Strada Principale di Konoha

[Ambientazione]

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    Diede una leggera spinta al ragazzo, ridendo:

    -Ma và, scemo!-

    Sospirò, sollevata:

    -Credevo che dopo averlo scoperto avresti voluto riportarmi a casa. Inoltre non sono molto brava a mentire. Non sono adatta al ruolo del diavolo.-

    Lo disse ridendo, lei era sempre stata gentile, raramente si ribellava a suo padre, era molto affezionata. Osservò anche lei il cielo, mentre rispose al sorrisetto malizioso di Jin:

    -Non voglio correre rischi.-

    Il ragazzo sussultò: con il silenzio che c'era attorno a loro riuscì a sentirlo, si voltò a guardarlo, chiedendogli semplicemente:

    -Cosa c'è?-

    Si guardò attorno distrattemente, cercando qualcosa di strano, qualcuno che passeggiava, o qualcosa che potesse attirare l'attenzione di Jin, cercando di capire cosa lo avesse fatto sussultare.
     
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  2. EdwardVlad
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    Passeggiata al chiaro di luna




    Scossi la testa, come per riprendermi da un misterioso incubo ad occhi aperti. Ed in effetti quello che vivevo era del tutto simile ad un incubo reale e pazzesco allo stesso tempo.
    Spostai lo sguardo verso Crystal ancora leggermente scosso, rimasi a guardarla per qualche secondo.

    " Mh...sì sto bene ho avuto solo..."


    Spostai lo sguardo di nuovo in alto, verso la luna. La volpe si faceva avanti sempre nel momento meno opportuno e mi faceva fare la figura del pazzo. Sapevo che voleva mantenere un certo contatto con me affinchè le nostre due menti si fondessero nel perseguire lo stesso intento, come aveva già fatto con Sayaka, ma allo stesso tempo ero conscio che, in quanto figlio di una Kitsune e Kitsunetsuki ero il Jinchiuuriki più adatto e forte tra quelli che avevano ospitato Kyubi, e di questo era conscio lo stesso demone.
    Il fatto che avessi ucciso molte persone, anche prima che il demone fosse dentro di me, questo mi rendeva un demone al pari o forse più della volpe stessa? Questa era una domanda a cui non riuscivo a rispondere e sebbene agissi da duro, i sensi di colpa mi attanagliavano.

    " Forse sono adatto io a fare il diavolo...forse sono cattivo, come pensi tu..."
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    Osservò il ragazzo pensieroso, gli sorrise dolcemente:

    -Con un po' di forza di volontà puoi diventare angelo, se lo vuoi. Ammettere le proprie colpe è un inizio, non sarai perfetto, ma potrai essere buono con chi se lo merita.-

    Continuava ad osservarlo, non capiva perchè avesse cambiato umore così all'improvviso: prima la pendeva in giro dicendole di essere troppo buona, ora, d'un tratto era un ragazzino pensieroso, quasi pentito. Domandò ancora:

    -Sicuro che va tutto bene?-

    Lo fermò un attimo, guardandolo negli occhi con espressione seria ma con voce dolce:

    -Non so fino a che punto tu ti fidi di me, ma se qualcosa ti preoccupa possiamo parlarne.-
     
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  4. EdwardVlad
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    Diventare un angelo. Forse un tempo sognavo di diventarlo. Ricordai che una volta avevo sognato di esserlo un angelo, una specie di angelo con delle ali nere. Uno strano sogno a dir la verità, che mi appare ancora sfocato. Pensavo che fosse solo un sogno ed in quel momento in particolare un sogno irrealizzabile.
    No, non potevo assolutamente diventare un angelo, soprattuto non con quel mostro che avevo dentro di me. Eppure Crystal avvertiva che c'era qualcosa che non andava. Quando c'era in ballo la volpe, non riuscivo a trattenere quello che provavo, perchè mi sconvolgeva sia internamente che esteriormente. Era una grave mancanza che con il tempo avrei riparato.
    Mi fermai, mantenendo lo sguardo fisso verso la ragazza. Adesso ero più tranquillo, grazie alle sue parole.

    " No non va tutto bene"



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    Dissi sospirando. Forse riusciva a capirmi più di quanto mi aspettassi, ma non poteva neanche intuire quello che stavo passando. Le sorrisi, e le accarezzai il volto con la mano destra.

    " Io mi fido di te...ma tu...ti fidi di me? "


    Incredibilmente, stavo per raccontare quello che non dovevo e non volevo raccontare a nessuno. Però avevo bisogno di qualcosa che mi spingesse a farlo. Mi avvicinai e poggiai la testa sulla sua spalla, lo sforzo mentale e fisico era tanto ed ero ormai sfinito. Non sapevo più di chi fidarmi e non potevo continuare così...
     
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    Il ragazzo le accarezzò il viso, mentre lei arrossì dopo un sussulto. Dopodichè le poggiò la testa sulla spalla: non capiva cosa lo preoccupasse così tanto. Le chiese se si fidava di lui. Lo conosceva da poco, dapprima pensava ad una specie di scherzo, ma poi pensò che poteva esserci qualcosa che lo turbava, magari era per quello che aveva deciso di fare "il bullo" con tutti; credeva parlasse di qualcuno che lo maltrattava, era la prima cosa che le venne in mente.

    -Si che mi fido.-

    Lo abbracciò piano, cercando di tranquillizzarlo.

    -Vuoi dirmi cosa tu turba?-

    Parlò nel tono più dolce e rilassato possibile, temeva potesse agitarsi chiedendoglielo.
     
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  6. EdwardVlad
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    Non riuscivo nemmeno ad immaginare quanto penoso dovessi sembrare in quel momento. La volpe non potè non cogliere l'occasione di rinfacciarmelo proprio in quel momento. La mia disperazione e la mia stanchezza era il campo in cui agiva meglio, probabilmente aspettando che calassi un pò le mie difese per subentrare al mio posto come a suo tempo voleva fare Akuma.
    Fondermi con lui mi aveva dato la forza per contrastare la mia stessa potenza insieme alla volpe, ma adesso il vecchio Jin, quello martoriato dal conflitto di personalità, sembrava riapparire in quel momento. Mi resi conto che le mie due personalità in realtà non esistevano più, ma io le individuavo ancora come esistenti, forse per non sentirmi solo.

    Diventi sempre più un moccioso piagnucolone!



    Accolsi l'abbraccio di Crystal stringendola più forte alle parole di Kyubi, come se lei potesse difendermi. In realtà capivo che dovevo allontanarmi da lei se non volevo perderla, ma proprio non ci riuscivo. E di lì a poco spiattellai il mio più terribile segreto.
    Non mi mossi da quella posizione, sussurrai.

    " E' vero...sono un mostro...avete tutti ragione. Dentro di me per vendetta ho accettato il demone più potente di tutti...forse paragonabile al diavolo in persona o forse più imparziale del Dio dei filosofi...ma è....è troppo potente per me. Riesco con difficoltà a sopportarlo e spesso devo farmi prendere dall'ira...nel bosco...per evitare che...possa succedere quello che...quello che è successo la prima volta....


    Le urla, le mie mani sporche di sangue, il mio urlo, Renka. Mi torno tutta quella orribile notte in mente.

     
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    Sentì Jin stringela più forte, per poi ascoltare il suo segreto. Lo osservò con aria preoccupata, non poteva sapere come si sentisse:

    -Per vendetta?-

    Finì di ascoltare il suo discorso. Capì che aveva una sorta di parassita dentro di lui, che lo costringeva a fare ciò che non voleva in preda all'ira. Non specificò nulla, ma non volle chiedergli nulla:

    -Non sei un mostro. E' quel parassita che lo è. Non so come abbia fatto ad entrare questo... demone, ma se è una cosa che hai voluto devo darti dello stupido. Soprattutto se eri consapevole che come hai detto è più forte di te, ma non può comunque controllarti. Tu sei padrone di te stesso, è lui il parassita. E finchè non lo capirai non potrai tentare di domarlo. Anche se non credo sia semplice.-
     
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  8. EdwardVlad
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    La tenevo come se avessi paura di lasciarla scappare via. Allo stesso tempo, ogni volta che la toccavo, cercavo di trattarla più delicatamente possibile. Avevo paura di farle del male e avevo un naturale istinto difensivo verso di lei.

    " Sì ho fatto tutto per vendetta"


    Esitai per qualche momento, come se avessi avuto difficoltà a dire ciò che stavo per raccontarle. Le parole mi si bloccarono in gola per qualche secondo.

    " I miei genitori...che mi hanno dato la vita, sono stati uccisi...e uno dopo l'altro coloro che mi hanno adottato sono morti...non sai che vuol dire per un bambino vivere con il pensiero di avere una maledizione addosso "


    La strinsi a me con delicatezza, non volevo che fuggisse. Me lo sarei aspettato dopo che le avevo rivelato cosa avevo dentro di me. Immaginavo che sarebbe corsa via a gran velocità e non avrebbe più voluto vedermi, però mi stringeva ancora.

    "...è tutta colpa di quell'uomo..."


    Stetti a sentirla per tutto il tempo e stemmo in silenzio. Gli unici rumori che potevamo sentire erano quelli delle cicale notturne e qualche ululato di qualche cane lontano. Rimanemmo ancora una volta in quella posizione, poi rialzai il viso, portandomi proprio davanti al suo.

    " Non ti ho mai sentito parlare in maniera così saggia...hai ragione...devo riuscire a controllarlo per il bene del villaggio...e sopratutto per il tuo bene...non permettero che ti faccia o ti facciano del male... "


    Posai la mano sulla sua guancia ancora dolcemente, ancora evidentemente intimorito di farle del male.
     
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    Il biondo le raccontò del suo passato: non aveva avuto una vita facile se ha visto morire davanti ai suoi occhi tutte quelle persone. Comprendeva il suo dolore, ma non disse nulla, si limitava ad abbracciarlo mentre sentiva il ragazzo stringerla di più.
    Sembrò più sicuro dopo aver detto di voler controllarlo, e le accarezzò la guancia, Crystal si limitò a sorridergli dicendo:

    -Lo vedi che sei buono anche tu?-

    Arrossì leggermente, mentre lo osservava.

    -Però per colpa di questa vendetta, che non so se sia andata a segno o no, ti sei rovinato ancor più la vita. Posso solo immaginare quanta rabbia tu ti tenevi dentro, ma avresti dovuto pensare alle conseguenze. Anche se questo demone ti aiuterà a vendicarti, non potrai liberarti di lui.-

    Dopo la sgridata gli sorrise:

    -Adesso però basta pensarci e rilassati, ti farò compagnia se vorrai.-
     
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  10. EdwardVlad
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    Passeggiata al chiaro di luna






    Chiusi un attimo gli occhi, e silenziosamente ascoltai quello che mi diceva. Sì avevo ragione, avevo sbagliato a prendere con me il demone per pura vendetta, ma c'erano anche altri motivi per cui il demone era entrato nel mio corpo e ne condivideva il possesso con me. Riaprì gli occhi guardandola pieno di tristezza. Osservandola mi ritornava in mente il vecchio Jin.

    " La mia storia è lunga...ma quello non era l'unico motivo per cui mi sono unito con la volpe a nove code...mia madre era una kitsune* ...per quanto incredibile possa essere...e lei è ancora dentro di me...e non intendo figurativamente è veramente dentro di me "


    Rimasi ancora a fissarla negli occhi tranquillamente. Sospirai, come se volessi ancora trattenermi dal parlare ma non ce la feci.

    " L'ho fatto inoltre per proteggere il villaggio e chi mi sta a cuore...ultimamente il mio corpo vibra e la volpe mi avverte cripticamente...sento che presto succederà qualcosa..."


    Rimasi fermo per qualche istante, ripensando alla sua proposta di farmi compagnia. Non capivo bene ciò che intendesse dire, ma in quel momento volevo solo che stesse con me.

    " Adesso sai tutto di me...spero che non scapperai via..."


    La fissai ancora per qualche istante e sembrò che il tempo non passasse mai.
    Dopodichè inclinai la testa, tenendo ancora la mano sulla sua guancia e tentai di baciarla delicatamente sulle labbra. Era una reazione completamente irrazionale che non avevo programmato, ed il mio cuore, la mia mente e la mia sanità sperava che non mi avrebbe rifiutato. Ma dopotutto la capivo, ora che mi conosceva e sapeva il mostro che ero, non avrebbe mai potuto starmi vicino in quel modo.
     
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    Ascoltò ancora ciò che aveva da dirgli:

    -Allora non era solo vendetta, c'era qualcosa di più sotto.-

    Lo osservò un po' confusa:

    -Tua madre è il parassita?-

    Sperava di non aver detto la cavolata, ma da come gli aveva parlato sembrava che volesse dire quello.

    -Ora basta pensarci, non fare quella faccia.-

    Era visibilmente giù di morale, e le stava chiedendo di non andarsene: stava per rispondergli dicendogli che non se ne sarebbe andata, quando Jin le si avvicinò e le diede un piccolo bacio, sfiorandole le labbra. Lei sussultò e arrossì di colpo, non pensava arrivasse fino a quel punto, da un ragazzo come Jin non se lo sarebbe aspettata. Lo osservava, imbarazzata; gli sorrise, cercando di nascondere l'imbarazzo e lo strinse dolcemente.
     
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  12. EdwardVlad
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    Passeggiata al chiaro di luna






    Mentre la guardavo scossi la testa. In effetti da come le avevo spiegato la cosa non era facile per lei capire quello che avevo raccontato.

    " No...mia madre era una volpe demone *, sai quelle che spuntano a volte nelle favolette per bambini? Ma questa non è una favola...ecco...diciamo che non sono propriamente umano..."


    A quel punto, facendo mente locale, non riuscivo comunque a capire come potesse starmi vicina dopo tutto quello che le avevo raccontato.
    Pensandoci bene le avevo detto di essere un mostro e di non essere completamente umano e mi chiedevo quale sarebbe stata la mia prossima stupida mossa.
    A quel punto successe quello che non mi sarei mai aspettato. Preso dalla situazione la baciai dolcemente sulle labbra e sorprendentemente lei non si tirò affatto indietro, anzi mi sorrise e mi strinse a sè.
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    Io ricambiai stringendola a mia volta con delicatezza e posai le mie labbra sulla sua fronte. Poi la allontanai leggermente, solo per guardarla negli occhi azzurri.

    " Non permetterò mai che ti facciano del male, sei il mio angelo...rischierei la mia umanità "


    Avvicinai la mano destro alla sua nuca, carezzandole i capelli. DOpodichè avvicinando il mio volto al suo l'avrei baciata nuovamente, stavolta più passionalmente. Dopodichè mi staccai sorridendole e la presi per mano.

    " Dato che sei scappata di casa...che ne dici di venire a casa mia? Ti devo presentare una persona..."



    CITAZIONE

    Note


    * Kitsune sono delle volpi che nella mitologia giappone (conosciuta da tutti i ninja e abitanti del mondo di naruto) sono dei demoni, guardiane della dea Inari. PIù code hanno più sono anziane, il massimo delle code raggiungibili è 9. Arrivata a nove code la volpe si trasforma appunto nel Kyubi.

     
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    Lo osservò dolcemente dopo quel bacio, arrossendo. Sembrava completamente diverso da prima, molto più gentile e premiroso. Gli prese la mano decendo:

    -Solo cinque minuti o papà mi scopre! Ma... Chi sarebbe questa persona?-

    Lo seguiva per strada, mentre i pappagalli cinguettavano seguendo il suono del campanello. Si soffermò un momento per chiedergli:

    -Dopo mi riaccompagnerai a casa? Non mi piace stare sola per strada.-

    Era tranquilla, si fidava di lui: dopo una proposta del genere avrebbe potuto diventare più diffidente verso di lui, ma dato che le aveva appena confessato tutto e le aveva promesso di proteggerla non si preoccupò di nulla. Solo non voleva stare troppo lontano da casa, per paura di venire scoperta.
     
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  14. Kurotenpi
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    Dolce appare il momento della riscossa dopo mesi e mesi di oblio costretto. La forza di chi agisce nell’ombra sta nel comportarsi come tale. Essere Shinobi vuol dire essere ombre, essere Shinobi vuol dire essere ombre e come ombre bisogna essere. La magnificenza che ostentano i Ninja della Foglia lascia sconcerti i grandi teorici ed entusiasma i bambini, dando loro la credenza che il mondo degli Shinobi sia qualcosa di magnifico ed eroico. Mai tale convinzione fu così sbagliata: la crudeltà con la quale si viva in un mondo di assassini non aveva nulla a che vedere con l’eroico o con il bello. Crudeltà, pura crudeltà. Conflitti nei quali chi ha l’interesse e l’ esercito maggiore vince.

    L’uomo con estrema naturalezza si fermò al centro della piazza di Konoha, guardandosi attorno. Non teneva il viso coperto perché avrebbe suscitato sicuramente più attenzione: il miglior modo di nascondere un albero è in una foresta, il miglior modo di nascondere un volto è mostrarlo tra la folla. Se lo si fosse notato tra la folla di persone che passeggiavano per la strada principale di Konoha si sarebbe notato che era un uomo come tutti gli altri: a prima vista non era neanche uno Shinobi. Aveva appena fatto visita al negozio di frutta sulla destra, circa cinquanta metri più in avanti. Sulle labbra un lieve sorriso di compiacimento, una specie di ghigno malefico che non lasciava presagire nulla di buono. Si allontanava, forse anche con una certa urgenza da quel negozio diretto verso gli antichi volti.
    Con il braccio destro sosteneva un sacchetto pieno di mandarini, mentre la mano sinistra era impegnata a mantenere una busta carica di mele: un uomo normale che fa delle commissioni normali nel luogo che presto sarebbe diventato un inferno.

    BOOM!


    Le urla delle madri, i pianti dei bambini. Lo sconcerto l’ odore delle fiamme: quell’uomo non c’era più scomparso nel nulla. Il suo volto troppo anonimo era sparito nella folla e nessuno l’avrebbe potuto trovare per il semplice motivo che lui non rappresentava un sospetto. Finito in un vicolo comunque compose un sigillo e sparì, lasciando solo al suo posto un foglietto bianco.
    Il fruttivendolo, lo stesso visitato dal misterioso uomo, era stato fatto esplodere con inaudita violenza. Il locale era in fiamme, tutti scappavano a destra ed a sinistra. Solo un uomo sulla quarantina, con un folto paio di baffi lo guardava impietrito. Continuando a ripetere inebetito sempre le stesse due parole.


    « Lo sapevo, lo sapevo… »


    Cos’era successo a Konoha quel giorno? C’era gente ferita ovunque, c’era bisogno di un supporto medico. C’era gente intrappolata nel negozio che urlava per la paura e per il dolore, c’era una lunga colonna di fumo nero che si alzava dal quello che un tempo era un fruttivendolo, visibile fin da fuori al villaggio.

    […]



    L’ uomo ricomparve in un posto quasi buio, illuminato solo da poche candele. Non si intravedeva nulla di particolare attorno a lui, se non altre nove persone sedute più o meno compostamente su alcuni divanetti rossi di stoffa.

    « Fatto. »
    « Perfetto. »



    SPOILER (click to view)
    Post autorizzato dall'amministrazione.
    Giocata autorizzata dall'amministrazione ed aperta a tutti quanti gli Shinobi che si trovano a Konoha che intendono prendervi parte, senza discriminazione di grado o energia.
    Giocata che avviene dopo gli avvenimenti della giocata "Riunione sotto gli antichi volti".


     
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  15. The_Drake
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    ~ Pericolo a Konoha! ~



    Era passato del tempo dalla faccenda delle Mura di Konoha e l'arrivo del Mikuzake dentro la Foglia: parecchie cose erano cambiate, o stavano per cambiare.
    Era una mattina come le altre, in cui dentro il villaggio, si prospettava solamente una giornata oziosa e passata a far nulla: come al solito tutto era tranquillo e non c'erano motivi di creare allarmismo; anche se questo sarebbe cambiato da lì a poco.
    Il giovane si trovava, quella mattinata, in sede Senju, anche dopo le sue vicende personali con il Clan che non aveva impedito un chiarimento e una pseudo-riappacificazione, e girovagava dentro il palazzo principale, dopo aveva, quasi da parecchio tempo, appuntamento con il capo clan dei legnosi, Alexandra: chiacchere tra amici nel tempo libero.
    Però quella mattina il medico non c'era, e il ragazzo sfruttava quegli attimi per rimembrare il tempo passato o per osservare le azioni dei membri del Clan: non c'era aria di paura o fretta.
    Fattostà, che qualcosa stava cambiando, considerando, che proprio dal giardino principale della casata, parecchie guardie si erano destate e avevano iniziato ad avvertire furiosamente più shinobi incontrassero: Drake non nè fù al corrente fino a quando non vide l'intera zona di addestramento, velocemente, svuotata e rediretta verso il centro del fatto.
    Rapido, seguì la massa, uscendo dai portali del Clan, osservando che un coltre di fumo nero si innalzava da una delle strade del villaggio, pressappoco vicino alla piazza, quindi sede cittadina.
    Anche se non si aspettava nulla di di così enorme che un'incendio, si diresse lo stesos nel luogo, cercando di sfrecciare rapido tra la folla, e talvolta passando sopra i tetti delle case.
    Man mano che il ragazzo si avvicinava, le persone si facevano sempre più spaventate, urlanti e in massa si muovevano per allontanarsi: distinse chiaramente del fuoco e del fumo nero prodotto da questo.


    § Che cazzo.... §


    L'intero edificio, di un presunto fruttivendolo, era completamente in fiamme e parecchie feriti erano a terra e stavano rantolando aiuto: le persone normali, i cittadini, avevano pensato alla loro pelle e non alla comunità, quindi molti erano ancora da soccorrere.
    Jo, con una rapida occhiata attorno, capì che non poteva essere stato un'incendo interno al negozio, considerando che era impossibile creare così tanti morti: l'aria era satura di esplosivo, il suo naso non si sbagliava.
    Ritornò alla normalità, quando si ricordò che doveva agire per il bene dei restanti e per contenere i danni: fortunatamente ora non era più così inutile.


    - Rapidi avvertite le squadre mediche che si dirigano qua il più presto possibile! Servono anche shinobi con capacità Suiton per domare questo incendio, prima che divampi altrove! -


    Urlò, Drake, attorno, ai restanti cittadini, che meglio degli altri erano rimasti ad osservare, e che destati dal comando, si erano diretti a eseguire.
    Lo shinobi, sperava con tutto il cuore di non essere solo a domare tutto ciò e che gli aiuti sarebbero arrivati presto: nel mentre avrebbe provato a fare qualcosa lui.
    Rapidò si morse il dito, facendosi uscire del sangue superficiale, abbastanza sufficente per quello che doveva fare: una mano stampata a terra e dei caratteri concentrici sul terreno.


    CITAZIONE
    Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: 1
    Descrizione: Attraverso questa antica arte magica, il ninja è in grado di richiamare una o più creature attraverso un varco spazio temporale. E' necessario che lo shinobi abbia stretto un patto di sangue con la razza, normalmente selezionata tra quelle viventi. Richiamare in battaglia le creature è necessario utilizzare il proprio chakra assieme ad una goccia di sangue. E' possibile invocare solo esseri di pari o inferiore energia. Questo utilizzo conta come uno slot Tecnica Avanzato, invece che Base.
    Il pareggio con le proprie creature, cioè il ritorno delle evocazioni richiamate nel proprio luogo d'origine, è gratuito e non richiede l'apprendimento di tecniche specifiche.
    Un altro utilizzo possibile, tramite questa tecnica è il richiamo di uno o più oggetti attraverso un varco spazio temporale. E' possibile liberare oggetti che sono stati immagazzinati come scrittura all'interno di specifici rotoli. Inoltre consente, in condizioni di calma, di inserire oggetti incustoditi nel rotolo stesso, purché li si possa maneggiare tranquillamente - l'operazione che richiede circa mezzo minuto per slot - e che il rotolo abbia spazio disponibile per contenerli. Questi utilizzi contano come uno slot Tecnica Base ognuno.
    Tipo: Ninjutsu
    [Livello 3 / Consumo: Variabile]

    Da sotto il ragazzo crebbe rapida un'enorme rana, tanto grossa da portare tranquillamente sopra la testa il suo possessore: Gamaho.
    L'animale era parecchio grosso e portava un'enorme collana di perle con un simbolo, significante Fedeltà, su una di esse: era strano che venisse evocato, considerando che era raro che Drake usufruisse delle sue capacità.
    Sfortunatamente non possedeva un grosso corollario di jutsu Suiton, ma era comunque utile per rallentare i danni prima die soccorsi veri e propri.


    CITAZIONE
    Gamaho
    Energia: Rossa

    Statistiche:
    Forza: 375
    Velocità: 400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 475

    Descrizione: Un rospo alto due metri e mezzo, grande come otto persone circa, ha una lunga lingua prensile, in grado di sbattere a terra un uomo con facilità. La versione per energia rossa ha sfumature nella livrea rossicce, mentre la versione per energia blu ha le macchie della livrea disposte diversamente e con sfumature blu e celesti. In più indossa un rosario buddista gigante a sette sfere, di cui quella centrale è la più grande e ha inciso il kanji 忠, che significa "fedeltà" (oggetto disponibile solo per la versione a energia blu)

    Abilità dei Rospi (Bonus Razziali Gratuiti):
    Vista Crepuscolare
    Comunicare a Distanza "Intermedio" (e parlare)
    Camminare sull'Acqua - Mizu Sansaku

    (Consumo: Gratuito)

    Abilità dei Rospi (Bonus Razziali Extra: 3 su 4 PE):
    Ventriloquio
    Controllo dei Riflessi II
    +1 Tacca in Velocità


    Tecnica Avanzata (4 su 4 PE):
    CITAZIONE
    Gama no Henge
    Villaggio: N/A
    Questa tecnica è una variante della Henge no Jutsu, in quanto il rospo non solo assume le sembianze, ma si trasforma materialmente. La tecnica riduce le dimensioni dell'anfibio, riportandolo alle normali dimensioni naturali (ovvero, le sue dimensioni di quando era ancora un cucciolo). La tecnica non può essere utilizzata per trasportare/rimpicciolire oggetti o anche esseri viventi eventualmente contenuti nella bocca o nello stomaco del rospo, visto che in quel caso non può venire utilizzata.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello 5 / Consumo: Mezzo Basso per ogni cambio di dimensioni)

    Azioni di Razza (1 su 3 AdR):
    Saltare
    L'elevazione sarà 7 metri.
    (Nota: questi valori si modificheranno a seconda dell'energia dell'evocazione, seguendo il regolamento AdR dedicato)

    Azioni di Razza (2 su 3 AdR):
    Allungare / Muovere la lingua
    Il rospo potrà utilizzare la lingua (lunga 8 metri) come "arto prensile", in grado di stringere a sè l’obiettivo. Pur non avendo una forza capace di causare danni da schiacciamento, la saliva rende la lingua notevolmente adesiva, al punto che sarà necessaria una forza aumentata di almeno sei tacche rispetto all'animale per liberarsi con un unico movimento, oppure due slot azione con un vantaggio di almeno tre tacche.

    Azioni di Razza (3 su 3 AdR):
    Sputare Sfere d'Acqua
    Il rospo può sputare una sfera d'acqua di un metro di diametro fino a 15 metri di distanza, mirando anche ad un'area ben precisa con una discreta precisione. La potenza della sfera è pari a 25.
    Dopo il primo colpo, per riutilizzare l'azione sarà necessario assumere nuovamente la quantita d'acqua necessaria a lanciarne un altro.

    - Gamaho, ho bisogno delle tue capacità con l'uso dei Suiton! Bisogna rallentare le fiamme da questo edifcio...e poi aiutare velocemente i feriti... -

    - Mi serve altra acqua dopo il mio primo utilizzo..procuramela! -


    La rana, puntò rapidamente il centro del negozio, allontanandosi di poco dalle fiamme che creavano un certo calore: una palla d'acqua di diametro quasi di un metro, venne scagliata dentro ad esso esplodendo con forza sul pavimento e facendo fuoriuscire tutto il liquido.
    Drake, intanto, non notando quello che stava succedendo, smontando dalla rana si era portato vicino alle persone appena sotto il fuoco e rapido cercò di spostarle da questo, portandole in braccio lontano: non possedeva nessuna capacità o conoscenza medica per aiutarle, ma non era un completo mentecatto in materia, per cui un primo soccorso alla buona poteva darlo; distese a pancia in sù, cercando di metterle all'mbra di edifici.


    - Portate dell'acqua! Mi servono dei secchi d'acqua! Portateli vicino alla rana...veloci! -


    Non sapeva se i cittadini o qualcuno lo avessero ascoltato, ma se fosse stato così, Gamaho avrebbe sfrutato ciò per riprendersi un pò d'acqua nello stomaco e continuare a gettara le sue mega sfere d'acqua un pò ovunque, cercando di spegnere il grosso.
    In caso, averbbe potuto dare una mano anch'essa ai soccorsi, sfruttando le forza e flessibilità della lingua per muovere i corpi e sostarli lontano, senza muoversi poi molto dalla sua postazione.


    § Questo non è opera naturale...esplosivo o qualcosa del genere...spero che non sia stato un'attentato o qualcosa del genere! §


    Solo una persona, indispettì il giovane: un'uomo con baffi, vicino al luogo del fattaccio, non si era ancora mosso e quasi in preda a una qualche crisi continuava a ripetere le stesse parole: Drake ci finì per parlarci nel supporto ai corpi, considerando che non passava di certo inosservato nel suo parlare da solo.
    Ryouji si avvicinò ad esso e mettendogli le mani sulle spalle cercò di smuoverlo, credendo fosse sotto shock.


    - Sta bene signore!? Si sposti da qui che è pericoloso! -


    CITAZIONE
    « Lo sapevo, lo sapevo... »

    - Signore per caso sà qualcosa dell'accaduto!? Si calmi e mi spieghi...sono uno shinobi della Foglia, mi ascolti e cerchi di calmarsi!


    Jo, cercò si muoverlo dalla sua posizione e portarlo un poco più lontano, continuando ad assillarlo nelle sue domande per svegliarlo o distorcergli qualche informazione utile sull'accaduto: tutto era molto strano quella mattina e Drake voleva vederci chiaro.
     
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