"Deidara Yagi" contro "Hoshikuzu Chikuma"

"Bionda" contro "Rosso"

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  1. Deidara
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    ~Post di presentazione

    Era piegata in due con tutto il corpo che le doleva come in preda ai crampi. I suoi capelli biondi erano inzuppati di sudore, che le scivolava lungo il viso inzuppando la maglietta bianca eccessivamente larga e rovinando l'accenno di trucco che indossava. Nonostante la carnagione pallida un rossore accentuato inondava il suo viso dai tratti delicati, congestionato dallo sforzo e dal caldo. La palestra era un caldo infernale nonostante fosse ancora mattina, le temperature di Suna sono estenuanti per gli shinobi indaffarati con gli allenamenti, e per lei non è affatto facile, dato che oltretutto è costretta ad addestrarsi in palestra.
    Strinse l'impugnatura delle spade gemelle trovandola scivolosa e fastidiosamente ruvida alla pelle, alzò di nuovo lo sguardo e fece un passo in avanti per segnalare all'altra danzatrice dalla pelle scura che potevano riprendere l'allenamento. Haruka rispose con uno sbuffo infastidito. In lei il sudore si intravedeva a malapena sulla pelle olivastra, e non aveva nemmeno rimosso i braccialetti dal peso notevolmente superiore rispetto a quelli di Deidara.

    « Può bastare, ragazzina. Direi che per oggi è tutto. E poi fra poco la temperatura sarà insostenibile... »

    A quelle parole, Deidara trasse un lungo sospiro di sollievo e si accasciò a terra, riversando il collo all'indietro e respirando con affanno. Lei non è esattamente il tipo di shonibi infaticabile capace di sostenere addestramenti massacranti di ore ed ore, stava danzando da appena due ore senza l'apporto di chakra per potenziare il suo fisico esile, eppure era distrutta e desiderava ardentemente una doccia...

    « Oggi vedi di mangiare qualcosa di sostanzioso, ragazzina. »
    Sgranò gli occhi quando udì la voce dura di Haruka rivolgersi a lei. Con il tempo si era quasi abituata al tono ruvido che usava negli allenamenti, ma talvolta quella donna esibiva quella nota di ferocia nella voce che la faceva sobbalzare.

    « Si... »
    Rispose con noncuranza fingendo di sistemare un laccio fuori posto delle scarpette da ginnastica per non guardare l'altra negli occhi.
    « Non fare l'accondiscendente con me, ragazzina. Hai più pelle che carne sotto quella maglietta, e ti ho già spiegato l'importanza del tuo corpo nelle missioni affidate a quelle come noi. Un bel visetto non basta, da solo. Intesi...? Ora alzati, fatti una doccia e cambiati, poi vedi di scegliere qualcosa di nutriente... ecco: hai casa vicino al chiosco di Ramen sulla via principale, no? Vai lì. »
    Era un ordine. Deidara abbassò lo sguardo con un'espressione che malcelava la rabbia derivante dall'umiliazione che percepiva in quel momento. Non avrebbe mai fatto una cosa simile. Detestava i locali come i chioschi, erano... rumorosi. Ma Haruka sembrò aver quasi percepito quei pensieri della giovane danzatrice bionda.
    « Ah, dimenticavo, conosco la proprietaria, sai? Stasera quando torno dal mio appuntamento le domanderò se ci sei effettivamente andata. Tanto con quei capelli non passi certo inosservata... »

    E così dicendo uscì dalla palestra diretta negli spogliatoi, lasciandola da sola...

    ~


    Scostò il drappo bianco che metteva in ombra il bancone del chiosco quando, giudicando dall'ombra praticamente inesistente presente sul terreno, doveva essere passato da poco il mezzogiorno. Si era fatta una doccia calda, aveva sistemato il trucco ed i capelli e si era cambiata, indossando una maglietta nera a maniche corte che lasciava scoperta la vita, ed una mini dello stesso colore piuttosto corta. Sulla pelle diafana spiccavano i braccialetti, le cavigliere ed il nastrino -sempre rigorosamente neri- che erano in realtà i pesi camuffati impiegati dalle danzatrici.
    Ciò che odiava dei locali era fondamentalmente la folla e l'odore del cibo mischiati insieme. Proprio per questo non era mai stata in un ramen, ma ora che c'era e notava la presenza di un singolo cliente oltre a lei, iniziava quasi a ricredersi, dato che oltretutto l'intensa attività fisica svolta quella mattina le aveva messo un insolito appetito. Nel sedersi e nel poggiare la borsa contenente i ricambi e le sue adorate armi, richiamò involontariamente l'attenzione della proprietaria, una donna grassa con un grembiule bianco stranamente pulito, la quale voltandosi a guardarla la accolse quasi fosse una lontana parente che non vedeva da anni.

    « Oh, ma non sei Deidara-chan?? »
    Lei annuì con un "si" non troppo convinto, cercando al contempo di capire se aveva già visto in passato quella donna, senza successo.
    « Ma si, certo, sei la nipotina della signora Yagi, della locanda! Conoscevo tua zia... povera donna, mi è dispiaciuto tanto... cosa ti posso offrire?? »

    Bastò quello per far sparire in lei ogni traccia di buon umore. Sua zia era stata ritrovata morta nel novembre scorso nei quartieri bassi, qualcuno aveva cercato di occultare il cadavere facendo sparire denti, impronte digitali e capelli, ma una vecchia frattura aveva rivelato l'identità del corpo. E ovviamente, lei in tutto questo non c'entrava assolutamente niente.

    « Una porzione piccola di ramen, per favore... »
    Disse, usando l'ammonimento di Haruka per reprimere il nervosismo crescente e la voglia di alzarsi da lì per tornarsene a casa.

     
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20 replies since 26/7/2008, 10:13   578 views
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