Gli Inferi di Oto - Le Prigioni[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    Nekomonogatari

    Parte ix ~ i giorni a venire





    La testa della giovane ruotava vorticosamente, impedendole di focalizzarsi su qualsiasi cosa, compreso formulare un pensiero articolato, figurarsi notare il rumore di passi in rapido avvicinamento. Tuttavia la voce che la raggiunse, nonostante la nausea che minacciava di farla rimettere da un momento all'altro, era facilmente riconoscibile e perfino lei intuì chi doveva aver fatto la sua comparsa. Era ridotta talmente uno straccio che non ricordava neppure più quando il caposquadra le aveva comunicato la dipartita della guardiana, quindi sarebbe stata meno sorpresa del resto del gruppo, sebbene non avesse le forze per renderne gli altri consapevoli. Meredora... Respirando affannosamente, cercò di chiamare il suo nome, mentre negli occhi le compariva un'immagine sfocata della kunoichi. Sentì i presenti scambiarsi brevi frasi ad alta voce, me lo stordimento le impediva di coglierne il senso. L'ultimo sforzo che aveva compiuto, o che meglio il ruolo di intermediario che aveva svolto tra il demone e l'eliminatore, l'aveva sfinita, esaurendo le sue scarse energie residue.

    Il corpo della ragazza ebbe una serie di spasmi. L'irruente flusso di chakra l'aveva sì salvata, contribuendo al contempo a completare il rituale di confinamento, ma non l'aveva lasciata senza conseguenze. Finché che la presa del demone su Harumi si ritirava grazie al potere del sigillo, le fibre del suo essere venivano scosse da fitte lancinanti. Con grande stupore di chi avesse osservato la scena, mentre il chakra del nekomata rifluiva dal capo della kunoichi verso il tantien dove era stato rinchiuso, intere ciocche dei suoi capelli corvini assunsero una tonalità bianco avorio. Il prezzo da pagare, o la testimonianza dell'accordo siglato? Nessuno, neppure il nibi, conosceva la risposta. La genin novizia non notò tuttavia il cambiamento, troppo impegnata a restare vigile, e col fisico completamente scombussolato. Aveva solo voglia di chiudere gli occhi e riposare un poco. Quasi a voler esaudire il suo desiderio, Eiatsu si chinò verso di lei, mormorando con quella che sembrava dolcezza una parola di scuse. Un istante più tardi perse i sensi. Gli effetti del colpo ben portato giunsero prima che la kunoichi realizzasse le intenzioni del jonin tale era la loro differenza di forza. L'ultima cosa che vide, prima di ricadere per l'ennesima volta nel buio quella giornata, fu lo sguardo serio sul volto del caposquadra, che lasciava al contempo trasparire una sottile tristezza. Eiatsu...san... Le labbra si mossero, ma non ne uscì alcun suono. Un lieve stupore attraversò la mente della giovane, ma un pallido, enigmatico sorriso comparve al contempo sulle sue labbra.

    Dietro un cancello dorato, immerso nelle tenebre, si intravedevano solo due occhi, uno giallo ambra e l'altro verde smeraldo. Sebbene fosse impossibile affermarlo con certezza, sembravano brillare divertiti.
    Harumi ancora non lo sapeva, ma presto avrebbe scoperto che quel patto con il demone avrebbe cambiato per sempre la sua vita, al pari di una rinascita. I giorni a venire sarebbero stati piuttosto interessanti.




    CITAZIONE
    Ringrazio tantissimo Diogene per la splendida giocata!
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,192
    Reputation
    +115

    Status
    Anonymous

    Riscatto


    1




    Era passato un po’ di tempo da quello scontro a Genosha, ma di certo non avevo dimenticato quel Ronin, o Nukenin, che avevo così faticosamente domato e catturato. Certo se non fosse stato per l’aiuto della Jonin verosimilmente la storia sarebbe finita in ben altro modo ma fortunatamente dopo un estenuante combattimento, e dopo averlo praticamente ridotto allo stremo delle forze, eravamo riusciti a neutralizzarlo.

    Privato della vista, di energie vitali e di chakra lo condussi ad Oto e nella fattispecie portandolo direttamente agli Inferi di Oto, le prigioni del Villaggio del Suono. Un luogo decisamente poco ospitale, e sicuramente evitabile. Non vi ero mai stato ma sapevo bene che non si trattava di una prigione convenzionale. Difficilmente per chi entrava in quel luogo vi era una possibilità di uscita. In sostanza la chiave della cella veniva gettata via, senza troppi ripensamenti.

    Eppure quell’uomo mi aveva colpito, lasciato il segno. La sua ferocia, determinazione e testardaggine continuavano a ritornarmi in mente tanto che decisi di mia spontanea volontà di dare una seconda possibilità. Un modo a quel Ronin di riscattarsi e di iniziare un percorso di vita più limpido e definito. Di conseguenza spedii due missive. Una al Kokage stesso, Diogene-sama, e poi a Febh Yakushi. In pratica chiedevo ai due Jonin principali del Villaggio di presentarsi alle Prigioni per discutere del futuro di un prigioniero Ninja appena catturato. Avrei così esposto direttamente la situazione.

    Sostando all'entrata degli Inferi avrei atteso entrambi, o uno solo dei due nel caso. Inchinando la testa in segno di saluto mi sarei limitato ad un breve ma sincero discorso: - Salve Jonin. Ho richiesto la vostra presenza qui per discutere di un Ronin, o Nukenin, che ho catturato a Genosha. Sarò breve: ho combattuto contro questo Ninja e per poco, nonostante fossi al massimo delle forze, non ho perso la vita. Se non fosse stato per l’intervento di un Jonin di Kiri avrei perso il combattimento. Il suo stile di combattimento è brutale, basato sul sopraffare l’avversario nel corpo a corpo utilizzando una coppia di Katane. Ma è uno stile efficace e soverchiante, un Ninja convenzionale verrebbe semplicemente battuto. – avrei atteso un secondo – Se ho imparato una lezione in questi anni nei combattimenti alla morte conosci il tuo avversario spesso meglio di chiunque altro e le sue parole, a dire il vero, mi hanno colpito. Ha affermato che non era al soldo di Hayate o di Kumo bensì semplicemente lottava per la propria sopravvivenza. Voleva guadagnare Ryo per se stesso e per mantenere la sua famiglia. In quel momento dunque ho intravisto un’opportunità che ho cercato di cogliere in tutti i modi: convincerlo di unirsi ad Oto. Lì avrebbe trovato casa per lui e per i suoi cari e avrebbe trovato soprattutto il posto giusto per sviluppare le sue già notevoli capacità. – avrei sospirato per un secondo – Tuttavia si è rivelato più testardo di un mulo e mi sono trovato costretto a spingermi al massimo per fermarlo. Non volendosi arrendere la Jonin l’ha accecato e io gli ho rotto mani e piedi però l’ho catturato ed è vivo. Si trova qui negli Inferi e quello che vi chiedo Jonin è una cosa semplice: conoscerlo e dargli una possibilità di legarsi al Villaggio, potrebbe rivelarsi una risorsa notevole. Con il beneficio del dubbio, sulle sue parole, in questo momento ha un punto scoperto, debole, enorme: la sua famiglia ha bisogno del suo sostegno. Senza… verosimilmente sono spacciati. Lascio a voi la gestione. Ma permettetemi di seguirvi, sono curioso di vedere come sta dopo tutte le batoste che ha subito! –


     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,676
    Reputation
    +1,585
    Location
    Top Secret...

    Status
    Online
    CHAINS
    1


    Gli Inferi di Oto erano enormi, con numerose entrate segrete sparse per il Bosco dei Sussurri, che si rifacevano a un dedalo di gallerie sotterranee che arrivavano persino al Lazzaretto, uno dei posti più pericolosi lasciato da Orochimaru. Costruire una prigione con molte possibili uscite (che però davano all'ambiente più pericoloso e letale del continente, o quasi) serviva a dare false speranze ai prigionieri, che si affannavano per trovare passaggi segreti spesso contenenti trappole mortali o creature assolutamente letali. Alcuni passaggi poi venivano murati e i prigionieri meno interessanti lasciati a sè stessi. Ma il nucleo degli Inferi aveva un singolo ingresso di massima sicurezza, con trappole e guarnigioni più che preparate per far fronte a evasioni di massa. Il passaggio nel dedalo di cunicoli era talmente ben sorvegliato che quasi li si poteva considerare due prigioni gemelle a malapena comunicanti. Ed era negli Inferi centrali che Febh si stava recando, convocato per questioni amministrative nonostante l'elezione di un nuovo Kage nemmeno troppo tempo prima.

    Ed era evidentemente di pessimo umore. Perchè mai dovrebbe importarmi di qualche ratto portato agli Inferi? Abbiamo un Kage, no? Che Kagizzi...Kageizzi...quello che è! Si lamentava così con tutti: guardie, passanti, una ragazza che vendeva fiori in abito rosa (francamente la più pericolosa, visto che girava così e per quel motivo a Oto, niente di strano che i suoi fiori fossero carnivori), delle vecchiette di Kiri venute in vacanza e per finire Kato, quando se lo trovò davanti dopo aver aperto a calci ("schiantato le sbarre" sarebbe un'espressione più efficace, sarebbero serviti alcuni giorni per ripararle) l'ingresso della zona dove stavano i prigionieri da interrogare.

    Quello, con il suo solito fare da burocrate che non avrebbe sfigurato in amministrazione o in un'impresa di pulizie di alto livello, iniziò a spicciolare il problema alla mano, causando fondamentalmente uno sguardo irritato da parte dello Yakushi, uno sbadiglio e un profondo sbuffare quando finì. E quindi? Ti ha fatto il fondoschiena a strisce, è troppo testardo per essere convinto e, cosa peggiore, ti sei fatto aiutare da una PESCIVENDOLA per catturarlo o avresti perso? Sul serio? Fece una pernacchia, palesemente irritato da quel dettaglio più che dall'intera faccenda. E te lo sei pure fatto amico! Spiegami un secondo perchè dovrei interessarmi di uno che non puoi controllare, a cui hai rotto le mani e che è stato toccato da Kiri? Perchè non dovremmo tagliargli la gola e pace?

    In sostanza...cosa ha da guadagnarci Oto? E soprattutto cosa ci guadagno IO personalmente per essere stato coinvolto in questa faccenda barbosa? Eh?
    Avrebbe concesso a Kato di rispondere, ma quelle stesse domande sarebbero state le prime porte al prigioniero, indipendentemente da cosa avesse detto il Guardiano, dopo che lo Yakushi si fece condurre dal prigioniero.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,192
    Reputation
    +115

    Status
    Anonymous

    Riscatto


    2



    - Jonin, mi considero un discreto esperto nell’arte del corpo a corpo ma questo Ronin mi ha surclassato durante lo scontro. E quindi sì, lo considero una risorsa che si potrebbe benissimo sfruttare. Lui è non un nemico diretto accademico ma un ronin al soldo del migliore offerente. E detta francamente avere un Ninja abile in più ad Oto di questi tempi non tornerebbe affatto scomodo! Varie minacce stanno puntando verso il Suono e i popoli liberi e ogni spada aggiuntiva può essere, letteralmente, d’aiuto. – rimasi in silenzio per qualche istante, tralasciando ovviamente tutte le frecciatine del Jonin sul mio operato con la Kiriana – Non creda che non abbia pensato anche io di ucciderlo dopo lo scontro a Genosha, e lasciarlo marcire nel ghiaccio… ma questo tipo nonostante la sua ostilità ha dei valori e degli obbiettivi precisi, difficili da trovare. E credo che se riuscissimo a garantire per la sua famiglia una vita stabile potrebbe unirsi ad Oto, e darci man forte. – di nuovo attesi qualche secondo – Ma non ho l’autorità né il potere di decidere tutto questo. Per tale motivo ho chiamato lei. Così come anni fa mi accettò ad Oto le chiedo di fare lo stesso con questo uomo e di dargli una possibilità. – terminai infine il discorso – Personalmente né io né lei guadagneremo qualcosa da questa storia a conti fatti. Ma ritengo questo compito sia da svolgere e da portare a termine. –

    Così seguii il Jonin, all’interno degli Inferi di Oto. L’ambiente come era lecito aspettarsi si rivelò un dedalo infinito di tunnel, corridoi e pertugi. La puzza, l’umidità e la sporcizia regnava su quello che si poteva considerare il buco del culo del cammello del mondo accademico. Una volta giunti in prossimità della cella del Ronin mi fermai lasciando proseguire lo Yakushi che pose delle domande molto simili al prigioniero, e alla fine della serie di quesiti posti dal Jonin mi limitai a rivolgermi verso il prigioniero pronunciando poche ma precise parole, molto sincere: - Ronin, come puoi vedere sono stato di parola. E questo dovrebbe significare qualcosa… soprattutto per uno come te. Ti si sta concedendo una possibilità per te e per la tua famiglia di aspirare ad una vita migliore, e con delle regole e scopi ben più definiti. Non buttarla al vento. Rispondi al Jonin. Dimostragli la tua forza e la tua volontà che mi hai mostrato a Genosha.–

     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    Privato della vista, non seppi dire con certezza quanto tempo passai in quell'ambiente che non conoscevo. Dopo quella mia invalorosa sconfitta, ero probabilmente stato rinchiuso in un ambiente molto simile a una galera: il puzzo di umido e lo sporco la facevano da padrone. Non mi serviva la vista per sentire i ratti scorrere vicino o sentire i lamenti di coloro che erano stati rinchiusi tra quelle mura a marcire. In effetti, piuttosto che marcire lì dentro avrei volontariamente reciso la mia carotide con un coltello perché la morte era di molto migliore che quell'assenza della vita. Tuttavia, c'era un motivo per cui non lo avevo fatto ed era semplice: la famiglia. Io li avevo portati via da Kumo; io dovevo occuparmene. E avevo fallito. Ora non potevo proprio lasciarli al destino e sebbene fossi certo che durante la mia assenza se ne occupasse Ru Wai, dovevo comunque andarli a prendere. Come? Non ne avevo idea considerando che privato della vista com'ero non sarei mai riuscito a uscire da quell'ambiente; che dire poi delle catene che mi tenevano legato: avevano imparato a ritenermi pericoloso, o almeno era quello che potevo dedurre. Non sapevo nemmeno quanto fosse grande la mia cella, considerando che le catene che mi legavano al muro non mi permettevano di andare in giro per la cella indisturbato. Quando la mia cella si aprì, invece, potei [percepire]Sensitivo la presenza di due persone. Il chakra di uno lo conoscevo di già: era quel tizio che insieme alla kiriana mi aveva battuto a Genosha. L'altro, invece, non lo conoscevo, ma da come parlava al di fuori dalla mia cella sembrava essere un pezzo grosso di Oto. Mentre parlavano fuori dalla cella, rimasi abbastanza basito dalle parole del mio avversario di Genosha. In effetti diversi colpi erano andati a segno e se non fosse stato per le varie armature che portava, nonché per la costante attenzione che quella kiriana mi aveva riservato sin dall'inizio dello scontro, lo avrei probabilmente macellato. A quel punto, però, senza occhi e con le braccia malconce avrei dovuto far fronte a diversi problemi e mi avrebbe facilmente sconfitto. Nel loro discorso sentii anche diverse cose interessanti... soprattutto il disprezzo con cui quel tizio disse Pescivendola. Che anche tra gli accademici ci fossero diversi screzi? Questo non lo potevo dire, ma sicuramente ero molto interessato alla questione. Il tizio che mi aveva battuto, poi, continuò a blaterare qualcosa su com'ero bravo: delle frasi sulla bravura che evidentemente non interessavano al Jonin, il quale, forse, desiderava solo un mucchio di ryo da me per la mia liberazione e nient'altro.

    Quando la porta finalmente si aprì, sentii le stesse domande che vennero rivolte al tizio del suono. Le questioni erano semplici: cosa ci avrebbe guadagnato Oto dalla mia liberazione e cosa ci avrebbe guadagnato quel tizio. In sostanza: niente. Motivo per cui avrei tanto voluto mandarli a fare in culo entrambi e chiudere la porta da solo alle loro spalle per restare in quella stanza privo della loro compagnia a pensare sulla mia esistenza... o meglio: sull'esistenza delle uniche due persone al mondo a cui volevo bene per davvero. Proprio per quello non potevo semplicemente alzarmi e insultarli; era una di quelle situazioni in cui dovevo tirar la vena diplomatica se volevo riavere vicino la mia famiglia. Prima di rispondere, però, ascoltai anche le parole del tizio che mi aveva sconfitto. Non aveva tutti i torti, - dovevo dire, - ma pieno di valori e onori com'ero non riuscivo proprio a parlare con coloro che osavano combattere in superiorità numerica. Per questo risposi, ma risposi a entrambi dopo essermi alzato. - «Sinceramente non ho voglia di convincervi a lasciarmi andare e di sicuro non starò qui a supplicare a non farmi marcire in galera per sempre.» – Detta questa premessa, presi un po' di fiato. L'onore, del resto, veniva prima di tutto, sempre, anche prima della famiglia. Ma volevo rivederla. - «E di sicuro non accetto consigli e suggerimenti da chi si rende disonorevole combattendo in superiorità numerica, poiché si è onorevoli sempre e non solo quando conviene, MA... Ti perdono.» – Dissi seriamente e senza il minimo pizzico di ironia. Poi mi rivolsi al Jonin. - «Per quanto riguarda il motivo per cui Oto potrebbe guadagnarci dalla mia liberazione, le basti sapere questo: sono un ninja esperto di Kumo. Sono nato a Kumo, cresciuto a Kumo e fuggito da Kumo. Odio ogni aspetto di coloro che governano quel villaggio e odio anche la sua elité militare; sono pronto a combatterli ovunque e ne sono il peggior nemico. Conosco l'esercito di Kumo meglio di chiunque altri, in quanto ne sono stato una parte, con il rango di chunin, prima di essere fuggito insieme alla mia famiglia. Non farebbe, forse, comodo per il villaggio di Oto avere tra le sue fila un ninja traditore di Kumo con tutte le sue conoscenze per prepararsi al meglio alle minacce portate avanti da quel villaggio per tutto il Continente ninja? Sono esperto delle arti magiche e marziali, nonché un Sensitivo che può aiutare Oto a evitare le eventuali minacce.» – Conclusi prima di prendere nuovamente fiato e ricominciare. - «Per quanto riguarda, invece, il suo guadagno... direi che è del tutto nullo. Non sono ricco; ferisco i ninja per prendermi le loro taglie e sopravivvere. Non ho un ryo e non posso darle niente. Le uniche cose che ho sono le mie conoscenze e abilità di combattente, MA... sono pronto a mettere entrambe al servizio di questo villaggio, di cui Lei è il Kage o l'Amministratore, in cambio di una sola cosa: portare la mia famiglia dietro queste mura e avere un lavoro che mi permetta di smettere di vivere da Ronin e ferire la gente per guadagnare. » – Poi terminai con l'ultimo asso in manica che avevo: - «Se vuole, può testare le mie capacità qui o altrove per accorgersi del fatto che potrei essere un prezioso ninja di questo villaggio.» – In effetti, se mi fosse stato concesso di combattere, - il mio habitat naturale nel quale mi sentivo al meglio, - sarei forse riuscito a convincere quel Kage antipatico di darmi il coprifronte di Oto e portare la mia famiglia dentro a quella mura. Mura che non rappresentavano la situazione ottimale considerando la vicinanza a Kumo, ma comunque delle mura e un possibile guadagno: quello sarebbe stato il combattimento giusto per lasciarmi alle spalle la mia vita precedente e iniziarne una nuova; forse non perfetta come avrei voluto, ma comunque nuova.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,676
    Reputation
    +1,585
    Location
    Top Secret...

    Status
    Online
    C H A I N S
    2


    Famiglia che per quanto ne sappiamo nemmeno esiste. Per essere un paranoico bigotto tutto etichetta certo che ti sei messo a far funzionare fin troppo il macinino che ti trovi per cervello. Avrebbe commentato, picchiettando la fronte del chunin con assoluto nonnismo se questi glielo avesse permesso. Ma ti avevo detto io stesso di imparare ad allentare un pò la presa, quindi diciamo che può andare. Buon lavoro. Ora vediamo se può dare qualche frutto. Borbottò con ben poco entusiasmo, mentre Kato si rivolgeva al suo prigioniero dalle mani rotte, cercando di convincerlo a collaborare.

    Oh, non preoccuparti, tizio...com'è che ti chiami? Comunque qui nessuno ha interesse a lasciarti andare o a farti marcire in galera, suppliche o non suppliche. Sarai anche più forte di Kato, ma non ci vuole molto, è solo un pivellino. Come sempre grondava complimenti e considerazione per i sottoposti, stimolandoli con critiche costruttive. Una volta ha avuto difficoltà anche a battere un criceto ubriaco e zoppo, non lo prenderei come metro di paragone. No, amico ronin, come ti chiama lui. La questione qui è se morirai o se mi interesserai abbastanza da lasciarti respirare. Disse con un sorriso talmente candido e privo di intento omicida che quasi faceva più paura dello sguardo di un vero killer: per lui Tasuki era ininfluente, allo stato attuale.

    Comunque hai ragione, combattere due contro uno è da carogne. Non specificò che il suo credo ninja era sostanzialmente "agisci sempre da carogna", anche perchè la frase successiva del ragazzo bastò a canalizzare gran parte della sua attenzione. Kumo. Lo stesso villaggio che aveva mandato una sua squadra di elite, contenuta a malapena, a razziare Oto. Lo stesso villaggio con cui le scaramucce al confine erano quasi oltre controllo. Lo stesso villaggio che aveva osato sminuire Febh Yakushi. E in quel momento dietro agli occhiali privi di lenti il fuggitivo della Nuvola avrebbe trovato due occhi estremamente interessati e assai più pericolosi di quanto non fossero stati fino a quel momento. Beh, amico mio, allora abbiamo qualcosa in comune. Anche io ho una discreta antipatia per la gente delle tue parti. Specie l'èlite militare. Un paio di nomi in particolare. E sorrise.

    Lasciò che l'altro finisse la sua sviolinata. Un Traditore di Kumo era utile, a patto di essere realmente un traditore. E se la sua famiglia si spostava a Oto allora era come avere (a meno di cavalli di troia) degli ostaggi di lusso nei suoi confronti, a patto di trattarli bene. E tutto questo sarebbe costato ben poca fatica al Suono, che invece aveva da guadagnarci parecchio. Si accovacciò davanti alluomo dalle mani ferite e sorrise appena. Ecco, vedi? Ci voleva poi tanto? Ora hai la mia attenzione, e la tua proposta non è stupida. Oto NASCE come villaggio di traditori che si sono riuniti in cerca di potere...i pochi clan che ne fanno parte hanno storie brevi o comunque interessi particolari, non siamo Konoha con le sue tradizioni. Qui tutti hanno un qualcosa che desiderano sopra ogni altra e il villaggio è il mezzo per ottenerle.

    Vuoi sicurezza per la tua famiglia? Una volta appurato che non è una trappola non ci saranno problemi a portarli qui e tenerli al sicuro. E i Ryo sono l'ultimo dei miei interessi. No. Si avvicinò. Quello che io voglio è una manciata di lettere. Voglio sapere tutto su B, C e H. E se possibile come fare ad avere le loro teste.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    «Mi chiamo Tasaki,» – risposi tranquillamente alla sua domanda per ascoltare poi tutta la tiritera sul fatto che non avevano interesse a lasciarmi andare oppure farmi marcire lì tanto per. Mi venne da chiedermi perché, allora, venne lì su richiesta di quel pivellino che era quasi riuscito a perdere pure contro un criceto ubriaco e zoppo. A quelle parole, in effetti, mi vergognai abbastanza di me stesso. Anche perché non avevo perso solo contro la Jonin di Kiri, ma contro qualcuno che le prendeva anche dai criceti. Il che la diceva lunga sulla mia preparazione fisica e sul fatto che, forse, non avrei mai dovuto lasciare Kumo e magari restarci lì, dove la mia forma fisica sarebbe rimasta a degli alti livelli nonostante tutto. - «Beh, non mi interessa se vivere o morire... senza la mia famiglia vicino.» – Dissi quella che almeno per era un'altra verità dura e cruda. Sfortunatamente non potei osservare il suo sorriso, in quanto privato di vista. Non sapevo comunque quello che mi stavo perdendo. Alle sue parole sul fatto che combattere due contro uno è da carogne, accennai un leggero sorriso: la pensava esattamente come me e alla fine dei conti, forse, non eravamo proprio molto dissimili. - «Tra uomini d'onore ci intendiamo, vedo...» – risposi credendo, abbastanza ingenuamente, che quel tizio fosse serio. Capii anche che il discorso si stava incanalando verso la direzione giusta quando mi disse che anche lui odiava la gente di Kumo. E qui avrei potuto fare una piccola precisazione: non odiavo la gente di Kumo. La gente di Kumo era la stessa di tutta la altra gente; non vi era alcuna differenza tra i contadini di Kumo e quelli di Taki o di Kiri. Quello che mi dava fastidio erano i rivoluzionari che avevano preso il potere mandando nella tomba un ordine che era durato numerosi anni. Ed ero davvero pronto, in quanto reazionario, a fare di tutto pur di ristabilire quell'ordine che vi regnava prima dell'arrivo di quei tizi. Ma ero piuttosto sicuro del fatto che mi avrebbe capito: la gente era ovunque uguale, cambiavano soltanto gli alti vertici del potere e lui lo sapeva, esattamente come lo sapevo bene anche io. - «Non m'interessa se il Suono nasce come un villaggio di traditori. Anche coloro che ora sono a Kumo, sono dei traditori a mio modo di vedere le cose. M'interessa solo la sicurezza della mia famiglia e, magari, anche la possibilità di effettuare un colpo di Stato nel mio villaggio natio riportandolo al vecchio ordine. Queste sono le cose che desidero sopra ogni altra cosa e se Oto potrebbe diventare uno strumento utile per riportare Kumo all'ordine delle cose, beh, non posso che essere felice.» – Che fossi davvero capitato nel posto giusto? Nel posto giusto in quelle fogne sarebbe iniziata la mia rinascita? Oppure quella di Kumo? E chi mi trovavo davanti? - «Non è una trappola. Fate quello che volete,» – gli risposi. - «Sondatemi nel cervello, navigate nella mia mente, scoprite il mio passato... li avete i ninja in grado di farlo, no? Tanto non mi piace dire bugie, mentire e percorrere queste disonorevoli strade: non ho niente da nascondere.» – Se poi non era avido del denaro, riteneva carogne i ninja che combattevano in superiorità numerica e poteva aiutarmi a difendere la mia famiglia e anche uccidere tutta l'elité militare di Kumo, non potevo che considerarlo un alleato. O un possibile alleato. Quando disse di voler sapere di più sulle lettere, lo capii. - «Non ti posso dire molto su di loro... perché si tratta di figure che non si espongono, non mostrano le loro debolezze, non si fanno vedere, né combattono al pubblico. Quelli che hai nominato sono tra i più influenti nel villaggio. Probabilmente sono l'elité dell'elité. Se hanno una lettera, del resto, è perché sono tra i 21 ninja più forti di Kumo. La lettera, difatti, si può avere solo per merito. Ne conosco anche i visi e so che quello che si fa chiamare H è un esperto sensitivo che si dice abbia unito le capacità di percezione a quelle di manipolazione dell'acqua. Di più non ti so dire.» – Per quanto riguardava le loro teste, la questione era molto più semplice: li si doveva sconfiggere in battaglia, dopo averne raccolto le informazioni utili per la battaglia. Sfortunatamente, non vi era nessun altra soluzione se non quella che prevedesse la guerra: bisognava andare lì, in un modo o nell'altro, batterli, ucciderli e ristabilire il vecchio ordine. Qualsiasi altra soluzione non poteva funzionare. - «Come fare per avere le loro teste? Beh, ucciderli in combattimento. Raccogliere un esercito abbastanza grande e invadere le terre di Kumo. Riportare la pace in quelle terre è possibile solo con l'uso della forza. Esattamente come avere le loro teste. In nessun altro modo.» – La verità era pur sempre una cruda verità. Ma preferivo dire quella piuttosto che mentire.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,192
    Reputation
    +115

    Status
    Anonymous

    Catene


    3



    Rimasi in silenzio per tutto il tempo. Come di consuetudine non diedi nemmeno più corda alle parole, molto incoraggianti, di Febh nei miei confronti. Semplicemente andai oltre, sapendo che parte del suo carattere era rispondere anche in quel modo. Ben più interessante fu invece la discussione che avvenne tra i due Ninja, separata da spesse barre d’acciaio.

    Sgranai gli occhi, rimanendo sicuramente sorpreso, dal scoprire un semplice fatto ma non per questo meno importante. Il Ronin che avevo catturato non era altro che un traditore di Kumo, nostra acerrima nemica. Scrollai la testa incredulo. Per volere del destino mi ero scontrato con quello che fu un Chunin di Kumo e dunque un membro di spicco della società guerriera di quel paese.

    In seguito il Ronin si espresse riguardo alle sue abilità e rimasi alquanto perplesso quando si dichiarò sensitivo. Un combattente corpo a corpo difficilmente si specializzava in quell’ambito, eppure questa sua specialità ad Oto sarebbe servita parecchio; di fatto nessuno dei Ninja di Oto possedeva capacità del genere. Dopo di che non fece altro che confermare la mia versione, che espressi ancora prima di entrare a Febh. Si comportava come mercenario prezzolato, al soldo del miglior offerente per guadagnare abbastanza Ryo da sostenere la sua famiglia. Un talento sprecato in pratica. Ma per Febh ben poco importò. In cuor mio sapevo che Tasaki, il Ronin traditore di Kumo, aveva colto un elemento chiave del Jonin: il suo odio per Kumo. E per i Ninja di quel Paese. Sorrisi, non potevo che condividere le intenzioni di Febh. Più avremmo scoperto su quei bastardi più probabilità avremmo avuto di distruggere il Paese.

    Tasaki tuttavia non si prodigò in molte informazioni, e questo di sicuro Febh non lo avrebbe gradito. Il Ronin si limitò ad evidenziare una verità ineluttabile. Se si voleva raggiungere il cuore di Kumo avremmo dovuto combattere fianco a fianco, a denti stretti e passando sopra numerosi cadaveri, e verosimilmente ventuno corpi. Tuttavia le dichiarazioni di Tasaki sollevarono numerosi dubbi, e per meglio dire curiosità, su Kumo. Facendo un passo in avanti mi limitai a proferire poche parole, ma molto precise: - Tasaki, cosa significa che anche per te questi tizi sono dei traditori? Comunque ventuno Ninja ben addestrati sono un numero importante, e uccidere tutte quelle persone… è decisamente complicato. – guardai Febh, sinceramente preoccupato - Hai una qualche idea su come si potrebbe attirare allo scoperto alcuni di loro? Oppure colpire all’ombra intrufolandosi a Kumo? Sfoltire le loro linee è il primo passo fondamentale per uccidere tutti. –

    Comunque a prescindere dalle risposte di Tasaki mi rivolsi verso Febh: - Abbiamo bisogno estremo di un sensitivo, Jonin. In particolare per i Gate. Non solo, il suo odio nei confronti di Kumo è una volontà più che sufficiente per convincere Tasaki a combattere dalla nostra parte. Non trova? – una domanda che puntava ad una risposta positiva, una domanda rivolta verso un Jonin che in quel momento si trovava ad scegliere due strade ben precise: fidarsi di Tasaki e ammetterlo tra le fila di Oto, ammesso di proteggere la sua famiglia, con il rischio di creare una breccia e l’entrata di un possibile traditore… oppure non fidarsi del Ronin e di conseguenza lasciarlo marcire a vita negli Inferi.

    No, non sarebbe stata di certo una decisione semplice da prendere.


     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,676
    Reputation
    +1,585
    Location
    Top Secret...

    Status
    Online
    C H A I N S
    3


    E tu daresti il controllo delle percezioni di chakra a uno che si vende al miglior offerente? Se la sua famiglia fosse qui forse avresti ragione...ma non lo è. Non ancora. Si può odiare il proprio villaggio e il proprio retaggio pur senza tradire...non ti pare? Kato in persona aveva dichiarato di essere un nemico del suo stesso clan, ma non per questo avrebbe tradito Oto. Tuttavia è una possibile risorsa...vale la pena approfondire. Poi sul prigioniero. Allora, Tasaki di Kumo. Vedo che vuoi usarci come strumento per creare scompiglio nelle tue terre e lo ammetti candidamente...ti rendi conto di cosa significhi questo? Chiese, avvicinandosi alle sbarre mentre trasudava istinto omicida. Vieni qui, ti fai catturare e di ci dici che vuoi usarci per i tuoi fini, per i tuoi desideri. Quindi sorrise. Significa che hai già capito come funziona da queste parti. Questo è esattamente lo scopo di Oto, con l'unica clausula che Oto ti supporta se tu non la tradisci, anche se volessi creare un traffico di schiavi...per quanto io personalmente non lo troverei gradevole. E fare qualche danno ai militari di Kumo rientra tra i miei passatempi, guarda caso. Con un gesto diede l'ordine a Kato di aprire le sbarre e quindi si avvicinò al ferito. Oh, non mi servono ninja esperti per sondarti il cervello, io non mi fido granchè di quei metodi, ammazzano la poesia e uno davvero sveglio può aggirarli o nascondere le cose veramente importanti. Quello di cui mi fido sono invece lunghi periodi di tortura, portando il corpo all'estremo limite tra la vita e la morte.

    Posò una mano sulla fronte del giovane, ma in realtà lo stava trattenendo col chakra adesivo, senza toccarlo davvero, mentre in silenzio lasciava che la minaccia facesse il suo corso.

    Ma non in questo caso. Credo nella tortura almeno quanto credo nei patti, e ci sono patti che non è facile infrangere. Manderò una squadra a salvare la tua famiglia e portarla qui. Tu NON andrai, avrai un incarico parallelo. Dovrai fidarti e affidarci la tua famiglia se vuoi che noi ci fidiamo di te. La parola, temo, non basta se appartiene a un ninja, anche se onorevole. Accetti le mie condizioni? Posso curarti anche all'istante, se lo farai.
    Quando poi lui parlò delle 21 lettere lo Yakushi annuì. Quindi sono talmente èlitari che nemmeno un chunin ha informazioni su di loro. O non vuole trasmetterle fino a che non avrai la tua fetta. Comprensibile, dubito che ci siano chunin che sanno cosa so fare io o cosa sa fare Shinken. Ma io non muoverò guerra a Kumo per ammazzare 21 persone. Ma ammazzare 21 persone mi aiuterà a rimettere le cose a posto: una Nuvola ribelle è un pericolo per tutti. Su H conosco più cose io di quelle che mi dici...ma pazienza. Non si espongono e non combattono in pubblico, ma deve pur esserci qualche luogo importante o qualche punto di interesse dove è probabile incontrarli...qualcosa a cui la nuvola tiene particolarmente. Dimmi qualcosa che non so.

    Se Kato avesse chiesto a quali incarichi si riferiva, o si fosse offerto volontario, Febh avrebbe approfondito. Ho ricordato una vecchia richiesta, e ne parlerò con Gene. Il vecchio del salone di tatuaggi, che se non sbaglio ha avuto a che fare con te di recente quando hanno rubato i sigilli...chiede di cercare il buon vecchio Daisuke. Tu e Tasaki potreste andare da quelle parti, anche con qualcuno di altri villaggi se vi va. Invece manderò altri ninja a cercare la famiglia di Tasaki. La fiducia, ripeto, deve essere reciproca.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Colui che è

    Group
    Giocatori
    Posts
    18,056
    Reputation
    +214
    Location
    Luce di stelle

    Status
    Anonymous

    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Dialoghi»


    "Non voglio creare scompiglio, voglio fare un Colpo di Stato" – pensai in replica alle sue parole. - "Voglio riportare Kumo all'ordine precedente, prima dell'arrivo di quei strani tizi e sono disposto a tutto pur di raggiungere il mio fine". - «Non ho motivo di tradire Oto, considerando che Oto è l'unico mezzo che ho per arrivare al mio fine. Tradire Oto sarebbe per me un po' come ritornare all'inizio della strada e cancellare tutto ciò che ho fatto fino a oggi. » – Tacqui sul traffico dei schiavi. Non amavo molto l'idea di togliere la libertà a qualcuno e in contempo ero un soldato che stava mettendo le proprie capacità a servizio di Oto, privandosi così di una certa libertà. In contempo stavo pensando che se avessi realmente avuto degli schiavi, avrei trovato un modo per potenziarli in qualche modo e poi li avrei usati per il mio stesso scopo: rovesciare l'Ordine di Kumo riportando l'Ordine precedente. L'idea di creare un certo mio esercito che era al contempo mio e al servizio di Oto nacque in me molto prima d'incontrare quel strano tizio che avevo davanti: anche quello poteva essere un mio mezzo per fare quello che volevo, pur sapendo che così andavo contro la volontà di mio fratello e, peggio ancora, di mio padre (il che era già tutto dire). Ma la vita era così: c'era chi collaborava adattandosi e chi, invece, si ribellava. Io facevo parte del secondo gruppo. - «Non ho paura della tortura, né della morte. Sono un ninja. Un chunin di Kumo. Potete torturarmi anche a partire da oggi e fino alla fine dei tempi e non otterrete da me niente. Potete, invece, fidarmi di me considerando che abbiamo uno stesso fine. Non ho paura di niente.» – "A parte della morte dei miei cari, gli unici che mi sono rimasti..." - Percepii il tocco della sua mano sulla mia testa in quel che sembrava una scena alquanto strana, ma non feci nulla continuando a percepire il suo tocco sulla mia testa. - «Io sono un uomo d'onore. Io non infrango i patti.» – Mi sorpresi un po' a sentire che non sarei andato io a salvare la mia famiglia, ma era anche qualcosa che dovevo aspettarmi. L'incarico parallelo, infine, mi stupì alquanto: mi stava di già affidando qualcosa? - «Accetto le condizioni di buon grado. Ma devo darvi un paio d'informazioni a proposito della mia famiglia. Dopo aver abbandonato Kumo mi sono recato nel villaggio dei traditori, ad Ame. Ho vissuto qui per un po' in una casa... hmm... presa in prestito... diciamo così... Poi ho incontrato un tizio di nome Ru-Wai in un bar che si chiama Batuman Veri. Questo locale si trova nel centro di Ame: non il miglior posto in cui andare per degli accademici.» – "Direi" – «Ru-Wai ha promesso di prendersi cura della mia famiglia finchè sarei stato via a ... a... hmm... diciamo guadagnare denaro per vivere... Ora, non so se Ru-Wai si sta ancora prendendo cura della mia famiglia oppure no. E nel caso fosse è probabile che voglia del denaro. In questo caso ditegli che pagherò non appena posso. E se non vorrà rilasciare la mia famiglia ditegli che vengo lì nel suo locale e gli taglio la testa. Anzi, se potete farmi scrivere una piccola lettera da dare a Ru-Wai...» – avrei detto per scrivere le varie "circostanze" che mi portavano a chiedere il rilascio di mia madre e mia sorella senza la mia presenza in loco. Sulla lettera avevo comunque in mente di scrivere un paio di cose che solo Ru Wai e io conoscevamo, motivo per cui non avrebbe dovuto dubitare molto sulla veridicità della lettera. E difficilmente, - per come egoisticamente lo percepivo, - avrebbe fatto molte storie anche se alla fine dei conti si trattava comunque di ostaggi che gli sarebbero potuti tornare utili. - «Se, invece, mia madre e mia sorella non sono presso Ru Wai, allora dovrete fare di tutto per trovarle. Anche a forza di torturare Ru Wai per capire dove sono. Se volete posso torturarlo io stesso per capire dove sono. Vi prego, fate di tutto per trovarle.» – A quel punto il tizio iniziò a riflettere sulle informazioni che gli avevo dato. Non erano molte; ma erano tutte quelle che mi potevo di dirgli. Non potevo dirgli di più per il semplice motivo che non sapevo più niente. - «Si possono incontrare davanti ai cancelli di Kumo, ma uccidendone 1 o 2 non cambierà nulla. Bisogna ucciderli tutti e mettere qualcuno a guida del villaggio...» – "me, per esempio" – «... per riportare all'Ordine quelle terre. Anche al palazzo del Kage è possibile incontrarli. Per il resto i loro spostamenti sono segreti all'esercito: compaiono dal nulla e vanno nel nulla. Certamente, però, possiamo pensare a qualche trappola basandoci su ciò che sappiamo dei loro interessi... anche se... anche se preferirei di gran lunga sconfiggerli tutti e 21 in battaglia insieme al loro esercito. » – A quel punto avrei iniziato a rifletterci sì, pensando che comunque dovevamo preparare una trappola bella grossa per tutti quei ninja. Oppure batterli uno a uno. Mi doleva dirlo, ma avevamo il bisogno di una spia. E anche di un numero abbastanza grande.
    Era certo che dovevo iniziare a cambiare i miei modi di fare: non mi dovevano mai più sconfiggere in superiorità numerica. Non dovevo mai più capitare in una situazione di superiorità numerica. - «Porterò a termine una qualsiasi missione per conquistarmi la fiducia di Oto. – "Anche di grado S".

     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,192
    Reputation
    +115

    Status
    Anonymous

    Catene


    4



    Rimasi in silenzio all’osservazione del Jonin sulle capacità percettive di Tasaki. DI fatto che differenza c’era tra l’ammettere un ex traditore in grado di percepire il chakra alle mura e un Ninja invece che non poteva comunque disporre di tale abilità? Ma lasciai la domanda in sospeso, tra me e me. Così come non feci alcun commento sul mio essere Yotsuki. Odiavo di fatto il mio Clan ma non di certo Oto, tutt’altro! Avrei presto, e ne ero convinto fermamente, che avrei ottenuto la mia vendetta sul Clan. Le informazioni che ottenemmo comunque sui Ninja di Kumo furono poco concrete, ma mi diede un indizio importante: a sentire Febh il Jonin non aveva alcuna intenzione di attaccare frontalmente Kumo e di sicuro questo atteggiamento si sarebbe scontrato con l’indole belligerante del Kokage stesso. Restava da vedere chi dei due ne sarebbe uscito vincitore.

    In ogni caso Tasaki centrò appieno quello che significava essere Ninja di Oto. Desiderare ardentemente un cosa, un obbiettivo o un potere. Desiderarlo più di ogni altra cosa, e avere i mezzi per ottenerlo… grazie ad Oto stessa. Certo a patto di non tradirla. Quella era la condizione sine qua non essenziale per farne parte, ma questo sembrava essere stato compreso e percepito appieno da Tasaki.

    All’ordine di Febh aprii la cella, liberando almeno virtualmente il giovane Ronin dalla sua prigionia. Il patto, a detta del Jonin, era concluso. Tasaki si poteva considerare un Ninja di Oto, ammesso di fidarsi ciecamente uno dell’altro. Un patto che se rotto sarebbe costato fin troppo per il Ronin: Febh si sarebbe occupato della famiglia dello spadaccino (e quindi della loro stessa sicurezza) e il Ronin allo stesso tempo si sarebbe concentrato su un altro impegno per Oto, così da dimostrare la sua fedeltà al Villaggio.

    A tale proposito feci un passo in avanti nella direzione di Febh e il Jonin stesso colse l’occasione per indicare un incarico adeguato ad entrambi, per due Chunin: il recupero di un Ninja di Oto scomparso ormai da tempo. Daisuke Yotsuki. Sorrisi, mentre nel mio sguardo si accendeva una luce carica di aspettative: - Mi sembra un’eccellente idea. Andrò alla ricerca di Daisuke Yotsuki, Jonin. Il Vecchio Tatuatore si riferiva a questo incarico. Daisuke, il mio compagno di Clan, è scomparso da tempo in un seguito ad una missione molto complicata. – voltai lo sguardo verso il Ronin – E il nuovo membro di Oto mi accompagnerà nella missione di recupero. Febh, se me lo concede, sfrutterò alcune risorse dell’Accademia per raggiungere via mare l’isola Jiro, nel Paese del Mare. Radunerò un gruppo fidato di Shinobi accademici e recupererò vivo o morto Daisuke. – e possibilmente un Jigoku maledetto, ma questo non l’avrei di certo aggiunto a voce.

    Mi rivolsi poi nei confronti del Chunin di Kumo: - Una volta che ti sarei ripreso dalle ferite ti verrò a cercare per introdurti al Villaggio e ai suoi meccanismi e appena sarai pronto partiremo alla volta dell’isola Jiro. Non c’è tempo da perdere, infondo. Un’ultima cosa Tasaki: sebbene non lo ritengo essenziale considera di cambiare il tuo nome. Forse per te non può essere così essenziale ma siamo vicini a Kumo e la voce del tuo arrivo potrebbe diffondersi. Per proteggere la tua famiglia dovresti considerare questa opzione. Se devo essere franco mi aspetterei che qui oggi, negli Inferi, Tasaki il Ronin vagabondo verrà rinchiuso a vita… lasciando il posto ad un vero Chunin di Oto, nato ad Oto e cresciuto all’ombra del Villaggio del Suono. –

    A quel punto avrei accompagnato Tasaki per ricevere le varie cure, o assistito Febh nel procedimento, sebbene le mie conoscenze in merito erano praticamente nulle. E una volta conclusa la faccenda mi sarei limitato ad accompagnare il Chunin di Oto fuori dagli Inferi, di nuova alla luce del Sole, di nuovo libero.

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,676
    Reputation
    +1,585
    Location
    Top Secret...

    Status
    Online
    C H A I N S
    4


    Bene, allora siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Non so cosa sia questa locanda ma ci manderò qualcuno con la tua lettera di presentazioni. Ame è un posto così ridente che non credo ci saranno troppi problemi, mentre tu e questo bacchettone penserete al suo consanguineo. Disse a Tasaki, frantumando le catene che lo trattenevano con un colpo netto...miracoli del controllo del chakra. Kato, porta il nostro amico in ospedale e fagli riattaccare o ricrescere le parti che ha perso. Bada che fino a risoluzione della missione lui sarà sotto la TUA responsabilità agli occhi di Oto. Se ammazza qualcuno sarà come se lo avessi ucciso tu. Chiaro? E ora devo solo andare a chiacchierare della cosa con il Mikawa...sempre che sia disponibile...sta sempre chiuso in quel cavolo di ufficio...io non lavoravo così tanto...E questo era anche la spiegazione del pessimo stato di Oto, ma non approfondiamo.

    Quella piccola faccenda era, per il momento, sotto controllo.
     
    .
56 replies since 16/2/2008, 01:30   1343 views
  Share  
.