La Foglia che danza nel Vento di Guerra

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    \§ Giocata pre-evento §/
    In questo topic gdr potranno postare esclusivamente gli Shinobi di Konoha da genin energia verde in poi che parteciperanno all'evento "Venti di guerra".
    Per gli OT, ci si riferisce al forum di supporto dedicato.




    I più attenti shinobi di Konoha, nell'ultima settimana avrebbero potuto notare un'insolito volume di messaggeri, fossero essi shinobi, uccelli o qualunque altro mezzo di comunicazione, recapitati tutti alla squadra di decriptatori del villaggio. I più acuti tra questi, avrebbero notato anche che alcuni membri dell'amministrazione non uscivano dal palazzo centrale ormai da diversi giorni, ufficialmente impegnati nell'organizzare la visita di un ricco Daimyo...

    Un primo pomeriggio però, ad alcuni tra i più valenti Ninja della Foglia, vennero recapitate, rigorosamente di persona da un Chunin della squadra di tortura ed investigazione, alcune lettere, nella maggior parte apparentemente semplici convocazioni, comunque di carattere urgente, nel palazzo dell'amministrazione, dove prima della creazione dell'accademia unita, si svolgevano le lezioni teoriche. A pochi di questi, i più alti in grado, venne consegnato anche un foglio con alcune informazioni preliminari sul perchè di tali convocazioni...

    [...]


    Uno ad uno, gli shinobi convocati vennero portati in sale chiuse e insonorizzate, dove un membro dell'amministrazione avrebbe spiegato loro la delicata situazione. Il continente era in subbuglio, misteriose sparizioni tra gli shinobi impegnati in missione e rivolte erano ormai all'ordine del giorno. Le situazioni che destavano più timore era quelle del Paese del Fulmine, del Paese della Terra e del Paese del Mare. Per tali motivazioni, per prevenire situazioni di pericolo maggiori per i villaggi, Konoha avrebbe inviato dei ninja nel tentativo, ufficialmente, di riportare l'ordine in quei territori.

    Dopo le spiegazioni date singolarmente, gli shinobi sarebbero tutti stati condotti in un'aula più grande, insieme ai loro compagni di squadra. Ai capisquadra in particolare, vennero affidati i compiti per le missioni che avrebbero dovuto svolgere...

    Legenda:
    Narrazione

     
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  2. EdwardVlad
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    Una foglia di Konoha



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    Da un mese a quella parte avevo passato delle situazioni che mai mi sarei aspettato di vivere. Andare a salvare il nostro capo gruppo per poi scoprire di essere stati usati da lui come esche era una tra queste. Incontrare la mukenin più pericolosa nel mondo ninja senza che sapessi chi fosse realmente era un'altra di queste esperienze che si univa allo scoprire mille cose sulla mia famiglia.
    Dopo tutta quella esperienza ero molto cambiato, non solo mentalmente, ma anche fisicamente. Capelli con dei tratti ramati, canini più affilati del solito e sguardo leggermente più atipico. Non so se i miei compagni mi avrebbero riconosciuto in un certo senso. Non passava tempo che non mi guardassi allo specchio e quello era uno dei momenti dedicati a tale rito.
    Proprio mentre analizzavo il colorito dei miei capelli e le punte dei miei canini suonarono alla porta. Non avevo molti amici, quindi presumevo in realtà che potessero essere solo membri della mia squadra, anche se escludevo a priori Shika. Lui non si faceva vedere mai.
    Quando aprì la porta non feci a meno di restare sorpreso, era uno shinobi un pò più vecchio di me e che indossava un giubbotto conoscente, quello che aveva Shika. Pensai quindi che anche lui fosse un Chunin.

    " Jin Uzumaki?"
    Accennai un sì con la testa. Qualcosa mi puzzava di nuova missione.
    " Deve seguirmi. Abbiamo una missione importantissima da affidarle. La prego non faccia domande...mi segua e basta."
    Detto questo si mise di spalle fuori dalla porta, sembrava aspettarmi. Non ebbi il tempo di pensare, oramai ero una foglia al fatta volare dal vento di Konoha. Lo seguì senza pensarci due volte.



    Perso tra i mille cunicoli di un edificio sterile, mi ritrovai in una sala piccolina, tenuta molta pulita, e con un forte odore di detersivo. Pian Piano il chunin che mi aveva contattato si presentò e mi diede tutte le informazioni necessarie riguardo quello che stava accadendo. A quanto sembrava il paese era nel caso, diverse organizzazioni criminali avevano cominiciato ad agire ed i villaggi ovviamente non potevano stare a guardare senza far niente.
    Ecco perchè Konoha aveva deciso di mandare proprie squadre e incredibilmente io ero stato scelto. Dal modo in cui mi parlava lo shinobi però, intuivo che dovevano aver saputo qualcosa su me e Sayaka, ma decisi di non approfondire il caso per quel momento.

    image


    Spiegato tutte ciò che dovevo sapere mi accompagnarono in una nuova sala, stavolta molto più grande della prima. Ero il primo ad arrivare, ma capì, da quanto era grande quest'aula, che dovevamo ricevere altre visite. Ed infatti molti altri shinobi della foglia non tardarono ad arrivare.
    Sulla lavagna c'erano scritti nomi e squadre di appartenenza e mi stupì.
    Notai il lavoro che mi era stato dato pochi giorni prima con le carte ninja, che mi sembrava una preparazione pre esame chunin, non era altro che la formazione delle squadre che ora vedevo. Ma perchè proprio io? Magari solo perchè Shika e qualche altro intelligentone mancavano. Solo ora mi rendevo conto di quanto ero pigro...
    Aspettai con ansia i nuovi arrivati e non potei che essere allegro all'arrivo di Sasori e Shoichi. Decisi di dire qualcosa ai nuovi arrivati, dopotutto in queste cose ero melodrammatico

    " Salve a tutti compagni di sorte..."



    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Mi sono permesso di scrivere quelle cose sulle squadre perchè effettivamente le ho create io, spero non ci siano problemi mi sembrava un trucchetto carino :pwn:
     
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  3. Sasori Uchiha
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    /pensato/
    Titolo


    <<post di presentazione>>
    *Red Alert*



    Chiamata alle armi



    Sasori, come ogni mattino era fuori ad allenarsi contro i soliti ignoti manichini che suo padre gli aveva portato da una sua missione. Non lo considerava un esercizio interessante. Lo ripeteva fino alla nausea per perfezionare al massimo la sua tecnica e il suo stile di combattimento. Quell'esercizio fu il primo che suo padre gli aveva insegnato fin dalla tenera età. Per le arti marziali e quindi per il taijutsu ripetere ogni tecnica ogni giorno è fondamentale per sfruttarne appieno tutte le loro qualità. Contemporaneamente a qualche metro di distanza, il suo gatto sornione, lo fissava chiedendosi forse il motivo di tanta foga e costanza. Se ne stava lì immobile e impassibile, non muoveva neanche un muscolo. Sasori ogni tanto gli dava un occhiata, invidiandolo forse per la sua spensieratezza e per quel relax che il felino si stava gustando appieno.

    [...]



    Decise che per oggi poteva bastare. Si diresse verso la porta di casa e per caso osservò il cielo che si stagliava sopra la sua abitazione. Vide che c'era un traffico aereo di messaggeri. Si chiese il motivo di tanta affluenza. Che sia successo qualcosa? Magari, pensò, ultimamente questo clima di quiete non fa altro che renderlo nervoso più del solito.
    Decise di non farci troppo caso. Entrò in casa si fece una bella doccia e si vestì con il suo bel kimono bianco recante sulla schiena il simbolo del suo clan, appena sopra la linea formata dalle spalle, con quei pantaloni blu che erano incredibilmente comodi e confortevoli. Infine il tutto ricoperto dal suo immancabile mantello nero che suo padre gli aveva regalato per la promozione dai corsi genin.
    Scese le scale che dalla sua camera da letto lo portavano in soggiorno. Trovò già il gatto ampiamente disteso sul divano. Non appena il felino si accorse della sua presenza
    scese velocemente per andare a bere nel suo solito recipiente.

    Non fece in tempo a mettersi seduto sul divano che qualcuno bussò con forza alla porta. Si chiese chi potesse essere. Di certo suo padre era da escludere era appena partito per una missione. Shika era da escludere era da parecchio che non si vedeva per Konoha. Forse qualcuno dei suoi compagni di squadra. Così andò ad aprire la porta.
    Si trovò davanti a sè un individuo con il coprifronte della foglia e con il caratteristico giubotto da chunin che portava anche il suo sensei, Shika. Lo fissò con aria indifferente e di sufficienza, poi il ragazzo prese la parola:

    -Mi auguro che sia qualcosa di importante.-

    Il chunin della foglia rispose:

    "Allora, lei Sasori Uchiha, mi deve cortesemente seguire, ci serve il suo contributo."

    Guardandolo ancora l'Uchiha rispose con la sua solita voce neutra ed espressione indifferente:

    -Perchè avete scelto proprio me? In fondo sono solo un semplice genin. Pensavo che per le missioni di una certa importanza, reclutaste chunin o jonin.-

    Il chunin rispose con un tono un pò seccato:

    "Non abbiamo molto tempo a nostra disposizione, è dei nostri oppure no?"

    Sasori a quel punto annuì con la testa. Il ragazzo di fronte a sè sembrò ora più rilassato rispetto all'inizio della loro conversazione. Sasori a quel punto chiuse la porta di casa accompagnandola e chiudendone a chiave la porta. Lo seguì in silenzio durante tutto il tragitto, forse questa volta c'era davvero da divertirsi. Alle sue spalle, soltanto una foglia solitaria danzava, trasportata dal vento, verso il cielo azzurro.

    Si chiedeva se avessero convocato anche Shika. Era da tempo che non vedeva il suo sensei. Inoltre sperava anche che i suoi compagni fossero della partita. Era forse arrivato il momento di agire come squadra. La sua mente in preda a queste riflessioni iniziò a viaggiare velocemente. Nel frattempo erano arrivati ad un edificio che era sicuro di non aver mai visto prima. Era davvero grande a vederlo dall'esterno. All'interno era come un labirinto di corridoi con una foresta selvaggia di indicazioni e cartelli. Non era troppo banale orientarsi là dentro. Il chunin a memoria percorse tutti i diversi corridoi, Sasori lo seguì come un' ombra per evitare di perdersi.

    Finalmente entrarono dentro una stanzetta. Al suo interno il chunin informò l'Uchiha in via generale di quello che stava accadendo e il motivo della sua convocazione. Rimase in ogni caso perplesso della sua convocazione, rimaneva pur sempre un genin nonostante fosse capace di padroneggiare lo sharingan.
    Decise in ogni caso di non indagare sulla faccenda. Di fatto tutti gli shinobi di Konoha erano stati allertati. Quindi anche Shika e i suoi compagni. Questa era l'informazione che maggiormente lo interessava.
    Poi una volta terminate le spiegazioni, riuscirono dalla sala e si diressero ad un'altra aula molto più grande della prima. Sulla parete in fondo alla sala, era presente lavagna sulla quale erano erano scritti i nomi dei convocati e le squadre alle quali appartenevano. Non appena entrato notò subito che era presente anche Jin. Quindi si avvicinò a lui e disse soltanto:

    -E' da un pò che non ci si vede. Comunque quello che mi sembra strano è che abbiano convocato anche i genin per una faccenda delicata come questa che ne dici?-

    Non appena sarebbe entrato anche Shoichi avrebbe sottolineato proprio l'aspetto strano della loro convocazione, in fondo erano ancora dei genin...

     
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  4. scroccodile-dundee
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    Foglia- Adunata dell'Albero KONOHA!



    Era strana la vita. Ad un periodo di profonda solitudine ne faceva seguire uno ricco di avvenimenti ed incontri, per poi riproporne un'altro di tristezza, come se tutto dovesse seguire un ciclo. Il corso genin di Satsuki non era ancora finito ed io, solo a Konoha, avevo dedicato anima e corpo nel progredire nella mia carriera di ninja.

    Da un po' di giorni osservavo, grazie al mio byakugan. numerosi shinobi andare avanti indietro per tutto il villaggio. Che si stessero preparando a qualcosa di eclatante? Non sapevo di cosa si trattasse, ma speravo di venirne informato quanto prima. Magari un evento con le altre nazioni ninja, un qualcosa dove poter dimostrare al mondo intero tutto il mio valore. Forse però, non era il caso di mostrare a tutti cosa mi succedeva quasi ogni volta che attivavo il mio byakugan, forse era preferibile rimanere ancora per i fatti propri. Tuttavia, mentre pensavo ai cambiamenti che avevo subito di recente, senti suonare il campanello di casa..


    Non dirmi che..



    Mi affrettai per uscire di casa ed andare a controllare chi bussava al mio cancello, ed ivi trovai uno shinobi mio concittadino. Dal giubbotto compresi che si trattava almeno di un chuunin, quindi si trattava proprio di quello che pensavo.


    « Shin Hyuuga, come tutti gli altri shinobi di Konoha, è invitato a partecipare ad una missione di primissima importanza, dunque è pregato di seguirmi. Vada a prepararsi, io l'attenderò qui. »



    Dunque si trattava sul serio di qualcosa di primissima importanza, ed io ne fui totalmente felice. Ci sarebbero stati tutti gli shinobi di Konoha, quindi molto probabilmente avrei potuto lavorare con papà. Tuttavia, era molto probabile, come sicuramente più utile, farmi lavorare in squadra con i miei abituali compagni, per sfruttare al meglio il nostro affiatamento. Di corsa, mi recai dentro casa, per indossare gli abiti da combattimento. Dopo essermi vestito presi il mio equipaggiamento al completo, misi la mia Wakizashi tra la mia spessa cintura Otese e raggiunsi quel Chuunin.

    « Eccomi, sono pronto. Possiamo andare! »



    Senza battere ciglio, lo shinobi mi condusse a gran velocità verso un edificio dove non ero mai stato. Eravamo all'ingresso di una grande sala, all'interno della quale erano già presenti due altri uomimi, probabilmente altri shinobi della foglia. Primi di entrarci, mi furono spiegate le modalità della nostra missione, con tutti i particolari da conoscere. Tutti gli shinobi di Konoha erano stati chiamati a raccolta, come probabilmente stavano facendo anche gli altri villaggi ninja, perchè diversi criminali stavano cominciando a creare "numerosi problemi" in paesi limitrofi a quelli dei 4 villaggi accademici, dunque la situazione era molto rischiosa e c'era il bisogno di interrompere presto queste scorribande. Raccontatomi tutto, il chuunin si dileguò, forse perchè doveva andare a richiamare qualcun'altro.


    Un po' insicuro, per via della nuova situazione, entrai nella grande sala, avvicinandomi ad una parete per poi apporgiarmi ad esso. Salutai velocemente i 2 uomini già presenti nella sala, per poi porgere attenzione alla lavagna presente. C'erano i nomi di tutte le squadre e dei ninja che ci avrebbero raggiunto. Un timido sorriso nacque dal mio volto e lentamente, mi lasciai cadere per terra, sedendomi comodamente in attessa degli altri shinobi.

    Il mio fato stava per essere scritto, anch'io ero stato chiamato a diventare una delle foglie fatte volare dal vento, foglie provenienti dalla nostra amata Konoha.


     
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  5. Matsuda Jyakushin
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    For Konoha




    Anche quello sarebbe stato un giorno Anonimo?...
    Mi chiesi mentre finivo i soliti esercizi che ormai facevo ogni giorno da prima che mi prendessero all'accademia,tuttavia quella mattina,era diversa...
    Da quel giorno decisi di sperimentare la nuova tecnica che avevo appreso,le tecniche che avevo appreso dalla mia abilità innata,il controllo del legno.

    Un po' eccitato osservai il cielo pieno di nuvole,un tempo variabile e il venticello di gennaio che mi colpiva,mentre il freddo cominciava ad avvolgere le mie braccia,scoperte per via della maglia a maniche corte.

    Fissai nel vuoto con sguardo deciso davanti a me e richiamai l'arcaica forza del mokuton che si diffuse nel mio corpo velocemente,Tranquillamente alzai una mano e con il palmo rivolto verso l'alto in pochi secondi un kuani comparve dalla mia mano,lo osservai per qualche secondo per poi scagliarlo contro i bersagli che possedevo già nel quartiere Uchiha e che ora avevo trasferito nel quartiere Jyakushin.
    Il Manufatto di legno si conficcò nel centro,compiaciuto pensai che la precisione che tanto avevo sviluppato nel mio precedente clan era tuttavia rimasta...
    mi diressi verso il bersaglio a riprendere la mia creazione,quando,sentì dei passi venire verso la mia abitazione.

    Qualcuno stava correndo,mi sporsi dal cancello d'entrata,per vedere un Chunin probabilmente,riconsocibile dal giubbotto che appena mi raggiunse riprese fiato per poi dire:


    *Hanf...Signor Jyakushin Matsuda?...hanf...Ecco...lei deve seguirmi..hanf...per una misisone di massima urgenza...


    °Uh????°



    Un chinin che veniva a chiamare me Genin di Konoha?per quale motivo,tuttavia senza far domande corsi a cambiarmi,e ne sucì vestito con dei calzoni lunghi,foderati in lana ma che lasciavano grande libertà alle gambe e una nuova maglia del clan Uchiha a maniche lunghe a cui non avevo ancora avuto il tempo di rimuovere il simbolo sulla schiena,cosa che insieme alle mie fattezze mi avrebbe fatto passare per un Uchiha per l'ennesima volta.

    Seguì il Chunin senza fiatare,finchè arrivai in uan sala in cui erano già presenti 3 persone,uno Hyuga riconsocibile dagli occhi,uno di cuin non riuscì a ricavare da che clan proveniva,sempre se lo possedeva e uno che non avrei mai voluto incontrare...
    Un Uchiha,lo guardai e notai che mi assomigliava molto,le nostre fattezze erano le stesse,cercai di nascondere il simbolo del Clan Dello Sharingan che avevo sulla schiena,per sedermi e salutare tutti con un sonoro:


    §Salve a tutti...§



    Mentre osservavo fuori dalla finestra una foglia che delicatamente cadeva a terra,era come se danzasse,come se danzasse scossa dal vento di Konoha



    Edited by Matsuda Jyakushin - 10/1/2009, 15:12
     
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  6. Generale Boros
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    Vento di guerra - post 0


    L
    e foglie nel vento


    Da tempo ormai a Konoha le cose non andavano propriamente nel verso giusto. Apollo aveva ormai notato che da almeno una settimana le vie di Konoha erano deserte, se non per qualche ragazzino e diversi messaggeri.
    Le giornate assolate, parevano rendere sempre più tristi le vie della foglia ed Apollo iniziava ad avere il presentimento di qualcosa. Qualcosa di grosso stava per accadere ed ebbe la prova dei suoi timori una mattina, durante la quale venne convocato.

    Il vento soffiava spazzando le vie del villaggio, quando Apollo notò un falco cercare di entrare nella sua casa. Subito intuì che stava per accadere qualcosa e sentì bussare con forza alla porta. Scaltro e concentrato, si avvicinò alla porta, pronto a colpire con l'aikuchi che aveva nella manica sinistra ogni eventuale aggressore. La situazione pareva rendersi critica e tutto quel concatenarsi di avvenimenti non era per nulla rassicurante.
    Davanti a lui si ergeva un Chunin, riconoscibile dalla maschera che portava in volto, marchiata con lo stemma di Konoha.

    "Apollo Yamanaka, i recenti sviluppi ci costringono a convocarla con la massima segretezza. Mi segua per favore"

    «Hei, hei. Non sono abituato ad essere richiamato in questo modo, anche se sono solo un Genin e quindi un vostro sottoposto, ho diritto di sapere perché sono convocato. Questa situazione non mi piace e non vorrei mai doverne avere di che discutere.»

    Il chunin spazientito prelevò lo Yamanaka di peso e tentò di portarlo con se spiegando il motivo di tale convocazione.

    "Lei è stato affidato ad una missione urgente, le verrà spiegato tutto dopo"

    «Bene allora! Vuoi forse spiegare tu ai nostri superiori che non posso partire disarmato? Mi dia il tempo di prepararmi, non ci metterò molto»

    Il chunin lo osservò un attimo, poi lo congedò con un cenno della testa. Apollo rientrò rapido, si cambiò alla svelta ma senza tralasciare alcun particolare, neppure il più insignificante. Preparato tutto l'equipaggiamento uscì nuovamente senza chiudere a chiave, ma lasciando l'ordine di proteggere la casa al suo lupo Voja, il quale, questa volta, non lo avrebbe potuto seguire.
    Pronto a partire, fece cenno al Chunin ed i due corsero velocemente verso il luogo di raduno.

    "Ok, ora segua questo corridoio e vada nella penultima stanza a destra"

    Dopo quelle parole, il Chunin sparì in una nuvoletta, diretto, forse, a contattare qualcun'altro.
    Circospetto e silenzioso, Apollo entrò nell'edificio guardandosi le spalle ad ogni passo.

    °Non mi piace°

    °Oh be, la prossima volta lo faremo dipingere come ti piace°

    °Lo sai cosa intendo°

    °E allora? Non credo sia un problema rompere un po', no?°

    °Cosa credi possa essere questa convocazione?°

    °Non lo so, ma forse questa volta riusciremo ad ammazzare qualcuno°

    °Non contarci troppo°

    Era al fine giunto alla stanza designata. Con un sospiro aprì la porta e vide che la suddetta stanza era più uno sgabuzzino che altro. Entrò e notò nella penombra un vecchio, il quale si presentò come membro dell'amministrazione.

    «Piacere di conoscerla, evito le presentazioni dato che ora io so chi è lei e dato che lei sa sicuramente chi sono io...»

    Disse il giovane Yamanaka prima di chiudersi la porta alle spalle

    «Mi dica, cosa c'è di tanto urgente da richiedere la mia presenza, ma soprattutto, perchè ci sono tutti questi messaggeri?»

    Con sguardo torvo, il giovane Yamanaka fissò il vecchio, il quale gli espose con calma e precisione ogni particolare sul loro compito e su quello che ufficialmente stava per accadere. Apollo non ne era certo, ma sospettava la presenza di qualche tranello o di qualche fregatura in tutto quello che stava per accadere, ma aveva già piantato abbastanza grane per potersi permettere spacconate anche davanti all'amministrazione.
    Terminato il colloquio, Apollo venne spedito nella stanza accanto. Con minor timore entrò e vide che era una ex aula di scuola, ancora arredata con tutti i banchi e le sedie. Osservando quel luogo si chiese che cosa fosse mai accaduto in passato in quelle aule, domandandosi quanti dei suoi antenati si fossero diplomati tra quelle mura, ma soprattutto come si potevano svolgere le lezioni passate.
    Mentre vagava nei suoi pensieri, vide quattro compagni di villaggio nell'aula, i quali stavano osservando con attenzione una lavagna. Avvicinatosi notò che sulla lavagna erano scritte le squadre che avrebbero partecipato ed i loro obbiettivi. Tra i tre, riconobbe con sorpresa Shin e Matsuda con un gesto caloroso li salutò, per poi salutare anche gli altri due membri. Non sapeva chi fossero, ma dai tratti somatici intuì che uno dei due doveva essere un Uciha, mentre non comprese chi potesse essere l'altro.
    Come di consueto tra chi si conosce da più tempo, Apollo si diresse affianco a Shin e si sedette al suo fianco, conversando con lui sottovoce.

    «Hei Shin, pare che anche questa volta avremo a che fare con una missione tosta. Mi chiedo cosa possa essere accaduto di così grave da richiedere anche la nostra presenza...»

    Con un attimo di pausa, vagò tra i suoi pensieri, per poi notare che altri Shinobi dovevano ancora presentarsi.

    °Chissà se il vento anche questa volta porterà con se una guerra°

    °Lo spero, è da troppo tempo che non vediamo del sangue°

    °Non ci sperare troppo, in uno scontro non saremmo altro che una foglia danzante nel vento di guerra giunto a Konoha...°

    SPOILER (click to view)
    Narrato
    «Parlato»
    °Pensato°
    °Pensato° (personalità cattiva)
    "Parlato" (Altri)




    Edited by Generale Boros - 10/1/2009, 15:34
     
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  7. marq1
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    Chapter I

    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato

    Titolo



    Accademia – Radunata Fogliosa



    La missiva lasciava poco spazio all’immaginazione e cosi senza preavvisare nessuno partì di casa con tutto l’equipaggiamento addosso.
    Ancora una volta indossavo il mio solito abito nero ma questa volta con un cappuccio capace di coprirmi la parte posteriore della testa.
    Era ben largo sui fianchi e sulle gambe cosi da permettermi un facile movimento in tutte le direzioni possibili.
    Le due wakizashi in questa occasione erano posizionate ognuna su ogni fianco e di conseguenza nascoste parzialmente dal vestito.
    Camminavo in direzione dell’Accademia con passi veloci e felpati allo scopo di raggiungere in anticipo il luogo dell’incontro.
    Ero eccitato,poiché una parte di me aveva il presentimento che qualcosa di grave fosse successo nel villaggio.
    Erano giorni infatti che nelle strade del paese vi era un via vai di funzionari,mercanti e gente che annunciavano ,per sentito dire,delle ribellioni nei confini del paese.
    Per la prima volta avrei avuto,forse, un piccolo ruolo e di questo ne ero felice.

    […]


    Entrai nel famoso edificio dove per giorni e giorni mi ero recato per frequentare corsi di ogni genere.
    Tutto era diverso dalla routine quotidiana.
    Regnava all’interno dell’Accademia un caos mai visto.
    Feci finta di niente ,la mia espressione rimase indifferente a tutto ,anche ai comportamenti infantili di alcuni chunin che si lasciavano uscire urla e grida.
    Raggiunsi la stanza dove si sarebbe tenuto l’incontro e mi stupì nel vedere solo un uomo al centro di quella specie di sgabuzzino inutilizzato.
    Mi fece cenno di avvicinarmi,cosi dopo essermi seduto sulla sedia posta di fronte a lui mi spiegò tutta la situazione.
    Rimasi in silenzio ascoltando tutte le sue parole ,pronunciate in gran parte con un pizzico di timore.
    Non feci domande,non vi era nessun dubbio nella mia mente.

    Ho capito la situazione ,se avete chiamato dei Genin significa che la situazione o è veramente preoccupante o c’è una scarsità di team formati d chunin e jonin.Eccomi..sono dei vostri.

    Mi accompagnò cosi all’esterno della stanza che ,grazie a lui,scoprì essere insonorizzata.
    La mia prima ipotesi ormai era la più accreditata ,se aveva scelto quella stanza per parlare con il sottoscritto c’era il motivo.
    Raggiungemmo una stanza piena di shinobi,un locale decisamente più grande del precedente.

    Intravidi Matsuda in lontananza, così mi avvicinai a esso.

    Salve Matsuda,anche tu riunito qui per questa missione. Dopo averlo salutato mi allontanai posizionandomi in un angolo della stanza per osservare i presenti.

    Un Uchiha,Uno Hyuga …sembrano tutti genin…che sarà mai!
     
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    Dove balla la Foglia, arde il Fuoco
    Come ogni mattina, Vergil era immerso nelle terme del clan, lasciando che il pensiero correre mentre il suo corpo veniva cullato dall'acqua calda. Aveva appena finito di rivestirsi, quando un servitore arrivò da lui trafelato, aveva corso a più non posso. Vergil lo guardò storto.

    " Datti un contegno. "

    Ordinò.
    Non era accettabile che l'ordine della casa del suo nobile padre venisse turbato. L'uomo si scusò umilmente, e disse che un chunin della squadra di tortura e interrogatorio della Foglia, che era stato fermato dalla guardia di palazzo, aveva lasciato un messaggio per lui. Vergil annuì. Era ovvio che non venisse concesso al primo che passava di entrare nella tenuta degli Hyuga. Dopo un attimo di attesa, l'uomo gli comunicò che era richiesta la sua presenza per una faccenda piuttosto importante. L'uomo si scusò ancora e disse che il chunin non aveva aggiunto altro. Strano, pensò lo Hyuga. Probabilmente si trattava davvero di qualcosa di importante.

    [...]

    Circa mezz'ora dopo, Vergil giunse nel luogo che era stato indicato come quello dell'incontro.
    Entrò nella stanza, guardandosi attorno. Contò, oltre a lui, sei altri shinobi. Conosceva alcuni di questi: due facevano parte di clan insignificanti, Auron Ryukaki e Jin Uzumaki, un altro, Sasori, era un Uchiha. Un altro ragazzo, però, possedeva occhi simili ai suoi. Uno Hyuga sicuramente; Vergil però non l'aveva mai visto agli incontri della Casata Principale, né in alcuna cerimonia di rappresentanza. Doveva essere un membro della Casata Cadetta. Era dunque condannato a portare quel disgustoso marchio sul suo corpo. Nonostante trovasse necessaria e quindi fondamentalmente giusta la suddivisione delle Casate, non provò altro che pena per lui.
    Entrando, non si rivolse a nessuno in particolare. Non erano certo lì per un incontro di piacere.




     
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  9. Shoichi Aburame
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    Seduto su una roccia in mezzo agli alberi maestosi del grande bosco secolare, vi era una persona. Pensierosa e guardinga, captava uno strano movimento all'interno del villaggio, nulla che lo avrebbe stupito così tanto da agitarlo o incuriosirlo, nulla che poteva portare alcun che di nuovo alla sua futile vita eppure, l'istinto gli suggeriva che presto qualcuno lo sarebbe andato a cercare e che presto la noiosa routin quotidiana avrebbe subito una svolta. Si sentiva osserveto non era veramente solo in quel posto sperduto, ormai da tempo ne aveva la sensazione e ormai la sicurezza nelle sue capacità lo rendeva sicuro di quella semplice congettura. Non cambiò espressione ne fece cenno alcuno al comparire davanti a se di una nuovola di polvere seguita a pochi secondi dalla sagoma di uno Shinobi. Nessuna presentazione ne alcuna parola venne detta fra i due, non ve ne era bisogno solo una missiva venne consegnata all'Aburame. Una missiva anonima e per nulla speciale ad una prima occhiota ma l'interno nascondeva ben altro che una semplice missione come invece Shoichi si sarebbe realmente aspettato...

    [...]



    Con tutta calma, l'edificio descritto per la riunione venne raggiunto dall'Aburame che noto fin da subito un gran via vai di persone sia all'interno che all'esterno di esso. Non ci fece molto caso ma proseguì per la sua strada fino ad entrare nella stanza designata. Il brief della missione fu esplicato dai gradi alti del villaggio e tutto fu compreso dall'Aburame che oltre al chiederesi il perchè la sua vita dovesse essere scossa improvvisamente dai venti di guerra non si pose altre domande. Finita la presentazione i convocati furono invitati ad accomodarsi in una stanza limitrofa...

    ...



    La porta venne spalancata e l'ambiente interno fu subito svelato. Nulla colpì l'animo di Shoichi, pochi ninja erano riuniti nella stanza e per la maggioranza erano degli sconosciuti. Solo due di essi furono subito identificati, due compagni di squadra, Jin Uzumaki e Sasori Uchiha. Con fare disinvolto e senza degnare di uno sguardo gli altri "invitati" l'Aburame si avvicino in silenzio hai due compagni...

    Uzumaki Jin, Uchiha Sasori, anche voi qui...



    Il discorso che si creo dopo i saluti verteva sul perchè gli Shinobi presenti fossero tutti Genin, ma Shoichi non osò, o meglio, non interesso intervenire nel discorso. Com'era solito fare rimase freddo e con un occhiata scruto il resto dei presenti con fare disinteressato...

     
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  10. Aydan
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    Chapter 1
    "Chiamata"


    Soundtrack: Call Of Freedom - Powergod



    From now and on, eternity,
    Forever,
    together,
    to paradise!!!



    Essere disturbati mentre si sta in casa propria a non fare un benemerito accidente è sempre fastidioso. Anche di più, se a disturbare è un inviato dell'Amministrazione di Konoha che ti chiede di recarti direttamente alla sede centrale del villaggio.
    Nel momento in cui udiva la cortese e inesorabile richiesta, Kiyon comprese due cose. Uno, che non avrebbe potuto dire di no: in una mobilitazione generale del Villaggio, non era consentito tirarsi indietro. Due, che il clima di concitazione che aveva respirato negli ultimi giorni era effettivamente foriero di qualcosa di grosso.
    Mai aveva visto un tale assembramento di messaggeri che correvano di qua e di là. E il chunin che si trovava davanti era la riprova che stava davvero per succedere un probabile casino.
    - Ehm, d'accordo, vengo, ma sarà il caso che mi renda un briciolo presentabile prima.
    Sacrosanta verità. I vestiti che aveva addosso erano sgualciti, i suoi capelli erano un qualcosa dotato di vita propria: era facile notare come il ninja si fosse svegliato da molto poco. Insomma, doveva presentarsi davanti agli Amministratori, e, come si dice?, anche l'occhio vuole la sua parte. Avrebbe preferito almeno non sembrare un senzatetto.

    Pochi minuti dopo, arrancava dietro al chunin che con passo spedito lo guidava alla sua destinazione. Dannazione, quell'uomo correva come un dannato, faceva una fatica immane a stargli dietro. Per non parlare di Aydan che già era due metri indietro.
    "Se continuiamo di questo passo, stramazerrò a terra prima della fine. Non sono ancora abituato a tenere queste velocità a lungo, dannazione, possibile che non lo capisca? Credevo che i chunin fossero scelti anche per la loro intelligenza, ma questo non mi pare una cima! Basta, adesso mi fermo e gli dico che non ce la faccio più, che mi devo fermare per qualche minuto. E' un mio superiore, glielo dirò con cortesia, ma glielo dirò. Non può certo farmi morire! E cinque minuti di ritardo non significheranno la distruzione del Villaggio. Basta, adesso glielo dic..."
    - Siamo arrivati.
    La faccia che un Kiyon stravolto mostrò all'uomo era l'ebete espressione che contraddistingue chi non ha capito nulla. Solo dopo alcuni secondi si ricordò del significato delle parole che gli erano state rivolte, e fu allora che rispose ansimando.
    - Gra... Grazie... Anf... Buo... Buona conti... nuazione.
    Si fermò due minuti con la schiena appoggiata al muro della grigia costruzione che ospitava l'Amministrazione, la mano premuta sul cuore come a costringerlo a rallentare i battiti. Chissà perché finivano addirittura a reclutare i genin... Doveva esserci qualcosa di ancora più grosso di quanto si fosse aspettato. Chissà, forse ci sarebbero stati anche i suoi compagni, forse addirittura i suoi sensei. Anche Iron vi avrebbe preso parte?
    Incuriosito, Kiyon fece un cenno al lupo che lo seguiva come un'ombra e varcò il ligneo portone.

    Quella che si ritrovò davanti era una stanzetta semplice, che probabilmente un tempo era stata un'aula. Chissà, magari un tempo in quell'edificio si insegnava ai giovani shinobi.
    Mentre si guardava intorno, sia per memorizzare sia per comprendere il nuovo ambiente, l'Inuzuka ripensò a ciò di cui era appena venuto a conoscenza.
    Un membro dell'Amministrazione, condottolo da solo - aveva a malapena accettato che entrasse Aydan - in una stanzetta delle dimensioni di uno stanzino, lo aveva messo al corrente delle numerose insurrezioni che si stavano registrando in tutto il continente. A queste, inoltre, si dovevano aggiungere numerosi casi di sparizioni di shinobi dell'Accademia. C'era qualcosa che non andava, sicuramente. E così Konoha avrebbe inviato un certo numero di sue foglie per tentare di ripristinare l'ordine.
    Era interessante, però. Descritta così, sembrava una missione di livello ordinario, eppure l'intero villaggio aveva mobilitato centinaia di shinobi. O c'era qualcosa che non sapeva, o c'era qualcosa che non sapeva.
    Nell'aula più grande, a cui era stato indirizzato dopo aver ricevuto le (poche) spiegazioni, c'era già un numero esiguo di persone. E fra esse, tre di sua conoscenza: Shin, Apollo e Auron.
    In particolare, era da parecchio tempo che non vedeva quest'ultimo, esattamente da quando la loro missione si era conclusa: ricordava ancora felicemente il suo primo successo.
    Gli rivolse un cenno di saluto, facendogli intendere di averlo riconosciuto, poi si avvicinò a Shin e Apollo che stavano parlando da una parte e posò le braccia su una spalla ciascuno.
    - Allora ragazzi, come va? - disse con un ghigno. La tensione che respirava in quella stanza non gli piaceva affatto, e aveva bisogno di stemperarla un po'.
    - Sembra che siamo di nuovo in procinto di partire. Secondo voi di che si tratta stavolta?

     
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  11. Alexander Hima
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    Una Foglia Danzante Nel Vento Di Guerra Giunto A Konoha

    Ieri


    Erano le undici del mattino ed il ninja della foglia si era appena svegliato,
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    era strano, quasi anormale che un tipo mattiniero come lui si svegliasse a quest'ora del giorno.Non era un buon presagio. Lentamente si passò una mano dietro la nuca per grattarsi la testa mentre nel medesimo istante qualcuno bussava alla porta, qualche minuto di attesa per la persona che aveva bussato prima che venisse accolto all'interno della dimora del ninja della foglia. Il nuovo venuto, un impiegato dell'amministrazione, era visibilmente sconvolto, stava succedendo qualcosa di completamente nefasto, o almeno questo era quello che pensava l'amministratore della foglia.La conferma delle sue ipotesi venne nel momento in cui questi aprì la bocca per parlare:
    "Signore, guardi che abbiamo bisogno urgentemente di lei in amministrazione, è terribile."Il viso del ninja della foglia non esprimeva nessuna emozione, più che altro non poteva capire cosa ci sia di così terribile, mica stavano per entrare in guerra contro qualcuno.L'accademia manteneva ancora il suo potere e quindi vigevano ancora gli accordi di pace tra i villaggi.Lentamente dopo aver congedato quell'impiegato si stava dirigendo verso l'amministrazione ove avrebbe richiesto delle delucidazioni su quello che stava succedendo.Nel momento in cui mise piede all'interno dell'amministrazione persone su persone andarono da lui con frasi sconnesse che non fecero capire nulla al ninja della foglia.§Ecco cosa succede quando ci assentiamo sia io che Shika.§Pensava mostrando un viso scoragiato, successivamente con una voce imperiosa, tono che aveva acquisito solamente di recente, dopo la sua nomina a Facente Funzioni."SMETTETELA! adesso entrerò nel mio ufficio ed uno alla volta entrerete a dirmi che diavolo sta succedendo."Come aveva detto Alexander si diresse all'interno del suo ufficio dove entrarono almeno una trentina di impiegati per parlare con il ninja.Due ore dopo quando tutti ebbero finito di parlare il ninja della foglia rimase da solo all'interno di quelle quattro mura a pensare, mentre di fuori al suo ufficio gli impegati aspettavano una qualche decisione da parte sua.Non era passato neanche un mese dall'inizio della sua carica e già si trovava a dover prendere decisioni di questo tipo, prima Sayaka, adesso questo.Quanto più velocemente gli era possibile Alexander si fiondò fuori dalla porta e disse queste parole:"Voi due portatemi i documenti delle richieste di intervento che ci sono state pervenute negli ultimi sei mesi.Gli altri ritornino alle loro mansioni, non c'è nulla da vedere e non allarmate nessuno all'interno del villaggio prima di una mia parola."Tuonò nuovamente imperioso prima di ritornare nuovamente all'interno del suo ufficio.


    Una Foglia Danzante Nel Vento Di Guerra Giunto A Konoha

    Oggi

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    Un'intera notte in bianco e quello che vide dalle carte che i due impiegati gli avevano "gentilmente" portato.Oramai stava albeggiando e nell'ufficio buio il ninja della foglia meditava mentre Alexander pensava al da farsi, focolai di rivolta erano presenti nei territori limitrofi a quelli gestiti dall'accademia, una loro conquista da parte di questi ninja stranieri che stavano indubbiamente dietro a queste rivolte come erano stati responsabili dei rapimenti, attacchi e l'invazione di terre ll'infuori dei confini dell'accademia.Tutti i villaggi avrebbero dovuto fare qualcosa e Konoha non sarebbe stata da meno.Senza considerare che un'eventuale conquista di un secondo o terzo territorio da parte della foglia avrebbe aumentato il vantaggio del villaggio ninja rispetto agli altri.Celermente uscendo dall'ufficio per la prima volta nelle ultime dodici ore convocò quanti più impiegati era possibile ed impartì questi ordini:"Convocate tutti i ninja della foglia che abbiano conseguito il grado genin da un pò di tempo e fateli radunare all'interno di un aula in amministrazione, richiamate anche Kamuro Uchiha dal loco in cui si è ritirato per allenarsi, MUOVETEVI!"Dopo aver impartito questi ordini il ninja della foglia si concesse qualche ora di sonno.Ore dopo il ninja della foglia si diresse verso l'aula magna che era stata adibita a come loco di raduno.Ivi vi era una cattedra situata sopra un piccolo palchetto, dietro di esso vi erano situate cinque sedie, ogniuna per ogni colonna portante del villaggio.Sedutosi su una di queste sedie il ninja della foglia aspettò che giungessero tutti i ninja convocati.
     
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  12. Kamuro Uchiha
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    Capitolo 1: Un grande ritorno, Una nuova partenza

    Dintorni di konoha, mattino inoltrato:
    Una sagoma dalle fattezze umane camminava con passo lento verso le mura della capitale del paese del fuoco..il suono dei suoi passi era udibile in mezzo a quel silenzio desolante per nulla adatto a un genere di città come quello...il mantello, tirato su fin sopra la bocca, strisciava a terra sull'erba secca producendo un rumore continuo e fastidioso, il sole era alto e la temperatura mite e gradevole..
    Mentre osservava tutte queste cose kamuro si rese conto che il paesaggio stava via via cambiando.. gli alberi erano + radi e tenuti in file ordinate mentre il brusio del villaggio,ormai vicino, si faceva sempre + nitido e vicino,e un numero allarmante di persone, probabilmente corrieri, entrava e usciva dal villaggio con un certo ritmo..


    a quanto vedo non faccio in tempo a tornare che subito succede qualcosa di grosso..non che mi fidi molto delle guardie ma almeno qualcuno che mi fermi e mi chieda di identificarmi ci vorrebbe..questo nn lascia presupporre nulla di buono

    Mantenendo costante la sua andatura kamuro varcò indisturbato la soglia del villaggio...dopo essersi addentrato si fermò per qualche secondo ad osservare ciò che lo circondava..tutto poteva sembrare normale ad occhi poco attenti, ma chi avesse osservato bene avrebbe notato una vena di tensione nei ninja di grado + alto che parlavano concitatamente tra loro

    Voglio proprio sapere che sta succedendo..

    Come in risposta a quel suo pensiero, un ninja, probabilmente un chunin, apparve dalla folla affianco a kamuro sussurrandogli alcune rapide parole nell'orecchio usando il tono + basso possibile

    Signor Kamuro è tornato..stavo venendo in questo istante a richiamarla...è giunta una richiesta urgente per lei da parte del signor Alexander Hyuga, colui che fa le veci dell'hokage..la prego di seguirmi senza fare domande.. abbiamo fretta..

    Il chunin non aveva usato preamboli e non aveva cercato in nessun modo di nascondere la sua agitazione, il viso arrossato e imperlato di sudore ne erano la prova...
    Kamuro non proferì parola.. annuì e fece cenno al chunin di fargli strada.
    Questi non perse tempo, marciò a passo spedito in mezzo alla folla con KAmuro al seguito, lo sguardo fisso in avanti,forte di una calma inaspettata, diretto verso il palazzo dell'amministrazione.
    Varcata la soglia dell'edificio i 2 si fermarono di fronte alla prima sul loro cammino, il chunin si bloccò di colpo e si girò a guardare l'Uchiha, spiegando che non era autorizzato a fornire informazioni sulla chiamata e che kamuro avrebbe dovuto entrare nell'aula e attendere delucidazioni da Alexander o chi per lui.
    Dettò cio si scostò dall'entrata lasciando libero il passaggio..Kamuro aprì la porta ed entrò nella stanza..studiò i volti dei presenti per pochi secondi poi si dirise in un posto vuoto in fondo alla sala, sedendosi a braccia conserte con lo sguardo fisso sul posto che avrebbe ospitato colui che avrebbe presieduto la riunione e che finalmente avrebbe spiegato i motivi di tutta questa agitazione


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Pensato
    Parlato
     
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  13. P h à
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    Un tizio strano bussò di prima mattina alla porta del Nara,questo,stranamente,era già in piedi.Aveva la faccia grondante di sudore,i capelli raccolti nella coda e girava con i soli pantaloncini da allenamento,la maglietta zuppa di sudore era a terra ai piedi del tavolo.Stava preparandosi qualcosa per riprendere le energie quando si girò di sbotto verso la porta d'ingresso.Aveva il cibo in bocca quando aprì la porta,guardò il tizio che sembrava essere di qualche squadra di Konoha,inghiottì immediatamente il boccone,credeva fossero notizie della zia.Da li a breve lo shinobi lo smentì,era stato convocato nella sede amministrativa di Konoha dato che era genin da tempo ed era abbastanza esperto,ciò lo gradificò ma era deluso perchè credeva di poter sapere qualcosa in più su sua zia.Con la faccia spenta diede la spalle al ninja

    "Ehy se vuoi accomodati oppure vai a chiamare qualcun'altro.Devo farmi una doccia."


    Lo shinobi intristito salì la piccola rampa di scale che lo portava al piano superiore,la doccia lo attendeva.Si spogliò nella sua stanza che era pure adiacente al bagno.

    La doccia non durò poco,lo shinobi uscì dalla doccia solo quando ricordò che un tizio inviato dall'amministrazione lo aspettava.L'asciugamano assorbì in breve l'acqua che era ancora sul corpo del Nara.La doccia l'aveva aiutato a dimentticare la delusione giornaliera.Scese e con un grande sorriso esordì per poi seguire il tizio.Chiese il perchè della chiamata ma non gli disse nulla dato che non sapeva niente,sapeva solo che come il Nara altri genin esperti della foglia erano stati chiamati per questa riunione.Arrivato all'amministrazione il tizio,che si rivelò essere un chunin,tornò al suo lavoro lasciando il Nara al portone.Phantom lo salutò con un gesto della mano che levò dalla tasca solo per l'occasione.Iniziò a camminare lungo il viale che divideva l'entrata della struttura vera e propria dall'enorme cancello.Doveva raggiungere l'aula magna o almeno così gli aveva detto il chunin.Il Nara notò un grande via vai di persone e nessuna di queste aveva una faccia sorridente o almeno contenta,tutti avevano un'espressione triste,buia,qualcosa non andava.Camminò per molto,ogni tanto chiedeva informazioni credendo di essersi perso o aver sbagliato stanza ma si rese conto che l'edificio era davvero enorme.
    Arrivò ad un enorme porta,la aprì lentamente,all'interno svariati shinobi che aspettavano qualcuno,c'era anche Alexander sembrava essere arrivato da poco,poco distante dal sensei c'era uno shinobi che non aveva mai visto,aveva il simbolo del clan Uchiha,sembrava di essere di un livello supeiori a tutti,lo sentiva.Si sedette poco distante dall'Uchiha e si mise comodo aspettando che qualcuno prendesse parola.
     
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  14. Alexander Hima
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    Chapter 01


    Le Squadre


    Il ninja della foglia stava aspettando che giongessero tutti, purtroppo non pochi decisero di assentarsi, infatti dei 15 ninja della foglia che dovevano rappresentare il villaggio non giunsero tutti, e come al solito mancava Shika, senza considerare che anche Keita era assente, e ciò non era un bene. Purtroppo non poteva attendere oltre, doveva cominciare con la riunione altrimenti non avrebbero potuto agire in tempo.Per tale motivo dopo essersi schiarito la voce per richiamare l'attenzione di tutti i ninja lì presenti cominciò a dire queste parole:"Allora, credo che tutti sappiate più o meno il motivo per cui vi ho convocato in questa assemblea."<i>Ci fu un attimo di pausa in modo da far comprendere la gravità della situazione, successivamente aggiunse quanto seguiva:"Siamo in guerra, dei ninja esterni all'accademia hanno fatto irruzione nelle seguenti località: il paese della roccia,quello del mare e quello del fulmine. Il nostro obbiettivo è quello di ricacciare da dove sono venuti questi ninja e prendere il possesso di uno di questi territori.Il nostro Sennin ha deciso di partire per Iwa, mentre noi fregndocene assolutamente del paese del mare dato che non ha nessuna importanza strategica andremo a prenderci il paese del Fulmine. Purtroppo mi aspettavo che fossimo in più in modo tale da poter effettuare almeno tre squadre, due principali e una di supporto. Purtroppo mi sa che ci dovremmo dividere in due Squadre principali e basta. Le squadre saranno così composte:"Con un cenno della mano verso un suo impiegato il ninja della foglia fece avere ad ogni ninja lì presente un fascicolo che conteneva i dettagli dela missione e la composizione delle squadre.


    CITAZIONE
    Team Alpha
    Kamuro Uchiha
    Shin Hyuga
    Apollo Yamanaka
    Kiyon Inuzuka
    Phantom Nara
    Matsuda Jyakushin

    Team Betha
    Alexander Hima Hyuga
    Vergil Hyuga
    Sasori Uchiha
    Jin Uzumaki
    Shoichi Aburame
    Auron Ryukaki

    Ot- Nel fascicolo c'è la prefazione dei venti di guerra.-ot
     
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  15. Generale Boros
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    Vento di guerra - post 1


    L
    a guerra e la squadra Alpha


    La tensione nella stanza era elevata. Uno alla volta, giunsero tutti o quasi, gli shinobi di Konoha convocati quel giorno. Tra questi, giunse anche Kyon, un'altro membro del team KUN. Forse per sdrammatizzare, forse per cercare di alleviare la tensione, egli giunse alle spalle di Apollo e Shin iniziando a parlare. Dopo aver salutato, chiese che razza di missione li avrebbe coinvolti quella volta. Concentrato e pensieroso, rispose con una voce che pareva distaccata, quasi disattenta, come se non fosse neppure in quel luogo.

    «Non lo so, ma temo che sarà qualcosa di tremendamente grosso e pericoloso. Temo che questa volta ci rischieremo le penne ed ho quasi la sensazione che qualcuno ce le lascerà...»

    Resosi conto delle proprie parole, Apollo si fermò e riprese a parlare con tutto un altro tono, amichevole e scherzoso.

    «Ehm, non fate caso a ciò che ho detto, stavo solo scherzando!»

    Ad aggiungere effetto a quelle parole, si mise a ridere, con una risata resa credibile solo dalle proprie abilità interpretative. Per una volta era stato troppo onesto e se ne era reso conto troppo tardi. Sapeva di non aver minimamente alleviato la tensione, bensì l'aveva aumentata.
    Pochi istanti dopo, giunse uno Hyuga, il quale era probabilmente “la testa” di tutta la macchinazione che pareva averli coinvolti. In pochi istanti iniziò il suo discorso aprendo con una classica introduzione seguita dalla suspance di una veloce pausa.

    "Siamo in guerra, dei ninja esterni all'accademia hanno fatto irruzione nelle seguenti località: il paese della roccia,quello del mare e quello del fulmine. Il nostro obbiettivo è quello di ricacciare da dove sono venuti questi ninja e prendere il possesso di uno di questi territori. Il nostro Sennin ha deciso di partire per Iwa, mentre noi fregandocene assolutamente del paese del mare dato che non ha nessuna importanza strategica andremo a prenderci il paese del Fulmine. Purtroppo mi aspettavo che fossimo in più in modo tale da poter effettuare almeno tre squadre, due principali e una di supporto. Purtroppo mi sa che ci dovremmo dividere in due Squadre principali e basta. Le squadre saranno così composte :"

    A quelle parole, Apollo non poté non sussultare. Come temeva, si era scatenata una guerra e come temeva, doveva prestare servizio per difendere il proprio villaggio. Un cenno dello Hyuga ed un sottoposto partì consegnando ad ogni shinobi un fascicolo con tutte le informazioni sulle missioni che Konoha avrebbe intrapreso in quello scontro. Con occhio rapace, Apollo osservò il fascicolo, per poi iniziare a sfogliarlo velocemente per un occhiata generale. Giunto a fondo fascicolo, lesse la composizione delle squadre e cercò di scoprire chi tra i presenti potessero essere i suoi compagni.
    Poco alla volta, vide che conosceva alcuni membri, anche se di vista o di sfuggita e rammentò che quello Hyuga poteva essere il padre di Shin. Caricato dalla composizione della squadre formate e dalle informazioni, particolarmente dettagliate, dei fascicoli, Apollo si preparò con una veloce meditazione, in modo da poter risvegliare la propria concentrazione ed i propri sensi, portandoli al massimo. Pronto a partire e carico al massimo, si rialzò dopo pochi minuti, cercando I suoi compagni. Ora non restava loro che radunarsi, prendere le decisioni necessarie e partire alla volta del fulmine. Laggiù avrebbero rischiato la vita per il potere e la gloria di Konoha. Ora, la guerra iniziava anche per il team Alpha, ma specialmente, stava per cominciare per Apollo.
    Sapeva bene che il rischio era alto e sapeva altrettanto bene che la probabilità di sopravvivere era contro di lui, tuttavia era deciso. In quella missione, avrebbe dimostrato il suo valore ed il valore del proprio clan, anche davanti a quelli che già solo a vista parevano essere i più grandi shinobi ancora in vita di Konoha.

    SPOILER (click to view)
    Narrato
    «Parlato»
    °Pensato°
    °Pensato° (personalità cattiva)
    "Parlato" (Altri)


     
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