Gli Inferi di Oto - Le Prigioni

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  1. Ledah
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    La guardiana ritirò leggermente la torcia rispondendo zuccherina al prigioniero:

    "Ops, dimenticavo che al contrario dei prigionieri normali tu non aspiri a rivedere la luce, non sei diventato cieco vero?
    Non vorrei portare i miei clienti a visionare merce avariata, spero tu mi capisca."


    Successivamente la donna assistette allos cambio di carinerie e cortesie tra i due, per un momento se li immaginò con indosso un abito femminile in stile art noveau da perfette dame, sia il vecchietto che lo scheletro non stonavano poi molto all'interno di un elegante salottino.

    Nel frattempo registrò l'informazione relativa all'Edo Tensei, non era detto che in futuro non potesse tornarle utile, ad ogni modo il Mikawa fece la sua scelta e lei gli consegnò un altro paio di manette in modo che potesse metterle al suo nuovo cagnolino, dopodichè lo liberò dai suoi ceppi ed una volta rimosso anche l'ultimo, il sigillo posto sull'uomo tramite gli stessi si sciolse e per la prima volta da molto tempo, fù in grado di sopportare la flebile luce della torcia.
    La carnagione dell'uomo era molto pallida, anche se non come quella della guardiana che commentò:

    "Non sei messo poi così male, solo vedi d'abbronzarti un pò uscito da qui."

    Una volta usciti dai livelli inferiori delle prigioni, la guardiana porse delle bende a Diogenes dicendogli:

    "Mettile ai tuoi cagnolini e poi a te stesso, dammi la mano e l'altra dalla ad uno dei due, seguite con precisione i miei passi altrimenti saranno guai."

    E così, ancora una volta Diogenes ed i suoi nuovi seguaci si sarebbero fatti una camminata al buio, solo che per i due che lo seguivano ciò significava rivedere la luce di un sole quasi dimenticato e forse, anche un pò temuto.

    [...]



    All'uscita dalla prigione ed una volta tornati all'ingresso, Diogenes avrebbe potuto togliere benda e manette ai suoi cagnolini, prendendo commiato dalla guardiana, questa gli rispose:

    "Al di là del fatto che dirlo mi porterebbe più guai che altro, se chiederanno dirò che mi hai picchiata selvaggiamente, porto sempre con me una tecnica di sigillo che mi consente di ricoprire il mio corpo con falsi lividi.
    Mi sbatterebbero fuori lo stesso, ma forse potrei dedicarmi a fare ciò che desidero, insegnare all'Accademia.
    Ma non è il caso di dedicare troppo tempo ai problemi della mia famiglia, portati via questi due e fai in modo che non tornino qui durante il mio turno."
     
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