L'Infermeria dell'Accademia

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  1. Shunsui Abara
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    Un nuovo inizio
    Accademia


    Shin vide il chunin della sabbia ascoltare in silenzio la sua storia. Il volto di Hohenheim era una maschera impenetrabile, e non era possibile capire se avesse percepito le piccole imprecisioni che il foglioso aveva volutamente inserito nel suo racconto. Solo gli occhi del chunin si muovevano da un ragazzo all’altro scovando le incertezze nell’espressioni dei due studenti sotto interrogatorio. Matara se ne stette in silenzio anche lui durante il racconto di Shin. Eppure, quando il ragazzo della Foglia cercò di alleggerire le colpe di Matara, uno sguardo interrogativo e leggermente confuso apparve sul suo volto. Perché Shin, un ragazzo completamente sconosciuto, lo stava aiutando? Avrebbe capito la rabbia, il disprezzo pure, ma la gentilezza? Il ragazzo del suono proprio non se ne faceva capace.
    Tocca a te Matara. Vuoi aggiungere qualcosa a quello che ha detto Shin?Disse il chunin, una volta finito il racconto dello studente di Konoha. Matara alzò lo sguardo velocemente per incrociare gli occhi di Shin e poi, dopo un secondo di incertezza, disse: No signor istruttore, è andata proprio come ha detto . Ryukiji è un bugiardo: non siamo mai stati attaccati da Shunsui ed il suo amico…abbiamo fatto tutto noi. Sono mortificato! In quel momento, il tono dello studente era così sincero che non lasciava dubbio sul fatto che stesse dicendo il vero. Su tutto. Hohenheim lo squadrò per un secondo, e poi con un sospiro disse:Molto bene. Visto che non sembrano esserci versioni discordanti direi che questo è più che sufficiente per prendere le mie decisioni. Si rivolse quindi al foglioso: Shin, tu sei libero di andare. Disse accompagnando le parole con un gesto di commiato con la mano. Lo studente era libero, era tutto finito. Per questa volta, non si sarebbe dovuto preoccupare di essere espulso dall’Accademia. Tu invece Matara vieni con me, andiamo a recuperare il tuo compagno. Shin vide i due allontanarsi da lui, mentre rientravano nella struttura medica. Quando il chunin fu di spalle, Matara si girò rapidamente per fare un cenno con il capo a Shin. Non esattamente un gesto di scusa, quando più di rispetto e gratitudine.
    Shin rimase nel quadriportico da solo per poco più di un paio di minuti, quando dalle porte dove erano scomparsi Hohenheim e Matara uscì finalmente Shunsui. Il ragazzo di Suna era in piena forma, le ferite curate dell’arte medica di Kyaka, ed aveva un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Si avvicinò allo studente della foglia e gli cinse le spalle con un braccio dicendo: hahahaha anche questa volta è andata bene! Sei un grande Shin! Sei riuscito a convincere quel chunin senza problemi! Matara ha provato a darti del bugiardo o, almeno lui, ha mostrato un briciolo di pentimento? Liberando Shin dalla sua presa, i due ragazzi si sarebbero messi a passeggiare, portandosi lontano dalla struttura medica. Matara e Ryukiji probabilmente ora non se la stavano passando molto bene, ma se l’erano cercata e Shin non perse più di alcuni secondi a pensare alla loro sorte.
    Dopo qualche minuto di camminata, in cui lo studente della sabbia avrebbe ripercorso a parole quello che era successio, raccontando a Shin i dettagli del suo scontro e facendogli i complimenti per come si era destreggiato contro il suo avversario, Shinsui avrebbe detto: Sei forte. Senti sto cercando un nuovo partner per gli allenamenti. Se ti va domani potremmo incontrarci nella vecchia arena dell’Accademia per allenarci. Casomai possiamo fare un combattimento di pratica, che ne dici? Fece una piccola pausa, mostrandosi sovrappensiero e poi aggiunse: Certo sperando di non finire come Matara sotto i colpi ahahah! Sai non ho proprio voglia di tornare in infermeria anche domani ahaah.
    Accordatosi con Shin, lo studente della Sabbia avrebbe salutato il nuovo amico per lasciare gli edifici principali dell’Accademia per recarsi nel suo dormitorio, dove normalmente si tratteneva durante gli addestramenti quando non era a Suna. Sulla strada del ritorno si accorse di non esseri fermato un attimo da quando aveva incontrato il ragazzo della foglia, e la stanchezza iniziava a fiaccargli i muscoli della gambe e della schiena. Uff che giornata…. si ritrovò a pensare mentre le sue calzature lasciavano impronte un po’ strascicate sul terreno polveroso.
     
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