Apollo vs. Jiraya vs Ryu vs Xadhoom

Foglia vs foglia vs foglia vs foglia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. GM Ryu
        Like  
     
    .

    User deleted


    SPOILER (click to view)
    Legenda:

    Narrato
    - Parlato -

    "Pensato"

    N.B: La narrazione è in prima persona ed è scritta come una sorta di auto-biografia. Pertanto i pensieri sono parte integrante della narrazione stessa e raramente li scriverò, come farò invece con le conversazioni

    Capitolo 0: L'esercito di Konoha!


    Una sensazionale pioggia batteva sul tetto del ristorante e la forte aria che accompagnava il temporale creò un sibilo noioso che passava dalle finestre. Le abbondanti coperte non erano abbastanza spesse per coprirmi dal freddo che era calato su tutto il villaggio della Foglia. Mi alzai controvoglia dal letto e, una volta aperto il grosso armadio che copriva una parete della stanza, diedi un'occhiata al vestiario disponibile. Mi voltai lentamente verso l'orologio, che segnava le 4.52. Feci passare la mano destra lungo tutto il capo, facendo passare attentamente le dita tra i disordinati capelli. La camera era sommersa da abiti sudati e biancheria usata durante gli allenamenti e lungo la giornata appena passata, in attesa dell'arrivo della donna che li avrebbe presi e lavati. Sfilai dal guardaroba un paio di jeans corti e la mia maglietta preferita, quella che non usavo mai se non in occasioni speciali e che presentava il simbolo del clan Akimichi sulla schiena. Gettai il vestiario sul letto e sfilai anche una sciarpa. La guardai attentamente e, poco dopo, la gettai a terra. In uno scontro una cosa del genere mi avrebbe potuto svantaggiare, soprattutto se gli avversari da affrontare erano tre. Non era mia intenzione farmi prendere per il lungo pezzo di stoffa, rischiando di soffocare o di non riuscire a schivare degli attacchi.
    Mi infilai i vestiti e andai in bagno.
    Le gocce avevano smesso di battere sul tetto e, come al solito, la mamma aveva già preparato il mio zaino. Anche il rumore derivante delle ante delle finestre delle case affianco, che sbattevano fastidiosamente fino a poco prima, era sparito. Mi lavai accuratamente, togliendo dal corpo il sudore perso durante il sonno: Non era mia abitudine presentarmi ad altri puzzando o senza apparire al meglio, per quanto il mio fisico permetteva, chiaramente.
    Afferrai lo zaino e tornai serenamente in camera. Mia madre non aveva idea di cosa volesse dire andare a combattere, perciò ribaltai il contenuto della sacca e lo riordinai accuratamente, inserendo e togliendo cose utili o superflue. Presi le tre sacche porta-oggetti e le posizionai dietro alla schiena, attaccandole alla cintura. Insieme coprivano tutta la zona sovrastante ai glutei, per far ricomparire la spina dorsale soltanto qualche centimetro più in alto. In quella più a destra vi infilai nove shuriken, in quella centrale un tekken ed uno specchietto in metallo, mentre nell'ultima ci misi circa dieci metri di filo di nylon accuratamente appallottolati, in modo tale da occupare meno spazio.
    Allacciai la pratica sacca porta-kunai dalla forma rettangolare e ci infilai gli otto kunai che avevo appena sfilato dal comodino posizionato al fianco del letto. Timidamente, il Sole stava reclamando il suo spazio nel cielo e a poco a poco cercava di diramare le tenebre che circondavano l'intero villaggio, creando delle chiazze leggermente rosse nella parte di atmosfera visibile. Mi chinai e trascinai l'Uchiha Shuriken da sotto al letto ad una delle poche parti di pavimento ancora libere. Ingombrante e pesante, quell'arma avrebbe potuto aiutarmi molto in un combattimento "affollato". Lo adattai sulla schiena, legandolo con un sottile, ma resistente filo. I miei movimenti non erano particolarmente limitati, ma quel coso dava comunque fastidio. Sfilai infine l'aikuchi da sotto il cuscino ed uscii dalla camera da letto. Prima di scendere le scale ed uscire dall'appartamento, entrai nella stanza dei miei genitori, cercando di fare meno rumore possibile.
    Dormivano entrambi.
    Le poche coperte posizionate sul letto in maniera confusionaria non erano sufficienti per coprirli interamente, complice il fatto che mio padre era solito muoversi continuamente durante il sonno. Era difficile non staccare gli occhi dal grasso di mio padre e dalle curve della mamma. Un secondo e richiusi subito la porta, per correre al piano terra, in cucina. Lì scrissi un biglietto
    CITAZIONE

    Mamma, mi spiace non vedervi cucinare, però devo già partire. Ci vediamo dopo, tranquilla!
    PS: Salutami il papà
    PPS: Ti voglio tanto bene
    PPPS: Voglio tanto bene anche al vecchio, ovviamente
    PPPPS: Sono andato a giocare con degli amici, non preoccuparti...


    Presi un respiro profondo e mi gettai fuori di casa, lasciandomi alle spalle il grosso ristorante che conteneva la mia casa. Se mia madre avesse scoperto dove sarei effettivamente andato e perchè ci sarei andato, si sarebbe sicuramente infuriata. Non c'erano dubbi: Preferivo affrontare cento nemici, piuttosto che affrontare una donna arrabbiata. All'aperto, l'aria mattutina mi inebriava i polmoni. Qualche pazzo girovagava per il villaggio portando a spasso i cani, altri erano alla ricerca di un posto strategico dove osservare al meglio quel fantastico fenomeno naturale denominato "alba", altri, invece, erano veramente pazzi e vagavano senza una meta, senza un motivo. Quell'avvenimento, che si svolgeva nel cielo ogni mattina, aveva deciso di accompagnarmi lungo tutto il mio tragitto e non potevo che esserne entusiasta. Il cinguettio degli uccelli si univa al fruscio creato dalle foglie delle piante per creare una sinfonia meravigliosa.
    Un passo, con la pianta del piede che aderiva al terreno, un altro passo, il piede ancora sulla terra, un altro ed un altro ancora ed ero già arrivato. Il Sole ormai era alto nel cielo. La radura appena fuori da Konoha era ampia, perfetta per combattere. Oltre che ad un piccolo deposito, tutta l'area era ricoperta da insignificanti cespugli e, soprattutto, da una foresta che presentava alberi dal fogliame decisamente fitto. Quella zona, che ad occhio e croce occupava buona parte del campo di battaglia, sarebbe stata assolutamente d'intralcio per il mio stile di combattimento e, pertanto, era assolutamente da evitare. L'avviso posto al di fuori dall'arena recitava chiaramente che lo scontro che si sarebbe svolto sarebbe stato tra quattro ninja, tutti contro tutti, e così sembrava essere. Tre ragazzi, quattro considerando me, erano effettivamente nella radura. Tutti di Konoha, quella triade poteva essere considerata una squadra ninja a tutti gli effetti. Mi avvicinai e notai con piacere che sia Xadhoom che Apollo, due amici, erano presenti. Sorrisi e li guardai, mentre Apollo prese la parola:

    - Felice di sapere che siete tutti arrivati! Spero che il nostro scontro sia anche di vostro gradimento! -

    "Come no, sarà bello farsi prendere a calci da voi!", pensai, mentre sul mio volto comparì una smorfia molto simile ad un sorriso.

    - Sappiate che personalmente, voglio da voi il massimo, anche perché posso accorgermi se mi state sottovalutando ed è una delle poche cose che non sopporto, e Xadhoom lo ha già sperimentato, soprattutto la mia reazione finale! -


    Non avevo idea di cosa stesse parlando, ma mi infilai nel discorso, bisbigliando a bassa voce

    - Ci tengo a sottolineare che sottovalutarmi potrebbe...Potrebbe portare a spiacevoli conseguenze, perciò non guardate soltanto il mio lardo e concentratevi... -


    Guardai ad uno ad uno i miei avversari

    - Quando siete pronti, possiamo cominciare! -


    La voce del ragazzo ruppe nuovamente il silenzio che avvolgeva il luogo stabilito poco prima. Feci un passo indietro, cercando di allontanarmi il più possibile, e sibilai di nuovo delle parole

    - Il mio nome è Ryu Akimichi, e, come voi, vengo da Konoha. Ho intenzione di dare tutto me stesso in questo scontro e di non risparmiare nemmeno un colpo...Che vinca il migliore, dunque! -

    Ero felice di affrontare due conoscenti e trepidante di vedere le loro reazioni e le loro effettive capacità. Sapevo già quanto Apollo potesse essere pericoloso e, oltretutto, dovevo premunirmi, nell'evenienza in cui anche il quarto shinobi, di cui non conoscevo nemmeno il nome, potesse sfoderare delle capacità non irrilevanti.
    Feci strisciare la gamba sinistra all'indietro, portando il piede parallelo all'altro, e voltai il torace di 180°, mantenendolo in linea così con gli arti inferiori. Nell'istante in cui uno dei tre avversari avrebbe attaccato, avrei allungato il braccio destro fino la coscia e, dopo aver sfilato un kunai, portai entrambe le mani a protezione del viso rapidamente.
     
    .
34 replies since 10/7/2008, 18:17   1034 views
  Share  
.