[Secondo Accesso] Le Mura

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    Le parole dell'eliminatore scorrevano come se fossero prive di significato alle orecchie dell'amministratrice che, sentendo il suo rifiuto, già aveva cambiato tono mostrando che tutte le moine precedentemente fatte erano una scusa male architettata. Addirittura non credeva che un ninja potesse scivolare e farsi male...certo, poteva essere improbabile, ma da questo ad arrestare qualcuno ce ne passava di acqua sotto i ponti. Eppure il chunin rimaneva impassibile, sebbene le assurdità irragionevoli dell'amministratrice lo lasciassero esterrefatto

    “ E' naturale che i medici lo sapessero: perchè avrei dovuto nasconderglielo?”

    Ma ovviamente sarebbero state altre parole al vento. Tuttavia, quella fece qualcosa che lui non si sarebbe mai aspettato: improvvisamene prese due spiedi e li conficcò con forza nella schiena del ninja[ due ferite leggere].Eiatsu, che aveva percepito lo spostamento d'aria, non fece nulla per impedire che ciò accadesse. Quando le due armi penetrarono nella sua carne cacciò un urlo che si levò in cielo molto potente: non era possibile che Febh non lo sentisse. La situazione si stava mettendo male ed era necessario che lo Jakushin intervenisse in qualche maniera: chissà forse veramente avrebbe distrutto quelle mura.

    Di riflesso si diede una spinta dalla sedia così da “Saltare in avanti”.Sebbene avesse potuto mantenere la posizione eretta per far scena, in seguito al saltello, il chunin rovinò a terra nemmeno ad un passo dalla sedia .Imbrattato della polvere della strada urlò:

    “ Ma siete impazzita!Attaccare un ninja disarmato e ferito che non ha fatto assolutamente nulla!! Questo è imperdonabile: non la passerete liscia di fronte all'alleanza. Le vostre azioni sconsiderate porteranno il mondo ninja ad una guerra!”

    Intanto si rotolò cercando di liberarsi degli spiedi. Solo allora si accorse che le sue braccia avevano compiuto un movimento ampio e lento e si erano allargate. Siccome padroneggiava la stessa abilità, il chunin capì che l'amministratrice gli doveva aver colpito degli tsubo per ottenere quell'effetto: un ninja medico quindi.

    « Se Kiri fa una domanda ad Oto è buona regola rispondere, non prendersi gioco. »

    Se ne uscì lei per giustificare questo atto. Ovviamente l'eliminatore non sapeva nulla di quello che era successo tra loro e Febh:

    “ Ma di che diavolo parla?!!!”

    Arrivò infine anche Itai. Il ninja sperò che il jonin avrebbe affrontato la cosa con maggior raziocinio, ma a quanto pareva anche a lui sembrava normale il trattamento che gli era stato riservato: come se pugnalare alle spalle un alleato fosse di buona creanza.

    « L’affronto mosso è stato di Oto versi Kiri, ninja » «Adesso, è giunto il momento di fare quattro chiacchiere con te. Aspetto con ansia di farle, da quando il tuo amministratore si è rifiutato di dirci se il tuo nome corrispondeva a uno dato dall’Amministrazione di Oto

    Ecco quindi che era successo! Avevano chiesto direttamente all'amministrazione di Oto della sua identità. Eiastu immaginò, con semplicità, quello che era poi accaduto: Febh si era rifiutato ed era arrivato a Kiri per chiarificare la faccenda o meglio per scappare dalle scartoffie. Ma il chunin ne aveva le scatole piene:

    “ E così che stanno le cose allora! Bene: non avete creduto a me nonostante la mia buona fede, non avete creduto al mio amministratore che mi ha riconosciuto in questo istante, crederete allora a Shiltar Kaguya che mi conosce di persona con il mio vero volto e il mio vero nome. Immagino che sarà informato del casino che state combinando e sarà qui a momenti: lui potrà chiarificare questo castello di carta che avete montato sulla mia identità. A voi non dirò nulla a costo di marcire tutta la vita nelle prigioni di Kiri o finire all'altro mondo!”

    Shiltar infatti era stato suo compagno di missione insieme ad Hoshikuzu ed altri ninja. A lui avrebbero dovuto credere per forza essendo il Kage. Urlò tutto così che anche Febh potesse percepirlo.

    Itai continuò il suo sproloquio addossando al chunin la colpa delle mancanze passate di Kiri e la leggerezza di Febh. Gli intimò di star zitto e fermo e sbrigliò una tecnica molto simile a quella di Aloysius. La nota sensazione di paura crebbe improvvisamente nel cuore del ninja. Ma di certo non glie l'avrebbe data vinta a quei due pazzi che non avevano nulla in mano. Da quanto gli intimò il silenzio, Eiatsu rimase fermo e zitto, lasciando che le manette gli serrassero i polsi stretti.

    Come gli aveva suggerito Diogenes non avrebbe scatenato la furia del demone di Kiri! Accettò che gli venisse puntata l'arma alla gola e tutte le umiliazioni di questo mondo, di certo non gli importava. Sarebbe stato stoico con le gambe incrociate aspettando gli aventi,ma dritto con la schiena, e fiero come si confà ad un ninja di Oto.

    Itai osò anche dire:

    Non ti sarà torto un capello, se è questo che temi. Se sei chi dici di essere, non avrai nulla da temere »

    Al che il chunin si assicurò che i due spiedi, dal quale stava uscendo il suo sangue, fossero ben evidenti alla vista del Jonin, così da fargli intendere: guarda, imbecille, che mi è stato già “ torto un capello”.

    Ma anche quello sarebbe passato inosservato, o meglio ignorato come tutti gli elementi che aveva portato in evidenza per potersi fidare di lui!Ma non avrebbero potuto ignorare il fatto che il chunin fosse una conoscenza del Kage!

     
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  2. Fujiko M.
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    Se Fujiko avesse avuto più tempo si sarebbe chiesta chi tra Febh e Jin sapesse recitare peggio. Due punture di spiedi non giustificavano una reazione da posseduto come era appena accaduto.
    Quegli urli però potevano mettere in difficoltà la situazioni a Kiri.

    Arrivò Itai per fortuna.

    « Rimettilo sulla carrozzina e tappagli la bocca » suggerì all'altro mentre lei si sarebbe occupata di Febh.

    Il trio dava le spalle alle mura e quindi Fujiko, almeno in parte, copriva una grande porzione della carrozzina. Si sbrigò ad estrarre gli spiedi non appena l'altro venne immobilizzato e zittito.

    « Ora anche gl'indemoniati abbiamo » sospirò prima di alzare la voce quanto bastava per farsi sentire dall'altro fuori le mura. « Tranquillo amministratore, c'è gente che farebbe di tutto per scappare da qui. Non gli torceremo un capello. »

    E immediatamente dopo, grazie a ad una modulazione di voce e ad una buona dote oratoria [Ventriloquo + Interpretazione], imitò l'eliminatore.

    « Febh, questa è pazza. Fammi uscire di qui! Feeebh...Feeebh » con voce sempre più lontana.

    « Avanti, andiamo in ospedale » fu l'ultimo commento divertito rivolto ad Itai, senza però più urlare.

    Richiamò una guardia e l'avvertì a bassa voce mentre si sbrigava a spingere la carrozzina al di là degli edifici.

    « Non appena arriva Shiltar digli che è mio volere non far entrare Febh per nessuna ragione. E non farti sentire da altri »

    Se però davvero Shiltar avesse confermato l'identità di quella persona c'era la possibilità che si fosse trattato tutto di un terribile equivoco? Stava cercando davvero un artefice? Perchè si era presentato come un eliminatore? La posizione di Fujiko era in bilico.
     
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    Gli chiusero la porta in faccia, ottenendo un ancor più marcato accigliamento dell'amministratore. Vai, Itai, vai pure e grazie...vedrò di contenermi nonostante tutto Sibilò tra i denti. Ma non appena arriva Shiltar credo proprio che l'amministratrice di Kiri avrà qualcosa per cui chiedere scusa.. Schioccò lentamente le dita della mano destra, cercando di calmare i bollenti spiriti.

    Passarono diversi minuti, con lo Yakushi che batteva ritmicamente il piede a terra, senza nessuno intorno. Tks...spero solo che si sbrighi. Nel mentre non sapeva bene cosa accadesse al di là delle mura, poichè tutti, amministratrice compresa, erano scesi all'interno, dove stava Eiatsu/Jin. Certo che sono un pò incoscienti ad allontanarsi sapendo che potrei tranquillamente radere al suolo le mura.. mugugnava tra sè, appena percepibile persino da sè stesso, con le braccia incrociate. Un urlo improvviso attirò la sua attenzione.

    A quanto pare stavano attaccando, o comunque immobilizzando Jin. Ma perchè? Sulla sedia a rotelle non poteva nuocere...e il solo fatto che fosse entrato implicava che non lo consideravano una minaccia. Possibile che fosse una trappola? Anche Yami era stato attirato con l'inganno in un posto, dopotutto, prima che lo uccidessero. Senza nemmeno starci a pensare, lo Yakushi piantò una mano a terra, nell'esecuzione della tecnica del Richiamo.

    Improvvisamente un enorme camaleonte [15 SD] fece la sua comparsa, proprio sotto il ninja. era una bestia imponente, con la pelle a chiazze variopinte e una lunga, apparentemente letale coda. (immagine) Febh, sul suo dorso, rilasciava intento omicida come un fiume in piena, e a giudicare dalla sua faccia, non sarebbe stata una buona idea cercare di fregarlo.

    L'amministratrice cercò di distogliere la sua attenzione, dicendo che Eiatsu era impazzito (cosa alquanto improbabile visto che sembrava perfettamente lucido fino a qualche minuto prima) ma in tutta risposta lui urlò ancora che lo stavano aggredendo, vanificando del tutto le parole di lei. Motivo più che sufficiente per non badare minimamente alle assurde parole di lei. AMMINISTRATRICE!!! Tuonò lo shinobi, mentre la lucertola batteva con violenza la coda al suolo, gettando un grido. Di certo Febh sapeva come attirare l'attenzione. SE VOLETE ARRESTARE UN NINJA DEL MIO VILLAGGIO FATELO PURE, MA ABBIATE LA DECENZA DI NON TRATTARMI COME UN IDIOTA!! DA QUESTO PRECISO MOMENTO CONSIDERO CHE ABBIATE OFFESO SIA ME CHE IL VILLAGGIO DI OTO, E SAPRO' FAR VALERE LE MIE OPINIONI DI FRONTE AL MIZUKAGE!!

    SE VOLETE UN CONSIGLIO SPASSIONATO, VI CONVIENE LASCIARE QUALCUNO DI DECENTE DAVANTI A QUESTE MURA, MENTRE ASPETTO IL VOSTRO LEADER. E PREGATE CHE ARRIVI PRESTO!

    QUANTO A JIN...SE SCOPRIRO' CHE GLI E' STATO TORTO ANCHE SOLO UN CAPELLO INGIUSTAMENTE, PRETENDERO' CHE SIA IL VOSTRO SANGUE A PAGARE L'OFFESA!


    E che lei lo ignorasse pure...che lo trattasse con sufficienza come aveva fatto fino a quel momento. Avrebbe pagato care tutte quelle azioni..e se per caso avesse attaccato, o ordinato a qualcuno di farlo...ne avrebbe subito le conseguenze.


    CITAZIONE
    Per giustificare il ritorno di Itai ho introdotto una breve pausa di una decina di minuti di attesa...sennò non si spiegherebbe come faccia a andare e tornare subito

     
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    Simpatiche lucertole davanti le mura
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    Ok. Adesso stavamo scandendo nel ridicolo e nell’idiota. Ovviamente le mie parole fecero presa sul prigioniero, perché, grazie al cielo (e ad uno scontro epocale) il mio nome bastava per farsi ascoltare da qualsiasi chunin. Tolto Seinji Akuma.
    Ma Fujiko andò oltre. Si spinse troppo oltre. Era dall’inizio di questa storia che si spingeva oltre, dall’inizio di questa storia che non faceva una scelta a mio avviso giusta. Sospirai profondamente, guardai di traverso l’amministratrice e poi le urla di Febh, accompagnate da un tremore, sconquassarono un’apparente tranquillità ritrovata.
    E no, non potevo dare torto a Febh stavolta. Lasciai Jin nelle mani di Fujiko e mi rivolsi a lei.

    « Fai quello che devi fare » dissi secco « Di questo parleremo dopo, con Shiltar. Do io un’occhiata alle mura »


    Ero sinceramente, totalmente, incazzato nero. Sia perché Febh aveva evocato un’enorme lucertola e minacciato con questa le mura di Kiri. Sia perché, adesso, non potevo che dargli ragione. Quell’azione da parte di Fujiko era del tutto sconsiderata, bastava arrestarlo senza dire una parola, Febh non poteva vedere e sapere cosa stava accadendo. Così invece, aveva compreso benissimo che lo stava prendendo per i fondelli.
    Saltai sulle mura, pronto a sciogliere la moltiplicazione del corpo per ricevere l’altra metà del mio chakra contenuto nell’altra copia, sperando che questa non stesse facendo qualcosa d’importante.
    Guardai l’enorme lucertola evocata da Febh e digrignai i denti. Avevo ancora il demone attivo, per fortuna.

    « Febh, sta calmo » dissi semplicemente « Non voglio battermi con te, di nuovo » dissi al ninja « Shiltar sta arrivando, fino ad allora mantieni la calma, ti prego. Uno scontro tra noi due non porterebbe nulla di buono per nessuno. »


    Dissi allo Yakushi, guardandolo negli occhi. Era evidente che anche io non sopportavo molto ciò che stava facendo l’Amministratrice. Per prevenzione, tuttavia, lasciai che il chakra del demone esondasse e fuoriuscisse dal mio corpo, formando una spessa coltre di chakra con tre code che fuoriuscivano dalla mia schiena. In qualsiasi caso, dovevo difendere Kiri.




     
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    Mura-
    …lucertole…




    A quanto mi sembrava di capire, le esigenze di un'artista non erano prese in considerazione da nessuno. Invece di togliersi dalle palle e andare a discutere altrove, si erano fermati proprio lì. Tuttavia, in quel modo ebbi la stupenda opportunità di assistere a delle scenette interessanti. Certo che l'amministratrice di Kiri si dava un gran da fare per tenere a bada tutte quelle bestiole, la comitiva di Oto compresa. Gli animi parvero riscaldarsi, e nel mentre cercai di concentrarmi allegramente per riuscire a scrivere qualcosa, che una grossa lucertola mi si parò dinnanzi.
    Itami! Guarda chi c'è qui!

    -Perché mi svegli, Sein... Una lucertola gigante!

    Davanti alle mura di Kiri.

    -E' meglio che mi tenga pronto, non si sa mai come può andare a finire questa storiella ridicola.

    Poco dopo arrivò anche Itai, che cercò di placare le ire dell'otese. Sbuffai. Perché tutti i ninja andavano in cerca dello scontro?Perché tutti volevano mettere in risalto le proprie capacità?
    In ogni caso per me era meglio evitare lo scontro. Pagare il sangue al Demone era doloroso, meglio l'autocontrollo.
    E l'arte...
    Solo se prima o poi avessero deciso di lasciarmi in pace, con l'intento di godermi il panorama.

    Maledetti.
    Hei Seinji... aspetta! Se la situazione degenerasse, potremmo assistere a qualcosa d'interessante.
    Aveva ragione.
    Calcai la penna sul foglio, ma a nulla servì. La vena artistica andò perduta, immezzo alle voci inutili di quei shinobi.



     
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    Al Palazzo del Mizukage era arrivato prima Luis Mikawa, poi Itai aveva portato un ragazzino di nome Ryutsuki, entrambi provenienti dal Suono, ma, come si suol dire "Non c'é due senza tre", o, in quello specifico caso, si sarebbe dovuto "Non c'é due senza quattro", giacché, come il Jinchuuriki del Sette Code aveva fatto notare, non solo c'era Febh Yakushi alle Mura, ma anche un qualche ninja otese mascherato che si faceva chiamare Jin a Kiri da diversi giorni.

    Questo almeno il resoconto del numerosi di Otesi al villaggio fra ciò che aveva visto il Kaguya e ciò che aveva detto Itai.
    Con quei numeri in mente, il Mizukage arrivò ai piedi delle alte mura della Nebbia e lì trovò, sulle stesse, il suddetto Jinchuuriki del Sette Code, ma non c'era traccia alcuna di chi gestiva l'amministrazione di Kiri.
    Così il Mizukage salì sulle alte mure del villaggio e vide ciò che c'era al di là degli stessi: Febh Yakushi su una lucertola, più correttamente un camaleonte, decisamente sostanzioso come dimensioni.
    "Chiedo scusa per il sottile ritardo, ho avuto un pò da chiacchierare con gli altri due otesi qui a Kiri.
    Da quel che ho capito c'é un problema di eccesso di ninja otesi presso i nostri confini... oltre che d'incomprensione fra Suono e Nebbia, problema che, comunque, è presente da diverso tempo."
    , esordì il Mizukage, estraendo la Falce di Luna e poggiandola dinanzi a se dalla parte della lama, mentre manteneva l'impugnatura vicino al capo, non tanto per essere minaccioso, ma, giacchè l'otese era su un grosso camaleonte ed Itai aveva quei suoi occhietti dorati da posseduto ben in vista, gli sembrava fuori luogo apparire fin troppo pacifico in quel frangente.
    "Che vogliamo fare, ad ogni modo? Ne parliamo, o continuiamo a giocare a chi è più minaccioso finché non scoppia l'incidente politico?", domandò a quel punto agli altri due, "E, soprattutto, dov'é questo fantomatico e misterioso quarto otese?", concluse, guardandosi attorno.
     
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    Stare calmo? Io sono calmissimo, e so bene quanto te che se ci scontrassimo ora, metà del tuo villaggio finirebbe in condizioni disastrose. Rispose, sostenendo lo sguardo. Se devo essere sincero di questa storia dell'arresto me ne importa poco, è una cosa che si può sempre risolvere con un briciolo di diplomazia in un secondo momento...

    Ma si può sapere perchè a quella donna è consentito parlare invece di essere sepolta parecchi metri sottoterra? Ringhiò alla volta di Itai (c'era solo lui in fondo, la donna si era allontanata). Mi ha insultato senza motivo, vietandomi l'ingresso senza motivo, e perdipiù trattandomi da idiota...solo per questo dovrei chiedere la sua testa! La lucertola sbuffò. Era appena arrivata e non sapeva cosa stava accadendo, ma se c'era da menare le mani era pronta, dopotutto ogni battaglia è un'opportunità per avere nuovo materiale per le poesie epiche. Spero solo che Shiltar arrivi in fretta, o potrei decidere di... Ma non dovette aspettare molto, perchè il Mizukage, il guerriero con la Falce d'Osso, era arrrivato.

    E come gran parte dell'umanità quel giorno, aveva la luna di traverso. A Febh non sfiorò minimamente l'idea che trovarsi un rettile gigante davanti a casa potesse causare irritazione, e anzi, rispose immediatamente. Shiltar...non sono certo che l'incidente politico sia una eventualità futura, potrebbe esserci già stato. Non c'era il "sama" nè nessun altro onorifico. Non ci sarebbe più stato nei confronti del sensei kaguya, non dopo quello che era successo a Yami.

    Fece un cenno a Itai. Dispiace se spiego prima cosa è successo a me? Domanda retorica, dato che avrebbe comunque cominciato la sua tirata. Penso che ci siano due faccende da discutere. Una riguarda appunto questo "quarto otese" I due citati dal Mizukage dovevano essere Ryutsuki e Luis. E l'altra invece riguarda una questione d'onore. Shiltar era sempre sembrato uno che ci teneva a queste cose, e farci leva non era una cattiva idea.

    Cominciamo da Jin, un otese arrivato qua qualche giorno fa. Un topo di laboratorio mezzo ritardato, almeno secondo me, perchè ha avuto la brillante idea di arrivare qua mascherato e dando il suo nome in codice...dicendo che era un nome falso. Fece un profondo respiro, perchè gli sembrava veramente un'idiozia avere per chunin uno del genere. Comunque, per qualche motivo i tuoi lo fanno entrare invece di cacciarlo a pedate, e intanto mi mandano a chiedere se davvero a Oto ci sia un eliminatore con quel nome in codice.

    Ora. La risposta è si, anche se mi vergogno di ammettere di avere un sottoposto tanto scemo. Disgraziatamente il piccione che mi avete inviato non ha una chiara idea della diplomazia, e dopo avermi chiesto l'informazione, invece di aggiungere un bel "perfavore" ha minacciato la guerra se non avessi risposto.
    Febh si premurò di tacere la parte relativa al suo forte desiderio di vacanze e al suo atteggiamento non proprio accomodante. Sinceramente non tollero che mi si minacci guerra in questo modo, quindi ho gentilmente mandato a casa il vostro messaggero e sono venuto qua a Kiri..dopotutto dovevo anche accompagnare Ryutsuki...e avevo anche un piccolo affare privato da discutere, ma sono dettagli.

    Ora, appena arrivo arrestano Jin...non so bene perchè lo abbiate arrestato e interrogato ora invece che all'ingresso...e non so nemmeno perchè fosse finito in sedia a rotelle..ma pazienza, ne discuteremo dopo.
    Prese fiato. Ok, questo spiega il perchè io sia qui. ORA parliamo della seconda questione. Alzò un filo il tono della voce, che si fece più tagliente.

    Non so da che universo sia uscita, ma dopo che Itai mi ha detto di entrare, una tizia di nome Fujiko è arrivata alle mura e mi ha ripetutamente insultato. Ha trattato sia me, sia i miei compagni e un vostro studente come fossimo accattoni, per poi chiamarci mercanti di cianfrusaglie, e infine ci ha negato l'accesso, senza nessuna motivazione valida a parte il suo capriccio.

    In seguito, mentre arrestava Jin, ha continuato a trattarmi da idiota, dicendomi che il mio compaesano era impazzito e tentava di fuggire...PUR ESSENDO SU UNA SEDIA A ROTELLE, e verosimilmente lo ha attaccato più volte, visto come urlava e come è stato, a quanto pare, aggredito. E intanto quella lì continuava a dire che era pazzo e si stava inventando tutto. Per quanto mi riguarda un simile atteggiamento è INTOLLERABILE, Mizukage.
    Ringhiò lo Yakushi, mentre la lucertola soffiò, per dare enfasi alla frase. Quindi, con gli occhi ridotti a due fessure, il jonin concluse la sua invettiva E in quanto rappresentante di Oto, non posso che chiedermi se questo non sia un comportamento deliberatamente mirato a provocare attacchi...magari per emulare un certo increscioso incidente di....esaurimento di chakra, diciamo.
     
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    Erano molto ed evidenti gli errori commessi in quella storia. Febh, seppur con un tono di – comprensibile – irritazione li elencò tutti dal primo all’ultimo. Erano successe un sacco di cose senza senso dall’inizio di quella storia. E Febh non aveva detto nemmeno tutto. C’era molta altra carne a cuocere sul braciere dove avrei arrostito Fujiko.
    Lanciai uno sguardo a Shiltar, facendo sparire le cose di chakra e tutto il resto e quando Febh terminò di parlare presi il la parola.

    « Confermo tutto, Shiltar » dissi mesto « Per quanto mi sia doloroso ammetterlo, confermo tutto » quindi lanciai uno sguardo a Shiltar « Se non ti dispiace dopo vorrei parlare con te riguardo a questa storia, in privato »


    Ora ci sono due cose da chiarire. Buonsenso vuole che un jonin sappia di decisioni militari più di un chunin. Buonsenso vuole che di arresti il capo della squadra speciale ne sappia di più di una donna che non ne fa parte. Buonsenso vuole che un jonin capo delle squadre speciali, costretto ad ascoltare, ad ubbidire e a vedere i disastri del chunin che non fa parte di un bel niente, con l’unico pregio di saper di politica, si irriti decisamente.
    Non ero furioso. Una gelida morsa aveva afferrato il mio stomaco impedendomi di urlare, arrabbiarmi o altro. Forse era invidia, forse era gelosia oppure semplicemente rassegnazione. Ma davvero meritavo di essere trattato da inferiore da una donna del genere? In quella storia Fujiko era stata chiara solamente con se stessa e nelle operazioni militari – perché di questo si trattava – non c’era spazio per i giochetti di potere ed i giochetti mentali.
    Come potevo, io, essere considerato un ninja di inferiore caratura a lei, nel campo in cui probabilmente eccellevo?
    Avrei risolto questa situazione, con le buone, senza la forza, sperando che Shiltar fosse abbastanza ragionevole da darmi ragione, almeno una volta nella sua vita. Kiri stava andando incontro ad un grosso pericolo e se Oto si fosse mobilitata per riavere Jin a causa di questa storia oltre Febh avremmo trovato anche altri potenti ninja alle mura.
    Tutto questo perché? Per stupidi ed idioti errori.



     
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    Febh fu il primo a prendere, nel senso più irruento e prepotente del termine, la parola, esponendo i fatti dal suo punto di vista.
    L'otese iniziò a parlare, non tanto bene, di un eliminatore di cadaveri del loro villaggio che s'era presentato con la maschera e dando un falso nome a Kiri e, per di più, qualcuno lo aveva persino fatto entrare malgrado quei fattori, cosa che fece riflettere il Kaguya che, come l'altro si lamentava della furbizia del suo shinobi, così il Mizukage poteva lamentare una certa idiozia anche da parte di chi aveva pensato bene di far entrare quello stesso eliminatore, sorvegliato o meno che fosse in quel di Kiri.
    Sulla poca diplomazia del Tengu, considerando i modi di fare di Sobek, Shiltar non sapeva se era la metrica dello Yakushi, che di certo ora era tutto fuorché diplomatico, a non aver colto le capacità di parlamentare dell'evocazione del Jinchuuriki, o se quella proprio ne mancasse, ma il vero problema pareva essere la questione successiva: Fujiko.
    Febh descrisse una qualche strana situazione riguardante questo Jin su una sedia a rotelle e l'amministratrice che se lo portava dietro vaneggiando che quello fosse pazzo... non che il discorso fosse molto chiaro.
    Dulcis in fundo: un accenno alla questione Yami, che da parte di un otese ci stava sempre bene secondo il Mizukage, che nemmeno sentì la leggera punzecchiatura di quelle parole, ormai catalogate assieme alle storielle sul clan dei Kaguya; i suoi sensi di colpa gli bastavano, quelli che gli altri gli volevano affibiare non erano più un problema suo.

    Itai, dal canto suo, si limitò a confermare quanto detto dall'otese ed aggiungere che poi avrebbe voluto parlare con Shiltar in privato; "Un problema alla volta, vediamo intanto cosa si conclude qui.", replicò, laconicamente, in tutta risposta il Mizukage, prima di voltarsi verso l'amministratore di Oto.

    "Febh,", esordì a quel punto il Kaguya, poggiandosi tranquillamente sull'impugnatura della Falce di Luna, mentre le punte erano poggiate sul suolo, "posso assicurarti che qui nessuno vuole farti esaurire il chakra, o almeno non per ora, anzi se vuoi possiamo anche darti un tonico data quella tua grossa, e fuori luogo, lucertola strabica, che hai richiamato. L'amministratrice di Kiri, dal canto suo, è brava solo a far esaurire la pazienza, niente di più, credo.", esordì, indicando l'otese e la sua evocazione nel frattempo.
    "Per quel che riguarda la più rilevante questione di questo quarto otese, bé, posso dirti che, se fossi stato io alle Mura, lo avrei effettivamente scacciato, con tutta la pacata gentilezza che un Kiriano può rivolgere ad uno shinobi del Suono, ma come tu puoi lamentarti di questo Jin, così mi pare hai detto che si chiami, così, pare, che anch'io debba lamentarmi di come si controllano queste Mura.", osservò pacatamente Shiltar, che, al di là dell'arte diplomatica, paragonabile a quello usato da Febh stesso alla fine del suo discorso con l'accenno a Yami, in effetti il Mizukage trovava più grave avere a Kiri un otese, non voluto e richiesto al di fuori, che la discussione che poteva esserci stata fra i due amministratori dei villaggi.

    "Quindi, che facciamo? Vedo di farti portare il tuo topo di laboratorio, capiamo che voleva qui, ti faccio accompagnare per qualsiasi fosse il tuo impegno privato nel mio villaggio e poi pacificamente antipatici come prima? O cosa?", tagliò corto il Mizukage, sottolineando con qualche aggettivo chi possedeva cosa.
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Oh, ho evocato Ssalshape solo perchè amo farmi notare... Battè la mano sulla pelle squamosa del rettile. Sai...dopo che la tua amministratrice ha finto che un mio compaesano sulla sedia a rotelle stesse cercando di fuggire attraverso un muro in quanto "pazzo"...ho pensato fosse il caso di far capire che non ero in vena di scherzi. E non lo sono nemmeno adesso. Replicò, spiegando la presenza dell'evocazione con un certo tono sarcastico.

    Shiltar sembrò dare ben poco peso alla questione dell'amministratrice e dei suoi insulti, mentre sembrava interessato alle sorti dell'otese imprigionato, e soprattutto ai metodi utilizzati. L'esatto opposto di Febh a cui del compaesano importava men che meno, o quasi. Brava o non brava, le sue azioni sono un affronto grave, Mizukage. Mi riservo il diritto di sfidarla a duello, se rifiuterà di pormi le sue scuse. La buttò là, con tutte le implicazioni del caso. Shiltar aveva ottenuto con l'inganno un duello con Yami, nonostante le forse in campo fossero impari. Febh invece chiedeva uno scontro diretto, alla luce del sole. Shiltar avrebbe avuto il coraggio di negarglielo?

    In ogni caso... continuò. ..appurato che i sottoposti di entrambi non brillano per competenza, se gentilmente mi concedessi l'ingresso, penso davvero che sarebbe il caso di raggiungere Jin e concludere questa sporca faccenda. Poi penserò a quel mio piccolo affare...che per inciso riguarda anche la vostra amministrazione, e devo anche andare a trovare un ex-allievo. Ma per ora concentriamoci sul mio sottoposto idiota...

    Sperava quasi che Fujiko gli avesse fatto del male...così da poter chiedere un risarcimento visto che, di fatto, quell'incompetente di Jin non poteva aver certo fatto qualcosa per meritarsi l'arresto, no?
     
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  11. Roronoa™
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    Mmh, meglio passare più tardi.


    Fischiettando, felice per il lasciapassare dei ninja kiriani al porto, anche se in maniera un po' rozza e da antipatici ( non potevo di certo rispondergli a quell'ubriacone, anche se ne avevo una gran voglia ) mi avvicinai alle mura del villaggio.
    Al porto non mi avevano controllato alcunchè, con la Sacca Porta Oggetti, Il Jitte e i Tirapugni con Lama in bella vista avevano dato l'okay come niente fosse. Alle mura la situazione sarebbe stata ben diversa. Vestito con abiti normali, ma con la protezione in caso di problemi e collutazioni, mi avvicinai velocemente al villaggio.
    E' proprio un bel posto qua. Ero sereno. Quando vidi le mura innalzarsi verso il cielo le osservai con stupore. Bhè complimenti per la costruzione ma i kiriani di certo non apprezzavano l'arte come gli Otesi, i mostri raffigurati sui quattro Gate di Oto erano un'altra cosa. Immagini che incutevano paura e timore ad ogni viaggiatore.
    All'esterno della struttura difensiva notai alcuni tipi.
    I guardiani sono impegnati. Sorrisi leggermente, la mia attenzione si soffermò su un ninja fermo sulle mura con una strana arma addosso, per non parlare poi di una enorme lucertola a circa 20 metri dal sottoscritto. Vi era un altro ninja ovviamente , forse l'evocatore di quel maestoso animale, ma non lo guardai, ero impegnato ad ascoltare il consiglio del mio quinto senso e mezzo. Credo di essere giunto al momento sbagliato. Ormai a distanza ravvicinata , tant'è che mi aspettai sguardi seri e penetranti dai presenti, vidi che quell' arma bizzarra non era altro che una Falce di quelle descritte in ogni libro di s
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    toria. Un Kiriano non pacifico pensai, ma la lucertola non era da meno. Ero un tipo abbastanza riservato,quindi, ormai in prossimità ( ma non tanto ) delle mura attesi il mio turno gettando il mio sguardo tranquillo e sereno sul guardiano di Kiri. Meglio non creare casini,dopotutto ero in vacanza e la fretta di entrare era la mia ultima preoccupazione. Non per questo, per una semplice vacanza, oltre al coprifronte di Oto in bella vista, indossavo un mantello bianco che svolazzava all'indietro. A metà di esso un simbolo, il simbolo del clan Yotsuki. Solo pensando che ero di fronte alle mura di un altro villaggio,un pensiero volò verso mio padre, vittima di un agguato notturno all'East Gate. I ricordi di quel periodo, del funerale, accese in me il desiderio di far luce su quella notte. Forse a Kiri avrei trovato delle risposte. Decisi di approfittarne.
     
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    La situazione non mi piaceva per nulla. Con l'arrivo del Mizukage, lo scontro si rivelava essere meno probabile, visto che né il Mizukage ci avrebbe guadagnato, né l'otese arrivato alle mura. Volarono parole di sfida, nonché qualche minaccia. Dialoghi e cose, che annotai sul mio quaderno. Persone ed immagini che rimasero nella mia mente. Non mi mossi di un centimetro dinnanzi a quella lucertola, coperto dalla sua ombra, come un insetto dinnanzi ad un gigante.
    Però quella lucertola dava fastidio, e non poco. Mi copriva il sole, e non riuscivo a scrivere decentemente le cose.

    Magari ti sposti con questo tuo rettile... mbecille.
    Gridai ad alta voce. Poi semplicemente mi alzai e saltai giù dalle mura, posizionandomi dinnanzi al cancello. Quando lo feci, vidi arrivare un altro ragazzo lì. L'ennesimo otese. Quella quantità di shinobi di Oto m'era sospetta. Difficile immaginare che fosse un puro caso tutto quel casino, ma tanto valeva andarsene a cercare un altro posto a quanto ne avevo capito.
    Itami... qua mi provocano.

    -Chi?

    Sto otese.

    Rise. Nulla più.



     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    E poi, quando tutto si stava nervosamente risolvendo, il primo Kiriano idiota, parlando a vanvera, rischiava di far esploderei già fragili nervi dell’amministratore otese. Feci un lungo sospiro di rassegnazione, con la mano destra feci cenno a Shiltar e Febh d’ignorare quell’idiota che in basso gridava epiteti verso un già, giustamente, nervoso amministratore otese.
    La mano sinistra, nascosta, compose i sigilli. Ci volle un attimo per comporre quattro miseri sigilli ed un attimo affinché una mano di terra eruttasse dalla terra poco avanti Seinji e cercasse, con una velocità che lui probabilmente non poteva nemmeno pensare d’immaginare, di afferrargli la faccia e spingerla all’indietro, cercando di sbattere tutto il corpo dell’Akuma all’indietro, zittendolo (Doton: Tsuchi no Hando)(7 Slot Arto usati – Velocità: 1000 Forza: 700 Potenza: 10)

    « Amministratore Yakushi, voglia perdonare la scortesia del nostro chunin » dissi con un sorriso « Sarà sicuramente punito »


    Dare del lei ad una persona a cui si dava del tu quando non ci insultava stava proprio a significare che l’Akuma con la sua spavalderia l’aveva fatta veramente grossa. Fujiko insultava chi voleva, da pari a pari e consapevole di non poter subire nulla di diverso da una sfida da pari a pari da parte dell’insultato Febh.
    Ma un semplice chunin, notoriamente poco furbo, con il vizio dell’insulto e dell’insubordinazione, non poteva permettersi di insultare un amministratore di un altro villaggio.
    Se non scoppia una mezza lite qui non è contento pensai. Lo guardai, quindi, sperando che la mia tecnica l’avesse zittito per un bel po’. Aveva la lingua tagliente come una lama, ma pregiata come un cucchiaio di legno.

     
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    …arrivi…




    La situazione era già di suo tragica, ma Itai, ovviamente, non aveva altro da fare se il non alimentare le discordie. Mi chiedevo solo perché Itai era così umano. Ogni essere vivente nascondeva le capacità divine nel proprio corpo, eppure... Eppure lui era così dannatamente umano. Si faceva prendere dagli istinti animali. Non avevo autocontrollo, né prontezza. Non vidi nulla di surreale, né alcunché di pericoloso, quando poco dopo mi ritrovai sdraiato per terra con una grossa mano a schiacciarmi il volto. Era una mano di terra, e faceva male. Molto male. Fortunatamente, feci fluire un basso di chakra nel capo per proteggermi dalla sua letale, morsa.[Danno:30 alla testa]
    Merda...
    Con il peso della mano sopra, fu il Demone uscito da me ad agire. Compose un costrutto illusorio in alto su quella mano di terra, e diede 3 colpi successivi, ognuno di potenza 25.[3 slot azione]
    Del sangue cominciò lentamente a fluire, uscendo fuori dal mio naso. Qualcosa era andato visibilmente storto in quel frangente in cui il mio setto nasale si ruppe, facendomi gustare il mio stesso sangue. Non appena la mano tornò ad essere terra, che mi alzai. Poi tirai il capo all'indietro, e tutto il sangue che mi scendeva dal naso, cercai di prenderlo nella cavità orale. Spiriti bollenti nacquero in me, rilasciando il Demone che portavo sigillato. I miei occhi si riempirono di sangue, diventando ancor più rossi di quel che già erano, mentre sul mio viso si formò un strano sorriso.

    Il fatto che il tuo grado inizi con la J, ed il mio con la C non ti giustifica nel picchiarmi ogni volta, per motivi assurdi.
    Risi assaporando a tratti il mio sangue. Forse si aspettava una reazione. Si sbagliava. Ero un shinobi che preferiva usare il cervello alle mani. Ero un che riusciva a controllare le proprie emozioni, lui no.
    Da quanto vedo, non ti fai troppi scrupoli nell'uso delle tue tecniche... Ma forse è normale per un Nara. Forza bruta, e assenza di cervello. Mi chiedo quanto tu abbia pagato per divenire un Jonin.
    Poi mi mossi, dando le spalle al Nara e facendo alcuni passi nel villaggio. Avevo pur sempre bisogno di cure.
    Puoi crederti forte, ma ci sono e ci saranno sempre quelli più forti di te.
    Con il capo all'insù, mi allontanai da quel luogo.



     
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    Falce dei Kaguya


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    Secondo Febh evocare un gigantesco rettile era semplicemente sintomo di voler fare sul serio, peccato che quando il Mizukage era arrivato a Konoha con Muggen la finalità era un pò meno "esibizionistica", malgrado alla fine non si arrivò alle mani nemmeno lì.
    L'otese, d'altro canto, alle mani ci voleva arrivare, ma solo con "Fujiko".

    Il Mizukage stava per rispondere alle ultime repliche dell'altro, quando notò una prima figura che s'avvicinava alle Mura da fuori, un ragazzino che, a quel che Shiltar poteva vedere, aveva il coprifronte del Suono pure lui, come se già avere quattro otesi a Kiri non bastasse... il nuovo arrivato, comunque, sembrava voler restare in disparte, peccato che altrettanto non fece quel completo idiota di un Akuma che già aveva avuto un battibecco con Itai tempo addietro.
    E giacché l'amministratrice non aveva fatto fare a Kiri una figura abbastanza buona, almeno per ciò che ne diceva Febh, Jinchuuriki ed idiota degli Akuma pensarono di metterci la loro parte a dimostrare come la Nebbia non sapeva gestirsi da se, con un piccolo e breve teatrino.

    Finita la scenetta, Shiltar, facendo una mezza smorfia annoiata, riprese a parlare con l'otese: "Bene, ora hai anche avuto la prova che a Kiri diamo la possibilità di diventare ninja anche a chi è mentalmente ritardato, non si dica che non siamo per le pari opportunità.", esordì pacatamente.
    "Ritornando a discorsi più importanti, invece, forse non mi hai seguito mentre parlavo: il tuo ninja che è stato portato via dall'amministratrice di Kiri, ti sarà riportato qui alle Mura, tu non entri per andare a prenderlo.
    Relativamente ai tuoi affari, che riguardino l'amministratrice, un tuo ex allievo, o chi che sia, poi, potrai entrare e sarai scortato a far ciò che vuoi, senza problemi."
    , spiegò con tono pacato il Mizukage, lasciando per ultimo il boccone forse per Febh più amaro.
    "Relativamente alla tua sfida a duello, per quanto risulti così simpatica, se la rivolgessi a me, come idea, non obbligherò di certo l'amministratrice a soddisfare i bisogni del tuo ego offeso.
    Se hai un problema con lei, gestiscilo con lei, al di fuori di Kiri.
    Sul suolo del mio villaggio, se un kiriano ti offende a parole, allo più, gli rispondi a parole, oppure sarà considerata un'azione armata del Suono contro la Nebbia."
    , tagliò corto il Kaguya.

    "Itai, manda qualcuno ad individuare Fujiko e questo importantissimo otese.", aggiunse, con un certo sarcasmo sull'otese misterioso, volgendosi verso il Jinchuuriki.
     
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