Bandits

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  1. ¬Hayabusa
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    Bandits



    [Riunione Mercanti » 17.00]


    12 uomini erano riuniti in una piccola stanza circolare, caratterizzata da delle piccole e fiammeggianti candele alle pareti. La penombra regnava sovrana e dava alla "Riunione" un tocco di classe in più, vista la segretezza e la riservatezza di quell'incontro da parte dei mercanti più illustri ed importanti del luogo.


    « Basta, non è possibile andare avanti così!!! In questi ultimi tempi siamo stati derubati moltissime volte, e sempre nello stesso posto: i ladri agiscono sempre con sicureza andando a colpo sicuro, eludendo qualsiasi nostro tentativo di depistaggio... e non possiamo neppure evitare di passare per quella maledetta strada... »


    L'uomo che aveva appena parlato si chiamava Ikaro, mercante mediocre dall'aria burbera ma rispettosa: non era mai stato deurbato da quei briganti, eppure li voleva vedere morti visto che prima o poi sapeva che sarebbe toccato anche alle sue carovane essere saccheggiate.


    « Già, sembra che conoscano ogni nostra mossa, come se qualcuno li avvisasse.. infatti la strade è lunga e ricca di deviazioni, eppure colpiscono con precisione millimetrica.. »


    Orikiro aveva appena preso parola, squadrando con lo sguardo tutti i presenti: era un uomo basso e grassoccio, dalle molte parole ma dai pochi fatti visto che ogni volta che il gruppo si incontrava per parlare dei propri piani mercantili e dei ladri si lamentava con tutti ma alla fine non agiva mai. Ebbene si, quel gruppo fisso di 12 persone si riuniva sempre, esattamente con un intervallo di 2 settimane, per parlare dei percorsi, delle trattative e, in quel periodo, dei ladri che derubavano le carovane.


    « Tranquilli ragazzi, questa volta ho avuto io un buon piano: vi ricordate l'ultima volta, quando vi ho parlato del trasporto di preziosi monili da parte delle mie carovane? Ebbene, si trattava solo di una farsa per burlare possibili ladri infiltrati tra le nostre file: in realtà la mia carovana porterà dei ninja scelti dentro alla selva per uccidere quei disgraziati! Ora vado, devo incontrare i giovani nei pressi di Kiri... »


    Sayakuro Usaki, colui che aveva appena parlato, stava per uscire, quando Orikiro riprese parola per richiamare il suo compagno.


    « Incoscente, perchè non ne hai parlato anche con noi? Avremmo potuto organizzare tutto meglio!!! Beh, devo andarmene anche io per motivi personali... »


    Abbastanza alterato, Orikiro si fece spazio tra le sedie ed uscì dalla sala, lasciando Sayakuro impassibile, quasi fosse stato ferito da quelle parole.



    [??? » 15.00]


    5 mercanti erano stati mobilitati dal fantomatico Sayakuro Usaki afficnhè recapitassero altrettante lettere ai ninja scelti per l'attacco contro i brigandi che infestavano la foresta davanti Kiri. Le lettere, molto formale, recitavano alcune parole riguardo l'importanza della missione.


    CITAZIONE
    Lei è stato scelto come membro della squadra "1", con missione l'omicidio di un gruppo di briganti stanziati nei pressi della foresta davanti a Kiri. La prego di recarsi all'esterno delle porte di Kiri e di raggiungerle per le ore 19 in punto. Nessun ritardo tollerato. Il resto della missione sarà svelato in presenza di tutti i partecipanti.

    Sayakuro Usaki


    [Kiri » 19.00]


    Il sole era appena tramontato, quando i 5 ragazzi giunsero nei pressi del luogo di ritrovo: avrebbero potuto notare una piccola carovana, trainata da un cavallo e comandata da un cocchiere, ed un uomo; questo, che poi avrebbero saputo essere Sayakuro Usaki, era un uomo sulla mezza età, vestito con pregiati abiti di seta viola e nera e privo di capelli.


    « Bene, ora che ci siete tutti, è giusto che mi presenti: Sayakuro Usaki, mercante di nobili origini ed ora improvvisato stratega. Ora verrete trasportati attraverso l'inizio della foresta che vedete qui avanti, fino al punto in cui contiamo che i ladri attacchino la carovana sperando che contenga qualche importante oggetto. Voi resterete nascosti all'interno della carovana ed apparirete al momento propizio: il vostro obbiettivo primario sarà cercare di scoprire dai ninja che vi attaccheranno dove si trova il loro nascondiglio. Bene, una volta giunti lì, uccidete tutti i nemici e recuperate quest'arma, un'antica lama oramai inutilizzabile... Ora andate!!!»


    Ai 5 ninja venne dato il tempo di presentarsi e di vedere con adeguata attenzione l'arma che dovevano prendere, raffigurata in un disegno approssimativo forse fatto dallo stesso Sayakuro; il pezzo di carta venne poi dato in affidamento ad uno dei ninja, affinchè lo custodisse.

    Disegno Spada



    Ora era tempo di partire: i ninja vennero caricati dentro la carovana, ben celati dal tendone che coprire il pesante mezzo di trasporto; ora solo il tempo sarebbe stato il loro rivale, poichè avrebbero avuto 10 minuti di tempo per raccogliere maggiori informazioni su di loro e magari scegliere una possibile strategia di squadra e un capo.



     
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  2. K e l e v r a
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    Contai più giorni di viaggio di quanti non fossero stati quelli passati a Suna dopo il mio ingresso al villaggio, ancora chiedendomi perchè, tra i molti ninja presenti, fosse stato scelto un perfetto sconosciuto come me, sempre sul chi vive per la menzogna con cui mi ero introdotto pensai subito ad una prova di fedeltà.
    Ero un comune studente, per di più appartenente alle fila della Sabbia da meno di una settimana, e già avevo ottenuto in dotazione alcuni strumenti il cui "segreto" mi era stato raccomandato come qualcosa d'importante, seppur a mio avviso si trattasse di oggetti dal valore tanto comune che nemmeno uno sbandato in cerca di qualche moneta si sarebbe sprecato a rubarmi.
    Ancora nuovo a quella vita non potei far a meno di pensare a rivolgermi ai miei diretti superiori, i quali nella loro più navigata esperienza mi precedettero, ed alla prima comunicazione ne giunse a ruota una seconda, ben meno complessa e faticosa.
    Ero richiesto in amministrazione in uno degli uffici di coordinamento.
    Fu molta la sorpresa nell'incontrare nuovamente la giovane Deidara e con lei un secondo compagno d'avventure, per quello che venne poi spiegato, presentatomi come Hoshikuzu Chikuma. Il pensiero della prova a quell'incontro, però, si rafforzò ricordandomi senza alcuna difficoltà il momento in cui conobbi la Yagi, per quanto ne sapevo poco prima che giungessi in amministrazione la ragazzina aveva combattuto con un traditore e questa non poteva che essere un'informazione da tener ben presente.
    Affabile rivolsi ad entrambi un caloroso saluto, intento poi ad apprendere quanto più possibile dal funzionario che ci aveva accolti tutti e tre nel suo ufficio, al fine d'illustrarci i piani di viaggio già approntati per simili situazioni. Efficenza senza eguali, fu questa la dicitura che mi sovvenne una volta terminato il breve briefing, sopratutto considerata la brevità dei tempi a loro disposizione.
    Abituato ai lunghi viaggi, ne avevo terminato uno da poco durato ben diciannove anni, non mi pesò in alcun modo il repentino trasferimento, organizzato così bene dall'Accademia d'aver qualcosa di miracoloso. Abbandonato il Paese del Vento, attraversammo quello del Fuoco per raggiungere le coste orientali del continente ove trovammo pronta una delle numerose imbarcazioni in partenza per il paese dell'Acqua, raggiungendo così la nostra meta.
    Prestando fede ai consigli dell'ufficiale a cui mi rivolsi per ottenere maggiori informazioni sul protocollo da seguire in questi casi, non mi ritrovai particolarmente in difficoltà nemmeno quando provai di persona le rigide temperature di quella terra, così distante in ogni aspetto dal paese che aveva visto i miei natali.
    Giungemmo così alle porte del villaggio di Kiri, io raggomitolato nel caldo e confortevole giaccone imbottito, goggles calati sugli occhi proteggendo le iridi dal fastidioso riverbero del sole sulle bianche superfici ghiacciate ed il cappuccio, contornato dal fulvo pelo candido di qualche animale, ad incorniciare il volto scuro d'uno straniero.
    Procedendo con passo spedito sulla via maestra, curandomi spesso di non lasciare indietro i compagni o viceversa di non rallentare troppo il loro cammino, non ebbi difficoltà ad individuare la carovana, obbiettivo ultimo di quel lungo viaggio, sapendo che da quel punto in poi sarebbe cominciato il vero lavoro. Il sole calante stava lasciando un senso di vuoto nel cuore, abbandonando la mia persona alla disarmonica sensazione che quei luoghi mi donavano, ringraziando la fortuna d'esser lì in compagnia.


    [...]

    Non ci volle poi molto, seppur l'attesa mi facesse innervosire in un batter d'occhio, per avere il piacere di un nuovo incontro. Salutai tutti con il solito sorriso gioviale, mostrando una buona predisposizione ai rapporti interpersonali porgendo la mano per una vigorosa stretta a cui feci seguire, di volta in volta, la mia presentazione per chi non avesse già avuto modo di conoscermi.

    "Ciao, il mio nome è Ion, neo-appartenente al villaggio di Suna. In bocca al coyote per la missione!"

    Nessun coprifronte a sostenere la mia affermazione d'appartenenza, eppur alcun particolare poteva comunque incrinare la figura di bravo ragazzo che davo a vedere.
    A quel punto fummo onorati dalle presentazioni più importanti del committente di quell'incarico, un tale Sayakuro che parve, almeno ai miei occhi, fin troppo desideroso di concludere alla svelta l'incontro. Aspettai pazientemente che terminasse il breve monologo, assicurandomi d'assimilare con la dovuta perizia tutte le informazioni che ci stava fornendo prendendo poi parola una volta conclusa la sua esposizione.


    "E' un piacere conoscerla, il mio nome è Ion e prima di partire avrei bisogno che lei risponda ad alcune domande riguardo il lavoro."

    Sospesi per un attimo il mio intervento, conscio d'un possibile quanto sospetto rifiuto a collaborare ed in caso fosse stata accolta la mia prima richiesta avrei proseguito, altrimenti sarei rimasto in silenzio, ringraziando comunque con un lieve piegamento del capo.

    "Da quello che ho potuto comprendere non c'è stato un solo caso di saccheggio, ma diversi e ripetuti nel tempo, questo solitamente corrisponde a delle indagini e dei sospetti da parte delle vittime di tali crimini. Avete qualcosa in più da dirci che potrebbe interessarci per il buon esito della missione? Vorrei principalmente avere maggiori dettagli riguardo i passati attacchi, ad esempio quanti uomini sono stati impegnati negli assalti, possibili armi in loro dotazione o particolari abilità mostrate durante i furti. Inoltre avrei interesse a sapere se hanno causato morti o feriti e se questi siano stati dovuti a sconsiderate reazioni dei vostri dipendenti."

    Attesi quindi le risposte, porgendo solo un'ultima domanda prima di accomodarmi sulla carrozza ove ci saremmo nascosti.

    "In ultimo, riguardo la sua richiesta di recupero, per eventuali altri beni in possesso ai criminali oltre alla spada, abbiamo direttive precise o possiamo contare su completa autonomia?"

    Labbra sempre arricciate in un sorriso disarmante ed un tono di voce pacato e cordiale, le migliori armi che mi avessero insegnato ad usare nei primi contatti con degli estranei.

     
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  3. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Che Freddo!!!..
    1° Post Attivo



    Nemmeno il tempo di riposare adeguatamente che l’accademia aveva già in serbo per il povero Hoshi un'altra ed estenuante missione. Un compito di basso profilo certo, ma non per questo meno pericoloso di una qualsiasi altra missione, solo una misera settimana era trascorsa dalla riuscita dell’ultima missione, in quell’occasione aveva rischiato la vita per ben due volte nella stessa giornata e la missione prevedeva solamente di far da scorta ad un anziano dottore. Chissà cosa avrebbe dovuto affrontare questa volta il povero Chikuma che dopo il suo ritorno al villaggio natale aveva trovato anche occasione di conoscere di persona il simpatico e quasi sempre ubriaco Kazekage. La sua forza si era rinnovata ed un antico e micidiale potere si era risvegliato nell’ancora giovane ragazzino, la missione che lo aspettava un po’ lo indispettiva, d’altro canto la possibilità di mettere alla prova le sue nuove potenzialità lo eccitavano quasi allo spasmo caricando di adrenalina ogni fibra del suo corpo. La notizia dell’imminente nuova prova giunse alle orecchie del ragazzo dai capelli rossi come al solito, con un gran calcio sul sedere e le urla strepitanti della madre che in un unico gesto semplice ed efficace aveva per l’ennesima volta fatto volare il figlio giù dal letto in un sordo tonfo. Da quando aveva cominciato la sua carriera di ninja la scenetta si ripeteva piuttosto spesso e ormai il suo sedere aveva fatto il callo dopo le svariate cadute mattutine.

    -Hoshikuzu Chikuma alza immediatamente quel sedere da terra!!!.. l’accademia ha inviato una lettera nella quale ti è stata assegnata una nuova missione.. vedi di fare in fretta non vorrai mica che le altre famiglie pensino male di noi Chikuma vero?!.. avanti ho già preparato tutto giù in soggiorno.. equipaggiamento e vestiti!!!-

    -Waaaa.. ma che diavolo!.. non puoi limitarti a svegliarmi come ogni madre premurosa?!.. Accidenti la chiappa destra mi frigge da morire..-

    Come una valanga di neve la madre di Hoshi era arrivata spazzando ogni cosa al suo passaggio per poi svanire improvvisamente in un sordo silenzio. Come da manuale giù in salotto tutto il necessario per il viaggio era stato preparato accuratamente, niente era stato lasciato al caso prova dell’esperienza fatta dalla madre quando ancora praticava l’arte dello shinobi. Rapidamente il Chikuma si vestì notando come i vestiti preparati dalla madre non fossero i soliti che era abituato ad indossare, la giubba che era solito mettere infatti aveva subito non poche lesioni durante l’avventura precedente e questo aveva costretto la madre di Hoshi a comprare dei nuovi vestiti. Preso lo zaino e legate le sacche porta armi alla cinta non restava che mettere in spalla l’enorme boomerang che ormai era diventato il simbolo del suo essere un ninja, appoggiato al divano un foglio di carta sembrava rappresentare la missiva mandata dall’accademia per richiedere l’intervento del ragazzino.

    -Mmh.. omicidio.. briganti.. Mmh Mmh.. squadra uno.. Kiri.. Mmh.. 19.00 in punto.. Mmh.. che cosa?!KIRIIIII!!!..-

    Rapido come una saetta la corsa di Hoshi lo portò a piena velocità verso l’amministrazione del villaggio per chiedere specificazioni sulla missione appena ricevuta, al suo seguito quello che sembrava essere un emissario lo rincorreva a gran velocità intento a consegnargli una qualche seconda missiva nella quale era richiesto di recarsi appunto all’amministrazione. L’inseguimento alzò fra le aride strade del villaggio un gran polverone che terminò non appena Hoshi mise piede dentro il palazzo dell’amministrazione, fu solo a quel punto che l’emissario riuscì a consegnare il foglio al ragazzo che data una rapida letta accartocciò per poi lanciarlo davanti allo sguardo incredulo dell’impiegato nel più vicino cestino. Di certo una grande quantità di maledizioni cadde sulla testa del ragazzino dopo l’episodio, che oltretutto aveva avuto la faccia tosta di presentarsi in ritardo in uno degli uffici designati per il coordinamento delle missioni. Al suo interno oltre al responsabile amministrativo stavano un ragazzo dalla carnagione palesemente più scura e dalla corporatura ormai adulta ed una ragazzina dai capelli biondi che subito divenne motivo di estremo interesse per il Chikuma dai capelli rossi. Non aveva mai visto nessuno dei due, senza nessuna remore si fece avanti nella stanza salutando entrambi con uno dei suoi soliti grandi sorrisi, sembravano simpatici a prima vista, il ragazzo di sicuro doveva avere parecchi anni in più rispetto a lui data la stazza mentre la ragazza sembrava di poco più grande di Hoshi.

    -Eheheh.. scusate il ritardo.. ho avuto qualche contrattempo.. piacere di conoscervi il mio nome è Hoshikuzu Chikuma!.. ma voi chiamatemi semplicemente Hoshi..-

    Pochi convenevoli, non avevano tempo da perdere il viaggio era lungo e il tempo per raggiungere il paese della nebbia davvero poco. Presto il gruppetto di ninja di suna si mise in viaggio attraversando in un primo momento il vasto e caldo deserto del paese del vento per poi fiondarsi a gran velocità all’interno del fitto sottobosco del paese del Fuoco per giungere infine sulle coste del continente. Da li un imbarcazione li avrebbe portati direttamente a Kiri dove avrebbero incontrato il resto del gruppo. Il clima era cambiato durante il lungo percorso, il caldo torrido aveva lasciato spazio alla frescura dell’ombra degli alberi per poi trasformarsi in aria fredda carica di umidità. Durante il viaggio Hoshi era rimasto stranamente in silenzio, aveva sfruttato la corsa per osservare meglio i due compaesani, il ragazzo dalla carnagione scura sembrava estremamente dotato, i suoi movimenti sciolti nella corsa difficilmente palesavano l’enorme potenza che il ragazzo doveva possedere. La ragazza dai capelli biondi invece fu studiata al dettaglio da Hoshi che durante il viaggio non si trattenne nel lanciare a quest’ultima qualche occhiolino di sfuggita, il corpo snello della compaesana non mostrava forme prorompenti, di certo un confronto di curve con l’amica Asuka l’avrebbe vista sconfitta, tuttavia i movimenti aggraziati e fluidi lasciavano intuire le qualità della Sunese. Una volta a bordo del battello la temperatura si fece drasticamente più aspra e gelida, avvolto nel caldo e nero mantello Hoshi non passava istante senza ringraziare con il pensiero la madre che gli aveva preparato un vestiario più pesante del solito, di certo non era abituato a quelle temperature e il suo naso già se ne era accorto cominciando a gocciolare vistosamente. Era la prima volta che si recava in quelle lande così fredde, durante le sue missioni aveva visitato Konoha, Oto e gran parte del paese del vento. Approfittando del momento Hoshi si avvicinò ai compagni per scambiare qualche parola e magari rompere un po’ il ghiaccio, non era abituato a starsene in silenzio.

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    -ETCHU!!!.. Snif.. Snif.. Cavolo non pensavo facesse così freddo da queste parti!.. credo di aver preso il raffreddore.. ETCHU!!!.. cavolo.. certo che sei davvero grosso.. che diavolo ti hanno dato da mangiare quando eri piccolo?!Eheheh.. E’ la prima volta che vi vedo siete nuovi di Suna vero?.. soprattutto tu.. strano che mi sia lasciato scappare una ragazza attraente come te a spasso per il villaggio.. accidenti ho solo dodici anni e già comincio a perdere colpi.. AHAHAH.. ETCHU!!!-

    Come sempre non aveva peli sulla lingua il ragazzino, sfrontato più che mai sembrava che conoscesse i due da anni anche se in realtà li aveva appena conosciuti. Presto la terra ferma si fece avanti ravvivando in Hoshi la speranza di poter nuovamente camminare, tutta quell’acqua attorno lo intimoriva non poco anche se non lo dava a vedere. Abituato a tenere i piedi ben piantati sulla sabbia non gli piaceva l’idea di avere così tanto liquido attorno. Il viaggio verso Kiri non fu lungo una volta scesi dall’imbarcazione, con passo spedito il gruppetto di Sunesi raggiunse velocemente il luogo di incontro, li ad aspettarli avrebbero trovato sicuramente altri giovani shinobi pronti come loro a mettersi alla prova. Era davvero di buon umore il Chikuma, eccitato all’idea di conoscere così tante nuove persone non vedeva l’ora di cominciare ed entrare in azione per mettere in mostra le sue straordinarie doti da ninja. Giunti a destinazione fu il compagno dalla carnagione scura ad irrompere nel gruppo con sommo stupore da parte di Hoshi che non trattene una fragorosa risata alla battuta del compaesano.

    -Ciao, il mio nome è Ion, neo-appartenente al villaggio di Suna. In bocca al coyote per la missione!-

    -AHAHAH!!!.. Bella questa del coyote.. ci ho messo un po’ a capirla però davvero divertente.. ahahah.. Piacere di conoscervi ragazzi.. io sono Hoshikuzu Chikuma.. ma voi chiamatemi pure Hoshi d’accordo!!!-

    Finite le presentazioni fu il momento di incontrare finalmente il committente di quella missione, un uomo non troppo anziano dalle vesti ricercate e preziose, di sicuro non aveva paura di mostrare in pubblico il suo status più che benestante, dall’abbigliamento doveva trattarsi senza alcun dubbio di una persona molto ricca. A bordo di una piccola carovana stava seduto accanto al cocchiere pronto ad accogliere il gruppetto di cinque shinobi, un numero insolito per una squadra di ninja ma che indicava senza alcuna ombra di dubbio l’importanza attribuita al successo della missione.

    -Bene, ora che ci siete tutti, è giusto che mi presenti: Sayakuro Usaki, mercante di nobili origini ed ora improvvisato stratega. Ora verrete trasportati attraverso l'inizio della foresta che vedete qui avanti, fino al punto in cui contiamo che i ladri attacchino la carovana sperando che contenga qualche importante oggetto. Voi resterete nascosti all'interno della carovana ed apparirete al momento propizio: il vostro obbiettivo primario sarà cercare di scoprire dai ninja che vi attaccheranno dove si trova il loro nascondiglio. Bene, una volta giunti lì, uccidete tutti i nemici e recuperate quest'arma, un'antica lama oramai inutilizzabile... Ora andate!!!-

    Una volta avuto il foglietto Hoshi non trattene un fischio di ammirazione, di quelli che solitamente faceva verso le belle ragazze, nel vedere la lama che dovevano recuperare. La missione cominciava a farsi davvero interessante ed era assolutamente necessaria una qualche strategia d’azione per riuscire nell’impresa. Avrebbero fatto da esca ad una banda di temibili banditi, nulla di estremamente grave per dei ninja allenati ma di certo da non sottovalutare, il loro primo compito consisteva nel catturare anche uno solo di quei malviventi per poter così scoprire successivamente la base dove trovavano rifugio, non potevano fallire. L’agguato li avrebbe favoriti, ora ciò che contava di più era di ottenere maggiori informazioni sul nemico, dettaglio a cui pensò Ion chiedendo al signor Sayakuro ulteriori delucidazioni. Hoshi lasciò che l’uomo parlasse per poi intervenire e dire la sua riguardo l’azione che si sarebbe svolta di li a poco.

    -Dobbiamo riuscire a catturare almeno uno dei banditi per farci dire dove stanzia la loro base.. io ho una corda con me credo ci tornerà utile per bloccare il nemico una volta catturato.. sicuramente attaccheranno in più di uno.. non dobbiamo lasciarcene scappare nemmeno uno.. potrebbe tornare alla base ed avvertire il resto della banda a quel punto diventerebbe tutto troppo complicato..-

    Da li a poco sarebbero partiti per raggiungere il luogo ove avrebbero con molta probabilità subito l’agguato, l’adrenalina cominciava a pulsare nel corpo del ragazzino che ora più che mai non vedeva l’ora di entrare in azione. Sguardo fisso sui compagni il suo volto si era trasformato da quello di giullare di corte a quello di uno shinobi pronto a tutto per completare con successo la missione.
     
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    Mister Puzzo-di-Cipolla.
    E un moccioso.
    ...
    No, se era uno scherzo non faceva ridere.
    Aveva sonno, erra irritata da morire, si stava stancando solo a stare in piedi in amministrazione ad ascoltare ciance insensate in compagnia di uno straccione e di un bimbetto ed aveva difficoltà a seguire il filo logico di ciò che le stavano dicendo riguardo la missione, inoltre continuava a domandarsi se c'era un errore o se era tutto uno stupido scherzo di qualche deficiente. Poi iniziarono a parlare del viaggio... di kiri. Ebbe la sensazione di smarrimento di chi crede di svegliarsi ed invece si trova ancora in un incubo.
    Era la sua prima missione di gruppo, e in cuor suo fino a pochi minuti prima era stata certa che mai e poi mai la sensei Shaina le avrebbe permesso di sostenerne una. Deidara mancava di disciplina, era emotiva, soggetta a sbalzi di umore tanto frequenti quanto repentini, era viziata ed abituata ad un tenore di vita che di sano aveva ben poco, non era adatta a quel genere di missioni. Oltretutto era femmina, altro fattore decisamente non a suo favore. Sospirò, trovandosi costretta a fare i conti con la realtà dei fatti. Se avevano chiamato lei, un moccioso e uno studentello appena arrivato nel villaggio, significava sicuramente che quella non era una semplice missione: era un test, o qualcosa di molto simile, a meno che in amministrazione non fossero proprio disperati e non le pareva. Quello era probabilmente un test per un bimbetto ancora attaccato alla gonna della madre, uno straniero arrivato da poco e una ragazzina impertinente, nient'altro. Questo le dava fastidio. Serrò i denti e strinse i pugni, senza però palesare il suo disappunto. Deidara era furibonda, a dir poco.
    L'avevano accomunata agli scarti. La consideravano alla pari degli "ultimi". No, questo non poteva accettarlo.
    Uscì per ultima dall'amministrazione e mentre lo faceva, non vista alle spalle degli altri, accartocciò con forza la lettera che le avevano consegnato, stringendola nel palmo della mano con un'espressione rabbiosa dipinta sul viso e con talmente tanta forza che finì con il piantarsi le unghie nelle carni e farsi male.
    Si sentiva umiliata e presa in giro.


    Il viaggio fu pessimo, la compagnia anche peggiore. Condusse l'attraversamento dei paesi del fuoco e del vento in rigoroso silenzio, tenendo lo sguardo basso e fisso sul terreno dapprima desertico tipico del suo paese natio, poi verdeggiante e ricco di boschi una volta inoltrati nel paese che ospitava il villaggio della foglia. Ad un certo punto ricordò di non essersi mai spinta così lontano. La consapevolezza della missione la investì tutta in una volta, dandole un po' l'impressione di non avere più un terreno fisso sotto i piedi, fra il terzetto di sunesi era quella più a disagio, durante l'attraversamento del mare che avrebbe condotto la squadra a kiri quasi non parlò e rispose male al moccioso che ebbe il coraggio di venire a chiederle se per caso era nuova di Suna, dato che "era strano che si era lasciato scappare una ragazza attraente a spasso per il villaggio...".

    "Forse la mamma non ti fa uscire la sera tardi, sarà per questo che non mi hai mai vista in giro." Era stata la sua risposta seccata, poi si era alzata e si era rinchiusa nella sua cabina dove era rimasta per il resto del viaggio verso il villaggio della nebbia.


    Non era abituata a temperature rigide, per fortuna aveva un talento naturale per scegliere gli abiti. Portava un giubbotto di pelle scamosciato che risaltava il suo fisico snello, calzettoni caldi che le permettevano di portare la mini anche a kiri. Aveva calato il cappuccio sulla testa lasciando però che il ciuffo ribelle di capelli color grano le ricadesse sul viso, nascondendo quasi completamente l'occhio destro. Incrociate sulle spalle con il manico rivolto verso il basso c'erano le preziose wakizashi cerimoniali dal manico nero e ornato, a tutti gli effetti gli unici gioielli indossati quel giorno dalla ragazza.
    La squadra era composta da cinque ninja, contro i normali quattro normalmente previsti dai manuali, oltre ai tre ninja della sabbia c'era un membro dello stesso clan del nukenin che aveva quasi abbattuto in occasione del suo primo incontro con Puzzo-di-Cipolla: gli Hyuga, ed infine completava il disomogeneo gruppo un colosso di oto di mezzo metro buono più alto di lei. Parlare con uno così era disagevole, doveva praticamente farsi venire una cervicale. Risolse il problema rifiutandosi di rivolgerli la parola e limitandosi al minimo indispensabile, praticamente trattandolo alla stregua di un infetto.

    Venne loro riferito il piano raffazzonato dal datore di lavoro. La missione non era ancora iniziata e già storse il naso, era ridicolo dover seguire un piano ideato da chi non è né competente in materia, le informazioni fornite erano minime e sicuramente c'erano diverse vie più proficue per eliminare una banda di banditi, eppure i suoi compagni sembravano quasi... entusiasti (?) all'idea. Fu la prima a sedere in un angolo della carrozza, raccogliendo le gambe al mento in silenzio. Ascoltava gli altri conversare, Puzzo-di-Cipolla ebbe la decenza di domandare più informazioni, il moccioso fece un'osservazione inutile riguardo la sua corda senza considerare che recidere i tendini delle gambe o amputare direttamente l'arto è un metodo più sicuro per evitare la fuga di un prigioniero, poi scoprì l'acqua calda intuendo che i banditi avrebbero attaccato in più di uno, per poi sfoderare un'arguzia insospettabile capendo che non bisognava farli scappare. Sbuffò piano, sfiorando il manico delle sue armi e sentendosi enormemente rassicurata a quel contatto.

    Presto, forse, avrebbe avuto modo di usarle. Nessuno le avrebbe detto niente se avrebbe ammazzato. Nessuno l'avrebbe sgridata se avrebbe rischiato la vita, come era solita fare la sensei... e nessuno l'avrebbe rimpianta se fosse morta.
    Sorrise e ringraziò qualsiasi divinità fosse in ascolto per quella consolazione.

    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)

    Note: Auguri di buona quest a tutti!!!

    Equipaggiamento

    Wakizashi [dx] -Impugnata-
    Wakizashi [sx] -Impugnata-
    Bombe fumogene [2] -Riposte nelle sacche-
    Tonico di recupero minore [1] -Riposto nelle sacche-
    Shuriken [10] -Riposti nelle sacche-
    Kunai [4] -Riposti nelle sacche-

    Statistiche


    Velocità: [162,5]
    Forza: [150]
    Resistenza: [125]
    Riflessi: [162,5]

    Equip speciale

    Wakizashi cerimoniali della famiglia Yagi (130 crediti; attacco 25)
    Armi prelevate direttamente dalla tesoreria della famiglia di Deidara, sono
    una coppia di spade corte a taglio singolo straordinariamente affilate,
    dal fodero nero estremamente elaborato e la cui lama misura sessanta
    centimetri esatti. Gli Yagi in passato erano maestri nella forgiatura di armi
    famosi in tutto il paese del Vento, e queste straordinarie opere d'arte sono
    una dimostrazione tangibile della loro maestria nel forgiare armi. Sono armi
    leggere ed estremamente maneggevoli, e nonostante ciò in grado di infliggere
    danni notevoli, vantando un potenziale offensivo pari a 25 contro i normali 20
    punti, a cui si aggiungono ulteriori 3 per la maestria con le armi, per un totale
    di 28. Deidara vanta una maestria con le armi -vedi alla voce abilità
    convenzionali- che le permette di ottenere un bonus in velocità di una tacca
    quando maneggia queste armi.

     
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  5. Diheki Tabako
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    Un Patto eseguito Sottobanco.
    Post Primo | Presentazione.


    I giorni di viaggio trascorsero abbastanza velocemente, peccato che non si trattasse del viaggio per raggiungere il luogo presso il quale si sarebbe svolta la missione.
    Al contrario, sembrò quasi che quel suo primo incarico gli fosse capitato tra capo e collo per caso, come se la sorte volesse che non trascurasse la via del ninjutsu.
    Il villaggio di Kiri si faceva sempre più prossimo, non mancava neppure un giorno di viaggio, più o meno, quand'ecco che Diheki poté vedere in lontananza una foresta: secondo le informazioni ottenute doveva trovarsi poco distante dall'agognato villaggio, pertanto si lasciò sfuggire per la gioia un guaito sconnesso.
    Squadrando il cielo, attraverso una coltre di nebbia, trasalì in un tremore per la bassa temperatura e considerò necessario riposarsi per l'ora tarda.
    Vide, poco lontana, una carrozza, qualche cavallo trattenuto da corde al mezzo di trasporto e un focolare - fonte luminosa che gli permise di scorgere l'intera carovana.
    S'avvicinò cautamente com'era solito fare, tanto da aver effettuato quel giochetto così divertente solo qualche giorno prima con un drappello di Ninja molto acuti provenienti da altri villaggi.
    Seduti su grossi sassi, un paio di uomini: il primo, sicuramente ricco, portava vesti pregiate tinte di colori scuri, benché non sembrasse curarsi altrettanto di coprirsi il capo con toupet per non lasciare alla vista un'imbarazzante calvizia, l'altro, invece, era molto più anonimo nei modi, meno appariscente. Entrambi mangiavano carne arrostita sul fuoco improvvisato, ma si voltarono sussultando quando il Gigante si avvicinò abbastanza da entrare nel loro campo visivo.
    Così mentì spudoratamente sulla sua identità, fingendosi una sentinella di Kiri incaricata al controllo del carico passante sui territori di sua competenza.
    Prese un granchio.
    Un granchio bello grosso, addirittura.
    Non poteva sapere che i mercanti, abituati alla truffa per il loro continuo trattare con lestofanti, potessero leggere le bugie così bene sul volto degli incauti...
    Venne scoperto alla prima sillaba, quasi si trattasse di un'infantile bugia di un bambino che accusa altre cause per il suo misfatto.
    Eppure, per questo, non venne affatto scacciato, ma accolto calorosamente.
    Quel tale Sayakuro doveva avere un motivo più che valido per porre interesse in un simile shinobi menzognero!
    Diheki assunse un'aria istupidita e corrucciata, mentre avvicinò pericolosamente una mano al fuoco.
    Non voleva certo bruciarsi, cosa pensate?
    Solo accendere una sigaretta: fumare gli stimolava quel retrogrado cervello e in quel momento gli sarebbe servito al pieno delle sue funzioni.
    “Devo appurarmi - gli venne detto, anche se soltanto dopo una prima rapida descrizione della missione e qualche necessaria presentazione - che non ci siano Shinobi legati alla banda di briganti, che partecipino alla missione.
    Così ho annunciato che la missione avrà solo quattro membri, mentre ne ho scelti cinque, uno dei quali sicuramente imparziale. Tu.
    Scopri che non ci siano presenze sospette nel gruppo, agisci nell'ombra e affila la tua lingua al pari di una lama.”
    Solo dopo un cenno d'assenso da parte del grande omaccione, accompagnato da un tipico sbuffo di fumo grigio, gli vennero dati più precisi e un appuntamento.
    Orario, giorno e poco altro.


    Ne Mu... Ne Mu Mayakashi.
    Sono un ninja traditore di Oto, vado verso Kiri, è quella la mia meta.


    Aggiunse quelle parole poco prima di congedarsi, la mattina seguente.
    Gli sembrò che Sayakuro ebbe bevuto quella bugia, non gli mostrò, almeno, alcuna parvenza d'essersi insospettito per quel nome.
    Giunse solamente il giorno seguente al villaggio, e da allora gli eventi, proprio come i suoi impegni, ogni altra abitudine e le sue attività, lo presero completamente e si susseguirono così velocemente uno dopo l'altro da fargli quasi dimenticare il dì nel quale avrebbe svolto il suo incarico.
    Quasi, eh.

    ...


    Attendeva, solo in mezzo agli arbusti, fin dall'ora precedente.
    Non ricordava se dovesse incontrarsi con gli altri alle sei o alle sette di pomeriggio, perciò per non rischiare preferì raggiungere il luogo dell'appuntamento il prima possibile.
    Sedeva su un tronco, quasi ghiacciato, rovesciato a terra, attendendo paziente che il tempo scorresse con una sigaretta accesa tra le labbra, costretto a cambiarla quando diveniva troppo corta.
    Giunsero per primi alcuni ragazzi, un trio ben poco eterogeneo che non sembrava abituato al freddo proprio come, o forse più, di lui.
    Il primo, fin da lontano, spiccava sulle altre sagome alterate dalla nebbia per l'altezza relativamente maggiore, per questo Diheki ebbe immediatamente un brivido di terrore.
    L'età media della compagnia, comprensiva dei due fanciulli, s'aggirava, a quel punto, sui sedici anni: ciò disturbò Diheki non poco alterando il suo carattere già precario.
    Odiava i bambini-ninja. Li odiava.
    Ma erano ovunque, sembrava quasi che vi fossero molti più ninja minorenni del contrario... Una vera sofferenza.
    Alla vista di un ragazzo suo coetaneo sorrise, quella visione lo rese oltremodo contento: non poteva sopportare la presenza di altri bambocci.
    Afferrò la mano portagli poc'anzi, e la strinse vivacemente, rispondendo a sua volta al saluto mostrando, per l'unica volta da lì in avanti vivacità.
    Parlando squadrava il ragazzo, dall'alto in basso, per assicurarsi che non si trattasse di un tredicenne troppo cresciuto.


    Felice di fare la tua conoscenza! Cazzo, non sai che sono veramente contento che c'è un altro che può assumersi responsabilità tra noi!
    Mi chiamo Ne Mu, piacere!


    Continuò sorridente. Quella volta non doveva mentire, aveva conosciuto fin troppi ragazzetti negli ultimi mesi, ragazzetti insolenti e troppo ostinati.


    In bo-bocca al coyote anche a te, allora.


    Continuò poi dubbioso, accompagnando quelle parole con una fragorosa pacca sulla spalla, pur temendo di poter danneggiare la spalla in qualche modo con quel colpo vigoroso.
    Guardò di striscio tutti coloro che non potessero fregiarsi di raggiungere le sue spalle in altezza, ritenendoli troppo immaturi per meritarsi le sue attenzioni.
    Giunse, immediatamente, anche il datore dell'incarico, ma conoscendolo già di persona diede poco peso a quell'accadimento.
    Allo stesso modo, si disinteressò a tutte le domande poste a Sayakuro, volgendo altrove il capo per ammirare il paesaggio circostante - e nascondere un suo goffo tentativo di liberare una narice ricolma di muco con una delle sue dita.
    Aveva qualche idea, allora doveva coltivarle, tanto rare com'erano.


    Se è vero che ci sono infiltrati qua tra noi, allora ce n'erano già vicini a 'sto vecchio.
    So bene che i briganti non possono capire le intenzioni degli altri così bene, forse qualcuno li informa sulle attività dei mercanti...
    Sono intelligenti questi qua!


    Con lo sguardo perso nel vuoto, si era malapena accorto di aver spento la sigaretta sotto alla scarpa avvicinandosi al Carro e sedendovisi dentro, quasi muovendosi meccanicamente.
    Era lì, e forse non aveva ancora ben compreso quanto fosse pericolosa la situazione in cui s'era cacciato.
    Ma, innanzitutto, era lì.
     
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  6. ¬Hayabusa
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    Bandits
    Parte II ¬ Previsione



    [Kiri » 19.00]


    Solo uno shinobi sembrò interessato ad acquisire maggiori informazioni riguardo i precedenti assalti: Ion, presentatosi come ninja della sabbia, espose alcune domande al "datore di lavoro".


    "Da quello che ho potuto comprendere non c'è stato un solo caso di saccheggio, ma diversi e ripetuti nel tempo, questo solitamente corrisponde a delle indagini e dei sospetti da parte delle vittime di tali crimini. Avete qualcosa in più da dirci che potrebbe interessarci per il buon esito della missione? Vorrei principalmente avere maggiori dettagli riguardo i passati attacchi, ad esempio quanti uomini sono stati impegnati negli assalti, possibili armi in loro dotazione o particolari abilità mostrate durante i furti. Inoltre avrei interesse a sapere se hanno causato morti o feriti e se questi siano stati dovuti a sconsiderate reazioni dei vostri dipendenti. In ultimo, riguardo la sua richiesta di recupero, per eventuali altri beni in possesso ai criminali oltre alla spada, abbiamo direttive precise o possiamo contare su completa autonomia?"


    Sayakuro tentò di squadrare il ninja molto curioso, individuando in esso una ricerca di conoscenza ed informazioni degna di un vero ninja.


    " Bene, la tua sete di conoscenza di da modo di credere nella buona riuscita della missione: solitamente i briganti attaccano le carovane in gruppetti abbastanza ristretti, massimo 6 persone da quanto sappiamo, variando sempre le tipologie di attacco e gli equipaggiamenti a loro disposizione; nessuna abilità esposta. I miei uomini si sono sempre inchinati dinanzi i briganti, evitando battaglie e dunque feriti o morti. Per quanto riguarda i bottini da loro raccolti, attaccavano sempre carovane trasportanti denari oppure oggetti facilmente piazzabili sul mercato nero, a differenza dell'ultimo colpaccio, ovvero la spada... "



    [Foresta di Kiri » 19.10]


    La piccola carovana procedette tranquilla per un breve tratto di sentiero, lasciando ai ninja la possibilità di studiare la situazione e preparare una degna strategia. Nascosti li dentro, i ninja avrebbero avuto maggiori chanche di attaccare a sorpresa i briganti, o almeno questo speravano loro. Pian piano la carovana raggiunse il punto destinato ad un possibile attacco dei banditi: il sentiero si apriva in una piccola piazzetta polverosa, coperta ai lati dalle piante e alberi che caratterizzavano quella regione. Solitamente usata per far abbeverare i cavalli, la piazzetta aveva al centro un enorme pozzo di diametro 1 metro e fondo circa 10, colmo di acqua limpida ed azzurrina. Il cocchiere, un uomo sulla cinquantina, si arrestò dinanzi al pozzo, proprio come voleva il copione dettato da Sayakuro, per poi slegare i due cavalli che trainavano la carovana e permettergli di abbeverarsi al pozzo.


    " Oh-Oh, ma che abbiamo qui? "


    Una voce pacata interruppe il silenzio creatosi in quel momento: 3 uomini erano apparsi proprio dinanzi il cocchiere, balzando giù dai rami che si intrecciavano sopra la testa del kiriano. Al centro del gruppo era presente un giovane robusto, coperto da indumenti sporchi e lacerati, con in mano una prorompente lancia tipica dei paesi orientali; i lunghi capelli neri legati da un nastro ed unti facevano capire che era un uomo che non amava lavarsi abitualmente.


    CITAZIONE
    Lancia Chiang
    (Attacco: 20)
    Lancia in legno con punta in metallo di piccole dimensioni e pennacchio nero posto prma di essa, lunghezza elsa 190cm, legno dotato di buona flessibilità e leggerezza ma al contempo di una resistenza non molto elevata, diametro asta di 4cm, lunghezza punta 15cm.
    Arma adatta ad attacchi e percussioni veloci.

    Ai lati del ragazzone erano presenti due uomini identici, completamente privi di capelli: magrissimi, i ninja si presentavano con addosso solo delle vesti bianco sporco ed in mano entrambi due kunai.


    " Un carovaniere solo soletto in mezzo alla foresta? Già già, chissà che trasporta... non vorrei che si trattassero solo di rifiuti... organici!? "


    Con un balzo repentino il giovane pelato alla destra del portatore di lancia, ovvero quello che aveva appena parlato, saltò contro il cocchiere e lo atterrò con un calcio allo stomaco, bloccandolo sul terreno con il piede sinistro. Che sapessero già della missione dei giovani nascosti all'interno del carro? Subito dopo, il ragazzo con la lancia riprese parola.


    " I piani sono cambiati, signori: sappiamo che siete nascosti li dentro, perciò o venite fuori oppure qualcuno avrà un morto in più in famiglia... non tentate di ingannarci, il mio orecchio può sentire chiunque rimanga all'interno del carro."


    I ninja, per non compromettere la missione, sarebbero stati costretti ad uscire tutti dalla carovana. Appena il briganti fosse stato sicuro della totale presenza dei ninja, avrebbe nuovamente ripreso parola, avvicinandosi assieme ai compagni fino a 4 metri di distanza.


    " Nonostante il capo ci avesse detto di non attaccare questa carovana a causa della vostra presenza, non abbiamo potuto trattenere la gioia di vedere soccombere sotto i nostri colpi dei ninja scelti... la vostra missione è giunta al capolinea!!!"


    Con quel grido il ninja volle dare inizio alla battaglia: con rapidi movimenti delle mani, i ninja avrebbero scagliato con tutte le forze che avevano in corpo i dardi [Forza 150]. Tuttavia i lanci sarebbero risultati alquanto strani, poichè l'obbiettivo non erano gli avversari, bensi gli intrecci formatisi tra i rami sopra le teste nemiche. Perchè mai avevano mirato un simile punto? La risposta era molto semplice all'apparenza, ma diabolica nel suo intero: infatti, celata perfettamente tra i rami, era presente un'enorme sacca di nylon contenente circa 200 litri di acqua, la quale, al contatto con i 5 dardi, avrebbe rilasciato tramite la forza di gravità il liquido verso le teste dei ninja avversari. Effettivamente un po' d'acqua non avrebbe mai fatto male a nessuno, se non fosse stata trasformata in una micidiale trappola.


    CITAZIONE
    Soffio dello Squalo - Suiton: Suikodan no Jutsu
    Villaggio: Kiri (Orig. Cascata)
    Posizioni Magiche: ???
    Descrizione: Tramite questa tecnica d'acqua il ninja è in grado di dare forma ad una porzione di liquido in modo che assuma le sembianze di uno squalo. Un piccolo muro d'acqua circolare precederà il formarsi del proiettile marino. Le dimensioni del getto dalle fattezze di squalo solitamente non superano una lunghezza di otto metri e una circonferenza di due. L'impatto con lo squalo corrisponde a quello di una cartabomba livello 2. Per servirsi di questa tecnica, il ninja deve poter attingere ad una buona quantità d'acqua (almeno 60 litri) che deve trovarsi entro sei metri da lui.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 4 / Consumo di Chakra: Medio-Alto)

    L'acqua precedentemente contenuta nella sacca di nylon ora avrebbe rivestito completamente i briganti, rivelando che all'interno del contenitore non vi era solo acqua, bensì una miriade di makibashi che avrebbero puntato le teste dei ragazzi [circa 20, dalla velocità 150].


    CITAZIONE
    Makibishi
    (Attacco 5)
    I più conosciuti Makibishi, chiamati anche Tetsubishi, sono dei chiodi a quattro punte. Ogni Ninja ne aveva una notevole quantità in un contenitore apposito. Venivano gettati a terra, magari mimetizzati al suolo. Servivano per bloccare l’avversario, per danneggiare gravemente i mezzi di trasporto, ovvero cavalli ed altro, ma anche più semplicemente per ferire le piante dei piedi. Venivano usate durante gli inseguimenti come diversivo per fuggire o guadagnare terreno.

    Appena dopo l'avvenuto contatto delle bombette con il terreno oppure con le teste dei giovani, dall'involucro liquido dei briganti sarebbero schizzati fuori ben tre squali acquatici, miranti Ion, Diheki e Hoshikuzu.


    CITAZIONE
    I ninja sono Genin Gialla

     
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  7. K e l e v r a
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    CITAZIONE
    -ETCHU!!!.. Snif.. Snif.. Cavolo non pensavo facesse così freddo da queste parti!.. credo di aver preso il raffreddore.. ETCHU!!!.. cavolo.. certo che sei davvero grosso.. che diavolo ti hanno dato da mangiare quando eri piccolo?!

    Sorrisi alle parole del ragazzo, trovandolo estremamente divertente nei modi, non risultando così di peso alcuno rispondergli cordialmente.

    "Nulla di particolare per chi vive nel deserto. Serpenti, lepri e qualche marmocchio quando se ne incontravano a spasso lontani dai villaggi."

    Rimasi impassibile nel pronunciare simili parole, sperando di dare l'impressione d'esser completamente sincero, ma bastarono pochi secondi che una risata cristallina mise a nudo il tentativo di scheno. Riscontrai poi l'infelice approccio del ragazzino con la giovane kunoichi, constantando quanto questa fosse difficile d'avvicinare, decidendo così di lasciarla nel suo mondo attendendo, nel caso l'avesse desiderato, che fosse lei a rompere il ghiaccio per prima seppur con il passare del tempo l'eventualità mi apparisse sempre più improbabile e remota.

    [...]

    Conoscere il quarto membro del gruppo non fu spiacevole, Ne Mu, a parte la stazza enorme, appariva di per sè un persona a modo a cui trovai molto semplice approcciarmi.

    "Speriamo di non averne troppe con il bisogno di suddividerle."

    Replicai in modo scherzoso, mentre l'immenso palmo del ragazzo s'abbatteva con forza sulla spalla, la quale, nonostante non fosse propriamente esile, ebbe alcune difficoltà a sopportare l'urto.

    [...]

    CITAZIONE
    " Bene, la tua sete di conoscenza di da modo di credere nella buona riuscita della missione: solitamente i briganti attaccano le carovane in gruppetti abbastanza ristretti, massimo 6 persone da quanto sappiamo, variando sempre le tipologie di attacco e gli equipaggiamenti a loro disposizione; nessuna abilità esposta. I miei uomini si sono sempre inchinati dinanzi i briganti, evitando battaglie e dunque feriti o morti. Per quanto riguarda i bottini da loro raccolti, attaccavano sempre carovane trasportanti denari oppure oggetti facilmente piazzabili sul mercato nero, a differenza dell'ultimo colpaccio, ovvero la spada... "

    °Si prospetta quindi un incontro in inferiorità numerica, inoltre non abbiamo alcun tipo d'informazione per valutarne la forza...°

    Le parole di Sayakuro in risposta ai miei quesiti mi diedero modo di pensare, aggiungendo materia sulla quale i miei primi dubbi trovarono facile appiglio.
    Non volli certo tenere per me simili congetture, curioso di sapere quanti, tra il gruppo, la pensassero come me o avessero una diversa valutazione della situazione, così non appena il convoglio si mise in marcia, lontano dalle orecchie del diretto interessato, resi pubblica l'intera questione.


    "Io non mi fido."

    Diretto e conciso, così da mettere subito in chiaro il nocciolo del discorso.

    "Ci convoca d'urgenza, se non porgiamo domande ci carica su una carrozza e ci spedisce nel mezzo di una terra che non conosciamo per affrontare un gruppo non meglio specificato di briganti, senza nozioni sul tipo di comportamento adottato da questi o altro. Nessuno agisce in maniera tanto avventata e stupida."

    Arrestai le mie asserzioni per dare modo a tutti di seguire con cura il filo che legava tutte le piccole informazioni che la mia mente trovava troppo discordanti dalla normalità.

    "Inoltre non ci consente d'avere il tempo d'una minima organizzazione, siamo pur sempre quattro sconosciuti, una squadra messa insieme per caso. In azione sarebbe impensabile riuscire a sopraffare anche un gruppo meno numeroso di noi, ma organizzato ed affiatato. Per quanto mi riguarda queste condizioni non mi piacciono affatto. Per questo vi dico fin da subito che non ho molta familiarità con l'uso dei jutsu di qualsiasi tipo, viaggio sempre molto leggero e prediligo improvvisare trovandomi abbastanza capace in combattimento dalla media-corta distanza. Questo è tutto quello che mi porto dietro..." dissi mostrando loro il mio equipaggiamento "...e gradirei conoscere qual'è il vostro di equipaggiamento. Se dovremo lavorare assieme ho bisogno di sapere su cosa posso contare, non sappiamo se avremo tempo di fare questo tipo di chiaccherata più avanti."

    Un'altra pausa, lasciando tempo a tutti di dire la loro e, in caso, rifiutare o accettare l'invito a condividere con il gruppo le informazioni che richiesi.

    "Per quanto ne sappiamo potrebbero attaccare la carrozza con una tempesta di frecce, rimanere tutti asserragliati in questo telone che c'impedisce di sapere cosa ci accade attorno è follia pura. Propongo che almeno uno di noi scenda per seguire il gruppo dalla distanza e soccorrerlo in caso di un'imbosc.."

    Le parole mi si bloccarono in gola quando percepì una variazione nella velocità, rendendomi conto in breve che il cocchiere stava arrestando il carro. Per un attimo le palpitazioni bloccarono ogni singolo muscolo del mio corpo, temendo d'aver attirato la sfortuna sulle nostre teste, e con un tuffo al cuore colsi le parole di uno sconosciuto che c'invitava a discendere dal mezzo, minacciando d'uccidere il conducente. Non ebbi modo di trattenere un'occhiata preoccupata rivolta ad ogni singolo compagno, accennando poi con il capo ad una risposta afferamtiva alla richiesta a cui seguì il repentino abbandono dell'inutile nascondiglio, tenendo le mani larghe ai fianchi per mostrare la mancanza d'intenzioni ostili evitando possibili situazioni pericolose per l'ostaggio.
    Una volta davanti ai criminali l'occhio ormai viziato dall'esperienza s'apprestò a valutare l'intera situazione nel modo più rapido e completo possibile, scorsi così il pozzo, la folta vegetazione sopra le nostre teste in cui potevano nascondersi altri aggressori, i tre malviventi e le loro armi, chiedendomi quanto potesse risultare pericoloso l'uomo armato di quella lunga lancia. A parer mio una simile arma risultava più scomoda di quanto la sua pericolosità potesse compensare il difetto delle dimensioni, ipotizzando all'istante che la miglior mossa fosse la chiusura delle distanze compromettendone così la manovrabilità.
    Apparentemente orgoglioso della propria voce, quello che sembrava essere il capo del gruppo, si lasciò sfuggire qualche parola di troppo, offrendo l'opportunità di cogliere un'importante informazione senza sforzo alcuno prima di dare inizio alla contesa.


    °Dev'esserci una talpa, oppure come sospettavo Sayakuro è coinvolto in tutto questo e ci stava sfruttando per distogliere possibili dubbi sulla sua persona°

    Cercai di non pensare ad altro, concentrandomi il più possibile sul presente sapendo di dovermi cacciare fuori da quella brutta situazione, avendo a fianco persone probabilmente molto abili, ma che non avevo idea di come avrebbero reagito ad un possibile attacco, così nel momento stesso in cui mi resi conto delle intenzioni nemiche il mio corpo scattò come una molla, seguendo l'istinto.

    Al lancio dei loro kunai, abbassando un poco il baricentro cercando di minimizzare la sagoma a cui avrebbero potuto mirare, il mio braccio scattò repentino scagliando due kunai contro il ventre e lo stomaco dell'uomo al centro della formazione avversaria. [S&M, slot azione lancio, forza 300]
    Avevo ben chiaro il bisogno di salvaguardare la vita di almeno uno di loro, dovevamo sapere qualcosa in più per portare a compimento il lavoro nonostante la cosa più saggia sarrebbe stata quella di far ritorno a casa, segnalando la possibilità di dover indagare proprio sulla figura del nostro mandante, ma non ero certo io quel tipo di persona e una volta iniziata la danza non mi rimaneva che ballare fino alla fine.
    Il dubbio di qualcosa di storto, osservando il tiro sbilenco dei banditi, pizzicò la mia curiosità, ma non volli attendere di scoprire il perchè di quella traiettoria lasciando che l'energia accumulata dalle gambe un poco flesse esplodesse, assumendo la forma di uno scatto rapidissimo [slot movimento gratuito]. Acqua ed acciaio così piovvero dal cielo senza che la mia attenzione ne fosse compromessa, tale era la convinzione di dover giungere a ridosso di quello sporco bastardo che mi aveva incastrato in quella stupida piazzetta, fu così l'orgoglio della belva in trappola a gestire l'intera azione.
    Due piccoli corpi appuntiti cozzarono sul capo, pungendomi. Risposi abbassando ancor più il busto e sollevando la mancina a protezione della nuca, scoprendo con la coda dell'occhio di cosa si trattasse, ma era ormai troppo tardi dato che l'intero terzetto iniziò a comporre una sequenza di sigilli.
    Errore madornale da parte loro, sopratutto il mio obbiettivo fece la mossa peggiore, infatti per eseguire la tecnica, qualsiasi essa fosse, dovette abbandonare per un poco la presa sull'asta e dato l'evolversi della situazione non avrei potuto sperare in qualcosa di meglio.
    L'acqua che prima cadeva sulle nostre teste ora sembrava attratta da una forza magnetica attorno al corpo dei nostri avversari, l'ipotesi che questi fossero ben più di semplici soldatini manovrati da una presenza dietro le quinte divenne quindi una certezza, trovando di facile individuazione la tipologia di tecnica che stavano per utilizzare.
    Suiton.
    Troppo repentino, troppa breve ormai la distanza per abbandonare la prima intenzione dovendo quindi ripiegare su un tentativo d'interruzione dell'attacco avversario. Ignorando se il primo attacco fosse giunto con successo al bersaglio scelsi ora di cambiare obbiettivo, mirando a colpire l'uomo alla destra del capetto.
    Accelerando lo scatto nella fase terminale ottenni una spinta notevole, certo sufficiente ad anticipare la conclusione dei seal [½ basso, velocità 350] coprendo le ultime decine di centimetri con un balzo teso, sfogando l'energia cinetica attraverso una rotazione delle anche che favorì lo slancio del calcio circolare mirato ad investire, con tutto il peso concessomi, il costato del malcapitato imprimendovi maggior energia del necessario volendo così assicurare il successo per le mie intenzioni. [½ basso, counter, slot azione calcio, forza 350]
    Era infatti mio desiderio quello di riuscir a scaraventare l'elemento laterale del gruppo contro quello centrale, favorendo così l'azione d'avvicinamento dei miei compagni e conseguentemente il loro assalto, impedendo allo stesso tempo ai due di completare il loro attacco. Aquel punto non mi sarebbe rimasto nient'altro da fare che recuperare una posizione stabile, trovandomi ora al fianco dei tre nemici cercando di cogliere le mosse dei miei alleati per assecondarle con il miglior supporto che potessi fornirgli.


    CITAZIONE
    Le mie caratteristiche psicofisiche base sono For 300 - Vel 300 - Res 300
    Ad energia Rossa il movimento gratuito equivale a 4,5 metri ed il massimo movimento per uno slot è 18 metri.


    Chakra 170/180
    Consumi
    ½ basso (scatto), ½ basso (calcio)

    Stato fisico 11,5/12
    Danni
    - due ferite lievi sul capo

    Equipaggiamento
    Kunai 2/4

     
    .
  8. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Già in Trappola?!..DOH!!!..
    2° Post Attivo



    Il gruppetto di shinobi era ormai pronto a cominciare la missione, un quarto uomo si era unito ai Sunesi e che uomo, la sua stazza non aveva nulla da invidiare ad uno dei più grandi uomini mai visti sulla faccia della terra, Hoshi di fianco lui non sembrava che una piccola pulce pronta ad essere schiacciata ad un minimo cenno da parte del gigante. Il ragazzotto si presentò con il nome di Ne Mu, dal basso della sua altezza il Chikuma era costretto ad alzare il naso al cielo per riuscire a vedere il suo volto, una strana sensazione lo pervase una volta squadrato l’individuo, Hoshi aveva la strana sensazione di aver già incontrato l’individuo. Sensazione che presto svanì per lasciare spazio ad altri pensieri. Avvicinatosi a Ion per cogliere la sua attenzione con un colpetto del gomito sul suo braccio mise la mano destra come a nascondere le parole che stava per rivolgergli.

    -Ehi.. tu sei grosso.. ma questo ti da via alla grande!.. se a te davano da mangiare i ragazzini.. lui si mangiava famiglie intere!!!.. eh eh eh..-

    Lasciò scappare una risata ingenua. Sayakuro quindi rispose al quesito di Ion senza alcun problema mostrando una certa sicurezza sulle affermazioni fatte anche se prive di una qualche reale utilità. Sembrava che la modalità di attacco dei banditi fosse il classico agguato frutto di una certa superiorità numerica, da quel che si poteva intendere mai nessuno dei carovanieri aveva tentato di ribellarsi alla cosa lasciando così celate le reali capacità dei malviventi. La carovana era ormai in via di partenza, saliti tutti sul carro gli shinobi vennero ricoperti da un telone per celarne la presenza, avvenne tutto in modo molto sbrigativo e poco curato nei dettagli, nemmeno il tempo di preparare una qualche strategia, nemmeno il tempo di decidere come comportarsi con le forze ostili. La situazione puzzava ed Hoshi non sembrava il solo a sentirsi a disagio in quelle condizioni, fu Ion infatti a prendere parola per primo per esprimere le proprie perplessità. La situazione era strana, come mai tutto si era svolto così in fretta senza un minimo di preparazione, era forse il caso di conoscere meglio i compagni di viaggio prima di impostare una qualsivoglia azione contro un eventuale nemico. Il sunese dalla carnagione scura presentò ai passeggeri del carro tutto ciò che il suo equipaggiamento ninja proponeva, pochissime armi giustificate dal fatto che il ragazzo prediligeva il combattimento ravvicinato e quindi preferiva poter muoversi al meglio. Dichiarò inoltre apertamente la sua scarsa capacità nell’utilizzare jutsu complessi per poi chiedere gentilmente ai presenti di mostrare a loro volta le proprie dotazioni ninja. Hoshi senza pensarci due volte prese parola cominciando ad elencare ciò che si portava dietro.

    - Dunque.. per quanto mi riguarda il mio equipaggiamento è leggermente più rinfoltito.. ho a disposizione parecchie armi da lancio tra cui il mio caro e vecchio Boomerang Gigante.. preferisco combattere dalla media e lunga distanza.. Mmh vediamo.. conosco parecchi ninjutsu del villaggio di Suna basati sul controllo delle masse d’aria e me la cavo anche con alcuni Genjutsu.. se necessario posso combattere anche in corpo a corpo senza alcun problema.. con me porto sempre questi due bei coltellacci.. poi vediamo ho una carta bomba.. della corda.. del filo di Nylon rinforzato.. e un tonico di recupero.. Finito!-

    Avrebbe concluso il monologo alzando la mano destra lasciando così spazio agli altri due membri del gruppo. Tra tutti sembrava l’unico a prediligere il combattimento dalla distanza, questo lo avrebbe visto come al solito combattere nelle retrovie per dare man forte a chi invece preferiva menar forte di mano o spada. Il viaggio sembrava procedere con una certa calma fino a quando non arrestò di colpo la sua corsa bloccando le parole del compaesano Ion. Sguardi seri e carichi di tensione si incrociarono all’interno del carro lasciando palesare l’ondata di adrenalina che sicuramente aveva travolto i corpi degli shinobi. Fuori dal carro la situazione stava precipitando, la voce di un uomo aveva fatto capolino.

    -Un carovaniere solo soletto in mezzo alla foresta? Già già, chissà che trasporta... non vorrei che si trattassero solo di rifiuti... organici!? .. I piani sono cambiati, signori: sappiamo che siete nascosti li dentro, perciò o venite fuori oppure qualcuno avrà un morto in più in famiglia... non tentate di ingannarci, il mio orecchio può sentire chiunque rimanga all'interno del carro.-

    Era tutta una trappola, i banditi sapevano già del loro arrivo da predatori erano inevitabilmente passati dalla parte delle prede senza neppure poter ribellarsi alla situazione. Senza perdere tempo i ninja nascosti sotto il telone del carro uscirono mostrando il loro aspetto, la rabbia di Hoshi crebbe in maniera esponenziale nel vedere prima le orride facce di quei malviventi e subito dopo il povero vecchio cocchiere steso a terra sotto il pesante piede di uno di quei tre ceffi, i suoi tendi emettevano uno stridio quasi insopportabile mentre quasi sembravano volere staccare a morsi le teste dei farabutti. Li aveva sempre detestati, la gente come loro meritava solo di essere rilegata in prigione o peggio ancora morire, sapeva bene che spesso era la stessa disperazione a condurre le persone a quei livelli, ma per lui non era che una futile giustificazione senza fondamenta. Solo uno di loro sembrava essere armato, l’uomo che stava al centro portava con se una lunga lancia, non aveva mai affrontato nemici armati di lancia, forse era meglio se ad occuparsi di quel tizio ci avesse pensato qualcun altro del gruppo. Al fianco di Ion aspettava il minimo cenno per poter scaricare tutta la rabbia in corpo, la missione era appena cominciata e già erano stati traditi da qualcuno.

    -Nonostante il capo ci avesse detto di non attaccare questa carovana a causa della vostra presenza, non abbiamo potuto trattenere la gioia di vedere soccombere sotto i nostri colpi dei ninja scelti... la vostra missione è giunta al capolinea!!!-

    Fu quello il segnale che Hoshi aspettava trepidante, un cambio di tonalità della voce del nemico che incitasse alla battaglia, le mani dei tre non giunsero quasi alla sacca porta armi che Hoshi già alla mano aveva preso con movenze molto più rapide dei tre due kunai con la mano sinistra e tre con la mano destra per bloccare o almeno tentare di mettere fine a quel insulso scontro nel minor tempo possibile. Pronto a bloccare un eventuale lancio verso di se Hoshi lanciò da prima i due kunai che teneva stretti nella mano sinistra verso le ginocchia dell’uomo che stava a destra di quello che invece impugnava la lancia. Il suo obbiettivo era quell’ignobile uomo che senza mezzi termini aveva atterrato il vecchio cocchiere, forse unico innocente della vicenda. Il primo lancio avrebbe mirato la rotula di entrambe le ginocchia nel tentativo di bloccare in primo luogo eventuali spostamenti o controffensive dell’avversario, il lancio sarebbe stato potenziato atravverso l’immisione di un ½ Basso nel braccio per potenziare la potenza di lancio [S&M, Slot Azione [1] + Slot Difesa [1], Forza 275]. Contemporaneamente al primo lancio, una seconda pioggia di kunai sarebbe stata lanciata dal ragazzino dai capelli rossi con il braccio destro andando a mirare questa volta parti vitali dell’avversario. I tre kunai avrebbero puntato rispettivamente alla fronte, al collo e allo sterno del poveretto accompagnati da un potenziamento di ½ Basso del braccio destro per potenziarne la forza di lancio e quindi la velocità [Slot Azione 2]. Indipendentemente dalla riuscita o meno dell’assalto l’attenzione di Hoshi finì per cadere sullo strano lancio compiuto dagli avversari, infatti i kunai lanciati non vennero indirizzati ai ragazzi bensì a dei nodi che tenevano in piedi una struttura adibita a trappola, lo sguardo concentrato di Hoshi per qualche istante si tramutò in un espressione di terrore lasciando scappare un grido.

    -WAAAA.. E’ una trappola state attenti!!!-

    Una valanga d’acqua piombò sulla sua testa mentre uno scatto laterale verso sinistra lo portava rapidamente a tentare di scappare da quella pioggia artificiale. Le gambe flesse scattarono verso sinistra esplodendo come una molla spostando il corpo del ragazzino verso sinistra di circa 4 metri, nel farlo le sue braccia si erano istintivamente messe a coprire la nuca nel tentativo di proteggersi da eventuali sorprese [Slot Difesa 2]. L’istinto lo aveva aiutato per bene, infatti in mezzo allo spumeggiare dell’acqua dei maledettissimi Makibishi erano stati immersi per dare a quella doccia un tocco metallico e fatale. Sulle braccia di Hoshi qualche graffio cominciò a far sentire la sua presenza dando una insolita e fastidiosissima sensazione di dolore [Ferita Leggera]. L’azione tuttavia non era ancora conclusa, Ion dimostrando una velocità senza pari tra il gruppo si era già catapultato contro i nemici ingaggiando uno scontro corpo a corpo. Non restava che prepararsi ad un eventuale contrattacco.

    Se il Bandito dopo il primo assalto fosse stato ancora in grado di reagire ed utilizzare la tecnica dello squalo Hoshi avrebbe semplicemente impastato una quantità di chakra pari a Basso negli arti inferiori per poter scattare al massimo delle sue capacità [Velocità 275] e tentare di schivare il violento getto d’acqua con un balzo laterale verso sinistra, flesse le gambe e abbassato il baricentro avrebbe con un unico gesto rapido e il più possibile sciolto tentato di evitare il proiettile d’acqua [Slot Difesa 3]. Quindi impugnato il gigantesco Boomerang lo avrebbe scagliato con forza verso l’avversario ,molto probabilmente impreparato dopo il lancio della tecnica ad una rapida difesa, mirando al busto dell’uomo tenendo l’arma in una posizione verticale rispetto il terreno [Slot Azione 3].

    Se il nemico dopo la prima ondata di Kunai non fosse più stato in grado di combattere, Hoshi avrebbe mantenuto la sua posizione restando in guardia pronto a dare man forte ai compagni in un eventuale prosecuzione dello scontro.

    Erano stati assaliti con assoluta sicurezza, i malviventi li stavano aspettando pronti per eliminarli, prova ne era la trappola così finemente congeniata e posta con tale precisione sopra le loro teste. La situazione precipitava sempre di più verso un oscuro risvolto, ora ciò che più importava era venir fuori da quella spiacevole situazione e recuperare più informazioni possibili da uno di quei tre malviventi. Nella mente di Hoshi mille pensieri si intricavano lasciando un gran punto interrogativo da risolvere. Tesi e sensi al massimo si preparava ad andare avanti a testa bassa come da sempre era abituato a fare.



    SPOILER (click to view)
    Condizioni Psicofisiche

    Stato Mentale: Concentrato
    Stato Fisico: Ferita Leggera Avambracci
    Ferite: 10/120
    Chakra: 144/154 o 134/154 - ½ Basso Potenziamento - ½ Basso Potenziamento - Basso Eventuale Potenziamento

    Caratteristiche Psicofisiche

    Forza: 225
    Velocità: 200
    Resistenza: 150
    Agilità: 200
    Riflessi: 200
    Precisione: 200
    Controllo del Chakra: 225

    Slot Azioni-Difesa e Tecniche

    Slot Difesa[1]: S&M
    Slot Difesa[2]: Scatto verso sinistra
    Slot Difesa[3]: Scatto verso sinistra

    Slot Azione[1]: S&M Lancio Kunai x2
    Slot Azione[2]: Lancio Kunai x3
    Slot Azione[3]: Eventuale Lancio Boomerang Gigante
    Slot Gratuito: ///


    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: ///

    Equipaggiamento

    Fuuma Shuriken [AaD] x2
    Shuriken [AaD] x5
    Kunai [AaD] x3
    Filo di Nylon Rinforzato (10 metri) [Vario] x1
    Accendino [Vario] x1
    Corda di Canapa (10 metri) [Vario] x1
    Cartabomba Livello I [Bomba] x1
    Tonico di Recupero Minore [Tonico] x0
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni] x1
    Mantello [Vario] x1
    Kaze's Kukri [AdCC] x2
    Hoshikuzu's GiantBoomerang [AaD] x1
     
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    Non aveva spiccicato parola per tutto il viaggio, ignorando i vaneggiamenti degli altri e restandosene rannicchiata in un angolo, fissando la parete al suo fianco. La tensione fu la sua unica compagna in quel viaggio ai limiti dello snervante, rinchiusi fra quelle pareti di stoffa combattuta interiormente da quella situazione così paradossale: se l'imboscata fosse avvenuta sul serio, i banditi avrebbero trovato un gruppo male in arnese di ninja presi a casaccio da vari villaggi del tutto sprovveduti e sicuramente presi alla sprovvista quanto loro; se l'imboscata non fosse avvenuta l'unico risultato di quel viaggio e di tutto quel casino sarebbe stato uno stupendo buco nell'acqua.

    Fantastico. Comunque fosse andata sarebbe andata male. Che schifo.
    Stava formulando quel pensiero quando ci fu uno scossone, e la carrozza si arrestò senza alcun preavviso. C'erano dei movimenti là fuori...
    Mise mano alle wakizashi, cercando conforto nel tocco con le sue armi.

    CITAZIONE

    " Un carovaniere solo soletto in mezzo alla foresta? Già già, chissà che trasporta... non vorrei che si trattassero solo di rifiuti... organici!? "


    Sbuffò. "Rifiuti organici"...? Sarebbe stato un male, perché in tal caso c'era merda sia dentro che fuori la carrozza, il che dava da meditare su come si è ridotto il mondo.

    CITAZIONE

    " I piani sono cambiati, signori: sappiamo che siete nascosti li dentro, perciò o venite fuori oppure qualcuno avrà un morto in più in famiglia... non tentate di ingannarci, il mio orecchio può sentire chiunque rimanga all'interno del carro.
    Nonostante il capo ci avesse detto di non attaccare questa carovana a causa della vostra presenza, non abbiamo potuto trattenere la gioia di vedere soccombere sotto i nostri colpi dei ninja scelti... la vostra missione è giunta al capolinea!!!"


    Che branco di idioti. Se sapevano che la carovana era una trappola, avrebbero fatto meglio a farla esplodere, invece di uscire prima allo scoperto per fare i fighetta. Un bel bum e buonanotte, i ninja che dovevano effettuare l'imboscata sarebbero arsi vivi come tanti bei fiammiferi, e non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di sporcarsi le mani. Sfoderò facendo stridere le lame contro i foderi, per il solo gusto di sentire quel suono musicale. Socchiuse gli occhi prima di uscire per non farsi abbagliare dalla luce solare, poi esplose l'inferno.
    Vide volare delle armi sopra la sua testa. Non fece in tempo ad alzare lo sguardo che un'esplosione simile al rombo di una cascata la investì, senza lasciarle il tempo di reagire. Tentò istintivamente di spostarsi alla sua destra e di riparare la testa con le mani, in un gesto inutile. Tempo un istante ed era completamente fradicia, e fra le gocce d'acqua spiccava il rosso del suo sangue laddove i makiboshi avevano infierito sulle carni delle braccia, graffiandole inoltre il viso.

    Nella confusione che seguì l'imboscata, sentì il moccioso urlare che era una trappola. Deidara rise di gusto sinceramente divertita da quel grido.

    « Pezzo di deficiente d'un moccioso... »
    Urlò con un misto di disprezzo e divertimento mentre si gettava ridendo nella mischia.
    « Serviva proprio che fossi tu a farcelo notare, altrimenti non l'avremmo mai capito!!!. »

    Fra tutti i membri del gruppo era l'unica a non essere stata oggetto di sgradite attenzioni, forse perché era la più gracile del gruppo e non la ritenevano troppo pericolosa, forse perché avevano capito che era una ragazza e volevano stuprarla, o forse più semplicemente perché aveva avuto fortuna. Non gliene fregava niente.
    Scelse come suo avversario quello di sinistra, poiché puzzo di cipolla e il moccioso si erano già avventati su quello di destra ed a lei -che basava il suo stile di combattimento sulla velocità- erano necessari metri e spazio per agire. Balzò rapida come una gatta sul fianco del nemico diretto, superandolo di mezzo metro nello slancio, si gettò su di lui con la rabbia di un'animale feroce, avanzando ad ogni attacco e seguendo attentamente i movimenti del rivale cercando di non dare tregua, poiché sapeva che egli non aveva modo di arretrare per non finire addosso al suo compagno preso in mezzo.
    Lui aveva una lancia, ma il vantaggio che aveva nell'affondo era quasi nullo perché Deidara ha di suo un affondo quasi nullo, essendo di corporatura minuta. Tenendolo alle strette e non dando lui lo spazio necessario a contrattaccare, la kunoichi contava di ucciderlo senza nemmeno dare lui la possibilità di muovere la lancia liberamente o di comporre sigilli con le mani per fare uso di ninjutsu.

    image

    Tenendo il baricentro basso e con le lame impugnate come se fossero pugnali, con la punta rivolta verso il basso, avrebbe fintato il colpo con la mancina al petto, fermandola invece in modo che si trovasse a pochi centimetri dalla lancia, la quale vi avrebbe urtato se il possessore l'avesse spostata verso l'alto. La dritta colpì alla gola con un movimento repentino, reso improvviso da 1/2 di basso in esso impastato, al termine del quale come nel corso di una danza la ragazza eseguì un elegante movimento, ritirando entrambe le lame e sfruttandole come contrappeso per attaccare con un rapidissimo calcio al mento, la cui velocità era di fatto incrementata con un consistente apporto di chakra. Così facendo avrebbe portato il piede alla sua massima estensione in altezza, con la pianta rivolta verso l'alto e perfettamente perpendicolare al corpo, un movimento immediatamente seguito da un secondo, potentissimo calcio nello stesso punto, anch'esso risultante con un un pari afflusso di energia, ma stavolta in modo da incrementarne la forza per massimizzare il danno e quasi schiacciare al suolo il cranio dell'avversario.
    Sia che la rendan fosse andata a segno, sia che essa fosse andata a vuoto, nell'istante in cui il piede con cui avrebbe toccato terra avrebbe immediatamente colpito di nuovo, cercando al contempo di fare un passo in avanti per non dare tregua, fintando stavolta un affondo al plesso solare con la destra ed invece incrementando la velocità della dritta con l'apporto di un mezzo basso di chakra e portando un montante dal basso verso l'alto con la destra, puntando a dividere letteralmente in due la giugulare, nel tentativo di affogare l'avversario nel suo stesso sangue. Un colpo mortale, come il primo, non aveva remore ad ammazzare e la sua felicità era che quello era proprio ciò che le si chiedeva.

    Nessuno e dico NESSUNO poteva anche solo per un istante obiettare da quel comportamento, non era proprio pensabile che a ragion veduta i suoi compagni di squadra, o presunti tali, potessero criticare il comportamento di Deidara Yagi in quel momento. Questo non era normale, se ne rendeva conto, non era normale che si chiedesse di ammazzare a sangue freddo ad una ragazzina di quattordici anni, e meno ancora era normale che lei eseguisse l'ordine con tale fervente gioia. No, non era normale un cazzo. Ma nemmeno quello le fregava... anzi, ne era felice più che mai.

    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    Riassunto

    Chakra: [70]
    Danni: Due graffi sul braccio sinistro dovuto all'impatto di due makiboshi sulle carni, graffio sul viso all'altezza della guancia per lo stesso motivo.
    Slot azione offensiva [1]: Movimento per arrivare in corpo a corpo e seguire eventuali spostamenti dell'avversario
    Slot azione offensiva [2]: Finta con la mancina a velocità 175, poi fendente alla gola con la destra, effettuato a velocità 200.
    Slot azione offensiva [3]: Finta con la destra a velocità 175, poi montante con la sinistra diretto alla giugulare effettuato con velocità 200.

    Slot azione difensiva [1]: Movimento laterale
    Slot azione difensiva [2]: Usati i bracci per proteggere il capo dai makiboshi
    Slot azione difensiva [3]: -

    Slot tecnica base:
    Slot tecnica avanzata: Calcio a martello (collocato fra l'azione offensiva 2 e 3)

    Equipaggiamento


    Wakizashi [sx] -Impugnata-
    Wakizashi [dx] -Impugnata-
    Bombe fumogene [2] -Riposte nelle sacche-
    Tonico di recupero minore [1] -Riposto nelle sacche-
    Shuriken [20] -Riposti nelle sacche-
    Kunai [4] -Riposti nelle sacche-

    Statistiche


    Velocità: [162,5]
    Forza: [150]
    Resistenza: [125]
    Riflessi: [162,5]

    Equip speciale

    Wakizashi cerimoniali della famiglia Yagi (130 crediti; attacco 25)
    Armi prelevate direttamente dalla tesoreria della famiglia di Deidara, sono
    una coppia di spade corte a taglio singolo straordinariamente affilate,
    dal fodero nero estremamente elaborato e la cui lama misura sessanta
    centimetri esatti. Gli Yagi in passato erano maestri nella forgiatura di armi
    famosi in tutto il paese del Vento, e queste straordinarie opere d'arte sono
    una dimostrazione tangibile della loro maestria nel forgiare armi. Sono armi
    leggere ed estremamente maneggevoli, e nonostante ciò in grado di infliggere
    danni notevoli, vantando un potenziale offensivo pari a 25 contro i normali 20
    punti, a cui si aggiungono ulteriori 3 per la maestria con le armi, per un totale
    di 28. Deidara vanta una maestria con le armi -vedi alla voce abilità
    convenzionali- che le permette di ottenere un bonus in velocità di una tacca
    quando maneggia queste armi.
    SPOILER (click to view)
    Maestria in un'arma Base
    Questa abilità si ottiene tramite duri allenamenti nell'utilizzo di un unico tipo di arma. Quest'abilità consente di raffinare la propria tecnica a livelli superiori alla norma in un'arma a scelta e dichiarata. Utilizzata con un'arma a distanza la precisione dell'attacco sul punto da colpire migliora di 1 tacca. In caso di scelta di un'arma da corpo a corpo l'agilità come velocità di movimento con la stessa viene aumentata di 1 tacca. Se l'arma scelta è un'arma da mischia allora il suo potenziale aumenterà di 3; se è un arma da lancio, invece, la gittata massima migliorerà del 10%. Se appartiene ad entrambe le categorie, varrà solo uno di questi bonus.
    Arma scelta: wakizashi
    SPOILER (click to view)
    Calcio a martello
    Villaggio: Nessuno
    Posizioni magiche: Nessuna
    Descrizione: Un primo calcio del Ninja viene portato dal basso verso l'alto davanti a sè, terminando il movimento con la gamba perfettamente perpendicolare al suolo, con la pianta del piede rivolta al cielo. Il colpo è più rapido del normale (+3 tacche a Velocità) e se va a segno, viene immediatamente seguito da un calcio discendente molto potente (+3 tacche a Forza) che colpisce lo stesso identico punto raggiunto dal colpo ascendente e la vittima verrà probabilmente atterrata , anche se la zona colpita fosse la sola mano. Se il primo colpo non va a segno, allora il resto della tecnica non avverrà.
    Tipo: Taijutsu - (Rendan)
    (Livello: 5 / Consumo: MedioBasso)

     
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  10. Diheki Tabako
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    Il Salvataggio di una Vita.
    Post Secondo | Attivo.


    "Io non mi fido." Furono le prime parole che sentì nel suo travagliato sonno ad occhi aperti.


    Eh?


    Da esso si destò, sorpreso da quelle parole assai ardite, tentando di connettere tutte le novità appena esposte.
    Era possibile che questa nuova opzione esposta fosse plausibile, ma, anche se le congetture potessero essere sensate e corrette, non avevano informazioni per smentire o confermare l'ipotesi.
    Di certo, la presenza di eventuali infiltrati era molto probabile, qualora non fosse lo stesso Sayakuro un doppiogiochista.
    Insomma, non stavano che pensando soltanto a qualche castello campato in aria.


    E' chiaro che non voglio dirvi come combatto, né mostrarvi oggetti, né mettervi a conoscenza di mie tecniche.
    Ci potremmo trovare avversari, in futuro, e non voglio mettermi in svantaggio dal principio.
    Non vi dirò nulla, insomma.


    Ebbe appena il tempo di concludere con quest'ultima frase, che quella del Simpaticone venne fermata da un avvenimento improvviso.
    Il carro frenò bruscamente, rallentando il passo da un momento all'altro, ma, nonostante questa tappa facesse parte del programma appena stipulato, il Gigante ebbe un minimo sussulto, non tanto per il fatto che potesse avvenire proprio allora l'assalto dei briganti ed un conseguente timore per quella situazione, quanto per quella che pochi istanti dopo si sarebbe tramutata in un'occhiata preoccupata rivolta verso di lui.
    Ascoltò le parole, senza battere ciglio, senza muovere un muscolo, con la sola preoccupazione che potesse stancarsi troppo a combattere da solo, qualora fosse uscito tutto d'un tratto attraversando il telo che ancora li celava alla vista altrui.
    Infine, quando gli venne ordinato d'uscire, alzò velocemente il pollice della mano destra mostrandolo a quei due ragazzi con cui poco prima aveva potuto interloquire.
    Sperava che, almeno loro, sopravvivessero a quell'imboscata, mentre al contrario non era affatto interessato alle sorti di quella strana bimbetta che non ebbe, secondo la sua modesta opinione, nemmeno il coraggio di emettere parole in un fil di voce tanto era il terrore.
    Con un pesante cigolio delle assi del carro saltò sul terreno, lasciando per ultimo quel carro sfortunato, che fino ad allora non li aveva che condotti verso una destino ormai segnato.
    "... la vostra missione è giunta al capolinea!!!" sentì urlare da quello straccione armato di lancia.


    Ti piacerebbe, eh?


    Aggiunse Diheki alzando la voce con strafottenza, incitandolo al combattimento alzando il medio, oltre ad allungare quel braccio, verso il gruppetto ben poco eterogeneo di banditi.
    S'allarmò vedendo che loro trassero dai propri porta oggetti pugnali da lancio, ma risultò notevolmente stupito dalla particolare direzione ch'ebbe il lancio: decisamente superiore alle loro teste.
    Il Gigante non comprese immediatamente come mai l'avessero fatto, ma non appena la vocetta stridula del marmocchio gli soggiunse all'orecchio, s'allarmò immediatamente, tentando di sottrarsi da un'eventuale trappola non meglio identificata.
    Assunse un aria corrucciata, allontanandosi da quell'area di qualche passo scappando casualmente più lontano rispetto agli assalitori, si preoccupò però al sentire un rumore di acqua scrosciare, caduta su di sè e al suolo.
    Colto da un istante di timore, alzò le braccia tentando di allontanare eventuali pericoli, ma agendo in tal modo, pur proteggendosi il viso, subì qualche graffio alle braccia da parte di punte non meglio precisate.
    Se non avesse avuto le protezioni, sicuramente ferite assai più gravi.

    L'acqua, al suolo e ovunque attorno a sè, non terminò così la sua celere caduta al suolo. S'alzò lesta dal suolo in tre stalattiti pungenti dal volto draconiano, una delle quali si gettò con le fauci spalancate verso le gambe di Diheki, magari sperando che egli rimanesse sorpreso dall'attacco proveniente dall'alto e alzando pertanto la guardia verso quella direzione.
    Peccato che fosse abbastanza attento da notare quell'attacco, e con un balzo quanto più lesto, spinto più dal tentativo di imitare i velocissimi compagni, rispetto alle proprie reazioni personali, scartò di lato, verso destra con un balzo nato da un cospicuo consumo della propria energia vitale, bene assimilata allo sforzo muscolare degli arti inferiori.
    Questo però gli permise solo parzialmente di evitare il getto d'acqua, che investì in un impatto terrificante la gamba sinistra.
    E il dolore invase la mente di Diheki.
    Non poteva correre, ogni movimento si sarebbe tradotto in un goffo zoppichio, pertanto decise che entrare in combattimento in quello stato sarebbe stato deleterio. Gli altri erano in tre, giusto?
    Un leale scontro Tre contro Tre, cosa ci sarebbe stato di male?
    Egli, spinto più dal desiderio di non condurre alcun cavallo in futuro rispetto alla volontà di aver salva una vita, si gettò il più velocemente possibile, per quanto la sua mole e la gamba danneggiata gli permettessero, verso il Cocchiere, tentando di pararsi tra gli assalitori e quella figura indifesa.
    Poi, incitandolo ad avvicinarsi al Carro, gli sarebbe rimasto vicino, benché pronto ad eventuali attacchi per impedirgli di mettere in salvo quell'uomo.

    Doveva essergli amico.

    Off Game:

    Status Fisico:
  11. Perforazione Lieve: Braccio Sinistro.
  12. Escoriazione Medio-Leggera: Gamba Sinistra.
  13. Status Mentale:
  14. Rassegnato al "Non Combattere".
  15. Chakra (?):
  16. 105/110 Pc.;
  17. Armamentario:
  18. Nessuno in uso.
  19. Tabella Riassuntiva:
    1. Difesa dal makibiski con la mano [5 Pc.];
    2. Difesa dal Drago Acquatico.
    1. Movimenti ed esortazioni al movimento del Cocchiere.
     
    .
  20. ¬Hayabusa
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    Bandits
    Parte III ¬ Scoprire



    [Kiri » 19.15]


    Dolore, rabbia; piccoli e grandi ninja, pronti a tutto, mossi dalla volontà di crescere e di migliorare: insieme avevano eliminato qualsiasi ostacolo gli si era presentato accanto, compresi pericolosi ninja armati fino ai denti e capaci di non provare qualunque emozione. Solo un ninja era rimasto in piedi, compiaciuto di aver perforato la gamba del più grosso degli avversari: voltandosi tuttavia per congratularsi palesemente con un suo compagno, notò che entrambi erano caduto dopo i primi attacchi dei nemici. Era da solo, solo contro avversari agguerriti come belve: il culmine della paura giunse infine quando il ninja appena colpito dal suo squalo si mosse verso il gruppo oramai defunto.


    " Fermi, fermi; vi prego risparmiatemi, farò tutto quello che volete... proprio tutto, ma lasciatemi vivere... "


    Che pena, un brigante dall'aria famelica ed agguerrita domato come un agnellino che faceva finta di essere un leone: una vera indecenza avrebbero pensato i ninja a vedere l'uomo inginocchiarsi a terra supplicando perdono. L'avrebbero forse perdonato e lasciato in vita per fini superiori? Oppure lo avrebbero ucciso, mostrando poco rispetto all'alto valore della vita e della misericordia?


    [Qualora i ninja lo avessero risparmiato]


    Il briganti si rincuorò del fatto che non lo avrebbero ucciso, sforzandosi con tutte le sue capacità di abbozzare un sorriso dolce ma allo stesso tempo ridicolizzante, visto che avrebbe tentato il mille per mille per sistemarli il prima possibile. Mostrando in modo rivoltante i pochi e rotti denti attaccati alle fauci, il briganti prese parola per invitare i giovani a seguirlo verso il covo, coscienzoso che avrebbero accettato e che, una volta giunti, sarebbe stato in grado di ucciderli con l'ausilio delle ronde furfantesche che pattugliavano i boschi.


    " Grazie, nobili guerrieri: avete saputo provare pietà per un povero bandito, ora lasciate che mi sdebiti accompagnandovi al rifugio... so che volete andare li, l'ha detto il capo... "


    Ancora una volta il fantomatico Capo era stato nominato: chi poteva mai essere questa oscura figura, di cui i ninja conoscevano solamente l'incredibile capacità di prevedere qualsiasi loro mossa? Solo il tempo sarebbe stato in grado di sciogliere tutti i nodi, di portarli al pettine e forse di lavare anche i capelli; per ora i ninja avrebbero dovuto accontentarsi dell'aiuto di un furfante per raggiungere il loro obbiettivo, non aveva altri appigli al di fuori della parola di un fuorilegge.


    [??? » 19.25]


    Erano oramai passati 10 minuti da quando il brigante aveva aperto un piccolo varco nel fogliame, lasciando la possibilità ai ninja di scorgere un piccolo ed inospitale sentiero. La direzione era ignota, come la possibilità di sapere dove si stavano dirigendo, ovvero se il bandito li aveva ingannati oppure li stava veramente conducendo al luogo del covo nemico. Il brigante teneva un passo lungo e ben disteso, forse per avere maggiori possibilità di fuggire dopo un'imboscata; da li a poco sarebbero giunti al vero covo nemico, dal quale il bandito sperava di ricevere aiuto non appena lo avessero visto in testa ad un gruppo di estranei.


    " Bene, ancora 5 minuti di percorso e giungeremo al covo... ihih... argh!!!!!!!! "


    Un urlo agghiacciante interruppe il piccolo discorso dell'improvvisato oratore: alla vista dei giovani ninja l'accaduto si sarebbe presentato come una micidiale trappola; sulla gamba destra dell'uomo, oramai sconvolto, era agganciata una trappola "per orsi", la quale stava premendo con forza incredibile sul polpaccio nemico. Urli e sangue si stavano unendo in una scena di orrore, dove il brigante era diretto partecipe. Ma non dovette attendere molto per terminare il momento di dolore: dall'alto, presso il fogliame degli alberi, giunse con un piccolo scatto una lancia dalle notevoli dimensioni, la quale perforò brutalmente il corpo del bandito, dala spalla al bacino.


    " Bene, li abbiamo presi... "


    Pochi metri più avanti, precisamente 5, spuntarono agli occhi dei ninja un piccolo gruppo di persone, accompagnato da un famelico lupo. L'uomo che aveva parlato era un uomo grasso e tozzo, dallo squardo agguerrito e possedente nella mano destra una wakizashi: se avessero assistito alla riunione tenuta in quel giorno da parte di Sayakuro, i ninja avrebbero saputo che quell'uomo non era altro che Orikiro, per la precisione Orikiro Inuzuka. Sulla destra di quello, imponente, un uomo osservava dall'alto dei suoi 2.10 metri il gruppo che aveva davanti; quello si chiamava Reya Inuzuka.


    Orikiro e Reya Inuzuka
    Orikiro Inuzuka
    Genin Verde
    Forza = 200
    Velocità = 175
    Resistenza = 225
    Udito Sviluppato
    Olfatto Sviluppato
    Reya Inuzuka
    Genin Verde
    Forza = 200
    Velocità = 225
    Resistenza = 175
    Riflessi = 225
    Innata Inuzuka Attiva
     

    CITAZIONE

    CLAN INUZUKA



    Livello I (Genin Verde)



    La capacità di Potenziarsi è ancora quella di un "Principiante". Inoltre gli shinobi sono in grado di influenzare il Compagno Animale, impastando ulteriore consumo pari a ¼ Basso per turno. Limiti e vantaggi di questo grado di padronanza delle tecniche del Clan Inuzuka sono elencati di seguito.

    Shinobi:
    o Il Senso dell'Olfatto migliora del 50%.
    o Il Sesto Senso permette al ninja di avere altissime probabilità di non essere preso di sorpresa da un proprio parigrado/energia. In caso di attacco alle spalle o di attacco a sorpresa, infatti, i riflessi dell'utilizzatore aumenteranno improvvisamente di 3 tacche.
    o Il limite di Potenziamenti con il chakra è aumentato di un "Basso" per turno.
    o Il ninja è in grado di localizzare trappole grossolane entro un'area pari a 15 metri.
    o Le unghia e i denti avranno una Potenzialità di Attacco pari a 5.

    Compagno Animale:
    o L'energia del compagno animale sarà pari a una inferiore e il chakra avrà un malus del 50%.
    o L'energia vitale del compagno animale sarà pari a 6 ferite leggere.
    o Il Senso dell'Olfatto migliora del 50%.
    o Potrà impastare Chakra in quantità pari a ½ Basso.
    o L'Agilità, in caso di attacchi a sorpresa, aumenterà improvvisamente di 1 tacca, nei confronti di un parigrado/energia.
    o Le unghia e i denti avranno una Potenzialità di Attacco pari a 7.

    Compagno Animale: Il compagno animale dei ninja Inuzuka è un essere vivente molto speciale. Perderlo significa quasi dover ricominciare da capo il proprio cammino. Finché è presente, questo compagno aiuta il ninja in molti modi. Normalmente non è un grande combattente, ma attraverso varie tecniche è in grado di eguagliarlo in prestazioni e utilità strategica. Animale ed essere umano sono in grado di comunicare perfettamente, come se fossero legati da un vincolo telepatico, tramite l'Abilità Convenzionale: Comunicazione Animale.
    Possiede un'Energia in meno dell'utilizzatore anche se Udito e Vista sono aumentati del 50% mentre l' Agilità di due tacche, grazie alla versatilità delle 4 zampe. Non sarà possibile tuttavia assegnare altri bonus o malus.
    In quanto essere vivente, il Compagno Animale possiede un regolare Sistema Circolatorio del Chakra, quindi può impastare Chakra per potenziamenti e tecniche, con ovvie limitazioni.

    " Non avete più scampo... sono spiacente, ma ora dovrete perire sotto i nostri colpi a cuasa dei vostri gesti... andiamo, Reya!"


    Al suono di guerra, il giovane altissimo si abbassò sulle 4 zampe, attivando uno stile di combattimento tipico del Clan Inuzuka. Nonostante potessere essere ritenuto uno stile abbastanza ridicolo, in realtà quella posa risultava essere una delle più micidiali per portare attacchi forti e precisi.


    CITAZIONE

    Tecnica delle Quattro Zampe - Shikakyu no Jutsu


    Questa è la famosa "tecnica bonus" di cui parla l'innata. Non occupa in scheda nessuno spazio tecnica. Attivarla costa uno slot di tecnica base.

    Nel stesso istante in cui l'omaccione si abbassava, il lupo posizionato dietro cominciò a mutare forma, trasformandosi in una specie di copia del compagno umano.


    CITAZIONE

    Arte Magica Umana/Arte Magica Animale


    Descrizione: Variante della normale tecnica della Trasformazione, questo jutsu permette al ninja Inuzuka, oppure al suo compagno animale, di prendere una qualsiasi forma umanoide o animalesca. A differenza della normale Henge, chi è sotto la protezione di questo Genjutsu può simulare attacchi senza far svanire l'illusione. Una ferita leggera è però sufficente a spezzare la tecnica.
    Tipo: Genjutsu
    Consumo di Chakra: Basso

    Non appena la posa di guerra fu pronta, il gruppo Inuzuka balzò contro i giovani, potenziando tutti e tre gli arti inferiori di ½ Basso per aumentare la rapidità con cui giungere dinanzi i ninja. Il falso Reya, ovvero il lupo precedentemente trasformatosi nel padrone, avrebbe portato un colpo di artigli al volto delicato della fanciulla del gruppo, Deidara, per poi, subito dopo il fendente portato con la mancina, tentare un affondo con la destra nello stomaco della stessa ninja.
    Reya, l'omaccione, sarebbe balzato repentinamente contro Ion, tentando di abbatterlo con una spallata potenziata da un Basso [Forza 275]: subito dopo, sia nel caso avesse abbattuto il ninja, sia nel caso lo avesse mancato, avrebbe portato un fendente con la mano destra contro il collo nemico.
    Il grassotto Orikiri, nel frattempo, avanzò al massimo delle prestazioni raggiunte grazie al chakra, contro Hoshikuzu, per poi portare in successione due fendenti contro lo stomaco avversario attraverso la wakizashi impugnata con la destra.


    [Qualora i ninja non lo avessero risparmiato]


    Il gruppo non aveva più alcun appiglio per roseguire la missione: dovevano tornare indietro da Sayakuro per ricevere ulteriori informazioni oppure sentirsi pronunciare le parole "Avete fallito.".


     
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  21. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Sempre in campana ragazzi!!!..
    3° Post Attivo



    La reazione dei giovani ninja giunse più rapida di un batter di ciglia, coordinati quasi all’unisono il moccioso, il puzzone e l’isterica ragazza di Suna contrattaccarono all’assalto dei malviventi mettendo subito fuori gioco due di essi. Solo uno dei tre era riuscito a scampare al contrattacco riuscendo per giunta a ferire il gigantesco compagno di viaggio, una mossa fortunata che si dimostrò del tutto inutile una volta voltatosi per vedere le condizioni dei compagni. Visti i due malviventi privi di vita a terra infatti il terzo ancora in piedi non ci pensò due volte a rannicchiarsi dietro ad un angolo invisibile pronto a chiedere tremante di essere risparmiato. Una scena vomitevole che tuttavia lasciò Hoshi indifferente, non si aspettava nulla di più da feccia come quella pronta ad uccidere senza ragione o per una qualche causa superiore, pronta a massacrare chiunque solo per il gusto e piacere di farlo. Nella missione precedente aveva già avuto a che fare con gente del genere, forse anche peggiore dal punto di vista morale. Per qualche istante i volti di quei delinquenti riaffiorarono alla mente per poi inabissarsi di nuovo verso l’oblio dei suoi più reconditi ricordi.

    -Fermi, fermi; vi prego risparmiatemi, farò tutto quello che volete... proprio tutto, ma lasciatemi vivere... -

    Senza pronunciare alcuna parola con passo felpato ma deciso Hoshi si avvicinò al malvivente frapponendosi tra lui e la compaesana Deidara che fino ad allora ma soprattutto durante la battaglia aveva dimostrato di essere la più dura e sanguinaria del gruppo. Molto probabilmente la ragazzina avrebbe avuto da ridire, ma il rosso non gli avrebbe dato ascolto, l’unica maniera per non cominciare una lite senza fine. Ciò che ora contava di più era di carpire il più possibile da l’unico superstite rimasto della battaglia, il gruppo di ninja aveva tra le mani un occasione d’ora da sfruttare al meglio, finalmente avevano una pista da seguire.

    -Grazie, nobili guerrieri: avete saputo provare pietà per un povero bandito, ora lasciate che mi sdebiti accompagnandovi al rifugio... so che volete andare li, l'ha detto il capo... -

    ..Tsk!.. chi diavolo stà tirando le fila di questa storia così assurda?.. accidenti comincio ad innervosirmi.. se tutto va bene questa carogna ha intenzione di portarci li nella speranza che i suoi compagni siano pronti a riceverci.. mmh.. dobbiamo essere prudenti.. anche se l’idea di gettarmi nella mischia mi alletta.. non ho ancora provato il Senputon in battaglia e al solo pensiero l’aria attorno a me comincia ad agitarsi..

    Non era stata data loro molta scelta, impossibilitati a seguire qualsiasi altra traccia l’unica cosa che era rimasta da fare era di seguire il malvivente tra la fitta foresta nella speranza di trovare più in la qualche altro indizio. Una situazione davvero scomoda per i giovani shinobi, il proseguimento della loro missione era legato all’aiuto di un malvivente, personaggio di cui Hoshi non aveva nessuna fiducia. Sapeva bene che prima o poi avrebbe fatto la sua mossa intento a completare la missione che gli era stata affidata, chissà quali assurde e vane promesse erano state avanzate a quel uomo per ridurlo a commettere gesti come quello. Impugnato saldo nella mano sinistra del ragazzino, uno dei Kukri regalatogli dal padre dava sfoggia di se mostrando tutta la sua aura minacciosa. Muoversi tra quella boscaglia era veramente una gran rogna, l’unico modo per procedere era di fare letteralmente a fette ogni ostacolo che presentasse una composizione vegetale. Dalle foglie dei cespugli e degli alberi l’umida condensata cadeva bagnando tutto ciò che stava intorno, altro che bosco, quel luogo così ricco d’umidità poteva benissimo essere paragonato ad un oceano. Non passò molto tempo dalla loro partenza, ben presto il malvivente sembrò saldare il debito che aveva con il gruppo di shinobi. Davanti a loro ora si mostrava quello che aveva tutta l’aria di essere un piccolo sentiero nascosto, tutto sembrava filare troppo liscio per essere vero.

    -Bene, ancora 5 minuti di percorso e giungeremo al covo... ihih... argh!!!!!!!!-

    Un urlo agghiacciante squarciò tutta l’aria attorno al gruppo lasciando Hohi per qualche istante rintontito, presto il suo sguardo guidato dall’udito di quel così macabro suono lo portarono a scoprire quello che stava succedendo. Il malvivente che fino ad allora li aveva preceduti nel mostrare loro la strada era caduto sotto le ferree fauci di una trappola, la terribile scena raggelò il sangue del ragazzino che mai fino ad allora aveva assistito a tanta crudeltà, ma l’azione non sembrava ancora finita infatti dal cielo una gigantesca lancia si schiantò contro il corpo inerme del poveraccio il quale subì il colpo in pieno senza che nessuno potesse far nulla. Il corpo maciullato della carogna ora aveva smesso di dimenarsi trafitto per metà del corpo dalla gigantesca arma, pari forse per grandezza al gigantesco boomerang che Hoshi ormai da sempre si portava a presso. Non passarono molti secondi prima che il gruppo si rendesse conto di ciò che stava per succedere, poco più in la infatti due uomini dalle sembianze piuttosto minacciose avevano fatto la loro comparsa. Un accoppiata buffa se così si potevano definire i due, uno dalla mole piuttosto corpulenta impugnava nella mano destra una wakizashi a dimostrazione delle sue intenzioni poco amichevoli, la sua espressione non prometteva nulla di buono. Alla sua destra invece un secondo gigante aveva fatto la sua comparsa, gli occhi spalancati di Hoshi non tradirono i pensieri che gli frullavano in testa.

    ..Ma che diavolo succede oggi?.. per caso è la fiera dei giganti?.. qui sono tutti giganteschi se mi cade addosso anche uno solo di questi mi uccide..

    Degluttita la saliva in eccesso la sua attenzione infine cadde su quello che sembrava un cane o lupo, al fianco di quello più alto, anche l’animale sembrava mostrare un aria piuttosto minacciosa. Tra i due fu il grassone a prendere parola.

    -Non avete più scampo... sono spiacente, ma ora dovrete perire sotto i nostri colpi a cuasa dei vostri gesti... andiamo, Reya!-

    Poche parole da parte dei due sconosciuti prima di fiondarsi con furia cieca verso il gruppetto di ragazzi. Nemmeno il tempo di comprendere cosa stesse succedendo, quella giornata che ormai sembrava giungere al termine tra le ombre che sempre più si allungavano a terra si era dimostrata essere una vera e proprio esperienza di guerra, di fronte ad Hoshi infatti il grassotto prese con smania omicida a correre con in pugno un affilata wakizashi. Pronto a reagire senza alcuna esitazione il sunese attendeva la valanga di carne che ben presto lo avrebbe travolto.

    Difesa

    I movimenti dell’uomo sembravano essere niente male considerata la mole che si portava appresso. Con in pugno il kukri nella mano sinistra Hoshi era pronto ad ingaggiare con l’avversario ogni tipo di assalto. Flesse le gambe pronte a balzare in ogni direzione i suoi sensi e la sua totale concentrazione ora si erano focalizzati sull’avversario che aveva di fronte, Deidara e Ion che sembravano essere stati presi di mira dal gigante per quei pochi istanti di combattimento erano completamente scomparsi, ogni suo pensiero era focalizzato ad abbattere il lardoso. Giunto a portata di tiro la palla di lardo tentò un primo fendente con la mano destra cercando di mirare allo stomaco del ragazzino. Sebbene il colpo sembrasse piuttosto potente la sua velocità non lo era altrettanto, con gesto felino e aiutandosi con una modesta quantità di chakra pari a Bassissimo per aumentare la velocità delle gambe [Velocità 225], Hoshi balzò all’indietro posizionando il kukri a difendere un eventuale contro colpo dell’avversario all’altezza del ventre [Slot Difesa 1]. La lama della wakizashi sibilò sfiorando lo stomaco del ragazzino procurando una leggera lacerazione del suo abito, cosa che indispettì non poco il Chikuma. L’attacco tuttavia non era ancora terminato, infatti un secondo fendente di ritorno stava per minare nuovamente l’incolumità del suo ventre, posizionato saldamente a terra l’unica mossa che gli restava da fare era opporsi a quella così pericolosa lama. Mentre la sua mano sinistra portava il kukri verso la lama avversario la destra si fiondava alla sacca porta oggetti pronta ad estrarre l’arma che lo avrebbe sostenuto nel successivo attacco. Il kukri impugnato alla mano sinistra impattò fragorosamente con la wakizshi del ciccione creando nell’impatto scintille di fuoco e acciaio [Slot Difesa 2]. Ora che l’avversario si trovava completamente scoperto era giunto il momento di infierire su di lui, lo sguardo deciso di Hoshi tradì il ghigno beffardo che in realtà si era dipinto sul suo volto ciò che aveva in mente non avrebbe di certo fatto felice il ciccione.

    Attacco

    Con le lame ancora appoggiate tra di loro le gambe di Hoshi si flessero pronte a dar sfoggia di tutta la loro potenza di shinobi. Irrorate da una quantità di chakra pari a Basso per aumentare al massimo la velocità dei movimenti [Velocità 275], spinsero il Sunese in un balzo vertiginoso a scavalcare il grassone [Slot Gratuito]. Giunto sopra al ciccione la mano destra del ragazzino estrasse rapidamente l’arma che aveva intenzione di utilizzare, il rocchetto di filo di nylon rinforzato si tese da una mano all’altra senza subire alcun impedimento dal kukri impugnato. Le abilità di Prestigiatore che Hoshi aveva sviluppato ancora una volta si erano dimostrate essenziali per il suo stile di combattimento. Ora con il filo in mano e ancora sospeso in aria Hoshi impostò un avvitamento su se stesso in maniera da posizionarsi verticalmente all’avversario ma con la testa rivolta verso il basso e così ricadere alle sue spalle rivolto verso di lui [Slot Azione 1]. L’azione aerea aveva infatti il compito di permettere ad Hoshi di legare il filo di nylon rinforzato attorno al grosso collo del ciccione nel tentativo di soffocarlo e privarlo del respiro e quindi di ogni possibilità di continuare lo scontro [Slot Azione 2].

    Se l’azione avesse avuto successo Hoshi si sarebbe ritrovato alle spalle dell’avversario con il coltello dalla parte del manico. Giunto a terra infatti avrebbe tenuto ben saldo il filo nel tentativo di soffocare il grassone cercando di stare attento a dosare la sua forza, doveva privarlo del respiro e vero ma doveva anche permettergli di continuare a vivere, troppe domande dovevano essere poste e non poteva assolutamente permettersi di uccidere l’uomo. L’azione tuttavia non era ancora finita, infatti il piatto forte della portata stava per giungere come una meteora contro la palla di lardo, con un grido pieno di speranza e fierezza Hoshi lasciò che tutta l’adrenalina accumulata in corpo durante l’azione si sfogasse, il grido di battaglia avrebbe reso sicuramente il suo colpo cento volte più potente.

    -PRENDI QUESTO BRUTTO CICCIONE!!!.. SUPER MEGA TECNICA MILLENARIA: CALCIO DELLA PUNIZIONE CELESTEEEEEEEEE!!!-

    Caricato un calcio destro a mo di pallonata Hoshi fiondò il micidiale colpo in direzione dei testicoli del grassone nel tentativo di sottometterlo definitivamente alla pressione già esercitatagli sul collo dalla stretta del filo di nylon [Slot Azione 3]. Un colpo del genere avrebbe steso sicuramente anche un toro senza ucciderlo ovviamente. Colpito o meno il grassone quindi, Hoshi avrebbe appoggiato la fredda lama del kukri che ancora teneva nella mano sinistra al collo dell’avversario.

    -Fa una mossa e ti sgozzo come un maiale ci siamo capiti brutto ciccione?.. ora vedi di stare buono e di collaborare.. innanzi tutto di al tuo amico di non fare una mossa o sei finito.. poi voglio sapere chi sei e per che diavolo ci hai attaccati?!.. chi ti ha mandato qui.. chi è il tuo capo?..-

    Fermo e deciso avrebbe atteso che il grassone parlasse e rispondesse alle sue domande e alle eventuali domande poste dai compagni di gruppo, per eventualmente porne delle successive. La missione cominciava a farsi ad ogni passo sempre più pericolosa, gli avversari sempre più agguerriti e forti. Tornare a casa sani e salvi questa volta non sarebbe stato davvero semplice.

    Se l’azione aerea non avesse avuto successo Hoshi una volta a terra avrebbe tentato di colpire il grassone al polpaccio destro scagliando il suo kukri con un tondo da sinistra verso destra in un fendente micidiale [Slot Azione 3]. Quindi avrebbe assunto una posizione difensiva pronto a continuare la battaglia. Il braccio sinistro puntato verso l’avversario con in pugno il kukri e il braccio destro attaccato all’addome pronto a bloccare eventuali colpi, le gambe flesse e leggermente divaricate pronte a scattare al minimo movimento dell’avversario.


    SPOILER (click to view)
    Condizioni Psicofisiche

    Stato Mentale: Concentrato
    Stato Fisico: Ferita Leggera Avambracci
    Ferite: 10/120
    Chakra: 131,5/154 - 1 Bassissimo Potenziamento - 1 Basso Potenziamento

    Caratteristiche Psicofisiche

    Forza: 225
    Velocità: 200
    Resistenza: 150
    Agilità: 200
    Riflessi: 200
    Precisione: 200
    Controllo del Chakra: 225

    Slot Azioni-Difesa e Tecniche

    Slot Difesa[1]: Balzo all’indietro
    Slot Difesa[2]: Parata con Kukri
    Slot Difesa[3]: ///

    Slot Azione[1]: Avvitamento in volo
    Slot Azione[2]: Tentativo di Soffocamento con Filo di Nylon rinforzato
    Slot Azione[3]: Calcio ai testicolo o Fendente al Polpaccio Destro
    Slot Gratuito: Salto in alto


    Slot Tecnica Base: ///
    Slot Tecnica Avanzata: ///

    Equipaggiamento

    Fuuma Shuriken [AaD] x2
    Shuriken [AaD] x5
    Kunai [AaD] x3
    Filo di Nylon Rinforzato (10 metri) [Vario] x1
    Accendino [Vario] x1
    Corda di Canapa (10 metri) [Vario] x1
    Cartabomba Livello I [Bomba] x1
    Tonico di Recupero Minore [Tonico] x0
    Corpetto di Cuoio + Guanti di Cuoio [Protezioni] x1
    Mantello [Vario] x1
    Kaze's Kukri [AdCC] x2
    Hoshikuzu's GiantBoomerang [AaD] x1
     
    .
  22. Diheki Tabako
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    Collaborazione Forzata: un piano ridicolo.
    Post Terzo | Attivo.


    E caddero come soldatini, uno dopo l'altro, fino alla resa dell'ultimo.
    Il Gigante non sorrise, dato che se l'aspettava: anche lui, a sua volta, in un remoto passato, ebbe schierato le peggiori matricole a protezione della zona, sperando soltanto che qualcuno le uccidesse - o peggio.
    In una Banda di Briganti si manda la peggiore feccia ai confini del territorio, affinché potesse essere utile e riportare informazioni o, altre volte, morire indebolendo qualche incauto avventuriero.
    Il lanciere, accompagnato da due scarse guardie, aveva certamente seguito gli ordini, dato che forse gli era stato ordinare di portare ninja troppo capaci laddove sarebbero potuti morire.
    Ma come sempre Diheki non se ne importava.
    Aveva in mente solo una cosa, e solo quella l'avrebbe accompagnata fino al termine della missione.


    Ci penso io a curare le ferite del Cocchiere, voi restate pure lì. Stiamo entrambi bene, non preoccupatevi.


    Un grosso sorriso a trentadue denti, che non lasciava trasparire altro che sicurezza, accompagnò quest'ultima affermazione. A conti fatti apparentemente veritiera. {Utilizzata l'abilità "Interpretazione"}
    L'Omaccione sollevò di peso l'uomo, per condurlo all'interno della carrozza, e proprio lì, si occupò della trascurabile ferita riportata nella colluttazione.
    Forse di altro, ma non è certo dato saperlo.
    Fuori di lì, sentiva un gran vociare sulle sorti del bandito, ma era quasi sicuro che ad egli non venisse procurata la minima sofferenza.
    Due bambocci e un ragazzo. Nessuno tra di loro si sarebbe certamente accollato la morte di un ninja, perlomeno non a sangue freddo.
    Così attese che qualcuno lo raggiungesse all'interno del carro per dir loro ch'era giunto il momento di proseguire.
    Solo allora si sarebbe ricongiunto con i restanti ninja.

    ...


    La foresta s'infittiva sempre più, avanzando verso l'interno, fino a raggiungere una parte di essa dove avanzare pareva impossibile.
    Con un cenno arrestai l'avanzata del Cocchiere, per salutarlo, dato che avanzare in quella direzione sarebbe stato impossibile con un carro tanto grande.
    Ma la reazione del Gigante non si fermò certo lì. Raggiunse con qualche grande passo il brigante, per poi urlare come un forsennato davanti al suo viso, così tanto da lasciar trapelare il fiato fino alle narici del disonesto smidollato.


    Stronzo! Perché credi che ti dovremmo credere? Ci hai attaccato!
    Secondo me ci sta portando in trappola, ecco cosa sta facendo!
    Lo tengo d'occhio io questo tipo, è fin troppo sospetto!


    Così dicendo lo spinse avanti con forza, facendolo entrare nel sottile sentiero.


    Sarà lui a guidarci, così sarà lui a far scattare ogni trappola sul sentiero.
    Mi occuperò io di controllare che non faccia brutti scherzi, tranquilli!
    State lì dietro, distanti. Posso evitare facilmente ogni trappola che scatti, dato che sono l'unico che non abbia sprecato energie durante lo scontro.


    Così dicendo gli diede un'altra forte spinta, provocandone quasi la caduta. Si mise poi al suo fianco, e con un gesto mise in allerta tutti gli Shinobi, invitandoli a stare indietro di qualche metro, almeno sei o sette.
    E in questo modo, salvo inaspettate reazioni dei compagni, sarebbe proseguito fino a che non sarebbe davvero scattata una trappola...

    A quel punto si che il sangue avrebbe iniziato ad essere versato senza sosta sul suolo.
    Le sue viscide parole, emesse da un vile ometto dalla lingua affilata, vennero troncate da un urlo acuto.
    Il Bandito venne prima azzoppato da un'enorme tagliola, tale da costringerlo a terra a trattenersi la gamba sminuzzata, senza aver neppure il tempo di riaversi venne poi decapitato da una lunghissima lancia proveniente dal fogliame.
    Certamente Diheki avrebbe potuto fare qualcosa, forse frapporsi tra la punta e la spalla - bersaglio dell'affondo - eppure, Perché affannarsi?
    Quell'ultimo attacco gli aveva quasi fatto un favore.

    Balzò indietro velocemente, per ricompattarsi col gruppo e osservare la situazione da più distante.
    Due avversari giunsero insieme a ostruir loro il passaggio, anche se dall'aspetto soltanto uno sembrava realmente pericoloso, quello più grande, s'intende.
    Sebbene quello più grasso sembrasse un uomo “per bene”, è sempre meglio non fidarsi delle apparenze, pertanto preferì attuare una serie di azioni volte soltanto alla buona riuscita della, devo ammettere che, dal nome, sembrerebbe terribilmente inefficace, strategia del bamboccio.
    Nonostante la mole, il Colosso si sgusciò con agilità da ogni tentativo di debole attacco nei suoi confronti, anche se dovette soltanto tentare di trattenersi lontano dagli altri compagni per riuscire nell'impresa.

    Oh, chiaro. Pensano che io sia il più forte, dunque hanno intenzione di lasciarmi per ultimo.
    La decisione migliore, lo ammetto.



    S'avvicinò in un passo al grassone, sfilando le bende avvolte sul braccio sinistro e infilando rapidamente un tekken nella destra.
    Adocchiando solo per un breve istante il bamboccio volante pensò di dargli una mano. Proprio mentre questi si stava esibendo in un tuffo da funambolo, Diheki alzò un montante con la destra dal basso verso l'alto.
    Un pugno mostruoso, intriso di forza ed energia, eseguito magistralmente e muovendo i fianchi come la migliore scuola di boxe insegna.
    Solo una finta, devo ammetterlo, ma chi non si guarderebbe bene da un tale attacco, praticamente impossibilitato ad una schivata avendo quasi ogni via di schivata bloccata? L'attacco, proveniente dal basso, avrebbe sicuramente attirato proprio lì l'attenzione del grassone, impedendogli di seguire poi con lo sguardo i salti del sunese. Ritengo poi superfluo aggiungere che un tale efficace risultato è stato accompagnato da un modesto utilizzo di chakra.
    L'attacco immediatamente successivo avrebbe avuto la stessa funzione, ergo attirare la sua attenzione e distrarre l'omone quanto bastasse: muovendo il braccio sinistro lasciò che le bende svolazzassero davanti a sé, come se preannunciasse un attacco proprio con quella mano, ma terminò alzando il piede destro e riabbassando con decisione il tallone sul piede dell'altro.
    Il dorso del piede, è sì resistente, ma non abbastanza da reggere un simile pestone: schivare sarebbe stato semplice, ma l'esposizione all'attacco combinato sarebbe stata eccessiva.
    Poi? Qualunque cosa fosse accaduta, sarebbe indietreggiato verso l'ingresso del sentiero, per facilitarsi la fuga e poter comunque raggiungere nuovamente l'area del combattimento con facilità.

    Off Game:

    Status Fisico:
  23. Perforazione Lieve: Braccio Sinistro.
  24. Escoriazione Medio-Leggera: Gamba Sinistra.
  25. Chakra (?):
  26. 105/110 Pc.;
  27. Armamentario:
  28. Tekken: Nella mano destra;
  29. Mantello e Fasce da Comb.: Indossati
    (Fascia del braccio sinistro srotolata);
  30. Tabella Riassuntiva:
    1. Nessuna Difesa;
    1. Gratuito: Sfoderare Tekken e sfilare Bende;<li>Finta: Montante con la mano destra. (+5 pc per aumentare la velocità)
      (Bersaglio: Mento di Orikiro)
      (Forza: 162,5; Velocità: 162,5 (+1 tacca per abilità con armi, +2 per il chakra));
    2. Gratuito: Finta con il bendaggio;
    3. Pestone con il piede destro.
      (Bersaglio: Piede Sinistro di Orikiro)
      (Forza: 162,5; Velocità: 125);
    4. Movimento < 12 mt.
     
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    Reagì sfoderando entrambe le wakizashi nell'istante in cui la tenaglia si chiuse sulla preda con un secco suono di ossa e carni frantumate. Non mutò espressione, il viso dai lineamenti delicati rimase inespressivo, concentrato, per tutto il tragitto si era tenuta in coda al gruppo, in silenzio, in disparte rispetto agli altri affatto intenzionata a spiccicare parola perfino quando gli altri -autonomamente e senza interpellarla- avevano deciso di risparmiare e seguire il povero diavolo, la cui gamba si trovava ora stretta fra i denti di una tenaglia.
    Non provò un minimo di compassione, né si scompose a quella scena. Non batté ciglio nemmeno quando una lancia infierì sul corpo del tagliagole, si mantenne invece in posizione di risposo con la guardia bassa, sciolta, entrambe le wakizashi impugnate come se fossero pugnali, la lama rivolta verso il basso. Il più rapido del suo gruppo a reagire fu il gigante, il quale balzò all'indietro allineandosi con lei. Gli avversari si erano palesati sotto forma di due uomini ed un massiccio animale, più lupo che cane.

    Quando cane e padrone si disposero in formazione da battaglia e quest'ultimo arrivò a comporre un sigillo, uno sbuffo di polvere tradì l'impiego di arti magiche di un qualche tipo, il che portava ad un'ovvia conclusione:

    « Sono nukenin! Dei traditori... »

    Esclamò a bassa voce con un sorriso tetro, ora più che mai interessata. Tuttavia non c'era tempo, lo scontro non aspettava. Avrebbe avuto modo più tardi di valutare meglio i risvolti di questa deduzione.
    Il suo avversario diretto si rivelò proprio il traditore che poco prima aveva attivato una qualche arte magica in combinazione con il lupo al suo seguito. Lo attese nella sua posa sciolta e reagì prontamente al primo affondo al volto arretrando all'ultimo istante in modo da guadagnare qualche centimetro, e mandando a vuoto l'attacco sollevando la wakizashi nella destra e facendo impattare il colpo sul piatto della lama, usata come scudo. Il tintinnare dei potenti artigli del ninja la misero in allarme, decise quindi di schivare con un rapido movimento laterale potenziato con un bassissimo successivo fendente di rimando rivolto allo stomaco, anziché pararlo. Con quel movimento, la kunoichi si era portata in una posizione vantaggiosa rispetto al nemico, alla sua sinistra. Eseguì quindi una rapida piroetta sferrando un tondo alla gola potenziato con un bassissimo con la wakizashi nella destra, per poi fare un passo in avanti e proseguire con un montante dal basso verso l'altro sferrato con la mancina e mirante a squarciare lo stomaco. Il terzo ed ultimo attacco si realizzò in un calcio portato con la destra, in modo da premere con la pianta del piede sullo stomaco del suo avversario e spedirlo a terra, lontano da lei. Concluso l'attacco fu rapida a tornare in posizione di difesa in attesa, facendo un passo all'indietro e sollevando entrambe le lame a protezione del viso.

    CITAZIONE
    SPOILER (click to view)
    Riassunto

    Chakra: [67,5]
    Danni: Due graffi sul braccio sinistro dovuto all'impatto di due makiboshi sulle carni, graffio sul viso all'altezza della guancia per lo stesso motivo.
    Slot azione gratuito: Movimento di un passo per portarsi al lato dell'avversario

    Slot azione offensiva [1]: Tondo con la destra alla gola portato con velocità 187,5
    Slot azione offensiva [2]: Montante con la mancina allo stomaco portato con velocità 175
    Slot azione offensiva [3]: Calcio in pieno stomaco con la destra e velocità 162,5

    Slot azione difensiva [1]: Movimento all'indietro ed attacco avversario parato opponendovi il piatto della wakizashi (velocità 162,5 contro velocità 150)
    Slot azione difensiva [2]: Fendente con le unghie schivato con un movimento laterale potenziato con un bassissimo (velocità 175 contro 150)
    Slot azione difensiva [3]:

    Slot tecnica base: -
    Slot tecnica avanzata: -

    Equipaggiamento


    Wakizashi [sx] -Impugnata-
    Wakizashi [dx] -Impugnata-
    Bombe fumogene [2] -Riposte nelle sacche-
    Tonico di recupero minore [1] -Riposto nelle sacche-
    Shuriken [20] -Riposti nelle sacche-
    Kunai [4] -Riposti nelle sacche-

    Statistiche


    Velocità: [162,5]
    Forza: [150]
    Resistenza: [125]
    Riflessi: [162,5]

    Equip speciale

    Wakizashi cerimoniali della famiglia Yagi (130 crediti; attacco 25)
    Armi prelevate direttamente dalla tesoreria della famiglia di Deidara, sono
    una coppia di spade corte a taglio singolo straordinariamente affilate,
    dal fodero nero estremamente elaborato e la cui lama misura sessanta
    centimetri esatti. Gli Yagi in passato erano maestri nella forgiatura di armi
    famosi in tutto il paese del Vento, e queste straordinarie opere d'arte sono
    una dimostrazione tangibile della loro maestria nel forgiare armi. Sono armi
    leggere ed estremamente maneggevoli, e nonostante ciò in grado di infliggere
    danni notevoli, vantando un potenziale offensivo pari a 25 contro i normali 20
    punti, a cui si aggiungono ulteriori 3 per la maestria con le armi, per un totale
    di 28. Deidara vanta una maestria con le armi -vedi alla voce abilità
    convenzionali- che le permette di ottenere un bonus in velocità di una tacca
    quando maneggia queste armi.
    SPOILER (click to view)
    Maestria in un'arma Base
    Questa abilità si ottiene tramite duri allenamenti nell'utilizzo di un unico tipo di arma. Quest'abilità consente di raffinare la propria tecnica a livelli superiori alla norma in un'arma a scelta e dichiarata. Utilizzata con un'arma a distanza la precisione dell'attacco sul punto da colpire migliora di 1 tacca. In caso di scelta di un'arma da corpo a corpo l'agilità come velocità di movimento con la stessa viene aumentata di 1 tacca. Se l'arma scelta è un'arma da mischia allora il suo potenziale aumenterà di 3; se è un arma da lancio, invece, la gittata massima migliorerà del 10%. Se appartiene ad entrambe le categorie, varrà solo uno di questi bonus.
    Arma scelta: wakizashi

     
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  32. ¬Hayabusa
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    Bandits
    Parte IV ¬ La Grotta



    [??? » 19.30]


    Il grasso combattente cadde nelle mani dei ninja, mentre il fedele segugio dell'omaccione venne steso senza particolari problemi. La situazione ora pendeva nelle mani dei tre ragazzi.


    -Fa una mossa e ti sgozzo come un maiale ci siamo capiti brutto ciccione?.. ora vedi di stare buono e di collaborare.. innanzi tutto di al tuo amico di non fare una mossa o sei finito.. poi voglio sapere chi sei e per che diavolo ci hai attaccati?!.. chi ti ha mandato qui.. chi è il tuo capo?..-


    Orikiro guardò esterefatto gli occhi del giovane: non riusciva a comprendere le sue domande, non riusciva a capire che cosa intendesse con capo.


    " Fanculo, che stai dicendo? Siete voi i banditi, non noi! Piuttosto che finire nelle vostre mani, preferisco morire con onore!!!"


    Il volto del grasso guerriero si tinse di rosso quando la sua bocca pronunciò quelle parole: con un gesto rapido e praticamente impossibile da vedere grazie ad una notevole abilità di prestigiatore, Orikiro afferrò un aikuchi dal portaoggetti, per poi togliersi la vita con un gesto che giudicava onorevole.


    " Maledetti banditi!!! "


    Sconvolto dalla scelta del compagno e dalla perdita dell'amico animale, Reya cadde al suolo, in ginocchio, senza dire altre parole. Tuttavia quel banditi sarebbe bastato a far capire come stava la situazione: probabilmente i ninja si sarebbero accorti che quei due non facevano parte del gruppo di briganti. Se avessero provato a chiedere come stavano le cose, Reya avrebbe risposto.


    " Non sono un bandito... sono un commerciante, proprio come il mio fratello, appena morto... sigh... stavamo cercando i briganti per fargliela pagare, quando ci siamo imbattuti in voi... pensavamo foste voi i banditi... vi prego, portatemi con voi, cerco vendetta! La causa della morte dei miei due compagni non è di certo vostra, ma di quei disgraziati!!! "


    Qualora il gruppo avesse accettato l'aiuto dell'omaccione, sarebbe bastati pochi minuti di cammino seguendo il percorso nel bosco per raggiungere l'entrata principale del covo. Non appena sarebbero giunti, i ninja si sarebbero trovati dinanzi una grotta enorme, scavata nella montagna, dalla larghezza di circa 10 metri e l'altezza di 8. Un buco enorme, insomma. Seduti sulla soglia tra il bosco, che si era aperto in una piccola radura, e la grotta, erano presenti due vecchi, dal volto rude e i capelli bianchi. Porbabilmente erano due vecchiardi inutili, posti in quel luogo solo per dar loro qualcosa da fare, magari dicendo che era importante. Gli occhi di Reya si posarono dapprima sull'enorme entrata, poi su i due uomini: furente, colmo di folle ira per la perdita dei compagni, si scaraventò verso i due vecchi, lanciandogli contro una serie incredibile di shuriken. Li uccise entrambi, colpendoli ocn violenza in parti del corpo come la testa e il collo. Dall'entrata Reya fece cenno di avvicinarsi.


    " Perfetto, credo che questo sia il luogo adatto... procediamo? "


    Anche se avesse ricevuto una risposta negativa, Reya fece il suo ingresso nel luogo. L'enorme entrata era, come si poteva benissimo immaginare, continuata da un enorme corridoio di roccia, inpregnato di forti odori naturali. Puzzava, diciamo. La visibilità era ridotta ma non eccessivamente, grazie alle numerose candele appese bene o male dappertutto. Il gruppo avrebbe potuto notare già all'ingresso che la scia luminosa delle candele continuava per parecchi metri, per poi dividersi in più getti di luce. Infatti, qualora avessero affrontato il piccolo viaggio di circa un paio di minuti, i giovani sarebberpo giunti ad una divisione del corridoio: una parte a destra, mentre l'altra, ovviamente, a sinistra.


    " Ragazzi, credo sia meglio dividerci: io prenderò la strada a destra, mentre voi quella a sinistra. Ci ritroveremo più avanti, statene certi! "


    Con quelle parole Reya si allontanò dal gruppo, schizzando verso il corridoio da lui scelto. Non avrebbero dovuto far altro che proseguire nell'altro.


    [...]


    Circa un'ora di cammino dopo, il gruppo avrebbe raggiunto una sorta di porta metallica, dalla notevole altezza: cosa avrebbe contenuto al suo interno, e soprattutto, si sarebbe aperta? La risposta alla prima domanda l'avrebbero avuta da li a poco, mentre della seconda quasi subito: la porta, se spinta, si sarebbe aperta, per presentare davanti agli occhi dei giovani una stanza abbastanza singolare. L'enorme luogo di altezza 8 metri e di larghezza 10 era completamente vuoto, non vi era nulla al suo interno. Si sentiva solo la solita puzza. Non appena i giovani mossero tutti dentro quel luogo, la porta alle loro spalle si sarebbe chiusa, lasciando loro in completa pirgionia. Perlustrando quella stanza, i giovani avrebbero trovato al centro una scritta abbastanza rubiconda ed una specie di manopola. La scritta recitava


    Avete sbagliato via, quindi immagino non facciate parte di questo luogo. Tuttavia vi lascio la possibilità di aprire la porta che vedete in fondo alla stanza, ma per farlo, dovete avere la chiave. Potete prenderla tirando questa leva.


    Se i ninja avessero aguzzato la vista nella debole luce creata dalle candele, avrebbero notato in fondo alla stanza, parallela a quella di entrata, una porta d'uscita. Anche se avessero provato a tirare ed a spingere, non si sarebbe aperta. Necessitavano di quella famosa chiave. Non appena qualcuno del gruppo avesse tirato la leva, un sonoro colpo metallico si sarebbe potuto udire giungere dall'alto. Una besta enorme cadde dinanzi la porta d'uscita. La bestia, se si poteva definire tale, era un singolare serpente dorato di lunghezza 10 metri e di diametro 4. In fondo alla coda aveva un'atipica lama di nero metallo, lunga circa 2 metri. Il suo sguardo era minaccioso, come il suo fetore. Appesa su un dente, c'era un'enorme chiave luccicante i ninja avrebbero sicuramente capito che quella era la chiave che serviva ad aprire la porta. Il bestio, come prima azione, avrebbe eseguito un fendente basso con la coda, mirando i corpi di tutti i ninja, per poi lanciarsi alla carica contro la ragazza sunese. La sua velocità non era niente di speciale, ma sarebbe stato lo stesso per la forza? Contro di essa il serpente tentò una testata, mentre la coda cercava di colpire il corpo di Diheki. In che razza di posto si erano cacciati?


    CITAZIONE

    Serpente
    Forza 250
    Velocità 150
    Resistenza 200




     
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21 replies since 27/3/2008, 14:00   745 views
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