Gli Inferi di Oto - Le Prigioni

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    Nekomonogatari

    Parte ix ~ i giorni a venire





    La testa della giovane ruotava vorticosamente, impedendole di focalizzarsi su qualsiasi cosa, compreso formulare un pensiero articolato, figurarsi notare il rumore di passi in rapido avvicinamento. Tuttavia la voce che la raggiunse, nonostante la nausea che minacciava di farla rimettere da un momento all'altro, era facilmente riconoscibile e perfino lei intuì chi doveva aver fatto la sua comparsa. Era ridotta talmente uno straccio che non ricordava neppure più quando il caposquadra le aveva comunicato la dipartita della guardiana, quindi sarebbe stata meno sorpresa del resto del gruppo, sebbene non avesse le forze per renderne gli altri consapevoli. Meredora... Respirando affannosamente, cercò di chiamare il suo nome, mentre negli occhi le compariva un'immagine sfocata della kunoichi. Sentì i presenti scambiarsi brevi frasi ad alta voce, me lo stordimento le impediva di coglierne il senso. L'ultimo sforzo che aveva compiuto, o che meglio il ruolo di intermediario che aveva svolto tra il demone e l'eliminatore, l'aveva sfinita, esaurendo le sue scarse energie residue.

    Il corpo della ragazza ebbe una serie di spasmi. L'irruente flusso di chakra l'aveva sì salvata, contribuendo al contempo a completare il rituale di confinamento, ma non l'aveva lasciata senza conseguenze. Finché che la presa del demone su Harumi si ritirava grazie al potere del sigillo, le fibre del suo essere venivano scosse da fitte lancinanti. Con grande stupore di chi avesse osservato la scena, mentre il chakra del nekomata rifluiva dal capo della kunoichi verso il tantien dove era stato rinchiuso, intere ciocche dei suoi capelli corvini assunsero una tonalità bianco avorio. Il prezzo da pagare, o la testimonianza dell'accordo siglato? Nessuno, neppure il nibi, conosceva la risposta. La genin novizia non notò tuttavia il cambiamento, troppo impegnata a restare vigile, e col fisico completamente scombussolato. Aveva solo voglia di chiudere gli occhi e riposare un poco. Quasi a voler esaudire il suo desiderio, Eiatsu si chinò verso di lei, mormorando con quella che sembrava dolcezza una parola di scuse. Un istante più tardi perse i sensi. Gli effetti del colpo ben portato giunsero prima che la kunoichi realizzasse le intenzioni del jonin tale era la loro differenza di forza. L'ultima cosa che vide, prima di ricadere per l'ennesima volta nel buio quella giornata, fu lo sguardo serio sul volto del caposquadra, che lasciava al contempo trasparire una sottile tristezza. Eiatsu...san... Le labbra si mossero, ma non ne uscì alcun suono. Un lieve stupore attraversò la mente della giovane, ma un pallido, enigmatico sorriso comparve al contempo sulle sue labbra.

    Dietro un cancello dorato, immerso nelle tenebre, si intravedevano solo due occhi, uno giallo ambra e l'altro verde smeraldo. Sebbene fosse impossibile affermarlo con certezza, sembravano brillare divertiti.
    Harumi ancora non lo sapeva, ma presto avrebbe scoperto che quel patto con il demone avrebbe cambiato per sempre la sua vita, al pari di una rinascita. I giorni a venire sarebbero stati piuttosto interessanti.




    CITAZIONE
    Ringrazio tantissimo Diogene per la splendida giocata!
     
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56 replies since 16/2/2008, 01:30   1345 views
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