Gli Inferi di Oto - Le Prigioni

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  1. Ledah
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    La ragazza si fece pensierosa, portando una mano al mento ed il relativo oppsoto a sostenerne il comito, incrociandone altre due e grattandosi la testa con un'altra mentre con l'ultima taburellava le dita sul fianco, ma alla fine disse dopo aver dato una fugace occhiata ai dintorni, dove la luce non arrivava:

    "Riconosco che la seconda soluzione non sia molto dignitosa e come ho ribadito all'inizio, non ho nulla di personale contro i tuoi obiettivi, il problema è fondamentalmente di protocollo...tuttavia, credo che si possa fare qualcosa per venirti incontro..."

    A quel punto, si avvicinò, riponendo il rotolo nella manica ed estraendone una sorta di braccialetto con una mano ed una bandana nera con l'altra, arrivata a circa due metri dal Mikawa e mostrandoglieli disse:

    "Per i prigionieri di infimo livello utilizziamo solo questi, la benda per gli occhi ed un bracciale che consenta di trasportarli senza che ricorrano al chakra e naturalmente è prevista una perquisizione, è un metodo estremamente rapido e dignitoso, tuttavia, sarà necessario spendere qualche Ryo per accellerare i tempi in tutte le fasi e non avere noie ad alcun livello, sarò brava, ma di certo non sono sola qui."

    Riponendo quindi gli oggetti in una delle maniche, la ragazza s'avvicinò d'un metro non con una mano tesa, ma con ben tre mani tese e forse, non si sarebbe fatta problemi nemmeno a ricevere una mancia in quella pratica tasca che si ritrovava tra i seni prosperosi.

    image



    Una volta che tutte e tre le mani fossero state riempite a dovere, la donna avrebbe passato a Diogene il bracciale, andandogli alle spalle con la spessa benda nera, alzandosi sulle punte dei piedi per poterlo bendare a puntino dopo che il Mikawa avesse indossato il bracciale, che a livello d'aspetto somigliava ad una manetta singola dotata di lucchetto e si sarebbe chiusa a scatto intorno al braccio, tuttavia, i segni incisi sul bracciale non erano normali e presto avrebbero cominciato ad emanare una fievole luce, il chakra del Mikawa sarebbe stato così sigillato.

    Dopodichè, avvenne la perquisizione, la donna portò tutte e sei le braccia sui fianchi dell'uomo, tastando con garbo e professionalità e rimuovendo tutto ciò che le sembrava un'arma, dopodichè, ne fece un mucchio e le sigillò all'interno d'un rotolo che poi mise all'interno di una delle tasche di Diogene, dicendogli:

    "Perfetto, ho sigillato tutte le tue armi all'interno di un rotolo di richiamo che ti ho messo in tasca, quando usciremo da qui, ti leverò il bracciale e potrai recuperarle in qualsiasi momento, la benda dovrai portarla solo durante i viaggi d'andata e di ritorno, per tutto il tempo, cammineremo tenendoci per mano, visto che il guinzaglio che usiamo di solito non sarebbe molto dignitoso."

    E Diogene avrebbe sentito una mano fresca e morbida stringere la sua e cominciare a tirarlo con garbo verso una direzione ben precisa, ogni tanto, quando la mano cominciava ad essere sudata, la donna faceva a cambio con una delle altre sei e mentre camminavano, lei continuò a parlare:

    "Sai, normalmente i prigionieri li imbavagliamo, ma se non siamo almeno in due, tutto il percorso diviene molto noioso ed il silenzio anche imbarazzante...attento allo scalino."

    Diogene avrebbe chiaramente sentito su di sé degli sguardi indiscreti, a confermare che lui e la guardiana non erano soli in quel posto.

    Ad un tratto si fermarono e la donna gli lasciò la mano, dicendogli:

    "Non toglierti la benda, torno subito."

    La guardia scostò una delle lunghe maniche del kimono, rivelando una spalla nuda quel tanto che bastava da tirare fuori una delle braccia, dopodichè, guardò in prossimità dell'ascella e v'impastò del chakra tenendo gli occhi chiusi e subito dopo, cominciò ad eseguire una serie di sigilli di frotne al portone, impastandovi anche del chakra e pronunciando qualche parola a pause prestabilite tra un sigillo ed un impasto:

    "Ki...Ryu...Zuu..."

    E subito dopo, Diogene avrebbe udito un rumore particolare, era la porta di pietra che si scostava lentamente al loro passaggio, mentre la donna ricopriva il braccio, avrebbe detto all'ospite:

    "Adesso siamo al punto di non ritorno."

    E riafferrandolo per mano, lo condusse per alcuni cunicoli che sembravano arrivare sino al centro della terra, senza la guida della donna, forse nemmeno il Mikawa sarebbe riuscito ad uscire da lì, inoltre, il suo udito avrebbe captato delle voci in lonntanza, erano i detenuti; alcuni si lamentavano, altri invece urlavano dal dolore in quelle che dovevano essere delle sale dedicate agli interrogatori.
    Per fare conversazione, la donna disse:

    "Alcuni detenuti insistono per avere le orecchie tappate durante gli spostamenti, immagino tu possa capirne il motivo, personalmente, sono lieta del fatto di non marcire qui da dietro le sbarre, almeno mi pagano."

    Ad un certo punto, si fermarono e la guardia gli chiese:

    "Siamo arrivati nelle vicinanze dell'area che c'interessa, hai già in mente il nome del primo fortunato?"

    CITAZIONE
    Sei impossibilitato ad usare il chakra e di tutto il tuo equip, ti rimane addosso:

    -Tonici di Recupero/da Guerra

    -Respiratore

    -Fasce zavorrata

    -Benda per occhio

    -I coprifronti

    -Il rotolo da richiamo delle falci-donnole

    -Vermiglio Roccia e Sangue ("Lame Cremisi" incluse che le sono sfuggite perchè retrattili)

    -Calzature Speciali

    -Rotolo da richiamo contenente tutto l'equipaggiamento sottratto

     
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