Loggia dei Sand Scorpions

[Militare]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. - Hohenheim -
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    2,182
    Reputation
    +177

    Status
    Offline

    Free Game: Post 4
    La cerca dei Kiseki
    Loggia dei Sand Scorpions



    -…facciamo qualche test ti va?!-



    Il bambino di Suna guardò l’amico con uno sguardo un po’ incerto e leggermente preoccupato.

    ‘Test?... Che test vuoi fare? Sei diventato anche ninja medico mentre non c’ero..ahaha?’



    Tuttavia l’esser riuscito a fondere nuovamente l’artefatto di Suna con il suo corpo aveva messo il chunin in una buona predisposizione di animo. Buttatosi rapidamente alle spalle l’iniziale scetticismo, Hohenheim si decise a seguire il Rosso nei meandri della Loggia dei Sand Scorpio. Il Kiseki rimaneva immobile al centro del suo petto, ed il bambino a malapena lo percepiva, come se fosse effettivamente diventato parte del suo corpo. Camminando, il bombarolo si ritrovò a percorrere sezioni della struttura che conosceva poco o per nulla. Hoshi, d’altra parte, sembrava a suo agio. Il chunin sapeva che il Rosso vi aveva vissuto per parecchio tempo lì dentro.

    ‘Non credo si essere mai stato in questa parte della Loggia…oppure hai cambiato qualcosa?’



    I due percorsero un altro paio di corridoi. Le porte erano per lo più chiuse, ma da alcune aperte poté scorge qualche divano con annesso mobilio, mentre altre stanze erano piene di attrezzi.

    -Mmh.. il Kiseki ha reagito bene alla tua richiesta di fusione.. però non sembra voler mischiare il suo potere con il tuo chakra!.. sembra quasi non si fidi di te..-
    ‘Si hai ragione, anch'io percepisco qualcosa di questo tipo, ma davvero non ho alcuna idea di come sistemarlo. Te l’ho detto, prima di oggi mi era persino preclusa la fusione corporea…’



    Infine, proprio in una di quelle stanze piene di attrezzi, i due si fermarono. Hoshi aveva trasformato quella stanza in maniera da essere un’officina completamente attrezzata. Ad Hohenheim piaceva molto tutto ciò che che potesse essere ricondotto alla produzione originale di oggetti, come l’artigianato. Le costruzioni di natura meccanica, potevano essere una bella via di mezzo tra l’arte e l’essere ninja.

    ‘Ti sei attrezzato proprio un bell'angolino…’



    Intanto, il Rosso era indaffarato a fare spazio per una strana apparecchiatura. In un batter d’occhio, il chunin si ritrovò sdraiato e nudo dalla vita in su, con una serie di elettrodi che gli spuntavano dal corpo.

    ‘Mmm ...questa storia mi piace ogni minuto di meno...’



    Tuttavia il chunin della Sabbia non si tolse l’apparecchiatura di dosso. In fondo, riponeva molta fiducia nel Chikuma. Con un cenno della testa, gli fece capire di essere pronto.
    Hohenheim poggiò la testa al sedile della sedia e chiuse gli occhi, rilassandosi. Questo era un esercizio che aveva compiuto molte volte, sia per i vari addestramenti ninja, sia durante le varie sessioni di meditazione tenute al monastero del Giglio. Tuttavia, questa volta fu leggermente diverso. Strani ricordi gli tornarono alla mente, senza che ci fosse un reale motivo. Il primo ricordo lo riportò a quel giorno, molti anni prima, quando era entrato nel Villaggio di Suna per la prima volta, alla ricerca dei suoi natali. Li era stato accettato, nonostante la sua appartenenza al villaggio segreto di Kiri, e si era immediatamente sentito a casa. Ricordò poi gli insegnamenti artistici e ninja sulla manipolazione dell’argilla. Dell’intensità dei suoi studi che lo avevano portato rapidamente a diventare chunin e Sand Scorpion. Si ricordò di quando aveva conosciuto Hoshi ed Asuka, e di tutte le volte che avevano fatto squadra per difendere il loro amato villaggio. Poi i ricordo iniziarono a cambiare quando l’immagine di un ninja di nome Amanimaru apparvero nella sua mente. Improvvisamente percepì il sigillo ‘X’ sul suo petto farsi pesante ed iniziare a bruciare. Il dolore diventò dopo pochi istanti terribile, tanto da sembrare di morire. E lui era morto infatti a causa di quel sigillo, lo poteva quasi ricordare. Eppure il dolore fu troppo grande e quasi perse i sensi nel suo stesso sogno. Infine si ritrovo avvolto nell'oscurità. Il buio era così completo che, dopo pochi secondi, gli fu impossibile distinguere la destra dalla sinistra, il sopra dal sotto. Il suo corpo sembrava emanare una tenue luce. Davvero non sapeva cosa stesse succedendo: nessuna delle sue precedenti meditazioni lo avevano portato in questo stato. La paura gli strinse per un attimo il cuore. La paura di essersi perso, così come aveva sentito era successo ai monaci che troppo si spingevano nei meandri delle mente, se non addestrati.

    -…chi sei?!—



    La voce lo fece quasi sobbalzare. Si voltò rapidamente ad individuare il nuovo venuto. Era un bambino, rannicchiato e triste, che emanava una flebile luce verdognola. Hohenheim sgranò gli occhi nel constatare che il bambino avesse nel volto le sue stesse fattezze.

    -..dove sono i miei fratelli?!..- -..mi sento solo..- ..lasciami andare.. lasciami libero.. lasciami vivere..- ..tu.. mi lascerai libero?-



    Il bambino chiedeva di essere liberato, ma da chi? Chi erano i suoi fratelli e perché aveva le fattezze del chunin di Suna. Hohenheim si era dato una spiegazione ed aveva deciso il suo approccio.

    ‘ Il mio nome è Hohenheim Kakita, ma tu questo dovresti saperlo molto bene. O l’hai dimenticato? Guarda il mio volto e ritroverai in esso il tuo. Noi siamo stati uniti per tanto tempo…davvero non ricordi?’



    Fece una pausa mentre si avvicinava lentamente al bambino. Intanto scrutava la sua espressione, per cercare di carpire se stesse smuovendo qualche reazione in quell'essere. Non credeva che fosse pericoloso…non ancora almeno.

    ‘I tuoi fratelli sono stati sigillati lontano da qui, nell’Anauroch. Io sono in procinto di partire per andare a liberarli. Quando l’avrò fatto, non sarai più solo. Se vorrai, tuttavia, potrai contare sulla mia presenza per ora, fino all'arrivo dei tuoi fratelli. Mi vorresti aiutare a ritrovarli? In realtà, il tuo aiuto sarebbe indispensabile.'



    Si fermò ad un paio di metri dall'apparizione.

    ‘ Tuttavia la scelta ti appartiene. Io non ti obbligherò a seguirmi. Questo mondo che pensi ti stia intrappolando, e che un tempo hai considerato casa, non ti tratterrà oltre la tua volontà. Ma se deciderai di rimanere con me, io ti prometto che mi impegnerò affinché i tuoi fratelli siano ritrovati e liberati. Cosa rispondi?’

     
    .
34 replies since 23/6/2008, 18:44   749 views
  Share  
.