[Secondo Accesso] Le Mura[Free GdR] [Macro GdR]

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    Incontro alle mura

    V




    Arrivato nella stanza Kitori vi trovò già l'Akuma, inattesa di un té.
    Già qui! come ha fatto ? che velocità !
    La piccola stanza aveva tutto il necessario per un comodo alloggio: 2 sedie e un tavolo in legno al centro, un letto vicino a un muro e un grosso armadio. A illuminare l'alloggio un ampia finestra, che dava sulla strada, posta alla parete apposta al letto.
    Sul tavolo vi era una scacchiera con i pezzi disposti un po' a caso o così pareva.
    Il guardiano indicando la sedia e rivolto al danshi
    Siediti e chiamami Asmodai
    Ok, grazie.
    Rispose il ragazzo mentre si accomodava sulla sedia che dava spalle alla finestra ma più vicina alla porta.
    Asmodai prima di accomodarsi di fronte al Kuro, preparò e servì il té dentro a 2 semplici tazze di terracotta forse antiche ma più probabile solo vecchie.
    Rispose poi alla domanda sui genjutsu spiegando a grandi linee il loro funzionamento ponendo attenzione sulla loro esistenza solo nella mente di chi le subisce.
    Passando a una dimostrazione pratica, generando 3 catene illusorie che legarono lo studente alla sedia. Esso grazie a un rapido movimento del polso sinistro bloccò la tazza nel palmo della mano rivolto all'insù riuscendo a non farla cadere ma versando un po' del liquido sul pavimento.
    Non ostante la situazione il kenkichi non mostrò ne timore ne paura, nemmeno cercò di liberarsi dimenandosi, si dimostrò freddo e distaccato ma non risparmiò una battuta sarcastica
    Conoscevo il té con i biscotti non il té con le catene...poi non si possono inzuppare
    Asmodai approfittando della catene spiegò come liberarsi dalle illusioni per poi fare sparire i ferri, spiegò anche come evitare le arti illusorie e che alcune non erano evitabili affatto.
    Riguardo l'ultima domanda rispose
    Amo le illusioni e le utilizzo sempre, come ogni membro del mio clan.
    per poi aggiungere
    Ma se non sbaglio, i membri del clan Kenkichi utilizzano le illusioni solo in supporto alle loro tecniche di spada.
    Kitori con serietà rispose
    Si, anche se non ho conosciuto molti Kenkichi. Personalmente a me non piacciono le illusioni le trovo un po' scorrette senza offesa. Preferisco affidarmi alla mia spada e a qualche ninjtsu...
    Poi sorseggiò un po' il suo té dopo un sospiro profondo si preparò per la domanda a cui teneva veramente
    Può un genjutsu a distanza di almeno una settimana trasformare un ninja in uno spietato assassino e traditore ?
    aspettando una risposta finalmente chiarificatrice.


    Status Kitori Kuro Kenkichi
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    Il ragazzo aveva davvero molti dubbi, il che era normale alla sua età e con le sue esperienze. Anche l'Akuma ne aveva avuti molti, e quante ne aveva combinate! Tradimento, fuga, omicidi, vita ad Ame e molto altro ancora erano soltanto alcuni piccoli eventi della sua lunga carriera da shinobi. Quel periodo era un periodo di relativa pace. Laggiù, dietro all'orizzonte Diogenes stava probabilmente mettendo su un esercito niente male, ma a parte questo l'Akuma se la passava benone. Per questo quando il ragazzo sorrise una volta che le catene illusorie dell'Akuma lo immobilizzarono arrivando persino a scherzare, Seinji sorrise in risposta. Gli sembrava di essere tornato ai bei vecchi tempi, prima del suo tradimento causato da Shiltar e dal Nara. Lo ascoltò anche quando disse che preferiva affidarsi alla sua spada e a qualche ninjutsu. Una tattica diffusa quella, che contro Seinji difficilmente sarebbe funzionata.
    «Beh, a ognuno la sua tattica...» - l'Akuma sorseggiò del tè che aveva preparato per sé e per il ragazzo e poi indicò la scacchiera. - «Giochi?» - chiese, salvo poi prendere del fiato per rispondere alla domanda del ragazzo.
    «No,» - tagliò secco. - «Che io sappia non esistono genjutsu in grado di attivarsi a distanza superiore a 45 metri. O durare in eterno anche a grandi distanze. I genjutsu richedono comunque molto chakra per essere mantenuti... e un ninja esperto si accorgerebbe di essere sotto genjutsu. A meno che non si tratta di qualche arte illusoria sconosciuta che una durata interminabile e può funzionare anche a grandi distanze. Il che è poco probabile,» - aggiunse sedendosi ben più comodo sulla propria sedia.
    «Perché me lo chiedi?» - domandò curioso.


    Seinji
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    -CartaBomba liv. II X2 legata a 2 kunai
    -CartaBomba liv. III X3 legata a 3 kunai
    -CartaBomba liv. III Distruttiva X2 legata a 2 kunai
    -Kunai (7 dei kunai sono già legate alle bombe)
    -Tonico di Recupero Superiore X3

    Illusione:

    Slot Difesa 1: ///
    Slot Difesa 2: ///
    Slot Difesa 3: ///

    Slot azione 1: ///
    Slot azione 2: ///
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    Slot Tecnica 1: ///
    Slot Tecnica 2: ///

    Abilita Usate: Percezione del Chakra.
     
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    Incontro alle mura

    VI




    L'Akuma rispose all'affermazione del ragazzo di preferire la sua lama a i genjutsu dicendo
    Beh, a ognuno la sua tattica...
    sorseggiando il suo té per poi indicare la scacchiera e invitare il danshi a fare una partita
    E' tanto che non gioco non ricordo quasi più le regole non sarei un buon avversario ...
    Asmodai rispose poi alla domanda dello studente
    No. Che io sappia non esistono genjutsu in grado di attivarsi a distanza superiore a 45 metri. O durare in eterno anche a grandi distanze. I genjutsu richedono comunque molto chakra per essere mantenuti... e un ninja esperto si accorgerebbe di essere sotto genjutsu. A meno che non si tratta di qualche arte illusoria sconosciuta che una durata interminabile e può funzionare anche a grandi distanze. Il che è poco probabile
    Kitori contrariato batté il pugno destro sul tavolo digrignando i denti
    Troverò mai un perché ?!
    L'Akuma domandò curioso sedendosi più comodo sulla propria sedia.
    Perché me lo chiedi?
    Ricordando le esatte parole dette all'Uchiha qualche giorno prima
    Mi interessa perché cerco una risposta da molto oramai quasi 12 anni. Ricordo bene quel giorno, quando si scoprì che mio padre aveva trucidato molte persone innocenti per poi tradire il villaggio diventando nukenin. Cerco ancora un perché anche se ormai è stato giustiziato, perché? da bravo padre e amorevole marito si è trasformato in pochi giorni, in un assassino traditore. Continuo a cercare per mia madre anche se è morta di dolore... so che aspetta !
    Dopo qualche momento di silenzio e triste sconforto passati a capo chino, rialzò la testa e sorridendo disse
    Comunque non mi arrendo se esiste una ragione la troverò, se c'è un colpevole lo punirò, troverò chi sa ed accetterò la realtà !
    Guardano il guardiano negli occhi aggiunse
    Grazie delle risposte sono in debito
    Poi cercò fra le sue cose tirando fuori un sacchetto blu di piccole dimensioni legato da un nastro arancio, lo lanciò verso il jonin
    Consideralo un anticipo. Sono biscotti da té dai territori accademici.
    Pose un ulteriore domanda
    Perché hai deciso di essere uno shinobi ?


    Status Kitori Kuro Kenkichi
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    A scacchi non giocava, ma a parlare parlava. Un po' il solito della sua età, e mica male. Chi gli poteva negare di vivere la sua gioventù come meglio credeva? Essere studenti era bello. Si aveva ancora tutta la vita davanti. Le facce, gli orizzonti, i Paesi e gli Stati li avrebbe conosciuti tutti. E avrebbe conosciuto anche le perdite, quelle reali. Le perdite di persone, di possibilità, di amicizie. E nel suo carattere gioioso Seinji Akuma non poteva che scorgere sé stesso. Non poteva che vedere il suo stesso viso la, oltre alla faccia del Kenkichi, colui che utilizzava la spada abbinandola a qualche ninjutsu. Ognuno hai i suoi demoni da combattere. Ce li aveva anche lui. Asmodai lo ascoltò con calma e attenzione. Suo padre, nukenin, aveva ucciso molte persone. Era pericoloso. E il figlio, probabilmente, gli stava dando la caccia. O forse voleva soltanto indagare sul mistero di suo padre.
    Ringraziò il ragazzo per il sacchetto, che aprì subito e mise sul tavolo i biscotti.
    «Chiaro,» - disse l'Akuma molto semplicemente e mettendo la tazza sul tavolo incrociò le braccia. - «Brutta storia, eh.»
    Ne seguì un silenzio abbastanza sconfortevole. Il ragazzo era ancora debole. Non sarebbe stato sufficiente per punire suo padre, né per indagare. Avrebbe dovuto crescere e tal proposito l'Akuma era lì proprio per quello. Itai Nara non lo aveva chiamato solo per proteggere le mura da Diogenes Mikawa. Lui lo aveva chiamato li per far crescere la nuova generazioni di shinobi kiriani.
    «Se vuoi ti alleno e ti insegno come diventare più forte...» - disse l'Akuma così, senza impegno, tra un sorso di tè e un altro.




    Seinji
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    Edited by leopolis - 29/9/2016, 12:12
     
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    Incontro alle mura

    VII




    L'Akuma accettò il dono e ringraziando il ragazzo aprì subito il sacchetto e mise sul tavolo i biscotti, ben dorati, ognuno di diversa forma e misura.
    Asmodai disse posando la tazza sul tavolo e incrociando le braccia
    Chiaro brutta storia, eh.
    Poi per chi sa quale ragione...forse per simpatia, forse per pietà o per avere visto qualcosa di speciale, il jonin disse
    Se vuoi ti alleno e ti insegno come diventare più forte...
    Il Kenkichi fu sorpreso, qualche ora prima stava tornando a casa rimuginando sui fatti accaduti in accademia e ora si ritrovava con un sensei?
    Dopo qualche attimo d'imbarazzato silenzio
    Diventare più forte ?? ... E' quello che voglio per trovare le risposte che cerco, per ridare onore al nome della mia famiglia, per ottenere rispetto e soprattutto per diventare uno spadaccino... il migliore...
    Va bene accetto ma scordati che ti chiamo sensei !!

    Poi mangiò qualche biscotto e terminò bevendo in un colpo solo tutto il suo té, raccolse le sue cose e si alzò dalla sedia
    Ho fatto tardi! devo scappare. Ciao ci vediamo amico ...
    Allungò la mano per stringere la mano all'Akuma...
    Dopodiché corse via, fuori dalla stanza, giù per le scale fino alla strada...


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    Espansione

    Iniziò tutto un giorno di primavera, uno come tanti agli occhi di tutti i non addetti ai lavori...e come biasimarli quei poveri stolti che si sentivano al sicuro dietro le loro alte mura.
    Ma l'arte dell'infiltrazione è per pochi, lo stesso Aloysius non la praticava da anni con efficacia; ed era proprio per questa ragione che il Garth aveva ordinato ai suoi seguaci di apprenderla al fine di diramare la sua rete di informazioni anche all'interno dei paesi e villaggi stranieri. Al resto avrebbe pensato Eiatsu, come sempre d'altronde: il suo bisturi infallibile [Conoscenza Chirurgica Estetica] avrebbe fatto di ogni spia un figuro ignoto anche che per quei pochi che avevano avuto a che fare con la villa e gli uomini del Mikawa. Questa volta nessun jutsu per modificare i ricordi, le pedine erano troppe e schermarle tutti agli occhi indiscreti dei sensitivi avrebbe significato privare il Boss di molto del suo sangue...un sacrificio che non poteva permettersi di compiere, soprattutto in quel frangente: Hoshi sapeva, Itai sapeva e la posizione di Raizen era più dubbia che mai.
    Un'operazione alla vecchia maniera, insomma, dove gran parte delle possibilità di riuscita era affidata alle capacità interpretative dei gregari e il loro saper mantenere l'anonimato durante tutto il periodo di stazionamento in territorio "nemico".
    Tre gruppi, uno per Paese dell'Alleanza [Gregari X3], avrebbero lasciato la base prendendo la strada che era stata loro impartita, ognuno portando con se uno dei corvi del Mikawa [Corvi dal Becco Rosso], anch'esso camuffato dallo squartacarogne per perdere il caratteristico becco cremisi, che qualcuno già iniziava ad associare al Colosso.
    Sarebbero stati via per diverso tempo, lasciando quel giaciglio che da anni avevano imparato a chiamare casa, ma ognuno di loro sapeva di fare parte di un progetto più grande, quello che Aloysius sognava da tempo.

    :::

    Ora 4.53, peschereccio in avvicinamento; come se fosse una novità al porto di Kiri. La nebbia era ancora bassa e la visibilità scarsa ma la piccola imbarcazione in legno fornita dai pescatori alleati del Tè sarebbe stata fermata come tutte le altre al controllo di routine: non erano ninja, non avevano armi e i loro volti non comparivano in nessuna lista nera da associare a ricercati. Anzi, i loro modi di fare e parlare era quello tipico dei pescatori Kuni...nona caso avevano trascorso più di una settimana a Durai per abituarsi alla puzza del pesce e ai modi rudi della gente del porto [Gregari Tattici]!
    Forse delle tre operazioni quella era la più sicura: Diogenes aveva già usato quella tattica, tempo addietro, per penetrare nella Nebbia indisturbato. Le informazioni fornite da Feng Gu, in possesso dei ricordi di Shiltar, e soprattutto quelle ottenute in precedenza dall'alleanza con la famiglia Kyari di Durai avrebbero reso ogni passaggio da seguire fino al mercato centrale di Kiri calcolato al dettaglio. Sapevano quali controlli avrebbero incontrato, quali carte dover mostrare e soprattutto cosa non fare per recare anche il minimo sospetto di intrusione.

    Qualora tutto fosse andato come da routin, la carovana che sarebbe partita dal porto per condurre i pesanti barili di mercanzia ittica, avrebbe seguito la via standard per arrivare alle porte del villaggio dove il guardiano di turno li avrebbe sicuramente accolti con piacere.

    Ehilà! Forza sbrighiamoci che il pesce deve arrivare ancora vivo al mercato!


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    Intanto a Konoha e Suna...

    CITAZIONE
    OT/ Gregari Impiegati: Soifon, Meirin, Ashiro. Buona giocata a tutti ;)

    Conoscenza Chirurgia Estetica
    Conoscenza: L'utilizzatore può effettuare con il chakra operazioni chirurgiche, modellando i lineamenti del paziente o di sé stesso. Il processo richiede 1 round per ogni giorno di trasformazione. Può essere permanente con 8 ore di lavoro.
    [Da Chunin in su]

    Gregari Tattici
    Abile: L'utilizzatore ha istruito i suoi gregari all'arte recitativa in maniera da rendere più sicura la loro copertura. I gregari possono acquisire accenti o modi di fare del luogo in cui agiscono.
    [Da Chunin in su]

    Corvi dal becco Rosso
    Speciale: L'utilizzatore può evocare i Corvi, al solo scopo di comunicare. Non hanno capacità offensive o difensive, sono energia Gialla e non hanno alcuna conoscenza particolare. Sono in grado di individuare in qualsiasi punto dove applicato il 'Simbolo di Richiamo'.
    [Da Chunin in su]

     
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    ehm...da qualche parte

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    Turno di mattina

    Misure (di sicurezza) e distanze


    Moli di Kirigakure no Sato.
    Data stellare: ignota, ma è mattina presto. Molto presto.
    Un trio di pescatori sbarca sulle banchine del porto, popolate scarsamente da pescatori di ritorno da una nottata di lavoro, e si avvicinano spediti verso l'uscita del porto. E' una mattinata fredda e uggiosa.
    Un ragazzo con pantaloni lunghi neri e felpa blu, con indosso il coprifronte del villaggio, decide di intercettarli andandogli incontro, ma non appena compie il primo passo, il suo corpo si scompone all'istante in una massa d'acqua che si riversa sul pavimento.
    I tre rimasero da soli per diversi istanti, ed avrebbero avuto il tempo di notare la striscia di scotch fluorescente, attaccata sul terreno, qualche centimetro più indietro del punto in cui il ragazzo si sciolse. Passò scarso un minuto, finchè dalla porta della guardiola, a qualche decina di metri di distanza, non uscirono due persone dirette verso di loro, che guardandole meglio a mano a mano che si avvicinarono, sarebbe stato palese che fossero due perfette copie del ninja appena scomparso. Uno dei due, quello sulla destra, aveva una cartellina in mano, ed una volta giunti davanti a loro, avrebbe preso a parlare con un tono piuttosto veloce e meccanico, con delle borse sotto gli occhi ed un sorriso un po' strano.
    Salve. Sono Ryuu. Benvenuti a Kiri. Scusate per l'accaduto, ero andato un attimo in bagno. I miei cloni dovrebbero sapere che non devono oltrepassare la linea gialla quando vado in bagno, perchè si trova ad esattamente 30 metri da qui e mi si sfaldano sempre se si allontanano di più. Per la pipì non c'è problema, sono arrivato a farla da un metro e mezzo di distanza, ma quando devo fare la grossa non dovrebbero proprio muoversi. Va beeene, credo di aver oltrepassato una specie di limite, scusate, sto parlando troppo. E' che quando devo fare il turno di mattina, devo svegliarmi sempre molto presto e devo prendere un po' di caffè per svegliarmi bene. Nonna mi dice di non bere caffè, ma qui me lo fanno prendere per forza perchè se no non sto in piedi. Oggi ho bevuto 2 caffè e sto sveglio da 28 minuti. A me non piace il caffè, di solito preferisco la birra. Veramente non mi piace neanche la birra, ma mi piace berla perchè sembro più grande. Sto parlando di nuovo troppo.
    Allora, perchè siete qui?

    Hanno appena detto che devono scaricare del pesce.
    Giusto. Mi sembrate nuovi, fate parte di una compagnia o lo vendete in proprio?
    Dopo aver ottenuto risposta, avrebbe proceduto con il chiedere i documenti necessari per proseguire il cammino.
    Cosa portate in particolare? Posso vedere i vostri permessi di sbarco e scarico? E mi servirebbe anche la licenza di vendita. La terza domanda l'avrebbe fatta solo nel caso in cui i tre avessero risposto di essere lì per vendere in proprio la loro merce, ma avrebbe ugualmente posto tutte le domande senza dare spazio ad una possibile risposta.
    Era ovvio che al ragazzo, il caffè non facesse affatto bene.
     
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    La Famiglia Kyari sta espandendo la sua rete e ha aumentato il numero di dipendenti. Siamo regolarmente assunti, ecco le carte.

    Tutto come previsto, era naturale chiedere più del normale quando erano dei volti nuovi a consegnare la merce. Tuttavia vecchietto e figlio avevano fatto le cose cercando di attenersi alla legge, anzi, i tre uomini di Diogene erano forse più in regola di molti dei pescatori stessi alle dipendenza dei leader nel mercato ittico meridionale. Assicurazione, contratti e copia della licenza di vendita...c'era tutto.

    Sulle bolle di vendita c'è il marchio dei Kyari, i quali hanno un accordo per altri dieci anni con il Paese della Nebbia.

    Ashiro, l'energumeno dalle sembianze ora molto più aggraziate della realtà e con il turbante in testa, avrebbe consegnato tutto al guardiano mantenendo la calma. Interpretavano marinai esperti, avvezzi a modi anche burberi da parte di soldati e guardie di diversi paesi; avevano formato per diverse settimane la loro interpretazione, assumendo perfettamente l'accento e i modi degli uomini di mare del posto.
    Sempre il gigante avrebbe aperto i barili e mostrato che nulla oltre che pesce era contenuto al loro interno:

    " Seppie, pagelli e ghiozzi. Abbiamo portato anche una razza rara di pesce palla, molto saporita, e due tranci di tonno già sotto sale. Crostacei poco o niente oggi! Ah, per finire della pasta wasabi fatta in casa e alghe Kombu ! "

    Prima eravamo con la concorrenza, quindi non so bene come sono le usanze qui a Kiri. C'è una "tassa" per i soldati da dover pagare o possiamo andare direttamente al mercato centrale?

    Soifon era tra tutti i gregari quella che era stata più tempo a contatto con i Kiari, sin dalla prima nave da guerra costruita in segreto da loro. Sapeva benissimo del pizzo che molti "guardiani" si facevano pagare per permettere il transito del pesce, soprattutto nel The e in alcune isole della Nebbia, nonostante gli accordi presi...quindi si mostrò disposta anche a sganciare qualche pezzo pregiato pur di non avere rogne con il suo primo incarico "di lavoro".
    Intanto Meirin sarebbe rimasta in silenzio, affianco al compagno otese, con in pungo una manciata di pesciolini che avrebbe a mano a mano dato al corvo che aveva appollaiato sulla sulla spalla.

    Anzi, sai che ti dico? Mi stai molto simpatico...perchè non porti un grosso sgombro a tua madre e tuo padre? Scommetto che li faresti molto felici.

    Il genin, perchè l'equipaggiamento non mentiva sul grado del kiriano, era molto giovane: aveva l'esperienza per saper scorgere il pericolo dietro una delle più classiche attività in una delle isole più grandi del continente?

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    Ispezioni


    Il guardiano del molo esaminò con cura i documenti posseduti dai mercanti, seppur ancora sotto l'effetto della caffeina, non trovandoci però niente di insolito. I tizi sembravano essere proprio in regola, quindi non gli rimase che fare un ultimo controllo, giusto per essere sicuro che non stesse succedendo niente di illecito, ma non prima di aver tristemente accettato il pesce offertogli.
    Ehh...sì, grazie...gli piacerebbe...
    Va bene, comunque sembrate a posto. Se non vi dispiace, dovrei giusto accertarmi che in mezzo ai pesci non ci sia qualcosa di...non mi viene.
    Pericoloso? No. Tossico? No. Bellissimo? NO! Losco! Ecco cosa volevo dire. Qualcosa di losco. Sapete, abbiamo subito un attacco non molto tempo fa, meglio controllare tutto per bene, per evitare altri guai. Tranquilli, ho lavato le mani.
    Un barile alla volta, se i ragazzi avessero acconsentito, Ryuu ed il suo clone avrebbero infilato un braccio, tastando i pesci in cerca di qualcosa di insolito e non organico. Se tutto fosse filato liscio e non avessero trovato niente di estraneo, allora non ci sarebbe stato più niente da obbiettare riguardo al loro ingresso al villaggio.
    Bene, se è tutto, vi devo chiedere di lasciare qui le vostre armi, se ne avete. Avrebbe detto, dopo aver appuntato qualcosa sulla sua cartellina. La prudenza non è mai troppa.
     
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    Daishin & Itai



    Alle mura di Kiri arrivò un genin di Suna. Era un ragazzo con capelli neri, occhi dello stesso colore e un viso anonimo. Non era né troppo alto, né troppo basso. Senza dire una parola di troppo, si limitò a consegnare ai Guardiani una lettera. Spiegò che era stata mandata dall'amministratore di Suna e che era indirizzata a Itai Nara in persona e che nessun altro avrebbe dovuto leggerla. Conclusa questa commissione, se ne sarebbe andato senza aggiungere altro.

    Questo era il contenuto della lettera:

    Suna, 28 Agosto del 38 DF

    Alla cortese attenzione dell'illustrissimo Mizukage Itai Nara,

    È con grande sconforto che mi appresto a vergare questa lettera, così da metterla al corrente di un increscioso incidente avvenuto nel nostro territorio e che coinvolge un suo sottoposto. La Kunoichi Ikuyo Terumi si è introdotta illegalmente nel villaggio di Suna per condurre una missione non autorizzata dall'Accademia o da Kiri stessa e, quando interrogata sull'accaduto, ha mentito, sostenendo di agire sotto Suo ordine. In risposta alle sue azioni criminose, ho dovuto prenderla in custodia, senza tuttavia farle alcun male.

    Anche se i rapporti tra i nostri Villaggi sono sempre stati ben più che pacifici e gli accordi da Lei siglati con il mio predecessore non hanno fatto altro che rinsaldare la nostra fraterna alleanza, il mio dovere nei confronti del Villaggio e dei suoi abitanti mi impone di non dare ascolto al grande rispetto e all'ammirazione che ho per Lei e Kiri, ma di pretendere giustizia e chiarezza sull'avvenuto. È per questo che la invito a raggiungermi a Suna il più presto possibile per discutere le condizioni del rilascio di Ikuyo Terumi.

    In attesa di un Suo riscontro, la prego di voler gradire i miei più cordiali saluti.

    Daishin Iga,
    Amministratore del Villaggio di Suna





    Ho dato un cognome a caso a Ikuyo, perchè chiamarla "L'affamata" in una lettera formale mi sembrava poco sensato ^^'
     
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    il Leopardo e l'Hokage


    I bambini sono bambini


    Dopo parecchi minuti passati a cercare Neko per tutto l'edificio dell'Amministrazione, finalmente il genin, alquanto iracondo, lo teneva stretto per la collottola mentre a passi pesanti si dirigeva all'uscita del palazzo, dandogli una sonora strigliata per la strigliata che lo stesso cucciolo gli aveva fatto avere dal Mizukage.
    Mi hai fatto fare una figuraccia. Ti avevo detto di restare fuori, ma non mi hai ascoltato. Come ti è venuto in mente di...praticamente aggredire il Mizukage in quel modo, sei stato immaturo, maleducato e irrispettoso.
    Ma volevo essere di aiuto, gli ho fatto i miei omaggi.
    E lo hai fatto male, non era il momento! Lo sai quante me ne ha dette? Mancava solo che mi facesse frustare e stavo apposto, e tutto perchè ha pensato che io non sapessi farmi rispettare dalle mie evocazioni. E' stato orribile, a momenti saltavo giù dalla finestra.
    Il leopardino aveva le orecchie decisamente basse e l'espressione di chi sembrava sinceramente mortificato, ormai, ma il ninja non poteva vederlo, tenendolo ancora appeso e guardando avanti.
    Ma...ci andiamo lo stesso in missione, vero?
    NO! Tu non vieni in missione con me, non sei pronto, non mi ascolti e faresti solo danni. Sei troppo piccolo e testardo e quelli come te non possono fare queste cose, o va a finire che la prossima volta mi fai licenziare. E ora andiamo e restami vicino. Dopo aver messo giù il felino fuori dall'ingresso, Ryuu proseguì, convinto che questi lo stesse seguendo, ma dopo aver fatto diversi passi, si voltò, rendendosi conto che il cucciolo era rimasto fermo lì dove lo aveva lasciato, con la testa china e le orecchia basse. Che c'è? Andiamo? Ma non vi fu risposta da parte dell'animale, che lentamente si voltò dall'altra parte e si sedette per terra, restando in silenzio e respirando più velocemente. Solo in quel momento Ryuu si rese conto di quello che aveva appena fatto. Oddio...ho fatto piangere un bambino. Sono una persona orribile, l'ho trattato malissimo.
    Era la prima volta che gli capitava una cosa del genere, ed in verità era anche la prima volta che si trovava a dover gestire da solo quello che era a tutti gli effetti un bambino, e non si era reso conto che in fondo, un bambino che non poteva vantare l'autocontrollo di un adulto avrebbe finito inevitabilmente per fare qualcosa di sbagliato. Era davvero necessario sgridarlo e mortificarlo in quel modo, senza un minimo di tatto?
    Avvicinandosi lentamente al piccoletto, pieno di rimorso per ciò che aveva detto, cercò di parlargli con un tono molto più addolcito di quello di poco prima.
    Ehi...mmhh senti, scusa se ti ho sgridato....non volevo dire che sei testardo.
    Ancora silenzio dall'altra parte, che continuava a rivolgere le spalle al ninja.
    Ehm...magari ti posso portare in una missione ognittanto, che dici?
    Nnnon è per quello... Disse il cucciolo, con un filo di voce.
    E' perchè ho detto che sei immaturo?
    Nnno... Il ragazzo si sedette a terra, accanto a lui, sperando di incrociare il suo sguardo, ma questi lo voltò dall'altra parte istintivamente.
    E allora che c'è? Dai dimmelo.
    Mmmmhhh...io non volevo farti sgridare. Certo, non lo hai fatto apposta, lo so. Ma lui ti ha sgridato, io volevo solo salutarlo. Non si fa così? Sì, certo, ma...bè non così, cioè...è lui che è troppo scorbutico, non lo hai visto? A quel punto, il genin riuscì finalmente ad ottenere l'attenzione del leopardo, che si voltò leggermente verso di lui.
    Hai sentito come parla, no? E' un po' cattivello. Davvero? Eh sì. E non gli piacciono i cuccioli. Perchè? Perchè è troppo burbero e non gli piace ridere. E poi, hai visto, va in giro con una maschera. Sì, è strano. Infatti! E' una persona troppo seria. Però è il capo del villaggio, quindi bisogna seguire le sue regole. E le regole sono che lo si deve trattare con rispetto e non si entra nel suo ufficio se non si è invitati. ....va bene.... Dai, ti prometto che alla prossima missione ti porto con me. Però una missione facile, se no tua mamma mi ammazza, se tu ti fai male.
    Lo giuri? Lo giuro.
    Artiglio-artiglietto? In quel momento, il cucciolo sollevò la zampa destra e tirò fuori il suo piccolo artiglio dal dito più piccolo, volgendolo verso il Mizukiyo, il quale, dopo aver intuito che dovesse essere una sorta di giuramento col mignolo, molto teneramente andò a toccare l'artiglio del cucciolo col suo mignolo destro. Artiglio-artiglietto.
    In meno di un istante, il felino sarebbe saltato di nuovo in piedi con la sua solita baldanza, e come se nulla fosse successo si mise a saltellare dirigendosi verso le strade del villaggio.
    Si! Hai promesso e non te lo puoi rimangiare! Allora hai detto che dobbiamo andare alle mura? Da che parte sono? Ah, al piano di sopra ho fatto pipì, la signora ha detto che dovevi pulire tu, le ho detto come ti chiami.
    CHE? Quale signora?
    HEY!! Da uno dei corridoi dell'edificio, spuntò una donna di mezza età, visibilmente furiosa, si diresse a grandi passi verso il giovane dai capelli neri. TU! Dove credi di andare? Il tuo gatto ha fatto pipì per tutta la stanza delle fotocopie e non ti dico cosa ha combinato in bagno con la carta igienica. Devi andare a pulire o lo dico al Mizukage e ti faccio detrarre i danni dallo stipendio!
    M-ma io che, io-ok, ma...Neko?! Inutile dire che il cucciolo si era già volatilizzato per le strade del villaggio. MALEDIZIONE!

    Poco tempo dopo essere rimasto intrappolato in Amministrazione, il Mizukiyo si trovò di nuovo a camminare tra le strade di Kiri, con un impaurito Neko avvinghiato alle sue spalle, che si guardava ossessivamente intorno.
    Guarda, ti sta proprio bene. Così impari a scappare, lo sai quanto ci ho messo a sistemare il tuo casino?
    Ma stavo andando alle mura, come avevi detto tu.
    Se fossi andato alle mura, saresti già dovuto essere lì da più di mezz'ora.
    Ma te l'ho detto, mi ha inseguito un mostro!
    Non ci sono mostri a Kiri.
    Ti giuro, era un mostro! Era una specie di topo. Ma tu non li mangi i topi? Sì ma questo era troppo strano. Era tutto spelacchiato, con una testa enorme e gli occhi da pazzo. E appena mi ha visto, ha cominciato ad abbaiare, per forza sono scappato su quell'albero, non ho mai visto un topo che abbaia. Ah e poi tremava tutto, sembrava che stava per esplodere, faceva paurissima. Ma che cavolo di animali avete qui, voi siete pazzi.
    Aspetta...ti sei fatto inseguire da un...chihuahua?
    Ma che ne so come si chiama, ma fa paurissima, facciamo in fretta, ti prego.
    Sì, sì, siamo quasi arrivati. Al genin non poté che sfuggirgli un sorriso al pensiero di un leopardo inseguito da un cane in miniatura, ma cercò di non infierire ulteriormente su quel cucciolo ancora terrorizzato, limitandosi a proseguire dritto verso il Gate principale del villaggio.
    Era molto che non ci metteva piede ed ormai si era affezionato al suo ruolo di guardiano, sentendo da tempo una vaga nostalgia di quel posto in cui aveva trascorso così tante ore; ma giunto in prossimità del cancello spalancato, si trovò davanti una scena del tutto nuova quanto inaspettata.
    Un gigantesco drago bianco si trovava a pochi metri dalle mura, ed era tanto grande da far sembrare il villaggio una casa delle bambole. Ryuu rimase letteralmente con la bocca spalancata per non seppe quanri secondi, proprio come il leopardo che portava in spalla, prima di riuscire a riprendere fiato.
    Per la miseria. Scrofa puttana. Woh! Chi ti ha insegnato questo linguaggio? Mia mamma, perché? ....niente.
    Il ragazzo continuò a fissare l'enorme bestia con occhi sgranati e sognanti, mentre si diresse alla postazione dei guardiani, e questi ultimi, una volta che li ebbe raggiunti, presero con entusiasmo la notizia del suo imminente ritorno in servizio, ma la sua testa era altrove; in vita sua aveva visto solo un altro drago, Yogan, la ragazzina che andava sempre dietro al suo sensei. Era forse un segno del ritorno di Itai? O magari portava sue notizie?
    Purtroppo quella speranza si spense molto presto. Ahm, no, nessuna notizia dell'ex Mizukage, purtroppo. Si affrettò a rispondergli uno dei ninja. L'Hokage è arrivato su quel drago poco fa. Oh!
    A sentire quella notizia, il ragazzo provò emozioni contrastanti: la speranza di poter rivedere il suo Mizukage gli aveva sicuramente dato una grande gioia, ma del resto, aveva sempre voluto avere l'occasione di conoscere l'Hokage. Erano anni che sentiva parlare di quell'uomo tanto potente e famoso, ed in effetti era risaputo che anche lui fosse un jinchuuriki e potesse evocare dei draghi, motivo per cui si sentì comunque particolarmente emozionato.
    Non l'ho mai incontrato, quasi quasi lo aspetto qui. Però fatemi un favore, tenete sempre d'occhio il leopardo. ...quale leopardo? Questo leop.... Voltando la testa prima verso una propria spalla e poi verso l'altra, il ragazzo si rese finalmente conto che il cucciolo era sparito nuovamente, ma stavolta gli bastò guardarsi un po' intorno per ritrovare quell'infernale palla pelosa maculata ad una manciata di centimetri dalla testa dell'imponente drago. Neko si era infatti fermato a fissare la bestia negli occhi, seduto difronte al suo muso, dopo essercisi avvicinato senza alcuna paura ed averlo squadrato da cima a fondo.
    Scusa...tu sei un bufalo? Il mio papà ha detto che i bufali sono grossi grossi e con le corna. Tu sei un bufalo?
    In una frazione di secondo Ryuu andò completamente in preda al panico, temendo profondamente per la vita del leopardino, ma non osando far nulla e restando pietrificato lì dov'era, nel terrore che un suo movimento avrebbe potuto agitare il drago e spingerlo a schiacciare o mangiare definitivamente la peste a pois, sempre che non avesse già intenzione di farlo. L'unica cosa che poteva fare era stare a guardare e sperare che il piccoletto non dicesse e facesse niente di stupido.
    E' già morto....
     
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    Lezioni e Consigli


    -I-






    La Montagna stava percorrendo l’ultimo centinaio di metri che lo separava dalle porte di quell’umido inferno quando vide Ou avvicinarsi alle mura, cosa strana visti gli ordini ricevuti, ma conoscendone l’indole pacifica non se ne preoccupò troppo, senza affrettarsi.

    Mhmhmh!

    La sommessa risata del drago suonava come un’allegra brezza autunnale, si potevano sentire le foglie volare ed il primo accenno ad un freddo inverno nel suo respiro, certo le prime parole che pronunciò non mascheravano del tutto qualche fila di denti lunghi quanto una katana, ma erano dettagli.

    No piccolo mammifero, non sono un bufalo.
    Appartengo all'antica specie dei Draghi.
    I miei avi vi hanno osservato mentre le prime macchie vi comparivano addosso per mimetizzarvi meglio.
    E del Bufalo non ho nemmeno le corna, temo tu non potessi fare errore più grande.


    Soffiò, gentilmente come aveva parlato, e quello che era una folata di vento si trasformò in qualcosa di solido, incolore ma visibile seppur semitrasparente: il suo stesso respiro stava prendendo forma!
    E mentre si definiva assunse le sembianze di un bufalo, folto mantello, corna e massa imponente, un esemplare da esposizione!

    Ecco, questo è un bufalo.

    L’ammasso d’aria fece qualche passo per poi mettersi a correre e scomparire svanendo come diluito nell’aria.
    La voce del drago non fu mai rabbiosa o scocciata, comprendeva di star parlando con un cucciolo, per quanto impertinente non gli si potevano muovere chissà quali accuse e probabilmente dinnanzi a della sincera ingenuità Ou non lo avrebbe comunque fatto.
    Tuttavia ogni sua parola da quella distanza era sufficiente a pettinare il guardiano e far scivolare via il minuto leopardo.
    Passò qualche secondo di placido silenzio prima che il suo sguardo si spostasse verso Ryuu, indurendosi.

    Temo tu debba badare con maggiore attenzione ai tuoi alleati, ragazzo.
    Se non danneggeranno te si danneggerebbero comunque da soli per via del fatto che li hai evocati.
    O peggio perirebbero.


    Ou non poteva sapere che Ryuu non era così immaturo come lo aveva immaginato, ma ai suoi occhi solo una cosa appariva chiaramente: un ragazzetto che aveva recentemente firmato un contratto che evocava i propri alleati per svago, come animali da compagnia.
    Fin troppo degradante per i suoi gusti, visto che le creature in grado di comunicare con gli esseri umani non erano certamente in gran numero solamente quello avrebbe dovuto far comprendere quanto prezioso e raro fosse incontrarle.

    Buongiorno guardiano, o meglio, buon pomeriggio vista l’ora.
    Spero non sia successo niente.


    La voce dell’Hokage avrebbe interrotto il trio proprio quando Neko o Ryuu avessero tentato di replicare.

    No Raizen, niente di che, solo qualche cucciolo vivace.

    Nonostante tutto il Re del Nord sorrise sinceramente.

    Oh, cuccioli brrrr.

    Un brivido scosse la schiena di Raizen, evidentemente disturbato dall’idea di dover badare a qualcosa che potesse somigliare anche solo lontanamente ad un bambino.

    Pensavo che Kubomi ti avesse fatto cambiare idea.

    L’Hokage scosse la testa prendendo le armi che il drago gli passava ed iniziando a disporle tra spalle e tasche interne.

    Kubomi è Decisamente diverso.
    C’è una ragione se non evoco ancora Kushami dopotutto.


    La menzione in realtà si portò dietro una serie di ricordi che non gradiva troppo.

    Come sta a proposito?
    Ricordo che appena nata aveva qualche problema di memoria, col tempo ho iniziato a credere che potesse essere legato alla storia del suo clan, ma ancora non ho avuto modo di lavorarci.


    Bene, fisicamente, ed anche emotivamente, sembra però essere ancora… incerta, o confusa, non saprei.

    I due presero a parlottare fino a che Raizen non fu pronto.

    Possiamo andare direi... arrivederci, ragazzo!

    Si voltò verso Ryuu e per lui sarebbe stato impossibile non notare i particolari occhi del kage, rossi come il fuoco e con un taglio verticale: gli occhi della volpe, gli occhi del miglior Jinchuriki in circolazione, un segno che neanche Itai possedeva e che per quanto vedeva nemmeno Ryuu.
    In tanti non avevano alcun segno del loro Legame.
     
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    il Leopardo e l'Hokage


    L'incontro


    Sia il Mizukiyo, che il leopardo che aveva evocato, ascoltarono attentamente il gigantesco rettile volante, uno terrorizzato che quei denti potessero in qualsiasi momento fare un macello, l'altro completamente rapito dalle sue parole, mentre tentava di reggersi al terreno conficcandoci gli artigli; fortunatamente per Ryuu, il drago non sembrò essersela presa nonostante l'insolenza dimostrata dal cucciolo, parlandogli pacatamente e spiegandogli e mostrandogli cosa fosse davvero un bufalo, mentre questo non fece altro che restare con la bocca spalancata.
    Noo, ma che storia...adesso però ne voglio assaggiare uno, a te piacciono i bufali? Possiamo fare a meta!
    No! Basta così.. Il guardiano fece in tempo ad interrompere la conversazione prima di cacciarsi in altri guai, afferrando immediatamente il cucciolo per la collottola dopo essere praticamente volato a ripescarlo da quella strana situazione. Maddai aspetta, ha detto che mi ha visto quando mi sono apparse le macchie, e hai visto com'è grosso? Ci dividiamo solo un bufalo, dai. Ho sentito, ma no, niente bufali. Lo scusi, non ci faccia caso. Ma a quanto pareva, non era proprio la sua giornata, e come se la sofferenza patita in amministrazione non fosse stata sufficiente, il drago lo rimproverò a sua volta, ammonendolo di fare più attenzione alle sue evocazioni. Avrebbe voluto rispondergli che era stato evocato per sbaglio o che lo aveva perso di vista un solo istante, qualsiasi cosa pur di non risultare ancora un inetto, ma non ve ne fu l'occasione.

    In quell'istante arrivò sul posto il kage di Konoha, un uomo che nonostante Ryuu non avesse mai avuto l'occasione di vedere di persona, lo avrebbe riconosciuto tra mille. aveva sentito fin troppo parlare delle imprese di Raizen e della sua potenza in combattimento, e si maledisse più volte per non essere andato alla festa che organizzò quando venne nominato Hokage, ma purtroppo all'epoca era ancora troppo piccolo. Ancora stringendo per una mano il leopardo, rispose al saluto dell'uomo, o almeno credette di farlo.
    Le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono "hokage-sama", ma non si rese conto di averle pronunciate quasi bisbigliando (prima che gli si strozzassero in gola), ancora incantato per quella visione che ormai era solo ad un paio di metri di distanza. Era proprio uguale spiccicato alla foto che conservava nella sua scrivania, ed era anche sicuro che nelle sue fantasie qualche volta fossero andati assieme con delle belle signorine, ma magari quello era meglio non dirglielo. Il tempo passò molto rapidamente ed il colosso aveva ormai finito di riprendere il suo equipaggiamento, quando fu Neko a risvegliare Ryuu, conficcandogli i suoi sottili ed affilati artigli nella coscia, nella speranza di venire liberato da quella presa.
    AAH!!! Ma che f...! Il ragazzo lasciò andare istintivamente l'animale, mollando la presa, ma si bloccò nuovamente quando si rese conto di aver urlato davanti all'Hokage; il graffio tuttavia lo aveva ridestato dal suo sogno ad occhi aperti, e facendo un grande sforzo, si fece coraggio facendo un passo avanti ed un profondo inchino.
    Hokage-sama! Stavolta scandì bene le parole, era particolarmente emozionato ma cercò di contenersi e di non sorridere troppo, dopo che si fu tirato su.Ryuu Mizukiyo, sono il capo-guardiano. Ehm-signore, so che è molto impegnato, ma...eh...ma non potrebbe farmi un autografo al volo? Ho una sua foto a casa, però magari no, è lontano, se me lo fa sulla maglietta? Se vuole, eh. E se ha tempo. Se l'uomo avesse risposto di sì, Ryuu si sarebbe controllato velocemente le tasche in cerca di una penna, solo per ricordarsi un paio di secondi dopo che ne avevano sempre avute nell'ufficio dei guardiani, e sarebbe quindi corso dentro per prenderne una e tornare da lui nel giro di 20 secondi; un autografo dall'hokage gli avrebbe decisamente risollevato la giornata, ed il genin lo avrebbe ringraziato volentieri ben più di una volta, ma se questo non sarebbe stato disponibile a farlo, Ryuu sarebbe stato molto comprensivo e non gliene avrebbe fatto una colpa.
    Alla fine, comunque fosse andata, prima che il capo di Konoha salisse sul drago per volare via, il kiriano si sarebbe ricordato di chiedergli un'altra cosa.
    Ah! Scusi, signore, non è che potrei chiederle un piccolo favore? E' roba di un attimo. Sapendo della sua rinomata abilità con gli animali da evocazione, ed avendone tra l'altro la prova davanti agli occhi, il ragazzo non potè non approfittare della sua presenza per farsi dare qualche dritta. Vede, è da poco che ho stretto un contratto di evocazione, con dei leopardi, appunto. Lo vede? Indicando il cucciolo che aveva preso ad annusare ogni centimetro quadrato del possente drago. Bè, il problema è che non so come...cioè...come posso dire...come lo rimando a casa? Non se ne vuole andare da solo. Il tono del giovane era vagamente imbarazzato, sapeva che probabilmente era una cosa che avrebbe dovuto già saper fare, ma data la situazione in cui si trovava, preferì fare affidamento sull'esperienza del Colosso che tanto ammirava, sperando che questi potesse essere clemente.
    Dopotutto, parlare con l'Hokage ed avere il privilegio di ricevere dei consigli da lui sarebbe stata una cosa decisamente entusiasmante, quasi quanto incontrare Mizuman, il supereroe del suo manga preferito e di cui aveva collezionato tutti i capitoli, compresi gli spin off e gli speciali.


    Edited by Yusnaan - 19/1/2020, 22:44
     
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    Corsi di Recupero


    -II-






    Il drago annuì nel vedere la severa presa di posizione di Ryuu, come il vecchio esperto quale era non si poteva che reputare soddisfatto dalle azioni del giovane evocatore, vedere i suoi consigli messi all’opera così in fretta non poteva che essere un bene.
    Raizen stava per rimontare sul suo drago quando il piccolo genin lo fermò con un piccolo grido, non poco sorpreso si voltò per capire cosa succedesse: era semplicemente preda delle sue stesse evocazioni, non gli venne difficile cambiare leggermente i connotati al kiriano e sostituendogli i capelli corvini con quegli bianchi di Youkai comprese subito come doveva interagire.

    Ahhhh… ad ogni villaggio il suo suppongo.

    Borbottò a mezza voce chiedendo con un leggero tocco a Ou di attendere, questo annuì bonariamente, forse più per concordare sull’affermazione che per conferma.
    Ma le sorprese erano ben lungi dall’essere finite, il ragazzetto gli chiese infatti addirittura un’autografo.

    Un che?
    Ma davvero?


    Per quanto Raizen fosse sicuro dei suoi metodi e delle sue azioni infatti sapeva di non essere tra quei leader che godevano di particolare approvazione fuori dal proprio villaggio, certo poteva annoverare qualche impresa decisamente fuori dal comune, ma un autografo.

    Beh, se proprio vuoi Ryuu… non mi era mai successo, devo essere onesto.
    Ogni tanto mi porgono qualche pargolo a cui fare una carezza, ma gli autografi...
    Si che con il Kage che vi ritrovate immagino sia naturale cercare figure di riferimento diverse.


    Ammise senza peli sulla lingua.

    Piacere mio comunque.

    Sorrise leggermente.

    Non ci sono problemi ad ogni modo, prendi un pennarello se lo hai, viene meglio.

    Dopotutto un po' di cortesia in un villaggio come Kiri avrebbe potuto aiutarlo in futuro.
    Vergato il suo nome sulla maglietta avrebbe ridato il pennarello al guardiano, soffermandosi a guardare la sua firma sull’indumento, chissà ad un fan come lui che effetto avrebbe fatto sapere che il suo cognome era del tutto inventato, frutto di una sterzata alla propria vita dentro ad una vasca da bagno.
    Probabilmente un pettegolo simile l’avrebbe fatto esplodere.

    Incredibile, è da quando ho la Volpe che nessuno si interessava così tanto a me.

    La domanda di Ryu lo destò dai ricordi, riportando su di lui la sua attenzione.

    Mh.
    Davvero non sai come pareggiare una creatura?
    Pensavo quasi che dopo l’affermazione sulla Volpe mi domandassi qualcosa riguardo quella, pareggiare una creatura è roba che sanno fare un po' tutti.


    Si ricordò poi che una simile frase un po' sminuiva il genin e corse subito ai ripari.

    Ma è normale se l’hai appena appresa.
    Funziona un po' come tutte le tecniche comunque, solo che il mantenimento è un po' differente, diciamo che attivandola stai implicitamente chiedendo supporto ad una creatura, questa potrebbe addirittura negartelo, alla sua conferma il tuo chakra gli permetterà di essere teletrasportata verso di te, se un sigillo si attiva con dei simboli qui si parla di volontà.
    Certo il richiamo non ti permetterà di sfruttarne appieno tutto il potenziale poiché trasferirle col loro intero ammontare di chakra sarebbe abbastanza complesso, ma è comunque un grosso aiuto.
    Arrivati a questo punto capirai che la presenza e la permanenza di una creatura accanto a te è frutto di due volontà, se una viene a mancare la tecnica di richiamo viene rilasciata e la creatura può tornare nel luogo in cui si trovava al momento del richiamo, è necessario che sia così proprio perché l’interruzione dell’evocazione può evitare la morte del tuo compagno, anche se questo sacrificherebbe la vita per te.
    Certo, come sempre volere una cosa non basta, quindi non pensare che fino ad ora lo volevi ma non è successo, semplicemente lo volevi ma non sapevi come.
    Comprendere è necessario.


    Avrebbe quindi atteso per vedere se Ryuu fosse stato in grado di applicare le sue spiegazioni prima di alzarsi, si era infatti accovacciato per fare quella piccola spiegazione.

    Beh, direi che devo andare.
    Se il registratore di cassa che hanno installato oggi in amministrazione non ti sta simpatico passa pure a Konoha, imparerai sicuramente di meglio.


    No, Kensei non gli stava decisamente simpatico.
     
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    il Leopardo e l'Hokage


    Alla prossima


    Ormai era fatta, aveva appena chiesto al decimo Hokage di fargli un autografo...e lui aveva accettato! Ryuu da quel momento fu completamente in preda all'euforia, non pensando nemmeno al fatto che con una penna sarebbe stato alquanto difficile scrivere bene su una maglietta. AH, certo, ha ragione! Torno subito. Scattando il più velocemente possibile di nuovo nell'ufficio dei guardiani, si scervellò per trovare un pennarello, ma alla fine ne uscì portando all'uomo col drago un evidenziatore blu; il capo villaggio di Konoha si rivelò molto disponibile ed anche socievole, ma nel momento in cui nominò la "volpe", Ryuu si bloccò.
    Sapeva di star parlando con un altro jinchuuriki, ma fino a quel momento non aveva realizzato che quell'uomo era uguale ad Itai, l'unica persona che fino a quel momento gli era stato vicino e lo aveva aiutato a gestire il Sanbi; da quando era sparito, si sentiva vagamente solo ed abbandonato a sè stesso, ma in fondo non era mai stato l'unico jinchuuriki in circolazione. Successivamente, l'uomo diede ancora una volta prova della sua disponibilità, spiegando al genin quanto in effetti fosse semplice la soluzione al suo problema: a quanto capì, stava tutto nella volontà di creatura ed evocatore di rispedire indietro il primo. Non ci sarebbe mai arrivato senza aiuto. Ohh, ecco. Grazie mille, allora, Hokage-sama. Provo subito, a questo punto. Disse, ridacchiando ed avvicinandosi al felino, che in quel momento aveva iniziato a leccare una delle dure scaglie del drago; ancora una volta si ritrovò in imbarazzo per quello che il cucciolo aveva combinato, ma ormai era giunto il momento di rimandarlo a casa sua.
    Che c'è? E' ora di tornare a casa, dai. Che?! Perchè, che ho fatto? In questi 10 secondi niente, ma tua madre ormai ti starà cercando. Daaai, altri 5 minuti. No, sei stato anche troppo, ci vediamo la prossima volta. NO, IO RESTO. Neko, torna a casa! Brutto figlio d- *puff* Il leopardo in miniatura sparì in una nuvola di fumo non appena il genin lo cacciò puntando l'indice destro verso l'orizzonte. Un'altra piccola gioia per il ragazzo, che sorrise avvicinandosi nuovamente all'Hokage e ringraziandolo ancora per la lezione ed ovviamente l'autografo.
    Con un po' di amarezza, ma sempre felice ed onorato di quanto era appena accaduto, lo vide salire in groppa al suo drago, dopo che lo ebbe salutato, anche se non colse la battuta riguardo il registratore di cassa. In quell'istante sentì una fitta allo stomaco; aveva appena conosciuto un altro jinchuuriki, uno dei più forti e che aveva imparato a convivere col proprio bijuu, qualcuno che avrebbe potuto capire perfettamente il suo stato d'animo ed avrebbe potuto dargli dei consigli per gestire il suo demone ed usare al meglio i suoi poteri. Non che potesse interessargli un'eventuale amicizia con quel tartarugone irascibile e pieno d'odio, ma sentiva che gli stava sfuggendo qualcosa, qualcosa che avrebbe sicuramente potuto fargli vedere la sua situazione sotto un nuovo punto di vista che non fosse quello deprimente a cui era abituato...ma non sapeva proprio cosa potergli chiedere, così su due piedi.
    Il kage stava per ripartire ed il Mizukiyo, senza pensarci oltre, richiamò la sua attenzione.
    Hokage-sama! Ancora una volta le parole gli si strozzarono in gola. Dopo averlo chiamato ancora una volta, non seppe più cosa dirgli, nonostante volesse; per diversi secondi, con l'espressione di chi vorrebbe chiaramente dire qualcosa ma allo stesso tempo ne avesse paura, continuò a fissarlo, indeciso ed impossibilitato a proseguire, quando infine buttò fuori l'aria e fece un piccolo inchino, abbozzando un sorriso.
    Faccia buon viaggio. Arrivederla, drago-sama. Si odiò parecchio, non era stato capace di chiedergli aiuto e condividere quel segreto con qualcuno, ma alla fine convenne di aver fatto la scelta migliore.
    Decollati l'animale ed il Konohaniano, Ryuu si sarebbe voltato ed avrebbe tirato un gran sospiro. In fondo fu meglio così, cosa mai avrebbe potuto chiedergli? Di aiutarlo a rubare meglio il chakra al suo demone? Di fargli consigli su come farci amicizia? Nah, molto meglio cavarsela da solo e vedere cosa sarebbe successo.
    Tante emozioni per una sola giornata, partendo dalla strigliata in amministrazione, all'autografo bello in evidenza sulla sua maglietta, ma c'era una cosa che tuttavia lo aveva lasciato perplesso.
    Ma perchè in Amministrazione hanno preso un registratore di cassa?............
    Aaahh ok, forse adesso fanno pagare così i richiedenti delle missioni. Bho, lo avrà richiesto l'Accademia. Chiaro. OMMIODDIO HO UN AUTOGRAFO DELL'HOKAGE! Devo andarlo subito a mettere in stanza, se si sporca, mi ammazzo. E l'euforia ricominciò.
     
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