Adunata Medica

[QdV]

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  1. Ratty
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    ADUNATA MEDICA




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    CITAZIONE

    Quest di villaggio



    Partecipanti: Nessuna limitazione
    Requisiti minimi: Residenza a Konoha - Abilità convenzionale “Abilità mediche Base”

    Intervallo di post: 10 giorni – Impossibilità di proroga

    Premio: Utilizzo della tecnica delle mani curative
    Bonus: In caso di prova notevole, alcuni shinobi potranno entrare nello staff dell’ospedale. Solamente coloro che fanno parte attivamente di tale struttura potranno continuare la strada di ninja medico, sviluppando da chunin il miglioramente nelle arti mediche.

    Nota: Tutti gli shinobi della foglia che non partecipano a questo evento perderanno il diritto di possedere la tecnica delle mani curative, e verranno privati della stessa.

    Anche nel paese più pacifico e prosperoso dell’intera accademica, anche in una fiacca giornata mite con il cielo terso da qualsiasi nefasta nuvola una campana d’allarme all’ospedale avrebbe avvertito tutti gli shinobi con un minimo di conoscenze tali a riconoscere le motivazioni del rumore che aveva spezzato la quiete mattutina di un veloce e immediato richiamo all’ospedale della foglia.
    Un emergenza.

    Solamente questa motivazione avrebbe dovuto spingere gli shinobi interessati a svolgere il loro compito morale che il campo della medicina, sebbene a livelli minimi, gli avrebbe dovuto infondere. Solamente quando raggiunto un gran numero di ninja qualcuno si sarebbe degnato di spiegare la situazione.





    OT
    Presentazione adeguata agli eventi e la situazione, specificando lo stato d’animo del proprio PG e interesse in tale evento della foglia, completamente inusuale.
    Eventuali chiarimenti in QUESTO topik.
    Postate, inoltre, le vostre generalità, includendo anche il link alla scheda del PG.
    /OT
     
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  2. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post di Presentazione>>
    *The medic experience begins*




    L'invito tanto atteso

    Era una giornata mite, con il cielo libero da qualsiasi nuvola, stava come sempre allenandosi nel giardino di casa sua con i soliti manichini per le arti marziali. Dopo aver colpito l'ultimo superstite, che, coraggiosamente si era offerto, per testare le ultime sue strategie di lotta, sentì l'uscio della porta di casa, aprirsi e chiudersi subito dopo.

    /Strano visto che non aspetto visite...papà è fuori per una missione urgente non penso l'abbia già portata a termine./

    Decise quindi di andare a vedere,assunse un comportamento guardingo ed entrò dentro casa raggiunse il salotto e trovò suo padre che stava tranquillamente seduto sul divano. Gli chiese come mai fosse già di ritorno. Gli disse semplicemente che aveva compiuto il suo dovere.
    Comunque,aggiunse che era passato solo per informarlo che all'ospedale stavano iniziando i corsi per approfondire le abilità mediche a cui si era interessato durante i corsi genin.
    Sasori alla notizia rispose che sarebbe andato subito all'ospedale. Così salutò il padre ringraziandolo per le preziose informazioni che gli aveva comunicato.

    Prima di partire alla volta dell'ospedale, si fece una bella doccia, indossò il suo bel completo del clan, prese tutto l'equipaggiamento necessario, salutò suo padre ed uscì di casa.

    /Chissà cosa approfondirò durante questi corsi all'ospedale. Bah, spero di fare una bella figura. Mi applicherò al massimo./

    Con questi buoni propositi, percorse velocemente la strada che da casa sua nel quartiere degli Uchiha portava al centro di Konoha, dove poco distante sorgeva l' ospedale.
    Era ansioso di apprendere nuove nozioni su quell'argomento che aveva trovato interessante e utile sia per sè sia per salvare le persone a lui care o comunque per lui molto importanti. Voleva fare e dare il meglio di sè stesso. Sentiva che questa scienza lo interessava e lo stimolava.
    Mentre pensava questo, accelerò il passo, non voleva fare tardi a quello che si apprestava ad essere un' ottima giornata.

    Per strada non fece caso ai passanti, voleva assolutamente arrivare per tempo. Odiava aspettare e far aspettare. Così percorse in fretta e furia le strade che conosceva ormai a memoria con le sue vie e con i suoi negozi. Così arrivò finalmente all'ospedale di Konoha che si stagliava alto nel cielo.
    Si avvicinò all'entrata della struttura, sentiva una campanella che suonava, ed incuriosito, guardò attraverso una finestra che dava sul corridoio dell'ospedale: vide un gran fermento di persone che andavano e venivano. Non capì cosa stava succedendo. Pensò probabilmente che il personale fosse occupato nelle loro quotidiane faccende.
    Quindi non vedendo nessuno al di fuori della struttura, decise di entrare nell'ospedale anche per cercare di capire per quale motivo la campanella suonava ancora.


     
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  3. Francis Roines
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    Emergenza Medica

    Iron era ancora in missione, nessun nuovo Jyakushin aveva bisogno di imparare a sbloccare la nostra abilità speciale, nessuna nuova missione mi era stata affidata: era il momento giusto per spingere Alexandra a farmi entrare in ospedale. Stavo preparando il discorso e passeggiavo tranquillamente verso l'ospedale per poterglielo riferire. "Alexandra-sama, onorevole Capoclan, abbiamo lo stesso sangue che scorre nelle vene. Ho studiato tanto e non capisco perchè ancora non mi avete fatto entrare a pieno titolo nell'ospedale...No, però così è troppo formale...Magari è meglio: Ehi Alex, quanto tempo! Senti, non è che ci sarebbe un lavoretto per me all'ospedale? Dai, siamo anche parenti..." mi ripetevo il disorso a mente, mentre uscivo fuori dal Quartiere Jyakushin, cercando di trovare il modo giusto per spiegare al mio Capoclan quanto volevo essere riconosciuto come Ninja Medico. Ero dell'idea, infatti, che se anche un Ninja per definizione è un assassino, il suo scopo primario è comunque quello di aiutare la gente, di fare di tutto per proteggere il suo villaggio, le persone a lui più care. E gli ideali Jyakushin alimentavano questa mia idea, parlando di protezione della natura, di protezione di Konoha. Ed era anche per rendere un servigio a Konoha, per avvicinarmi agli ideali del Primo Hokage, che avevo voluto intraprendere quella carriera.

    Improvvisamente partì l'allarme, una campana continuava a suonare incessantemente. Il suono proveniva dall'Ospedale. "Che sia successo qualcosa?" pensai, mentre accelleravo il passo, iniziando praticamente a correre per raggiungere la mia meta il più velocemente possibile. L'allarme dell'ospedale non risuonava da una vita. Io stesso non l'avevo mai sentito suonare durante il breve corso della mia esistenza. Doveva essere successo qualcosa di estremamente grave, che richiedeva dunque un aiuto adeguato.

    L'allarme continuava a suonare e più mi avvicinavo all'ospedale più vedevo gente accorrere. Arrivati alla struttura molta gente era oramai accorsa per sapere cosa stava succedendo. Dimenticai del discorso da fare ad Alexandra, dimenticai la ragione per cui ero giunto in quel posto. "Io posso aiutarli, ho studiato tanto. Posso finalmente rendermi utile a Konoha...". Subito mi feci avanti e mi presentai, offrendo formalmente di aiutare gli effettivi dell'ospedale.

    <<yoshikuni Jyakushin Shun a Rapporto. Se posso esservi utile ho qualche conoscenza nell'ambito medico>>

    Avrei detto, al primo Medico o effettivo dell'Ospedale che sarebbe passato di la per spiegare la situazione. Dentro di me intanto fremeva l'eccitazione, alla prospettiva che avrei potuto essere scelto per salvare vite umane sentivo nascere dentro di me una forza d'animo che prima era assopita.

    SPOILER (click to view)
    Tabella Informativa
    Nome Utente: Francis Roines
    Nome PG: Yoshikuni Jyakushin Shun
    Grado & Energia: Genin Rossa
    Abilità Mediche: Base
    Link Alla Scheda: Scheda Yasai
     
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  4. ° Monkey D. Rufy °
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    Emergenza?!?!?



    Il sole era già alto da tempo quando mi svegliai. Lentamente scesi le scale e mi diressi in cucina , ove trovai il signor tenzo e la signora Anko.

    « Buongiorno »


    dissi sbadigliando e stropicciandomi gli occhi. Mentre mi apprestavo a fare colazione, da dietro a giornale comparve il volto del signor tenzo.
    CITAZIONE
    Senti ragazzo, Anko ha bisogno di un po di verdura fresca non potresti andarla a comprare te? ci andrei volentieri io se non dovessi aggiustare la grondaia

    Mi sedetti e con voce molto assonata risposi

    « Certo signor tenzo, ci andrò dopo colazione »


    il signor tenzo mi guardo , e disse seccato
    CITAZIONE
    quante volte di devo dire Taka di non chiamarmi signor. Mi fai sentire vecchio

    « Okay, Tenzo »


    dissi come per fargli un favore. Nutrivo molto rispetto per loro che mi avevano accolto come un figlio in casa loro. Nel giro di poco, mi lavai e mi preparai per uscire e ben presto fui per le vie principali di Konoha. La città brulicava di persone, le strade erano affollatissime e muoversi era un impresa. Arrivato al banco di frutta e verdura mi misi in fila e dopo circa mezz'ora riuscii ad uscire grondante di sudore.

    « Ma guarda te che caos che c'è oggi, beh tenzo e anko dovranno aspettare per la verdura, vado a riposarmi un pò »



    Concentrai un [consumo bassissimo] nelle piante e attivai il controllo del chakra I . Lentamente cominciai a scalare il muro e rapidamente arrivai sul tetto di una casa. Appoggia la busta in terra e mi distesi sul tetto, osservando le nuvole e sonnecchiando.

    « Che bello qui, devo venirci più spesso, si sta proprio bene »



    Lentamente, le palpebre cominciarono a chiudersi, tutto sembrava più offuscato e presto mi addormentai. Subito dopo, il rumore di una grande campana, mi rimbonbò nella testa.

    « Ma che cavolo succede? »



    dissi un po arrabbiato. Rimasi in silenzio qualche secondo per capire da dove provenisse quel suono fastidioso e presto capii tutto. Era l'ospedale che chiamava aiuto. Mi alzai rapidamente e scesi subito dall'abitazione su cui riposavo e cominciai a correre verso l'ospedale. Giusi presto all'ingresso dove trovai già due shinobi ad aspettare.

    « Ma che cavolo succede? non è un emergenza? »



    rimasi fermo, vicino l'ingresso dell'ospedale aspettando che qualcuno mi illuminasse su cosa fosse avvenuto.


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    Nome Pg: Taka Jyakushin
    Grado ed Energia: Genin Verde
    Scheda: Scheda
     
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  5. t1m0
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    Una giornata cominciata male..




    n rumore di cocci rotti. Mio fratello che urla e inizia a piangere. Mia madre che, imprecando contro di lui, m’impone di accompagnare quello scimunito di mio fratello all’ospedale. Per giocare con una scodella, l’aveva fatta cadere e un frammento lo aveva tagliato all’altezza della caviglia. Una ferita da niente, bastava un cerotto per sistemarla. Ma non ci sono state ragioni. Dovevo alzarmi dal letto e portarlo all’ospedale. Poteva cominciare peggio la giornata?



    -Ma proprio oggi ti devi tagliare eh? Io devo ancora capire come hai fatto, poi un giorno me lo spiegherai, ora però andiamo, non ho tempo da perdere.



    Prima di uscire, gli applicai una fasciatura spartana al piede ferito, me lo caricai sulle spalle e m’incamminai verso l’ospedale. Il mio fedele animale Bau mi seguì in questa passeggiata. Non pensavo di rimanere fuori casa per molto tempo. Più che altro non ne avevo assolutamente voglia. Speravo di trovare al nosocomio subito un ninja medico che potesse sistemare quella ferita da poco che tanto stava disturbando il mio piccolo peso sulle spalle. Non vedevo l’ora di tornare a casa e rimettermi nel letto a dormire. Oppure mi sarei buttato sul prato e mi sarei messo a guardare il cielo.
    Senza impegni accademici, le mie giornate passavano stancamente buttato tra il letto e la poltrona, oppure passate girando per strada senza una meta e senza un perché. Non potevo aspirare di meglio. Era la vita che ho sempre sognato..
    Sfortunatamente, però, non avrei potuto fare ciò che volevo in breve tempo. C’era molta gente all’ospedale, chi più chi meno con problemi più gravi di quello di mio fratello. Mi toccava aspettare, purtroppo. Era l’alternativa peggiore che potevo immaginare e, puntualmente, si avverò. Mi misi appoggiato al muro e misi le mani in tasca. Per passare il tempo mi misi a contare le mattonelle del pavimento, solo per tenere occupata la mente. Mio fratello, ancora gonfio del pianto, si era messo seduto per terra e anche lui, molto pazientemente, aspettava il suo turno.



    ..Che palle..



    [..]



    Un suono che non mi sarei mai sognato di udire. Dallo stesso ospedale le campane suonavano come mai avevo sentito prima nella mia giovane vita. Però mi avevano spiegato cosa quella tetra melodia voleva dire. Stava accadendo qualcosa di grave e quel suono era solo un modo per radunane il prima possibile tutti gli shinobi con un minimo di conoscenze mediche per apportare il loro aiuto. Ed io ero uno di quelli. Conoscevo qualche cosa, non avevo ancora raffinato la mia esperienza, ma sicuramente potevo essere utile alla causa.



    -Tu rimani qua con Bau, non appena qualche anima pia ti cura quel graffietto torna subito a casa. Dì alla mamma che sono rimasto in ospedale a causa di un’emergenza. Io ora devo scappare.



    Lasciai mio fratello con il lupo e mi diressi nei corridoi dell’ospedale in cerca di un medico a cui prestare il mio aiuto. Immaginavo che la situazione fosse grave Ne vidi uno, che correva nella direzione opposta alla mia. Lo fermai.



    -Timosaki Nara, del villaggio della foglia. Ho delle conoscenze mediche di base, sicuramente vi potrò essere d’aiuto. Che è successo?



    Attesi una risposta, con il cuore in gola. Non mi era mai capitato di vivere così in prima persona un evento simile. Avevo anche un po’ di paura. Non sapevo niente di quello che stava succedendo, era tutto così misterioso e terrorizzante. Ma non potevo rimanere con le mani in mano. Il dovere mi stava chiamando e non potevo tirarmi indietro.






    CITAZIONE
    Nome utente / pg: t1m0 / Timosaki Nara
    Grado ed energia: Genin verde
    Scheda:Scheda



    Edited by t1m0 - 9/1/2008, 15:37
     
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  6. [Areiz] no [Kudo]
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Narrato
    "Parlato"
    § Pensato §


    [Village’s Quest]
    …Medical’s Emergency…
    …The beginning of a new adventure for the young Kudo…




    U
    na giornata come tante, un cielo azzurro, nuvole bianche dalle svariate forme, rondini dal colore nero che planavano nell’aria verso i loro nidi su quei frondosi alberi sempre verdi che da sempre caratterizzavano il pacifico villaggio di Konoha.

    Sdraiato sull’erba che costeggiava un lieve ruscello, fissava il cielo con aria spaesata e smarrita, soprattutto assente, come se la sua mente era rivolta a qualcosa di diverso dalla realtà. Un filo d’erba spuntava dalle labbra e scendeva fin al mento. Capelli biondi ed occhi azzurro intenso, Areiz era una rarità tra coloro che abitavano il villaggio, tipicamente dai capelli castani e dagli occhi neri o marroni.

    Un filo di brezza spazzò l’aria , muovendo l’erba simultaneamente. Il ragazzo sembrò tornare alla realtà, leggermente sorpreso. Guardò a destra, poi a sinistra, per poi tornare a fissare il cielo.
    Le nuvole avevano le forme più svariate: cavalli, pecore, cani, tigri, ma una sola attrasse la sua attenzione. Un collo allungato, ricco di scaglie, come se fosse squamoso, spuntoni sulla parte superiore del capo, denti aguzzi e occhi freddi, serpentini: un drago.

    Rigirò tra le labbra il sottile stelo d’erba, poi si alzò, portando un mano sul ginocchio destro, mentre l’altra alla fronte per ripararsi dai forti raggi del sole, spuntato da dietro un nuvolone bello grosso.

    “Non ce la faccio più!”.

    Si alzò di scatto, il pugno chiuso per la rabbia, dando un calcio ad un sasso, che volò dritto nell’acqua.

    “È troppo tempo che non accade nulla!Non posso rimanere fermo così a lungo senza allenarmi…senza esperienza alcuna”.

    Abbassò lo sguardo verso la mano destra, in testa subito il ricordo, quel ricordo. Una scolaresca sotto una grande quercia si avviava verso l’atrio, un ragazzo dai capelli bicolore veniva fermato da un allievo, una richiesta…una promessa.

    “…non è ancora il momento”.

    Si disse triste, ancora sicuro delle sue lacune, delle incertezze che duramente cercava di eliminare per diventare più forte, più maturo. Solo quando avrebbe raggiunto quel livello, sarebbe andato alla ricerca del maestro.

    […]



    Camminava lentamente, le mani nelle tasche, ma qualcosa non quadrava. Il villaggio era in agitazione e soprattutto molto rumoroso, con una folla di persone che correva al richiamo di una campana, che squillava sonoramente. Un’emergenza all’ospedale!Era il segnale di richiamo per tutti coloro che , anche se ancora inesperti, possedevano un minimo di conoscenze della medicina e dell’anatomia. Un sorriso a trentadue denti si allargò sul suo volto, le sue preghiere erano state esaudite. Forse in cielo c’era un dio che lo apprezzava…scattò rapido dirigendosi verso il grande edificio bianco.

    […]



    Vi erano molte persone che accorrevano, davanti agli enormi cancelli c’erano varie persone che attendevano di entrare, mentre venivano smistate dagli infermieri. Quando arrivò alle porte , uno di loro , vestito di un lungo camice bianco, con voce forte e autorevole gli chiese:

    CITAZIONE

    “Dati e ruolo!”


    La sua voce si levò mistica, carismatica e leggermente preoccupata:

    “Areiz Yondaime Kudo, Genin della Foglia”.


    Indicò il copri fronte.

    “Per quant scarne, posseggo alcune conoscenze di base dell’arte medica e di alcune erbe…potrei essere d’aiuto”.

    Annuì con il capo a rafforzare la sua risposta, infondendo sicurezza nel gesto, per mostrare decisione e umiltà, due delle caratteristiche più importanti di un ninja. L’uomo lo osservò un attimo, poi esclamò:

    CITAZIONE

    “D’accordo entra!Forza, veloce!”


    Fece segno con la mano verso l’enorme porta a due battenti. Senza esitare, si lanciò in questa nuova avventura.


    CITAZIONE
    Nome Utente: [Areiz] No [Kudo]
    Nome PG: Areiz Yondaime Kudo
    Grado: Genin Gialla (in addestramento Verde)
    Abilità convenzionali in possesso: Arti Mediche Base, Conoscenza delle Erbe Base
    Link Scheda:Scheda Areiz

     
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  7. sweethinata
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    Post di Presentazione 1/1



    Emergenza a Konoha



    Una mattina limpida e serana, il cielo azzurro e senza nuvole; sul tranquillo villaggio del fuoco tutto sembrava trascorrere in modo sereno.

    Quella mattina Sori si era alzata piuttosto presto e di buona ora era uscita come da abitudine. E così sempre Shiraki sensei le aveva commissionato qualche cosa da fare; stavolta sarebbe dovuta arrecarsi all'ospedale del villaggio e là consegnare una messiva.

    La zona clan non distava poi così tanto dalla struttura ospedaliera. Un grosso giardinetto conduceva all'entrata dell'edificio.

    Sori si fermò un attimo ad ammirare la struttura. . .

    image

    Ad un tratto la quiete mattutina fu interrotta dal suono repentino di una campana. . .

    Un emergenza! Che sta succedendo? pensò la kunoichi. Si guardò attorno; nessuno sembrava voler intervenire, eppure la situazione richiedeva una decisione immediata.

    Un posso esitare, disse tra se e se la ragazza. . .

    Senza alcun indugio la piccola Hyuga si precipitò all'entrata dell'ospedale. . .

    Qualcuno sicuramente sarebbe intervenuto a dare una spiegazione. . .


    SPOILER (click to view)

    Nome utente : SweetHinata
    Nome pg : Sori Hyuga
    Villaggio di provenienza : Konoha
    Link Scheda : Scheda di Sori Hyuga
     
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  8. Ratty
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    CARRO
    Prime Informazioni



    Finalmente si era raccolta un piccolo gruppo di persone all'ospedale, richiamati appunto dall'incessante suono che incrinava il normale ordine di Konoha. Coloro entrati all'interno del rinomato ospedale della foglia, avrebbero potuto notare un grande fermento tra i ninja, che laboriosamente correvano avanti ed indietro senza apparentemente meta; solamente uno, colui che poi si sarebbe occupato di loro, sembrava più calmo rispetto agli altri e agiva normalmente. Per coloro rimasti fuori, questo infermiere si sarebbe appena sporto dalla porta per urlare di entrare all’interno della struttura. Sarebbe stato in quel luogo che avrebbero spiegato quali le motivazioni di quella straordinaria adunata, del tutto discrepante con la tipologia di problemi che affliggeva il villaggio della foglia. Quando finalmente tutti quanti riuniti lo stesso medico che si era impegnato a richiamare la cerchia di ninja, avrebbe spiegato cosa stava avvenendo.

    « Pochi, proprio pochi.. — constato sconsolato, nella speranza che continuando a risuonare quell’inusuale richiamo avrebbe potuto convocare maggiori quantità di ninja utili — beh, sempre meglio di nulla — si confortò, prima di iniziare la spiegazione vera e propria — allora, non abbiamo tempo da perdere, percorrete velocemente quel corridoio e alla fine dovreste trovare un carro. Saliteci di fretta, è un emergenza. Vi spiegheranno meglio di la.. ah.. Qui gli equipaggiamenti! Saranno solamente un peso.. » obbligò lo sconosciuto indicando degli armadietti preposti per questo incarico. Avrebbe osservato minuziosamente che nessun ninja si fosse appesantito di inutili oggetti o quant’altro di utile per rallentare quella piccola spedizione. Quando questa manovra compiuta con successo, rapido gli avrebbe incitati a percorrere quel lungo corridoio che li avrebbe portati finalmente nello spiazzo.


    Giunti avrebbero potuto notare un piccolo carro trainato da alcuni cavalli; la parte retro era completamente chiusa e presentava solamente una porticciola, davanti alla quale un secondo shinobi faceva la guardia, tenendo dietro la schiena un vistoso zaino, che pareva stracolmo. Se gli shinobi si sarebbero avvicinati a questo, sia per richiedere informazioni sia per svolgere l’incarico ancora parzialmente sconosciuto, con fare freddo avrebbe pronunciato solamente « Prendi, il prossimo. » afferrando da dietro la schiena un particolare equipaggiamento che decretava il loro status di medico; non avrebbe dato altre informazioni utili.



    Kit di primo soccorso
    Si tratta di un set di accessori medici, ad uso unico dei ninja medici, composto da
    • 10 bustine sapone liquido
    • 10 Bustine salviette disinfettanti
    • 1 Flacone disinfettante 1000 ml
    • 10 Bustine salviette ammoniaca
    • 10 Paia guanti sterili
    • 5 Scatole da 10 cerotti assortiti
    • 1 Rocchetto cerotto
    • Bende di garza larga 10 cm
    • 1 Confezione cotone idrofilo
    • 1 Forbici 14,5 con bende
    • 1 Pinza sterile
    • 1 Laccio emostatico
    • 10 Teli sterili 40 x 60 cm
    • 10 Pacchi ghiaccio istantaneo
    • 10 siringhe predosate per il recupero di 1 bassissimo di chakra
    • garze cicatrizzanti
    • garze impregnate di liquido per la cura di ustioni
    • bisturi
    • 10 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.
    Ogni oggetto non numerato, deve essere considerato utilizzabile per un massimo di 10 medicazioni.
    [Utilizzabile solo nelle quest]
    [Necessità dell'abilità "conoscenze mediche base"]
    [Tutti gli oggetti contenuti nel kit possono essere usati esclusivamente per scopi medici]



    […]




    Dopo alcuni minuti di attesa, gli shinobi avrebbero potuto notare il ritorno del primo medico incontrato il quale avrebbe incitato gli eventuali indecisi a salire immediatamente all’interno del carro; successivamente si sarebbe appoggiato alla porta e spiegato, finalmente, cosa volevano da loro « Semplicemente, c’è un emergenza dovuta ad una guerriglia tra civili. Parecchi feriti e i pochi medici presenti non sono in grado di fare nulla; è stato assoldato il villaggio della foglia per riuscire a ristabilire le loro condizioni, per cui non fateci fare brutta figura. — con tono ancora più cupo e severo avrebbe concluso il discorso sbattendo la porta e chiudendola in modo irreversibile. Solamente un paio di finestrelle, poste in alto, molto lunghe e strette, avrebbero illuminato lo stanzino in cui il gruppo di genin segregato — Buona Fortuna, ve ne servirà. »



     
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  9. t1m0
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    Medici al fronte?!







    F
    inalmente la situazione si stava delineando, dopo i primi attimi di confusione generale. Un infermiere, probabilmente incaricato dalla dirigenza dell’ospedale di catechizzare i volontari accorsi in ospedale, radunò noi giovani ninja in un'unica stanza. Forse ci avrebbe spiegato il motivo di tanto allarme, in ogni modo era l’unica persona che avrebbe potuto dare una spiegazione logica a questo evento. Da quel richiamo, che in pochi avrebbero potuto intendere a pieno, vennero attratti ancora meno shinobi. Oltre a me, 4 ragazzi e una kunoichi.
    Riuscivo ad avvertire, almeno per quanto mi riguarda, una certa tensione nell’aria. Mi mette una certa suggestione l’ignoto. Finché non conosco a cui sto andando incontro, non mi sento per niente a mio agio. Una situazione che, comunque, cessava non appena avrei potuto valutare rischi e pericoli della stessa. Riuscivo a mascherare bene questo fastidio, però. Direi anche per fortuna. Non potevo dare l’idea di essere più impaurito del dovuto ed essere solo un peso, quindi, per gli altri.
    Anche quel infermiere rimase sorpreso dalla penuria di ninja. Non appena cominciò a parlare, come prima cosa, fece notare questo. Probabilmente è rimasto deluso da tanta ignavia da parte di molti. Le rimanti parole che pronunciò – poche a dir la verità – furono più che altro un obbligo mascherato da consiglio. Quel dipendente non ci spiegò molto di più di quello che sapevamo. L’unica cosa che aggiunse era che avremmo dovuto liberarci d’ogni zavorra, equipaggiamento e di qualsiasi cosa inutile che poteva rallentare la spedizione di cui saremmo stati primi attori. Mi avvicinai al primo armadietto libero, mi tolsi i pesi alle gambe, le sacche, lo zaino e riposi tutto con attenzione e quasi maniacale cura gli oggetti al suo interno. Non appena tutti avevano eseguito questa semplice ma particolare azione, uscimmo dalla stanza imboccando il corridoio indicatoci dallo sconosciuto accedendo, precorrendolo, ad uno spiazzo.



    -Che sarà successo secondo voi?



    Attesi risposte. Avrei capito le persone che non mi avrebbero dato alcuna loro supposizione. Forse non si sarebbero sentiti in grado di parlare, o forse non avrebbero voluto darmi confidenza. Non me la sarei presa in ogni caso e di certo non li avrei giudicati. In quella situazione, avremmo dovuto agire da squadra probabilmente e dovevo abbandonare ogni pregiudizio ed antipatia. Avrebbero solo pregiudicato il lavoro di ognuno di noi.
    Un carro a trazione equina colpì la mia attenzione. Non era molto grande, ma abbastanza capiente per permetterci di entrare tutti e poter essere trasferiti in altro luogo. Sembrava più che ovvio che saremmo dovuti salire lì sopra per andare da qualche parte, una destinazione a me veramente oscura. Il carro era presidiato da uno shinobi. Mi avvicinai a lui sperando di saperne di più con fare tranquillo, aria bonaria e passo veloce.



    -Scusa, ma dove..



    Non finì la mia frase che tirò fuori dalla borsa che portava addosso una specie di kit di prima assistenza, l’unico oggetto da me ora in possesso dopo aver lasciato tutto negli armadietti dell’ospedale. In quel set erano presenti diversi attrezzi medici, bende, garze e qualsiasi oggetto che un medico poteva maneggiare efficacemente. Non mancava praticamente nulla. Sicuramente era un kit completo e che, con molta probabilità, avremmo dovuto adoperare.



    -Non ne avevo mai visto uno, se ce l’hanno dato forse saremmo parte attiva dell’emergenza e non solo piccoli aiutanti che hanno bisogno di gavetta..


    [..]



    Tornò il medico che poco prima ci dette disposizione di posare ogni proprio oggetto e lasciarlo in ospedale. Ci ordinò di salire nel carro. Entrammo tutti, più o meno velocemente. Prima di chiudere la porta, esplicitò il motivo di tanto allarme. Una guerriglia. Erano richiesti dei medici per far fronte al numero di feriti che si stavano producendo.



    -Una guerriglia? Dobbiamo andare lì solo come medici, oppure rischiamo di rimanerne coinvolti? Soprattutto, dove è scoppiata?



    Chiuse la porta del carro. Ormai non potevamo più tirarci indietro.



    -Comunque ragazzi, piacere sono Timosaki. Visto che dovremo lavorare assieme mi sembra giusto iniziare a conoscerci. Se volete, chiamatemi pure Timo, suona meglio.
    Vi siete fatti in ogni caso un’idea su questa cosa?



     
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  10. ° Monkey D. Rufy °
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    L'Adunata Medica
    Primo Post Attivo


    Ero da poco entrato nell’ingresso dell’ospedale quando un infermiere ci si presento davanti. Sconsolatamente ci spiegò dove ci saremmo dovuti dirigere e che dovevamo depositare i nostri equipaggiamenti negli armadietti accanto a noi.

    « Chissà che sarà successo .. »


    Pensai, mentre mi accingevo a depositare tutta la mi attrezzatura nell’armadietto. Notai che appena ebbi finito di riporre le mie cose, mi fece segno rapidamente di percorrere il corridoio. Velocemente lo attraversai e giunsi su uno spiazzo, dove al centro era situato un piccolo carro trainato da dei cavalli. Cominciai a camminare verso l’unica persona accanto al carro che mi avrebbe potuto dare qualche spiegazione e quando la raggiunsi dissi.

    « Scusa ma che sta succedendo? »


    Il signore con tono molto freddo mi disse si prendere il prossimo. In un primo momento non capii cosa volesse dire ma in seguito, quando mi passò uno zaino le idee mi furono molto più chiare. Aperto lo zaino trovai un Kit di primo soccorso. Probabilmente c’èra stata un emergenza e servivano dei medici. Pochi minuti dopo l’infermiere che ci aveva accolto all’interno dell’ospedale ci fece entrare nel carro e ci spiegò la situazione. C’èra stata una guerriglia civile e non c’èrano abbastanza medici e loro avrebbero dovuto aiutare i feriti.

    « Non sarà una cosa da niente, speriamo di poter fare qualcosa di utile »


    Dopo averci augurato buona fortuna, l’infermiere uscì dal carro e chiuse dietro di se la porticina, lasciandoci soli a noi stessi. Poco dopo un giovane genin prese la parola e dopo essersi presentato, ci chiese la nostra opinione.

    « Per chi non mi conosce, io sono Taka. Timosaki ti volevo far presente che se ci fosse stato il rischio di rimanere coinvolti non credi che ci avrebbero lasciato l’equipaggiamento? Spero che la mia teoria sia esatta »

     
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  11. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post Attivo>>
    *Scared or Excited?*




    Una missione non prevista...

    Appena era entrato, vide il personale medico che freneticamente andava da un reparto all'altro senza avere un apparente motivo o compito che li spronava a muoversi celermente nella struttura.
    Si guardò intorno e vide che tutti, chi più chi meno, erano impegnati. Soltanto un ninja medico attirò l'attenzione del giovane: al contrario dei suoi colleghi, era dominato da una certa calma ed agiva con la dovuta precisione e accuratezza.

    /Chissà il motivo della sua "calma" se così si può chiamare... Che sappia cosa sia realmente successo, accaduto? Eppure anche lui come gli altri ha il suo da fare qui dentro.....
    Per il momento cerchiamo di osservare cosa succede...
    /


    Vide ad un certo punto che quest'ultimo si sporse leggermente dalla porta per richiamare gli shinobi che sostavano all'esterno. Non tutti forse erano entrati come aveva fatto lui. Era entrato per curiosità, per conoscere il reale motivo di quella che sembrava una piena emergenza medica.
    Però da quando era entrato, nessuno del personale si era preoccupato di spiegare ad altri shinobi che, come lui,erano accorsi per cercare di dare una mano, qualora ce ne fosse bisogno.

    /Spero di poter essere utile in qualche modo.... Mah staremo a vedere..../

    Stava riflettendo quando improvvisamente, il medico che aveva un comportamento sospetto in quelle circostanze, si avvicinò al gruppo di volontari. Assunse un'espressione affranta, demotivata alla vista del numero probabilmente esiguo di fogliosi che erano accorsi alla chiamata.
    Sasori rimase del tutto indifferente a quanto aveva pronunciato il medico. Non gliene importava assolutamente nulla delle sue aspettative, interessava soltanto essere di aiuto in quel frangente. Alla fine amava mettersi a disposizione per il suo paese, per il suo villaggio.
    Sperava di poter effettivamente dare una mano, voleva dare il meglio di sè e delle sue capacità, conoscenze.
    Improvvisamente il loro interlocutore cambiò espressione da sconsolata ad indifferente per poi assumere una espressione seria e decisa. Non rimase sorpreso, sperava che prima o poi l'appartenente al personale avrebbe rivelato cosa avrebbero dovuto precisamente fare. Il suono della campanella ancora risuonava all'esterno. Sicuramente non c'era tempo da perdere; almeno questo pensava, mentre gli indicavano la strada da percorrere per non perdersi in reparti a loro non permessi ed anche per non rallentare il lavoro dei suoi colleghi.

    CITAZIONE
    [...]allora, non abbiamo tempo da perdere, percorrete velocemente quel corridoio e alla fine dovreste trovare un carro. Saliteci di fretta, è un emergenza. Vi spiegheranno meglio di la.. ah.. Qui gli equipaggiamenti! Saranno solamente un peso.. »

    Alle parole del medico rimase sorpreso, l'emergenza non era nell'ospedale, ma era al di fuori di Konoha. Si tratterà quindi di una missione medica a tutti gli effetti. Però rimase dubbioso riguardo all'abbandono dell'equipaggiamento. E' vero che in questo caso la loro effettiva missione sarà probabilmente come supporto, però tutte le armi potrebbero essere di aiuto nel caso qualche ipotetico nemico.

    Comunque decise di seguire alla lettera le istruzioni che gli erano state impartite. Quel medico gli aveva dato una buona impressione ai suoi occhi. Quindi vide che un suo compagno aveva messo il suo equipaggiamento in un armadietto di ferro. Pensò che era sempre meglio che affidarlo ad uno sconosciuto, quindi velocemente si diresse verso l'armadietto, l'aprì posò tutto l'equipaggiamento e lo chiuse con cura.

    /Spero di ritrovarlo così com'è...Ora non c'è tempo per pensare a queste sciocchezze, tocca agire. Abbiamo un ruolo da svolgere e lo porterò a termine costi quel che costi./

    Notò che il loro supervisore aveva scrupolosamente controllato che ognuno avesse posato il proprio equipaggiamento. Una volta constatato che ogni shinobi aveva svolto quella che si poteva considerare come una formalità, con un cenno frenetico del braccio li incitò a percorrere di corsa quel lungo corridoio.
    Mentre percorreva, quasi di corsa, quel lungo passaggio, rimase molto perplesso sul comportamento che quel medico aveva avuto nei loro confronti.

    /Ci vogliono mettere alla prova, per poi eventualmente assumerci nell'ospedale, oppure avevano realmente bisogno di volontari, per la mancanza di personale ?/

    In preda a questi dubbi, arrivò in uno spiazzo. Lì era presente un carro a cui erano attaccati dei cavalli.

    /Probabilmente è questo il nostro carro... /

    Notando che lateralmente non presentava alcuna porta per entrare, provò sul retro del mezzo. C'era una piccola porta con davanti ad essa una guardia. Si avvicinò alla guardia per comunicare la sua partecipazione a quella missione la guardia, disse solamente un freddo : "Prendi, il prossimo".
    Vide che prese dallo zaino che portava sulla schiena un particolare pacco, sopra c'era scritto: "Kit di primo soccorso".

    /Quindi ora siamo medici ufficiali per questa missione..../

    Questo pensava vedendo questo suo nuovo equipaggiamento con cui doveva prendere confidenza. Era la prima volta che lo aveva tra le mani. Lesse con attenzione ciò che conteneva; infatti sotto alla scritta precedentemente letta, compariva la lista degli accessori medici custoditi all'interno di quel kit.

    Mentre stava leggendo, salì sul carro e si sistemò al primo posto libero che avrebbe trovato. Non aveva parlato e non voleva parlare con nessuno, era concentrato per quella missione. Se ce ne fosse stata la necessità si sarebbe presentato agli altri shinobi una volta arrivati a destinazione. Aveva la sua tipica espressione indifferente, fredda che non lasciava intuire i suoi stati d'animo e tanto meno le sue emozioni.
    Vide che il medico era comparso all'uscio della porta del carro, espose finalmente al gruppo cosa voleva da loro:

    CITAZIONE
    « Semplicemente, c’è un emergenza dovuta ad una guerriglia tra civili. Parecchi feriti e i pochi medici presenti non sono in grado di fare nulla; è stato assoldato il villaggio della foglia per riuscire a ristabilire le loro condizioni, per cui non fateci fare brutta figura.

    /Come pensavo è una missione medica a tutti gli effetti. Si sta facendo interessante la faccenda.../

    Detto questo, il membro dello staff dell'ospedale augurò buona fortuna al team così velocemente formato. Sentì la porta chiudersi e i cavalli iniziarono a svolgere il loro lavoro. All'interno del carro regnava una specie di semi ombra a causa delle finestre lunghe e strette, poste in alto, che facevano penetrare poca luce all'interno del mezzo.
    Si guardò intorno con discrezione. Conosceva soltanto il suo compagno di classe Taka Jyakushin.
    Lo salutò con un piccolo gesto della mano. Decise di rimanere in silenzio per tutto il viaggio, era troppo concentrato per scambiare parola con qualcuno. Si sarebbe presentato solo se fosse stato necessario.
     
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  12. [Areiz] no [Kudo]
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    CITAZIONE

    Narrato
    "Parlato"
    § Pensato§


    CITAZIONE

    [Village’s Quest]



    Chapter I - Meetings

    La situazione era meno rosea di quanto si aspettasse. L’ospedale era un insieme indefinito di corpi umani in movimento senza meta, in un moto caotico e confuso, indecifrabilmente nevrotico. Fu per lui motivo di irritazione vedere tutto quel disordine, perché voleva solo significare che la situazione era davvero pessima. Una vera emergenza insomma. E tutto dava vita ad una tensione che era avvertibile nell’aria, come un’aura negativa che gravava sui loro spiriti. Subito ne avvertì la presenza appena mise piede nel lungo atrio dell’ospedale. Si guardò intorno attentamente, cercando di carpire qualche informazione importante, che potesse anche solo dargli un indizio su ciò che stava per accadere. Ma fu inutile, dal momento che tutto era un viavai di gente, infermieri e dottori che non si fermavano né per chiacchierare né per riposare. Si passò una mano tra i capelli biondi in un gesto di ansia, ben sapendo ciò a cui andava incontro. Meglio dire che non lo sapeva, ma poteva immaginarlo e questo lo portava a pensare che fossero solo guai. Avanzò lentamente, vedendo il gruppo di persone che avevano risposto all’appello come lui. Subito se ne accorse, perché stonavano in quel quadro fatto di camici bianchi e flaconi di medicine. Erano guerrieri, non dottori. Si vedeva subito. Lentamente si avvicinò. Un rappresentante dell’ospedale era tra loro, che attendeva che qualcuno in più arrivasse. Sembrava stanco ed immensamente preoccupato, anche se non lasciava trasparire molto queste preoccupazioni. Le sue priorità erano rappresentate dal portare al termine il suo dovere, ovvero indirizzare gli adepti alla loro missione.
    Le sue parole furono vaghe, in quanto non diedero informazioni importanti e ciò era un male…


    CITAZIONE
    Allora, non abbiamo tempo da perdere, percorrete velocemente quel corridoio e alla fine dovreste trovare un carro. Saliteci di fretta, è un emergenza. Vi spiegheranno meglio di la.. ah.. Qui gli equipaggiamenti! Saranno solamente un peso..

    Areiz sorrise ironico, impossibilitato a credere a ciò che l’uomo stava chiedendo: posare l’equipaggiamento. Stoltezza, in quanto per un ninja esso è fondamentale. Rimase per un attimo interdetto, cercando di pensare ad un qualcosa. Poi si rassicurò, sorridendo.

    “Come vuole”



    Mormorò per poi dirigersi verso il corridoio. Il suo passo era calmo, così come il suo animo. Ultimamente stava migliorando enormemente grazie ai numerosi allenamenti, e – non senza una nota presuntuosa- avanzò sicuro di poter fronteggiare tutto anche senza le proprie armi, ma solo con le proprie capacità. Dopotutto la forza non derivava da esse in quanto tali, ma dal modo di usarle e saperle adattare alla propria natura.
    Convinto di ciò, si avviò nel cortile interno, attraversando quel corridoio ben illuminato, ma vuoto, privo di quadri, finestre, privo di un qualcosa che potesse dar vitalità. Camminò per qualche minuto, i passi che risuonavano chiari e forti sul pavimento, così come quelli di tutti gli altri che lo seguivano o precedevano. Nessuno parlò, tutti diretti verso quella meta che era stata loro prefissata. Lentamente una luce più forte fece capolino nel corridoio, l’uscita.

    Si avviò al di fuori di essa, poi la sorpresa. Un carro trainato da più cavalli era parcheggiato al centro del cortile. Era grande, con un tendone bianco che copriva la struttura semicircolare della carrozza posteriore, quella in cui immaginava avessero dovuto salire gli aspiranti. Il dietro del carro era formato solo da una porta, sorvegliata a vista da uno shinobi, che ad ognuno che si avvicinava, diede uno zaino d’equipaggiamento, spingendolo all’interno.
    Quando arrivarono a lui, non fece domande, prese solo l’equipaggiamento medico ed entrò. Si sentiva come un soldato dell’esercito pronto a partire per l’Iraq.
    L’interno sembrava come un carro di trasporto dei detenuti, sobrio e spoglio. Si sistemò su una delle panche laterali, poi attese. Il medico che li aveva scortati all’inizio si affacciò dalla porta, mormorando laconiche parole…


    CITAZIONE
    Semplicemente, c’è un emergenza dovuta ad una guerriglia tra civili. Parecchi feriti e i pochi medici presenti non sono in grado di fare nulla; è stato assoldato il villaggio della foglia per riuscire a ristabilire le loro condizioni, per cui non fateci fare brutta figura. Buona Fortuna, ve ne servirà.

    Poi la porta si richiuse, lasciando calare un’ombra minacciosa nel carro, interrotta soltanto dalla poca luce che filtrava attraverso le piccole finestrelle. Prese lo zaino ed esaminò l’equipaggiamento per vedere di cosa erano stati dotati. La risposta fu un semplice Kit di primo soccorso, dotato di tutto ciò che poteva aiutarli a guarire probabili ferite fisiche. Richiuse la sacca di botto, mettendola di fianco alle gambe, poi si passò entrambe le mani nei capelli, coprendo infine il volto. Rimase così qualche minuto, riflettendo sulle possibili cause e conseguenze della sua scelta di imbarcarsi in quella missione. Era stato impudente, ma magnifico. Subito dentro di sé aveva sentito il bisogno di poter dar un contributo al suo villaggio, ed ora ne aveva l’occasione. In fondo doveva molto alla Foglia. L’averlo cresciuto, l’avergli dato una casa anche se era solo, senza nessuno. Intraprendere la strada dello shinobi era stato un modo per ripagare di tanta gentilezza. Quale modo migliore per farlo, se non combattere per esso? Non aveva nessuno per cui farlo, per cui combattere. Poteva farlo solo per se stesso e per il villaggio in sé per sé.

    § La situazione deve essere più grave di quanto si pensi, dal momento che hanno chiamato dei novelli per una missione del genere. Inoltre andremo incontro ad una guerriglia di civili, che per la prima volta impugnano armi di cui non conoscono uso, e questo è pericoloso, perché l’inesperienza può far molti più danni della rabbia, la stessa rabbia che li ha portati a ribellarsi. §



    Qualcuno iniziò a parlare. Fu un ragazzo dall’aspetto ambiguo, ma a prima vista simpatico.

    CITAZIONE

    -Comunque ragazzi, piacere sono Timosaki. Visto che dovremo lavorare assieme mi sembra giusto iniziare a conoscerci. Se volete, chiamatemi pure Timo, suona meglio.
    Vi siete fatti in ogni caso un’idea su questa cosa?


    Poi fu il turno dell’altro ragazzo…



    CITAZIONE

    « Per chi non mi conosce, io sono Taka. Timosaki ti volevo far presente che se ci fosse stato il rischio di rimanere coinvolti non credi che ci avrebbero lasciato l’equipaggiamento? Spero che la mia teoria sia esatta »


    Areiz sorrise. Erano due tipi in gamba – si vedeva. Anche solo il fatto di essere lì a presenziare a quella missione era una prova inconfutabile del loro valore, o almeno del loro coraggio.

    “Molto piacere di conoscerti Timosaki, e lo stesso vale anche per te Taka. Dal momento che nessuno di voi mi conosce, mi presento…io sono Areiz. Credo che la tua teoria sia esatta, Taka, ma non dargli troppa fiducia. Parliamo di ribelli e di guerriglia e questo vale anche solo come suggerimento per farci stare all’erta. I piani alti non pensano ci sia possibilità di scontro, ma dobbiamo comunque prepararci al peggio. In fondo siamo ninjia, e possiamo cavarcela in ogni situazione…dobbiamo cavarcela”



    Si corresse infine ben consapevole della sua forza di volontà a restare vivo il più a lungo possibile.



    Areiz Yondaime Kudo
    Konohagakure no Genin

     
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  13. sweethinata
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    Post di Presentazione 2/2



    Una nuova Avventura



    Uno straordinario evento intaccò, quella mattina, la quotidiana tranquillità di Konoha. . .

    Un improvviso allarme riecheggiò tra le strade del villaggio. . . Qualcosa stava per accadere. . . Fulcro di tale scompiglio fu la struttura ospedaliera. . .Un'Emergenza improvvisa? Chissà. . .

    Sori si era precipitata all'interno dell'edificio. Appena varcato il grande portone d'ingresso si ritrovò in una grande sala. . . Una moltitudine di shinobi correvano qua e là apparentemente senza meta, fermento e coas regnavano sovrani in quel momento. . .

    Cosa sta succedendo? chiese tra sè e sè la giovane Hyuga mentre sul suo viso si dipinse un'espressione alquanto perplessa. . .

    Mai aveva assistito ad una scena simile. Tutto lo staff medico sembrava preso dal panico . . ma per quale motivo?
    Finalmente un ninja svelò ogni mistero. Si era avvicinato con passo calmo e determinato ed aveva sollecitato coloro che erano rimasti fuori dalla struttura ad entrare ed ascoltare con attenzione sui motivi di tale straordinaria adunata:

    CITAZIONE
    Allora, non abbiamo tempo da perdere, percorrete velocemente quel corridoio e alla fine dovreste trovare un carro. Saliteci di fretta, è un emergenza. Vi spiegheranno meglio di la.. ah.. Qui gli equipaggiamenti! Saranno solamente un peso..

    Senza alcun domanda Sori si tolse velocemente il suo solito equipaggiamento e lo ripose in un armadietto; poi, seguendo alla lettera gli ordini iniziò a correre per il corridoio. . .

    Ancora non ho capito cosa stia accadendo. . . Ma sembra che la situazione sia abbastanza grave. . .

    Notò che con lei si era unito un esiguo numero di shinobi. . . molto probabilmente troppo pochi. . .

    Quel coridoio portava, infine, ad uno spiazzo. Lì un carro trainato da due cavalli stava aspettando. .
    Uno shinobi sembrava farne la guardia. Sori si avvicinò sperando di ottenere qualche informazione, ma questo, con modi alquanto freddi, le porse uno strano equipaggiamento e senza aggiungere parola la sollicitò ad entrare nella carozza. Questa era completamente chiusa tranne per una piccola porticina tramite la quale la giovane Hyuga fu esortata ad entrare. Senza alcun indugio la koniochi entrò e si accomodò sullo scomodo sedile. . . Non appena tutti gli altri shinobi si fossero accmodati all'interno della carozza, ecco spuntar il ninja medico incontrato precedentemente nella sala d'ingrsso dell'ospedale. Questo si affacciò all'interno dell'abitacolo e con la solita calma e temperanza disse :

    CITAZIONE
    « Semplicemente, c’è un emergenza dovuta ad una guerriglia tra civili. Parecchi feriti e i pochi medici presenti non sono in grado di fare nulla; è stato assoldato il villaggio della foglia per riuscire a ristabilire le loro condizioni, per cui non fateci fare brutta figura.
    Buona Fortuna, ve ne servirà. »

    CITAZIONE
    Una guerriglia? Dobbiamo andare lì solo come medici, oppure rischiamo di rimanerne coinvolti? Soprattutto, dove è scoppiata?

    provò a replicare uno shinobi. . .

    la porticina sbattè . La luce faticava ad entrare da quelle fessure lunghe e strette poste in alto. . . Nessun altra indicazione. .

    Sori si sentì come segregata. . . In effetti mai avrebbe pensato di finire in una tale situazione.
    Era accorsa per dare il suo aiuto pensando che l'emergenza si fosse limitata all'interno della struttura ospedaliera ed invece si ritrovava ad assolvere un compito forse più grande di lei. . .

    stupore e inquietudine. . .

    Che fare? scappare? Non era da lei. . . Adesso era necessario ben analizzare la situazione in cui era stata involontariamente coinvolta. . .

    Guerriglia tra civili. . . diversi feriti. . . uhm. .

    Lo shinobi che precedentemente aveva provatoa chiedere ulteriori spiegazioni si presentò al gruppo; si trattava di un ragazzo all'incirca della stessa età di Sori. . .

    CITAZIONE
    Comunque ragazzi, piacere sono Timosaki. Visto che dovremo lavorare assieme mi sembra giusto iniziare a conoscerci. Se volete, chiamatemi pure Timo, suona meglio.
    Vi siete fatti in ogni caso un’idea su questa cosa?

    CITAZIONE
    « Per chi non mi conosce, io sono Taka. Timosaki ti volevo far presente che se ci fosse stato il rischio di rimanere coinvolti non credi che ci avrebbero lasciato l’equipaggiamento? Spero che la mia teoria sia esatta »

    Rispose quest'ultimo. Successivamente se nepresentò un terzo:

    CITAZIONE
    “Molto piacere di conoscerti Timosaki, e lo stesso vale anche per te Taka. Dal momento che nessuno di voi mi conosce, mi presento…io sono Areiz. Credo che la tua teoria sia esatta, Taka, ma non dargli troppa fiducia. Parliamo di ribelli e di guerriglia e questo vale anche solo come suggerimento per farci stare all’erta. I piani alti non pensano ci sia possibilità di scontro, ma dobbiamo comunque prepararci al peggio. In fondo siamo ninjia, e possiamo cavarcela in ogni situazione…dobbiamo cavarcela”

    Erano presenti altri due shinobi; ma poichè nessuno di loro prese parola, la piccola Hyuga decise che era giunto per lei il momento di presentarsi:

    Molto piacere di conoscervi Timo, Taka e Areiz.Il mio nome è Sori e appartengo al clan Hyuga. Sono onorata di fare la vostra conoscenza e di esser vostra compagna in questa avventura.

    Poi, rivolgendosi ai due ninja silenziosi aggiunse:

    Potrei sapere con chi ho l'onore di collaborare in questa missione?

    sorrise dolcemente in attesa di una possibile risposta.




    SPOILER (click to view)
    Kit di primo soccorso
    Si tratta di un set di accessori medici, ad uso unico dei ninja medici, composto da

    * 10 bustine sapone liquido
    * 10 Bustine salviette disinfettanti
    * 1 Flacone disinfettante 1000 ml
    * 10 Bustine salviette ammoniaca
    * 10 Paia guanti sterili
    * 5 Scatole da 10 cerotti assortiti
    * 1 Rocchetto cerotto
    * Bende di garza larga 10 cm
    * 1 Confezione cotone idrofilo
    * 1 Forbici 14,5 con bende
    * 1 Pinza sterile
    * 1 Laccio emostatico
    * 10 Teli sterili 40 x 60 cm
    * 10 Pacchi ghiaccio istantaneo
    * 10 siringhe predosate per il recupero di 1 bassissimo di chakra
    * garze cicatrizzanti
    * garze impregnate di liquido per la cura di ustioni
    * bisturi
    * 10 siringhe predosate di morfina; l'anestesia è ad azione locale e dura circa un'ora. Durante questo periodo, il ninja a cui è stata somministrata la droga sarà lievemente stordito.
     
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  14. t1m0
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    Prime conoscenze



    La mia idea su eventuali presentazioni sembra aver avuto il suo effetto. Piano piano, 1 ad 1 si presentarono, intentando anche delle possibili teorie su ciò cui siamo stati richiamati così tanto urgentemente. La teoria di Taka e di Areiz non mi convinceva più di tanto. Siamo comunque dei ragazzi allenati non solo all’uso delle armi, ma anche nel più classico dei combattimenti, cioè usando il nostro corpo. Era ovvio che non avremmo dovuto partecipare attivamente alla guerriglia, ma ero sempre convinto che c’era l’eventualità di doverci scontrare con qualcuno, magari stranito dal fatto di aiutare la fazione avversaria.



    -Dobbiamo essere pronti per qualsiasi eventualità, non sperate di tornare a casa senza un graffio perché poi nel pericolo possiamo trovarci in difficoltà. Se uno di noi ha problemi, essendo un gruppo, si ripercuoterà sull’intera squadra. Speriamo bene, comunque.



    Rimasi colpito dall’unica ragazza del gruppo. Sembrava la meno preoccupata, o per lo meno dava a vedere così. Dimostrava un grande controllo interiore e dalla pacatezza delle sue parole. Non penso sia facile trovarsi in mezzo a ragazzi dell’altro sesso, senza un appoggio femminile. L’ammiravo. Era anche carina, non c’era niente da dire. Magari sarebbe stato l’unica persona che avrebbe potuto far pesare di meno, per noi maschietti, questa non facile esperienza. Misi la mano dietro la nuca massaggiandola, come fanno spesso le persone timide prima di aprir bocca, e con aria stupida mi rivolsi un po’ a tutti, in particolare a lei.



    -Beh, dai ragazzi parliamo d’altro. Non mi va di pensare troppo a questa faccenda per ora, “godiamoci” il viaggio.. Comunque non spererei di avere risposte, forse stanno dormendo.



    Sorrisi. Sorrisi scioccamente. O madre mia quanto mi stavo sentendo stupido.



     
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  15. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post Attivo>>
    *the Journey*




    Conoscendo la squadra....

    La carrozza aveva iniziato a muoversi, gli shinobi al loro interno avevano iniziato a conoscersi e a scambiarsi le idee sul compito che avrebbero dovuto svolgere una volta arrivati a destinazione. Nel frattempo pensò che era inutile sforzarsi di capire quale ruolo dovevano adempiere. Erano stati chiamati al loro dovere e questo almeno per lui era sufficiente. Inoltre era stato contento di essere stato preso insieme a Taka per questa missione. Era il suo compagno dei corsi genin e aveva mantenuto stretto quel legame per lui molto importante. Mentre pensava, guardava nel vuoto, con il suo solito atteggiamento freddo e indifferente.
    Fino a quel momento si erano presentati soltanto Timosaki e Taka, nonostante poteva sembrare distratto seguiva con una certa attenzione i discorsi che stavano prendendo forma con il passare del tempo.

    /Speriamo che tutti sono all'altezza delle aspettative di coloro che ci hanno scelto per questa missione.... Voglio riuscire anche in questa impresa,per il mio sensei, per i miei compagni e per konoha. Non importa a che prezzo, bisogna adempiere ai propri doveri ai propri compiti, non c'è tempo per ridere non c'è tempo per scherzare occorre soltanto portare a termine ciò che deve essere fatto svolto. /

    Questo era il suo unico pensiero, forse la sua unica ossessione. Voleva portare a termine con successo la missione non per riceverne gloria oppure ringraziamenti, ma solo per sè stesso per migliorarsi e per realizzare il suo cammino il suo percorso.
    Mentre pensava questo guardava Taka, ripensando agli ultimi allenamenti fatti con il resto dei suoi compagni e il sensei Shika. Lo fissò per un istante, per poi rifissare il vuoto come se nulla fosse successo.
    Nel frattempo si era presentato al gruppo un nuovo membro.

    Fino ad ora si erano presentati degli shinobi che non aveva mai incontrato a konoha. La sua espressione era rimasta immutata. Poi si presentò una kunoichi, membro del clan Hyuga.
    Non aggiunse altre informazioni utili anche per cercare di elaborare una possibile formazione di difesa nel caso venissero attaccati. Mentre rifletteva, Sori si rivolse a Sasori chiedendo di presentarsi.

    /Bene, bene, a quanto pare sembra che sia venuta l'ora di presentarmi......non pposso rimandare oltre, anche se non me l'avesse chiesto, mi sarei presentato ora ugualmente./

    Lo sguardo ora era attento, così si presentò senza fare troppi preamboli. Esordì così:

    -Per chi non mi conosce sono Sasori Uchiha, membro dell'omonimo clan.
    Spero che collaboreremo tutti per portare a termine con successo questa missione. Non ho fatto a meno di sentire le vostre idee sulla missione, secondo la mia modesta opinione, sarebbe utile conoscere le nostre capacità in modo da creare una formazione difensiva in caso venissimo coinvolti. Invece che perdere tempo prezioso per intuire cosa dovremmo fare.-


    Mentre finì di parlare Timosaki prese parola argomentando la sua tesi. Anche lui credeva in una possibilità remota di essere attaccati, sperava che la sua idea venisse accolta dal resto del gruppo.
    Successivamente continuò il suo discorso dicendo che probabilmente non avrebbe ricevuto alcuna risposta da parte degli unici due shinobi che fino ad ora non si erano ancora presentati al resto del gruppo.

    Decise di rispondere alla provocazione o almeno pensò che lo fosse.

    -Un ninja non deve mai rivelare le proprie emozioni, sbaglio o non te l'hanno insegnato in accademia?-

    Rispose con un tono sicuro ma allo stesso che non voleva dare adito ad ulteriori provocazioni. In seguito avrebbe riassunto la sua espressione solita di indifferenza...



     
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55 replies since 29/12/2007, 11:37   1938 views
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