Per le vie di Oto

[Ambientazione]

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  1. ~Shiro
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    Un cugino isterico



    La mia comparsa provocò la reazione che mi aspettavo sul mio cugino acquisito... Almeno all'inizio. Rimase infatti vari secondi a guardarmi stupito, lasciando cadere a terra la scopa con cui aveva punzecchiato il cadavere. Il problema per me furono le sue azioni successive.
    Successe tutto troppo velocemente, all'improvviso Febh scomparve dalla mia vista. Rimasi quasi un secondo confuso, poi mi ritrovai sollevato da terra per i polsi e fui sbattuto al muro da mio cugino. La botta fu veramente forte, non credevo che Febh fosse così potente, l'avevo sempre visto come un parente che lavorava con me all'Hungry Bug.
    Ci misi alcuni secondi per riprendermi dal botto, secondi nei quali Febh mi parlava in modo irato e mi fissava con uno sguardo folle. Io non capii molto di quel discorso, ma solo che aveva cercato molto il mio corpo, senza riuscire a trovarlo, e per quello era stato punito dalla vecchia Ogen. L'unica cosa chiara era che dovevo dargli un buon motivo per non fare la stessa fine del cadavere appeso al muro. La risposta mi venì subito in mente e risposi prontamente, mantenendo la mia solita aria da sbruffone.


    - Facile cugino, questo non è il mio vero corpo, è solo uno qualsiasi in cui mi sono reincarnato. Mi sembra anzi molto strano che VOI abbiate perso il mio corpo. -

    Calcai il tono quando pronunciai quel "voi". Infatti non sapevo nulla di quello che era successo dopo la mia morte, anzi, ero sicuro che fossi stato seppellito con tutti gli onori!

    - Se poi mi uccidi perderesti quello con cui devi dividere il debito di Nikaido, è a questo che ti servo, no? -

    Guardai Febh con sicurezza nei suoi occhi spiritati. Non ero sicuro che gli ero davvero utile, ma non avevo paura di morire, non dopo averlo già fatto.



    Edited by ~Shiro - 19/11/2009, 00:28
     
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    Dividere? Sussurrò mentre il sorriso isterico diventava improvvisamente molto, molto infido. Io ricordo che andava pagato in quote..io il 30% e tu il 70....ricordo bene?

    Lo lasciò andare, lasciando cadere il martello. Avevano gli occhi di tutti addosso. Spiega un pò la storia della reincarnazione... Aggiunse piantandogli un dito nel petto. Poi si guardò intorno, ricordandosi dove si trovava. Ehm...e per caso sai niente di questa tipa? Aggiunse, poco convincente, come a fingere di essere un delegato dell'amministrazione o simili....tentativo abbastanza patetico a dirla tutta...
     
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    Il vento che soffiava forte muoveva il lungo mantello nero che indossavo e che nascondeva la mia figura ad occhi estranei. Ero immobile con le mani conserte, guardavo fisso il castello della Vipera al centro del villaggio mentre parlavo fra me e me a bassa voce.
    Dieci anni... Dieci lunghissimi anni... Cavolo, era un sacco di tempo che non vedevo più questo villaggio... Non mi sembra cambiato poi così tanto dall'ultima volta, ha sempre il solito, come dire, non mi viene la parola giusta...
    Neanche il tempo di finire la frase che dalle strade al di sotto delle mura si levò un grido di una donna e, in ben che non si dica, un gran numero di persone incominciò a raggrupparsi davanti a una casa non molto distante. Ero in piedi sulla sommità delle mura, e guardavo con occhi quasi commossi il mio villaggio natio. Non ero assolutamente un tipo sensibile, ma quale uomo non è felice di tornare a casa dopo un lungo viaggio? Era passata un'intera decade da quando avevo deciso di prendermi una "pausa" dal mondo degli shinobi, e dopo aver girato un bel pò, finalmente ero di nuovo qui, nel villaggio fondato da Orochimaru-sama, il villaggio di Oto. Con decisione saltai dalle mura per atterrare sul tetto della casa più vicina, incominciando a correre per i tetti, diretto nel posto dove le persone si stavano riunendo, sembrava che fosse successo qualcosa che destava almeno un pò di curiosità nelle persone per farle precipitare in strada a quell’ora. In poco tempo giunsi sopra una casa che dava proprio al luogo d’origine che stava suscitando quel gran trambusto già di prima mattina.
    Ah, ecco la parola che cercavo. Fascino.
    Bisbigliai, con un sorriso sulle labbra. Dinanzi a me era stata piantata al muro una giovane ragazza e il suo sangue stava colorando di vermiglio la parete. Sicuramente avevo visto scene peggiori, sia nei miei anni trascorsi precedentemente ad Oto, sia durante i miei viaggi, ma ero felice comunque di sapere che le buone abitudini del mio villaggio non erano andate smarrite. Senza pensarci troppo, abbassai il cappuccio che mi copriva la testa e, alzando il braccio destro al cielo, gridai in modo che tutti mi potessero sentire.
    OTO, SONO TORNATO!
    Appena finii di urlare mi resi subito conto che forse potevo decidere di fare un’entrata in scena leggermente meno plateale, infatti, oltre ad essere comunque uno sconosciuto agli occhi di tutti, sembrava che un paio di elementi, che potevo giurare essere degli shinobi del villaggio, stessero discutendo davanti al corpo della ragazza. Chissà cosa avrebbero pensato vedendo una persona sconosciuta, con un lungo mantello nero, sul tetto di una casa davanti alla scena di un crimine e che aveva appena fatto sapere a tutti di “essere tornato”…
    Ops… aggiunsi bisbigliando.



    CITAZIONE
    OT/ Che bello, torno a giocare *-* /OT

     
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  4. ~Shiro
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    Reo Confesso?



    Fortunatamente le mie parole e la mia faccia tosta sembravano essere servite allo scopo, almeno in parte. Infatti Febh mi aveva lasciato, anche se parlava di una ripartizione del debito che non mi piacque molto.

    - E perchè mai? Il debito è tuo no? Già è tanto che me ne prendo un pò io! -

    Lo guardai con ostilità, incurante dell'enorme divario tra noi, che si poteva trasformare in altri danni alla mia persona. Poi Febh chiese informazioni sulla mia reincarnazione, ma lì decisi di essere più diplomatico e assunsi un espressione seria.

    - Ora non è il momento di parlarne, casomai ti dirò qualcosa in seguito... -

    Quello era un punto da cui non mi sarei mosso, d'altronde erano cose che forse era meglio mantenere il più segrete possibili, anche se probabilmente alla fine a qualcuno avrei dovuto rivelarlo.
    All'improvviso però Febh sembrò rendersi conto della situazione anormale in cui ci trovavamo e mi chiese, con palese disinteresse, se sapevo qualcosa sul cadavere vicino a noi. Io stavo già per rispondere che non ne sapevo nulla, ma una voce risuonò forte sulla folla, una voce che affermava il suo ritorno. Mi girai subito verso la direzione da cui proveniva e trovai una figura ammantata di nero sopra una casa. La guardai con un leggero interesse, quindi tornai a rivolgermi al mio cugino.


    - Beh, io non ne so proprio niente... Ma forse lui qualcosa sa. -

    Indicai quindi con un braccio lo sconosciuto appena arrivato, anche se non ero realmente interessato alla risoluzione di quella strana situazione.

     
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    Hai ragione..non è molto equo.. ammise candidamente. Ne riparleremo davanti a Nikaido. Evitò di dire che alla locandiera avrebbe proposto un ben più equo 80-20.

    Prese tempo per la faccenda della reincarnazione, ma di certo non sarebbe potuto scappare a lungo a quella domanda (e alla serie di domande che ne sarebbero scaturite) E in ogni caso venne in soccorso al suo temporeggiare una specie di dichiarazione di intenti da parte di uno sviato su un tetto. Ok, a Oto non hanno esattamente tutte le rotelle a posto, quindi gridare da un tetto era entro la soglia di tolleranza..peccato che la scelta delle parole fosse particolarmente infelice in quelle circostanze. Yari infatti adocchiò il tizio come possibile sospetto, e Febh fece altrettanto, ma decise che era quantomeno corretto chiedere ulteriori spiegazioni.

    QUEL TUO "OTO SONO TORNATO" IMPLICA CHE LO HAI FATTO TU? Gridò con le mani a coppa davanti alla bocca, per poi indicare il cadavere. NON CHE MI RIGUARDI, MA NON ERA MEGLIO UN CESTO DI FIORI? Continuò. E POI ALLE GUARDIE POTREBBE NON PIACERE!

    La gente si voltò a fissare Hidan ancora più di prima, e qualcuno aveva un'espressione di accusa palese.

    E in tutto questo restava ancora da capire chi diavolo aveva ammazzato la poveraccia.
     
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    Ledah passò per quella via poco dopo l'urlo di un tizio sul tetto, cosa comune ad Oto, spesse volte gli studentelli si gettavano dei tetti per fare a gara.
    Il chunin portava in mano un sacchetto di rifiuti sanguinolenti, probabilmente frutto di qualche operazione clandestina eseguita non troppo tempo prima e che non potea proprio gettare nella normale pattummiera e si avvicinò alla scena per dare un'occhiata.

    Avvicinandosi, distinse Febh e Yari, il proprietario di quella roba sanguinolenta che aveva nel sacchetto, dopodichè, qualcos'altro attirò la sua attenzione, una ragazza "crocifissa sulla parete", mantenendo la solita espressione assente, andò a controllare, salutando tutti con voce priva di tono:

    "Salve, che è successo?"

    E con fare professionale, già si diresse verso la donna, sfruttando il chakra adesivo per arrivarle vicino e tastare il suo polso, il sangue non si era ancora coagulato e non era detto che fosse morta, moribonda forse, ma non per forza morta.

    Per evitare di fare danni, Ledah aveva fatto attenzione a poggiare il suo sacchetto a debita distanza, in modo che non si macchiasse del sangue della ragazza, mentre quello al suo interno era già coagulato, ed ovviamente, fece attenzione a non camminare sul sangue che colava dalla parete.

    CITAZIONE
    OT/Kurotempi nel suo post dice "Non si sapeva ancora se fosse morta, ma il suo sangue già colava sulla parete...", il che mi porta a controllare e che richiederà una risposta da Kurotempi stesso./OT

     
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    Come mi aspettavo le mie grida attirarono subito l'attenzione di quasi tutte le persone per la strada, e uno dei due ninja mi indicò con il braccio da lontano. L'altro immediatamente mi chiese se fossi stato io ad ammazzare quella povera ragazza, d'altronde il mio atteggiamento era stato abbastanza ambiguo.

    EHI EHI CHE AVETE CAPITO?! NON SONO STATO IO FARE QUESTO LAVORETTO! ASPETTA AMICO CHE ORA SCENDO! dissi urlando.

    Con un balzo scesi dalla casa e incominciai a camminare per raggiungere quegli altri due ninja, intanto la gente del posto mi lanciava occhiate abbastanza accusatorie, ero sorpreso che non avessero già tentato di linciarmi mentre camminavo fra di loro. Mentre io mi stavo avvicinando un altro ragazzo dai capelli lunghi era arrivato davanti alla casa e, dopo aver salutato gli altri due, si era messo subito a controllare la ragazza in che stato era. Raggiunti i tre shinobi tesi il braccio destro verso di loro con il pugno chiuso per salutarli a modo mio.

    Brohers! Che bello vedere altri ninja di Oto dopo tutto questo tempo! Mi chiamo Arashi e comunque non c'è l'ho messa io questa tizia qua attaccata, e sinceramente neanche mi importa più di tanto sapere perchè è qui. L'unica avvenimento importante di oggi è che... IO SONO TORNATO!

    Finii la presentazione con il pugno nuovamente alzato verso il cielo aspettando le reazioni dei ninja.


     
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    In mezzo a quella surreale situazione (dopotutto un ex-defunto parlava con un immortale di fronte a una crocifissa e alla folla con il condimento di un pazzo che urlava dai tetti) arrivò uno dei più surreali abitanti del villaggio. Con tanto di sacchetto di frattaglie (la cui origine era bene non indagare) Ledah si fece largo tra la folla fino al centro della scena.

    Salutò come se nulla fosse, senza batter ciglio per la presenza del redivivo Yari. Ma che è? una riunione di oto alternativa? Guardò la vittima Certo che il kokage poteva anche scegliere un metodo meno teatrale..

    Il tizio in alto nel mentre si diceva innocente, e fece per scendere dal tetto. Febh approfittò di quei momenti per spiegare a Ledah la situazione, mentre questi esaminava il corpo appeso. Ne so quanto te..ho visto gente e mi sono avvicinato. Questa tizia era appesa. Fine. Nessuno sembra sapere nulla.. Fece spallucce. Ma piuttosto... Puntò il dito verso Yari. Com'è che non hai fatto una piega per questo qui? Lo avevi già visto e non mi hai detto nulla?

    Ed intanto l'urlatore li aveva raggiunti, scivolando in mezzo alla folla ostile, che ora guardava lo Yakushi e Ledah con una certa aspettativa..dopotutto erano i ninja di grado più alto sul posto. Peccato che nessuno dei due sembrasse particolarmente preso dalla faccenda. Il ritornato si presentò come Arashi, con tanto di posa da "figo dei cartoni animati", ma se si aspettava considerazione, beh, non l'avrebbe certo avuta da Febh, che si limitò a continuare a fissarlo a lungo, in silenzio, con un vago senso di compassione nello sguardo.

    Avrebbe allungato la mano per poggiarla sulla sua spalle, per poi dire. Mi dispiace..non pensavo fosse così grave.... E voltandosi verso ledah aggiunse Ehi, appena finisci con quella penso dovresti sistemare anche questo qui...
     
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  9. ~Shiro
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    Chiacchiere davanti al morto



    Il mio "amatissimo" cugino sembrò appoggiare pienamente i miei sospetti sull'identità dell'assassino, quindi si rivolse ad alta voce verso di lui chiedendogli spiegazioni. Lui ovviamente cercò di discolparsi subito con poche parole, quindi cominciò a scendere dal tetto dove si trovava.
    Nel frattempo comparve anche Ledah, che, dopo aver salutato tutti con la sua voce priva di emozioni, andò ad esaminare il cadavere della donna. Io lo salutai con un veloce cenno della mano, mentre Febh prese la sua presenza come una sorta di riunione di Oto molto atipica. Poi mio cugino, dopo aver palesato quello che si sapeva su quella situazione, ossia nulla, chiese anche a lui informazioni sul mio ritorno tra i vivi. Subito mi avvicinai ai due e mi rivolsi a voce bassa e tono contrariato a Febh.


    - Ehy, ti ho già detto che dopo ti spiego tutto no? Aspetta un pò! -

    Infine era giunto anche lo sconosciuto urlatore, che si presentò in maniera eccessivamente amichevole e cercò di spiegare il suo grido con la semplice motivazione del suo ritorno ad Oto. Rimasi per qualche secondo a guardarlo basito, mentre alzava il pugno con fare pieno di enfasi e Febh consigliava di dare una controllatina anche a lui. Poi commentai quelle parole con voce assolutamente seria.

    - Decisamente, non può essere stato lui, questo ha qualche problema... -

    Quindi scossi la testa lentamente, quasi dispiaciuto per le condizioni di Arashi.

     
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    Febh disse a Ledah quel poco che sapeva sull'appesa, ovvero nulla di più di quanto non si capisse con una rapida occhiata.
    Dopodichè, accantonando l'appesa, chiese a Ledah come mai non avesse fatto una piega di fronte a Yari, sorvolando sul fatto che l'otese non facesse mai una piega per niente, era sicuramente inusuale il fatto che non fosse curioso a riguardo, d'altronde, l'inespressivo Chunin era un noto impiccione ad Oto.
    Il ragazzo rispose celermente:

    "Perchè gli ho risistemato la faccia di recente, il fatto che tu me lo chieda significa che ho fatto un buon lavoro."

    Dopodichè, passò alla sua ispezione, mentre il pazzoide di prima stava tendendo una mano ai preenti, Ledah dal muro gli disse:

    "Visto che sei in vena di tendere la mano, perchè non me ne dai una per tirare giù questa ragazza?
    Si dà il caso che sia ancora viva, questo vale anche per voi altri."


    Aggiunse riferendosi agli Yakushi.

    Dopo aver tirato giù la disgraziata con la massima cura possibile, Ledah avrebbe allargato l'apertura del proprio karateji, in modo da far uscire fuori le braccia chiurgiche mentre dalla tasca tirava fuori un paio di grossi occhiali dicendo assente:

    "Qualcuno vada ad avvisare l'ospedale mentre io attuo i primi soccorsi, potremo sempre chiacchierare da Nikaido una volta che ci saremo tolti il pensiero."

    Quest'ultima frase era stata detta senza pensare alla logica conseguenza, Nikaido era convinta che Yari fosse morto e visto che era intenzionata a preparare un funerale, c'era la possibilità che ammazzasse uno a caso di loro tre per non buttare al vento il (poco) lavoro fatto.
     
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    Ehm... Penso proprio che le nuove generazioni di Oto siano cambiate rispetto a qualche anno fa...

    La mia presentazione non raccolse i frutti sperati, infatti il mio saluto non fu ricambiato eccezion fatta per sguardi basiti e preoccupati dei tre ninja, che molto probabilmente mi credevano pazzo. Il primo mi appoggiò una mano sulla spalla mentre si rivolgeva al ragazzo con i capelli lunghi consigliandosi di darmi un'occhiata, mentre l'altro mi scagionò definitivamente dall'accusa, aggiungendo però che pensava che avessi qualche problema... Diciamo solamente che non feci una bellissima figura... Senza togliermi il sorriso dalla faccia, però, cercai di limitare danni ulteriori alla mia credibilità.

    EHI CHI C'E'?! CHE C'E' DI COSI GRAVE?! Ho per caso qualcosa che non va?! - Dissi con atteggiamento smarrito.

    Intanto il ninja con i capelli lunghi mi chiese di tirare giù la ragazza dal muro. Approfittai subito dell'occasione per sviare l'attenzione dei due ninja da me. Eccomi! Faccio io tranquillo! Dissi mentre ero già arrivato al muro, aiutando quindi il capellone a tirare giù la ragazza. Appena distesa a terra la donna, il ninja, fece uscire dal suo abito delle piccole braccia chirurgiche per incominciare a soccorrerla. Quindi disse di andare ad avvertire l'ospedale per toglierci il pensiero della ragazza. Poi seriamente aggiunsi:

    Io ci andrei volentieri, però sinceramente non ho idea di dove si trovi l'ospedale... Dieci anni fa i feriti venivano mandati direttamente da Orochimaru-sama, ma vedo che adesso siamo diventi leggermente più civili. Quindi penso proprio che ci debba andare qualcun'altro!

     
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    VIVA? sbottò stupito il chunin, subito aggiungendo. Eppure non mi sembra una mia parente...wow, sono sorpreso. Commentò, inclinando il capo per meglio guardare la ragazza sanguinolenta appesa.

    Mentre ledah tirava fuori altre braccia da chissà dove (una scena un filo disturbante, c'era da ammetterlo) Febh lo prese in parola e si rivolse al cugino. Yari, vai tu a chiamare qualcuno all'ospedale? Io vedo di dare una mano.

    Il tizio bizzarro, dopo aver farfugliato qualcosa sui dieci anni di lontananza si mise ad aiutare Ledah, distendendo l'ex-defunta. Orochimaru è sul putrefatto andante..ora abbiamo un ospedale...ma si può sapere chi diavolo sei tu? Non potè fare a meno di porgergli quella domanda mentre si inginocchiava vicino al corpo su cui l'altro chunin era già al lavoro.

    Dì..puoi fare trasfusioni lampo qui? Sono zero positivo e ho più sangue di un elefante. Spiegò tendendo il braccio, dopo aver riavvolto la manica.
     
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  13. ~Shiro
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    Scarico di consegne



    Il nuovo arrivato sembrava non capire come mai lo trattassimo tutti come un matto, ma le sue proteste vennero troncate subito da una rivelazione di Ledah. Infatti durante le sue analisi sul corpo della donna appesa al muro, aveva scoperto che quella era stranamente ancora viva. La prima reazione di stupore fu di Febh, che si chiedeva se quella ragazza fosse una nostra parente. In effetti anche io rimasi molto stupito da quella rivelazione e guardai quel corpo, che prima reputavo un cadavere, con maggior curiosità.
    Tuttavia il tempo delle stupore doveva finire presto, infatti Ledah chiese a tutti i presenti di andare a chiamare qualcuno dall'ospedale, forse era ancora possibile salvare quella ragazza. Il primo a parlare fu il nuovo arrivato, affermando che non poteva andare all'ospedale perchè non sapeva dove si trovasse. Poi fu il turno di Febh, che disse a me di andare all'ospedale. Io lo guardai con aria svogliata, quindi cercai di tirarmi fuori da quell'incarico.


    - Ma perchè proprio io? Forse le cose cominciano ad essere interessanti e devo andare all'ospedale? Non mi va! -

    Mi diressi quindi verso folla e puntai un ragazzo poco più giovane di me. Una volta di fronte a lui lo guardai con aria dura e cominciai a parlargli.

    - Ehy, tu, vai subito all'ospedale a chiedere ai medici di venire qui, quel Chunin ha bisogno di aiuto. -

    Il ragazzo mi guardò con aria dubbiosa, evidentemente aveva qualche dubbio sulla mia possibilità di dare ordini. Fortunatamente però il mio parlare di Chunin insieme alla situazione caotica ebbero la meglio sulla sua razionalità, perchè dopo un risposta affermativa piuttosto insicura, il ragazzo si girò e cominciò a correre in direzione dell'ospedale. Quindi potei tornare sorridente verso Febh, Ledah e Arashi, ad osservare come si sarebbe sviluppata quella situazione.

    - Visto? Fatto tutto. -

     
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  14. Kurotenpi
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    Vecchi Fantasmi, Nuove Minacce

    La ragazza, tirata giù dal muro dove era stata appesa, emise qualche suono gutturale di dolore, nulla di più. Quando Ledah la tirò a sè, ebbe qualche piccolo spasmo di dolore, non tanto per le mani ferite, quanto per la forte debilitazione fisica, e per il fatto, ancora, sul momento, ignoto ai presenti, che i suoi organi interni erano fortemente danneggiati poichè la poverina non mangiava e non beveva da quasi 4 giorni. Probabilmente se fosse stata portata subito in una struttura adeguata si sarebbe salavata, ma non era un caso che Oto avesse le strutture mediche più avanzate di tutto il mondo, o giù di lì. In ogni caso nè il corpo nè il muro presentavano altri dettagli che avrebbero lasciato intendere ad una trappola, o che avrebbero potuto portare agli aggressori, l'unica parola stava alla ragazza, una volta che fosse stata in grado di parlare.

    Ot
    Scusate il ritardo, sono stata pressata da impegni. Il prossimo postante può rispondere direttamente in ospedale a Oto.
     
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    CHE CAZZO SIGNIFICA QUESTO!? OROCHIMARU-SAMA NON PUO' ESSERE MORTO!

    Incominciai ad urlare cambiando nettamente il tono della mia voce. VOGLIO PROPRIO SAPERE CHI CAZZO E' STATO! Continuai, girandomi verso la casa a cui fino ad un attimo prima era appesa la donna. Tirai un pugno alla casa per sfogare la mia rabbia, non producendo altro che una piccola crepa nella parete e una mano dolorante e sanguinante. Quanto meno quel gesto aiutò a calmarmi, quindi mi girai nuovamente verso i ninja.

    Se Orochimaru non... c'è più... ora chi diavolo comanda qui? Poi continuai. Ho già detto che mi chiamo Arashi Ika e che sono un ninja di Oto, adesso voglio sapere io chi siete voi ma soprattutto voglio degli aggiornamenti... Penso che ne siano successe di cose in 10 anni di mia assenza... Mi rivolsi a loro con tono serio per la prima volta.

    Intanto un rapido scambio di battute tra uno dei ninja ed un abitante del villaggio aveva portato quest'ultimo ad andare ad avvertire l'ospedale della donna ferita. Feci finta di non dare peso alla scena e continuai a guardare il ninja che sembrava più autorevole tra i tre, in attesa di una risposta soddisfacente.


     
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