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-< Etsuko >-.
Ancora giù un rospo …
“ Ma quanti ne può contenere uno stomaco? “Il clima risultava sensibilmente gelido ma non di certo per la temperatura a cui noi abitanti della nebbia siamo abituati, ma quanto per il confronto verbale acceso tra me e Itai.
non negavo di aver cercato il battibecco, ma non per puro divertimento, ne per dar spettacolo alla squadra speciale della sabbia. Ma l’atteggiamento di quel ninja cominciava ad irritarmi e su questo punto non potevo farci nulla. Già in passato, aveva più volte contraddetto apertamente le istituzioni, nella persona dell’amministratrice, per cui palesemente provavo simpatia e quello era bastato a catalogarlo come, saccente, presuntuoso e arrogante. Queste per pronunciarne tre tra le migliori peculiarità che potessi affibbiargli.
Ma se c’era una cosa che meno sopportavo rispetto agli aggettivi sopra citati dello stesso Itai e che potesse spingermi addirittura ad avere un atteggiamento protettivo nei suoi riguardi, era, le stesse caratteristiche palesate da qualcuno che si presentava in quel di Kiri, credendosi Chissà chi e pretendendo chissà cosa.
E quella persona era la ragazza del trio della sabbia.
Mi voltai verso di ella non appena indirizzò le sue prime parole verso di noi e rimasi a fissarla, ascoltando tutto quello che aveva da dire, senza fiatare e se Itai si precluse, chinando la testa, la possibilità di replicare alla giovane, incassando gli insulti neanche troppo velati, io non avrei fatto ugualmente. Rapito dall’impellente voglia di rispondere e disinteressato del fatto che il jonin di Kiri, non rispondesse neppur a me, decidendo di andare dritto in prigione.
Con tono sibillino replicai: e se facciamo invece che quel qualcuno di non competente ti lasciasse qui fuori al freddo a schiarirti le idee probabilmente troppo riarse dalla calura che avete in quell’accumulo di sabbia che chiamate Suna a cui un bel murales rosso sangue non potrebbe che migliorarne l’aspetto? Perché pare che in quel paese non insegnino le buone maniere e il rispetto dei luoghi in cui ci si reca e soprattutto delle persone che in quei luoghi vi abitano.
Sai come si dice no? Paese che vai, usanze che trovi e non sempre le usanze son piacevoli …
Poi mi rivolsi ad Itai e nonostante non mi guardasse, gli parlai.
Itai, io me ne vado, non voglio più avere a che fare con questa storia, né con il fatto che ormai a Kiri possa entrare chiunque, pur chi apertamente insulta i suoi guardiani, esigendo servigi e dettando quasi legge!
Questa è Blasfemia
Non aspettai risposta dal jonin e se non vi fosse stata replica o intervento, avrei preso la prima strada che portava all’interno della città..