[Secondo Accesso] Le Mura[Free GdR] [Macro GdR]

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    -I-






    La Montagna stava percorrendo l’ultimo centinaio di metri che lo separava dalle porte di quell’umido inferno quando vide Ou avvicinarsi alle mura, cosa strana visti gli ordini ricevuti, ma conoscendone l’indole pacifica non se ne preoccupò troppo, senza affrettarsi.

    Mhmhmh!

    La sommessa risata del drago suonava come un’allegra brezza autunnale, si potevano sentire le foglie volare ed il primo accenno ad un freddo inverno nel suo respiro, certo le prime parole che pronunciò non mascheravano del tutto qualche fila di denti lunghi quanto una katana, ma erano dettagli.

    No piccolo mammifero, non sono un bufalo.
    Appartengo all'antica specie dei Draghi.
    I miei avi vi hanno osservato mentre le prime macchie vi comparivano addosso per mimetizzarvi meglio.
    E del Bufalo non ho nemmeno le corna, temo tu non potessi fare errore più grande.


    Soffiò, gentilmente come aveva parlato, e quello che era una folata di vento si trasformò in qualcosa di solido, incolore ma visibile seppur semitrasparente: il suo stesso respiro stava prendendo forma!
    E mentre si definiva assunse le sembianze di un bufalo, folto mantello, corna e massa imponente, un esemplare da esposizione!

    Ecco, questo è un bufalo.

    L’ammasso d’aria fece qualche passo per poi mettersi a correre e scomparire svanendo come diluito nell’aria.
    La voce del drago non fu mai rabbiosa o scocciata, comprendeva di star parlando con un cucciolo, per quanto impertinente non gli si potevano muovere chissà quali accuse e probabilmente dinnanzi a della sincera ingenuità Ou non lo avrebbe comunque fatto.
    Tuttavia ogni sua parola da quella distanza era sufficiente a pettinare il guardiano e far scivolare via il minuto leopardo.
    Passò qualche secondo di placido silenzio prima che il suo sguardo si spostasse verso Ryuu, indurendosi.

    Temo tu debba badare con maggiore attenzione ai tuoi alleati, ragazzo.
    Se non danneggeranno te si danneggerebbero comunque da soli per via del fatto che li hai evocati.
    O peggio perirebbero.


    Ou non poteva sapere che Ryuu non era così immaturo come lo aveva immaginato, ma ai suoi occhi solo una cosa appariva chiaramente: un ragazzetto che aveva recentemente firmato un contratto che evocava i propri alleati per svago, come animali da compagnia.
    Fin troppo degradante per i suoi gusti, visto che le creature in grado di comunicare con gli esseri umani non erano certamente in gran numero solamente quello avrebbe dovuto far comprendere quanto prezioso e raro fosse incontrarle.

    Buongiorno guardiano, o meglio, buon pomeriggio vista l’ora.
    Spero non sia successo niente.


    La voce dell’Hokage avrebbe interrotto il trio proprio quando Neko o Ryuu avessero tentato di replicare.

    No Raizen, niente di che, solo qualche cucciolo vivace.

    Nonostante tutto il Re del Nord sorrise sinceramente.

    Oh, cuccioli brrrr.

    Un brivido scosse la schiena di Raizen, evidentemente disturbato dall’idea di dover badare a qualcosa che potesse somigliare anche solo lontanamente ad un bambino.

    Pensavo che Kubomi ti avesse fatto cambiare idea.

    L’Hokage scosse la testa prendendo le armi che il drago gli passava ed iniziando a disporle tra spalle e tasche interne.

    Kubomi è Decisamente diverso.
    C’è una ragione se non evoco ancora Kushami dopotutto.


    La menzione in realtà si portò dietro una serie di ricordi che non gradiva troppo.

    Come sta a proposito?
    Ricordo che appena nata aveva qualche problema di memoria, col tempo ho iniziato a credere che potesse essere legato alla storia del suo clan, ma ancora non ho avuto modo di lavorarci.


    Bene, fisicamente, ed anche emotivamente, sembra però essere ancora… incerta, o confusa, non saprei.

    I due presero a parlottare fino a che Raizen non fu pronto.

    Possiamo andare direi... arrivederci, ragazzo!

    Si voltò verso Ryuu e per lui sarebbe stato impossibile non notare i particolari occhi del kage, rossi come il fuoco e con un taglio verticale: gli occhi della volpe, gli occhi del miglior Jinchuriki in circolazione, un segno che neanche Itai possedeva e che per quanto vedeva nemmeno Ryuu.
    In tanti non avevano alcun segno del loro Legame.
     
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