva che lui era il vero Usanagi? Nessuno. Uno dei suoi scagnozzi estrasse tre cartelle, ognuna delle quali vennero consegnate ad uno di noi. Erano abbastanza gonfie, ciò significava che avevano molte informazioni su questi laboratori. Come avevano fatto a scoprire tutto ciò? Non sapevo perchè, ma quel posto aveva qualcosa che non andava, come anche il comportamento di Usanagi destava in me qualche sospetto. Non mi convinceva per niente. Aprii, dunque, le cartelle e rimasi stupefatto nel vedere cosa vi era rappresentato. Umani trasformati in mostri, bambini sventrati ed utilizzati come cavie e altri esperimenti di cui preferirei non parlarne. Una umano - se così potevano definirsi - mi colpì particolarmente, un bambino di circa 6 anni, il quale aveve diverse lance e spuntoni nel corpoveniva definita come la perla dell'operazione, chissà perchè. Forse lo avrei incontrato in un futuro non troppo lontano e forse sarei stato io stesso ad eliminarlo. Tuttavia, l'ingente quantità di fotografie e di informazioni che disponevano, mi lasciò letteralmente a bocca aperta. Una domanda mi sorse quasi spontanea, la quale fu rivolta direttamente ad Usanagi stesso, prima che egli potesse 'cordialmente' cacciarci fuori dal bordello:

    « Scusate, Usanagi, come avete fatto a raccogliere tutte queste informazioni? »

    Pronunciai, facendo attenzione a non rivelare ne la mia identità di capogruppo ne rivelai il mio volto, perennemente coperto dal cappuccio del mio impermeabile. L'unica cosa che poteva vedere era che ero un ragazzo, di corporatura esile e con una voce fredda e profonda. Avrei atteso una sua risposta, prima di uscire con le mie gambe dal bordello. Vi era qualcosa di molto strano in lui, si contraddiceva da solo. Diceva che non voleva crimini nella sua città e poi lui stesso faceva parte di un bordello illegale, come probabilmente era quello da cui ci apprestavamo ad uscire. Che tipo strano...

    [...]

    Uscii, insieme ai miei compagni, dal bizzarro locale senza farmelo ripetere due volte dal mandante della missione. Pioveva ancora molto, quindi la soluzione migliore sarebbe stata affittare una stanza di albergo sino la mattinata, nella quale stanza avremmo potuto discutere in tranquillità, onde evitare, quindi, di rimanere sotto la pioggia per un altro paio di ore. Vi era un hotel nelle vicinanze e, dopo un po' di peripezie, riuscii ad affittare una camera d'albergo per tre persone. Restai in disparte per un ora circa, a valutare le informazioni che avevamo e rimasi - in tale ora - a pensare come utilizzarle. Non serviva andare in giro per il Vllaggio in ricerca di altre superflue informazioni, ne avevamo già abbastanza e non credo che le informazioni mancante potevano essere ricavate da vecchi o da bambini. Quindi, dopo che quell'ora fu trascorsa, mi rivolsi ai due ninja, esponendo ciò che avevo pensato durante quel lasso di tempo:

    « Dopo vari ragionamenti, sono giunto alla conclusione che il materiale che abbiamo basta ed avanza. Dovremmo entrare in quella grotta e fare piazza pulita sia degli sciamani che dei loro esperimenti, per ciò avevo pensato di procedere in linea retta: il capofila sarà Sou Tamahome Kishuku Mikawa Tsumuji, poichè, da quanto ho capito, è molto abile nei taijutsu e in generale negli incontro ravvicinati; dietro di lui vi sarò io, che data la mia velocità posso raggiungere facilmente sia Sou che Ryu Hayabusa, il quale, dunque, sarà nella posizione più arretrata, ed avrà il compito di salvaguardare il gruppo in caso di attacchi alle spalle.
    Ci metteremo in viaggio per raggiungere la grotta fra circa un ora, ed una volta lì, analizzando la morfologia del luogo, decideremo il dà farsi. Se avete qualche obiezione, ora è il momento giusto per esporla; in caso contrario, preparatevi che fra poco si parte.
    »

    Coinciso e coeso, facendo coincidere - appunto - ogni tassello del puzzle con il corrispondente. La missione vera e propria stava per avere inizio, il team, di cui facevo parte, era pronto. Avevo cercato di assemblare la miglior formazione, avevo previsto ogni pericolo. Speravo solo che durante il corso della stassa, non ci saremmo mai divisi, altrimenti i miei ragionamenti si sarebbero rivelati vani. Mi preparai al meglio, sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista dell'armamentario; dunque ci mettemmo in viaggio per raggiungere la grotta. Pioveva ancora, incessantemente. La grotta distava molto dall'hotel che avevamo affittato, infatti, essa si trovava in periferia. La missione stava per avere inizio, ed ogni nodo stava - finalmente - per venire al pettine.

     
    .
  7. Hayabusa15
        Like  
     
    .

    User deleted


    image



    23.30



    Dopo le dovute presentazioni, spostate mezz'ora dopo l'ora stabilita per l'incontro a causa del ritardo di uno dei partecipanti della missione, il capitano del relitto prese parola.

    CITAZIONE
    « Mocciosi, siete in ritardo, soprattutto tu, che hai detto di chiamarti Sou. Non fate bene a minacciarmi, non avreste un passaggio con scalo alla Pioggia, per cui state bravi. Rintanatevi nelle cabine e state lì fino a che non arriviamo a destinazione. Siamo intesi ? »

    Ryu rimase in silenzio, poichè sprecare energie per simili insulti era veramente un'azione vana. Il capogruppo, invece, forse per mostrare la sua autorità, tentò di afferrare l'uomo e puntargli un coltello alla gola.

    CITAZIONE
    « Mi pare di averle già detto che a me si deve rivolgere con rispetto. Sapete, di solito non ripeto le stesse cose due volte. »

    Ancora una volta Ryu preferì rimanere in disparte, completamente assorto nei suoi pensieri più profondi. Il capitano, incurante delle minaccie del giovane Yashimata, ci condusse nelle camere della barca che, per testualizzare che quell'imbracazione era incredibilmente sudicia, erano sporche e consunte dal tempo: inoltre ragni e topi vagavano per le stanza come fosse casa loro. I tre shinobi si riunirono tutti in una cabina, forse per approffitarre del tempo a loro concesso illustrando i primi abbozzi delle strategie da attuare nella missione.

    CITAZIONE
    « Bene, vi comunicherò il piano d'azione subito dopo che avremo interargito con Usanagi. »

    Ryu, notando che quelle sarebbero state le uniche parole proferite dal capogruppo durante il lungo viaggio, coprì la brandina in cui si era posizionato con il lungo mantello ee si coricò, non curante del sudiciume della cabina. Fuori una tempesta era scoppiata da alcuni minuti: onde incredibilmente grandi sfavorivano un sonno tranquillo poichè scuotevano la barca e sbattevano contro gli oblò. Ryu era comunque un ragazzo dal sonno pesante e, visto che non aveva vglia di ricontrollare il suo armamento, chiuse gli occhì e si lasciò cadere nel mondo dei sogni.

    [...]



    All'alba circa...



    Ryu si destò dalla brandina, felice di aver dormito per alcune ore: la nave era ferma, probabilmente giunta al molo della Pioggia, e la tempesta era cessata, nonostante pioveva ancora a dirotto; questa era comunque una caratteristica del Paese, nulla di più. Scesi tutti e tre dall'imbarcazione, i giovani shinobi furono accolti senza saluti o cenni di mano da quattro uomini, i quali offrirono loro degli impermeabili. Ryu, bagnato fradicio, ne afferrò uno e se lo mise sopra il lungo manto, affinchè la pioggia non lo bagnasse ulteriormente. Si diede un'occhiata attorno, per avere qualche segno di civiltà: gli unici abitanti della zona svegli erano dei pescatori che sfidavano le onde con le loro canne, probabilmente per raccogliere il cibo della giornata o per venderlo in qualche mercato. Dalla loro presenza Ryu capì che probabilmente era l'alba o quasi, visto che è a quest'ora che i pescatori escono dalle loro abitazioni per andare a pescare. Un uomo, vestito con un impermeabile giallo canarino, condusse i tre al centro del Paese, esattamente ad un pub chiamato Relin. In realtà non fu quella la destinazione, ma i tre shinobi furono condotti dentro un vicoletto affiancato al pub e, giunti ad una piccola porticina quasi invisibile, vi entrarono. All'interno, come Ryu aveva già pensato, vi era una specie di club privato, uno di quei covi per furfanti dall'aspetto apparentemente ricco: donna, belle e brutte, ballavano semicoperte o nude su cubi o addossate alle gambe dei presenti, mostrando tutta la loro femminilità pur di raccogliere qualche soldo, che i ricchi criminali concedevano volentieri in cambio di scene indescrivibili. Ryu non avrebbe mai pensato, prima di accettare la missione, che l'uomo che aveva richiesto i ninja era in realtà un donnaiolo da night club. Nel momento in cui i tre furono alla vista dei presenti, uno di quelli, spostando una donna con un movimento della mano, si alzò e si avvicinò ai tre.

    CITAZIONE
    « Benvenuti, miei ospiti, posso offrirvi qualcosa da bere ? »

    Che ridicolità. Il mittente, che aveva richiesto con molta urgenza tre shinobi, chiedeva a questi se volevano bere qualcosa. Ryu fece semplicemente un cenno con la testa in segno di no, cercando di mostrare un po' di rispetto verso l'uomo, anche se quello non lo meritava affatto.

    CITAZIONE
    « Vi darò una cartella a testa. Dentro, troverete le indicazioni che vi servono. Dovete distruggere quel laboratorio sotterraneo, uccidere tutte le possibili creature che hanno creato al suo interno. Uccidete tutti coloro che hanno preso parte al progetto, se si può chiamare così. Non voglio crimini nella mia città. Ci siamo intesi ? Dategli le cartelle. Poi, accompagnateli alla porta. »

    Ai tre venne consegnata una cartelletta, contenente moltissimi dati e foto sul luogo in questione. Era veramente colma, segno che erano molto informati sul laboratorio segreto, e dentro vi erano foto del tipo uomini divenuti bestie orribili e bambini con spuntoni che venivano fuori dal corpo. Quest'ultimo era il fiore sull'occhiello del laboratorio, il progetto più ambizioso e disgustoso contemporaneamente. Yashimata, mostrando che probabilmente era lui che meritava il ruolo di capogruppo, fece subito dei ragionamenti visibile da alcuni movimenti che compieva col corpo, e poi prese parola.

    CITAZIONE
    « Scusate, Usanagi, come avete fatto a raccogliere tutte queste informazioni? »

    Con questa domanda Yashimata fece capire che non si fidava completamente di Usanagi; Ryu non si era posto questo quesito, ovvero se quello era veramente il mittente della missione, poichè a lui interessavano solo i soldi e compiere la missione, qualunque cosa si trattasse e chiunque fosse l'uomo che li aveva arruolati.

    [...]



    Yashimata prese il controllo della situazione e condusse il gruppo, senza dire nulla, fino ad un albergo che forse aveva notato precedentemente. Dopo essere entrati, ognuno estrasse la sua parte di denari per alcune ore di permanenza; entrati nella camera, Yashimata si mise in un angolino a meditare silenziosamente, così Ryu si coricò su uno dei tre letti ed estrasse la sua spada, forse per sfoggiare le sue qualità, o forse solamente perchè voleva fare l'arrogante. Passò sopra il filo della lama il suo pollice destro e, dopo alcuni millimetri, lo ritrasse e vide che un taglietto minuscolo si era aperto sull'epiderme. Notando che dunque la lama era perfetta, Ryu ripose l'arma e si distese, socchiudendo gli occhi.

    [...]



    Una voce irruppe nel silenzioso della stanza.

    CITAZIONE
    « Dopo vari ragionamenti, sono giunto alla conclusione che il materiale che abbiamo basta ed avanza. Dovremmo entrare in quella grotta e fare piazza pulita sia degli sciamani che dei loro esperimenti, per ciò avevo pensato di procedere in linea retta: il capofila sarà Sou Tamahome Kishuku Mikawa Tsumuji, poichè, da quanto ho capito, è molto abile nei taijutsu e in generale negli incontro ravvicinati; dietro di lui vi sarò io, che data la mia velocità posso raggiungere facilmente sia Sou che Ryu Hayabusa, il quale, dunque, sarà nella posizione più arretrata, ed avrà il compito di salvaguardare il gruppo in caso di attacchi alle spalle.
    Ci metteremo in viaggio per raggiungere la grotta fra circa un ora, ed una volta lì, analizzando la morfologia del luogo, decideremo il dà farsi. Se avete qualche obiezione, ora è il momento giusto per esporla; in caso contrario, preparatevi che fra poco si parte. »

    Una strategia base, adatta in molte circostanze e probabilmente utile anche in questa situazione. Ryu pensò al suo ruolo di copertura, apprezzando che gli avesse lasciato il controllo delle spalle della squadra, un ruolo dove avrebbe potuto dimostrare i suoi balori e le sue abilità. Solo un dubbio gli venne in mente, ovvero se era giusto attaccare il laboratorio di mattina e non di notte: il problema che il caposquadra probabilmente aveva già analizzato era che avevamo solo un giorno, quindi non sprecare tempo era la soluzione più ovvia. I tre, dopo aver preparato l'equipaggiamento, cosa che Ryu aveva già fatto durante l'ora di permanenza nella stanza, partirono con destinazione grotta, carichi sia fisicamente e spiritualmente. La grotta distava parecchio, perciò sarebbe trascorso un po di tempo prima che fossero arrivati. Ryu sperava che la pioggia avesse continuato ininterrottamente, poichè questa avrebbe favorito i suoi jutsu...


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato Capitano
    Parlato Yashimata
    Parlato Usanagi
     
    .
  8. Sou Tamahome Kishuku
        Like  
     
    .

    User deleted


    ` U n d e r T h e R a i n |
    S e c o n d P o s t «
    C h a p t e r 2 / ? «

    ~23.30

    CITAZIONE
    « Mocciosi, siete in ritardo, soprattutto tu, che hai detto di chiamarti Sou. Non fate bene a minacciarmi, non avreste un passaggio con scalo alla Pioggia, per cui state bravi. Rintanatevi nelle cabine e state lì fino a che non arriviamo a destinazione. Siamo intesi ? »

    Parole da gradasso scaturirpno dalla fogna del capitano, veloci come le sue mani nell'afferrare il denaro che gli sarebbe spettato, ma altrettanto veloce l'azione del capitano Yashimata, che puntanto un kunai alla gola del comandante espresse con fredde parole il suo disappunto. Lascia stare Yashi, la tua arma è sprecata su di un semplice barcarolo, e purtroppo ci serve, ma se vuoi toglierti lo sfizio, ammazzalo al ritorno dalla Pioggia...eh eh. Disse con aria divertita fissando il comandante di quella bagnarola che solo Dio sapeva come riusciva ancora a galleggiare. Subito dopo il trio venne accompagnato in una stanza della barca, ma stanza era troppo chiamarla, le pareti mostravano logorii fuori dal tempo, l'intonaco era un optional, e topi e ragni regnavano sovrani. Neanche ad Oto c'è così tanto schifo, e almeno, topi e ragni, vengono ammaestrati o utilizzati per renderli utili. Saltuariamente, quello che era l'assistente del capitano, si affacciava nella stanza con la solita domanda riguardante la loro condizione, giusto qualche cenno di assenso, ma di certo avrebbe sfondato un muro con una mano se solo non fossero ormai partiti. Odio questo posto! Dopo qualche minuto il capogruppo avvertì che solo all'arrivo si sarebbero decisi i compiti, per poi tacere, mentre Ryu, coprendo quel surrogato di branda, riuscì a sfruttare qualche ora di sonno, e lui, accanto al muro con le wakizashi strette tra le braccia, poggiò la testa sul muro, e a stenti riuscì a chiudere occhio fino all'arrivo.

    ~4:30

    Cazzo che male il collo. La prima cosa che disse quando, svegliandosi, capì che erano giunti a destinazione, e riprendendo le waki legandole alla cinta si alzò per ultimo. Finalmente. La tempesta che infuriava durante la notte era cessata, anche se lui non se n'era minimamente accorto, ma fuori pioveva ancora a dirotto, in giro solo loro, qualche pescatore dedito ad una pesca che probabilmente non avrebbe portato nulla, e 4 omaccioni tutti tirati senza ombra di bagnato. Uh uh, abbiamo la scorta. Disse ironicamente, mentre questi porgevano al trio degli impermeabili, ma come Yashimata, anche lui era ben coperto, solo la bocca e parte del naso erano visibili, e quindi rifiutò il soprabito, successivamente, l'uomo in giallo, li avrebbe condotti a prima vista verso una locanda malandata la cui insegna suggeriva "Relin" come nome della stessa, ma dopo essere entrati, continuarono la loro camminata in un vicolo posteriore alla locanda, da dove, da una porticina bassa, si dava accesso alla vera destinazione, il locale di Usanagi, in realtà, la vecchia locanda era solo una copertura. Sembra il bordello di Oto, con la sola differenza che qui non ti staccano arti. Disse con tono pacato ai 2, davanti a loro, uomini all'apparenza aventi titoli nobiliari o soldi a palate, e poi, ragazze da più che facili costumi che si esibivano in balletti invitanti e prestazioni sessuali per i loro affamati clienti. Ed io che mi aspettavo una persona in pericolo di vita che chiedeva aiuto...tsk. Dal centro della stanza un uomo si alzò scacciando la ragazza che lo stava allietando per poi dirigersi verso il trio. Che questo sia Usanagi ? Con fare cortese l'uomo domandò se gradivano da bere, con fare tranquillo rispose alla domanda. Se ne disponete, vorrei una bottiglia di sangue, +0 se ne avete, sa, ho cenato poco ieri sera e ora mi sento vuoto. Dentro di sé se la rideva, ma forse un po' di sangue extra gli sarebbe tornato utile, dopodiché quello che sembrava essere Usanagi ordinò di consegnare le cartelle ai tre, all'interno vi erano immagini raccapriccianti, ma dato che nel suo villaggio erano cose quotidiane non si scosse più di tanto, ma provò interesse nel vedere la foto di un bambino, trafitto da parecchie lance, che simboleggiava la perla dell'operazione che avrebbero dovuto radere al suolo, uccidendo tutti qualsiasi persona. Ci sarà parecchio sangue la sotto. Disse bisbigliando fra se, per poi essere colto dalla voce del capogruppo, che domandava il perché della così grande quantità di informazioni. Ottima domanda.

    [...]

    Dopo essere stati cordialmente sbattuti fuori, Yashimata propose per attendere la mattina in un hotel lì vicino, in modo da fare mente locale sul da farsi e preparare al meglio i compiti. Ottima idea, voglio ancora dormire un po'! Dopo essere entrati nell'hotel, ed aver pagato tutti la propria parte, il gruppo si diresse nella tripla che avevano preso, Ryu si gettò sul letto giocherellando con la sua spada, mentre il capogruppo si mise in disparte esaminando le varie informazioni, lui invece mescolò le cose, si gettò sul letto leggendo le cartelle del caso per cui erano stati ingaggiati, per poi addormentarsi con i fogli in faccia.

    [...]

    Dopo qualche buona ora di riposo, sia il Mikawa che Ryu si svegliarono all'udire la voce di Yashimata che dava indicazioni per la formazione e sul da farsi appena giunti al laboratorio, per poi concludere chiedendo se c'erano domande. Bhè, vediamo, suppongo che anche tu abbia avuto i miei stessi dubbi, colui che crediamo essere Usanagi, come anche non potrebbe esserlo, ricordiamoci che non si è mai presentato, ci ha dato ordine di fare piazza pulita perché non vuole crimini nella sua città, qui ecco il paradosso, non vuole crimini quando gestisce un bordello ? Non quadra, forse, diciamo che non vuole QUEL crimine perché intralcia i suoi piani, di sicuro c'è qualcosa di più grosso sotto, teniamo gli occhi aperti, e come hai detto te, per ora seguiamo le indicazioni, poi si vedrà. Finito il dialogo, ricontrollò tutto l'equipaggiamento e insieme ai suoi compagni uscì dall'hotel, la pioggia non smetteva, ma non importava, ora l'obiettivo era arrivare al laboratorio, dove i pericoli, li avrebbero attesi.

     
    .
  9. M e r i u `
        Like  
     
    .

    User deleted


    I tre Shinobi non si erano fidati di Usanagi o almeno non avevano visto e considerato quell'uomo uno stinco di santo. Quell'uomo era malvagio e stava architettando qualcosa, all'insaputa degli Shinobi stessi. Forse voleva scatenare una sanguinosa guerra. Il suo obiettivo era il potere. Era stato tuttavia ingenuo nel consegnare quelle cartelle ai ninja, che, fortunatamente per lui, non si erano ancora accorti del "tranello" architettato dall'Amministratore della Pioggia. I ninja si erano rintanati in un Hotel poco vicino dal luogo in cui avevano incontrato Usanagi. Tutti, escluso il CapoGruppo, avevano riposato, riprendendo la corretta forza e preparazione dal punto di vista fisico. Yashimata aveva esaminato le informazioni ed era deciso più che mai ad avventurarsi in quella grotta, per scoprire cosa davvero ci fosse sotto a questa storia. Un'ora dopo la discussione con gli altri, dopo aver deciso il piano, i tra sarebbero stati scortati ancora dallo stesso uomo che la sera precedente li aveva condotti al locale "nascosto", dove avevano poi incontrato Usanagi. L'uomo che faceva da balia ai ninja, almeno per il primo tratto del viaggio, aveva una veste nera, che pareva più uno smoking. Era tiratissimo nelle sue vesti : pareva quasi l'avessero creato con lo stampo, tanto simile era a tutti gli altri scagnozzi di Usanagi. Li avrebbe scortati per circa un kilometro, su una carovana : l'interno di quella cabina era quanto di più lussuoso la categoria del mezzo potesse offrire. Vi era oro a sostituire la vernice delle pareti e rubini erano usati come cornice di quel giallo intenso. Ben dodici cavalli di razza erano stati scelti per trainare quel classico mezzo che mai perdeva il suo fascino. Pareva quasi fosse un re. Tutti i soldi che gli portava la prostituzione e i traffici illegali, quelli si che li usava. Non si faceva mancare nulla. Il viaggietto verso la loro meta fu piuttosto tranquillo ed i ninja ebbero ancora un'altra occasione per ricontrollare i minimi dettagli del piano, riconfrontando e rielencando i vari punti di esso.

    Il percorso del carro finì e davanti a loro, un vecchio, con una lunghissima barba bianca ed una veste stracciata e sudicia, attendeva in piedi.

    « Oh, benvenuti miei cari ragazzi. Io sono colui che chiamano "Il Traghettatore". Qui mi paragonano quasi ad un Caronte mitologico. Infatti, coloro che trasporto in quel posto, non son più tornati vivi. Forza, salite, ho poco tempo. Il sole è già alto nel cielo. »


    Perchè era così frettoloso ?
    Perchè come pretesto utilizzò proprio il sole ?
    Era davvero strano ed ingenuo quel vecchietto. Salì sulla barchetta, piena di falle coperte con gomma da masticare e con pezze poco resistenti. Quella barca era logora e solamente una piccola bufera, sarebbe stata sufficiente per farla crollare. Sarebbe finita in mille pezzi.
    Non appena tutti i ninja salirono sul piccolo pezzo di legno ( barca ), il vecchio li scrutò con aria imperturbabile, cambiando radicalmente espressione. Stava lanciando dei segnali di allarme forse. Era vincolato da un segreto, di tipo, professionale, con qualcuno. Lui sapeva ma non avrebbe detto niente. Era bravo in fondo. Il viaggio fu lungo e tortuoso : l'abilità di navigatore esperto permise al Traghettatore di viaggiare tranquilli, evitando scogli o creatura marine fastidiose. Una grande roccia, paragonabile ad un vulcano senza apertura verso l'alto, si presentava davanti agli occhi stupiti degli Shinobi. Era la famosa grotta di cui gli avevano parlato. Il Traghettatore li portò sino all'entrata, per poi lasciarli andare al loro destino. Bisbigliò poi.

    « Addio. »


    Era certo che non sarebbero usciti vivi di lì. Ne era più che sicuro. Per lui e per il Villaggio, per Usanagi stesso, loro erano ormai storia.

    L'entrata alla grotta, presentava un cartello logoro, marrone e grigio, che portava la scritta "Danger". Penzolava, mentre appeso ad una catena, provocava un cigolio fastidiosissimo e ripetitivo. Avrebbe fatto perdere la pazienza anche ad un Santo. Al suo interno, proprio verso l'inizio, due candele, rispettivamente ai lati, introducevano tre possibili passaggi. Il tempo a disposizione degli Shinobi era moltissimo. Avrebbero dovuto ragionare sul da farsi e farlo anche in fretta.
     
    .
  10. » Firsterd «
        Like  
     
    .

    User deleted


    Chapter 3
    .Terzo Post Attivo.
    Three Route


    Dopo intensivi ragionamenti, esposi con successo la formazione che avremmo adottato durante lo svolgimento della missione. Erano tutti d'accordo, nessuna obiezione tranne un piccolo appunto fatto dallo shinobi di Oto. Con quelle parole capii che non ero l'unico a dubitare delle buone intenzioni di Usanagi - sempre se lui era il vero Usanagi - per cui risposi alle parole del Mikawa, con disinvoltura, poiché non era quello che aveva detto ciò che mi preoccupava, anzi, ero certo che quello fosse Usanagi, ma dubitavo delle sue buone intenzioni e credevo - a dir la verità - che lui centrasse qualcosa con quegli esperimenti. Non vi era altra soluzione, era impossibile avere tutte quelle informazioni - su una setta di sciamani segreta - senza esserne coinvolti. Per questo motivo mi rivolsi a Tamahome rivelando tutti i miei più sinceri dubbi:

    « Dubito che un impostore possa averci ingannato, tutt'altro. Sono sicuro che colui che abbiamo incontrato era il vero Usanagi, anche perché un normale impostore non poteva possedere tutte quelle informazioni su una setta di sciamani segreta. Tuttavia, a causa di ciò, credo che Usanagi stesso abbia qualche relazione con la suddetta setta; però è presto per fare speculazioni, solo il tempo ci potrà dire se i nostri dubbi sono fondati oppure no. »

    Dopo aver esposti i miei dubbi all'intero gruppo, celermente, ci preparammo per il viaggio ed una volta usciti dall'albergo, lo stesso signore che ci aveva condotto in quel bordello, stava ad aspettarci per poterci condurre alla grotta. Come faceva a sapere che avevamo trovato riparo in quell'albergo? Ci stava forse pedinando? Tuttavia, nonostante i miei profondi dubbi su Usanagi e su i suoi scagnozzi, feci finta di niente ed assecondai le sue richieste. D'altronde, ci voleva solo condurre alla grotta. Ci scortò in una carovana che, al contrario della battello che ci aveva condotto in questo villaggio, pareva, anzi, era decisamente più lussuosa. Era ornata di oro e pietre preziose, i cavalli che trainavano la carrozza erano decisamente di razza pura e non bastarda. Non avevo mai visto tutti quei 'tesori' in un unico posto. Anche se, in cuor mio, sapevo che quegli oggetti erano stati comprati grazie al traffico di prostitute e affari illegali trattati da Usanagi stesso, tuttavia, come avevo fatto precedentemente, lasciai correre assecondandoli di nuovo. Non avevo nessuna problema apparente con loro, non approfittai del viaggio per parlare di ulteriori strategia ai miei compagni, poiché - come già detto precedentemente - non mi fidavo ne del mandante ne dei suoi scagnozzi. Rimasi in silenzio, quindi, fino a quando la lussuosa carrozza non si arrestò. Fummo invitati a scendere, visto che dinanzi a noi vi era una vasta distesa d'acqua ed alla costa vi era un vecchietto sopra ad un pezzo di legno, in condizioni peggiori del battello che avevamo utilizzato per approdare alla pioggia. Ci avvicinammo cautamente al marinaio ed una volta giunti nelle vicinanze di egli, il vecchietto prese parola:

    « Oh, benvenuti miei cari ragazzi. Io sono colui che chiamano "Il Traghettatore". Qui mi paragonano quasi ad un Caronte mitologico. Infatti, coloro che trasporto in quel posto, non son più tornati vivi. Forza, salite, ho poco tempo. Il sole è già alto nel cielo. »

    Ci credeva veramente così stolti? Ci stava prendendo in giro dicendo che aveva poco tempo? Cosa doveva fare durante la giornata, se il suo unico compito era quello di trasportare le persone dalla riva sino alla grotta. Qualcosa non andava, tuttavia non mi andava di indagare ulteriormente. Costui era stato ricattato da qualcuno, il quale gli aveva ordinato di tacere e di condurci rapidamente sulla grotta senza rispondere a nostre eventuali domande. Chi poteva essere se non Usanagi? I miei dubbi erano davvero fondati? Restai in silenzio, non avevo bisogno di farmelo dire dal traghettatore, ero oramai sicuro che Usanagi centrasse qualcosa con gli sciamani. Ma cosa? Se era lui il capo di quella setta, perché aveva chiamato dei ninja ad indagare sulla stessa? Dubbi che al termine della missione avrei dissipato, ora però dovevamo raggiungere la grotta ed una volta arrivati lì avremmo deciso il dà farsi, proprio come avevamo stabilito nella taciturna stanza d'albergo.

    [...]

    Il viaggio, grazie alla maestria del marinaio, trascorse velocemente e senza troppi pericoli. Anche se le acque erano piene di alti scogli e pericolose creature marine, con grande maestria il marinaio le aveva eluse, assicurandoci un viaggio quieto e tranquillo. Durante lo svolgimento di esso, rimasi in silenzio, senza troppo badare a ciò che facevano i miei compagni. I miei occhi erano fissi su una grande montagna, pareva un vulcano senza il cono ove usciva il magma. Giunti in quel loco, che come avevo previsto si rivelò essere la grotta, il marinaio con una mera parola ci augurò il peggio.

    « Addio. »

    Era sicuro che non saremo usciti vivi da quella grotta, era sicuro che morivamo nel tentativo di svolgere la missione assegnataci. Illuso. Non saremmo morti e avremmo scoperto la vera identità di Usanagi. Tuttavia, per non metterlo ulteriormente in difficoltà, con un cenno del capo lo salutai e subito mi girai con il volto parallelo alla grotta. Vi erano tre percorsi e noi eravamo tre shinobi. La soluzione, che mi venne subito in mentre, come per istinto, era di separarci ed ognuno di noi avrebbe intrapreso una delle strade. Ma ero il capogruppo, se ci fossimo divisi le probabilità di sopravvivere sarebbero diminuite vorticosamente. Quindi, cosa dovevo fare? Mi sarei rimesso nelle mani dei miei compagni, ponendoli una delle domande più banale che io potessi fare.

    « Quindi, come potete vedere, ci sono tre percorsi. La cosa più efficace ed al contempo più pericolosa, sarebbe quella di dividerci. Tuttavia, come capogruppo, non me la sento di decidere. Se voi ve la sentite ci divideremo, altrimenti prenderemo la strada centrale. Mi rimetto nelle vostre mani. »

    Dissi sinceramente nei confronti dei miei compagni. Se fossi stato un membro qualsiasi che faceva parte di un team, non mi sarei nemmeno confrontato con l'intero team, ma avrei subito intrapreso una strada a caso. Tuttavia, le circostanze non mi permettevano di agire in quel modo. L'accademia mi aveva affidato un compito e, quindi, dovevo portarlo a compimento, possibilmente, senza vittime. Che capogruppo sarei, altrimenti. Per questo motivo, dunque, aspettai una possibile risposta dei miei compagni e, qualora avessero avuto il coraggio di optare per la scelta più pericolosa avrei intrapreso la strada centrale, la quale era quella che più m'aggradava per istinto. Per ora, l'unico rumore che si poteva udire, era il cigolio di un cartello che portava la scritta 'Danger'. Attesi, così, il responso dei miei compagni.

     
    .
  11. Hayabusa15
        Like  
     
    .

    User deleted


    image



    CITAZIONE
    Bhè, vediamo, suppongo che anche tu abbia avuto i miei stessi dubbi, colui che crediamo essere Usanagi, come anche non potrebbe esserlo, ricordiamoci che non si è mai presentato, ci ha dato ordine di fare piazza pulita perché non vuole crimini nella sua città, qui ecco il paradosso, non vuole crimini quando gestisce un bordello ? Non quadra, forse, diciamo che non vuole QUEL crimine perché intralcia i suoi piani, di sicuro c'è qualcosa di più grosso sotto, teniamo gli occhi aperti, e come hai detto te, per ora seguiamo le indicazioni, poi si vedrà.

    Il ninja di Oto ruppe il silenzio creatosi dopo l'illustrazione della strategia di Yashimata prendendo parola. Ryu non si perse nessuna delle parole del giovane, anche se non gli prestò particolare attenzione. Al Kakita non importava in cosa consistesse la missione ne tantomeno chi avesse richiesto i tre shinobi: voleva solo portare a termine il suo compito, di prendere i denari e di continuare la sua strada. Il capogruppo si domostrò dubbioso nell'ascoltare il discorso di Tamahome e rispose.

    CITAZIONE
    « Dubito che un impostore possa averci ingannato, tutt'altro. Sono sicuro che colui che abbiamo incontrato era il vero Usanagi, anche perché un normale impostore non poteva possedere tutte quelle informazioni su una setta di sciamani segreta. Tuttavia, a causa di ciò, credo che Usanagi stesso abbia qualche relazione con la suddetta setta; però è presto per fare speculazioni, solo il tempo ci potrà dire se i nostri dubbi sono fondati oppure no. »

    Ryu ascoltò con maggiore attenzione le parole di Yashimata: dentro di esse era celata, forse, la verità riguardo Usanagi, ovvero che costui era intenzionato a servirsi dei tre per altri scopi e non per placare quella setta che, come una piaga, rovinava completamente il Paese della Pioggia. Forse aveva intenzione di servirsi dei tre shinobi per creare ulteriori mostri, ma questo era possibile solamente se l'uomo fosse stato il capo del laboratorio; erano tutte ipotesi, anche se il pensiero della richiesta dei tre con a fine di prendere i loro corpi cominciava a vorticare nella mente del giovane, che oramai si era autoconvinto della dubbia sincerità di Usanagi. Non volle esporre la sua teoria sul loro ruolo nella finta missione di Usanagi, poichè, oltre a non voler perdere altro tempo, non voleva mettere la classica "pulce nell'orecchio" ai compagni. I tre uscirono dall'Hotel e, appena superata la porta, notarono che uno degli scagnozzi di Usanagi era lì ad attenderli, quasi li avesse pedinati.

    ° Come faceva a sapere che eravamo qui?! °

    Ryu si stava sempre più convincendo che i tre erano stati ingannati dagli uomini della Pioggia ma, come fece anche il capogruppo, fece finta di niente, quasi volesse continuare la missione con il solo fine di scoprire chi fosse realmete Usanagi e cosa volesse da loro. Lo scagnozzo, vestito con un elegante vestito nero, li fece montare sopra una carrozza completamente riverniciata in oro zecchino e contornata con rubini; i dodoci cavalli che trainavano il prezioso mezzo erano tutti di razza, nessuno escluso: probabilmente i loschi affari che Usanagi, forse, compiva, gli permettevano tali lussi. Dopo il loro ingresso nel "tesoro mobile", il capogruppo preferì rimanere in silenzio forse perchè non aveva niente da dire o forse perchè temeva che dentro la carrozza ci fossero orecchie indiscrete che ascoltavano i tre. Il silenzio regnò sovrano fino a che i tre giunsero ad un laghetto e, invitati a scendere, notarono un traghettatore fermo sulla riva. Il capogruppo, seguito anche dai due shinobi, si portarono dal vecchio uomo, il quale prese parola.

    CITAZIONE
    « Oh, benvenuti miei cari ragazzi. Io sono colui che chiamano "Il Traghettatore". Qui mi paragonano quasi ad un Caronte mitologico. Infatti, coloro che trasporto in quel posto, non son più tornati vivi. Forza, salite, ho poco tempo. Il sole è già alto nel cielo. »

    Il vecchio menzionò il fatto che il luogo in cui li stava portando sarebbe stato probabilmente la loro ultima tappa. Ma perchè andava di fretta? Cosa lo spingeva a doverli portare in poco tempo alla grotta? I tre, incuranti esternamente dei loro dubbi, salirono sulla barca e si fecero trasportare dall'uomo. Ryu notò che il vecchio era molto serio ed evitava di incontrare gli squardi dei giovani, quasi volesse evitare di lasciarsi sfuggire qualunque tipo di esclamazione. Probabilmente era vincolato a qualcuno e non doveva riferire loro dove li stesse portando ne tantomeno chi fosse in realtà Usanagi, se un gentiluomo o un criminale. Evitando qualsiasi tipo di pericolo, il vecchio li condusse alla sponda dove era situata la grotta in questione: al loro arrivo i tre notarono che le entrate erano ben tre e non una, come magari avrebbero sperato fosse. Scesi dall'imbarcazione, il conducente disse, quasi per incitarli a non continuare la missione

    CITAZIONE
    « Addio. »

    ° Oh-Oh, sembra che ci sarà da divertirsi... °

    Ryu era palesemente sicuro che quella non sarebbe stata l'ultima volta che si sarebbero visti, ma probabilmente l'uomo li avrebbe ricondotti dall'altra parte del lago, trionfanti e con in mano la testa di qualche sciamano. Ryu ora si concentrò sull'obbiettivo della missione, che ora sarebbe realmente cominciata. Avevano dinanzi tre entrate, tutte e tre possibili mezzi per giungere al laboratorio. Ryu lanciò un occhiata al capogruppo.

    CITAZIONE
    « Quindi, come potete vedere, ci sono tre percorsi. La cosa più efficace ed al contempo più pericolosa, sarebbe quella di dividerci. Tuttavia, come capogruppo, non me la sento di decidere. Se voi ve la sentite ci divideremo, altrimenti prenderemo la strada centrale. Mi rimetto nelle vostre mani. »

    Ryu decise, per la prima volta dopo le presentazioni al molo di Kiri, di parlare agli altri.

    " Mi sembra, seppur sia la miglior soluzione per trovare subito il laboratorio, che entrare divisi sia un'azione stupida. Ho un paio di argmenti per testualizzare la mia scelta: per prima cosa, una volta raggiunto il laboratorio, come potremmo comunicare agli altri che l'abbiamo trovato? Seconda cosa: se qualcuno venisse aggredito da troppi nemici, andrebbe certamente contro morte sicura; parlo in particolare a te, Yashimata, che preferisci il combattimento dalla lunga distanza, e quindi uno scontro ravvicinato con più persone ti metterebbe in difficoltà. Terza cosa: come avete ben notato, sanno come ci muoviamo e cosa facciamo; saremmo prede facili se fossimo tutti divisi e impossibilitati a comunicare. Io propongo di entrare nella strada centrale, come hai detto te, Yashimata, seguendo la formazione che prima ci hai illustrato: così facendo avremmo molte più possibilità di sopravvivere e di superare indenni la missione. La via centrale secondo me è la migliore poichè un laboratorio, di solito, è posizionato al centro di una grotta e non nell'angolino a destra; comunque questo lo scopriremo in futuro."

    Ryu avrebbe lasciato comunque scegliere al capogruppo, onde evitare polemiche e discussioni vane.


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Parlato Yashimata

    Parlato Sou
    Parlato Caronte

     
    .
  12. Sou Tamahome Kishuku
        Like  
     
    .

    User deleted


    ` T h r e e W a y s ? |
    T h i r d P o s t «
    C h a p t e r 3 / ? «

    La notte passò tranquillamente in quella stanza d'albergo, Yashimata fu l'unico a restare desto, sia per ponderare sulle informazione e sia come guardia, ma alla mattina, tutti svegli, espose il piano e rispondendo al Mikawa uscirono dall'albergo. Forse hai ragione Yashi...ma se c'è davvero qualcosa sotto col tempo arriveremo al nocciolo di tutto. All'uscita dell'edificio si ritrovarono davanti uno della scorta di Usanagi, sempre come gli altri vestito alla perfezione e tirato a lucito all'inverosimile, ciò che lo preoccupava non era l'aspetto dell'uomo, ma la precisione e la puntualità con cui aspettava i 3 fuori dall'albergo, come se monitorassero i loro movimenti, sicuramente anche gli altri 2 se ne erano accorti, ma tacque comunque. Usanagi o chiunque esso sia ha sicuramente il controllo dell'intero villaggio, hotel compreso. Usciti dall'hotel, l'uomo li condusse a bordo di una carrozza, saliti, subito risaltò agli occhi la luminescenza dell'interno, pareti d'oro tempestate di rubini, e ogni comfort si potesse avere in un simile mezzo di trasporto, solo la carovana sarebbe costata più di tutte le abitazioni dei villaggiani, anche se era solo il frutto di scambi di prostitute illegali e probabilmente anche qualche traffico di droga avevano fornito il denaro necessario per tanto lusso. Cheppalle. Poi partirono.

    [...]

    Il viaggio tirò dritto tranquillamente, solo il vento era irrequieto, ma nient'altro, d'altronde, la carrozza era così pesantemente adornata che era difficile cadesse o quant'altro, all'arrivo, accompagnati dall'uomo in nero, raggiunsero la riva di quello che sembrava un fiumiciattolo. E questo chi è ? Nell'acqua, con una barchetta penosa, peggio della barca con cui il gruppo era giunto alla Pioggia, vi era un vecchio con la barba lunga che si avvicinava alla sponda per poi salutare il trio. Il Traghettatore ? Non torneremo vivi ? Il Sole è già alto ? Questo è suonato. In silenzio, seguendo gli altri due, salì distande dai suoi compagni per equilibrare il peso per paura che la barchetta di ribaltasse. Ah bene, proprio stabile sto coso, i buchi tappati con le gomme...ma non potevo rimanere a lucidare lance ?!? Stranamente il vecchio, da prima cordiale, gettò un occhiataccia sui 3, sicuramente sapeva qualcosa, e si stava forse preoccupando per i giovani, ma fino all'arrivo non aprì bocca.

    [...]

    Addio. Rispose in egual modo al vecchio che con aria crucciata pian piano si allontava dal punto di sbarco, fortunatamente si dimostrò all'altezza di pagaiolo, evitando scogli e bestie marine senza provocare troppi fastidi agli altri, per poi giungere davanti l'antro della grotta, formata da un grande roccia simile ad un vulcano, davanti all'entrata vi era posto un cartello piuttosto vecchio di avvertimento con il classico "Danger" scritto sopra, che provocava un cigolio fastidioso e ripetitivo. Aaah non ne posso più, mi fa' impazzire. Preso dalla collera, estraendo una wakizashi, tirò un colpo netto alla catena del cartello recidendola e ponendo fine al cigolio. Ecco, tanto se facciamo piazza pulita, non servirà più st'avviso. Detto ciò continuò il passo con i compagni, fino a raggiungere una triforcazione, tre strade, e loro erano tre, subito intervenì il capogruppo spiegando che sarebbe stato meglio proseguire come la formazione prestabilita passando dalla via di mezzo, al seguito anche Ryu concordò esponendo motivazioni più che valide, ed infine, prese parola anche lui. Sono d'accordo anch'io, più siamo e meglio è, e comunque, se è vero che Usanagi è immischiato direttamente con questa setta, non penso che gli converrebbe farci cadere in trappole o quant'altro dato che gli serviamo per i suoi scopi no ? Vada per la via di mezzo, come precedentemente deciso, sarò io l'aprifila. Detto ciò, si sarebbe messo in testa al gruppo, ed dirigendosi nell'entrata pattuita, avrebbe continuata per quel percorso, sperando di raggiungere, la meta ultima.

     
    .
  13. M e r i u `
        Like  
     
    .

    User deleted


    La decisione venne presa dai tre Shinobi che, con l'intervento di Hayabusa, siglarono il loro piano. Il corridoio centrale. Avevano scelto di entrare in tre, di affrontare i pericoli tutti insieme e di non dividersi, per non andare incontro a morte certa. Stavano per accedere in un posto dal quale non sarebbero più potuti tornare indietro. La grotta a cui stavano accedendo era buia, sporca e colava acqua da tutte le parti. I pipistrelli la abitavano e facevano il loro strano verso in continuazione, rompendo la possibile quiete dei visitatori. I tre procedevano lentamente e facevano ben attenzione a tutto ciò che succedeva, soprattutto Hayabusa e Sou, che vigilavano nel loro campo d'azione. Avrebbero percorso 10 m circa, prima di scoprire che qualcuno abitava quell'orribile posto. Dei respiri. Affannosi e lenti. Si presumeva fosse un malato. Occhi come un diavolo, che si scorgevano nell'ombra. Ad un certo punto, senza farsi vedere, quest'ultimo accesso, con un colpo alcune candele, poste al muro, sul soffitto. Ovunque insomma. La luca regnava ora nella sala.
    image

    « Chi siete voi ? »


    L'interrogativo del bambino, che avrebbe in parte spaventato gli Shinobi, anche per il tono con il quale era stata pronunciata la frase. Era macabra quella scena. Come poteva un uomo, mettere in quelle condizioni un altro essere umano ? L'interrogativo da porsi era doppio. Come si poteva far ciò ad un bambino ? Il piccolo era stato modificato. Il suo DNA alterato e gli erano state inserite delle lance e dei dispositivi "animati" in tutto il corpo, che ne conservavano la vita e lo mantenevano giovane. Il tutto era stato realizzato grazie al supporto del chakra del ragazzo stesso, che era un ninja prodigio prima di essere trasformato.
    CITAZIONE
    Nome: Hiroyoki Nakuma
    Grado & Energia : Chunin Blu
    Forza : 475
    Velocità: 400
    Resistenza: 350

    « Andate via ! »


    Non possedeva nessuna Abilità al momento della trasformazione in bestia. Alzò la testa, quasi con violenza e rancore. Scattò verso quelli che oggi sarebbero stati i suoi avversari. Una volta che giunse davanti a Sou, fece una sorta di giro di 360° per muovere le lance perforanti che aveva in corpo. Avrebbe dunque provato a colpire il Mikawa, sfruttando le angolazioni della lancia conficcata nella schiena, che usciva da quest'ultima, che aveva una potenza di taglio pari ad una Wakizashi. Avrebbe mirato in linea obliqua, a procurare al Mikawa una ferita che andava dalla spalla destra al polpaccio sinistro. Qualora, si fosse spostato, i suoi compagni ne avrebbero risentito. Subito dopo aver tentato di portare a compimento l'attacco, Hiroyoki, fece un salto, sopra alle teste degli Shinobi, con velocità piuttosto elevata. {Vel : 400 }. Non sarebbero stati in grado nè di ferirlo durante la manovra, nè di procurargli delle ferite gravi. Giunse a terra con estrema velocità e postura. Estrasse qualcosa dalle tasche del piccolo giubbotto bianco che indossava. Era una cartabomba. La collegò ad un Kunai [Slot Azione] e lanciò entrambe sul soffitto, che distava circa 1m e mezzo dagli Shinobi.
    SPOILER (click to view)
    Cartabomba Livello II [Bomba]
    (Attacco 80)
    (Costo in Crediti 60)

    Le cartabombe sono dei piccoli fogli sui quali è incisa una formula. Esistono differenti tipi di cartabomba, ma principalmente sono due tipi:
    -Cartabomba Normali, che esplode dopo tre secondi dopo aver immesso il chakra sulla formula.(in questo modo non ti salta la mano)
    (Il chakra necessario per attivare la formula sono le seguenti: Consumo 1/2 Basso per Livello 1 e 2, ma per il Livello 3, Consumo Basso.)
    -Cartabomba a Timer, che esplodono ad un certo tempo dopo aver immesso il chakra. Il tempo varia dalla quantità immessa di questi.
    (Il chakra necessario per attivare la formula, è la stessa quantità di una cartabomba normale, ma per ritardare i tempi dell’esplosione servono in aggiunta; Consumo Bassissimo per ogni turno dopo aver sistemato la cartabomba.)
    [Livello 2: provoca un'ustione di grave identità e una ferita media sul corpo dell'avversario - Capace di far saltare una roccia di medie dimensioni]
    Poi, con estrema potenza, con l'aiuto di un
    Basso di chakra, concentrato nel piede, Hiroyoki mirò al petto o alla schiena di Hayabusa ( qualora non si fosse girato ), al fine di scaraventarli verso il fondo del tunnel e chiuderli tramite il crollo nel soffitto. La struttra stava su ben salda e le conseguenze avrebbero comportato solo la frana del soffitto in una zona di 1x1m, senza causa perciò danni mortali agli Shinobi, solo qualche ferita non troppo grave. Avrebbero avuto pochi secondi dopo il lancio della CartaBomba da parte del Chunin. Pochi secondi per fuggire o creare una strategia adeguata. Subito dopo, il Chunin corse verso l'uscita, lasciandosi alle spalle gli Shinobi. Sarebbero riusciti a scappare e riprendere il ragazzo trasformato, o sarebbero stati sommersi dalle roccie ?


    CITAZIONE
    Chakra Residuo Hiroyoki : 210/220

     
    .
  14. Hayabusa15
        Like  
     
    .

    User deleted


    image



    I tre entrarono rapidamente nella via centrale, dopo essersi posizionati nella formazione scelta dal capogruppo Yashimata. Davanti Sou conduceva il piccolo gruppetto in direzione ignota, col buio che regnava sovrano: grazie alla loro vista i due apri e chiudi fila riuscivano bene o male a vedere, mentre al centro il capogruppo non mostrava particolari problemi a muoversi nell'oscurità, quasi possedesse una super vista. Ad un certo punto, dopo circa una decina di metri, Sou si arrestò e di conseguenza tutto il gruppo rimase lì fermo ad attendere; dei respiri, privi di qualsiasi forma umana, echeggiavano nel piccolo cunicolo dove erano situati i tre shinobi: improvvisamente le luci, poche piccole candele presenti sui muri, si accesero, mostrando ai ninja l'oscura presenza che sorvegliava quell'entrata. C'era un bambino, dall'età di circa 6 anni, nel quale erano conficcate una lancia ed altre strane diavolerie; la visone era macabra, orribile: era impossibile non provave pietà e paura dinanzi ad un bimbo del genere, mutato da scienziati spietati e senza scrupoli. Il tutto era misto al fatto che loro avrebbero dovuto porre fine all'esistenza di quella bestia immonda.

    CITAZIONE
    « Chi siete voi ? »

    Le parola tuonarono nel cunicolo; Ryu mise la mano sull'elsa della spada pronto a fronteggiare il nemico, qualunque fosse stata la sua forza. Il bambino sembrava spaventato, confuso: dentro le sue parole non c'era solo rabbia ed aggressività, ma anche un qualcosa di infantile. Nonostante la sua pericolosità, Ryu provava un senso di misericordia verso il bimbo: se quei pezzenti non gli avessero mutato il DNA, ora probabilmente sarebbe un ragazzino qualunque, magari un potente e meritevole ninja.

    CITAZIONE
    « Andate via ! »

    Dopo quelle parole il bimbo alzò lo squardo verso i tre, mostrando a tutti i suoi terribili occhi infuocati. Con velocità disumana il nemico si avvicinò al gruppo, dove a testa c'era Sou. Il bambino dallo squallore terribile eseguì una rotazione di 360° con il corpo, tentando di colpire l'aprifila con la lancia conficcata nel suo tenue petto. La velocità era incredibile, probablmente era molto più forte di loro: Sou tentò una schivata che Ryu, tuttavia, non riuscì a vedere a causa della presenza di Yashimata in mezzo; probabilmente il colpo non era stato fatale, poichè Sou rimanne in piedi e i tre videro il bambino saltare in aria, eseguendo un'acrobazia in volo, per atterrare alle spalle del gruppo. Ryu, che nel frattempo si era voltato, vide che la creatura aveva estratto una cartina ed un kunai per poi lanciarli uno legato all'altro sul soffitto. Ryu volle dire che era una cartabomba, ma in quel momento la creatura tentò l'affondo nello stomaco di Ryu con un poderoso ma soprattutto velocissimo calcio: Ryu non poteva evitarlo, vista la sua poca abilità nella difesa, così dovette ricorrere al sistema più stupido ma in quel momento il più adatto per sopravvivere. Ryu concentrò in quella piccola frazione di tempo un basso [+ 3 tacche] nello stomaco e posizionò dinanzi al suo corpo entrambe le braccia, affinchè formassero una specie di X. Il colpo, come Ryu aveva presupposto, era potentissimo: durante l'impatto Ryu percepì la frattura di molte sue ossa, comprese quelle delle braccia.

    " Argh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! "



    Ryu venne balzato indietro; il respiro si faceva sempre più difficile e irregolare, il corpo reggeva a stento il dolore, la mente stava via a via svanendo in una nebulosa priva di qualsiasi pensiero. Al cazzo il suo Clan, a puttane le sue abilità: la sua vita stava svanendo in quell'attimo, 18 anni buttati al vento in un solo secondo...

    Non ebbe nemmeno il tempo di ripensare ai suoi genitori....

    La sua vita, forse, finiva qui.....

    ...
     
    .
  15. Sou Tamahome Kishuku
        Like  
     
    .

    User deleted


    ` B l o c k e d ? |
    F o u r t h P o s t «
    C h a p t e r 4 / ? «

    Inizialmente qualche dubbio lo aveva avuto, prendere la strada di centro gli metteva un po' d'ansia, come quella tipica sensazione inconscia di pericolo, ma andare contro sia il capogruppo che l'altro compagno sarebbe stato inutile, anche perché non avrebbe voluto prendere una strada per conto suo, man mano si tranquillizzava sperando che quella fosse la strada giusta. Spero proprio di non beccare trabocchetti o trappole varie. Pensava mentre attentamente tastava il muro che aveva sulla sinistra e lentamente metteva un piede dopo l'altro cercando di evitare qualche eventuale marchingegno a pressione. Ehi ma cos'è quest'odore ? Sempre più che continuava ad avanzare, sentiva distintamente quel tipico odore di sangue fresco, quindi, come se nulla fosse, attivò la sua innata [Basso] percependo poi distintamente quel suo elemento, forse erano arrivati all'entrata della grotta e il sangue a terra lo allarmava, ma tutt'ad un tratto si bloccò, e con aria cupa disse bassavoce ai compagni. Ragazzi, percepisco sangue...in movimento, forse abbiamo compagnia. Disse per poi avanzare e con l'avvacinarsi sempre di più alla percezione del sangue, si potevano sentire distintamente respiri affannosi, fino a quanto, dopo qualche passo, fu a tutti visibile il bambino con la lancia conficcata nello stomaco che lo trapassava da parte a parte, forse una parvenza di vita, occhi infernali, tutto ciò che faceva era incutere terrore. Oh cazzo. Il luogo era pieno di candele accese, e al proferire del bambino le fiamme si mossero spasmodicamente, la domanda fu più che lecita, una domanda riguardante la loro presenza in quel luogo. Bhè ecco... Un'altra intimazione da parte dell'essere interruppe la sua frase, stava cacciando via i 3. Scusa ma... Non fece in tempo a finire la frase che subito il bimbo scattò contro di lui con una velocità pazzesca, per poi fare un giro su se stesso ed usare la lancia che era conficcata dentro di lui per tirare un fendente contro il Mikawa. Dannazione! Celermente estraendo le due wakizashi e puntandole al muro di destra con forza bloccò il poderoso colpo per poi scomparire da davanti a lui compiendo un salto acrobatico per ritrovarsi dietro al gruppo. Non ti lascio scappare bastardo. Velocemente, dopo aver riposto le waki, si slacciò i pesi [Vel 360], per poi convogliare [Basso] nelle gambe in modo da raggiungere il massimo della sua velocità [Vel 435] ed infine scattare sulla sinistra utilizzando la parete rocciosa come appoggio aderendo perfettamente con il chakra mandato ai piedi [Bassissimo], nel frattempo il nemico aveva tirato un kunai con una cartabomba legata al soffitto e aveva sferrato un calcio a Ryu. Oh cazzo, vuole chiuderci dentro, devo salvare Ryu! Schizzando velocemente afferrò Ryu il quale aveva subito un durissimo attacco dal bambino e stava lentamente perdendo lentamente i sensei. Ora ti porto fuori. Yashi! esci sbrigati! In poco meno di 3 secondi tutti erano fuori dalla grotta che a causa della cartabomba lanciata da quell'essere si chiuse completamente, durante quel breve lasso di tempo si persero le tracce del nemico, ma lui percepiva distintamente il sangue che sgorgava e macchiava il suo corpo, nel mentre, trovato uno spazio liberò poggio Ryu delicatamente che ormai aveva perso i sensi. Yashi, tutto a posto ? Ryu ha preso un colpo piuttosto forte, ma non rilevo perdite di sangue esterno, mentre sulle braccia ci sono evidenti lividi, segno che le ossa si sono rotte e hanno invaso i vasi sanguigni, speriamo che non sia danneggiato gravemente anche lo stomaco, altrimenti lo perdiamo. Comunque, sento distintamente il sangue del bambino che si allontana di corsa, è entrato nella grotta di destra, non ha scampo, andiamo a spaccargli il culo!

     
    .
21 replies since 25/12/2007, 16:57   621 views
  Share  
.